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giovedì 11 febbraio 2016

L'insostenibile fallacia delle bufale mediche.

Nessun italiano metterebbe il gorgonzola sulla pizza.
Ma guarda che ieri ho mangiato proprio una pizza al gorgonzola, buonissima...
Nessun vero italiano metterebbe il gorgonzola sulla pizza!

Vi ho presentato la versione nostrana di una delle più note fallacie, l'originale si chiama "no true scotsman", cioè "nessun vero scozzese" ed è stata formulata da Anthony Flew un filosofo inglese.
Chi fa la prima affermazione è netto, deciso ma è smentito da chi ha di fronte che ha provato personalmente il contrario, non è vero quindi che nessun italiano metta il gorgonzola sulla pizza ed ecco che il primo soggetto, pur di avere ragione, cambia le carte in tavola e riformula la sua affermazione iniziale (quindi in realtà non la sta confermando, la cambia, si tratta di una nuova affermazione). Non è vero che nessun italiano farebbe una pizza al gorgonzola, non la farebbe nessun vero italiano. Ha trovato un modo per non ammettere di aver sbagliato ma è stato scorretto (ed anche la seconda affermazione è discutibile, il fatto di essere "vero italiano" non impedisce di mettere gorgonzola nella pizza).

Le fallacie sono errori di ragionamento che rendono falso un concetto e che, in una discussione, rendono scorretto il confronto. Si tratta di un argomento interessante e per certi versi utile a chi affronta discussioni (specie se in pubblico) e permette non solo di scoprire se il proprio interlocutore discute onestamente o meno  ma di saper controbattere adeguatamente.
L'idea di parlarne mi è venuta pochi giorni fa, quando un lettore ha commentato l'ennesima discussione sulla medicina. Di fronte agli evidenti passi avanti della chirurgia, della medicina e della scienza c'è sempre quello che con argomenti scorretti (e sfuggendo alle obiezioni che vengono fatte) pretende di essere creduto "sulla parola" e le fallacie si sprecano. Vedrete come si tratta dei tipici argomenti messi di fronte a fatti scientifici e forse questa piccola "guida" sarà utile per riconoscere chi si ha di fronte, almeno per misurarne l'onestà.
Può servire allora conoscere le più frequenti (sono tante!) cercando di adattarle all'argomento medico ed usando un po' di ironia quando possibile, scopriremo come sono davvero comuni e come, può succedere, anche noi siamo portati ad usarle (forse incosciamente ma non per forza). In questo caso mi manterrò in argomento medico (le fallacie sono un argomento vastissimo che coinvolge linguaggio, filosofia, arte oratoria ed altro).

Aggirare gli ostacoli.

In una discussione corretta non si cambiano gli elementi acquisiti.
Quando in una discussione ogni affermazione è smentita con i fatti, chi la smentisce ha ragione ma quando pur di smentire un'affermazione scomoda si cambia l'oggetto della discussione, chi lo fa è scorretto. Una sorta di corsa ad ostacoli, per arrivare alla fine con onestà devi saltarli tutti se invece li aggiri non hai gareggiato correttamente.
Un esempio per riportarvi alla mente (ne sono sicuro) qualche commento apparso in questo blog:

Commento: "Qualsiasi medico sa che le staminali usate da Vannoni oggi curano le malattie".
- MedBunker: "Le staminali di Vannoni non sono certo una cura per nessuna malattia!"
Commento: "E lei chi è per dire una cosa del genere?"
- MedBunker: "Sono un medico".
Commento: "Ma è un ginecologo e quindi non è esperto di staminali."
- MedBunker: "Ma Vannoni non è nemmeno medico, come può fidarsi...".
Commento: Non è necessario essere medici per fare una scoperta del genere.

Questa fallacia è semplicemente tesa alla ricerca di un argomento qualsiasi per "invalidare" la tesi dell'interlocutore e quindi si sposta sui piani che più convengono, anche se non attinenti. Nell'esempio, si usa una generalizzazione ("qualsiasi medico sa che...") per presentare come ovvia un'affermazione ma, per invalidare l'opinione di chi scrive, un medico che non sia ultraspecializzato nell'argomento in questione non sarebbe in grado di dare il suo parere. Il fatto che l'inventore della presunta cura del secolo non sia nemmeno medico (e quindi in base al primo assunto questo invaliderebbe completamente la sua competenza) è sminuita, non ha importanza e diventa un argomento a favore, cambia quindi scorrettamente l'oggetto del discorso.

La falsa dicotomia.

Nella realtà non esistono solo bianco e nero ma anche i grigi.
È una fallacia banale, tanto da essere usata anche da persone razionali e che si basano sul ragionamento scientifico. Si riducono le possibilità a due, così da annullare ogni altra variante, è chiamata anche del "falso dilemma". Si può riassumere con la frase "o con me o contro di me".

Esempi:
  • Se credi all'omeopatia sei un ignorante. (Non è vero, molte persone colte credono all'omeopatia).
  • Uso l'omeopatia per non imbottirmi di antibiotici (In realtà c'è sempre la possibilità di non usare nessun farmaco).

Generalizzazione.

Una rondine non fa primavera.
Usata moltissimo in campo pseudoscientifico ma anche nella comunicazione delle notizie scientifiche da parte dei media. Si usa un esempio singolo o un caso unico per farne una regola. Nella comunicazione è conosciuta la "sindrome del singolo studio scientifico", quando la conclusione di un singolo studio (quindi ancora poco salda, non confermata, isolata)  diventa pretesto per generalizzare un'affermazione.
Esempi:
  • Uno studio ha mostrato come un estratto zuccherino delle mele abbia bloccato cellule tumorali in provetta: la mela cura il cancro. (Non è vero, tra uno studio in provetta e l'applicazione sull'uomo c'è un abisso di conoscenze).
  • L'uomo più anziano del mondo è polacco, cosa c'è un Polonia che fa vivere tanto? (Non si può fare così un ragionamento sulla longevità della popolazione, un caso è un evento singolo, se gli abitanti della Polonia in media vivono come gli altri non c'è nessun motivo per pensare a qualcosa di singolare).
L'annullamento.

Si risponde all'affermazione, non al senso della vita.
Fallacia di ragionamento. Si usa per "annullare" qualsiasi fatto al quale non si sa rispondere, rendendo banale il ragionamento, portandolo sul vago, tutti gli sforzi fatti per argomentare sono annullati immediatamente.
- Affermazione: Un granulo omeopatico non contiene altro che zucchero, non può avere effetto terapeutico...".
- Commento: Bisogna essere umili, la scienza ha dei limiti, non possiamo conoscere tutto.
È ovvio che la scienza non conosca tutto, è altrettanto ovvio che serva umiltà ma che c'entra questo con l'efficacia dell'omeopatia? Cosa cambia negli effetti dello zucchero l'umiltà? "Non conoscere tutto" dimostra l'efficacia dell'omeopatia?

Il cugggino.

Ti giuro che conosco uno che...
In qualsiasi discussione che tratta degli effetti di cure alternative, ci sarà sempre un partecipante che racconterà di un parente, un amico, un conoscente che ha avuto risultati eclatanti e sorprendenti da una cura alternativa.
  • Guarda che non esiste un solo caso di tumore allo stomaco curato dall'aloe.
  • Dovresti conoscere il cognato del mio giornalaio e dirgli che l'aloe che lo ha guarito non esiste.
In questo esempio noteremo come l'argomento usato annulla ogni dibattito, è impossibile accertarsi delle condizioni del cognato del giornalaio che, anche se fosse guarito, nulla dimostrerebbe su un'efficacia generale di una presunta cura. Con queste risposte, ogni tentativo di ragionamento è azzerato, portato a livelli di discussione inutile.
La falsa causa.

Dopo di non significa a causa di.
Accostare due dati o due fatti che non per forza sono legati se non da un vincolo temporale. Una fallacia comunissima che i latini chiamavano "post hoc ergo propter hoc" ("dopo di questo quindi a causa di questo"). Se dopo aver pranzato suona il postino, non significa che pranzare attiri i postini. Se quando siamo raffreddati abbiamo sempre un fazzoletto in tasca, non significa che i fazzoletti causino il raffreddore.
  • Affermazione: In base ai dati scientifici è evidente che i vaccini non hanno nessun nesso con l'autismo
  • Commento: Mio nipote è diventato autistico due mesi dopo la vaccinazione, più evidente di così...
Nonostante possa sembrare strano, quella fallacia è molto comune e difficilmente estirpabile, per molte persone la conseguenza temporale è davvero un'evidenza di "causa-effetto", nonostante sia logico ed evidente il contrario, è una fallacia istintiva che tutti possono notare anche nei ragionamenti quotidiani più banali ("il lunedì mi va tutto male").

Il richiamo della foresta.

Chi non è d'accordo con te non è più cattivo di te.
Una fallacia che tende a mettere in soggezione l'interlocutore facendolo apparire insensibile o impietoso, è una variante dell'attacco ad hominem.
  • Affermazione: oggi fortunatamente la cura dei tumori ha raggiunto buoni risultati.
  • Commento: bugia, vallo a dire alla famiglia di mio zio che ancora lo sta piangendo, se ne hai il coraggio.
Con questo falso argomento si vuole "chiudere" la discussione, l'interlocutore vuole mettere chi ha i fronte in una posizione di "soggezione" ed inferiorità: se continuasse a sostenere la sua tesi ("la cura dei tumori ha buoni risultati"), apparirebbe (secondo la fallacia) insensibile ed erroneo, visto che da qualche parte c'è una famiglia che questi "buoni risultati" non li ha visti. Si tratta di una fallacia molto scorretta che usa chi non ha argomenti validi.



Argomento ad hominem.

Non si deve attaccare la persona per smentire il suo argomento.
Molto usata, questa fallacia prevede che per demolire l'argomento dell'interlocutore non si smentiscano le sue affermazioni ma si tenti di indebolire la persona. Esiste anche una variante detta "avvelenamento del pozzo", che tende a "preparare" negativamente chi potrebbe danneggiare i nostri interessi.
  • Affermazione: è chiaro che un frullato non può curare il cancro, è semplice buon senso...
  • Commento: e chi lo dice, tu che hai postato poco fa un libro che parla di oroscopi?
Il fatto che l'interlocutore abbia postato un libro sugli oroscopi non invalida la sua affermazione ma chi gli risponde cerca di ridicolizzare chi ha di fronte così da rendere meno credibili le sue affermazioni.

Variante "avvelenamento del pozzo": 
  • Tanto si sa che chi parla a favore dei vaccini è pagato dalle aziende ed in questo momento è in vacanza alle Maldive.
Chiunque parlerà a favore dei vaccini, a questo, punto, sarà "pagato dalle aziende" ed "in viaggio alle Maldive" (un malvagio corrotto insomma) eppure, anche se questo fosse vero (e non è quasi mai vero) questo non avrebbe smentito le sue affermazioni, si "stronca" sul nascere qualsiasi affermazione provenga da una fonte particolare.

"Demolire" l'interlocutore pone l'altro in una situazione di vantaggio, sia perché l'interlocutore sarà impegnato a difendersi, sia perché chi ascolta potrebbe perdere l'idea che si era fatto su di lui. È una delle fallacie più scorrette perché non smentisce un fatto ma è un colpo molto basso.

Lo spaventapasseri.

Non si deve esagerare o interpretare negativamente l'argomento di una persona pur di attaccarlo facilmente.
Chi contesta scorrettamente un'affermazione, usa delle obiezioni di forte impatto emotivo, estremizzando ed esagerando l'argomento dell'interlocutore per demolirne l'immagine senza però smentire l'argomento.
  • Affermazione: la sperimentazione animale, oggi, non è sostituibile da nessun'altra tecnica, è insostituibile.
  • Commento: come puoi sopportare la vista di quei poveri cuccioli, decapitati per la sete di denaro delle aziende farmaceutiche?
L'affermazione fornisce un'informazione precisa, l'interlocutore scorretto, invece di smentirla, punta sull'emotività di chiunque concentrando l'attenzione sulla tenerezza suscitata dal sacrificio di un animale, estremizzandone anche le modalità e gli scopi. Una sua variante è la "reductio ad hitlerum" (esagerazione che riporta alla figura di Hitler, personaggio che identifica il male):
  • Affermazione: essere vegetariani è un bene per la salute dell'uomo e del pianeta.
  • Commento: anche Hitler era vegetariano.

Se Hitler era vegetariano "evidentemente" essere vegetariani è delle persone malefiche, "quindi" è un comportamento negativo.

Argomento ad populum.

Mangia letame, milioni di mosche non possono sbagliarsi.
Si invoca la popolarità di un tema per renderlo credibile. Fallacia tradizionale, usatissima ma profondamente illogica.
  • Affermazione: parliamoci chiaro, vendere ancora omeopatici nel 2015 è proprio vergognoso.
  • Commento: beh, i 10.000.000 di italiani che la usano non la pensano proprio così, invidia?
Il piano inclinato.

Distrarre dall'argomento principale usandone un altro non attinente è scorretto.
Fallacia molto comune ed istintiva. Presuppone una serie di fatti che hanno andamento isolato e non dipendente per forza dagli altri ma che l'interlocutore lega per raggiungere un finale negativo che però non è inevitabile come si vuole fare apparire.
  • Fosse per me ognuno dovrebbe pagare di tasca sua l'omeopatia.
  • Obbligare le persone a pagare per curarsi sarebbe negare il diritto alla cura.
Come si vede in questo caso, sono stati legati alcuni fatti che non sono per niente (necessariamente) collegati ma che l'interlocutore ha reso "scontati", si risponde con un concetto ovvio che rende (falsamente) errato il primo.
Rendere l'omeopatia "a pagamento" non significa negarla (ma al massimo, visto che non è una medicina scientifica, rendere ognuno responsabile delle proprie scelte), il "diritto alla cura" non è il diritto di ricevere gratis qualsiasi cosa si ritenga curativa (se io ritenessi curativo un bagno in una vasca di monete d'oro al giorno potrei richiedere di farlo a spese dello stato?) ma di ricevere quelle che sono evidentemente e scientificamente delle cure. Con questa fallacia si arriva ad una conclusione sbagliata, aiutandosi con un argomento non attinente. Si fa "scivolare" il lettore verso una conclusione errata.

Argomento "ad ignorantiam".

Il fatto che tu non conosca un argomento, non significa che non esista.
È un classico argomentare di chi non ha cultura scientifica. Si vuole dimostrare qualcosa ed il fatto stesso che non ci siano argomenti per smentirla è considerato prova della sua esistenza.
  • Affermazione: guarda che non è vero che tre mele al giorno sono una terapia per il diabete
  • Commento: hanno fatto esperimenti che smentiscono quello che dici? Fammeli vedere!
L'onere della prova compete a chi afferma, non a chi nega. Questo è un caposaldo del metodo scientifico. Se ognuno di noi (ed ogni scienziato) dovesse passare il tempo a smentire le affermazioni che appaiono giornalmente nel mondo, vivremmo solo per questo. Tre mele al giorno non sono la terapia per il diabete perché non vi è alcun elemento che possa farlo pensare e nessuno lo ha mai dimostrato. Se qualcuno pensa possa essere vero non ha che da lavorare per mostrarne gli effetti alla società, lo provi.

Fallacia di distrazione.

Se parli di mele, non pensare alle pere.
Simile alla fallacia dell'uomo di paglia, distrae dall'argomento principale usando come "scudo" un argomento completamente diverso e che non cambia nulla nei confronti del primo.
  • Affermazione: guarda che il bicarbonato non cura il cancro...
  • Commento: perché, la chemioterapia lo fa?
Come si vede, all'affermazione sul bicarbonato (una popolare falsa cura per il cancro) fa eco il dato sulla chemioterapia. Oltre al fatto che le due cose non sono né legate né paragonabili, ammesso e  non concesso che la chemioterapia fosse del tutto inutile e non curativa, questo non cambierebbe nulla nei confronti del bicarbonato. Fallacia comunissima e che io ho tradotto nel "postulato di WeWee: "quando si deve discutere dell'efficacia di una cura alternativa per il cancro, il discorso si sposta subito sull'efficacia della chemioterapia".
Questa fallacia è molto usata da ciarlatani ed inventori di "cure miracolose": non avendo dati per supportare le loro teorie, passano la maggioranza del loro tempo a "demolire" le terapie che sono usate comunemente, così da evocare paura ed indifferenza ed attirare clienti.
Ma come difendersi da questa (e da altre) fallacia? Restando fermi sull'oggetto della discussione.
Chi propone la finta cura per il cancro tenta ripetutamente di portare l'interlocutore su altri piani che non siano le dimostrazioni di efficacia della "pseudocura" di cui parla (perché di argomenti seri, scientifici, su quella cura non ne esistono), il soggetto è, per esempio, il "metodo Gerson" e la sua presunta efficacia nei tumori ma ad ogni obiezione si risponde con l'inefficacia della chemio o gli interessi delle multinazionali (che con il "metodo Gerson" non c'entrano nulla), l'interlocutore che riconosce la fallacia non demorde e resta fermo sull'argomento principale. Se si cadesse nella trappola, il discorso finirebbe necessariamente lontano dal soggetto iniziale e chi ha fatto l'affermazione non ha dovuto dimostrarne la veridicità.
  • "Il metodo Gerson cura il tumore alla tiroide, ormai è dimostrato"
  • Non è vero, non c'è nessuna evidenza scientifica che questa presunta cura abbia effetti positivi sui tumori
  • "Mostrami gli effetti positivi della chemio allora, è un fallimento!"
  • Il metodo Gerson è una cura non scientifica che non ha effetti dimostrati ed è considerato una truffa.
  • "Anche la chemioterapia è una truffa, un veleno, colpa delle multinazionali!"
  • Se hai prove di efficacia del metodo Gerson mostra uno studio pubblicato in una rivista seria, se non esiste evidentemente si tratta di ciarlataneria.
  • "Le riviste scientifiche sono in mano alle multinazionali, è ovvio che non ne parleranno mai"
  • Quindi fino ad oggi non c'è nessuna prova che questo metodo curi i tumori, grazie.
Naturalmente queste sono solo alcune delle tantissime fallacie che si possono utilizzare in una discussione e chissà quante ne avrete riconosciute durante i vostri discorsi con amici e conoscenti, sono espressioni molto utilizzate che possono dimostrare o la malafede dell'interlocutore (mancanza di argomenti e quindi uso di falsi argomenti) o la sua ingenuità, perché molte fallacie non sono "costruite a tavolino" ma assolutamente umane e spontanee, frutto di un ragionamento semplice ed immediato.
Se vi capita di averne a che fare sapete che chi avete di fronte non sta argomentando bene, sta a voi capire se lo fa in buonafede o perché vuole semplicemente demolire a tutti i costi i vostri argomenti, provate anche a notare quante volte lo fate voi (e succede, spesso). Il rimedio più utile è riconoscerle ed evitarle. Chi usa le fallacie ha lo scopo di portare la discussione su quel piano distraendo (spesso tentandoci ripetutamente) dal soggetto principale, chi le riconosce le può evitare restando fermo su ciò che si stava discutendo.
Si tratta comunque di un campo interessante ed affascinante e, per chi fosse interessato, da approfondire.

Alla prossima.

35 commenti:

  1. prova con gorgonzola e salame piccante ;)

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    1. Blasfemo! Il non plus ultra è gorgonzola, pere, noci, pepe e miele! :D

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    2. La pizza ufficiale della squadra di basket che alleno. Ho insegnato ai ragazzi che Zola e Salame Piccante è l'ambrosia di noi comuni mortali :-)

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    3. Blasfemo! Il non plus ultra è gorgonzola, pere, noci, pepe e miele
      suppongo che tu te la faccia da te o che frequenti pizzerie molto ben fornite... Quelle che conosco io oltre agli ingredienti classici al massimo possono offrirti candele e tappi di sughero...

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  2. Bellissimo post, anche perchè mi riporta molto (ma molto) indietro negli anni...

    in prima liceo classico (al "Visconti" di Roma, allora senza discussioni il miglior liceo classico in Italia), la prof di filosofia ci spiegò come l'insegnamento della logica e della dialettica aristoteliche - che forniscono appunto i mezzi per evitare certi errori nei propri ragionamenti, e per riconoscere le trappole in quelli degli altri - fosse stato eliminato dal corso di studi del liceo classico sin dalla riforma Gentile, e sostituito da una relativamente insipide e nozionistica "Storia della Filosofia". All'epoca, ci disse, la logica aristotelica veniva ancora insegnata solo nel seminari dei Gesuiti, e nella scuola quadri del PCI alle Frattocchie (abbinamento abbastanza significativo...). Il programma di "Storia della Filosofia" doveva ovviamente essere svolto come previsto, ma se eravamo disposti a seguire delle ore di lezione supplementari, ci avrebbe portato anche su quel terreno "proibito". Tutta la classe accettò con entusiasmo, e ancora ne godo i benefici...

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  3. Ottimo l'intento del post, sono un grande sostenitore del dare alle persone gli strumenti del pensiero critico così che possano ragionare sulle loro e altrui argomentazioni.

    Purtroppo il contenuto mi ha deluso: trovo che tu abbia fatto gran confusione nella descrizione delle fallacie logiche.

    Una su tutte: l'argomento ad ignorantiam non è quello descritto lì. Un esempio di argomento ad ignorantiam sarebbe: "L'aloe vera mi ha curato dal cancro, non vedo come potrebbe essere diversamente." oppure "Non riesco proprio ad immaginare come non si possa riconoscere un nesso tra vaccini ed autismo". La fallacia consiste nel dare valore di verità ad una affermazione, perché non si conosce (si è ignoranti) un'altra possibilità.
    Quello descritto e l'esempio che hai fatto è chiamato invece: lo spostamento dell'onere della prova.

    Ci sono altre imprecisioni ed è un peccato, perché un post così è certamente necessario. Spero tu possa correggerle!

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  4. L'argomento è molto complicato (e le fallacie sono centinaia), infatti ho trovato molte difficoltà per descrivere meglio possibile le fallacie, gli errori e le imprecisioni possono esserci ma a me interessava sottolineare un fenomeno che nei dibattiti "on line" è frequentissimo. Riuscirci perfettamente non è facile.

    La fallacia consiste nel dare valore di verità ad una affermazione, perché non si conosce (si è ignoranti) un'altra possibilità.

    Ma anche "hanno fatto esperimenti che smentiscono quello che dici? Fammeli vedere!" è dimostrazione di ignoranza, spostare l'onere della prova significa non conoscere le basi della scienza.

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    1. Ho l'impressione, però, che così qualunque di questi casi possa essere indicato come "dimostrazione di ignoranza", almeno per quanto riguarda le regole della logica.

      A chi volesse approfondire l'argomento della logica consiglio l'interessantissimo libro "Il diavolo in cattedra" di P. Odifreddi.

      A pag. 18 si riporta l'argomento "ad ignorantiam" definendolo come "ciò che non si sa essere vero viene asserito come falso e viceversa".

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    2. "hanno fatto esperimenti che smentiscono quello che dici? Fammeli vedere!"
      ma anche quando glieli fai vedere o li contestano perche' tutti gli scienziati ufficiali sono collusi con BigPharma/NWO e chi piu' ne ha piu' ne metta oppure semplicemente ne travisano le conclusioni...

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    3. La fallacia non consiste nella dimostrazione di ignoranza, ma nell'appello all'ignoranza per sostenere la veridicità di una proposizione.
      Il problema che sottolineavo però non è nell'esempio, ma nella relazione tra esempio e commento: uno interpretabile anche come ad ignorantiam, ma l'altro scorrelato e riguardante l'onere della prova.
      IMHO, vale la pena correggere i punti confusi.

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  5. L'altro giorno ho avuto una discussione che è stato un vero campionario di fallacie, e da parte mia di incapacità di mantenere il punto. Queste discussioni mi lasciano sempre turbata e costernata, specie se l'interlocutore è una persona a me cara e quindi mi scaldo. In sintesi( si parlava della malattia X da cui è affetto mio padre (e che uccise mio nonno).
    A: Voglio fare il test per sapere se ho anch'io il gene della malattia X, e se c'è la possibilità che l'abbia trasmesso ai miei figli.
    B: Mah, non so, secondo me se sai di essere malata ti senti già mezza nella tomba.
    A: (pensando al padre che nella tomba rischia di finirci proprio perché per anni non ha controllato se aveva o no la malattia X e dunque se n'è accorto tardi, al contrario di altri familiari più avveduti) In che senso?
    B: Conosci le leggi di Hamer?
    A: Hamer, il criminale psicopatico latitante che con le sue "cure" ha lasciato morire decine di persone, compresa sua moglie, e non ha mai guarito nessuno?
    B: Perchè era lui che non aveva la sensibilità di cogliere la realtà psicologica e culturale dei pazienti a cui si rivolgeva, oggi le sue teorie sono state aggiornate...
    A: Ma la sostanza è che ogni malattia è causata da un conflitto interiore.
    Cosa mai dimostrata.
    B: Ma la mente può influenzare il corpo... E' che qui da noi si è affermato solo un tipo di medicina, basata sui farmaci.
    A: In verità la sanità odierna punta moltissimo anche su cose che non c'entrano coi farmaci, come l'educazione e la promozione di stili di vita e comportamenti onde prevenire molte malattie diffuse (cardiovascolari, legate all'obesità, alcuni tipi di cancro, infezioni o malformaioni prenatali...), cioè di diminuire l'uso di farmaci se possibile.
    A: Sì le campagne di inforamzione le fanno ma insegnano le cose sbagliate!Dicono che puoi magiare di tutto e non dicono che la carne fa male, perché le aziende produttrici di carne non vogliono...
    B:Proprio insomma come le multinazionali del tabacco non vogliono che si dica che le sigarette fanno venire il cancro, però questo non impedisce a ogni medico di dirlo, e a ogni paese civilizzato di vietare il fumo negli spazi pubblici.
    B: Sì e intanto lo stato guadagna sulla vendita di sigarette.


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    1. ecco in preda ai fumi ho cannato l'attribuzione delle ultime tre battute, che sarebbero:
      B: Sì le campagne di informazione le fanno ma...
      A: Proprio come le multinazionali del tabacco...
      B: Sì e intanto lo stato...

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  6. Complimenti per l'articolo e per il blog. Vorrei chiederle dr. Di Grazia, essendo un laureando in biologia ed appassionato di divulgazione, saprebbe indicarmi qualche testo o articolo interessante su questo argomento specifico( logica, comunicazione etc. La ringrazio.

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    1. Ce ne sono diversi, però la maggioranza sono di tipo umanistico, non scientifico (soprattutto legati alla giurisprudenza ed alla psicologia). Ho trovato questo (ma non lo conosco, è stato il titolo ad attirarmi): http://www.lafeltrinelli.it/libri/de-conti-manuele/come-difendersi-dalle-pseudoscienze-fallacie/9788898496181 e questo (più "professionale" e che esamina anche l'aspetto psicologico delle fallacie): http://www.worldcat.org/title/quando-il-pensiero-sbaglia-la-fallacia-tra-psicologia-e-scienza/oclc/53109836

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    2. Caro dott. Di Grazia, anche la psicologia è una scienza. :)
      La psicologia Cognitiva e Comportamentale si basano sul metodo scientifico e la verifica delle ipotesi, esattamente come la biologia o altre scienze. Siamo solo un po' più giovani di altre scienze, e abbiamo difficoltà ad allontanarci dal retaggio umanistico/filosofico della psicoanalisi Freudiana. In più alcuni costrutti sono più difficili da operazionalizzare e misurare, rispetto per esempio ad una funzione metabolica, quindi abbiamo certamente molta strada da fare.
      In quanto alla richiesta di erri, consiglio un manuale, magari un po' vecchiotto ma molto buono, su cui ho studiato anni fa per un bellissimo esame. si intitola "Psicologia del pensiero", di Vittorio Girotto e Paolo Legrenzi. Vengono affrontati alcuni degli argomenti che lei ha descritto nel post, a partire dalla logica formale classica, fino ad addentrarsi in argomenti molto complessi, come il ragionamento probabilistico e la formazione dell'"expertise" (cioè cosa differenzia in termini di ragionamento un neofita e un esperto).
      Non è una lettura semplice, ma è molto interessante.

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  7. essere vegetariani è un bene per la salute dell'uomo e del pianeta.
    Lo crede veramente?

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    1. essere vegetariani è un bene per la salute dell'uomo e del pianeta.
      Lo crede veramente?


      Credo sia un'affermazione difficilmente smentibile, anche alla luce di quanto sappiamo in medicina e non ci vuole nemmeno tanto a trovarla logica.
      :)

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    2. Mi sembra una falsa dicotomia. O un annullamento, visto che si va sul vago: chiaro che se l'alternativa è tra essere vegetariani e ingozzarsi tutti i giorni di hamburger e stinco di maiale fritto nella sugna l'affermazione è vera, ma se uno mangia un po' di pollo e pesce (allevato o pescato in modo sostenibile) fa altrettanto bene a sé e al pianeta. È come se dicessi "non uscire mai di casa impedisce di morire in un incidente aereo"(*). per altro, potrei usare la stessa fallacia "al contrario": comparare una dieta fatta unicamente di patate e peperoni fritti e birra a tutto spiano con una equilibrata con carne e pesce in quantità moderate per affermare che la dieta vegana "fa male" e quella carnivora "fa bene", è ovvio che sarebbe una sciocchezza :-)

      (*) Sì, ok, un aereo potrebbe sempre caderti sulla casa...

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    3. Mi sembra una falsa dicotomia.

      Lo sarebbe se dicessi "essere vegetariani è un bene per la salute, mangiare 10 polli al giorno fa male ed è dannoso per l'ambiente", allora sì, oppure come fanno alcuni vegetariani estremisti "mangiare vegetariano è il bene, chi mangia carne è il male", non è così perché tra le due cose c'è un abisso di abitudini intermedie e salutari ed un vegetariano può nutrirsi malissimo ed in maniera poco salutare. Mangiare vegetariano (in maniera equilibrata) è utile alla salute (e questo è evidente anche dalla letteratura scientifica, protegge da alcune malattie e ne previene altre), è pure utile all'ambiente (invece dell'allevamento intensivo, dannoso per gli animali e l'ambiente sfrutteremmo l'agricoltura che lo è molto meno), quindi l'affermazione è vera. Notare poi che non ho scritto "mangiare carnivoro è pericoloso e dannoso per l'ambiente" perché questo sì che sarebbe discutibile proprio per i motivi che hai scritto. ;)

      ovvio che sarebbe una sciocchezza

      Ovvio ed infatti quella che descrivi non è una dieta vegetariana ma un obbrobrio. :)

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    4. Non credo che l'agricoltura (mi riferisco a quella del ventunesimo secolo) sia un "bene per il pianeta". Certo, è un male minore rispetto all'allevamento intensivo (e questa è una cosa positiva), ma rimane un'attività umana con un impatto ambientale non trascurabile.

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  9. E' incredibile come ogni sport ha puntuali regole per ogni situazione che permettono agli atleti di confrontarsi alla pari, mentre nei dibattiti che vedo a qualsiasi livello le regole sono gestite unilateralmente dalla civiltà delle persone coinvolte, nonostante la posta in gioco è molto più alta.

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    1. Faccio un esempio: primarie americane.
      Ogni candidato si comporta e risponde alle domande e agli attacchi degli altri candidati come meglio crede. Esiste una sorta di fair play, ma chiunque, quando vuole, può di fatto trasgredire. Insomma, le regole o non ci sono o sono molto blande e sono i candidati a darsi dei limiti, ognuno i suoi. Ma un candidato può tranquillamente affermare il falso, o argomentare ad hominem, può in breve sfruttare qualsiasi tecnica oratoria che lo ponga in vantaggio rispetto agli altri. Quasi sempre il moderatore ha solo il ruolo di impedire che la situazione degeneri. E' un po' come se un arbitro di calcio fischiasse solo i falli molto duri, ma accettasse che i giocatori tocchino la palla anche con le mani, o giochino al di fuori del campo da gioco.

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  10. molte delle stesse fallacie sono usate anche nel discorso politico-economico:
    1. Mito del lungo termine
    2. Mito della radicalità
    3. Mito della resistenza
    4. Infantilizzazione
    5. Mito dell'autorità
    6. Mito dell'insufficienza
    7. Mito del dolore terapeutico
    8. Mito del controfattuale fantastico

    ne è stato fatto un pregevole sunto qui
    http://www.ilpedante.org/post/terapie-tapioco-apologie-del-fallimento/

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  11. Di recente ho letto questo libro
    http://www.nessundogma.it/libro/law-credere-alle-cazzate/ non credo che sia un dramma se lo segnalo.
    Parla proprio di questi problemi. Purtroppo è prevalentemente riferito alle annose polemiche con i cristiani fondamentalisti americani,ed è un manualetto del perfetto polemista spesso poco adatto alla realtà europea, ma è un testo interessante per capire le fallacie logiche delle pseudoscienze. Spero di aver compensato la pubblicità con qualche critica :-)

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  12. A me colpisce sempre il (non) ragionamento delle catene su FB, tipo: "Se vuoi bene a tua mamma, metti Mi piace". E se non lo metti? Sei un figlio degenere!

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  13. "- Affermazione: Un granulo omeopatico non contiene altro che zucchero, non può avere effetto terapeutico...".
    - Commento: Bisogna essere umili, la scienza ha dei limiti, non possiamo conoscere tutto."

    risposa mia: molto umilmente ti ribadisco,che un granulo omeopatico contiene solo zucchero Uno zucchero umilissimooo XD

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  14. Adesso c'è Fonte Essenziale 😂😂 è molti credono che sia miracolosa. https://www.google.it/url?sa=t&source=web&rct=j&url=http://www.fonteessenziale.it/&ved=0ahUKEwinqK7utLHLAhVFKXIKHTLZCiEQFggmMAA&usg=AFQjCNHcogNJoVpa-9pmBRJDPnWxx8FWJQ&sig2=72CuALoUr2oxLbnsIplU2g

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  15. … beh … provate a cercare un prodotto che non nomino ma ha sei lettere, inizia con iso e termina con mar
    è a base di acqua marina e viene specificato per bene che

    L’acqua di mare viene prelevata nel Parco Marino delle Cinque Terre, Liguria, (Italia) a 3,5 miglia dalla costa a 6 metri di profondità.

    Scontata per la vendita online costa da 96 a 120 euro al litro, secondo la confezione …

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  16. @salvodigrazia.Salve. Come mai ad alcuni diabetici vengono amputati i piedi?

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    1. Come mai ad alcuni diabetici vengono amputati i piedi?

      Perché tra le varie complicanze del diabete c'è un danno ai vasi sanguigni (ed ai nervi) che, se grave, causa mancato (o scarso) apporto di sangue soprattutto agli arti inferiori. Questo accade quasi sempre in diabetici che non controllano bene la glicemia o che non seguono bene la terapia e può essere favorito da altri fattori (se al diabete si accompagna ad esempio obesità, il rischio è più alto).

      Leggi qui: https://www.ospedalesantandrea.it/index.php/menu-approfondimenti/parlano-gli-specialisti/382-il-piede-diabetico

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  17. "Affermazione: è chiaro che un frullato non può curare il cancro, è semplice buon senso...
    Commento: e chi lo dice, tu che hai postato poco fa un libro che parla di oroscopi?"

    Penso che questa fallacia sia basata su un tipo di dubbio non sempre illegittimo. Cerco di spiegarmi: se dai prova di credere a qualcosa di assolutamente irrazionale, come una disciplina secondo la quale degli ammassi di idrogeno ed elio distanti anni luce condizionerebbero il nostro destino e la nostra personalità, qualche dubbio sul modo con cui ti approcci alla realtà mi viene. Qualche dubbio sulle tue altre affermazioni mi viene. Cosa fare? Commettere una fallacia (e un atto di maleducazione) come nell'esempio riportato? Assolutamente no. Lungi da me rivolgermi in quel modo. Semplicemente bisogna armarsi di pazienza e verificare quanto detto dall'interlocutore (certo, nel suo esempio, dottor Di Grazia, viene fatta una affermazione dettata dal buon senso, non ci sarebbe nemmeno bisogno di verificare...).
    Spero di essermi spiegato.
    -Dario

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