lunedì 26 maggio 2014

MedSpot: miracoli e bufale

Rassegna di notizie, curiosità e novità mediche e...pseudomediche.

Coerenza

Le Iene, il programma televisivo che ha lanciato il veleno di scorpione (omeopatico) per curare il cancro (che non cura nessuno) e il "metodo Stamina", altra "cura" farlocca, ora si è lanciato nella propaganda di altre bufale mediche, l'ultima è la dieta vegetariana per curare il cancro, non per prevenirlo, badate, proprio per curarlo, con tanto di testimoni. Poi si cerca il video nel loro sito e si scopre (o si conferma) che "pecunia non olet" e davanti ad un bel panino con hamburger da fast food non c'è cancro che tenga, oppure il trucco è proprio nella foglia di lattuga magica che si intravede nella pubblicità.


Scusi, oggi c'è di guardia Dio?

Credo sappiate che c'è gente (brava gente, per carità) che prima di un intervento chirurgico si affida a Dio o ai santi, c'è pure chi (meno brava gente, orsù) dopo un intervento chirurgico ben riuscito, invece di ringraziare almeno per educazione i chirurghi, ringrazia Dio ed i santi, ché un aiutino lo avranno dato a quella benedetta mano che taglia e cuce nella loro pancia. In rari casi però c'è gente (ancora meno brava, cribbio) che nella sfortuna di soffrire per qualcosa, va in ospedale ed ha la fortuna delle fortune. Come la signora che scrive su Facebook, sofferente di un grave problema al sangue va al pronto soccorso con le piastrine (delle cellule sanguigne che entrano in gioco nei fenomeni della coagulazione) bassissime e si trova davanti EGLI, lui, il primario dei primari. Con tanto di tunica e barba. Mentre la donna sta per morire (sarebbe bastata una "semplice botta"), Dio, che quella sera è di turno (sarà puntuale nel dare il cambio ai colleghi?), somministra cortisone, antiemorragici e le fa pure una trasfusione di piastrine. Perché non essergli grati in questi casi?



Poi la signora resta incinta: non si sa come, ma in qualche modo miracoloso succede, lei neanche se ne rende conto. La storia giunge al capolinea e finisce con la signora che, ora, sta bene ma, ingrata e smemorata di chi aveva incontrato al pronto soccorso, dà tutto il merito della sua guarigione al figlio, unico protagonista della sua storia. Dal racconto della paziente emerge il ruolo fondamentale e decisivo del Creatore, nonostante la donna voglia fare credere il contrario.
Questo naturalmente non è l'unico episodio di guarigione sorprendente da intervento sovrannaturale ed ognuno è libero di ringraziare chi vuole per la sua guarigione, ma questo è un episodio tra i tanti che può fare capire quanto siamo poco attendibili noi umani, il merito (o la colpa) di ciò che ci succede è sempre di chi vogliamo noi, non di chi lo ha veramente.


Sono sempre belle notizie, ma basta che non si chieda una sperimentazione nazionale, perché in Italia di questo passo...

La sindrome dello studio singolo

È un errore di ragionamento fatto in buonafede o per interesse: una ricerca scientifica trae una conclusione più o meno "rivoluzionaria" e qualcuno la traduce in verità assoluta.
Se uno studio nota che l'estratto di un'alga marina distrugge le cellule tumorali, chi produce estratti di alghe marine potrebbe diffondere la notizia come fosse un'incredibile scoperta e come un fatto assodato, quindi comprare quelle alghe marine serve a curare il cancro, minimizzando (spesso appositamente) il fatto che da questa conclusione alla reale applicazione sull'essere umano potrebbero esserci di mezzo decenni o addirittura le stesse conclusioni potrebbero essere smentite o sminuite, è la "sindrome dello studio singolo". Oppure un ciarlatano può usare una ricerca per dimostrare che una sua ipotesi sia ormai "accertata" scientificamente, ma anche un ricercatore stimato potrebbe usare l'eco suscitato da un suo studio per ottenere consensi, finanziamenti o appoggi.
Oltre al fatto che uno studio, per quanto preciso e ben fatto, non è quasi mai "definitivo", chi ha interesse a portare acqua al proprio mulino spesso estrae dalle conclusioni dello studio ciò che gli interessa per farne bottino da usare quando è comodo. Questo tipo di comportamento è frequente anche nei mezzi di comunicazione, se è pubblicato uno studio che trova una correlazione tra una sostanza chimica ed una malattia, questa conclusione spesso non è riportata come "possibile" o "da approfondire" ma come "accertata", definitiva. Così sui giornali si legge di una sostanza che "cura il cancro", di un'altra che "lo causa", di un farmaco "tossico" o di uno che "guarisce la sclerosi multipla". In genere queste notizie non sono che spazzatura, senza nessun valore scientifico.

La cosa più incredibile è che lo stesso errore può colpire istituzioni mediche considerate serie ed attendibili. Forse uno degli esempi più recenti è relativo alla Mayo Clinic, una delle istituzioni mediche statunitensi più importanti al mondo.
In molti infatti si sono sorpresi leggendo una "news" sulle pagine del sito americano: fare la vaccinazione antiinfluenzale in gravidanza protegge il bambino dall'autismo.
Ma è vero?
No. Non è possibile avere nessuna sicurezza siamo ancora nel campo delle ipotesi.
L'idea nasce dal fatto che uno studio notava come i bambini nati da mamme che avevano sofferto di febbre o influenza nel periodo della gestazione, erano più a rischio di sviluppare problemi dello spettro autistico. Conclusione interessante e che è stata confermata da altri studi, ma del tutto preliminare, di valore esclusivamente statistico e che sicuramente non può far concludere che l'influenza in gravidanza possa essere causa di autismo.
Ci sono molti fattori, infatti, che possono influire sulle conclusioni: non sappiamo se la correlazione sia con il virus influenzale o con la febbre o addirittura con i farmaci che si assumono in questi casi, è ancora un dato "debole", sotto tutti i punti di vista.
L'affermazione quindi, anche se in senso stretto corretta, non è "scientificamente" altrettanto attendibile.

Come mai allora la Mayo Clinic (che non ha certo interesse a comportarsi come un qualsiasi ciarlatano) ha fatto un simile (assurdo) scivolone?
Probabilmente per interesse.
Già, perché la maggioranza delle cliniche statunitensi vivono grazie al numero di ricoveri. Il sistema sanitario statunitense è profondamente diverso dal nostro e se da noi un ospedale può lavorare la metà di un altro pur di assicurare assistenza alla popolazione locale, negli USA se non arrivano pazienti chiudi.
Così molti ospedali si inventano operazioni di marketing vere e proprie, spesso aggressive, cercano in tutti i modi di attirare pazienti, sia con il "prestigio" ma anche con vere e proprie campagne pubblicitarie, operazioni di immagine e diffusione virale, non vedo altre ragioni plausibili, perché si tratta davvero di un'operazione di bassa lega.
A questo punto è bene sottolineare il messaggio medico reale, non quello pubblicitario: il vaccino anti influenzale è indicato per i soggetti che, sviluppando influenza sarebbero più a rischio di complicanze, non è un vaccino "per tutti", visto che l'influenza, tranne complicazioni, in un soggetto sano non causa particolari conseguenze. La gravidanza è uno di questi casi, ma vaccinarsi in gravidanza non è certo un modo per evitare un figlio autistico, almeno fino ad oggi.

Alla Mayo Clinic una bella tirata d'orecchie, il loro gesto avventato somiglia moltissimo a quello dei tanti guaritori che le pensano tutte pur di attirare disperati.

Il congresso cinese

Solo un aggiornamento sulla prestigiosa carriera del prof. Massimo Della Serietà, che dopo aver raggiunto le vette della ricerca scientifica ed essere candidato al premio Nobel (cit.) (buttata lì, tanto chi vuoi che vada a controllare), si sta ritirando a vita privata. Questo però non impedisce al prestigioso comitato scientifico del congresso mondiale di oncologia che si svolge in Cina di invitarlo insistentemente. Per esporre le sue ultime ricerche.

Dopo lo studio sul cetriolo e sul "metodo Sbudella", il prof. Della Serietà continua ad essere ospite gradito al congresso mondiale di oncologia, ma ormai ha mire più elevate.

Ho già ricevuto due ulteriori mail di invito, ormai nemmeno le leggo...


I genitori sono i medici migliori

Perché spesso si dice che l'opinione di un genitore è molto importante per giudicare l'efficacia di una cura o di un'ipotesi diagnostica? Perché mamma e papà stanno molto più accanto al loro figlio di qualsiasi medico, perché guardano, ascoltano, seguono. Questo è vero, ma è vero anche che un genitore è molto condizionato da giudizi personali, è coinvolto emotivamente e psicologicamente, è molto meglio essere "neutri" in un giudizio o quando si prende una decisione delicata, i genitori possono aiutare nella diagnosi, ma non sono certo i soggetti più adatti per "giudicare" (in senso diagnostico) argomenti che non conoscono bene.

Non si spiegherebbero altrimenti le guarigioni miracolose con i granuli di zucchero dell'omeopatia, che funzionano su tanti bambini ma al momento del controllo "statistico" non funzionano su nessuno (perché il controllo smentisce l'opinione di molti genitori?) o l'incredibile efficacia di pseudocure come "Stamina" che per i genitori funzionavano ma per gli strumenti (freddi e neutri) e per i medici (consulenti "esterni") no.
Un genitore difficilmente può giudicare con freddezza, a volte "ingigantisce" qualsiasi piccolo miglioramento (anche insignificante dal punto di vista medico) e soprattutto può essere condizionato da comportamenti, anche inconsci, che cambiano del tutto la realtà. Forse sembra difficile da credere, ma qualsiasi medico, meglio ancora un pediatra, ha sperimentato esperienze del genere.
A questo proposito può essere interessante leggere un aneddoto apparso su Lancet, in risposta ad un articolo scientifico che sosteneva come l'opinione dei genitori a proposito della tonsillectomia (intervento chirurgico che consiste nell'asportazione delle tonsille) fosse molto importante se non decisivo, smentendo ciò che ho scritto prima. Un medico, in risposta all'articolo, racconta un simpatico aneddoto che merita di essere letto. 


Eccone la traduzione:

"Fried (Lancet, 9 settembre, p 714 ) suggerisce che le informazioni fornite da un genitore sull'esito positivo di una tonsillectomia su un membro della famiglia devono contribuire alla decisione di intraprendere questa procedura in un altro bambino. Sono fortemente in disaccordo. I genitori vogliono la tonsillectomia. Nelle loro menti l' operazione funziona sempre, risolvendo una miriade di difficoltà. A questo proposito racconto il seguente aneddoto. Nel corso di una visita clinica di routine, ho notato che un bambino di 6 anni aveva avuto una tonsillectomia un anno fa. La madre dichiarava che aveva avuto frequenti mal di gola con conseguenti problemi della crescita. Ha aggiunto, con disprezzo, che un pediatra (che poi scoprìi essere il sottoscritto) aveva inizialmente negato l'operazione. Tuttavia lei insistette e alla fine ottenne l'intervento da un altro pediatra. Dopo l'intervento chirurgico, il bambino non ebbe più mal di gola e la sua crescita fu spettacolare. Controllando i suoi dati feci notare alla madre che il figlio fu visitato ancora per il mal di gola e che le sue tabelle mostravano che il suo tasso di crescita era esattamente lo stesso, prima e dopo la tonsillectomia. Lei mi guardò con rabbia lasciando la clinica con il figlio, senza aggiungere altro. 

Chester M Edelmann 
Albert Einstein College of Medicine, Yeshiva University, Jack e Pearl Resnick Campus, Bronx, NY 10461, USA"

Tutti a pranzo, oggi placenta!

Sembra una follia (e forse lo è), ma non è qualcosa di inedito.
La placentofagia è una caratteristica comune a molti animali che, per istinto, subito dopo aver partorito mangiano la propria placenta (quella struttura che svolge un ruolo di "scambio" tra madre e figlio in epoca di gravidanza e che è espulsa subito dopo il parto). Il motivo di questo comportamento è presto detto: l'obbligo di un prolungato periodo di fermo (quello necessario a partorire) induce nell'animale un vero e proprio stato di denutrizione e disidratazione, che può essere molto pericoloso. Proprio per questo l'evoluzione ha portato gli animali a recuperare "energie" nutrendosi del primo alimento a portata di mano dopo il parto, ricco di liquidi, proteine e sali minerali: la placenta.
Gli animali, appunto, perché gli esseri umani, seppur animali, hanno altri mezzi per sopperire alla stanchezza ed agli sforzi del parto e soprattutto in quel momento possono quasi sempre contare sull'assistenza della propria famiglia (l'uomo è un animale sociale) che procura il necessario per ripristinare il normale stato nutrizionale. Mangiare la placenta quindi, per un essere umano, non ha nessun significato fisiologico, ma al limite "simbolico", rituale.
Esistono però esseri umani che per questi motivi, soprattutto religiosi ed ideologici, mangiano la propria placenta e questa "strana" mania è tornata in voga in queste settimane perché una donna che aveva partorito (a quanto pare una signorina del mondo dello spettacolo) si è fatta ritrarre mentre beveva un frullato della sua placenta. Io con le placente in un certo senso "ci lavoro" (no, non come cuoco, ma come medico) ed ammetto che il suo aspetto non invita certo a grandi abbuffate. L'abitudine, che può fare storcere il naso a tante persone, è potenzialmente pericolosa (si tratta pur sempre di sostanze biologiche, che possono essere infette) ma oltre ad un naturale disgusto si può dire che un comportamento del genere non porta praticamente nessun beneficio (tanto che per qualcuno è un segno di disturbo mentale). Chi ha ribrezzo quindi dimentichi in fretta questa particolare abitudine, ma chi invece sogna di sbafare placente a volontà, sappia che esiste anche il libro delle ricette, ben 25 maniere ricche e gustose di cucinare la placenta. Che poi, a pensarci bene, nella vita non si sa mai, potrei aprire un ristorante..sareste miei ospiti?

Bicarbonato e ciarlataneria.

Il tristemente noto guaritore italiano Tullio Simoncini, ha programmato un "tour" in Svezia per parlare e prescrivere la sua folle pseudoterapia a base di bicarbonato di sodio.
Pubblicizzata da siti e riviste alternative, la notizia è arrivata alle autorità ed alla stampa e per questo motivo diversi giornalisti svedesi hanno cercato informazioni su quello "strano" medico italiano che faceva inusuali "tour" nazionali.
Così hanno scoperto che si trattava di un ex medico, che proponeva cure truffaldine e pericolose e che aveva sul suo groppone diverse condanne e sanzioni, cosa che ha allarmato la stampa nazionale.
È per questo che la radio nazionale svedese ha organizzato un'inchiesta sulla vicenda, contattando diversi medici, famiglie coinvolte nelle cure con Simoncini e lo stesso pseudomedico.
Qualche settimana fa anche io sono stato intervistato da Sverige Radio (radio nazionale svedese) sul caso Simoncini. Ero particolarmente preoccupato per una mia intervista in inglese parlato da svedesi ma fortunatamente è intervenuto il giornalista Ilario D'Amato a darmi una mano, fondamentale.

La giornalista ha intervistato un oncologo, diversi medici, ricercatori del Karolinska Institute (prestigioso istituto di ricerca svedese), un giornalista svedese, la mamma di una vittima olandese di Simoncini ed il sottoscritto. Poi all'interno della trasmissione chiamano Simoncini in persona per prenotare una visita e qui si scopre che il guaritore è a Roma e riceve per le visite, proponendo un ricovero in una clinica italiana o in Albania (a Tirana) o a Belgrado "dove preferisce", dice l'ex medico.


Insomma, Simoncini insiste ed è questa la cosa che mi colpisce di più:  la determinazione di questa persona.

Nonostante tre condanne (una per omicidio colposo, due per truffa) penali, due condanne dell'AGCOM, varie indagini a suo carico delle quali due in corso, lui continua imperterrito. Credo che una persona "normale" si fermerebbe, rifletterebbe su ciò che sta facendo, sulle conseguenze delle sue azioni, su ciò che può comportare il suo (evidente) essere fuori da ogni regola civile e medica (e giuridica), una persona "ragionevole" probabilmente si ridimensionerebbe, invece Simoncini no. Non si ferma, continua, propone ricoveri, ha cliniche compiacenti, riceve a Roma.
Nessun pentimento, nessun rimorso, nessun passo indietro. Questo faccia riflettere quelli che degnano Simoncini di credibilità e quelli che pensano che questa gente sia capace di "ripensamenti". Metto il link solo per curiosità (trasmissione in lingua svedese, praticamente incomprensibile, la mia voce si sente al minuto 33,30), dopo questa trasmissione il "tour" svedese di Simoncini è stato annullato dalle autorità.
Per quanto riguarda la vicenda di Luca Olivotto, il ragazzo italiano deceduto in Albania dopo essersi sottoposto alle pseudocure con il bicarbonato dell'ex medico romano, Simoncini è imputato in Albania (per condotta medica colposa, art. 96 cod. penale albanese) con un altro medico (che non si capisce a che titolo esercitasse in Albania), mentre in Italia sono in corso le indagini che si avviano alla conclusione.

Qui il link alla trasmissione (solo per cronaca, la lingua svedese è incomprensibile per chi non la conosce).
Radio Sverige premere su LYSSNA per ascoltare (a destra).
Alla prossima.

giovedì 15 maggio 2014

Paul Zenon's Preparations (e se lo facessimo in Italia?)

Non posso fare a meno di condividere questo video che mi hanno segnalato (grazie!), è fantastico, la sintesi di tutte le bufale, le pseudoscienze, le medicine alternative e le sciocchezze di tutti i tempi.
Una sorta di cronaca di una giornata all'insegna delle superstizioni con protagonista Paul Zenon, prestigiatore che combatte le "false magie" (guaritori, persone che comunicano con i defunti e simili...).

Anche se il video è di origine inglese e qualche personaggio è noto solo nei paesi anglosassoni (per esempio Jenny Mc Carthy, visibile sul telefonino del protagonista come immagine per la sveglia, ex coniglietta Playboy oggi attiva antivaccinista o Simon Singh, divulgatore e nemico giurato della chiropratica che fa...il chiropratico), il video è comprensibile a tutti, con momenti di pura ilarità. Guardatelo più di una volta, io facendolo ho scoperto particolari bellissimi (il giornale che parla di Wakefield, ad esempio...).

Guardandolo mi è venuta un'idea "folle": se realizzassimo un video del genere anche in Italia (con qualche "bufala" nostrana)? Se come "attori" apparissero i più noti "divulgatori" antibufala italiani?
Non sarebbe fantastico?

Io sono disponibile per una parte.
Servirebbe tutto il resto.



Alla prossima.

sabato 3 maggio 2014

Stamina e media: vergognarsi? Macchè...

Della vicenda Stamina ne abbiamo sentito parlare abbastanza, ma quando tutto sembra svanito, ecco che nuovi particolari sembrano rinnovare l'interesse per questa storia. Non particolari scientifici dei quali, in questo esempio di cattiva scienza ed interesse personale, non c'è mai stata traccia, ma notizie e comportamenti che sembrano coltellate nei confronti di chi si è chiesto come abbia fatto un simile scempio a diventare "cura" all'interno di un ospedale pubblico.
Dalle carte pubblicate (relative alla chiusura delle indagini della magistratura) dalla procura di Torino si scopre, tra le altre cose, come alcuni dei (pochissimi) medici che si erano più esposti in pubblico "a favore" della presunta terapia, davanti ai magistrati facciano dei passi indietro clamorosi, repentini: chi si "vergogna" di essersi espresso positivamente perché in realtà non conosceva neanche la cura e chi ammette di essersi fatto "coinvolgere" dalla vicenda mediatica.

Le dichiarazioni ai magistrati di tre medici che avevano parlato di "miglioramenti" sui bambini grazie al "metodo Stamina" (nomi oscurati da me)

Dei medici che si fanno coinvolgere dai media? Altri che non conoscevano la cura?

Incredibile ma vero, questi professionisti prendono le distanze e la sicurezza che mostravano nelle decise e pubbliche dichiarazioni di efficacia che arrivavano nelle case di milioni di italiani scompare così, in un attimo, lontano dalle telecamere ma immediatamente. I grandi miglioramenti di quei bambini urlati a destra e sinistra a favore di luci e microfoni e su Facebook (nuova frontiera della scienza cialtrona), scompaiono nell'asetticità di un ufficio del tribunale. Nel frattempo si scopre che Vannoni cercava di convincere i diplomatici dell'isola di Capoverde ad ospitare la sua falsa cura e per rendersi più credibile si faceva accompagnare da un falso medico e compagna (falsa infermiera), che bella scena, davvero edificante, pensare che dei genitori affidino a tali mani i loro bambini è scoraggiante.
Il nome del falso medico era già noto alle cronache visto che testate, anche nazionali, lo descrivevano come "assistente del prof. Di Bella" e prescrittore dell'altra presunta cura, mescolata con la tintura di iodio e l'argento colloidale (tutto fa brodo), con la quale guarisce malati di tutti i tipi meritandosi anche un'intervista su "Il Giornale", che lo dipinge come un eroe senza macchia e dai successi incredibili, parliamo di cancro eh? Ma non c'è niente di cui vergognarsi.

Ce le beviamo tutte noi italiani, in TV e sui giornali finiscono dei falsi eroi che piacciono al popolo perché il popolo di quelli ha bisogno e lo spettacolo deve continuare.
A proposito di spettacolo: ma che fine hanno fatto Le Iene, il programma che mesi fa lanciò proprio mister Vannoni?
Per un po' hanno abbandonato l'argomento ed ora si dedicano alle diete che guariscono il cancro, anche di questo ha bisogno il popolo dal mondo dello spettacolo. A chi ha chiesto a Giulio Golia (inviato delle Iene che ha realizzato tutti i servizi su Stamina) se avesse qualcosa di cui vergognarsi, il buon Giulio ha risposto per le righe, niente da fare, non c'è niente di cui vergognarsi ed in un attimo cancella un anno di servizi televisivi appassionati, sguardi ammiccanti e musichette sulle facce dei bambini malati nei quali ha raccontato di una presunta cura, mai dimostrata che serviva a "salvare" quei bambini.
Nel frattempo Vannoni e vannoniani si presentano alle elezioni, sia mai che qualcuno si vergogni a mettere in lista persone del genere, convinti che qualcuno disposto a votarli ci sarà sempre, non c'è niente di cui vergognarsi.

Non siamo in una commedia surreale, siamo in Italia, paese di inventori ed esperti da tastiera, nel quale ci sono giornalisti che pubblicizzano falsi medici e programmi televisivi che vendono bambini e malati in cambio di ascolti. Questa gente è finita in parlamento, i nostri politici hanno discusso quanti soldi pubblici spendere per loro, molte persone malate ci hanno creduto e persino dei giudici, individui che amministrano una cosa chiamata "giustizia", hanno ritenuto giusto obbligare dei medici a somministrare una falsa cura. Giustizia è fatta.
Intendiamoci, qui fino ad oggi nessuno è colpevole ma è proprio questo il punto: non stiamo parlando di un rigore non assegnato nel derby di calcio, ma di cure somministrate a persone malate in un ospedale pubblico. Se anche Vannoni fosse il peggior criminale nazionale, nulla aggiungerebbe o toglierebbe all'attendibilità delle sue "staminali segrete", non è questo il punto, sono ben altri.

PRIMA di somministrare la "cura segreta" nelle sale operatorie di un ospedale, bisognerebbe sapere cosa si sta somministrando, conoscere i suoi effetti, essere sicuri dei rischi, prima, non dopo. Per questo PRIMA di tutto questo, spacciare per cura salvavita o per terapia qualcosa che non ha nemmeno un test al suo attivo è criminale. Vannoni ha semplicemente venduto il suo prodotto, questo è commercio, di prodotti falsi o illusori ne conosciamo tantissimi e qualcuno che ci prova esisterà sempre, ma esistono persone ed organismi che dovrebbero proteggere le fasce più deboli da queste illusioni. Per questo, a prescindere dalle eventuali colpe di Vannoni ci sono altri che dovranno rispondere della loro superficialità, a partire dagli spettacoli televisivi che hanno confuso la cronaca con la pubblicità ingannevole per finire con chi, amministratore della cosa pubblica, ha permesso un simile scempio.

Prima di Stamina, alle Iene c'era il "veleno di scorpione cubano", la cura anticancro che non ha curato nessuno ma ha permesso a decine di truffatori e speculatori di organizzare viaggi della speranza ed importazioni illecite di flaconi d'acqua semplice venduti come "terapia". La stessa cosa successa con il "metodo Zamboni", lanciato sempre dalla stessa trasmissione televisiva, un'altra presunta cura, stavolta per la sclerosi multipla. Anche lì c'erano i "guariti" che poi con il tempo sono scomparsi (esattamente come i "guariti" di Vannoni, svaniti nel nulla), cosa ci sarebbe di vergognoso in tutto questo? Assolutamente nulla, Golia fa benissimo a dire di non vergognarsi.

Le Iene è un programma di intrattenimento, varietà, un contenitore tra uno spot ed un altro, Golia fa spettacolo, non informazione scientifica e muove in fondo l'economia ed il commercio, come quello delle decine di piccoli ambulatori e cliniche private in Italia ed all'estero che vendono "trattamenti" per la sclerosi multipla, illusori, inutili, pericolosi, ma che fanno guadagnare tanti soldi, (di guarigioni nemmeno l'ombra, ci mancherebbe), che ci sarà mai da vergognarsi, la TV ed i giornali "raccontano storie", non sono certo congressi scientifici.
O qualcuno pensa di scegliere le proprie cure in base ai servizi in televisione?
Infatti la lezione non è servita a nulla.

Le Iene ora hanno iniziato a diffondere l'idea che basti una dieta vegetariana per guarire dal cancro (però mi raccomando, si aggiunge l'aloe, da sola non funziona, sembra...dicono...raccontano), ci sono pure i testimoni.
Certo, il primo "testimone" interpellato si era curato in ospedale ed è vissuto 11 anni grazie a questo fino ad ora, ma vuoi mettere la storia della dieta con quella del ricovero in ospedale tra infermieri scorbutici e sveglie all'alba?
Il secondo ed il terzo stanno purtroppo peggiorando, ma il primo peggiora perché ha iniziato a fumare il sigaro ed il secondo perché è tornato a mangiare carne (non scherzo, dicono proprio così), quindi che vergogna o scuse, le cose le dicono chiare, anzi, le raccontano chiare, spettacolo, storie strappalacrime, avventure emozionanti.
Pensate che bellissima trama: aveva un tumore, mangia frutta e verdura con frullati di aloe e guarisce, poi fuma un sigaro toscano e sta di nuovo male, non è bellissimo come lancio pubblicitario pure con il finale triste a sorpresa?

Cosa c'è di strano in tutto questo?
Nulla. Se qualcuno davvero si beve la storia del professore di lettere bravo e buono spuntato dal nulla che cura tutte le malattie neuromuscolari o del veleno di scorpione che fa sparire il cancro, se c'è gente che crede che basti mangiare lattughe e carote per guarire dal cancro, non conta nulla, ognuno fa le sue scelte. Persino quella di bere "l'acqua alcalina", come diceva la dottoressa (sempre "raccontata" dalle Iene) che con lo sguardo fisso alla telecamera elencava le proprietà miracolose di quella è che una vera e propria bufala (ma fa spettacolo ed ora organizza corsi a pagamento).
Che Vannoni abbia ricevuto centinaia di migliaia di euro da una casa farmaceutica, che abbia ammesso di aver preteso dei pagamenti dai suoi "pazienti" (non è un medico, ma non importa) che con la sua cura non sia guarito nessuno, non importa, sono particolari che rovinerebbero la storia da raccontare, la ridurrebbero ad ordinaria vicenda da giornalino di periferia, qui servono i "miracoli", le speranze, le persone che si alzano dalla sedia a rotelle.

Nel frattempo nascono come funghi centri di "terapie naturali", dopo le cliniche che "riaprono le vene" come nel "metodo Zamboni, le cliniche ucraine che guariscono con le staminali non si contano e le farmacie che vendono i dosaggi corretti del "metodo Di Bella" come se tutte le altre fossero gestite da poveri incompetenti, sono sempre lì, come di associazioni "pro Stamina" se ne contano decine, qualcuna organizza pure viaggi della speranza (a pagamento, mica gratis, la pubblicità costa) e poi vai con le collette non-si-sa-per-cosa, in mezzo a tutto questo ci si dovrebbe vergognare per uno che vende diete per guarire dal cancro o macchinari che "alcalinizzano il sangue"?
C'è da vergognarsi se esistono agenzie di viaggio specializzate nella compravendita di "flaconi di veleno di scorpione cubano" (che contengono solo acqua, sono ultradiluiti, acqua e niente altro)?
Che poi, diciamocela tutta, ma che ci importa, la pellaccia è vostra cari miei, siete voi che avete creduto alla pubblicità televisiva, peggio per chi ci crede.

Pensate che il giorno in cui vi sveglierete capendo che l'erba gatta non cura il cancro potrete prendervela con Le Iene o con il giornale? Ingenuotti, quelli raccontano storie, non sono medici né scienziati ed i medici e gli scienziati (quelli che non vanno in TV) ce l'avevano detto, vi avevano avvertito e voi li avete insultati, non li avete voluti ascoltare.
Arrivate ad essere talmente ingenui da pensare che i giornalisti che pubblicizzano la dieta alcalina o il "metodo Di Bella" si curino con le pozioni magiche? Oppure pensate davvero che praticamente tutti gli scienziati ed i medici del mondo vi somministrino veleni e di nascosto si curino con le erbe e le staminali magiche? Ci credete proprio?

Qualcuno ancora ha dubbi, si appella alla deontologia: possibile che stampa e televisione si prestino a cose così delicate? Non pensino alle conseguenze?
Un giornalista o un programma televisivo hanno certo il dovere di "raccontare" le storie, ma avrebbero anche quello di documentarsi, informarsi, indagare, approfondire, non dico tanto, ma almeno il minimo, a maggior ragione su temi delicati e seri, oppure se non si capisce ciò che si vuole trattare chiedere a chi ci lavora, usare molto tatto, stare attenti ad ogni minima parola. La stessa cosa che dovrebbero fare tutte quelle persone che solo perché "noti" al pubblico hanno sostenuto Stamina nonostante tutte le contraddizioni.

Il giornalista, lo showman, non deve farlo solo per correttezza e dignità, non solo per fare il proprio lavoro con amore e senso del dovere, ma anche perché domani quei falsi medici e quelle false cure potrebbero usare anche i loro figli per i loro scopi, potrebbero essere una trappola anche per quelli che con tanta leggerezza e superficialità, parlano di "cura" senza neanche sapere cosa significa. Essere corretti professionalmente, oltre che valore personale è un dovere morale che prevede grandi responsabilità.
Ma anche questa ingenua illusione crolla subito.
I giornalisti ed i conduttori televisivi sono stati ampiamente messi in guardia da chi si occupa di scienza e medicina, si è scomodato addirittura un premio Nobel, sono stati in tanti ad esporsi a spiegare, criticare e dall'altro lato una selva di "opinionisti", cantanti, attrici, showmen che hanno detto la loro, chissà con quali competenze sull'uso delle staminali o sull'attendibilità scientifica di un cura.
Qualche domanda il giornalista, a questo punto, dovrebbe pure farsela, potrebbe semplicemente rendersi conto di aver sbagliato ed accettare il consiglio di chi è competente, se non lo fa quali possono essere le spiegazioni oltre all'ignoranza o all'incapacità di accettare il proprio errore?
Così, quando qualcuno chiede di "vergognarsi", la risposta è chiara: non si vergognano.

Credo anche io non ci sia alcun motivo di vergognarsi, devono invece preoccuparsi dei danni che stanno facendo.
Crescere una generazione di creduloni, di spettatori e lettori "mordi e fuggi", formare un pubblico ingenuo, superficiale, acritico, è un pericolo per tutti. Quel pubblico saranno i professionisti di domani (del prossimo domani), i futuri giornalisti, medici, giudici, governanti e politici. Formare una generazione ignorante è preoccupante.
Preccupatevi perché un giorno, in un ospedale, quando uno dei vostri figli starà male, potrebbe trovare quello che gli propina l'infuso di lattughe per guarire dal cancro e se questo non bastasse, una bella bevuta di veleno di scorpione omeopatico non guasta mai, basta uno che ne parla in TV, la giusta quantità di pubblicità ed un insieme di incapaci, non ci vuole tanto. Un pendolino magico al posto dell'ecografia? Una seduta spiritica al posto di un consulto tra specialisti? Aspettate con fiducia, prima o poi capiterà.

Pensate di cavarvela? Non siatene certi, questa gente non si fa scrupoli e potreste sentirvi dire "non avremo pietà di voi", già successo e questi sono molto più protetti di chi fa il suo lavoro in maniera seria, pubblica, poiché deve rispondere ai propri datori di lavoro che sono i cittadini e non vende "cure segrete", le cure che usa sono a disposizione di tutti.

Preoccupatevi quindi, non vergognatevi.
Preccupatevi perché se domani al pronto soccorso, invece del medico che organizza le fasi dell'intervento chirurgico per salvarvi la vita, capitate con quello sbagliato, vi potrebbero proporre una macchina astrale che toglie il malocchio, non ci sono prove scientifiche, ma in TV hanno raccontato che funziona e voi sarete sbandierati come "casi pietosi" (con le musichette se servisse), chi oserà impedirvi di usare il pendolino su di voi?

Vergognarsi di cosa quindi?
Non c'è motivo: la libertà di cura esiste e se qualcuno si beve quello che dicono negli spettacoli televisivi, se la prenda con se stesso, si batta la testa nel muro per essere stato tanto credulone.
Siete convinti che basti imbottirsi di melanzane per stare meglio? Vi fidate del primo che passa che si inventa la cura per tutti i mali? Insistete, si troverà sempre quel politico in cerca di voti o l'attricetta al tramonto che vorrà darvi spazio (per proprio tornaconto certo, non perché amante del prossimo), troverete sempre il disonesto o l'arrivista e prima o poi qualche altra cura magica o truffaldina entrerà in un altro ospedale italiano, a spese di tutti noi.
Fantascienza? Macché, qualcuno (e sarà la magistratura a scoprire chi) ha fatto entrare in una struttura pubblica, pagata con i soldi di tutti, dove si ricoverano persone che cercano aiuto, una pseudocura inutile e pericolosa. Succede, eccome se succede, è scandaloso, ma giornali e TV invece di scoprire lo scandalo e denunciarlo, lo hanno usato ne hanno fatto uno spettacolino, per poi uscirsene con un "non ne sapevamo niente". Facile, in Italia d'altronde ultimamente di persone che fanno cose "a loro insaputa" ce ne sono tantissime, si comprano pure le case "insaputamente", figuriamoci i beveroni miracolosi.

 

Per questo dovete preoccuparvi, perché da parte mia, come medico e come la stragrande maggioranza dei medici, curerò sempre i miei pazienti in scienza e coscienza, come uomo e come la stragrande maggioranza degli uomini, mi curerò e curerò i miei cari con quanto di meglio la medicina, la ricerca, l'uomo e l'onestà, abbiano saputo offrire.
Non importa se non dovessi farcela, avrei almeno la consapevolezza di non essere l'ulteriore spot pubblicitario per uno o l'altro ciarlatano, per il genio incompreso e per l'ambizioso frustrato, sarei un uomo normale, non la marchetta di gente in cerca di polli da spennare. Sarei anzi fiero di essere una persona normale, che ragiona con la propria testa, che usa la logica, che si basa sui fatti, non sull'audience e che, nonostante il fango ricevuto per avere il coraggio di dire la verità, non accetterà mai di dire il falso come hanno fatto altri medici davanti le telecamere.

Per questo motivo io non avrei nulla di cui preoccuparmi, farei il possibile, affidandomi al meglio.
Io invece sarei preoccupato al posto vostro, il rischio è quello che riceveranno i vostri figli grazie a voi ed alla vostra superficialità e quando qualcuno di loro chiederà perché in un ospedale pubblico si ritrovi circondato da sciamani e guaritori, qualcuno potrà sempre trovare la scusa "l'hanno detto alla TV, ma a loro insaputa".
Per questo, non serve vergognarsi ma preoccuparsi.

Alla prossima.