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venerdì 19 dicembre 2014

MedBunker Classic: Merry Christmas...or not?



Ma è possibile che nei giorni di Natale e capodanno si assista ad un incremento della mortalità?

Pare proprio di sì. Sia la mortalità per malattie cardiache che per altri motivi, ha un picco attorno ai giorni citati.
Lo ha mostrato uno studio che non riesce però a capirne bene i motivianche se ipotizza come causa il ritardo (nei periodi di vacanza si tende a rimandare i controlli e le visite) di diagnosi e l'inizio tardivo di eventuali terapie.

Non è un argomento sconosciuto. Esiste infatti il cosiddetto "Happy New Year heart attack" ("L'attacco cardiaco del buon anno nuovo"). Qualcuno evidenzia pure come l'aumento del consumo di bevande alcoliche (che proprio in quel periodo ha anch'esso un picco) sia causa di problemi cardiaci (soprattutto aritmie). Che anche i suicidi abbiano un picco nel periodo natalizio non credo sia una novità ed i motivi, in questo caso, sono facilmente immaginabili. Ruolo fondamentale giocano spesso la solitudine ed i problemi depressivi. Una review (è un PDF) che analizza vari studi sull'argomento però non giunge a conclusioni univoche. Non è detto che questo picco esista e che sia dovuto esclusivamente a fattori "psicologici". Potrebbe accadere ad esempio che l'arrivo dei soccorsi in caso di suicidio o tentativo di suicidio, in periodo natalizio potrebbe essere meno pronto e tempestivo.
Non voglio quindi essere un messaggero di pensieri tristi e non voglio parlare di malattia in un periodo che spero sia per tutti di rilassamento e di bilanci positivi.
Questo blog è spesso luogo di tragedie e brutte storie ed almeno in questi giorni mi sembra giusto dedicare qualche minuto a dei pensieri positivi e più leggeri.
Quanti di noi per esempio hanno mai pensato ai traumi che può procurare un personaggio come Babbo Natale nei bambini?
I nuovi arrivati imparano a distinguere le figure amichevoli che gli stanno attorno e così conoscono il mondo, riconoscono i propri simili e crescono sereni.
I primi lineamenti che un neonato impara a riconoscere sono quelli della mamma. In genere due occhi, un sorriso, una figura calda, serena e dalla voce suadente e cantilenante. Così un bimbo passa i primi mesi della propria vita.

Poi all'improvviso, in una fredda serata di dicembre, la stessa figura che lo ha tanto coccolato ed addormentato, lo cede alle braccia di un "mostro". Un uomo grasso, con la barba bianca che gli ricopre il volto e con la voce profonda e cavernosa, lo abbraccia togliendolo dal calore materno.
Ed i bimbi reagiscono così:
































Voi avevate (o avete) paura di Babbo Natale?

E dei clown?

Io da bambino odiavo il momento dei clown al circo... ma non per la loro presenza, ma perché usavano spesso far esplodere petardi che mi facevano saltare sulla sedia...

Tornando a Babbo Natale, c'è da dire che si tratta del mistero più misterioso che esista. Milioni di persone dicono di averlo incontrato ed esistono pure foto e filmati con la sua imponente sagoma che si staglia sul bianco della neve. Moltissimi individui dicono di ricordarlo quando da piccoli ricevevano dalle sue mani doni e dolci. Ma allora Santa Claus esiste o no?
Se lo hanno visto in tantissimi, in carne ed ossa, hanno pure scambiato alcune parole con lui. Se esistono prove fotografiche e video e se esistono segni tangibili del suo passaggio, perché questo personaggio non viene preso sul serio?
Babbo Natale viaggia per tutto il mondo portando doni ai bambini in brevissimo tempo. Quale macchinario o quale tecnologia gli permette di effettuare un viaggio così lungo in un periodo di tempo tanto ridotto?
Si è parlato di curvatura spazio-temporale, di viaggio a velocità superiori a quella della luce e di particolari capacità della sua slitta trainata da renne, ma il mistero resta fitto, anche se non del tutto.
I detrattori della sua esistenza dicono che si tratta di un'invenzione delle multinazionali americane delle bevande che lo hanno creato per farci spendere soldi e per ingrassare la popolazione mondiale rendendola schiava delle medicine e delle palestre. Questi gruppi di alternativi portano delle prove (banali) a sostegno delle loro teorie.
Dicono ad esempio che il Santa Claus che la notte di Natale porta i doni ai bambini abbia la barba finta.
In pratica, in base alle loro conclusioni, dovremmo credere ad un enorme complotto di bambini, adulti, venditori di barbe finte e di giocattoli.

Si attaccano ad un particolare insignificante (quello della barba) per invalidare tutta la teoria (che è scomoda, per chi con il Natale ci vive).

Ammetto che a volte analizzando le testimonianze ci sono delle incongruenze, delle distorsioni, come il fatto che ad ogni apparizione Babbo Natale abbia una faccia differente, a volte una voce o il colore degli occhi diverso da quello che aveva quello dell'anno prima, ma sono piccolezze, particolari che non tolgono nulla alla veridicità della storia.
Qualcuno ha anche ipotizzato che esistessero migliaia di Babbi Natale nel mondo che truccati con barba e vestito rosso guadagnassero soldi facendo le foto con i bambini nei centri commerciali, una sorta di "big Babbo Natale", una potente lobby natalizia.
Bugia: esisteranno pure i falsi Babbi Natali ma di certo non sono capaci di volare o di lasciare regali ai bambini di tutto il mondo in una sola notte. Che poi chi si vestirebbe in quel modo ridicolo davanti a tutti?
Implausibile.

Immaginate se un giorno tutti i bambini potessero ricevere i regali gratis e comodamente a casa loro da Babbo Natale in persona? La lobby dei giocattolai fallirebbe (e sappiamo quanti miliardi girino nella vendita dei giocattoli) come quella dei venditori di vestiti da Babbo Natale e quella degli impacchettatori di regali.
Un giro miliardario risolto con pochi spiccioli (una fetta di panettone o un po' di spumante da offrire al Babbo Natale che ci fa visita): è questa la vera barriera di menzogne, chi ha interesse non permette di far luce in un affare miliardario.
Ma come procedono gli studi in questo campo? Cosa hanno concluso?
Lo hanno studiato degli esperti nordeuropei: l'astrofisico Knut Jørgen Røed Ødegaard, il professore di fisica Gaute Einevoll, il professore di matematica Nils Lid Hjort e l'esperto di folletti Ane Ohrvik.
Le loro conclusioni sono certe: Babbo Natale può effettuare quel viaggio e lasciare tutti i doni in un tempo ridottissimo grazie ad una curvatura spazio temporale, teorie che sono state sviluppate anche da Albert Einstein tanto da far sospettare a più di qualcuno che Santa Claus fosse in realtà il fisico tedesco.

Altro mistero, non meno stupefacente: come fa Babbo Natale a capire se un bimbo è stato tanto buono da meritarsi un regalo o no?
Tante teorie. Quella più plausibile sembra sia legata ai berretti che i bimbi portano nel periodo invernale per andare a scuola.
Gaute Einevoll infatti ipotizza che i berretti possano registrare l'attività cerebrale dei bambini misurando le piccole variazioni di campo magnetico e determinare così l'entità (e la "bontà") dei loro pensieri.
Una teoria molto più azzardata è quella di Nils Lid Hjort, il quale pensa ad un accordo tra l'omone di Natale e la STASI, il servizio segreto (ormai dismesso) dell'est-europa.
Per altri studiosi, la velocità di Babbo Natale è determinata dal fatto che egli abbia le proprietà quantiche legate alla luce e che sfrutti queste proprietà per spostarsi con la sua slitta da un posto all'altro.
Questa ipotesi è stata pubblicata nella rivista di fisica Annals of Physics, (1983, vol 12, pp 379-381) dagli studiosi Matthew Davies e Martin Slaughter.
Per la maggioranza della popolazione del continente americano invece, l'abilità di Babbo Natale è racchiusa nel suo naso, rosso, capace di percepire le intenzioni ed il comportamento dei bambini.
Il mistero quindi c'è ancora anche se molte delle teorie sembrano avvicinarsi alla sua soluzione.
Per chiudere ogni discussione poi, basti pensare ai tanti studi serissimi che riguardano Babbo Natale e che ne giudicano i vari aspetti. Qualcuno per esempio mette in dubbio la sicurezza dei suoi doni rispetto agli standard attuali, altri ne ribadiscono l'esistenza, altri ancora studiano le conseguenze delle sue visite sui bambini.
Sul particolare della barba finta preferisco sorvolare, mi sembra un'obiezione stupida e senza significato: hanno fatto per caso delle analisi ai peli della barba di Babbo Natale? Qualcuno ha prelevato un ciuffo di barba per farne l'analisi spettrofotometrica? No. Non è mai accaduto.
E se qualcuno aggiunge l'obiezione che tirando la barba tende a staccarsi dalla faccia del simpatico nonnino, basti sapere che esistono centinaia di casi nel mondo di barbe particolarmente elastiche e sinuose che se allungate o tirate di proposito danno l'effetto di staccarsi dalla cute.
Obiezione respinta quindi.
Dell'esistenza del vecchietto di Natale si sono occupati anche studiosi italiani e naturalmente anche loro sono giunti alla stessa conclusione. Inoltre anche i loro calcoli i viaggi di Babbo Natale sono spiegabilissimi con la meccanica quantistica con uno sciame di particelle elementari che naturalmente renderebbe non visibile il Babbino durante la consegna dei regali.


Quando perciò qualcuno vi dirà che Babbo Natale non esiste, non ascoltatelo. Esistono troppe testimonianze della sua esistenza (a meno di sospettare che tutti i bambini o i testimoni siano finti o pagati).
Le prove della sua esistenza ci sono, non solo immagini e video ma anche contatti, ripetuti e prolungati.
Le spiegazioni ai tanti misteri che lo avvolgerebbero esistono e sono pure plausibili, esistono decine di studi che ne certificano l'esistenza e soprattutto non è possibile che milioni di persone nel mondo si sbaglino a meno di considerarli pazzi o visionari.
I doni poi: chi li porterebbe in milioni di case nel mondo?

Per chi non ci crede ancora o si ostina a dire ai propri figli che Babbo Natale è un'invenzione della Coca Cola (nota multinazionale delle bevande, quindi cattiva e per di più americana) o che addirittura si tratti di parenti o amici vestiti in maniera totalmente assurda resta solo il senso di colpa di restare insensibili e di non ascoltare le tante prove e le tante testimonianze della sua esistenza. Questo vuol dire mistificare la realtà, lavorare per chi ci sfrutta e ci domina. Diffidate dai "disinformatori prezzolati" al servizio del "nuovo ordine mondiale dei Babbi Natali".
Peggio per loro.

Bibliografia

1) Dickens C.: Cantico di Natale
2) Calvino I.: I figli di Babbo Natale
3) Pirandello L.: Sogno di Natale
4) Sundblom H.: Santa Claus (review)
5) Moore C.C.: A visit from St. Nicholas

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Auguro a tutti di passare dei giorni sereni e rilassanti (che ci vogliono sempre...), a chi non sta bene di superare questo momento e di rialzarsi con più forza di prima ed a chi ha difficoltà di superarle. Forza, che ce la facciamo...
Ci rivediamo tra un paio di settimane, stacco un po' la spina anche io.

Buone feste!
:)

lunedì 8 dicembre 2014

I risultati sul cancro della ricerca: su Google.

Era il 2007 quando a Kim Tinkham diagnosticarono un tumore al seno.
Circa 3 centimetri, linfonodo positivo (cioè intaccato dalla malattia, quindi tumore già non localizzato) ma malattia ancora in uno stadio relativamente iniziale. In questi casi è necessario un intervento chirurgico per la rimozione della lesione ed è utile una chemioterapia o radioterapia, per scongiurare che le cellule tumorali si diffondano a distanza dalla sede originale. Kim consultò 4 medici, tutti le dissero la stessa cosa, conveniva operarsi e poi iniziare le terapie, c'erano buone possibilità di fermare la malattia almeno per qualche anno. Lei, sconvolta, non voleva crederci, la sua vita così "normale" diventava all'improvviso quella di una malata. Aveva visto un film che parlava di autoguarigione, della forza della mente, che, se desideri ardentemente qualcosa, il tuo corpo ti accontenta e lei desiderava ardentemente guarire. Consultò un quinto medico, questo le disse qualcosa di diverso, che non era necessario l'intervento o le terapie, che secondo lui non funzionano le disse addirittura che ci sono tanti trattamenti che la medicina nasconderebbe perché economici ed efficaci, fanno guarire, lo avrebbe confermato una ricerca che poteva trovare su internet, lui, naturopata, era contrario ad ogni terapia aggressiva. A lei la scelta.
Kim ebbe fiducia e cominciò ad impegnarsi.

Cambiò stile di vita, iniziò a mangiare solo vegetali e litri di succhi di frutta, aveva letto su internet che potevano sconfiggere il tumore che però avanzava inesorabilmente, integrò tutto con vitamine, magnesio, integratori, oli essenziali, decine di flaconi e scatolette comprate anche on line, la sua casa sembrava una farmacia. Il suo medico curante non riuscì a convincerla che tutto quello sarebbe stato inutile, le chiese quindi di sottoporsi almeno all'intervento, per le donne con la malattia in quello stadio la sopravvivenza a 5 anni è quasi del 60% ed intervenire al più presto avrebbe potuto essere decisivo, ma Kim rifiutò, anche perché nel frattempo iniziò a fare le sue "ricerche". Sembrerebbe "scontato" che cercare una soluzione per una malattia su internet non sia certo la soluzione migliore ma questo è invece quello che fanno tante persone. Il mezzo è immediato, semplice, a portata di tutti e la forte ignoranza culturale ed informatica rendono tutto ciò che si trova credibile. Su Google, cercando "cure per il cancro", si troverà di tutto, soprattutto sciocchezze, medicina spazzatura, false cure e truffe. Chi non capisce che internet è un mezzo e non una soluzione per i problemi di salute rischia grosso e Kim ha corso questo rischio.

Kim Tinkham racconta la sua storia in televisione: "mi sono curata da sola".

Su Google trovò altre soluzioni alternative, era semplicissimo trovarle e cominciò a parlarne con le amiche, poi su siti internet, nei gruppi di donne con il suo stesso problema ed erano in tante ad averci provato, tante guarite! Certo, chi non è guarito non può putroppo più raccontarlo ma non è importante, bisogna crederci e Kim in breve diventò quasi un riferimento per tante persone, la intervistarono persino dei giornali locali ed arrivò persino in televisione, dove la donna raccontava come cercare i siti più influenti della medicina alternativa, c'erano siti che parlavano di guarigioni stupefacenti, c'erano i testimoni, i "guariti" ed una di queste aveva seguito una dieta particolare, si chiamava "dieta alcalina" ed era spiegata in un libro scritto dal "dottor Robert Young".
Kim conobbe Young, l'autore di quel libro che diceva che nutrirsi di alimenti alcalini poteva guarire da tutte le malattie, cancro compreso. Iniziò quella dieta, fiduciosa di potercela fare. Young le disse che poteva guarire in fretta, senza intervento, né chemio, né radioterapia: "il tumore è dovuto all'ambiente acido che ne causa l'accrescimento", diceva sicuro il dottore, bisogna alcalinizzare. Erano passati solo 9 mesi dalla diagnosi e la donna, contenta, scopriva che nei suoi esami del sangue non vi era traccia del tumore. A quel punto la scelta era quella vincente, con la medicina c'era una possibilità su due di vivere per 5 anni, con le cure nascoste la guarigione era praticamente certa. Kim era tanto sicura da iniziare a raccontare la sua storia in giro per gli Stati Uniti, ospite di note tramissioni parlava di come si stava "curando da sola", una nota conduttrice, dopo averla ospitata, inizialmente le aveva fatto i complimenti per il suo coraggio, poi parlò di "irresponsabilità". Kim era entusiasta, persino il naturopata la intervistò per pubblicizzare le sue cure.

In effetti, la diagnosi di guarigione del naturopata Young basata su un esame del sangue la fece riflettere, le sembrava un po' strano che il "dottore" le avesse fatto fare solo l'esame per controllare la malattia, quando i medici dell'ospedale la riempirono di radiografie, TAC, ecografie, ma meglio così, si sa che i medici esagerano sempre e prescrivono tanti esami, i naturopati hanno un approccio diverso. Erano già passati quasi due anni e Kim stava benissimo, qualche fastidio dalle ulcere sulla pelle che doveva coprire con delle bende per non sporcare i vestiti, un dimagrimento eccessivo, dei forti dolori la notte, a volte un senso di svenimento probabilmente dovuto alla forte anemia, ma gli esami del sangue dicevano che la malattia andava bene, tutto confermato dal naturopata e quindi si procede, nonostante gli sguardi delle amiche e del medico che doveva prescriverle gli esami da fare, la guardavano come se fosse pazza, ma lei sapeva ciò che faceva, ormai dopo mesi di ricerche e studi su Google non aveva più dubbi e poi Young era un mito tra gli "alternativi", ne parlavano tutti bene e lui si presentava come:
"naturopata, microbiologo e nutrizionista. Famoso per i suoi studi sulla dieta alcalina, Young è fervente sostenitore della salute, la guarigione olistica e uno stile di vita che promuove il fattore alcalino. Vive con la moglie, Shelley Redford Young, coautrice de "Il miracolo del pH alcalino", in un ranch nello Utah, dove conducono anche il “Ph Miracle Center”, il centro in cui i pazienti vengono curati seguendo i dettami della dieta alcalina".
Kim però proprio su Google scoprì che il "dottor" Young in realtà aveva comprato una laurea per corrispondenza, in un'università poi chiusa per truffa, che non era un medico e che aveva avuto parecchi guai con la legge (oggi è in carcere).
Però era bravo, simpatico, sorrideva, sapeva incoraggiare, usava parole suadenti e convincenti, anche questa era una cura.
Lo aveva trovato cercando su Google, come fanno tantissime persone, una ricerca: che male vuoi che faccia.
Dal dolore al dito alla malattia grave, chissà cosa dicono su internet, si dimentica che una diagnosi o la decisione su una terapia sono processi molto complicati, difficili, anche per un medico e che su internet si rischia di incontrare truffatori senza scrupoli. Il problema è mondiale, in Belgio una associazione di divulgazione scientifica ha lanciato una campagna (si chiama "Non cercarlo su Google") proprio per mettere in guardia su queste leggerezze, perché con la salute non si scherza e non si cerca su Google.

Ma Kim non ci ha fatto caso, per lei quello che era scritto su Google era credibile, forse i medici volevano nasconderlo e poi...che male fa?

Kim muore alla fine del 2010, dopo un breve ricovero in ospedale per un'emorragia più brutale delle precedenti. La sua malattia l'aveva divorata, metastasi in tutto il corpo e ferite aperte non le avevano lasciato scampo, la sua sopravvivenza era esattamente quella prevista in assenza di cure.

Come si potrà notare, le "cure segrete" e nascoste non sono né segrete né nascoste, nessun boicottaggio, chi vuole è libero di seguirle, comprarle, crederci. Basta un click. Un medico onesto vi dirà che è molto pericoloso seguire consigli medici non controllati, che una persona che promette guarigione via internet è un ciarlatano, vi avvertirà e lo farà per il vostro bene, ma nessuno oserà mai obbligarvi ad una scelta o ad una contraria.
Il libro di Young è ancora in vendita anche in Italia, nessuna censura, nessun complotto, libera vendita e nessuna cura segreta, per chi vuole curarsi dal cancro in maniera alternativa, è tutto scritto lì, liberi di scegliere, liberi di curarsi, il libro si prende quando si vuole, si va alla cassa, scontrino e via con la cura miracolosa, dopo una ricerca su Google, ma un avvertimento è d'obbligo: le cure che funzionano le trovate in ospedale, non su Google.

Buona ricerca.

Alla prossima.