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lunedì 27 settembre 2021

Covid. La realtà si affronta, non si nega.

A volte, leggendo le cose degli antivax (o dei complottisti o chiamateli come volete) mi rendo conto che se da una parte c'è tanta ignoranza (non conoscenza della malattia, della medicina, del problema), dall'altra c'è una reazione psicologica a qualcosa di drammatico.
Fuggire dalla realtà, rifiutarla. Per questo a volte sono chiamati "negazionisti", perché negano una cosa che esiste. Il "negazionismo" cambia e si adatta alla situazione che nega. Proprio perché non è legato alla realtà ma la nasconde, evita di discutere cose vere, che esistono ma che in qualsiasi modo bisogna cancellare.
Nel caso di questa pandemia il negazionismo si rivolge alla malattia, al virus che non esisterebbe, oppure esiste ma non causa nessuna malattia grave. Esiste ma è sempre esistito, oppure anche se esiste non viene sconfitto dal vaccino. E poi le cure. Si usa la vitamina D, l'Aspirina, l'antibiotico, l'eparina, un miscuglio di idee, un caos infinito.
Mille versioni. Che cambiano secondo la situazione, il pubblico, il negazionista e il momento ma l'importante è il fine. Lo scopo è solo uno: evitare di guardare in faccia la realtà.

Eravamo abituati che da un raffreddore si guarisce, che per la tosse basta uno sciroppo e per la febbre una pillolina. È talmente assurdo che si possa morire per una cosa definita "simile all'influenza" che qualcuno non lo accetta. Lo rifiuta con talmente tanta forza da dire "non esiste". Non pensiamo al fatto che l'influenza, la "banale influenza" (che non è mai stata banale, lo sappiamo da sempre) non ha cure. Si lascia passare curando i sintomi, riposandosi, idratandosi, è una malattia virale e non c'è come curarla. Questa "super influenza" è la stessa cosa: non ha cure. Se si aggrava abbiamo delle possibilità che però si possono usare solo in ospedale. Ma il negazionista nega: vitamine, antibiotici, Aspirina e fantasia, anche prescrizioni a distanza, anche via Facebook, tanto giochiamo a fare il dottore, non sono cose serie, no?

E quando il fuggiasco trova qualche furbastro che appoggia questo tentativo di fuga si aggrappa a lui con tutte le forze, si aggrappa a chi lo aiuta nella fuga: di Covid non si muore, è una banale influenza, prendi una bustina e tutto passa! Hai visto che è vero?

Così è assassino chi mette il paziente in respirazione assistita, chi invita alla vaccinazione per evitare quel dolore e quella sofferenza. Una fuga completa. Si può provare a convincere, a spiegare ma se fuggi non vuoi tornare indietro, anzi, chi prova a farlo è visto come nemico, come invasore delle proprie scelte: "non voglio guardare, non me lo impedire".

Così su Facebook il virus si cura con il prodotto per i vermi e sul giornale locale c'è il dentista che dice che i pazienti non dovevano essere intubati. Questa è la fantasia.

Poi c'è chi lavora con la realtà. Certo che il virus non ha una pagina Facebook né segue i social. Gira, infetta, contagia e si riproduce per contagiare sempre di più. E come tutti i virus non si fa battere facilmente. Così a volte causa un po' di stanchezza, altre un po' di febbre, fa il suo corso e passa.
Certe volte non causa nemmeno un sintomo, passa inosservato e compie solo il suo ciclo di vita per poi sparire. In altri casi invece è devastante. Fa male.

Causa un'infiammazione grave, in tutto il corpo ma soprattutto a livello dei vasi sanguigni e dei polmoni. In pochi giorni invade il corpo, indurisce il tessuto polmonare che, gradualmente sempre più fibroso, non riesce più a usare l'ossigeno che arriva dall'esterno. Così appaiono i sintomi dell'infiammazione. La febbre, alta, a volte altissima (anche 42 °C), la stanchezza immane, la dispnea.
La dispnea è la difficoltà a respirare. I polmoni del Covid sono ormai fuori uso e anche se l'aria si inspira non riescono più a rilasciare l'ossigeno nel sangue. Così si ha quella che volgarmente si chiama "fame d'aria". Il paziente che arriva con Covid sintomatico e fame d'aria ha un'espressione tipica.

Cerca aiuto, è disperato, cerca spasmodicamente di respirare ma non ci riesce.

Tecnicamente si dice che ha una "anomala consapevolezza del proprio respiro".
Si rende conto cioè che anche se respira più velocemente il suo corpo sta soffrendo e ha bisogno di altro ossigeno che però non arriva. Si agita, si muove, è combattuto tra la paura e la voglia di respirare, si guarda attorno. I suoi occhi parlano chiaro, cerca aiuto. Ha "fame d'aria". Avete mai visto una persona che ha "fame d'aria"? È una brutta sensazione.
In quel momento dipende dalla situazione.

Se la saturazione (la quantità di emoglobina satura di ossigeno) lo permette un buon aiuto viene dall'ossigeno che si somministra dall'esterno, se non basta bisogna portare l'ossigeno direttamente "dentro", nei polmoni e nei bronchi. Si usa un tubo di plastica e, in anestesia, si fa entrare direttamente, attraverso al gola, nei bronchi. Altrimenti il paziente diventa cianotico (bluastro), soffoca e muore. Non ci sono altre possibilità: senza ossigeno si muore. Non contano le pagine Facebook o il candidato al premio Nobel che consiglia la curcuma per curare il Covid: senza ossigeno si muore.

Per questo chi fugge dalla realtà non lo vuole sapere e dice che "il paziente non va intubato".
Certo che fa paura e si trovano consolatorie le parole del ciarlatano o del "medico eretico" (che quasi sempre è un medicuncolo che non ha mai avuto grande successo e ora vive il suo momento di gloria sulle spalle degli ingenui).
Se il paziente non respira va intubato.
Se non si fa si muore, in pochi minuti.
È semplice, non serve una laurea.

Per ha una minima concezione (senza nemmeno essere specialista della salute) della cosa, sarebbe come dire che sott'acqua si può anche respirare senza bombole di ossigeno.
È una realtà talmente oggettiva e ovvia che ci sono solo due alternative: accettarla e fare qualcosa per evitarla o celarla, negarla, sperando che vada tutto bene e non si arrivi mai a quella situazione.

In certi casi anche l'intubazione non basta, i polmoni sono talmente alterati da non permettere nessuno scambio tra sangue e ossigeno esterno. Ci sono altri disperati tentativi (per esempio la circolazione extracorporea, se disponibile) ma è possibile che non ci siano speranze.

Ecco, il Covid non è una malattia che uccide sempre ma uccide. Uccide poco ma contagia tantissimo e questo vuol dire che quel "poco" poi diventa tanto. Per ironia della sorte è preferibile un virus che uccida spesso ma contagi pochissimo. In modo da limitare la malattia, al contrario se la malattia si diffonde è sempre più probabile che riesca a fare vittime. Uccide.
Soprattutto chi ha poche difese o chi le ha compromesse. Persone con problemi al sistema immunitario, anziani, persone con tante malattie o che hanno malattie negli organi che poi sono bersaglio del virus.

A questo punto ci sono poche alternative.
Se si vuole ragionare, si vuole razionalizzare il problema, si usano tutte le precauzioni del caso e soprattutto si approfitta della scienza che ci ha messo a disposizione dei vaccini. In maniera anche sorprendente i vaccini anti-Covid disponibili hanno dimostrato di funzionare tantissimo.
Non hanno lo scopo di evitare il contagio, non avevamo il tempo per fare i raffinati, interessava evitare i casi più gravi e soprattutto di intasare gli ospedali, vero dramma delle prime settimane di pandemia. E questo i vaccini lo fanno benissimo. Diminuiscono la possibilità di contagio ma, anche se questo avviene è praticamente eccezionale arrivare a forme gravi di malattia o alla morte.
Questo, era emerso dagli studi, ora emerge anche dai dati.
Chi muore o si ammala gravemente è, nella quasi totalità dei casi, non vaccinato (o in piccola parte vaccinato non completamente).


Se si razionalizzasse il problema e si agisse di conseguenza (vaccinazione, misure di sicurezza, distanziamento, igiene) probabilmente passeremo un lungo periodo di convivenza con il virus, con alti e bassi, varianti più o meno pericolose ma quando il virus non avrà più chi infettare andrà via, sparirà. Non è un atteggiamento rivoluzionario, semplicemente l'uomo, essere intelligente, saprebbe che provvedimenti prendere contro una malattia per proteggersi e ridurre il rischio di ammalarsi.
L'altra via, quella irrazionale e animalesca è rifiutare la realtà.
Fa male la realtà eh? Certo, fa paura, impressione.
Non è un film romantico né una fiaba con l'eroe che sconfigge il cattivo, la realtà è oggettiva, c'è e basta.
Restare fermi, inermi, senza nessuna reazione, illudendosi che si tratti di una bufala, che con un sorso di zenzero e ramarro verde tutto passa e non ci pensiamo più. In fondo è un atteggiamento comprensibile ma a caldo, quando si scatena il panico ma oltre al fatto che al panico non dovremmo arrivarci mai sappiamo che correre a vanvera è solo pericoloso, non porta a nulla di buono.

Mentre in una pagina di Facebook c'è la naturopata che dice che lei è guarita con l'imposizione delle mani, in un reparto di ospedale c'è una mamma che sta per morire e decine di persone che le girano attorno per salvarla. Non è detto ci riusciranno ma non possiamo perdere tempo per ascoltare la naturopata, è peggio per tutti. Mentre in TV c'è l'omeopata che dice che i vaccini hanno effetti collaterali devastanti, tutte le statistiche, i dati, tutti i numeri che abbiamo, ci dicono che i vaccini hanno evitato migliaia di morti e che questi effetti collaterali devastanti non si vedono. Se su Twitter c'è il medico alternativo che dice di aver scoperto la cura segreta, non dimentichiamo che nel mondo migliaia di medici questa cura non la trovano e che nonostante questo curano, salvano, alleviano e tranquillizzano milioni di malati.

C'è un mondo reale e uno virtuale ed è pure abbastanza evidente.

Allora l'invito è quello del tornare a pensare normalmente. Ormai siamo in una fase nella quale, almeno socialmente e mentalmente, stiamo convivendo con una malattia che fino a pochi anni fa nemmeno conoscevamo. Possiamo permetterci di riflettere, decidere, pensare. Certo che possiamo avere pareri diversi, chiaro che possiamo non essere d'accordo con decisioni delle istituzioni (che, ricordiamolo, devono essere il "meglio per la comunità" non il "meglio per noi") ma non perdiamo di vista il fatto che abbiamo il vantaggio del progresso e del raziocinio.
Usiamoli. 
E soprattutto non ci facciamo usare come strumento politico.

Allontaniamo le persone tossiche (proprio come se fossero...dei virus), quelle che ci raccontano del microchip, della strage, quelle che paragonano questa situazione a una dittatura, che diffondono bufale e bugie.
Allontaniamo odio, odiosi, cattiveria e cattivi. Fanno male.
Allontaniamo chi ci vuole convincere che la carota cura il Covid, che la cura è nascosta ma la scopre @tulipanorosa38, è gente di basso livello, ignoranti, burini. Buzzurri.
Usiamo la razionalità.

Torniamo a ragionare e invece di giocare una partita inesistente pensiamo a vivere la realtà. Perché in certi momenti la realtà è crudele ma se fuggiamo rischiamo di perdere la battaglia.

Alla prossima.

27 commenti:

  1. Splendido articolo, speriamo che serva a far riflettere almeno qualche persona tra le poche no-questo e no-quello che ancora sono in grado di ragionare.
    Mi permetto però di far notare che sott’acqua non si usano (quasi) mai bombole di ossigeno puro; si respira aria (compressa), talvolta arricchita di ossigeno (nitrox), o, per alte profondità, miscele di ossigeno ed elio. Sì, lo so, sono un pignolo rompiscatole, ma ogni volta che leggo “bombole di ossigeno” riferito ai sub provo lo stesso fastidio di quando leggo un congiuntivo sbagliato :)

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    1. Anche io , da sub, faccio sempre la stessa considerazione.

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    2. Non si preoccupi, fa sempre bene imparare qualcosa in più! Grazie mille, ad entrambi. Ottimo articolo.

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  2. Sono con te ( vecchio medico in pensione che non sono altro ).
    Ma ci sono anche giornali "tossici" come "Il Tempo" ,di cui segnalo questo squallido giochetto con i numeri
    https://www.iltempo.it/attualita/2021/09/26/news/covid-sorpasso-ultra-ottantenni-ricoveri-morti-terapie-intensive-vaccinati-completi-e-non-vaccinati-paradosso-28824585/
    Che è stato subito rilanciato ( solo il titolone,ovviamente) dai no-vax .
    Ti leggo sempre volentieri,grazie.

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    1. Non mi pare che il Tempo faccia alcun "giochetto": a leggere l'articolo fino in fondo spiegano perchè succeda questa "inversione". Il motivo è semplice: dato che tra gli 80enni il tasso di vaccinati è oltre il 90% e dato che il vaccino copre circa per il 90%, quel 10% di vaccinati che si pigliano il Covid è statisticamente più rilevante e grande di quel 6% della popolazione non ancora vaccinata. Risultato? I vaccinati col Covid saranno di più di chi ha il Covid tra i non vaccinati. E' il "paradosso" che è capitato ad Israele qualche mese fa. Non c'è alcuna "tossicità" in quell'articolo: spiega la realtà per quella che è. Il problema non è il Tempo che ha letto in modo scientifico i dati. Il problema sono i no vax che estrapolano solo la parte che interessa dal contesto e poi la rigirano a loro vantaggio.

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    2. Considero come "Il Tempo" ragioni dei morti (purtroppo) per la COVID-19 : se dividiamo il numero degli ultraottantenni vaccinati morti per COVID-19 per il totale degli ultraottantenni completamente vaccinati si ottiene all'incirca 0.009% .Se lo stesso viene fatto per i non vaccinati si ottiene all'incirca 0.1% .Per me fare i calcoli ( morti/vaccinati) arbitrariamente su un 10% di vaccinati è un modo di seminare dubbi . Fra i completamente vaccinati se non sbaglio si dovrebbe avere protezione da malattia grave ,ricovero in Terapia Intensiva o morte nel 97-98% dei casi . Cordiali saluti .
      P.S. Ho segnalato l'articolo de "Il Tempo" a BUTAC , chissà che non mi diano torto ( o ragione?).Stay tuned .

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    3. Dal report mensile dell'ISS : ...si osserva che negli ultimi trenta giorni il numero di ricoveri in terapia intensiva degli over 80 vaccinati è undici volte più basso dei non vaccinati mentre il tasso di decesso è quattordici volte più alto nei non vaccinati ...
      "Il Tempo" si guarda bene dallo scrivere questo fondamentale passaggio del report dell'ISS , limitandosi a fornire numeri.Ripeto : per me estrapolare il 10% degli over 80 vaccinati per fare i calcoli è arbitrario.Ma al di là di questo mi bastano le conclusioni dell'ISS.

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    4. Capisco perfettamente e vorrei che fosse chiaro che non sto dicendo il contrario di quello che sostiene lei (del resto in famiglia siamo tutti vaccinati e ci sarà un motivo ;-) ). Il fatto è che quell'artiucolo del Tempo spiega perfettamente perchè comunque ci sarà un'inversione di quei dati man mano che la copertura vaccinale sulla popolazione salirà... Aumenterà semplicememnte perchè i vaccinati saranno la maggior parte della popolazione. Non c'è nulla di strano ed è l'ovvia conseguenza dell'uso di un vaccino che non ha una copertura del 100%. Il problema non è l'articolo, ripeto, ma la comprensione del lettore medio novax/complottista. In quest'ultimo caso, per esperienza, poco importa che lei, poi, faccia i conti tenendo conto della popolazione totale o meno... le posso assicurare che lo rigireranno comunque "a loro favore": se uno non vuol sentire, purtroppo, non lo farà per quanto si possano spiegare loro i numeri a livello elementare. L'unica possibilità è che l'esperienza insegni loro qualcosa. Anche in questo caso, però, conosco persone che pur avendo avuto il Covid in forma "leggera" stanno tranquillamente nella sfera novax/complottista. L'unica alternativa per convincerli è che si becchino la forma peggiore cosa che comunque non gli auguro.

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  3. sembra sensato ma come dice lui il medico di base è tutto, LUI e solo LUI saprà se è il caso di prendere farmaci e quali prendere.
    se serve per diminuire ancora di più le persone malate gravi ben venga.

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  4. In un video dello scorso anno di Massimo Polidoro Covid: chi sono i negazionisti? Spiegava cosa fosse la dissonanza cognitiva, come spiega lei una reazione psicologica a qualcosa di drammatico.

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  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  6. Corretto... Correttissimo... Gente dice che l'ospedale abbia sbagliato nel mettere ossigeno... Non, perché combattere un virus che dà mancanza di ossigeno, la cura, e l'unica cura è l'ossigeno... Bravo, bravissimo...

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  7. lo studio di remuzzi e' molto limitato, ha un campione di pazienti minuscolo e reclutato in momenti diversi della pandemia. e' il protocollo di cura ministeriale in salsa tartara, la differenza piu' grande e' che pone l'accento piu' sui FANS.
    insomma uno studio interessante ma limitato, che nelle conclusioni invita a fare ulteriori studi piuttosto che proporsi come la soluzione che non e'.
    tuttavia e' stato strumentalizzato da troll, antivaccinisti e fanatici delle cure domiciliari (tutta gente che ha in comune l'incapacita' di leggere uno studio scientifico).
    ed il bello e' che lo stesso Remuzzi, con molta onesta', chiarisce che il suo studio ha dei limiti e che quel protocollo non puo' sostituire la vaccinazione.

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    1. il mio commento era in risposta alla domanda di un utente che sembra scomparso. si trattava forse di un troll che e' stato bannato? :-)

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  8. Stia sereno come me,che ho fatto la terza dose.Il Dott.Giorlandino non è né Virologo né Epidemiologo . E' Direttore Sanitario di un laboratorio privato.Il 3 luglio dichiarava al Secolo XIX "I vaccino funzionano contro le varianti" e adesso in TV "I vaccini fanno produrre anticorpi contro un virus che non c'è più...i vaccini qualcosina fanno" . Ma per favore.

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  9. @il tennico:
    Dopo averla avvisata di evitare ulteriori commenti non permessi lei ha continuato e, come avvertito non le sarà permesso commentare per i prossimi sei mesi. Successivamente potrà farlo (ovviamente rispettando le regole del blog).
    Per questo i suoi commenti saranno tutti eliminati senza ulteriori avvisi.
    Grazie.

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  10. Peccato che io Nobel della medicina non l' abbiamo dato ai ricercatori che hanno " inventato " il vaccino contro il Covid. Sarebbe stato un grosso aiuto per l' autorevolezza dello stesso e magari convincere ancora qualche indeciso. Sinceramente questa scelta non l' ho molto capita,

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  11. Non è detto che, prima o poi, non accada.

    Raramente il Nobel viene assegnato per eventi recenti.
    Nel 1926 fu assegnato a Johannes Fibiger per una scoperta che si rivelò sbagliata.
    Nel 1948 fu asegnato a Paul Muller per l'invenzione del DDT
    Nel 1949 ad Antonio Egas Moniz per l'invenzione della lobotomia per la cura delle malattie psichiatriche.

    Tutti questi casi sono estremamente discutibili.
    Assegnarlo a distanza di tempo consente di evitare o minimizzare questi scivoloni.

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    1. La ringrazio per la risposta , non sapevo di questa cosa, evidentemente ci sono ancora piccoli margini di incertezza

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    2. No non è quello il problema. Il problema è che è una prassi consolidata che il nobel vemga assegnato a persone viventi ma per lavori "vecchi"
      Infatti c'è gente che non ha mai il visto il nobel pur meritandoselo.
      In ogni caso ritengo che il nobel per il vaccino covid non verrà dato, ma verrà dato il nobel per il vaccino a RNA che ormai compie circa 20 anni, infatti il vaccino covid ha vari metodi di funzionamento ma tutti già scoperti.
      Invece il vaccino a RNA è stato una vera scoperta.

      Poi magari sbaglio ma credo che finirà così.

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  12. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  13. Riguardo al long covid, nelle settimane scorse c'è stata una analisi dell'ONS (quindi fonte accreditata) che l'avrebbe certificato come una forma di ipocondria più che un disagio fisico vero e proprio. Allego l'articolo che ha discusso questa analisi: https://www.spiked-online.com/2021/09/17/is-long-covid-a-myth/

    Che ne pensate?

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    1. ne penso che è una rivista che non si sa che autorevolezza abbia.
      Lo studio è stato pubblicato su riviste autorevoli? se si se ne discute se no è fuffa.

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  14. Salve. Ho letto la recente intervista di Burioni che afferma che l'immunità di gregge si può ottenere solo sfiorando il 100% di vaccinati. Ricordo però che prima disse che era necessario il 70%, poi l'80%. Altri virologi invece dicono (e fin dall'inizio dicevano) che è una malattia endemica e che quindi l'immunità di gregge non ci sarà mai. Potreste chiarmirmi il motivo di queste contraddizioni tra le figure che teoricacemnte dovrebbero essere quelle di cui il popolo si dovrebbe fidare maggiormente, prima di decidere di farsi il vaccino? Certo che se la comunicazione fosse gestita meglio magari oggi ci sarebbe qualche novax in meno...

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