Una bella soddisfazione ed una cosa impensabile fino a pochi anni fa. Un'istituzione medica che, finalmente, prende posizione netta contro le medicine alternative e contro le pratiche non scientifiche. Non è la prima, non è la sola (la stessa cosa ha fatto l'istituto superiore di sanità) e non è solo in Italia che le cose stanno cambiando.
Basterebbe guardare il sito del NHS (il servizio sanitario nazionale inglese), dove è spiegato chiaramente: l'omeopatia non funziona in nessuna malattia. Che non è una conclusione storica, sappiamo che un prodotto omeopatico oltre la 12ma diluizione contiene solo zucchero ma è un grande passo avanti nella lotta al mercato della salute. Vendere al paziente prodotti inerti come fossero curativi è un insulto al malato.
Basterebbe guardare il sito del NHS (il servizio sanitario nazionale inglese), dove è spiegato chiaramente: l'omeopatia non funziona in nessuna malattia. Che non è una conclusione storica, sappiamo che un prodotto omeopatico oltre la 12ma diluizione contiene solo zucchero ma è un grande passo avanti nella lotta al mercato della salute. Vendere al paziente prodotti inerti come fossero curativi è un insulto al malato.
La scheda l'ho preparata io, collaborato egregiamente con Roberta Villa e Luca De Fiore, i quali mi hanno onorato revisionando le mie parole con supervisione della Fnomceo.
Se la leggete non c'è scritto nulla di nuovo o rivoluzionario e neanche chissà quale anatema verso gli omeopati. Solo fatti. Incontestabili.
L'omeopatia è semplice zucchero, questo è un dato di fatto che ormai anche gli omeopati più incalliti non possono negare. Gli studi (oltre alla logica ed alle conoscenze scientifiche) ci dicono quindi che non ha valore terapeutico, non cura le malattie, attenzione quindi ad usarla. Basta così.
L'omeopatia è semplice zucchero, questo è un dato di fatto che ormai anche gli omeopati più incalliti non possono negare. Gli studi (oltre alla logica ed alle conoscenze scientifiche) ci dicono quindi che non ha valore terapeutico, non cura le malattie, attenzione quindi ad usarla. Basta così.
Le reazioni degli omeopati alla mia scheda sono state scarse, diluite, sempre le solite cose. La usano milioni di italiani...ci sono gli studi...ci sono le prove, solite parole, nessuna novità, niente di sostanziale. Non è certo l'uso estensivo di una pratica ad essere un merito altrimenti parleremmo bene del bere alcol, del fumare o del leggere gli oroscopi. L'omeopatia è la seconda forma di medicina più popolare al mondo nello stesso modo in cui la piattezza è la seconda forma della Terra più popolare al mondo.
Per questo gli omeopati non sottolineano mai il punto principale: stiamo parlando di zucchero.
Lasciamo da parte grandi discorsi e termini altisonanti, manteniamoci sui fatti, la scienza ha fatto abbastanza per capire se lo zucchero curi le malattie: non ci riesce. Fine.
Per questo gli omeopati non sottolineano mai il punto principale: stiamo parlando di zucchero.
Lasciamo da parte grandi discorsi e termini altisonanti, manteniamoci sui fatti, la scienza ha fatto abbastanza per capire se lo zucchero curi le malattie: non ci riesce. Fine.
Per questo le reazioni alla scheda sull'omeopatia sono fondamentalmente scatti di rabbia, insulti, maledizioni, una crisi epilettica che ha messo in agitazione i simpatizzanti dello zucchero magico, non hanno molto altro da mettere sul piatto, in effetti, allora giocano la carta dell'indignazione, del vittimismo, qualcuno li ascolterà.
Ma una reazione dimostra l'isteria che ha colpito gli omeopati. Quella di Paolo Bellavite, ex docente ora in pensione, che per anni è stato finanziato dalla Boiron (industria omeopatica) per alcuni suoi studi sull'omeopatia (e indovinate i risultati?) e quindi non si può dire senza conflitti di interesse, cosa che io posso dire tranquillamente.
Il professore omeopata ha pubblicato un lungo, complicato, amaro sfogo nella sua pagina Facebook.
Bellavite dimostra però di non avere grande interesse per i contenuti della scheda ma di averne molto per me. Io non so bene cosa faccia ora, in pensione, so che gira il mondo per parlare dell'omeopatia ma non so altro di lui, lo avevo già incontrato anni fa quando spiegai il trucco da lui usato per dimostrare l'efficacia di un rimedio omeopatico, esempio che ho riportato anche nel mio primo libro per mostrare come è facile "spremere" i dati per dimostrare in uno studio quello che vogliamo, da parte sua invece molta attenzione, quasi morbosa, nei miei confronti.
Infatti Bellavite, invece di passeggiare al parco come tutti i pensionati, punta a demolire me, il messaggero, sperando così scompaia anche il messaggio.
La stessa cosa hanno fatto altri che hanno criticato la scheda, il problema non è lo zucchero che cura ma Di Grazia che lo critica, è questo che fa arrabbiare gli omeofanatici.
A me dispiace essere severi con le persone anziane, secondo me meritano rispetto a prescindere ma se mi provoca non può pretendere stia zitto. Almeno per aggiornarlo sulle ultime novità deontologiche e normative.
Non riesce, il professore fumantino, a trattenere livore e astio nei confronti del "ginecologo-blogger" (così mi identifica, quasi con schifo nel nominarmi, la vedo la sua faccia tirata che è costretta a questo sacrificio) ma poi si lancia in una filippica infinita e poco comprensibile nella quale, inevitabilmente, combina un disastro.
Prima di tutto ho notato che praticamente tutti gli omeoseguaci non hanno gradito che sia stato io a preparare la scheda. Perché "ginecologo" (?) e perché non esperto di omeopatia. In pratica se vuoi giudicare l'astrologia dovresti chiamare un astrologo, secondo loro.
Ci sarebbe anche da chiedersi chi dovrebbe essere più competente di un medico su una pratica che è un atto medico, che è prescritta da medici e che pretende di curare le malattie (anzi, mi risulta che Bellavite non sia nemmeno un medico, non è iscritto all'albo, è solo laureato in medicina e quindi che parla a fare?) ma Bellavite ha deciso di svelare le mie bugie e le mie "falsità". Vuole sbufalare lo sbufalatore. Peccato che per smentire le affermazioni degli altri bisogna avere le spalle larghe. Invece il professore, oltre termini altisonanti, "falsità" ripetuto continuamente e un'enorme confusione, non sa fare.
Ma l'aspettativa delude. Non commento le solite (ebbasta...) balle sugli studi scientifici che dimostrerebbero l'omeopatia, sulla sua scientificità, sulle prove e sulla clinica. Bellavite tratta come fossi stupido (lui lo pensa davvero presumo ma io devo smentirlo). Parliamo di zucchero.
Zucchero. Sugar, sucre.
Zucchero. Sugar, sucre.
Non c'è bisogno di "prove", di studi, di perdite di tempo. Non esistono studi che provano che lo zucchero possa essere utile in qualche malattia, che voi ci crediate o no.
Zucchero puro. Che però diventa curativo se viene agitato cento volte e battuto su un libro foderato di crine di cavallo. Capito di cosa stiamo (ancora) parlando?
Ovviamente gli studi smentiscono che l'omeopatia funzioni (un elenco di studi della Cochrane, tanto per curiosità e per non iniziare una "battaglia" di studi infinita).
Il professore può ripetere mille volte che ci sarebbero le prove di una sciocchezza del genere. Lo ripeta, se per lui fosse importante ma non pretenda che gli altri ci credano.
Sono cose inutili, siamo nel 2018, cose già sentite, vecchie superstizioni buone per i nostri nonni, al pari dei talismani o dei decotti di prezzemolo, basta per favore, non si può ripetere una bugia all'infinito per l'interesse (economico) di pochi.
Ma in mezzo a tante parole già sentite (gli studi...gli italiani...) una mi ha colpito. Bellavite ignora che la legge italiana, per approvare un prodotto omeopatico, richiede che questo "non può contenere più di una parte per diecimila di tintura madre, ne' più di 1/100 della più piccola dose eventualmente utilizzata nell'allopatia per le sostanze attive".
Avete capito bene. Un prodotto omeopatico, per essere venduto come tale (per l'approvazione alla vendita), non può contenere un ingrediente in quantità "farmacologicamente attive" ma, al massimo la sua centesima parte (quindi se il ferro cura l'anemia nella dose di 100 grammi, per venderlo omeopatico non può essere più di UN grammo, ovvero non ha nessuna azione farmacologica, semplice, ovvio e chiaro, vero?).
È una legge, il DL. 219/2006, art. 20/C, cosa che ho scritto nella scheda.
Se non ci credete andate direttamente alla fonte (cercate 1/100 e lo troverete subito).
Ci siamo?
Questa è una cosa ovvia perché è una norma esistente da anni, Bellavite non solo la ignora ma addirittura si infervora, la chiama "falsità".
Bellavite se la prende anche con la parte di deontologia medica, supervisionata direttamente dalla Fnomceo, dove ho scritto che l'omeopata deve informare il paziente correttamente delle basi scientifiche (mancanti) dell'omeopatia e raccoglierne il consenso (come d'altronde si fa in qualsiasi terapia non convenzionale). Bellavite questa cosa proprio non la conosceva e la definisce, sempre con il suo fare nobile e principesco "panzana". Per lui non c'è traccia in nessun documento della federazione che si debba informare correttamente il paziente raccogliendone il consenso. Una panzana.
La sua. Perché se Bellavite fosse competente, saprebbe che la "panzana" è l'articolo 15 del codice di deontologia medica ed ecco il documento dove c'è...la "traccia" che lui non trova.
Chi propone medicine non convenzionali, sotto la sua responsabilità deve informare correttamente ed acquisire il consenso del paziente. |
La cosa può sembrare un errore pacchiano ma pazienza. Se non fosse che Bellavite regala il termine "falsità" e "panzana" a piene mani senza rendersi conto che prima dovrebbe controllare di non essere lui a dire panzane e falsità, inoltre alcuni seguaci dell'omeopatia hanno iniziato (ovviamente, se lo dice il professore) a darmi dello scemo perché avrei detto queste "falsità", riportando le parole del professore, tutti convinti di essere nel giusto e, quando mostro le cose come stanno, restano un po' ammutoliti e reagiscono nel solito modo. C'è chi scappa, chi inizia ad insultare, chi fa finta di niente, fischietta e se ne va. Poi gli omeopati: date un'occhiata alle loro reazioni alla scheda.
Nessuna critica nel merito, non una parola smentita, solo una fila di "incompetente", "ignorante", "corrotto", "pagato"...
Triste e noioso, perché poi le persone si accorgono di come ai dati si risponde con gli insulti.
Toccare la fede è mettere la mano in un nido di vespe, ti pungono e scappano via impazzite. Solo che qui parliamo di salute.
Nessuna critica nel merito, non una parola smentita, solo una fila di "incompetente", "ignorante", "corrotto", "pagato"...
Triste e noioso, perché poi le persone si accorgono di come ai dati si risponde con gli insulti.
Toccare la fede è mettere la mano in un nido di vespe, ti pungono e scappano via impazzite. Solo che qui parliamo di salute.
Triste, dicevo.
Il professore in pensione che regala insulti e cerca di demolire il "ginecologo-blogger" (ma che le hanno fatto di male i blogger, professore...e i ginecologi?) per la fretta di sparlare di me è caduto nella trappola e ha mostrato dove sta l'incompetenza e, in mancanza di argomenti, oltre agli errori, desidererebbe pure la censura: eliminiamo l'infedele! Scrive nella sua pagina Facebook di intercedere con il presidente della federazione degli ordini dei medici per "cancellare quell'orrendo scritto" (il mio). Lui è Paolo Bellavite.
Visto perché è tutto così triste?
Ovvio che non valga la pena fare discussioni scientifiche su caramelle di zucchero che dicono di curare le malattie, oggi parliamo di medicina robotica, personalizzata, di strumenti all'avanguardia, terapia genica e ci sono persone che vorrebbero tenerci fermi all'ottocento ma che un omeopata debba ridursi così pur di demolire chi non sopporta fa male. A lui sicuramente ma a tutto il mondo della medicina, che vede ancora queste lotte da caccia alle streghe di basso livello.
Vendete i vostri prodotti, fate business, convincete le persone della bontà delle vostre caramelle, oppure cercate un punto di incontro con la medicina, collaborate per trovare uno spiraglio di azione ma smettetela di trattare le persone da stupide.
Vendete i vostri prodotti, fate business, convincete le persone della bontà delle vostre caramelle, oppure cercate un punto di incontro con la medicina, collaborate per trovare uno spiraglio di azione ma smettetela di trattare le persone da stupide.
Giocare sporco poi è deprimente. Sembrano gli ultimi tentativi di sopravvivenza di una pratica ormai al tramonto, gli omeopati annaspano, si agitano cercando di sparare alla cieca, odiano i critici ed escono allo scoperto rabbiosamente con tutte le loro contraddizioni mostrando il loro vero volto. L'attacco personale è l'ultima arma di chi sta perdendo.
Mi attacchi pure quindi dimostrando tutto il suo livore contro la mia persona (non si preoccupi che non sono un tipo che si fa intimidire facilmente), dimostra la mancanza di argomenti ma, almeno, si documenti e sappia chi ha di fronte, che le bugie hanno le gambe corte e, seppur diluite in un mare di parole, sono segno di disonestà.
Buona passeggiata.
Alla prossima.
“Una superstizione dura più di una religione.”Théophile Gautier
Aggiornamento 10/05/18:
Il professore l'ha presa bene, benissimo:
Aggiornamento 10/05/18:
Per Bellavite norme e leggi che lo smentiscono le avrei falsificate. Non scherzo, lo ha scritto su Facebook:
[aggiornato dopo la pubblicazione iniziale]