No, mi dispiace deludervi ma non posso "inseguire" tutte le sciocchezze diffuse dai media e poi avevo deciso per un periodo di "disintossicazione" dall'argomento vaccini, non voglio rischiare di stancarmi e quindi per un po' volevo metterlo da parte.
Purtroppo mi rendo conto che la televisione ha esigenze di "ascolto" più che di informazione e mi rendo allo stesso modo conto che una giornalista non può studiare in un mese ciò che io ho appreso in 20 anni. Però mi chiedo se anche un giornalista o un servizio pubblico, non si pongano delle domande, non si chiedano quanto possano pesare le loro parole.
Ho seguito anche una diretta video successiva alla tramissione (di oggi, giorno 18 aprile) nella quale il conduttore e la giornalista che ha realizzato il servizio cercavano di spiegare le loro ragioni. Quello che ho capito è che, probabilmente, sono veramente in buona fede, proprio non arrivano a capire non solo i particolari o le pieghe della ricerca scientifica ma nemmeno il ruolo che hanno le parole. Insistendo a dire di aver intervistato persone come il prof. Shoenfeld (che ha letteralmente inventato una sindrome di testa sua, non confermata mai da nessuno) o la dott.ssa Gatti (titolare di un laboratorio privato che si vanta di grandissimi risultati scientifici che a me non risultano), insistendo sulle parole delle ragazze intervistate o dei loro genitori (ignorando che non ci possiamo basare sulle parole di un singolo o sui racconti simil spionistici del tipo "il mio medico mi ha detto che il mio era un danno da vaccino ma non poteva metterlo per iscritto"). Non è stato intervistato un esperto, un virologo, solo una esponente dell'EMA (che ha parlato pochissimo e continuamente interrotta).
Che messaggio hanno lanciato? Un messaggio inutile. Dannoso.
Report soffre della malattia di tutti noi: l'ignoranza. Siamo totalmente privi di ogni infarinatura scientifica delle basi del ragionamento e della logica, costruiamo teoremi basandoci sul nulla, sul "si dice" o "sembra che", è uno scenario deprimente.
Io, da ginecologo che cura proprio queste malattie, so cosa significa tumore del collo dell'utero (tema di una complessità enorme) e so che non si può liquidare un argomento con tanta leggerezza e nemmeno diffondere paure e dubbi perché una ragazza "si sente vuota" dopo la vaccinazione. Ha provato la giornalista a chiedere come "si senta vuota" una ragazza che ha avuto un tumore del collo dell'utero?
Probabilmente no.
L'aspetto positivo della trasmissione è quello di aver evidenziato che bisogna pretendere maggiore trasparenza, sia riguardo gli eventi avversi dei vaccini che sulle autorità di controllo. La trasmissione è stata pessima per la noncuranza con la quale ha trattato l'argomento ma le autorità non aiutano né il cittadino né i medici a fare chiarezza, prima di tutto per loro che poi dovranno trasmetterla ai pazienti. Prendano atto, le istituzioni, che per evitare cadute disastrose come questa della RAI devono mettersi al lavoro, altrimenti il primo che decide che nei vaccini ci siano "polveri di alluminio" (cit.) lo dirà, in diretta nazionale.
Per cui, invece di smentire uno per uno tutti gli errori della trasmissione (alcuni veramente gravi), preferisco dare qualche notizia, probabilmente sarò più utile, a qualsiasi ragazza voglia informarsi.
Purtroppo mi rendo conto che la televisione ha esigenze di "ascolto" più che di informazione e mi rendo allo stesso modo conto che una giornalista non può studiare in un mese ciò che io ho appreso in 20 anni. Però mi chiedo se anche un giornalista o un servizio pubblico, non si pongano delle domande, non si chiedano quanto possano pesare le loro parole.
Ho seguito anche una diretta video successiva alla tramissione (di oggi, giorno 18 aprile) nella quale il conduttore e la giornalista che ha realizzato il servizio cercavano di spiegare le loro ragioni. Quello che ho capito è che, probabilmente, sono veramente in buona fede, proprio non arrivano a capire non solo i particolari o le pieghe della ricerca scientifica ma nemmeno il ruolo che hanno le parole. Insistendo a dire di aver intervistato persone come il prof. Shoenfeld (che ha letteralmente inventato una sindrome di testa sua, non confermata mai da nessuno) o la dott.ssa Gatti (titolare di un laboratorio privato che si vanta di grandissimi risultati scientifici che a me non risultano), insistendo sulle parole delle ragazze intervistate o dei loro genitori (ignorando che non ci possiamo basare sulle parole di un singolo o sui racconti simil spionistici del tipo "il mio medico mi ha detto che il mio era un danno da vaccino ma non poteva metterlo per iscritto"). Non è stato intervistato un esperto, un virologo, solo una esponente dell'EMA (che ha parlato pochissimo e continuamente interrotta).
Che messaggio hanno lanciato? Un messaggio inutile. Dannoso.
Report soffre della malattia di tutti noi: l'ignoranza. Siamo totalmente privi di ogni infarinatura scientifica delle basi del ragionamento e della logica, costruiamo teoremi basandoci sul nulla, sul "si dice" o "sembra che", è uno scenario deprimente.
Io, da ginecologo che cura proprio queste malattie, so cosa significa tumore del collo dell'utero (tema di una complessità enorme) e so che non si può liquidare un argomento con tanta leggerezza e nemmeno diffondere paure e dubbi perché una ragazza "si sente vuota" dopo la vaccinazione. Ha provato la giornalista a chiedere come "si senta vuota" una ragazza che ha avuto un tumore del collo dell'utero?
Probabilmente no.
L'aspetto positivo della trasmissione è quello di aver evidenziato che bisogna pretendere maggiore trasparenza, sia riguardo gli eventi avversi dei vaccini che sulle autorità di controllo. La trasmissione è stata pessima per la noncuranza con la quale ha trattato l'argomento ma le autorità non aiutano né il cittadino né i medici a fare chiarezza, prima di tutto per loro che poi dovranno trasmetterla ai pazienti. Prendano atto, le istituzioni, che per evitare cadute disastrose come questa della RAI devono mettersi al lavoro, altrimenti il primo che decide che nei vaccini ci siano "polveri di alluminio" (cit.) lo dirà, in diretta nazionale.
Per cui, invece di smentire uno per uno tutti gli errori della trasmissione (alcuni veramente gravi), preferisco dare qualche notizia, probabilmente sarò più utile, a qualsiasi ragazza voglia informarsi.
Facciamo allora una serie di "FAQ" (domande frequenti), forse, invece di chiacchiere e polemiche, è quello che serve di più. Cominciamo? Via!
1) Cos'è l'HPV (Human Papilloma Virus)?
È un virus molto diffuso e resistente che esiste in diverse forme, chiamate ceppi, ognuna identificata con un numero. Alcuni di questi ceppi sono praticamente inoffensivi per l'uomo, altri possono causare vari tipi di lesioni, altri ancora causano lesioni gravi fino al tumore.
2) Che lesioni causa l'HPV?
Principalmente lesioni alla cute ed alle mucose. Sembra però coinvolto nella comparsa di alcuni tumori anche ad organi interni. Le lesioni possono essere poco importanti (come le verruche nella pelle), più serie (come i condilomi genitali e anali) o decisamente gravi (come il tumore del collo dell'utero, dell'ano, del pene e del retto, della laringe e faringe).
3) Come si curano le lesioni causate dal virus?
Come per la maggioranza delle malattie virali non c'è una cura definitiva, si prova a distruggerle. Per esempio con il laser o con l'elettrobisturi o con un intervento chirurgico vero e proprio. Spesso sono necessari interventi ripetuti per distruggere completamente queste lesioni.
4) Come si entra in contatto con il virus?
Il contagio è prevalentemente e quasi completamente per via sessuale.
5) Come si può prevenire il contagio?
Visto il tipo di contagio è molto difficile prevenire l'infezione da HPV ma esiste un vaccino che permette di ridurre di moltissimo i danni dell'infezione. Altri mezzi, come il Pap-test, sono capaci di rilevare la presenza di lesioni (quindi il virus ha già esercitato la sua azione di danno) anche molto iniziali. Per controllare la progressione della malattia si ricorre ad esami di approfondimento, primo tra tutti uno che si chiama "colposcopia", che consiste della visione ingrandita, tramite uno strumento apposito (colposcopio) del collo dell'utero.
6) Ogni quanto tempo bisogna controllarsi?
Se si decide di sottoporsi a Pap-test è bene farlo ogni tre anni. Se invece si fa il test* che rivela la presenza del virus si fa ogni cinque anni.
7) Quali sono i tipi di virus più pericolosi?
Esistono due ceppi ad alto rischio che causano molto spesso lesioni tumorali (nel collo dell'utero), sono i ceppi 16 e 18. Altri ceppi (come il 31 o 33 o il 35) possono causarle molto più raramente, altri ceppi sono a rischio bassissimo.
5) Come si può prevenire il contagio?
Visto il tipo di contagio è molto difficile prevenire l'infezione da HPV ma esiste un vaccino che permette di ridurre di moltissimo i danni dell'infezione. Altri mezzi, come il Pap-test, sono capaci di rilevare la presenza di lesioni (quindi il virus ha già esercitato la sua azione di danno) anche molto iniziali. Per controllare la progressione della malattia si ricorre ad esami di approfondimento, primo tra tutti uno che si chiama "colposcopia", che consiste della visione ingrandita, tramite uno strumento apposito (colposcopio) del collo dell'utero.
6) Ogni quanto tempo bisogna controllarsi?
Se si decide di sottoporsi a Pap-test è bene farlo ogni tre anni. Se invece si fa il test* che rivela la presenza del virus si fa ogni cinque anni.
7) Quali sono i tipi di virus più pericolosi?
Esistono due ceppi ad alto rischio che causano molto spesso lesioni tumorali (nel collo dell'utero), sono i ceppi 16 e 18. Altri ceppi (come il 31 o 33 o il 35) possono causarle molto più raramente, altri ceppi sono a rischio bassissimo.
8) Cos'è il vaccino anti-HPV?
È un vaccino che contiene solo parte del virus (e quindi non può causare la malattia) che crea anticorpi per i ceppi più a rischio del virus, oggi è disponibile quello che previene il contagio di 9 ceppi del virus, la quali totalità delle lesioni possono quindi essere prevenute. Il vaccino è molto efficace e non ha mostrato particolari effetti collaterali. Possono vaccinarsi sia uomini che donne.
9) Se si è colpiti dal virus cosa succede?
Se il ceppo del virus è di quelli a basso rischio molto probabilmente non succederà nulla. Se invece è un ceppo ad alto rischio è probabile si sviluppi una lesione detta "precancerosa", questo perché, se trascurata e non controllata, potrebbe (ma in molti anni, anche decine) diventare persino un tumore maligno (il tumore del collo uterino). Nella maggioranza dei casi le lesioni "precancerose" regrediscono da sole grazie al nostro sistema immunitario. In alcuni casi invece progrediscono e, se diventano un tumore maligno, è necessaria l'asportazione del collo dell'utero ed in casi più avanzati anche l'asportazione dell'utero, delle ovaie e dei linfonodi più terapie come la chemioterapia (ed in alcuni casi la radioterapia). Si può capire come questo tipo di malattia sia particolarmente insidiosa in chi desidera una gravidanza.
10) Il vaccino è efficace?
Dagli studi emerge un'efficacia altissima ed una presenza di effetti collaterali in linea con gli altri tipi di vaccino (scarsi, spesso temporanei).
Per ulteriori informazioni parlare con il proprio ginecologo o chiedere un colloquio in un consultorio.
Per completezza di informazione:
* Il test per rilevare la presenza del virus HPV è una sorta di Pap-test (quasi identico come procedura, tanto che si può fare in contemporanea) che, oltre a dirci se vi è il virus, ci dice anche a quale ceppo appartiene quello riscontrato, così da capire come e quando ripetere i controlli. Oggi lo offrono gratuitamente molte regioni, in altre sostituisce il classico Pap-test ed in ogni caso si può fare in quasi tutti i centri che offrono il Pap-test (anche privatamente).
- Se noto un evento avverso o un effetto collaterale da vaccino, come posso essere sicura di poterlo segnalare? Si hanno due possibilità: rivolgersi al proprio medico o segnalarlo personalmente, oggi è molto facile farlo (più sotto link a modulo di segnalazione).
- Gli uomini sono "portatori sani" del virus? No. Gli uomini, come le donne, hanno le manifestazioni della malattia, dai semplici condilomi ai tumori del pene e del retto.
- Il contagio è prevenuto dall'uso di preservativo? No.
- Il contagio è prevenuto dall'uso di preservativo? No.
Qui un documento (lungo ma molto esaustivo e divulgativo) sull'argomento.
La scheda di segnalazione eventi avversi che qualsiasi cittadino può compilare ed inviare (qui per gli operatori sanitari).
Nota: Le immagini che seguono possono impressionare le persone più sensibili. Non proseguire se credi possa essere il tuo caso.
Il collo dell'utero è la parte iniziale dell'utero, è grande circa 4-5 cm, ha una consistenza duro-elastica (toccandolo sembra la punta del naso) ed ha, al suo centro, un "buco" ("orifizio uterino esterno", che tramite un canale porta all'interno dell'utero) che è quello che lascia passare il ciclo mestruale e che si dilata per il parto.
Nota: Le immagini che seguono possono impressionare le persone più sensibili. Non proseguire se credi possa essere il tuo caso.
Il collo dell'utero è la parte iniziale dell'utero, è grande circa 4-5 cm, ha una consistenza duro-elastica (toccandolo sembra la punta del naso) ed ha, al suo centro, un "buco" ("orifizio uterino esterno", che tramite un canale porta all'interno dell'utero) che è quello che lascia passare il ciclo mestruale e che si dilata per il parto.
Verruche cutanee (da HPV) |
Condilomi dell'ano |
Collo dell'utero normale (visione con colposcopio) |
Collo dell'utero con lesione precancerosa (visione colposcopica), la parte biancastra è quella probabilmente colpita dal virus HPV. |
Alla prossima.