lunedì 23 agosto 2021
Green Pass: in un paese normale.
mercoledì 18 agosto 2021
La morte improvvisa del rispetto.
Avrete notato, con maggiore probabilità in questi giorni, che negli ambienti novax più estremi (e stupidi, devo aggiungere) c'è la corsa "al morto".
Queste persone lo fanno perché davvero pensano che queste morti, queste tragiche scomparse, siano dovute ai vaccini o c’è dell'altro?
Beh, non si può essere sicuri ma un forte sospetto di (idiota) strumentalizzazione c'è. Non credo serva ripetere che una correlazione temporale (“post hoc propter hoc”) non è una prova di reale collegamento tra due fenomeni (altrimenti tutti quelli che morissero dopo colazione sarebbero presentati come "muore dopo il caffè") e i dati che dicono un decesso sia realmente legato alla vaccinazione (antiCovid, qui parliamo di questa) ce ne sono pochi.
“Via n’antro”, “avanti un altro”, usare i morti per ideologia |
No.
Posto il fatto che ufficialmente (come abbiamo visto) non ci sono particolari allarmi su "decessi" post vaccino (e ci mancherebbe), dobbiamo vedere se questi morti che vengono riportati in continuazione dai giornali e poi riversati sul web e usati dagli antivax sono "particolari", "strani" o se invece è la normale situazione del nostro paese.
Ma a noi interessano i morti "improvvisi". I novax sostengono ci sia una strage dovuta alle vaccinazioni. Strage che non risulta da nessun database, nessuna statistica né osservatorio ma solo dai giornali incauti e dalla mente malata degli estremisti antivaccino.
Perché "non ha importanza". Perché è una notizia tragica e privata. Perché non interessa se non a chi voleva bene queste persone. Se in un giornale si legge di un giovane di 25 anni purtroppo morto all’improvviso, si tratta di uno dei 16 coetanei che moriranno quell’anno all’improvviso come lui.
Mortalità negli ultimi anni in Italia. I picchi corrispondono alle epidemie influenzali e, negli ultimi due anni alla pandemia Covid. |
Gli antivaccino professionisti devono diffondere (per sostenere le proprie idee) un'atmosfera di dramma in corso, di veleno che starebbe sterminando la popolazione. È tipico dei movimenti "millenaristi": "vi stanno uccidendo! Sveglia!".
E se un decesso fosse dovuto proprio al vaccino? Non è facile scoprirlo ma in certi casi sì, quando per esempio la causa di morte si ripete in diversi casi o quando c'è un plausibile collegamento.
venerdì 6 agosto 2021
Scienza, giustizia e libertà.
In tre modi:
1) dimostrando di essere stati vaccinati: i vaccinati hanno una bassissima possibilità di essere contagiati dal virus e anche se lo sono contagiano gli altri molto raramente.
2) dimostrando di essere guariti dalla malattia: i guariti hanno una bassissima possibilità, almeno nell'immediato, di essere contagiati dal virus e se lo sono contagiano gli altri molto raramente.
3) dimostrando con un test di non essere positivi: i negativi al test hanno una bassissima possibilità, almeno nell'immediato (il test ha valore 48 ore) di essere contagiosi.
Questo non è solo un modo per rendere la vita più normale possibile a chi è con tutta probabilità protetto dalla malattia ma anche per proteggere chi non lo è. Chi non si è potuto ancora vaccinare, chi non si è voluto vaccinare, chi non può farlo per vari motivi. Si tratta quindi di un ovvia e democratica (non è impedita nessuna attività, anche chi non vuole vaccinarsi per scelta può entrare in qualsiasi posto previo tampone, che ci sarebbe di strano?). Oltretutto le eventuali rinunce per chi proprio fosse "allergico" a controlli e certificazioni sarebbero minime (locali al chiuso, ristoranti, bar, tutte attività non necessarie né salvavita).
Si potrebbe dire che se la politica ha i suoi interessi a creare dissenso quale sarebbe l'interesse di tanta gente a seguirlo e promuoverlo?
Si tratta quasi sempre di un dissenso "pilotato". Molte persone hanno come fonti di informazioni proprio quelle più estremiste o che diffondono fake news. Non dimentichiamo che ci sono stati presunti ricercatori che avrebbero trovato "vermi e Viagra" nei vaccini e tanti ci hanno creduto, ci sono stati altri che hanno chiesto soldi per comprare un "potente microscopio" per analizzare i vaccini e le persone glieli hanno mandati raccogliendo centinaia di migliaia (!) di euro. Così, perché credono nell'uomo che salverà l'umanità contro i cattivi e potenti che invece vogliono distruggere l'umanità. E ovviamente quest'uomo che salva l'umanità, che è sempre bello e buono, fa tutto per la popolazione, per il cittadino, lotta accanto a lui contro i potenti.
I potenti, il nemico, può cambiare. A volte è uno (un medico, un politico, un virologo, un personaggio pubblico) altre volte è vago (un partito politico, il governo, un ministro e così via), l'importante è che ci sia.
Così orde di cittadini infuriati e ben cotti dal salvatore dell'umanità urlano, insultano, si arrabbiano. Mandano mail a destra e sinistra, diffondono appelli alla rivoluzione, alla ribellione e attaccano in tutti i modi il nemico del momento, quello indicato da chi li pilota.
Tutte azioni fondamentalmente inutili, solo movimenti caotici, però che fomentano la gente, che la aizzano. Ovviamente tutto questo non è "per il popolo" o "per la gente" ma per lui, il "salvatore dell'umanità", il guru, che è bene sia un po' aggressivo, se possibile volgare, arrabbiato, pesante perché così ha il suo "esercito" i suoi "voti", la sua base di sostegno, le manifestazioni, le mail, le urla sono per lui, per fare vedere che è potente, che ha un seguito, che conviene tenerselo stretto: politica. Un copione visto e rivisto.
Così partono i ricorsi contro il Green pass, le denunce contro il ministro o lo scienziato, le querele contro il sindaco o l'assessore, con la giustizia che deve correre dietro a ricorsi ridicoli, denunce chiaramente pretenziose, querele che hanno solo lo scopo di fare "notizia". Un caos tremendo che non andrà mai a vantaggio del cittadino ma di quei pochi furbastri che da questo caos vorrebbero trarre vantaggio.
E la magistratura davanti a queste cose che fa? Mette voce eliminando discussioni e polemiche?
Macché. A volte sono le regole della giustizia a non fare chiarezza (scienza e giustizia camminano su binari paralleli che non si toccano mai e hanno regole e ragionamenti spesso completamente diversi). Certi "percorsi" della giustizia possono essere incomprensibili se visti con gli occhi della scienza (e lo abbiamo visto in passato con altri argomenti). Così dobbiamo assistere alla sentenza che conferma il licenziamento dei dipendenti della sanità che non si vaccinano e alla decisione opposta che dice che non si può fare perché non c'è personale a sufficienza. Insomma il caso continua.
Qualcuno potrebbe pensare che queste contraddizioni e queste proteste assurde per un provvedimento oserei dire ovvio, siano frutto dell'epoca moderna. Di internet e dei social, dei novax e dell'ignoranza diffusa. Che "una volta non era così" e che "quando hanno messo l'obbligo delle cinture nessun protestava".
Beh, sarete sorpresi di apprendere che queste cose succedevano eccome, sia nei tempi passati, sia quando non c'era internet e i social e sia per provvedimenti "ovvi" e oggi considerati normali, come l'obbligo delle cinture di sicurezza.
Nel 2006 in Italia fu emanata la legge che obbligava all'uso delle cinture di sicurezza in automobile. Oggi lo consideriamo un atto dovuto, ovvio, normale. Oltretutto lo vediamo come un mezzo di protezione, un vantaggio, un modo per limitare i danni e gli incidenti e persino la morte. Certo, l'uso delle cinture può, in alcuni casi, creare dei danni (nessuna azione umana è priva di rischi potenziali) ben documentati eppure il beneficio è certamente superiore al rischio.
Eppure negli anni seguenti l'obbligo ci fu chi protestò, chi parlò di attentato alla libertà personale ("perché obbligarmi a qualcosa che non voglio usare?"), chi si rivolse addirittura alla giustizia e, incredibile, fu chiesto persino il parere della corte costituzionale per sapere se l'obbligo della cintura andasse contro la costituzione. La magistratura quindi non trovò incredibile dover discutere di una cosa simile, non chiamò "folli" coloro che la discussero, anzi, queste rimostranze furono portate all'eccesso, al limite ("attentato alla libertà personale" o "violazione dei diritti dell'uomo").
Assurdo?
Sì se la vediamo con occhio neutro e valutando rischi e benefici. No se pensiamo che ci sono persone che ne fanno una questione di principio, c'è chi deve a tutti i costi creare polemiche, chi deve per forza discutere e, badate bene, la cintura ha il solo scopo di proteggere chi la usa, non gli altri, il vaccino invece protegge chi lo fa e chi gli sta vicino, quindi discutere un eventuale obbligo sarebbe ancora più strano ma succede. Succede (anche per il divieto di fumo nei locali chiusi).
Succede perché qualsiasi novità, qualsiasi cosa ci faccia cambiare le nostre abitudini o sembri limitare la nostra libertà è difficile da accettare. O almeno è difficile per alcuni (ci sono persone che accettano di buon cuore norme e leggi solo per il fatto che esistano, è anche questione di carattere).
Il punto centrale di questo argomento quindi non è se è giusto o meno chiedere un certificato per entrare al ristorante (se c'è un motivo serio e in questo caso c'è è ovviamente giusto, oserei dire che chi non lo capisce è in malafede) ma fino a che punto valga la pena discutere, perdere tempo, fare manifestazioni o disturbare la giustizia per questioni del genere.
Io dico che ne vale la pena.
Ciò che è ovvio o sembra ovvio potrebbe non esserlo. Lo stato non prende sempre decisioni giuste (anche questo termine, "giusto" richiederebbe discussioni infinite), si possono discutere, criticare, il cittadino ha il dovere e il diritto di farlo. Inoltre quello che può essere normale oggi potrebbe non esserlo domani o non sempre o non per tutti. Un cittadino ha il diritto di essere libero. La discussione è complicata: è libero un cittadino di non vaccinarsi ma è libero un altro di volere attorno a lui persone sane, protette, sicure. Altrimenti un pazzo o un incosciente potrebbe sparare a chi incontra solo per antipatia, nonostante sembri una contraddizione la libertà ha dei limiti precisi, appartiene alla comunità ma anche ai singoli.
Ma in questo caso abbiamo visto violenza, aggressioni, ciarlatani che spargono disinformazione, false notizie, allarmi. Questo è giusto? È libertà?
È giusto "formare" una fascia della popolazione al sospetto, al dubbio? È corretto che ci siano medici che inventano false cure, che spaccino sciocchezze per "cure del Covid"? Siamo più liberi se un medico incosciente dice che nei vaccini c'è il Viagra o è uno strumento di Satana?
Questo no.
Ed è su questo che dovrebbero agire le istituzioni e la legge.
Non nei diritti dei cittadini, intoccabili, inviolabili ma nei doveri di chi ne ha. Nelle responsabilità personali.
Se un cittadino vuole discutere con me l'utilità del vaccino ne ha diritto.
Io però ho il dovere di informarlo correttamente.
Se non lo faccio sto danneggiando lui, la comunità e la mia professione.
Per questo credo che non sia utile una discussione sui diritti quanto una sui doveri mentre sembra che faccia notizia un cittadino che manifesta più che un medico che dice che i vaccini siano antenne 5G.
Alla prossima.