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lunedì 28 febbraio 2022
Burn Out
lunedì 7 febbraio 2022
Lettera a chi non si è vaccinato (per scelta).
Leggo di alcuni non vaccinati per scelta che si lamentano di essere stati esclusi, da parenti e amici, disprezzati, evitati. Lo fanno con un velo di tristezza ma sono anche amareggiati, vogliono rifarsi, si sentono offesi.
Credo che quando succede non si faccia per la mancanza di vaccinazione ma perché spesso le persone che hanno rifiutato il vaccino sono ormai chiuse in un tunnel buio simile a una setta. Discutono tra di loro, leggono le stesse cose, seguono quei tre o quattro personaggi (tutti bizzarri, fuori di testa quando non veri e propri ciarlatani) e sono quindi imbottiti di falsa informazione, bufale, notizie inventate.
Se ho a che fare con una persona che mi dice “guarda, non mi sono vaccinato perché ho il terrore degli aghi” io capirei, magari cercherei di ragionare e se ne potrebbe parlare serenamente ma se discuti con chi mi dice che i medici uccidono le persone, che nel vaccino c’è il microchip e a ottobre moriremo tutti c’è poco da discutere.
Alzi le spalle e vai avanti.
Non puoi passare una serata piacevole e rilassante con uno che parla come un esagitato, un fondamentalista religioso. Non piace a nessuno.
E certo non inviti a cena una persona del genere, perché oltre al rischio di contagio fa discorsi pesanti, inutili, parla come un esagitato, proprio come il seguace di una setta. Lo so, qualcuno di voi crede davvero che nei vaccini ci siano strane sostanze pericolose ma non è vero. Come non è vero che negli ospedali i medici uccidono i malati di CoViD. Non è vero che ci sono cure nascoste o che i vaccini abbiano causato effetti collaterali gravissimi, ne abbiamo somministrati miliardi. Non centinaia, miliardi e abbiamo probabilmente salvato centinaia di migliaia di vite umane. Che la vaccinazione anti-Covid sia un dramma ve lo hanno inculcato dei furbastri (e qualche ignorante, ce ne sono purtroppo tanti anche tra i medici) che vi hanno usato per i loro scopi. A volte politici, altre volte economici o di puro interesse personale, vi hanno usato come piedistallo per farsi sentire. I vaccini sono sicuri, controllati, efficaci, utili, avere paura può essere umano perché le cose che non conosciamo ci fanno paura ma è ingiustificato. Esagerato.
Una persona cara purtroppo morta? Un incidente? Una tragedia? No, sono persone che parlano di parenti che si sono vaccinati. |
In questa mia riflessione, garantito, non c’è nessun intento polemico, nessuna rabbia, solo il tentativo di capire queste persone. Io consiglio la vaccinazione, è sicura, efficace ed è uno scudo serio alla malattia. Fatela. Non volete? Per motivi vostri? E va bene, liberi di farlo, ci mancherebbe. Ma non vi stupite se altri restano allibiti e si annoiano quando sentono parlare di “siero”, “inoculati” o “cacchini”. È noioso, esagerato. Mi sembra semplicemente che spesso vogliate solo “giustificarvi” con gli altri e quindi, visto che di giustificazioni “serie” e comprensibili ce ne sono poche, esageriate.
Lo dico perché tra i pochi che non si sono vaccinati sono ancora di meno quelli violenti o “pazzi”, sono pochissimi. La maggioranza sono persone (magari fragili) che sono state plagiate da estremisti, giornalisti furbi, ciarlatani. Fate caso a chi sono i vostri “rappresentati”: attori passati di moda, cantanti da piazza di paese, medici falliti, una serie di personaggi da film. A chi fa piacere avere accanto uno che si lamenta della “dittatura” (quando le dittature sono ben altro), che dice che il vaccino rende magnetici o contiene grafene. A nessuno. Viviamo già tempi duri ci vuole solo quello che ti annoia con le cose più strampalate.
Ecco.
Provate a essere coscienti delle vostre scelte, non nominate più (se fosse per me vi direi non ascoltateli più) i capipopolo, i ciarlatani, i siti web che vendono integratori o chi vi racconta di complotti e segreti.
Avete scelto? Bene, prima o poi ne usciremo fuori, speriamo bene e tutto passerà.
Cercate di capire, voi che chiedete di essere capiti, che si ha paura di questa malattia e chi non è vaccinato presenta un rischio maggiore di contagiare, se quindi per strada due chiacchiere a distanza vanno bene, chiusi a casa si rischia, due ore in una stanza si rischia, meglio evitare. Sono precauzioni. Buon senso, educazione, rispetto. Lo dicevamo anche per l’influenza. Ricordate? Mai troppo tempo al chiuso, aerare gli ambienti, igiene delle mani, se si è influenzati state a casa e vaccinatevi. Era ovvio ed è ovvio anche oggi. Quando avevo l’influenza chiedevo ai miei famigliari di starmi lontano. Ovvio.
Voi fate le vostre scelte e rispettate le scelte degli altri..
Vedrete che starete meglio.
Staremo meglio.
In bocca al lupo.
mercoledì 2 febbraio 2022
C'è chi si ferma al titolo.
Abitudine che esiste ancora oggi. Chi non ha fatto caso che per "omaggiare" (magari semplicemente per adulare un cliente o un potenziale datore di favori) una persona si usi ancora salutare con un sonoro "buongiorno dottore" anche chi dottore non è?
"Professori" che non insegnano niente, "dottori" che non hanno laurea o un "maestro" che non ammaestra nessuno sono un classico come alcune credenziali: "il miglior medico del mondo" o "candidato al premio Nobel" o ancora "tra i 10 più importanti scienziati al mondo". Conosco personalmente colleghi che si fanno chiamare "professore" (persino su carta intestata) ma professori non sono. E non è solo una cosa scorretta, ci sono pure risvolti legali.
Un trucco tanto banale quanto usato è quello di creare associazioni (dal nome importante) fittizie (senza attività, senza soci o con soci inventati, senza nessun ruolo attivo) delle quali poi ci si autonomina presidente in modo da sventolare quel titolo come fosse chissà cosa. Come sei io mi presentassi con il nome di Dott. Di Grazia, presidente della (RSIM, Royal Society of International Medicine). Alla faccia, sono il presidente di una società mondiale di medicina, devo per forza essere importante e famoso. Tranne poi scoprire che questa società non esiste e l'ho creata io per darmi importanza. Ho visto proprio pochi giorni fa un esempio del genere, alcuni video riportavano l'opinione di un medico presentato come "professore" e "presidente della (associazione dal nome importante ma sconosciuta). Il signore non era né professore né la sua associazione, creata da lui, aveva alcun peso in medicina.
Abitudine provinciale e di bassa caratura. Perché sappiamo che se sei veramente uno degli scienziati più famosi al mondo non hai bisogno di dirlo né di presentazioni. Se sei stato candidato al Nobel e non l'hai vinto c'è poco da vantarsene e se sei stato il miglior medico al mondo e presenti il tuo libro alla trattoria della zia Rosina o sei eccezionalmente umile o davvero non sei nessuno.
Io per esempio volevo comprare una laurea honoris causa in omeopatia, sarebbe costata poco meno di 50 euro, non l'ho fatto perché non mi sembra giusto alimentare questo mercato disonesto. Ma si può fare. Si può diventare il "miglior medico al mondo" ma costa un po' di più. Si possono presentare studi scientifici farlocchi e vederseli (ovviamente per finta) premiati. Basta pagare, tutto ha un prezzo e i boccaloni stravedono per i dott. prof. avv. gran lup mann.
Lo spiegai raccontando come nel mondo esistano congressi e riviste scientifiche "finte", ovvero senza nessuna importanza e serietà, che accettano chiunque voglia esporsi, magari avendo bisogno di qualche titolo per il curriculum o qualche "credenziale" per impressionare i clienti, pagando una certa somma di denaro si finiva per essere invitati al convegno o vedere il tuo nome in una "finta" rivista scientifica.
Al congresso mondiale di oncologia in Cina, 200 dollari (è in offerta) per parlare. |
Spiegazione compresa ma pochi la accettavano, anzi, pochi la capivano: se c'è un congresso come può essere "finto"?
Facciamola breve.
Decine di inviti, insistenti, per il prof. Della Serietà al convegno mondiale di oncologia. |
Ma la passione degli italiani per i titoli resta alta.
Lo dico io, il miglior medico al mondo.
Alla prossima.