In questi giorni sentiamo continuamente parlare di virus.
Il Coronavirus, che tanto sta condizionando le nostre vite è proprio questo, un virus.
Ma sappiamo tutti cos'è un virus?
Non credo. Anche perché, discutendo con le persone, mi sono reso conto che tanti pensano sia qualcosa di simile a un batterio, un "microorganismo", un "piccolo essere", qualcosa di poco chiaro e che, chi non ha studiato l'argomento, probabilmente non conosce.
Partiamo dal presupposto che i virus sono esseri (non posso dire "viventi" e spiegherò dopo perché) particolari, strani, diversi da tutti gli altri che conosciamo. Sembrano quasi esseri alieni, completamente diversi da quelli ai quali siamo abituati, come i batteri o i funghi. Per capirci, sappiamo che per "essere vivente" noi intendiamo sia quelli piccolissimi (i batteri, per esempio) che quelli più grandi (gli uomini, i felini, i mammiferi) e che sappiamo che l'entità principale degli esseri viventi è la cellula, che è composta da una membrana, un nucleo e dal DNA, la struttura nella quale sono "scritte", nel materiale genetico, le informazioni che ci fanno vivere.
Bene, nel virus tutto questo è diverso, per capirlo dobbiamo dimenticare totalmente la "struttura" che immaginiamo per le cellule o gli esseri viventi e le loro caratteristiche sono talmente complesse che ancora non le conosciamo tutte, anche perché la loro scoperta è relativamente recente (all'inizio del 1900 circa).
Un virus è una struttura particolare formata da una capsula (si chiama "capside"). I virus sono piccolissimi, molto più piccoli dei batteri, misurano circa 100 nanometri (nm, un nanometro è un miliardesimo di metro), centinaia di volte più piccoli di un granello di polline, non basta quindi un normale microscopio per vederlo ma serve almeno un microscopio elettronico. Possono esserci pure altre formazioni nel virus, per esempio delle "punte" che servono a farlo "agganciare" alle cellule e che si trovano tutte attorno al capside. All'interno di questa capsula ci sarà l'acido nucleico proprio quel DNA (o RNA) che possiamo trovare in tutti gli esseri viventi. In parole molto povere è come se un virus fosse una scatola che contiene il materiale che forma i geni, ovvero quelle strutture che determinano tutta la nostra vita biologica. Esistono virus a DNA e a RNA, proprio secondo il tipo di acido nucleico contenuto. Il virus non contiene niente altro (sto semplificando, ovviamente). Non è un essere vivente che nasce, cresce, si riproduce e muore. Non si alimenta, non ha "vita" come la concepiamo comunemente, è un involucro che "agisce" solo quando trova una cellula da infettare e neanche "si muove", non ha capacità autonoma di spostarsi o decidere dove andare, è trasportato: dall'aria, dalle goccioline di saliva, dalle superfici in cui si posa, dagli eventi ambientali, resta insomma in una sorta di "pausa" fino a quando non incontra un'altra cellula da infettare.
Già, perché mentre gli esseri viventi si riproducono (in vari modi, dalla fecondazione alla divisione cellulare), il virus non lo sa fare. Non sa riprodursi da solo, deve entrare in una cellula, "modificarla" e usarla per creare tante copie di se stesso.
Già, perché mentre gli esseri viventi si riproducono (in vari modi, dalla fecondazione alla divisione cellulare), il virus non lo sa fare. Non sa riprodursi da solo, deve entrare in una cellula, "modificarla" e usarla per creare tante copie di se stesso.
Quando riesce a fare questo il virus mantiene lo stesso scopo, non si trasforma, non diventa altro, cerca altre cellule, solo al loro interno si riproduce, esce fuori e cerca altre cellule. Niente altro.
Un virus, ormai formato, esce dalla cellula che ha infettato (foto). |
Rappresentazione schematica di un virus (disegno) |
Foto di virus (Coronavirus) |
Ecco cosa si intende per "infezione virale". I batteri "toccano" una zona del corpo, lì trovano l'ambiente adatto per vivere, cominciano a riprodursi (per esempio ogni batterio si divide in due, quei due in quattro e così via) e riproducendosi diventano pericolosi, sono un'infezione batterica, come la polmonite). L'infezione virale invece via via inizia a distruggere (quasi sempre, alcuni virus non lo fanno) le nostre cellule, le invade, le usa e poi le abbandona distrutte. Per questo le infezioni virali sono molto gravi, pericolose per definizione. Per questo malattie come il morbillo o la rosolia sono potenzialmente letali, dannose, perché non solo distruggono letteralmente le cellule dell'organismo ma i virus che le causano sono costantemente alla ricerca di altre cellule da infettare e distruggere (con il contagio di altri individui). E per questo la cura delle malattie virali è difficile quando non impossibile, per curarle devi "entrare" nella cellula, impedire che il virus la infetti, fermare in tempo la sua diffusione.
Nella malattie batteriche "basta" "uccidere" il batterio, in qualsiasi modo (per esempio con gli antibiotici o un disinfettante) con i virus no, devi stanarlo dentro le cellule o, se fuori, bloccare il meccanismo (per esempio bloccare le parti della sua capsula che vanno alla ricerca delle cellule da infettare). Non per niente l'unica vera medicina efficace nell'evitare le malattie virali è il vaccino che, creando un ambiente ostile e un organismo pieno di anticorpi pronti ad aggredire eventuali virus che ci infettassero, impedisce lo sviluppo della malattia. C'è un'altra caratteristica dei virus che li rende difficili da sconfiggere: mutano (ovvero "cambiano").
Una mutazione è un piccolissimo cambiamento della loro struttura. Nelle varie fasi di replicazione, nei vari passaggi da un individuo all'altro, nel tempo, un virus potrebbe avere una piccolissima modifica (in un gene ad esempio o una proteina che costituisce la sua "capsula") e questo, pur facendolo restare lo stesso virus lo rende diverso, è una mutazione di un virus conosciuto. Tutti i virus mutano e non possiamo sapere se quella mutazione li renderà più o meno "pericolosi" (quindi che possono causare malattie) per l'uomo.
Le particelle di virus si annidano nelle cellule che più prediligono (alcuni preferiscono le cellule della faringe, altri quelle intestinali, altri ancora quelle nervose e così via) e quindi possono essere emessi all'esterno del corpo con varie modalità (se sono nella faringe basta un colpo di tosse o uno starnuto, se nell'intestino un contatto fecale e così via). Una volta all'esterno del corpo il virus può sopravvivere diverso tempo: alcune ore, alcuni giorni e persino molti anni, in forma silente.
Il virus della poliomielite, per esempio, dopo un giorno non è più attivo e muore. Certo che la sopravvivenza dipende anche dalle condizioni ambientali di umidità, temperatura, dalla presenza di esseri viventi, da superfici e particelle in sospensione nell'atmosfera, per questo un virus non ha un tempo di sopravvivenza preciso ma variabile. Può essere distrutto da agenti disinfettanti abbastanza comuni (candeggina, alcol) ma può distruggersi anche perché troppo tempo nell'ambiente esterno.
Nella malattie batteriche "basta" "uccidere" il batterio, in qualsiasi modo (per esempio con gli antibiotici o un disinfettante) con i virus no, devi stanarlo dentro le cellule o, se fuori, bloccare il meccanismo (per esempio bloccare le parti della sua capsula che vanno alla ricerca delle cellule da infettare). Non per niente l'unica vera medicina efficace nell'evitare le malattie virali è il vaccino che, creando un ambiente ostile e un organismo pieno di anticorpi pronti ad aggredire eventuali virus che ci infettassero, impedisce lo sviluppo della malattia. C'è un'altra caratteristica dei virus che li rende difficili da sconfiggere: mutano (ovvero "cambiano").
Una mutazione è un piccolissimo cambiamento della loro struttura. Nelle varie fasi di replicazione, nei vari passaggi da un individuo all'altro, nel tempo, un virus potrebbe avere una piccolissima modifica (in un gene ad esempio o una proteina che costituisce la sua "capsula") e questo, pur facendolo restare lo stesso virus lo rende diverso, è una mutazione di un virus conosciuto. Tutti i virus mutano e non possiamo sapere se quella mutazione li renderà più o meno "pericolosi" (quindi che possono causare malattie) per l'uomo.
Le particelle di virus si annidano nelle cellule che più prediligono (alcuni preferiscono le cellule della faringe, altri quelle intestinali, altri ancora quelle nervose e così via) e quindi possono essere emessi all'esterno del corpo con varie modalità (se sono nella faringe basta un colpo di tosse o uno starnuto, se nell'intestino un contatto fecale e così via). Una volta all'esterno del corpo il virus può sopravvivere diverso tempo: alcune ore, alcuni giorni e persino molti anni, in forma silente.
Il virus della poliomielite, per esempio, dopo un giorno non è più attivo e muore. Certo che la sopravvivenza dipende anche dalle condizioni ambientali di umidità, temperatura, dalla presenza di esseri viventi, da superfici e particelle in sospensione nell'atmosfera, per questo un virus non ha un tempo di sopravvivenza preciso ma variabile. Può essere distrutto da agenti disinfettanti abbastanza comuni (candeggina, alcol) ma può distruggersi anche perché troppo tempo nell'ambiente esterno.
Per queste loro "strane" caratteristiche i virus sono sicuramente molto affascinanti e il loro studio ricco di sorprese.
Sono tante le malattie causate dai virus. Tra le più note ricordiamo il morbillo, la rosolia, la poliomielite e, oggi, Covid-19 e la loro cura è molto difficile. Una rivoluzione nella lotta alle malattie virali è stata rappresentata dalla scoperta dei vaccini.
C'è un altro aspetto dei virus che trovo affascinante e quasi misterioso. Nei millenni, nei milioni di anni (non sappiamo quando siano comparsi sulla Terra i virus ma sappiamo che esistono da migliaia di anni) della loro esistenza, i virus hanno infettato miliardi di miliardi di miliardi di cellule (esseri umani, animali, piante, generazioni, intere etnie e popolazioni) e in queste infezioni, continue riproduzioni, passaggi da una cellula all'altra, hanno lasciano tanti residui. Il loro materiale genetico è così finito nel nostro (e in quello di tutte le altre specie viventi). Sappiamo che nel nostro DNA sono presenti frammenti piccolissimi ma conosciuti di materiale genetico virale, derivante direttamente da infezioni del passato che poi scomparse o meno, hanno lasciato traccia nelle nostre cellule. Queste, trasmesse da genitori a figli, sono arrivate fino ai giorni nostri.
Non è incredibile?
I virus sono talmente diversi e particolari, rispetto alle cellule viventi che conosciamo, che c'è molto dibattito sulla loro inclusione tra le specie viventi. C'è chi non le considera "esseri viventi", chi parla di "esseri ai margini della vita" ma d'altronde evolvono, hanno un ciclo di esistenza, non sono come un oggetto inanimato che esiste o meno e non ha un'evoluzione propria. Insomma, un vero mistero.
Non è incredibile?
I virus sono talmente diversi e particolari, rispetto alle cellule viventi che conosciamo, che c'è molto dibattito sulla loro inclusione tra le specie viventi. C'è chi non le considera "esseri viventi", chi parla di "esseri ai margini della vita" ma d'altronde evolvono, hanno un ciclo di esistenza, non sono come un oggetto inanimato che esiste o meno e non ha un'evoluzione propria. Insomma, un vero mistero.
E davanti a queste incredibili caratteristiche c'è da dire una cosa, un'altra che trovo affascinante (ne ho parlato qui ma anche nei miei libri). Siamo riusciti a usare a nostro vantaggio le capacità dei virus di entrare nelle cellule e modificare il DNA. Non è facile entrare nelle cellule dell'organismo, dovremmo avere farmaci intelligenti, quasi "astronavi" guidate. Ma se riuscissimo a farlo potremmo pensare addirittura di curare le malattie genetiche. Questo è ancora più complicato perché non basterebbe entrare e "sistemare" una cellula ma tutte o la maggioranza delle cellule del nostro organismo.
Come fare?
Con quale mezzo entrare dentro e in tutte le cellule del nostro organismo?
Ecco, con i virus. Loro sanno come fare, è il loro scopo.
Virus Ebola |
Sono cose che oggi si fanno. Hanno ancora il limite della tecnica molto difficoltosa e dei costi altissimi ma non è più fantascienza.
Virus dell'influenza |
Virus HIV (causa dell'AIDS) |
Herpes virus |
Non sappiamo quindi se i virus siano definibili come esseri "viventi", qui siamo più nella filosofia ma sicuramente della vita fanno parte, sono parte di noi, letteralmente.
E spero che con questa breve spiegazione sono riuscito a renderli più comprensibili.
Alla prossima.
Images credits: http://www.virology.net
Alla prossima.
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