martedì 21 dicembre 2021

Covidiots

Il fatto che i media chiedano a filosofi cosa ne pensano delle vaccinazioni, a comici (un po' fuori dai riflettori) come giudichino la campagna vaccinale, a conduttori radiofonici cosa pensano dell'immunità umorale dovrebbe far sorgere agli amanti dei complotti e di chi dice che si sparge "cattiva informazione" qualche sospetto. Non dico sospetti di chissà cosa ma il sospetto che l'informazione, più che a...informare, punti a intrattenere, creare un intrattenimento scottante, "caldo", agitato, magari condito da urla, fatto da persone che si insultano e due schieramenti così da far riconoscere il pubblico che guarda in uno o l'altro fronte.
Quell'informazione che per tanti è "manipolata" deve insospettire quando fornisce notizie stupide (cosa ce ne frega del pensiero di un ingegnere aerospaziale sull'opportunità di vaccinare i bambini?), inutili (cosa me ne faccio dell'opinione di un allenatore di calcio sugli effetti collaterali dei vaccini?). Questa è informazione manipolata.
L'informazione utile è quella che mi fornisce un dato, se è difficile da capire (perché non tutti capiamo i dati che non abbiamo imparato a capire) spiegarlo con qualcuno (riconosciuto per la sua competenza e correttezza) che lo spiega e basta. Questo se parliamo di cose serie, ovvio che se si parla di moda sarà giusto discutere di cappelli o foulard, di nastri rosa o tacchi a spillo, anche ridendo.

Ma su cose serie no.
Sentire l'opinione del calciatore o del regista televisivo non ha importanza, non serve, è inutile. Se un programma di informazione informa male è di basso livello, non serve, è inutile e pure dannoso.
E se vuoi informazioni e non capisci questo sei parte del problema. In fondo sei parte del sistema che tanto dici di combattere. Sei ignorante se non sai, non capisci e se formi le tue idee su basi inventate.

A me questa informazione ha stancato da tempo. Vedo con dispiacere il tentativo di qualche professionista dell'informazione di mantenersi integro, onesto e corretto nel dare le notizie ma purtroppo annega nel mare dei vari opinionisti e esperti da salotto.
Certo che ci sono stati anche professionisti della salute competenti (che lo sono davvero) che hanno sbagliato tutto. Ditemi il senso del fare previsioni a sei mesi o su ciò che accadrà tra un anno su una cosa in continua evoluzione e che ha mille variabili.
Ditemi a cosa serve parlare nei talk show dell'efficacia al 95 o al 91% dei vaccini. Oppure ditemi a chi serve spiegare che "certo, con un vaccino si può pure morire" nel programma della sera, perché poi lo spettatore medio capisce che "sì, con il vaccino si muore" e il ciarlatano rilancia "certo, i vaccini uccidono, lo ha detto anche il professore in TV!".
Non è divulgazione, non è medicina (che si fa all'università, non in TV) è spettacolo. Show, di basso livello e se a questo si aggiunge un po' di voglia di fama e di diventare "opinion leader" (condizione che per un medico è molto vantaggiosa) il danno è fatto.
Perché spesso questi professionisti, bravissimi nel loro lavoro, non sanno parlare con gli altri. Lo vedo ogni giorno. Quando c'è da comunicare una diagnosi infausta spero sempre che questa cosa venga fatta dal collega che sa spiegare e sa comunicare.
C'è molta differenza tra il dire "signora lei ha un tumore e purtroppo è brutto, in genere non lascia speranza, ora vada a prenotare una visita oncologica così inizierà la chemioterapia" e "signora, ci sono delle cellule anomale, tumorali, ci mettiamo assieme a ragionare come fare per ottenere il miglior risultato possibile, intanto rifletta e resto a disposizione per qualsiasi chiarimento".
Lo capite?

Io qui non mi rivolgo a chi si fida della scienza a chi pensa "io non ne capisco niente e chiedo a lui" ma a chi si beve le bufale, a chi va dietro a guru e ciarlatani convinto siano "ribelli" e "contro" un sistema rappresentato dai cattivi quando invece stanno andando dietro a poveri cristi spesso con problematiche personali che li portano a cercare seguito, autostima, apprezzamento e che si sono infilati in questo circo del Covid per farsi notare, a volte mitomani, gente in cerca di riflettori. Personaggi dimenticati da tempo, politici prossimi alle elezioni, giornalisti mandati allo sbaraglio...che si deve fare per campare...
Non a caso tanti "guru" che urlano contro i vaccini si sono vaccinati di corsa.
Ma a noi piace parteggiare, tifare, anche se il tifo è stupido, animalesco, cieco.
È "bello" però fare parte di una squadra.

Medico novax chiede ai suoi colleghi di rinunciare a Satana. Un contributo fondamentale in una pandemia.

Io mi sento sveglio e che ho capito tutto e così non mi vaccino, insulto il ministro, disegno draghi con la faccia verde e le corna da diavolo, mi sono vendicato di anni di problemi economici, nervosismo, stress, non arrivo a fine mese, la colpa deve essere di qualcuno. Cerco quindi di stare con chi ha i miei stessi problemi così mi sentirò parte di una comunità, avere problemi da solo ti fa sentire peggio.

Così se qualcuno mi dice che il ministro mi vuole morto, i medici mi fanno un farmaco velenoso e gli infermieri mi pompano aria nelle vene per uccidermi ho finalmente qualcuno con cui prendermela. E ho pure la mia comunità. Con tanto di "guru".
Se il mio guru è violento e volgare fa quello che in fondo vorrei fare io ma tanto nessuno mi ascolterebbe quindi mi accodo alle sue parole.
Dall'altro lato c'è la squadra dei vaccinati: seri, colti, hanno capito e sono dalla parte giusta. Perché dall'altra parte c'è un piccolo gruppo di idioti, un po' rintronati, con il cappello di stagnola che credono al microchip e ai vaccini velenosi, che poi sono gli stessi che prima credevano agli UFO, alle scie chimiche e al falso sbarco sulla Luna: complottisti. Quale miglior bersaglio per la mia comunità di un gruppo di mezzi stonati che credono ai vaccini pericolosi? Mi unisco al gruppo e tifo per la mia parte.

I primi chiamano i secondi con un soprannome "covidiots" ovvero "gli idioti del Covid", sono i cretini, quelli che non hanno capito niente.
Poi hanno iniziato anche i secondi a chiamare i primi con un soprannome: "covidiots", "gli idioti del Covid", perché sono quelli stupidi, che muoiono perché non vaccinati.
Una riga in mezzo e facciamo una partita.

Ecco, le due squadre sono allettanti, gustose. Ci riuniamo in gruppo e prendiamo in giro gli altri, noi siamo nel giusto, loro sono una massa di cretini. Oggi vinco io, è morto un novax, poveraccio, non si era vaccinato perché credeva ai vaccini assassini, glielo aveva detto un medico amico. Domani vince il novax, è morto un vaccinato, quattordici dosi. Ahahahahahah!!

Perché va così. Tra i giusti ogni tanto muore qualcuno perché il vaccino non può proteggerti se qualche infetto ti sputa in faccia cento miliardi di virus. E i novax ridono. Poi tra i novax muore un altro perché è stupido pensare che il ciclamino rosa possa proteggerti da un virus, quello se ti contagia e tu lo prendi male ti invade i polmoni e ti fa morire soffocato, come con la testa infilata dentro un sacchetto di plastica. E i colti vaccinati ridono (di nascosto perché non si può fare in pubblico, non siamo bestie volgari come loro, siamo bestie discrete).
Bene, grande risultato. Hai vinto. 
Hanno vinto anche gli altri.
E come facciamo a capire chi ha ragione? Se ne sentono di tutti i colori...

E il microchip! Che sciocchezza!
Ma in Svezia hanno iniziato a mettere il microchip.

Ma il grafene? Scherzi?
Eh, c'è uno studio che ha trovato grafene in un vaccino.

E i vaccinati si contagiano come in non vaccinati. Che cretinata!
Ma c'è uno studio e poi lo ha detto Mario Trombolini, professore di sociologia dell'antartide a Vienna.

Non finirà mai. E probabilmente mai ci sarà "pace" tra i due gruppi. Perché sono normali in uno stadio fatto di caos, informazione disordinata e inconsistente e politica che cavalca le insoddisfazioni.

Poi ci sono quelli psicologicamente provati, magari cercano qualcosa da spaccare perché i vaccini con i microsensori 5G non li vogliono e spaccano computer, macchine e muri. D'altra parte la persona che si barrica a casa e mangia con un buco nella mascherina non è, pure lei, ormai psicologicamente provata?
Ce l'hanno con il ministro o il capo del governo? Macché, sono solo esauriti. Gente che va alle manifestazioni, urla "assassino" al poliziotto e quando questo lo tocca si rotola a terra urlando "mi ha aggredito io non stavo facendo niente".

Allora ci deve essere qualcosa che rimetta tutto a posto. Impossibile. Questa linea divisoria è l'unico modo per fare diventare l'argomento interessante. Interessante per chi vende notizie ovviamente, come potremmo tenere il pubblico attaccato alla TV?
Dedichiamo una puntata alla gestione degli hub vaccinali e vediamo come va? Spieghiamo il paradosso di Simpson o la scala logaritmica dei contagi? Che dite?

Perché in fondo stiamo vivendo una cosa normalissima, inutile girarci.
Siamo un'umanità, miliardi in questo pianeta.
Una volta c'era la peste, poi l'influenza, in America persino il vaiolo. E ora è arrivato il Covid.
Con la peste, l'influenza e il vaiolo morivano tutti o quasi ma morivano a milioni. Con il Covid anche ma (nelle parti del mondo che possono permetterselo) tra terapie e vaccinazioni ne salviamo tanti. È successo e succederà.
Fine.

Hanno creato il vaccino, bene, ne vuoi approfittare? Vai, sei fortunato in fondo a essere nato in questo chilometro quadrato e in questo secolo.
Vai e fallo. Ti presenti, ti vaccini e molto probabilmente sei protetto. Sì sì, qualcuno ha febbre, io ho avuto una stanchezza immane per due giorni, sembra che qualcuno sia pure morto per colpa del vaccino (in Italia probabilmente circa venti persone ma saranno di più) se però contiamo le dosi fatte (104 milioni in Italia, quasi 5 miliardi nel mondo) è davvero un rischio assolutamente minimo. Pochi sanno che nei primi anni della vaccinazione antipolio centinaia di bambini si ammalavano di poliomielite e tanti morivano perché quel vaccino aveva questo effetto collaterale, causava la malattia che doveva prevenire ma davanti agli 8000 casi di paralisi da poliomielite in un anno si accettava quel dolore, quel sacrificio. Era talmente evidente il dramma delle nostre famiglie che i genitori, con la paura nel cuore, portavano i bambini alla vaccinazione, era una speranza, una protezione. Dopo due anni i casi di polio in Italia furono 500, dopo venti anni la poliomielite scomparve dal nostro paese.
Non ti vuoi vaccinare?
Temi il 5G, hai sentito Montesano e "due domande me le faccio"? E non ti vaccinare. Secondo me rischi grosso e non ne vale la pena ma va bene, fai tamponi di controllo e così puoi uscire, andare al mercato, mangiare la pizza e lavorare. Che te ne frega? Non è la prima volta.

C'era anche allora, ai tempi della polio, chi non voleva fare il vaccino e anche allora c'erano i gruppi novax e le manifestazioni. C'erano i gruppi contro l'elettricità, i pali del telegrafo e contro gli aerei. Nei congressi medici dell'ottocento c'era chi non voleva le donne in sala operatoria perché "deboli e isteriche". Ci sono sempre stati quelli dalla parte giusta e gli altri da quella sbagliata.
C'erano i buoni e i cattivi.
I giusti e gli stupidi.

Non è cambiato nemmeno il fatto che qualcuno manipolava i due gruppi (i "giusti" erano per ovvi motivi più numerosi, molti di più). Servivano. Per motivi politivi, sociali, perché distraevano l'opinione pubblica da temi più difficili. Ciarlatani, personaggi strani e saltimbanchi hanno sempre fatto parte dell'umanità varia.
Oggi riempiono giornali e palinsesti, oggi facciamo parlare Pippi Franchi e Montesani di malattie infettive e li ascoltiamo in prima serata. Se non succedesse si parlerebbe del gol della Salernitana o del colore della tuta di Madonna che faceva jogging. Serve davvero sapere cosa pensa Heather Parisi (ex soubrette e ballerina della TV italiana) della proteina S?
Invece c'è un'intera filiera che vive di notizie e noi siamo avidi di news. Ma cosa cambia per noi sapere se il virus è a mRNA o a DNA? Per noi cittadini, dico.
Perché certo interesserà scienziati e medici, biologi e bioingegneri ma alla signora Alda pasticcera da Cremona o a Nunzio imbianchino di Avola, cosa interesserà? Niente.
Di questa notizia non se ne farà nulla. Niente. Perché quello che sta succedendo, una malattia infettiva che contagia e uccide, è sempre successo. Una civiltà seria dovrebbe prendere le giuste contromisure, ci sono anche i vaccini, usiamoli, attenzione, pazienza e ne usciremo fuori. Speriamo.

Eppure in TV invitano un critico televisivo, esperto di programmi di intrattenimento, che dice che "lui conosce persone che hanno avuto conseguenze negative dal vaccino" e lo dice così, come se dicesse di aver visto Babbo Natale ma più grave. "Lui" li conosce (io per esempio no, pur essendo medico ma questo non lo direi mai in pubblico) e quindi dobbiamo discutere con lui se esistono le conseguenze negative del vaccino. Immaginate quanta esperienza medica possa avere questo personaggio. Quanti malati curati, quanti farmaci somministrati, terapie endovena, interventi chirurgici, intubazioni o dosaggi avrà curato per poter dire la sua agli italiani, in pubblico, in televisione, sulle conseguenze negative dei vaccini. Immaginate a cosa possa servire questa sua importante opinione.

Questa persona conosce chi "ha avuto conseguenze negative dal vaccino".

Se quindi un critico televisivo conosce persone che hanno avuto conseguenze negative, non un immunologo, un patologo clinico, un internista, uno pneumologo, non l'istituto superiore di sanità o l'agenzia del farmaco ma un critico televisivo, esperienza fondamentale e decisiva nell'ambito della lotta alla pandemia di Covid, ecco che possiamo riprendere a discuterne, animatamente, da ora.
Pronti? Vai!
Giusti e stupidi ascoltano e iniziano a scannarsi. Sul nulla.
SUL NULLA.

Covidiots.

Tutti.

Alla prossima.

lunedì 13 dicembre 2021

Le difese già le hai.

Le nostre difese immunitarie sono composte da un gruppo di strutture del nostro organismo.

Già la cute è una difesa immunitaria. Una barriera fisica ma anche chimica, visto che la pelle, le vie respiratorie, il cavo orale e altri organi producono sostanze protettive e persino direttamente antibiotiche, contro le "aggressioni" del mondo esterno. Non potremmo sopravvivere altrimenti. Se poi un'aggressione riuscisse a penetrare queste prime difese ne abbiamo altre, più profonde, che ci proteggono. Gli anticorpi (ne esistono di vari tipi), i leucociti, i linfociti che sono cellule presenti nel sangue e in certi organi, letteralmente "attaccano", distruggono l'agente estraneo. Ma anche altre sostanze chimiche (tipiche dell'infiammazione) che si attivano quando c'è un'aggressione in corso. Il sistema immunitario è una cosa complessa ed efficientissima (quando è  normale) che ci permette di resistere in un mondo che ci attacca continuamente dall'esterno: funghi, batteri, virus, corpi estranei, veleni, tossine, sono tutti agenti potenzialmente mortali ma nel corso dei millenni abbiamo sviluppato le barriere necessarie. Funzionano. 
Quando non funzionano ce ne accorgiamo proprio perché ci ammaliamo. Un sistema immunitario carente fa sviluppare una condizione detta "immunodeficienza", spesso congenita (cioè già presente alla nascita, per esempio per colpa di una malattia genetica) o acquisita (cioè successa dopo, per colpa di una nuova malattia o una nuova situazione). L'immunodeficienza è una malattia e come tale va trattata.

Al contrario, quando il sistema immunitario è "troppo attivo", anche quando non dovrebbe esserlo, siamo sempre in una condizione di malattia ma nel senso opposto: questa immunità attacca non solo gli "aggressori" ma pure noi, le nostre strutture e così esistono le malattie autoimmuni, causate da un "errore" del nostro sistema immunitario. Un esempio su tutti alcune malattie della tiroide.

In maniera semplice ecco descritto il sistema immunitario. Ha senso "migliorarlo"? In realtà c'è poco da migliorare, se funziona va bene così. Sappiamo però che una vita sana, uno stile di vita che evita abitudini dannose, mantiene efficiente il sistema immunitario. Bere alcol lo danneggia, così come fumare o fare una vita sedentaria. Sono abitudini che danneggiano gradualmente proprio quelle "barriere" nei confronti delle aggressioni esterne. Ecco, ha senso mantenerlo attivo, sano, efficiente. Non ha senso, perché proprio non significa nulla, "migliorarlo".

C'è chi pensa che bisogna "rinforzare", sostenere il sistema immunitario. In realtà questa convinzione ci è stata inculcata nei decenni. Le generazioni uscite dalle grandi guerre avevano vissuto un'epoca di stenti, fame, di malnutrizione e carenza di alimenti. In quel caso (il motivo era evidente) servivano i "ricostituenti" (termine che chi ha i capelli bianchi ricorderà sicuramente), ovvero sostanze (vitamine soprattutto) che integravano le varie carenze alimentari causate da anni di guerra e povertà. Poi arrivò il benessere, il consumismo, l'eccesso e il problema diventò quello opposto: non più carenza di alimenti ma eccesso, abbondanza, cattiva alimentazione. Oggi il problema non è il bambino che non può mangiare ma quello che mangia troppo (e non è un problema minore, è un'epidemia). Oggi gli adulti pagano per farsi dire come mangiare bene, si fa la dieta per dimagrire, non per ingrassare. E dire che basterebbe mangiare normalmente. Bene, in maniera equilibrata, sana e il nostro corpo sarebbe in forma (sono io il primo a dirlo a me stesso eh?). Non abbiamo nulla da integrare oggi, al limite da togliere, da disintegrare.

Integratore per "rinforzare le difese immunitarie dei bambini". Contiene sostanze di comune consumo (e facilissimo reperimento) in quantitativi disponibili con una normale alimentazione.

È questo il motivo per il quale l'enorme business degli integratori, tra i più fiorenti al mondo e che ormai è un vero e proprio mercato dell'ipocondria, ha tanto successo. Si vendono prodotti che non servono a niente, che non devono dimostrare di servire e che per legge non possono curare nulla. Però sono comprati da tantissime persone. Si è creata la falsa convinzione che certe sostanze, utili alla nostra vita, esistano solo in forma di pillole e sciroppi, compresse o bustine. Le vitamine sono contenute negli alimenti, è lì che nascono e quasi sempre in quelli più comuni (e non è un caso). Frutta, verdura, legumi, pesce, olio. Sono alimenti quotidiani che ci assicurano il normale apporto di vitamine e di sostanze fondamentali alla vita. Le medicine si danno ai malati (ma va?). Questo equivoco mi ricorda quello che mi diceva un'amica: suo figlio era convinto che le tigri vivessero negli zoo e non che fossero animali liberi, rinchiusi negli zoo per il piacere umano (non certo loro). Le vitamine sono sostanze che si assumono alimentandosi, non comprandole in farmacia.


A chi possono servire gli integratori? Semplice: a chi ha carenze di vario tipo, in caso contrario non servono a niente, costano e possono avere pure qualche rischio.

Malattie, periodi particolari della vita (gravidanza, anzianità, convalescenza, puerperio, post operatorio...), difficoltà ad alimentarsi correttamente, allergie reali ad alimenti fondamentali, attività fisica importante. Poche condizioni quindi. In linea generale gli integratori servono solo a fare guadagnare chi li produce. Il primo modo per mantenere attivo (non "migliorare", non "stimolare" ma mantenere normale) il nostro sistema immunitario è curare lo stile di vita. Fine. Il resto sono speculazioni per creare una discussione su un argomento che non ne avrebbe bisogno. Gli integratori vitaminici non hanno praticamente nessun ruolo nel prevenire o ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, tumorali o la mortalità, sono una spesa inutile.

Chi mi segue sa infatti che da sempre mi batto per fare capire una cosa ovvia. E il fatto che, nonostante tutto, alcuni non la capiscano significa che in fondo siamo fatti per farci fregare. Integrare significa aggiungere qualcosa quando c'è carenza. Se manca acqua aumento, integro l'apporto di acqua, berrò di più. Se mancasse ferro al mio organismo perché ho una malattia o una condizione che causa questa mancanza (chiamata anemia sideropenica) cercherò di integrarlo, ne mangerò di più. Semplice. Ovvio. Com'è ovvio che per avere un adeguato apporto di nutrienti serva semplicemente alimentarsi normalmente. Frutta, verdura, acqua, proteine, carboidrati, grassi. In giusto equilibrio, variando, limitando al massimo le cattive abitudini. Fine. Eppure questo concetto è difficile da far digerire. Vogliamo la pillola miracolosa, quella che ci fa "stare meglio" perché, anche se stiamo bene, vogliamo stare meglio.

Pillole, bustine e beveroni sarebbero da riservare ai malati ("Che sta male in salute, che è colpito da malattia; ammalato, infermo"). L'integrazione di vitamine farmacologica è fondamentalmente senza rischi seri. In rari casi è possibile un'intossicazione (un vero avvelenamento, anche letale, come può avvenire con l'eccesso di vit. D o con la A) dovuta a eccessivo consumo. Per questo motivo gli integratori sono un mercato florido per industrie serie e ciarlatani. Di moda negli ambienti alternativi sono un vantaggio solo per chi le vende. E se proprio volessimo prendere alla lettera la possibilità di "rinforzare il sistema immunitario" esiste un solo modo al mondo per farlo: vaccinarsi. Ma chissà perché gli amanti dell'"alternativo" fuggono dai vaccini e comprano bustine inutili.

Ci siamo innamorati (ci hanno fatto innamorare rendendoli fondamentali, necessari) degli integratori. Che sono quei prodotti che non sono medicinali, non possono avere effetti curativi, non devono essere sottoposti a studi scientifici per dimostrare che funzionano ma sono vendutissimi, ricercati, comprati con ingordigia. Ci sono integratori per tutti i gusti e nella stagione invernale ecco che tra i più venduti ci sono quelli per i bambini. Per aiutarne la crescita, per rinforzare le difese immunitarie, per proteggerli dal raffreddore. Hanno una caratteristica in comune: non servono a niente (e costano tantissimo). Il problema è che spesso queste sostanze sono prescritte da medici. Vuoi per ignoranza, a volte per accontentare genitori ansiosi, a volte perché si vuole favorire un produttore, per tanti motivi. Non è difficile capire la loro inutilità. Se avessimo un sistema immunitario carente saremmo malati. Il nostro sistema immunitario non deve essere rinforzato (abbiamo visto che quando il sistema immunitario lavora troppo si è malati), deve semplicemente funzionare bene e questo succede se si vive normalmente, in maniera sana. Mi ha scritto un lettore che chiedeva l'utilità di un integratore (per "rinforzare le difese immunitarie del figlio") prescritto dal pediatra, che contiene un quantitativo di vitamina D inferiore (meno della metà!) a quello di un uovo o di 100 grammi di pesce comune e un contenuto di vit. C simile a quello di un kiwi. Con il pesce o il Kiwi, oltre alla vitamina utile, assumi anche altre sostanze, sali minerali, proteine, altre vitamine. L'esposizione al Sole è un modo semplice, gratuito e persino piacevole di produzione endogena di vitamina D che così può svolgere egregiamente il suo compito di sostegno delle difese immunitarie e alla salute generale.

Non c'è confronto e non c'è bisogno, per un bambino sano che conduce una vita normale, di nessuna integrazione. Ma allora perché il pediatra ha prescritto quell'integratore? Io glielo chiederei ma prima devo raccontarvi dell'altro pediatra che ha prescritto alle mie nipotine, gemelline, l'Oscillococcinum, cuore di anatra omeopatico che contiene solo zucchero, niente altro.
Non sapeva che le gemelline sono le nipoti di MedBunker. 😏

Con questo articolo ne approfitto per augurarvi buone feste. Godetevele.

Alla prossima.

lunedì 29 novembre 2021

Bufala in vigile attesa.

Si dice che tra i mezzi più efficaci della propaganda vi sia quello di ripetere una falsa notizia (ovviamente utile a chi la diffonde) tante volte, continuamente, come uno slogan, fino a renderla realtà.

Tachipirina e vigile attesa.

Quante volte l'avete sentita?
Sarebbe la cura che "il governo" (perché chi ha un'idea semplice del mondo pensa a un potere supremo che decide tutto, comprese le cure che dovrebbero fare i poveri cittadini) avrebbe consigliato per mesi a chi si fosse ammalato di Covid. Ovviamente inutile (cosa vuoi che faccia una compressina e l'attesa con una malattia grave come il Covid?), ovviamente letale (sì, hanno scritto pure questo) e ovviamente dovuta all'ignoranza del ministro della Salute.

Dall'altra parte, eroi altruisti che invece di Tachipirina e vigile attesa prescrivono farmaci anti infiammatori, eparina, antiparassitari, vitamine e tante altre cose. Che guariscono (anche qui, ovviamente) quasi tutti i malati, anche il 95% di chi si contagia. Questi gruppi (e la loro mentalità) sono molto in voga tra i novax, anche perché "accarezzano" le loro superstizioni tipiche: i vaccini fanno male, la malattia è banale, il potere ci vuole uccidere e ci sono pochi e coraggiosi che vogliono salvare l'umanità. Pane per i denti dei più ingenui.

Questa è la propaganda. Tachipirina e vigile attesa, Tachipirina e vigile attesa, Tachipirina e vigile attesa e tutti credono che, Tachipirina e vigile attesa, siano state le cure "ufficiali" e inefficaci per questa malattia.

Bufala.

Uno: il Covid è (fortunatamente) letale solo in certe condizioni, molto subdolo, colpisce gravemente soprattutto (ma non solo) anziani e persone con la salute compromessa. Il 95%  di chi si ammala guarisce (spontaneamente). Non è una novità, vero? Eppure nonostante il 95% dei malati guarisca spontaneamente c'è chi si vanta di guarire con le sue personali cure il 95% dei malati. E c'è chi ci crede. Oltretutto i guaritori miracolosi non curano in ospedale o in terapia intensiva ma a domicilio, dando indicazioni per telefono e senza nemmeno visitare le persone, capita la comodità? Una sorta di "servizio a domicilio" della salute. I "pony express" del Covid.

Due: le malattie infettive virali sono difficilissime da curare (per arrivare a rendere gestibile l'AIDS ci abbiamo messo decenni) e anche in questo caso non c'è nessuna cura o pillola miracolosa. Quello che invece dicono i ciarlatani che si definiscono i paladini delle "cure domiciliari".

E queste cure "miracolose" che ottengono la guarigione di chi già guarisce da solo quali sarebbero?
Prendiamo come esempio uno dei gruppi di "cure domiciliari" nati come funghi per spillare soldi ai disperati.

Vitamina D, C, A, esperidina, quercetina, lattoferrina e altri intrugli inutili. Poi suffumigi (inalazione di vapori caldi). Aggiungere Ivermectina (un antiparassitario), Azitromicina (un antibiotico), Idrossiclorochina (un antimalarico), Colchicina (un farmaco per la gotta), Acetilcisteina (un farmaco per il catarro) e altro. Così, senza uno studio o una sperimentazione. Tutto a caso, con dosaggi e posologia scelti a intuito, senza che vi sia un ragionamento, un protocollo esistente e naturalmente ogni prescrittore ci metteva del suo: prendine due, prendine quattro, no, cinque. La mattina, la sera, prima dei sintomi, dopo i pasti, un'ora prima, un'ora dopo. A caso. Tanto non esiste uno studio, un dato ufficiale, un confronto. A caso, a giudizio di chi ti contatta via Facebook. Da notare che oltre all'inutilità di vitamine e pozioni varie, farmaci come l'Idrossiclorochina o l'Ivermectina sono apparsi inutili, inefficaci e pure con qualche rischio in diversi studi scientifici.

Insomma, la solita sciocchezza da geni incompresi che si inventano un "metodo" ideandolo di sana pianta, lo spacciano per soluzione definitiva e riescono non solo a convincere i malati (e qui si potrebbero trovare delle giustificazioni) ma anche ad avere giornalisti e media che li ascoltano (e questo è molto grave). Ovviamente loro sono vittime di un complotto, non realizzano documenti scientifici (li annunciano sempre ma, mistero, non riescono mai a realizzarli) ma basano tutto su pubblicità sui social e internet, non vogliono soldi ma hanno il conto in banca in Svizzera dove accettano solo (poverini...) donazioni. Classico. Il perfetto ritratto dei ciarlatani.

Ma è vero che le cure ufficiali sarebbero rappresentate da Tachipirina e vigile attesa?
Macché. Già dalla prima linea guida (quando si sapeva poco di questa malattia, novembre 2020) non parlano assolutamente di una cosa del genere e il successivo aggiornamento (aprile 2021) conferma la prima con l'aggiunta di nuove terapie scoperte nel frattempo (le trovate tutte e due qui). La Tachipirina (che è giustificata, è un noto farmaco per diminuire la temperatura corporea) è solo parte della terapia.

In particolare: per persone asintomatiche o con pochi sintomi si devono somministrare farmaci sintomatici (Tachipirina o FANS, ovvero anti infiammatori come Aspirina o Ibuprofene, che diminuiscono la febbre, il malessere), monitorando attentamente le proprie condizioni (prima tra tutte la saturazione), idratandosi, facendo attenzione all'alimentazione, se entro 72 ore il quadro non migliorasse richiedendo supporto di ossigeno si possono usare i cortisonici. In caso di immobilità è consigliato l'uso di eparina. Se il quadro facesse pensare a un problema batterico è bene usare antibiotici. Nelle fasi precoci della malattia è possibile usare anticorpi monoclonali (anche se su questi ci sono dei limiti soprattutto organizzativi ma anche perché bisogna scegliere questa categoria di farmaci con molta attenzione). Durante questa fase iniziale (e asintomatica o con pochi sintomi) della malattia è fondamentale il monitoraggio delle proprie condizioni e della situazione generale.

Questo, come si può leggere, non è "tachipirina e vigile attesa", una bufala sparsa a turno, da ignoranti e persone in malafede. Non fatevi fregare.

Tutto ciò certamente per quanto riguarda la malattia in fase iniziale, senza ricovero ospedaliero perché se il quadro peggiorasse richiedendo un ricovero ovviamente questo andrà fatto e la terapia cambierà.

Ecco la famosa "Tachipirina e vigile attesa" diventata uno slogan, ecco la "cura letale" che qualche giornale incosciente ha diffuso ai propri lettori e che poi novax ed esaltati sbandierano come incredibile prova di inefficacia sanitaria nazionale. Propaganda. Fake news.

Non c'è solo la Tachipirina, non c'è solo la "vigile attesa" e si fa quello che si deve fare (e che fanno in tutte le nazioni civili). Tutti i servizi sanitari del mondo (l'americano NIH, l'inglese NICE ma anche tutti gli altri dei paesi moderni e il nostro) hanno usato questo tipo di approccio perché è l'unico scientificamente ragionevole.

Chi diffonde la bufala ha uno scopo ben preciso, confondere, creare sfiducia, dubbio, chi la legge rischia di crederci e diventare vittima della stessa e, com'è accaduto, vittima reale, credendo a queste sciocchezze fino a rischiare la vita. Questa gente (guidata non da scienziati ma da avvocati, dentisti, politici, imprenditori) organizza manifestazioni, proteste, linciaggi, aggressioni. Non sono lì perché preoccupati della salute degli altri ma per scopi molto più personali e materiali e nelle ultime settimane, sentito il "fiato" delle indagini a loro carico (e il rischio di conseguenze giudiziarie era reale) hanno iniziato a ridimensionarsi, a essere più anonimi, silenziosi o addirittura a scomparire.

Il problema è che hanno giocato e giocano con la salute delle persone e dovrebbero essere le persone stesse a evitare questa gente.

Poi se fa più piacere diffonde una sciocchezza o credere a una bufala così, tanto per fare i ribelli pazienza, ognuno sceglie come comportarsi nella vita. La paura fa brutti scherzi, certo e i furbi sanno dove colpirci per convincerci ma non ci cascate. Sono subdoli e pericolosi, come una malattia infettiva.

Alla prossima.

venerdì 5 novembre 2021

Pfizer Gate: cosa è successo con i vaccini Pfizer?

C'è uno scandalo legato alla produzione del vaccino antiCovid Pfizer?
Su internet si legge "Pfizergate" (scandalo Pfizer) e la notizia è rimbalzata (ovviamente urlata dagli antivax) dovunque. Un problema c'è stato ma forse non tutti sanno esattamente cosa è successo. Potrei urlare come i novax amplificando lo scandalo o minimizzare cercando di renderlo "inesistente": Invece la cosa migliore secondo me è semplicemente raccontarlo. Dire cosa è successo e solo alla fine due righe di commento.
Ognuno potrà farsi un'idea.
Il vaccino antiCovid prodotto dall'azienda farmaceutica Pfizer è tra i più utilizzati. Prima gli studi e poi l'applicazione sul campo ne hanno confermato efficacia e sicurezza. Di questo dobbiamo certamente ringraziare gli studiosi e i produttori, i farmaci non cadono dal cielo ma la gratitudine non deve accecare e se c'è qualcosa che non va è bene ufficializzarla, anche per rendere trasparente un processo spesso "misterioso" e sconosciuto alla maggioranza delle persone.

Per vendere un farmaco, dopo averlo scoperto, bisogna ottenere l'autorizzazione delle autorità sanitarie. Questo avviene presentando studi, statistiche, dati, tutto ciò che dimostra che quel farmaco è efficace e sicuro e così avviene per i vaccini ed è avvenuto per il vaccino Pfizer.
Così l'azienda farmaceutica Pfizer ha impostato e organizzato lo studio da sottoporre alle autorità mediche e poi ottenere il permesso per vendere il suo vaccino.


L'azienda farmaceutica ha quindi "arruolato" 44.000 persone per effettuare questa ricerca. Ovviamente non è possibile riunire più di quarantamila persone in un posto e sottoporle alle procedure per lo studio ed è difficilissimo organizzarsi da soli e quindi (come succede praticamente sempre) la Pfizer ha diviso gli individui da studiare in piccole parti, assegnando a "terzi" (società che si occupano di queste cose e che sono attrezzate per farlo ma anche università o grandi cliniche) l'organizzazione di tanti piccoli gruppi. Una di queste società si chiama "Ventavia" ed era incaricata di studiare circa 1000 persone in tre sue sedi. In totale le sedi incaricate di creare questi dati erano 153.
Alla fine dello studio ogni società incaricata invia i risultati dei singoli gruppi alla sede centrale che li processa e li sottopone a chi deve sistemarli e crearne un unico studio che sarà presentato alle autorità per ottenere l'autorizzazione alla vendita del farmaco (in questo caso il vaccino).

La FDA (l'ente che si occupa dei farmaci in America) esegue dei controlli periodici in questi siti per assicurarsi che le procedure siano seguite e li fa "a campione" (essendo difficile controllare tutto i controlli sono fatti "a caso", a sorpresa), nel caso della Pfizer riguardo alla produzione del vaccino anti-Covid, sono stati ispezionati nove dei 153 siti di sperimentazione. 
Un impiegato dalla società Ventavia aveva notato delle irregolarità nelle procedure del trial affidato all'azienda in cui lavorava e ha pensato bene di avvertire proprio la FDA. Nel frattempo ha scattato foto, copiato documenti e appuntato tutto quello che vedeva.
Quando la FDA ha chiesto alla Ventavia spiegazioni per quello che stava succedendo, immediatamente,  la società ha licenziato l'impiegato "infedele" (per loro), il giorno dopo il suo messaggio alle autorità. Di tutta questa storia la Pfizer (che ne era al corrente) non ha informato la FDA al momento della richiesta di autorizzazione alla vendita del vaccino.
Questo è quello che è successo.

Ma cosa ha visto questo impiegato?
Lo dice lui stesso. Perché dopo essere stato licenziato ha pensato (e ha fatto bene) di scrivere al BMJ (British Medical Journal) che è una delle riviste mediche più importanti e prestigiose del mondo. Alla rivista ha inviato foto e documenti e così è uscito un editoriale dove si racconta la storia: questo.

Le accuse alla Ventavia sono abbastanza precise e sono state prese seriamente dalle autorità (che hanno chiesto spiegazioni alla stessa società). La Ventavia ha comunicato di aver sistemato alcune irregolarità, risolto alcuni problemi e ha accettato nuove ispezioni (soprattutto alla documentazione esistente, visto che lo studio è ormai finito) da parte di chi controlla.
Quali sono queste irregolarità?

Alcune "pratiche", per esempio atti di cattiva gestione. Siringhe dei vaccini buttate nei contenitori non adatti, pazienti lasciati in corridoio dopo la vaccinazione e non monitorati costantemente o lo stesso licenziamento del loro impiegato, non certo un gesto nobile. Ovviamente queste non sono attività che condizionano i risultati delle ricerche ma sintomo di cattiva organizzazione e scarsa buona volontà e persino un altro (ex) impiegato della Ventavia ha confermato: "mai vista tanta superficialità". Poi ci sono state delle irregolarità nello studio vero e proprio. Alcune di queste irregolarità avrebbero potuto falsare i dati, i risultati finali.
Per esempio alcuni vaccini non sono (non sarebbero) stati conservati alle temperature adatte, alcune etichette che dovevano essere solo numerate contenevano nomi e tipo di contenuto, alterando così l'esperimento (che se è in "cieco" significa che nessuno deve sapere cosa contiene la fiala e a chi andrà tra i soggetti studiati, serve a non condizionare i risultati). Sembrano più errori di "pigrizia", di brutta gestione e non in malafede o per "truccare" consapevolmente i risultati (cosa che invece è successa in altri casi in maniera evidente). Quest'ultimo particolare (le etichette identificative nei vaccini) è stato documentato con foto (in possesso del BMJ) ma lo stesso impiegato ha detto che probabilmente il problema si è risolto prima di diventarlo, perché la società se ne era accorta e ha corretto l'errore in tempo.

Un altra irregolarità ha riguardato il "follow up" (il controllo) degli effetti collaterali. Il protocollo prevedeva la segnalazione entro 24 ore mentre Ventavia ha impiegato anche tre giorni per farlo. Non ci sono però evidenze o testimonianze di "falsificazione" dei dati (di manipolazione diretta, volontaria, dei dati) come qualcuno aveva lasciato capire, né ne parla la testimonianza dell'ex dipendente Ventavia.

Commento.

Visto l'esiguo numero di soggetti coinvolti nella porzione di ricerca gestita da Ventavia è davvero improbabile che queste irregolarità (visto anche il loro tipo, solo indirettamente di tipo scientifico) possano aver condizionato i risultati. Mi sembra più una storia di disorganizzazione che di "cattiva scienza". Si tratta sicuramente di un allarme, che è stato lanciato anche da organizzazioni a difesa dei consumatori. La FDA ha personale inadeguato per eseguire controlli e verifiche, ne servirebbe molto di più. È stato stimato che solo l'1% dei siti di ricerca coinvolti in sperimentazioni di farmaci abbiano avuto controlli e ispezioni delle autorità. Pochissimi, troppo pochi.
Non vedo quindi un problema sanitario ma burocratico. Chi controlla deve farlo e chi sbaglia deve essere messo nelle condizioni di non poterlo fare più.
Aggiungo, a costo di essere politicamente scorretto, che le "irregolarità" riscontrate sono spesso comuni, diffuse, dovute a superficialità, pigrizia, abitudine, scarso addestramento. Sono le stesse che possiamo trovare in molti uffici, in ospedale, nei laboratori. Se chiedessi quanti ospedali rispettano le linee guida di sicurezza e buona pratica medica, si risponderebbe "quasi tutti" ma se li ispezionassi, secondo voi, quanti lo farebbero davvero?
Siamo noi, anche se aumentiamo il rischio personale, a non rispettare le norme, perché ci stufiamo o non siamo abituati a farlo.
Questo ovviamente non è una difesa per l'azienda o per chi non rispetta le regole, anzi, è bene ed è giusto raccontare cos'è successo e spiegarlo e non so se in questa storia sia colpevole la Pfizer (il produttore) o la FDA (il controllore). 
La Pfizer ha in ogni caso rescisso il contratto con Ventavia 

Alla prossima.

sabato 30 ottobre 2021

Una rondine non fa primavera.

Capita spesso (ed è sempre capitato) che qualcuno ci racconti di strabilianti guarigioni o improvvisi miglioramenti dovuti a una cura mai sentita o sconosciuta. A proporla è quasi sempre un santone, un guaritore ma non mancano i medici (truffatori) che pur di fare soldi propongono il loro "metodo", la loro pozione o la cura che hanno inventato.
In genere chi ascolta queste testimonianze resta allibito, colpito, affascinato. Quando ti dicono che una "cura" ha guarito velocemente, senza effetti negativi e completamente (e non dimentichiamo...gratis, perché le truffe ufficialmente sono gratis) non si può che restare colpiti. E immaginiamo chi ha una malattia grave.
Ancora peggio quando si confronta la "cura nascosta" con quelle vere, a disposizione negli ospedali. Queste ultime sono piene di effetti collaterali, incertezze, costi e disagi, quelle miracolose sono sempre, puntualmente (sulla carta ma ovviamente non è vero) veloci, semplici efficaci e gratis.

Queste pseudocure si diffondono spesso con il passaparola e se colpiscono chi le conosce così non creano nessuna emozione in chi, saldamente ancorato alla scienza, vuole capire prima di credere.
Così il "racconto" ("mi ha detto mio cuggino" è ormai un tormentone) non va oltre le righe di un commento su internet, non è più di una frase buttata lì e che non avrà nessuna conseguenza in medicina.
Tranne quando qualcuno ci casca o, ingenuamente, pensa "ci provo, perché no?".
Il caso singolo non è medicina e c'è un motivo preciso: non ha nessuna base scientifica, non può diventare cura. Per tanti motivi, spesso non di immediata comprensione per chi non ha mentalità (o formazione scientifica) ma ben precisi.
Inoltre questa è una garanzia per tutti, per i malati e per chi cura. Sappiamo che quello che viene proposto deve essere efficace o almeno avere delle prove di efficacia. Non si può somministrare "una cosa" perché lo hanno raccontato ma perché i numeri dicono che funziona e si possono pure controllare.
Ecco perché "una rondine non fa primavera".

Ne ho parlato nel mio ultimo video per chi fosse interessato.



Alla prossima

giovedì 21 ottobre 2021

Covid e post verità.

Forse ve l'ho già detto ma è una cosa che mi ha talmente sconvolto, disilluso e fatto crescere in fretta da diventare per me quasi un'ossessione.
Avete presente quando sei giovane e ingenuo e credi a tutto quello che leggi, pensi ai buoni e ai cattivi, credi che i fatti siano fatti da distinguere dalle invenzioni e dalle sciocchezze? Bene, poi succede che cresci, all'improvviso ti rendi conto che non sempre quelli che pensavi fossero "i buoni" lo siano realmente e non per forza "i cattivi" sono veramente cattivi. Poi vedi che quello che leggi non è sempre vero, anzi, c'è da chiedersi quando sia vero perché le volte che è tutto falso sono tante.
Insomma, in questi anni di divulgazione, di internet e di confronto con le persone mi sono reso conto che c'è una realtà oggettiva, normale, esistente e un'altra creata da chi dovrebbe descriverla: i giornali, i giornalisti, i media, i politici, chi comunica con gli altri.

Quello che leggiamo non è sempre vero. Mi spingo a dire che è raramente completamente vero.

Dipende chi lo scrive, perché lo scrive. Dipende cosa vuole ottenere. Non c'è sempre una realtà oggettiva o meglio, c'è ma se questa realtà non conviene a qualcuno o lo danneggia, ecco che viene trasformata, stravolta e capovolta.
Senza mezzi termini inoltre. Cioè avviene che chi deve stravolgere la realtà non si fa nessun problema a farlo, anche se è evidente lo faccia.
Concetti come la dignità, la deontologia (per chi fa un lavoro rivolto al pubblico), la correttezza e l'onestà, sono malleabili, trasformabili, si possono manipolare e scolpire a proprio uso e consumo, a propria convenienza. La deontologia professionale neanche a parlarne. Ognuno dice quello che vuole, qualsiasi posizione occupi e a qualsiasi persona si rivolga. Non si dice ciò che è vero ma ciò che conviene.


Ogni tanto ho raccontato qualcuno di questi episodi ma non finisco mai di stupirmi.

La ginecologa che inventò la "fascia per il parto naturale", da fare comprare a tutti gli ospedali italiani, una fascia gonfiabile che schiaccia la pancia della partoriente facilitandone (dice chi l'ha costruita, che poi è il marito della ginecologa che l'ha pubblicizzata) il parto. Ma non c'è nessuna prova questo avvenga e per evitare questo spreco di denaro (e salute) pubblica si sono dovuti mobilitare esperti e professionisti del settore (anche il sottoscritto) beccandosi anche le minacce e le querele di chi vedeva i propri affari messi in crisi. Tutto sfumato.
Poi l'affare vaccini.

Una commissione parlamentare (quindi non un gruppo di pazzi di passaggio, un gruppo di persone "dentro" i palazzi) ha preso un documento redatto da esperti di vaccinazioni che avevano studiato gli effetti dei vaccini sui militari. Bella notizia: non ci sono effetti negativi, le vaccinazioni nei militari non causano (secondo quel rapporto) tumori, malattie o altri problemi e i problemi che sono stati segnalati in certi reparti militari sono in media con quelli che avvengono da sempre, nessuna anomalia e niente da segnalare. Bene, questa commissione parlamentare prende questo rapporto, ne stravolge il senso, capovolge le prove, cambia termini e parole e conclude: i vaccini fanno male e hanno causato gravi danni ai militari.
Lo ripeto: nel rapporto degli esperti è scritto chiaramente che di danni non ce ne sono, i politici concludono che ci sarebbero gravi danni come...dicono quegli esperti. La post verità è questa.

E ora arriviamo al Covid.

Di bufale ne sono state diffuse tante. Talmente tante che è impossibile stare dietro a tutte e smentirle, lo fai con una (con un dispendio enorme di energie, studi, link, ricerche, documentazione, tempo) ne appaiono altre dieci. E le persone se la bevono. Non solo perché le bufale sono create ad arte, come si deve (altrimenti non sarebbero bufale) ma anche perché per molte persone "conviene" credere alle bufale. Perché confermano le loro opinioni, appoggiano le loro idee politiche o perché danneggiano l'immagine del governo, di un partito, di una persona.
Le bufale possono servire. Solo che se diffondi una bufala non danneggi solo il ministro della salute del partito avversario ma anche i cittadini, i consumatori, i malati.
Quelli che cercano notizie reali. Danneggi le persone, chi vorrebbe sapere la verità. E queste bufale le diffondi con canali "ufficiali": giornali noti, telegiornali, giornalisti conosciuti. Le dici seriamente, come fosse l'ovvia verità.
Centinaia di false notizie che si rincorrono, spesso si ripetono.

Ricordate gli antivirali efficacissimi che guarivano dal Covid? Erano di volta in volta russi o giapponesi, grande clamore ma poi tutto passava, nessuno ne parlava più. Perché? Perché era una bufala, una notizia falsa.
E poi si scopriva un'altra cura. Ma dopo un paio di settimane di talk show feroci e pareri di esperti "non c'è nessuna prova scientifica che...", dopo qualche giorno tutto sfumava, tutto finito.
E poi avevano proibito le autopsie. Cosa ci nascondono? Perché le proibiscono? Non sarebbe meglio farle?
E certo. Una falsa notizia, nessuno ha mai proibito le autopsie, semplicemente (e come è ovvio) veniva consigliato di farle solo quando necessario e solo in ambiente attrezzato, adatto e sicuro (parliamo sempre di una malattia infettiva virale eh?). Ma ancora oggi troverete persone che ripetono con sicurezza assoluta che "hanno proibito le autopsie". No, non è vero.

E il famoso "per Covid e con Covid"?

Se io sono diabetico e muoio affetto da Covid, sono morto per il diabete o per il Covid? Sono morto per il Covid (e ho il diabete) o per il diabete (e con il Covid)?
Voi che dite?
Se io fossi diabetico e a sessanta anni morissi di infarto, sarei morto per il diabete o per l'infarto?
Una causa di morte ci deve essere, giusto? Certo, il diabete favorisce le malattie cardiovascolari e certo, se non avessi avuto il diabete magari l'infarto mi sarebbe venuto a settanta anni o forse a ottanta e chi lo sa, quindi il diabete ha forse (quasi sicuramente) favorito la mia morte ma sono morto per l'infarto, non per il diabete. Ci siamo?
Se avessi il diabete, la pressione alta e novant'anni e morissi, forse nessuno si stupirebbe, l'età, le  malattie, prima o poi la nostra vita finisce, va così. Ma se un giorno vengo colpito da un'influenza e muoio, a prescindere da queste malattie, sono morto per l'influenza. Certo, ero a rischio ma è stata l'influenza a uccidermi, purtroppo.

Se fossi non vedente e morissi investito da un'auto perché non l'ho potuta vedere sopraggiungere non sono morto per il mio handicap visivo ma per colpa della macchina. Se il deficit visivo ha contribuito? Certo, forse, quasi sicuramente ma la "colpa" non è dell'impossibilità a non vedere ma dell'incidente. Non si muore se si è ciechi. Non si muore se si è diabetici, deve esserci una causa.
Bisogna spiegarlo? Ribadirlo?
Sono concetti logici, elementari, non servirebbe farne una discussione. Se una persona malata anche gravemente, è colpita da Covid e muore, è stato il Covid a ucciderla. Forse il destino è stato favorito dalle condizioni di salute ma è stata la malattia infettiva a causare la morte. In questa sede non sottolineiamo più di tanto che l'ISS prima di dire che un decesso è causato dal Covid studia il caso, c'è una commissione apposita che deve decidere e lo stesso istituto in collaborazione con l'ISTAT ha dichiarato che nell'89% dei casi il Covid è stato causa diretta di morte, a prescindere dalle malattie preesistenti. 89% dei casi.

Che poi il Covid sia particolarmente pericoloso per chi ha patologie croniche e per gli anziani è una cosa nota dall'inizio della pandemia (lo ricordate?) tanto che si è sempre puntato a proteggere anziani e fragili per primi: il Covid difficilmente uccide persone giovani e sane. Quasi mai.

E allora qui come possiamo inventare la bufala per disorientare le persone?
Facilissimo: prendi una notizia ovvia e stravolgila, ometti, trasformala. 

Secondo il nuovo rapporto (che non veniva aggiornato da luglio) dell'Istituto superiore di Sanità sulla mortalità per Covid, il virus che ha messo in ginocchio il mondo avrebbe ucciso assai meno di una comune influenza. Sembra un'affermazione strampalata e da no vax, ma secondo il campione statistico di cartelle cliniche raccolte dall'istituto solo il 2,9% dei decessi registrati dalla fine del mese di febbraio 2020 sarebbe dovuto al Covid 19.
Cosa leggete?
Non è una notizia presa da chissà quale fonte, lo dice chiaramente: "secondo il nuovo rapporto dell'ISS..." quindi notizia ufficiale. Questo rapporto dell'ISS ci fa una rivelazione, i morti per Covid non sarebbero stati quasi 131.000 ma "solo" (anche nell'articolo è scritto così, "solo") 3.783. Avete capito? Meno dell'influenza. E gli altri? Come sono morti tutti gli altri?
Ma allora, mannaggia a loro, i vaccini, le chiusure, le paure, che cavolo è successo.
Un "pasticciaccio" lo definisce il giornale. A firma del suo direttore, un giornalista invitato in TV a fare l'opinionista e che è considerato uno "normale", non un pazzo antivax.
Avete capito il punto?
3783 sono state le persone morte di Covid che non avevano nessuna malattia, tutte le altre erano malate, una o più patologie, quindi non è stato il Covid a ucciderle ma la loro patologia. Il famoso "con Covid o per Covid", una delle bufale più odiose di questi mesi.

Quindi se domani, tu diabetico o iperteso, prendi il Covid, non farti speranze. Non ne hai. Lo ha deciso Bechis e quelli come lui. Anche se sei anziano, in fondo. Non farti illusioni.

Già, la bufala dice anche questo. Queste persone con altre malattie, non avevano già speranze, che ci agitiamo a fare.
Secondo l'Iss il 65,8% degli italiani che non ci sono più dopo essere stati infettati dal Covid era malato di ipertensione arteriosa, e cioè aveva la pressione alta. Il 23,5% era anche demente, il 29,3% aggiungeva ai malanni un po' di diabete, il 24,8% pure fibrillazione atriale. E non basta: il 17,4% aveva già i polmoni ammalati, il 16,3% aveva avuto un cancro negli ultimi 5 anni; il 15,7% soffriva di scompenso cardiaco, il 28% aveva una cardiopatia ischemica, il 24,8% soffriva di fibrillazione atriale, più di uno ogni dieci era anche obeso, più di uno su dieci aveva avuto un ictus, e altri ancora sia pure in percentuale più ridotta aveva problemi gravi al fegato, dialisi e malattie auto-immuni.
Capite il nostro giornalista che giro di logica ha fatto? Siccome queste persone avevano già malattie, non sono morte di Covid ma di altre malattie, quindi quelli che sono morti di Covid sono pochissimi. Non abbiamo capito nulla, "scienziati" (con virgolette d'ordinanza) compresi.
Che diabete non significhi per forza morte glielo spiegate voi. Che ipertensione non significhi per forza morire per una malattia virale, glielo spiegate.
Che oggi tante malattie le controlliamo con i farmaci mentre il Covid ha interrotto vite, famiglie, amori e affetti glielo spiegate voi, perché a me tutto questo fa schifo.
Scusatemi ma mi amareggia.
E secondo il nostro giornalista (si chiama Franco Bechis, è il direttore del giornale Il Tempo) a questo punto potevamo lasciare queste persone a morire, così gli ospedali non venivano intasati e si potevano curare i sani, quelli che rischiavano di morire per Covid. Che in fondo 'sta cosa mi conviene. Se domani operassi una persona per tumore e questa morisse per colpa di un mio errore, che cavolo, aveva una malattia, è morta per quella, mica per il mio errore. 
Ecco. La post verità è questa.
Pur di criticare un avversario (politico in questo caso, tutto questo è fatto per criticare il governo, per dire che ha sbagliato tutto), non si guarda in faccia a nessuno. Non si informa bene il lettore, si dicono bugie, si danno dati falsi, si inganna e si lascia capire che la realtà è un'altra rispetto a quella che conosciamo.
E poi ci dicono che dovremmo comprare i giornali.
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Come capire i fatti.

Un piccolo paragrafo per chi è davvero interessato a conoscere i fatti, potete passare oltre se non interessa. Oltre alla logica che certo fa differenza tra chi muore di Covid essendo un soggetto a rischio (con una o più malattie o per età o sesso) e chi muore senza fattori di rischio, c'è un mezzo statistico molto utile a capire l'impatto di un fatto (in questo caso di una malattia) sulla popolazione. Il calcolo dell'eccesso di mortalità. Se normalmente (è un esempio) in Italia muoiono 1.000.000 di persone l'anno ma in un certo anno ne muoiono due milioni c'è stato un problema. Se in Italia morissero 200.000 persone al mese ma nel mese di maggio ne morissero 500.000, c'è stato un problema.
Ecco, per noi questo problema si è chiamato Covid. Una malattia che è potenzialmente pericolosa e letale, soprattutto per le persone a rischio che sono rappresentate da chi ha già una malattia (soprattutto ipertensione, diabete, obesità) e da chi ha un'età superiore ai 75 anni.
In genere si nota un aumento di mortalità nei mesi di picco dell'influenza, questo è un dato abbastanza costante da noi. Se controlliamo però i dati della pandemia ci accorgiamo che abbiamo avuto un (netto) eccesso di mortalità proprio nei picchi di infezione Covid. Se confrontiamo il periodo 2015/2019 (fuori epoca Covid) con quello 2020/2021 (pandemia Covid) noteremo come ci siano state molte morti in più. Se inseriamo nel grafico i contagi (e i picchi) durante la pandemia, noteremo che l'eccesso di morti corrisponde esattamente ai picchi della malattia. In pratica il Covid ha ucciso molte più persone di quante ne muoiono normalmente in Italia.

In azzurro i decessi del 2015-2019, in rosso quelli del 2020-2021, in verde i decessi con diagnosi di Covid.

In Italia c'è stato un eccesso di mortalità evidente e che segue i picchi della pandemia. Per esempio, se nel mese di giugno 2020 non c'è stato praticamente eccesso di mortalità (numero di morti simile a quello della media mensile in altri anni senza Covid), a novembre 2020 abbiamo avuto più del 50% di morti in più. C'è da aggiungere che i decessi da Covid sono quelli nei quali la malattia è stata diagnosticata, si stima quindi che in realtà dovrebbero essere molti di più (tutti i casi sfuggiti alla diagnosi).

Nel 2020 il totale dei decessi totali (per tutte le cause) è stato il più alto mai registrato nel nostro Paese dal secondo dopoguerra: 746.146 decessi, 100.526 decessi in più rispetto alla media 2015-2019 (15,6% di eccesso).  
Non è un caso nemmeno il fatto che la complicanza più frequente nei decessi registrati (nel 93,6% dei casi) sia stata l'insufficienza respiratoria. Certo che un diabetico, un iperteso o una persona con demenza, non muoiono di insufficienza respiratoria


Questi sono fatti, documentati. Numeri. Il resto sono false notizie.
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Non sono solo bugie, sono bugie pericolose e irrispettose.
Avete capito il "giochetto" del giornalista? I morti con altre malattie non sono morti da Covid, quindi il governo e gli "scienziati" (virgolettato eh? Dal "giornalista") hanno fatto un pasticciaccio e quindi ci hanno mentito, hanno sbagliato tutto e ci hanno ridotto allo stremo per niente.
Un gioco pericoloso.

Perché se un giorno Bechis entrasse in ospedale (sia mai!), io prima dovrei accertarmi se è "con Covid" o "per Covid" e se ragionassi come un cinghiale, come ha fatto lui, spendere soldi, tempo e fatica per chi ha già altre malattie forse non ne vale la pena, lasciamo spazio ai giovani e forti, a casa tutti gli altri.
Fossi in lui direi una bugia anche a chi si occuperà del suo ricovero, scommetto che in quel caso avere o meno una malattia o un fattore di rischio diventerà molto più importante di quanto descrive nel suo giornale.

Alla prossima.

Aggiornamento 25-10-21: L'ISS, visto il diffondersi della bufala ha voluto precisare che non è vero che il 2,9% dei decessi siano dovuti al Covid ma è l'89% come già evidenziato in tutti i report.

venerdì 8 ottobre 2021

Gli ingredienti misteriosi dei vaccini Covid

Ne ho parlato ed è un argomento molto gettonato nella divulgazione scientifica e nella spiegazione dei meccanismi psicologici che ostacolano la giusta mentalità scientifica in generale. Ciò che non conosciamo lo temiamo. Abbiamo paura di quello che ci suona nuovo, che non è per noi abituale ma anche se fosse abituale, abbiamo paura delle cose fuori dal loro contesto.
Se dico che nell'acqua c'è una sostanza che si chiama "monossido di diidrogeno", potenzialmente mortale, nutrimento per le cellule tumorali, chi non conosce i retroscena della vicenda (e chi non conosce la chimica) ne rimarrebbe stupito.
Così come si può restare un po' così chi venisse a sapere che il pane, forse l'alimento più "ovvio" della nostra tavola, contiene acido fitico, istidina, treonina e serina ma anche metalli e fosforo.
Succede.
Succede perché la vita sulla Terra, animata o meno, è chimica e noi non conosciamo i nomi chimici ma quelli "popolari", semplici, delle cose che ci circondano.
Diceva Corrado Augias, durante una trasmissione nella quale mi intervistava, di immaginare le cose chimiche come verdi e che emettevano vapori e si diceva "sconvolto" dalla mia spiegazione (ovvia) che spiegava proprio questo: l'acqua è chimica, l'aria, il vento, le rocce, la pasta, sono chimica. E se dicessi di mettere nel caffè dei miei ospiti l'α-D-glucopiranosil-β-D-fruttofuranoside, questi salterebbero dalla sedia, a maggior ragione scoprendo che il misterioso ingrediente è contenuto pure nei vaccini antiCovid. Ci siamo iniettati insomma un liquido che contiene il "glucopiranosil qualche cosa". Tranquilli, forse si capisce meglio scoprendo che questo è il nome chimico del saccarosio, il comune zucchero

Succede perché non conosciamo la realtà, perché non abbiamo studiato (quello che non ci interessa), non possiamo sapere tutto e, fondamentalmente, siamo ignoranti. Abbiamo un orizzonte limitatissimo di conoscenza.

Se già ignoriamo gli ingredienti di un alimento comune o di una cosa che usiamo ogni giorno, figuriamoci quelli di qualcosa di raro, di una composizione poco usata, di un farmaco o un vaccino. Ed è così che giocano a stupire e creare scompiglio quelli che vogliono spaventare le persone, usando argomenti che solo chi li conosce può smontare, che solo studiando o analizzandoli bene si possono spiegare.
In fondo è quello che si chiama "debunking" o "fact checking", studiare un'affermazione, un fatto per spiegarlo e controllare se è vero. Ed è per questo che serve pochissimo tempo per creare una bufala ma tantissimo per smontarla.

In questi mesi di pandemia e poi di vaccini possiamo immaginare quante bufale, quante false notizie e vere e proprie invenzioni siano circolare e c'è chi con queste bufale ci vive. Certo che hanno presa. Perché nessuno di noi può conoscere tutto, nessuno può fare l'investigatore alla ricerca della verità, perché anche una falsa notizia ci mette la pulce nell'orecchio, ci fa sospettare, crea caos e dubbi. E per questo dico sempre che chi diffonde bufale deve essere isolato, evitato, perché è disonesto, pericoloso, tossico. Ci fa male e fa male alla società.

Così nei mesi i vaccini antiCovid sono stati presi di mira nelle maniere più assurde. Alcune volte anche ai limiti della creduloneria ma la creduloneria non ha limiti (o non esisterebbe) e così i vaccini sono stati capaci di attirare i metalli (quindi sarebbero stati iniettati magneti o qualcosa di simile), altre volte di attirare calamite (l'opposto, quindi sarebbero state iniettate sostanze ferrose), di essere antenne per il 5G o contenere chip e microchip, di tutto. Causa di tutti i mali e persino di cambiare il carattere delle persone, i vaccini antiCovid sono stati disegnati come il male.
Non troverete mai una persona competente e sana di mente affermare cose simili ma troverete migliaia di persone incompetenti che sul web e dovunque si possa, accusino i vaccini di qualsiasi malefatta e, ovviamente, non funzionano.

Ma cosa contengono questi vaccini?

Una serie di sostanze preoccupanti? Veleni? Sostanze tossiche?
In realtà la cosa sorprendente di questi vaccini di ultima generazione è che è la loro tecnologia a essere scientificamente avanzata, eccezionale, frutto incredibile del progresso. Ciò che contengono è qualcosa di assolutamente normale. Ma ha un nome chimico, difficile e quindi può sembrare "strano".
Cosa contiene quindi un vaccino (prendiamo quello Pfizer come riferimento) antiCovid? Usiamo la lista di ingredienti registrati dalle autorità del farmaco (AIFA in Italia).


Il componente principale è un piccolissimo frammento di mRNA (RNA messaggero).
Questo è la chiave del nuovo vaccino. La tecnologia dei vaccini a mRNA è studiata già da decenni (già oltre 15 anni fa), si tratta quindi dell'applicazione di studi esistenti da anni, non certo da due mesi.
Lo scopo di questo piccolissimo "pezzo" di RNA messaggero è quello di stimolare le cellule a formare una proteina (proteina "S", Spike) identica a quella che ha il virus Sars-Cov-2 (permette al virus di entrare nelle nostre cellule).

Una volta prodotta questa proteina è riconosciuta come "estranea" dal nostro organismo (come fosse quella del virus) e quindi stimola il sistema immunitario a reagire per eliminarla. Questa proteina non entra all'interno del nucleo della cellula e non modifica o condiziona il DNA dell'uomo. Punto. Questo è l'ingrediente principale del vaccino anti-Covid, ciò che lo fa funzionare. Detto così sembra una sciocchezza e forse molti non si renderanno conto dell'incredibile livello tecnologico di questo meccanismo, fantascienza per i nostri avi. Il resto serve per trasportare e conservare questo mRNA.

Il pezzo di mRNA è coperto di  ALC-0315 ((4-hydroxybutyl) azanediyl)bis(hexane-6,1-diyl)bis(2-hexyldecanoate) e ALC-0159 (2-[(polyethylene glycol)-2000]-N,N-ditetradecylacetamide).

Dietro questi nomi strani ci sono dei "liposomi", ovvero delle sostanze grasse che si legano all'mRNA e così da poter essere contenute in altre formazioni di grasso, le cosiddette "nanoparticelle", delle "palline" anch'esse di grasso che trasportano dentro la cellula quel frammento di RNA messaggero. Se non esistessero queste sostanze l'mRNA non riuscirebbe mai a essere contenuto in queste microsfere e a entrare nella cellula e proprio per questo i liposomi sono già utilizzati in molti farmaci e vaccini da tanti anni. I liposomi vengono distrutti dall'organismo completamente, poche ore dopo il suo ingresso nel corpo umano.
Altre sostanze che contribuiscono a questo scopo sono:

• 1,2-Distearoyl-sn-glycero-3-fosfocolina: aiuta le "palline" di grasso a mantenere una forma più o meno sferica, più "conveniente".
• Colesterolo: rende stabile le "nanoparticelle" e protegge il frammento di mRNA.

Ci sono poi gli eccipienti (ovvero le sostanze che "completano", creano il farmaco).
Eccipienti:

• fosfato disodico diidrato: mantiene il pH della soluzione stabile.
• potassio diidrogeno fosfato: mantiene il pH della soluzione stabile.
• potassio cloruro: sale, serve a rendere il liquido con la stessa quantità di sali contenuti nel sangue
• sodio cloruro: sale da tavola, serve a rendere il liquido con la stessa quantità di sali contenuti nel sangue.
• saccarosio: uno zucchero che protegge le piccole nanoparticelle dal congelamento e li conserva.
• acqua per soluzioni iniettabili: acqua.

I filamenti rossi sono mRNA, protetti da strutture (blu, azzurre, viola) che sono grassi. Questa è UNA nanoparticella lipidica ed entra nella cellula.

Possiamo dire che gli eccipienti sono più o meno quelli di qualsiasi soluzione iniettabile (anche di alcuni antibiotici). Il vero "progresso" è dovuto alla tecnologia a mRNA, un vero salto "spaziale" della farmacologia. In linea di massima questo vaccino non contiene nulla di "straordinario" oltre all'mRNA e alla tecnologia usata per renderlo un farmaco. Per chi fosse interessato ad approfondire la struttura chimica e fisica di questa tecnologia, un buon riassunto si trova qui.

Vabbè, questo misterioso intruglio che ci siamo iniettati non ci trasformerà in calamite giganti o ripetitori ambulanti e ci sono altri farmaci ben più "complessi" (e tossici). Questo lo sappiamo perché studiamo, abbiamo la capacità di discernere, usiamola.
Forse così avremo meno paura del vaccino antiCovid.
Devo dire che quando mi sono vaccinato non vedevo l'ora, non avevo nessun timore ma ero esaltato e agitato, più per l'emozione e il momento quasi sacro che per altro. Probabilmente anche perché avevo studiato il vaccino, la sua composizione, i suoi effetti, i meccanismi e le caratteristiche. E poi perché avevo visto morire di Covid.
Perché per fare delle scelte è bene conoscere la realtà.

Alla prossima.

lunedì 27 settembre 2021

Covid. La realtà si affronta, non si nega.

A volte, leggendo le cose degli antivax (o dei complottisti o chiamateli come volete) mi rendo conto che se da una parte c'è tanta ignoranza (non conoscenza della malattia, della medicina, del problema), dall'altra c'è una reazione psicologica a qualcosa di drammatico.
Fuggire dalla realtà, rifiutarla. Per questo a volte sono chiamati "negazionisti", perché negano una cosa che esiste. Il "negazionismo" cambia e si adatta alla situazione che nega. Proprio perché non è legato alla realtà ma la nasconde, evita di discutere cose vere, che esistono ma che in qualsiasi modo bisogna cancellare.
Nel caso di questa pandemia il negazionismo si rivolge alla malattia, al virus che non esisterebbe, oppure esiste ma non causa nessuna malattia grave. Esiste ma è sempre esistito, oppure anche se esiste non viene sconfitto dal vaccino. E poi le cure. Si usa la vitamina D, l'Aspirina, l'antibiotico, l'eparina, un miscuglio di idee, un caos infinito.
Mille versioni. Che cambiano secondo la situazione, il pubblico, il negazionista e il momento ma l'importante è il fine. Lo scopo è solo uno: evitare di guardare in faccia la realtà.

Eravamo abituati che da un raffreddore si guarisce, che per la tosse basta uno sciroppo e per la febbre una pillolina. È talmente assurdo che si possa morire per una cosa definita "simile all'influenza" che qualcuno non lo accetta. Lo rifiuta con talmente tanta forza da dire "non esiste". Non pensiamo al fatto che l'influenza, la "banale influenza" (che non è mai stata banale, lo sappiamo da sempre) non ha cure. Si lascia passare curando i sintomi, riposandosi, idratandosi, è una malattia virale e non c'è come curarla. Questa "super influenza" è la stessa cosa: non ha cure. Se si aggrava abbiamo delle possibilità che però si possono usare solo in ospedale. Ma il negazionista nega: vitamine, antibiotici, Aspirina e fantasia, anche prescrizioni a distanza, anche via Facebook, tanto giochiamo a fare il dottore, non sono cose serie, no?

E quando il fuggiasco trova qualche furbastro che appoggia questo tentativo di fuga si aggrappa a lui con tutte le forze, si aggrappa a chi lo aiuta nella fuga: di Covid non si muore, è una banale influenza, prendi una bustina e tutto passa! Hai visto che è vero?

Così è assassino chi mette il paziente in respirazione assistita, chi invita alla vaccinazione per evitare quel dolore e quella sofferenza. Una fuga completa. Si può provare a convincere, a spiegare ma se fuggi non vuoi tornare indietro, anzi, chi prova a farlo è visto come nemico, come invasore delle proprie scelte: "non voglio guardare, non me lo impedire".

Così su Facebook il virus si cura con il prodotto per i vermi e sul giornale locale c'è il dentista che dice che i pazienti non dovevano essere intubati. Questa è la fantasia.

Poi c'è chi lavora con la realtà. Certo che il virus non ha una pagina Facebook né segue i social. Gira, infetta, contagia e si riproduce per contagiare sempre di più. E come tutti i virus non si fa battere facilmente. Così a volte causa un po' di stanchezza, altre un po' di febbre, fa il suo corso e passa.
Certe volte non causa nemmeno un sintomo, passa inosservato e compie solo il suo ciclo di vita per poi sparire. In altri casi invece è devastante. Fa male.

Causa un'infiammazione grave, in tutto il corpo ma soprattutto a livello dei vasi sanguigni e dei polmoni. In pochi giorni invade il corpo, indurisce il tessuto polmonare che, gradualmente sempre più fibroso, non riesce più a usare l'ossigeno che arriva dall'esterno. Così appaiono i sintomi dell'infiammazione. La febbre, alta, a volte altissima (anche 42 °C), la stanchezza immane, la dispnea.
La dispnea è la difficoltà a respirare. I polmoni del Covid sono ormai fuori uso e anche se l'aria si inspira non riescono più a rilasciare l'ossigeno nel sangue. Così si ha quella che volgarmente si chiama "fame d'aria". Il paziente che arriva con Covid sintomatico e fame d'aria ha un'espressione tipica.

Cerca aiuto, è disperato, cerca spasmodicamente di respirare ma non ci riesce.

Tecnicamente si dice che ha una "anomala consapevolezza del proprio respiro".
Si rende conto cioè che anche se respira più velocemente il suo corpo sta soffrendo e ha bisogno di altro ossigeno che però non arriva. Si agita, si muove, è combattuto tra la paura e la voglia di respirare, si guarda attorno. I suoi occhi parlano chiaro, cerca aiuto. Ha "fame d'aria". Avete mai visto una persona che ha "fame d'aria"? È una brutta sensazione.
In quel momento dipende dalla situazione.

Se la saturazione (la quantità di emoglobina satura di ossigeno) lo permette un buon aiuto viene dall'ossigeno che si somministra dall'esterno, se non basta bisogna portare l'ossigeno direttamente "dentro", nei polmoni e nei bronchi. Si usa un tubo di plastica e, in anestesia, si fa entrare direttamente, attraverso al gola, nei bronchi. Altrimenti il paziente diventa cianotico (bluastro), soffoca e muore. Non ci sono altre possibilità: senza ossigeno si muore. Non contano le pagine Facebook o il candidato al premio Nobel che consiglia la curcuma per curare il Covid: senza ossigeno si muore.

Per questo chi fugge dalla realtà non lo vuole sapere e dice che "il paziente non va intubato".
Certo che fa paura e si trovano consolatorie le parole del ciarlatano o del "medico eretico" (che quasi sempre è un medicuncolo che non ha mai avuto grande successo e ora vive il suo momento di gloria sulle spalle degli ingenui).
Se il paziente non respira va intubato.
Se non si fa si muore, in pochi minuti.
È semplice, non serve una laurea.

Per ha una minima concezione (senza nemmeno essere specialista della salute) della cosa, sarebbe come dire che sott'acqua si può anche respirare senza bombole di ossigeno.
È una realtà talmente oggettiva e ovvia che ci sono solo due alternative: accettarla e fare qualcosa per evitarla o celarla, negarla, sperando che vada tutto bene e non si arrivi mai a quella situazione.

In certi casi anche l'intubazione non basta, i polmoni sono talmente alterati da non permettere nessuno scambio tra sangue e ossigeno esterno. Ci sono altri disperati tentativi (per esempio la circolazione extracorporea, se disponibile) ma è possibile che non ci siano speranze.

Ecco, il Covid non è una malattia che uccide sempre ma uccide. Uccide poco ma contagia tantissimo e questo vuol dire che quel "poco" poi diventa tanto. Per ironia della sorte è preferibile un virus che uccida spesso ma contagi pochissimo. In modo da limitare la malattia, al contrario se la malattia si diffonde è sempre più probabile che riesca a fare vittime. Uccide.
Soprattutto chi ha poche difese o chi le ha compromesse. Persone con problemi al sistema immunitario, anziani, persone con tante malattie o che hanno malattie negli organi che poi sono bersaglio del virus.

A questo punto ci sono poche alternative.
Se si vuole ragionare, si vuole razionalizzare il problema, si usano tutte le precauzioni del caso e soprattutto si approfitta della scienza che ci ha messo a disposizione dei vaccini. In maniera anche sorprendente i vaccini anti-Covid disponibili hanno dimostrato di funzionare tantissimo.
Non hanno lo scopo di evitare il contagio, non avevamo il tempo per fare i raffinati, interessava evitare i casi più gravi e soprattutto di intasare gli ospedali, vero dramma delle prime settimane di pandemia. E questo i vaccini lo fanno benissimo. Diminuiscono la possibilità di contagio ma, anche se questo avviene è praticamente eccezionale arrivare a forme gravi di malattia o alla morte.
Questo, era emerso dagli studi, ora emerge anche dai dati.
Chi muore o si ammala gravemente è, nella quasi totalità dei casi, non vaccinato (o in piccola parte vaccinato non completamente).


Se si razionalizzasse il problema e si agisse di conseguenza (vaccinazione, misure di sicurezza, distanziamento, igiene) probabilmente passeremo un lungo periodo di convivenza con il virus, con alti e bassi, varianti più o meno pericolose ma quando il virus non avrà più chi infettare andrà via, sparirà. Non è un atteggiamento rivoluzionario, semplicemente l'uomo, essere intelligente, saprebbe che provvedimenti prendere contro una malattia per proteggersi e ridurre il rischio di ammalarsi.
L'altra via, quella irrazionale e animalesca è rifiutare la realtà.
Fa male la realtà eh? Certo, fa paura, impressione.
Non è un film romantico né una fiaba con l'eroe che sconfigge il cattivo, la realtà è oggettiva, c'è e basta.
Restare fermi, inermi, senza nessuna reazione, illudendosi che si tratti di una bufala, che con un sorso di zenzero e ramarro verde tutto passa e non ci pensiamo più. In fondo è un atteggiamento comprensibile ma a caldo, quando si scatena il panico ma oltre al fatto che al panico non dovremmo arrivarci mai sappiamo che correre a vanvera è solo pericoloso, non porta a nulla di buono.

Mentre in una pagina di Facebook c'è la naturopata che dice che lei è guarita con l'imposizione delle mani, in un reparto di ospedale c'è una mamma che sta per morire e decine di persone che le girano attorno per salvarla. Non è detto ci riusciranno ma non possiamo perdere tempo per ascoltare la naturopata, è peggio per tutti. Mentre in TV c'è l'omeopata che dice che i vaccini hanno effetti collaterali devastanti, tutte le statistiche, i dati, tutti i numeri che abbiamo, ci dicono che i vaccini hanno evitato migliaia di morti e che questi effetti collaterali devastanti non si vedono. Se su Twitter c'è il medico alternativo che dice di aver scoperto la cura segreta, non dimentichiamo che nel mondo migliaia di medici questa cura non la trovano e che nonostante questo curano, salvano, alleviano e tranquillizzano milioni di malati.

C'è un mondo reale e uno virtuale ed è pure abbastanza evidente.

Allora l'invito è quello del tornare a pensare normalmente. Ormai siamo in una fase nella quale, almeno socialmente e mentalmente, stiamo convivendo con una malattia che fino a pochi anni fa nemmeno conoscevamo. Possiamo permetterci di riflettere, decidere, pensare. Certo che possiamo avere pareri diversi, chiaro che possiamo non essere d'accordo con decisioni delle istituzioni (che, ricordiamolo, devono essere il "meglio per la comunità" non il "meglio per noi") ma non perdiamo di vista il fatto che abbiamo il vantaggio del progresso e del raziocinio.
Usiamoli. 
E soprattutto non ci facciamo usare come strumento politico.

Allontaniamo le persone tossiche (proprio come se fossero...dei virus), quelle che ci raccontano del microchip, della strage, quelle che paragonano questa situazione a una dittatura, che diffondono bufale e bugie.
Allontaniamo odio, odiosi, cattiveria e cattivi. Fanno male.
Allontaniamo chi ci vuole convincere che la carota cura il Covid, che la cura è nascosta ma la scopre @tulipanorosa38, è gente di basso livello, ignoranti, burini. Buzzurri.
Usiamo la razionalità.

Torniamo a ragionare e invece di giocare una partita inesistente pensiamo a vivere la realtà. Perché in certi momenti la realtà è crudele ma se fuggiamo rischiamo di perdere la battaglia.

Alla prossima.