In questo blog ho trattato l'argomento qualche anno fa ed ogni tanto se ne riparla.
Già, perché la storia che vuole che i vaccini causino l'autismo non è per niente nuova e come gli zombi ogni tanto ritorna; nacque nel 1998 quando uno studio di un medico, Andrew Wakefield, concludeva per la necessità di studiare meglio la presenza di anticorpi antimorbillo in bambini con disturbo dello spettro autistico.
Lo studio, che non dimostrava per niente un'associazione tra vaccini ed autismo, fu usato come "grimaldello" dal suo autore che in conferenze stampa annunciava come quelle conclusioni gli facessero sospettare che la vaccinazione trivalente MPR (morbillo, parotite, rosolia), potesse essere responsabile dell'autismo, un disturbo dello sviluppo neurologico molto diffuso (e con tante forme e sfaccettature). L'allarme fu reale, i media inglesi sparsero la voce e ne parlarono approfonditamente, i politici non presero posizione ed anzi si resero responsabili di gaffe imbarazzanti e così la popolazione d'oltremanica fu preda di una vera psicosi. Diminuirono le vaccinazioni e la prima conseguenza fu il ritorno di malattie che sembravano ormai un ricordo. Dopo 14 anni in Inghilterra tornò il morbillo, che causò ricoveri, complicazioni e persino decessi.
Iniziò così la "caccia al colpevole". I gruppi antivaccinisti accusarono i vaccini di "stragi" e malattie, identificando nei derivati di mercurio contenuti nei vaccini, la principale causa di "pericolo". Per "precauzione" questi derivati furono eliminati da quasi tutti i vaccini ma nonostante questo l'incidenza di autismo continuava ad aumentare. Bisognava cercare altri "colpevoli" che però non furono mai trovati. Ma tanti istituti di ricerca iniziarono a studiare il caso: davvero la vaccinazione trivalente causava l'autismo? No.
Nessuno studio (nemmeno quelli con grossi campioni studiati) evidenziò un aumento di casi di autismo in individui vaccinati, nessun dato fa pensare a questa correlazione.
Si provò allora a paragonare vaccinati con non vaccinati ed anche qui: nessun aumento di casi di autismo nella popolazione vaccinata rispetto a quella non vaccinata. I fatti sono chiari: quell'ipotesi non è confermata da nessuna indagine.
Si provò allora a paragonare vaccinati con non vaccinati ed anche qui: nessun aumento di casi di autismo nella popolazione vaccinata rispetto a quella non vaccinata. I fatti sono chiari: quell'ipotesi non è confermata da nessuna indagine.
Sullo studio di Wakefield iniziarono quindi a comparire alcuni dubbi. I dati riportati dalla ricerca non sembravano corrispondere a quelli reali, comparirono addirittura vere e proprie falsificazioni, anche piuttosto maldestre, molti dei "co-autori" dello studio ritrattarono la loro firma, un giornalista indagò sulla vicenda e si scoprì una delle più grandi frodi scientifiche moderne. Wakefield aveva falsificato lo studio dietro pagamento di un avvocato che si occupava di cause di risarcimento. Curioso come la storia non sia mai maestra. Oggi sta avvenendo la stessa identica cosa, con un po' di ritardo, anche in Italia. Avvocati che si occupano di cause di risarcimento si rivolgono a medici compiacenti che certificano come l'autismo sia causato dalla vaccinazione trivalente (e che "naturalmente" hanno anche la cura che guarisce l'autismo, a detta loro ed a caro prezzo). Qualcuno pensa che la vicenda italiana sia solo una strana coincidenza? Beh, basta controllare i nomi delle persone coinvolte: avvocati, medici ed associazioni sono sempre gli stessi e sono gli stessi che organizzano convegni e riunioni in "tour" per l'Italia, per fare proselitismo, c'è una vera e propria organizzazione che ha precisi interessi economici.
Così la procura di Trani, in seguito alla denuncia di due genitori, ha aperto un'inchiesta per scoprire se esistono collegamenti tra la somministrazione di vaccino trivalente (morbillo, parotite, rosolia) ed insorgenza di autismo.
Così la procura di Trani, in seguito alla denuncia di due genitori, ha aperto un'inchiesta per scoprire se esistono collegamenti tra la somministrazione di vaccino trivalente (morbillo, parotite, rosolia) ed insorgenza di autismo.
Intendiamoci, non appoggio l'attacco alla magistratura che ho notato da qualche parte parlando della vicenda. Il PM di Trani ha ricevuto una denuncia e quindi ha il dovere di indagare, anzi, ben vengano le indagini! Alla fine di queste mi aspetto un risultato, un chiarimento: scoprirà che, contrariamente a quello che mostrano tutti gli studi sul tema, il vaccino trivalente causa autismo? Che si puniscano i responsabili, duramente. Scoprirà che non è vero e che qualcuno ha fatto una denuncia pur sapendo che non vi fossero motivi per farla? Che si puniscano i responsabili, duramente. Chiedo troppo?
Non credo.
Ad oggi siamo a questo punto, nessuna indagine scientifica mostra un nesso tra vaccini ed autismo, neanche chi lo sostiene è riuscito a dimostrarlo e quindi spargere allarmi nazionali su un tema così delicato è pericoloso ed irresponsabile.
Non credo.
Ad oggi siamo a questo punto, nessuna indagine scientifica mostra un nesso tra vaccini ed autismo, neanche chi lo sostiene è riuscito a dimostrarlo e quindi spargere allarmi nazionali su un tema così delicato è pericoloso ed irresponsabile.
Così un folto gruppo di scienziati ed esponenti del mondo scientifico in Italia hanno sottoscritto un appello alle istituzioni, non solo al ministero della salute ma anche ad autorità competenti perché venga messa fine a questo scempio della ragione e della salute pubblica. L'interesse di pochi (i gruppi antivaccinisti) non può prevalere su quello di tutti. Qui non stiamo parlando di persone che portano dati o elementi seri sull'argomento, parliamo di gruppi lobbistici che avendo un interesse economico personale, creano ad arte allarme e confusione.
Ecco l'appello (in questo momento 31/03/2014 ore 10.00 ha raggiunto 1448 sottoscrizioni):
===
Al Ministro della Salute
On. Beatrice LORENZIN
Al Presidente della XII Commissione (Igiene e sanità) del Senato della Repubblica
On. Emilia Grazia DE BIASI
Al Presidente della XII Commissione (Affari sociali) della Camera dei Deputati
On. Pierpaolo VARGIU
Al Presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri
Dott. Amedeo BIANCO
---------- PRIMI FIRMATARI
Vincenzo BALDO, professore di igiene presso il dipartimento di medicina molecolare dell'Università di Padova;
Paolo BONANNI, ordinario di Igiene all'Università di Firenze, coordinatore Core Board Gruppo Vaccini della Società Italiana di Igiene (SItI);
Luca BONFANTI, neurobiologo e professore all'Università di Torino;
Alessandro CAPOLONGO, pediatra di famiglia, referente per le Marche della Rete Vaccini e malattie infettive della Federazione italiana medici pediatri (FIMP);
Paolo CASTIGLIA, ordinario di igiene all'Università degli Studi di Sassari, Consigliere dell'Ordine dei medici delle provincie di Sassari Olbia-Tempio;
Elena CATTANEO, professore ordinario all'Università degli Studi di Milano e senatore a vita;
Marco CATTANEO, direttore di "Le Scienze";
Giorgio CONFORTI, pediatra di famiglia e referente della Rete Vaccini e malattie infettive della Federazione italiana medici pediatri (FIMP);
Gilberto CORBELLINI, professore di storia della medicina alla "Sapienza" Università di Roma;
Michele DE LUCA, direttore del Centro di medicina rigenerativa "Stefano Ferrari", Università di Modena e Reggio Emilia;
Maurizio DE MARTINO, professore ordinario di pediatria dell'Università di Firenze, direttore del reparto di pediatria Internistica dell'ospedale pediatrico "Anna Meyer";
Salvo DI GRAZIA, medico specialista in fisiopatologia della riproduzione umana, divulgatore scientifico;
Sergio DELLA SALA, professore di neuroscienze cognitive umane, University of Edinburgh;
Giuseppe FERRERA, responsabile Servizio Epidemiologia ASP di Ragusa;
Antonio FERRO, responsabile del progetto "Vaccinarsi. org";
Silvio GARATTINI, direttore dell'IRCCS-Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario Negri";
Franco GIOVANETTI, dipartimento di prevenzione della ASL CN2 Alba-Bra;
Jacopo MELDOLESI, professore al dipartimento di neuroscienze dell'Università Vita e Salute San Raffaele di Milano;
Luca PANI, direttore generale dell'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA);
Giuseppe REMUZZI, direttore del dipartimento di medicina dell'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e coordinatore delle ricerche all'Istituto Mario Negri di Bergamo;
Giovanni REZZA direttore del dipartimento malattie Infettive, parassitarie e immunomediate dell'Istituto superiore di sanità;
Walter RICCIARDI, direttore del dipartimento di sanità pubblica del Policlinico Gemelli di Roma;
Luigi SUDANO, dirigente medico Ausl Valle d'Aosta, già membro della Commissione Nazionale Vaccini;
Gianluca VAGO, ordinario di anatomia patologica e rettore dell'Università degli Studi di Milano;
Paolo VINEIS, Professore Ordinario di Epidemiologia, Imperial College of Technology, Science and Medicine, Londra;
Carla M. ZOTTI, docente di sanità pubblica presso la Scuola di medicina dell'Università di Torino
Hanno inoltre aderito tra i primi firmatari, le associazioni:
A.N.G.S.A. - Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici - Veneto;
Autismo Treviso Onlus;
CICAP - Comitato Italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze;
SITI - Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica
-------- Maggiori informazioni sul presunto nesso tra vaccini e autismo sono disponibili a questi link:
- http://www.epicentro.iss.it/temi/vaccinazioni/MPR_autismo.asp
- http://ecdc.europa.eu/en/publications/Publications/measles-rubella-monitoring-february-2014.pdf
- http://www.cdc.gov/vaccinesafety/Concerns/Autism/antigens.html
- http://www.who.int/vaccine_safety/committee/topics/mmr/mmr_autism/en/
===
Bisogna quindi mettere fine a tutto ciò.
Per questo l'appello può essere sottoscritto da tutti coloro, singoli, genitori, scienziati, medici, che si sono stancati della falsa scienza, degli interessi economici che non guardano in faccia nessuno, delle frodi che si infilano nell'ignoranza scientifica del nostro paese. Sono le istituzioni che devono fermare questo scempio, ma noi cittadini possiamo chiederglielo a gran voce.
Chi volesse leggere e firmare l'appello, lo trova qui.
Attenzione, le firme sono raccolte solo sulla pagina de Le Scienze, non qui.
Ecco l'appello (in questo momento 31/03/2014 ore 10.00 ha raggiunto 1448 sottoscrizioni):
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Al Ministro della Salute
On. Beatrice LORENZIN
Al Presidente della XII Commissione (Igiene e sanità) del Senato della Repubblica
On. Emilia Grazia DE BIASI
Al Presidente della XII Commissione (Affari sociali) della Camera dei Deputati
On. Pierpaolo VARGIU
Al Presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri
Dott. Amedeo BIANCO
La recente notizia dell'indagine della procura di Trani sul presunto nesso tra vaccinazione trivalente e autismo ha riaperto una discussione che sembrava sepolta.
L'ipotesi che il vaccino trivalente MPR (morbillo, parotite, rosolia) potesse causare l'autismo risale al 1998 quando un medico inglese pubblicò uno studio che sembrava dimostrare l'esistenza di anticorpi antimorbillo nell'intestino di bambini autistici. L'allarme suscitato dallo studio causò un brusco calo delle vaccinazioni nel Regno Unito con conseguente ritorno del morbillo con migliaia di infezioni, molte complicazioni e persino decessi. Le indagini che seguirono scoprirono che l'autore dello studio aveva realizzato un falso scientifico deliberato, manipolando i dati e falsificando le conclusioni; confessò poi di aver agito su pagamento di un avvocato che si occupava di richieste di risarcimento.
Lo studio fu quindi ritirato e il medico radiato dall'ordine professionale. Successive e ripetute indagini hanno dimostrato che non c'è nessuna relazione tra vaccinazione trivalente e autismo. Anzi, la correlazione è ampiamente smentita da studi su campioni importanti di popolazione.
Sappiamo che alcune malattie prevenibili con la vaccinazione (morbillo, poliomielite, rosolia ed altre), e che spesso non hanno una cura efficace, possono causare gravissimi danni a chi ne è colpito e persino la morte (nel morbillo in un caso su 2000 in media) mentre gli effetti collaterali dei vaccini (sempre possibili quando si parla di un farmaco) sono rarissimi e nella grande maggioranza dei casi lievi e passeggeri.
Eppure ripetutamente, per malafede o per ignoranza, il falso allarme delle vaccinazioni che provocano autismo viene rilanciato. In diverse occasioni, associazioni senza alcun peso scientifico, medici che non hanno mai realizzato una pubblicazione scientifica sul tema e avvocati specializzati in cause di risarcimento ripropongono il tema rilanciando le loro affermazioni sui media, e causando un comprensibile allarme in chi si sottopone alla vaccinazione fidandosi delle istituzioni pubbliche e sanitarie.
Questi allarmi ingiustificati minano la fiducia nelle vaccinazioni, che invece hanno salvato noi e i nostri figli. In questo senso, stupisce anche la presa di posizione di un'associazione (Codacons) che avrebbe lo scopo di proteggere il consumatore. Il pericolo è reale, basti pensare alle recenti epidemie in varie parti del mondo, come in Galles (con migliaia di infetti e un decesso da morbillo) e Olanda (anche qui un decesso), dovute proprio al rifiuto della vaccinazione. In Europa i casi di morbillo sono inaccettabilmente alti, 30 Paesi dell'Unione Europea hanno registrato 10.271 casi e 3 decessi.
Perché, contro il parere unanime delle società scientifiche, dell'Istituto superiore di sanità, dell'Agenzia italiana del farmaco e dell'OMS, dare credito a fonti del tutto inattendibili e con l'interesse preciso a spargere informazioni false?
Si chiede quindi a voi, quali rappresentanti delle istituzioni, di prendere gli opportuni provvedimenti per informare correttamente la popolazione, evitare che siano sparse paure ingiustificate e pretestuose quando non palesemente false e far sì che le persone che causano un allarme nella popolazione debbano rispondere nelle opportune sedi delle loro affermazioni. Al tempo stesso, ferma restando la necessità di informare adeguatamente i cittadini sui rischi e i benefici della pratica vaccinale favorendo così un'accettazione cosciente e responsabile della vaccinazione, è opportuno un giusto sostegno ai programmi di vaccinazione, che rappresentano un segno di progresso, civiltà e protezione della salute pubblica, compito che la stessa OMS ha deputato ai ministeri competenti nazionali e quindi anche a quello del nostro paese.
---------- PRIMI FIRMATARI
Vincenzo BALDO, professore di igiene presso il dipartimento di medicina molecolare dell'Università di Padova;
Paolo BONANNI, ordinario di Igiene all'Università di Firenze, coordinatore Core Board Gruppo Vaccini della Società Italiana di Igiene (SItI);
Luca BONFANTI, neurobiologo e professore all'Università di Torino;
Alessandro CAPOLONGO, pediatra di famiglia, referente per le Marche della Rete Vaccini e malattie infettive della Federazione italiana medici pediatri (FIMP);
Paolo CASTIGLIA, ordinario di igiene all'Università degli Studi di Sassari, Consigliere dell'Ordine dei medici delle provincie di Sassari Olbia-Tempio;
Elena CATTANEO, professore ordinario all'Università degli Studi di Milano e senatore a vita;
Marco CATTANEO, direttore di "Le Scienze";
Giorgio CONFORTI, pediatra di famiglia e referente della Rete Vaccini e malattie infettive della Federazione italiana medici pediatri (FIMP);
Gilberto CORBELLINI, professore di storia della medicina alla "Sapienza" Università di Roma;
Michele DE LUCA, direttore del Centro di medicina rigenerativa "Stefano Ferrari", Università di Modena e Reggio Emilia;
Maurizio DE MARTINO, professore ordinario di pediatria dell'Università di Firenze, direttore del reparto di pediatria Internistica dell'ospedale pediatrico "Anna Meyer";
Salvo DI GRAZIA, medico specialista in fisiopatologia della riproduzione umana, divulgatore scientifico;
Sergio DELLA SALA, professore di neuroscienze cognitive umane, University of Edinburgh;
Giuseppe FERRERA, responsabile Servizio Epidemiologia ASP di Ragusa;
Antonio FERRO, responsabile del progetto "Vaccinarsi. org";
Silvio GARATTINI, direttore dell'IRCCS-Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario Negri";
Franco GIOVANETTI, dipartimento di prevenzione della ASL CN2 Alba-Bra;
Jacopo MELDOLESI, professore al dipartimento di neuroscienze dell'Università Vita e Salute San Raffaele di Milano;
Luca PANI, direttore generale dell'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA);
Giuseppe REMUZZI, direttore del dipartimento di medicina dell'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e coordinatore delle ricerche all'Istituto Mario Negri di Bergamo;
Giovanni REZZA direttore del dipartimento malattie Infettive, parassitarie e immunomediate dell'Istituto superiore di sanità;
Walter RICCIARDI, direttore del dipartimento di sanità pubblica del Policlinico Gemelli di Roma;
Luigi SUDANO, dirigente medico Ausl Valle d'Aosta, già membro della Commissione Nazionale Vaccini;
Gianluca VAGO, ordinario di anatomia patologica e rettore dell'Università degli Studi di Milano;
Paolo VINEIS, Professore Ordinario di Epidemiologia, Imperial College of Technology, Science and Medicine, Londra;
Carla M. ZOTTI, docente di sanità pubblica presso la Scuola di medicina dell'Università di Torino
Hanno inoltre aderito tra i primi firmatari, le associazioni:
A.N.G.S.A. - Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici - Veneto;
Autismo Treviso Onlus;
CICAP - Comitato Italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze;
SITI - Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica
-------- Maggiori informazioni sul presunto nesso tra vaccini e autismo sono disponibili a questi link:
- http://www.epicentro.iss.it/temi/vaccinazioni/MPR_autismo.asp
- http://ecdc.europa.eu/en/publications/Publications/measles-rubella-monitoring-february-2014.pdf
- http://www.cdc.gov/vaccinesafety/Concerns/Autism/antigens.html
- http://www.who.int/vaccine_safety/committee/topics/mmr/mmr_autism/en/
===
Bisogna quindi mettere fine a tutto ciò.
Per questo l'appello può essere sottoscritto da tutti coloro, singoli, genitori, scienziati, medici, che si sono stancati della falsa scienza, degli interessi economici che non guardano in faccia nessuno, delle frodi che si infilano nell'ignoranza scientifica del nostro paese. Sono le istituzioni che devono fermare questo scempio, ma noi cittadini possiamo chiederglielo a gran voce.
Chi volesse leggere e firmare l'appello, lo trova qui.
Attenzione, le firme sono raccolte solo sulla pagina de Le Scienze, non qui.
Alla prossima.
Già firmato, ovviamente, sarebbe ora di dire basta con questa stupidaggine che è andata anche troppo avanti in questi anni. Questa storia dimostra in maniera chiara quanti danni possano fare le ricerche manipolate, soprattutto se riguardano argomenti delicati come l'autismo.
RispondiEliminala cosa che mi dispiace è che chiedendo la firma tramite il commento, bisognerà ripulire le firme valide da tutti i commenti diversi dal formato richiesto.Sono presenti infatti anche molti commenti di antivaccinisti o commenti senza i dati richiesti nome cognome professione città.
RispondiEliminapersonalmente ho firmato
Ho persino trovato degli attacchi personali a Salvo di Grazia!
RispondiEliminabisognerà ripulire le firme valide da tutti i commenti diversi dal formato richiesto.
RispondiEliminaÈ previsto.
Ho persino trovato degli attacchi personali a Salvo di Grazia!
Stolti, noi del NWO avevamo previsto tutto, faranno numero e giocheranno a nostro favore, è tutto calcolato.
:D
Graziano, purtroppo l'attacco personale è tradizionalmente l'ultima arma di chi è privo di argomenti solidi.
RispondiEliminaC'è solo da sperare che le attestazioni di stima che il buon dottore riceve regolarmente siano (e saranno) sempre sufficienti a farlo proseguire nella sua splendida opera di divulgazione.
Stolti, noi del NWO avevamo previsto tutto, faranno numero e giocheranno a nostro favore, è tutto calcolato.
RispondiEliminaDalla risposta direi di si. :-D
NWO forever
RispondiEliminaHo firmato qualche giorno fa. Siamo ancora a questo livello... qui dal medioevo non usciremo più.
RispondiEliminaSebbene l'ipotesi di una correlazione non sia stata confermata, gli autori di questa meta-analisi Cochrane
RispondiEliminahttp://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16235361
sottolineano che "The design and reporting of safety outcomes in MMR vaccine studies, both pre- and post-marketing, are largely inadequate."
E credo proprio che lo studio Di Madsen et al. (2002) sia stato contemplato nell'analisi, in quanto quest'ultima risulta basarsi su dati risalenti ad un periodo che va dagli anni '60 al 2004. Gli autori definiscono sì l'associazione MMR-autismo come "improbabile", ma questo non significa che i toni usati in certi attacchi contro la magistratura siano condivisibili e, soprattutto, giustificabili.
questo non significa che i toni usati in certi attacchi contro la magistratura siano condivisibili e, soprattutto, giustificabili
RispondiEliminaOgnuno usa i toni a lui più consoni, da parte mia non c'è nessun attacco alla magistratura, anche perché se si riceve una denuncia indagare è doveroso, se vuoi ricopio la parte relativa che ho scritto: "non appoggio l'attacco alla magistratura che ho notato da qualche parte parlando della vicenda. Il PM di Trani ha ricevuto una denuncia e quindi ha il dovere di indagare, anzi, ben vengano le indagini!"
Detto questo, considera non una ma TRE fatti:
1) L'ipotesi che i vaccini siano causa di autismo nasce da una frode scientifica.
2) Tutti gli studi effettuati sul tema (gli studi seri, intendo) smentiscono l'ipotesi (già fallata in partenza).
3) Chi la ripropone non ha mai pubblicato uno studio o una statistica o un dato scientificamente attendibile a favore di ciò che dice.
Infine: chi sostiene questa ipotesi ha precisi interessi economici per sostenerla, oggi si chiama "conflitto di interessi", è molto strano che si gridi al conflitto di interessi in ogni occasione, ma in questo caso si chiude un occhio, anzi due.
In base a questi credo che chi lanci questi allarmi debba stare molto attento a ciò che dice, perché il sospetto che siano allarmi ingiustificati e pretestuosi è molto molto forte.
Firmato...
RispondiEliminaÈ proprio vero che non si impara mai nulla dal passato.. Firmato e condiviso nella speranza che altri firmino.
RispondiEliminaDobbiamo difenderci dall'ignoranza e dalla malafede e cercare di difendere chi non ha i mezzi culturali per farlo da sé. Purtroppo difendersi dai mass media che distorcono le informazioni per lo share è sempre più difficile e spero che prima o poi le istituzioni capiscano il pericolo che corre il cittadino e comincino a porvi rimedio.
firmato
RispondiEliminaDottore, se questo post lo vede Gianni Lannes....l'ultima volta su questo argomento ti ha definito 'un minus habens in malafede o venduto alle multinazionali iatrogene'
RispondiEliminal'ultima volta su questo argomento ti ha definito 'un minus habens in malafede o venduto alle multinazionali iatrogene'
RispondiEliminaMi dispiace per lui. Gli sono vicino nella sofferenza.
"Mi dispiace per lui. Gli sono vicino nella sofferenza"
RispondiEliminaLOL
Ma che sono le multinazionali iatrogene? Sbiliguda?
@Salvo Di Grazia
RispondiEliminaInfatti non mi riferivo a te, ma a quello che mi è capitato di leggere in rete a commento della vicenda. Ad ogni buon conto abbiamo, da una parte, alcuni genitori che si sono rivolti alla magistratura per avere chiarezza. Dall'altra, invece, una vera e propria levata di scudi dell'establishment medico-scientifico, amplificata dai mezzi di informazione e a cui ha fatto eco anche il politico di turno. Mentre dietro le quinte, e in religioso silenzio, troviamo la potentissima e 'super partes' industria del farmaco…
Vuoi forse farmi intendere che gli interessi economici stanno da una parte sola? E, se anche così fosse (ma così non è), credi che si tratti di un confronto ad armi pari?
Comunque anch'io, anni fa, ho tentato di risvegliare la magistratura. Non puoi ricordartene perché nessuno ne ha parlato: io non mi sono rivolto ai giornalisti (e forse ho commesso un errore), ed altrettanto ha fatto il magistrato. Anch'io pensavo che indagare fosse atto dovuto, ed invece il pm ha tenuto la mia denuncia in un cassetto per circa tre anni, per poi archiviarla per intervenuta prescrizione del reato ipotizzato. Se invece avesse proceduto, sarebbe saltato fuori un bel casino, te lo assicuro. Anche perché, nel frattempo, avevo indagato io (chiaramente, con tutti i limiti del caso) ma quel po' che è emerso è stato l'edificante quadretto di un insabbiamento bell'e buono.
E' così che funzionano le cose con i vaccini. Se qualcosa va storto, nessuno (magistratura compresa) osa alzare il coperchio della tavoletta del cesso. Anche se qualcuno riesce a sentire l'odore, la 'sostanza' deve convenientemente rimanere nascosta alla vista. Vuoi mica che venga messo in discussione un pilastro di sanità pubblica? Vuoi mica che le preposte autorità statali vengano accusate di aver consentito la somministrazione di vaccini pericolosi? Ti è mai capitato di domandarti perché, sempre più spesso, vengono portati alla luce scandali che coinvolgono aziende farmaceutiche (talvolta con migliaia di decessi imputabili a gravi effetti collaterali, conosciuti ma tenuti nascosti), mentre i vaccini ne escono sempre puliti come un giglio?
esimio sig. francesco, per quanto le sue parole siano interessanti, quale nesso intercorre con quanto lei esprime e il discorso sulla vaccinazione trivalente MPR (morbillo, parotite, rosolia),..?? perchè è di questo che si sta disquisendo..
RispondiEliminae più in generale, a questo punto sì, riferendomi a quanto lei riflette, ragionando esclusivamente sui numeri, quante sono le vite salvate, da qual si voglia scoperta SCIENTIFICA in confronto a chi ha subito gli effetti collaterali (appurando il fatto che nessuno vorrebbe accusare nessun effetto collaterale su di sè, nè supersone a lei vicine)..?
E' così che funzionano le cose con i vaccini. Se qualcosa va storto, nessuno (magistratura compresa) osa alzare il coperchio della tavoletta del cesso
RispondiEliminaCome fa a dire una cosa del genere se ci sono state sentenze (molto discutibili) a favore di genitori che sostengono che l'autismo dei figli è dovuto ai vaccini (vedasi ad esempio la sentenza del tribunale di Rimini di cui si è parlato in vari articoli anche qui)?
abbiamo, da una parte, alcuni genitori che si sono rivolti alla magistratura per avere chiarezza. Dall'altra, invece, una vera e propria levata di scudi dell'establishment medico-scientifico, amplificata dai mezzi di informazione e a cui ha fatto eco anche il politico di turno
Scusatemi, ma che i genitori si siano rivolti alla magistratura per avere chiarezza non lo capisco.. Alla magistratura ti rivolgi per avere giustizia. Se vuoi chiarezza su un argomento scientifico ti rivolgi a qualcuno che ne capisce di scienza, o sbaglio? Anche perché i giudici sono tenuti ad emettere sentenze che seguano la legge, non la scienza (se prendiamo il caso stamina o quello di bella è piuttosto evidente).
Per quanto riguarda la levata di scudi dell'establishment medico-scientifico (e non solo) mi sento di dire "e ci mancherebbe altro!". Qui parliamo di sanità e prevenzione, di vite e costi che poi ci dobbiamo accollare tutti; già in passato la truffa di Wakefield ha creato non pochi danni, vogliamo ricominciare daccapo? Anche no!
@Francesco: Sebbene l'ipotesi di una correlazione non sia stata confermata, gli autori di questa meta-analisi Cochrane http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16235361
RispondiEliminaEsiste un aggiornamento del 2012. Se non ti fossi limitato e accontentato delle 2 (DUE) righe di conclusione degli autori ma avessi cliccato per leggere l’articolo saresti arrivato come ho fatto io alla pagina della Cochrane Library dove in rosso si legge “This is not the most recent version of the article. View current version (15 Feb 2012)”
E credo proprio che lo studio Di Madsen et al. (2002) sia stato contemplato nell'analisi, in quanto quest'ultima risulta basarsi su dati risalenti ad un periodo che va dagli anni '60 al 2004.
E dunque ?
Gli autori definiscono sì l'associazione MMR-autismo come "improbabile",
Decisamente non capisco quelli che usano il virgolettato in modo casuale
Vuoi forse farmi intendere che gli interessi economici stanno da una parte sola?
mmm...sara’ una mia impressione ma mi sembra una domanda retorica e pretestuosa per poter suonare le trombe del complotto.
Comunque anch'io, anni fa (...) Non puoi ricordartene perché nessuno ne ha parlato: (...) il pm ha tenuto la mia denuncia in un cassetto per circa tre anni, (...) Se invece avesse proceduto, (...) te lo assicuro.(...) Anche perché, nel frattempo, avevo indagato io (...) ma quel po' che è emerso è stato l'edificante quadretto di un insabbiamento bell'e buono.
Si potrebbe pensare che sia una brutta storia...se solo si sapesse di che stai parlando. Non so perche’ ma mi ricordi quel tale che chiedeva testualmente all’amico “ti ricordi di quella volta in cui in quel posto abbiamo fatto quella cosa ?”.
E' così che funzionano le cose con i vaccini. Se qualcosa va storto, nessuno (magistratura compresa) osa alzare il coperchio della tavoletta del cesso.
Mi pare che al contrario in rete ci siano articoli in quantita’ che parlano di cause vinte e risarcite per danni da vaccino.
Vuoi mica che venga messo in discussione un pilastro di sanità pubblica? Vuoi mica che le preposte autorità statali vengano accusate di aver consentito la somministrazione di vaccini pericolosi?
Vuoi mica che anziche’ sudare sui libri ti sei fatto una cultura navigando in rete ?
Ti è mai capitato di domandarti perché, sempre più spesso, vengono portati alla luce scandali che coinvolgono aziende farmaceutiche (talvolta con migliaia di decessi imputabili a gravi effetti collaterali, conosciuti ma tenuti nascosti)
Migliaia di decessi imputabili ai vaccini e tenuti nascosti a tutti ma non a te ? Puoi dirci qualcosa di piu’ su chi ti paga per non rivelarci le tue fonti ora che ti sei scoperto ?
mah... sono invece dell'opinione che i vaccini non dovrebbero essere obbligatori,ma costosissimi ed accessibili solo a pochi.Vedere le persone care che si ammalano e muoiono, forse cambierebbe la cose. Mia nonna ha avuto 14 figli, io ne ho conosciuti solo 4.
RispondiEliminaDall'altra, invece, una vera e propria levata di scudi dell'establishment medico-scientifico, amplificata dai mezzi di informazione e a cui ha fatto eco anche il politico di turno.
RispondiEliminaBeh, mi sembra il minimo una "levata di scudi" degli esponenti del mondo scientifico, c'è un limite a tutto, forse non ti rendi conto che non stiamo parlando di altri medici che portano avanti un'ipotesi in maniera civile, scientifica e corretta ma di una vera e propria lobby. Scusami se te lo dico, ma se a te sembra che si tratti di un po' di genitori ingenui che provano a fare chiarezza non hai assolutamente idea di ciò che esiste nel mondo dell'antivaccinismo.
Vuoi mica che venga messo in discussione un pilastro di sanità pubblica?
Cioè, stiamo parlando proprio di questo, la notizia è uscita in tutti i giornali, cosa successa già anni fa un UK, appello della comunità scientifica per un'indagine della magistratura promossa da un politico e tu mi dici che la magistratura insabbia, non se ne deve parlare e che i vaccini non vengono messi in discussione?
Mah...viviamo in realtà diverse evidentemente.
Però vorrei chiederti una cosa: io ho qualche base culturale per studiare le ricerche, approfondire, capire qualche meccanismo e sostengo che la vaccinazione sia un'ottimo strumento di prevenzione per gravi malattie e che non ha effetti collaterali allarmanti, men che meno l'autismo. Naturalmente ho anche vaccinato mio figlio.
Secondo te perché?
Io vedo due sole spiegazioni:
1) Sono vittima del grande imbroglio mondiale
2) Sono talmente accecato che metto la salute di mio figlio a repentaglio in nome di...non so cosa, visto che non ho alcun interesse personale nel campo della vaccinazione.
Ora, tu hai spiegato la tua posizione e le tue motivazioni, per semplice curiosità personale, secondo te, io perché non riuscirei a vedere questo grande pericolo nei vaccini ma anzi vedo un enorme beneficio (non ti preoccupare, non mi offenderò per qualsiasi tua risposta, te lo sto chiedendo io, perché spesso mi domando il motivo per il quale una cosa che a me appare "lapalissiana" per altri è così difficile da comprendere)?
Grazie.
Evidentemente da queste parti gli antivaccinisti non si sono visti http://www.measlesrubellainitiative.org/measles-news/four-western-pacific-countries-areas-first-region-measles-free/
RispondiEliminaDiego Leva, ti direbbero che è solo grazie alle migliorate condizioni sanitarie, probabilmente...
RispondiEliminaFirmato immediatamente l'appello.
RispondiEliminaOggi sul Fatto Quotidiano è apparsa una bella lettera di una madre con la figlia autistica (http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04/02/lettera-tra-due-mamme-di-bimbi-autistici-non-e-una-malattia-ma-hardware-diverso/934869) che semplicemente racconta cosa vuol dire vivere con una persona affetta da questo male e non da particolari colpe sul perché della malattia.
Ovviamente i commenti sono diventati il posto privilegiato per i peggiori comizi antivaccino.
Il Fatto è indubbiamente tra i siti quello dove c'è il terreno più fertile per il peggiore complottismo antiscientifico. Basti pensare al sostegno incondizionato che ancora riceve Vannoni su quei lidi...
La faccenda che sul fatto quotidiano ci sia tereno fertile per le teorie complottiste ed antivacciniste mi ha incuriosito molto. Sono andato a spulciare un po': mi sembra che siano presenti anche molte persone, forse la maggior parte, informate, consapevoli e con una certa dose di umorismo.
RispondiEliminacito testualmene un commento:
"E questo e' niente. L'aumento dell'incidenza di vari tipi di cancro mostra una chiara correlazione con l'incremento nell'uso dei telefoni cellulari, ma l'incremento del cancro e' uniformemente *precedente*.
Questo significa, ovviamente, che il cancro causa i telefoni cellulari. Io ci starei attento"
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04/01/giornata-autismo-da-uno-studio-canadese-spiegazione-scientifica-a-introspezione/925597/
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaEccone un altro.
RispondiEliminahttp://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04/03/giornata-mondiale-dellautismo-perche-nessuno-parla-dei-perturbatori-endocrini/937108/
@Di Grazia
RispondiEliminaSì, evidentemente viviamo in due realtà diverse, ma la colpa non è certo nostra. Mettiamola così: il corso della vita di mio figlio e, di riflesso, quella di noi genitori, ha subito un repentino quanto irreversibile cambiamento proprio a causa di un vaccino. E qui andrebbero spese due parole sul termine "antivaccinista" (@ max (L) Sono solito usare i virgolettati così, come mi vengono, se vuoi un po' "a muzzo": anche questo per te è problema?). Quando ho fatto vaccinare mio figlio non avevo pregiudizi di sorta, ma per lo meno ero conscio che non gli stavano iniettando in corpo acqua fresca. Avessi invece dato retta a quella vocina che dentro di me suggeriva "ma siamo sicuri che andrà veramente tutto bene?", sarebbe stato molto meglio. Diciamo anche che al tempo mi fidavo dei medici, mentre oggi decisamente meno. E questo non perché penso che l'intera casse medica sia in realtà una massa di farabutti (quelli notoriamente si trovano, con o senza camice bianco, nelle "stanze dei bottoni"), ma perché spesso, talvolta a loro insaputa, si fidano a loro volta delle informazioni che vengono date loro in pasto dagli informatori farmaceutici e dalla letteratura scientifica. Senza approfondire più di tanto se queste siano sufficientemente veritiere ed attendibili, piuttosto che il frutto di oculate politiche di marketing delle aziende, capaci di utilizzare anche leve quali anche la vera e propria frode scientifica. Non hanno tempo, forse voglia o, piuttosto, sufficiente preparazione o predisposizione, ma intanto su quelle informazioni basano le loro decisioni. Tornando a bomba, io mi ero sì fidato del pediatra quando aveva vaccinato mio figlio ma, quando lui aveva circa otto anni, ho deciso di approfondire quale potesse essere l'origine dei suoi disturbi. La medicina infatti non aveva un granché da dire, ma io al contrario volevo sapere. Non era nei miei progetti, è vero, ma se avessi deciso di dargli un fratellino, che cosa mi sarei potuto aspettare? Così, iniziando ad approfondire l'argomento ADHD, dieci anni fa sono finito su pubmed ed ho letto il mio primo articolo di letteratura scientifica, questo:
http://www.google.it/url?q=http://www.feingold.org/Research/PDFstudies/Schettler2001-open.pdf&sa=U&ei=DXg-U4KJHs2DyAPdtYH4BA&ved=0CCcQFjAB&usg=AFQjCNF15ZqPk9uz1xPFkhb98XU5RsvWgw
Da lì è partito un approfondimento che mi ha portato ad inciampare in quello che ho definito "insabbiamento".
Visto che, come dice Max, sono venuto allo scoperto (allo scoperto di che? fammi capire...) proverò a raccontare sinteticamente la vicenda.
Appena posso, scrivo e posto qui. Ad ogni modo, tengo a precisare che la chiarezza è l'anticamera della giustizia. E che la magistratura civile (sentenze di Rimini, ecc.) è una cosa, quella penale un'altra. Ed io mi sono rivolto a quella penale proprio perché ne intravedevo TUTTI i presupposti. Ma è pur vero che le cose sono andate come sono andate e che sono ormai passati molti anni dai fatti denunciati, e probabilmente sarà già anche scattata la prescrizione per reati contro la salute pubblica. Ad ogni modo, e comunque la si pensi, si tratta di una vicenda emblematica che dovrebbe perlomeno fare riflettere. Saluti
Io non voglio fare un contraddittorio perche' non ho le competenze tecniche, ma e' chiaro che tanta foga mostrata nell'articolo dovrebbe quanto meno lasciare il beneficio del dubbio (cosa che in questo sito, purtroppo, vedo non fare mai).
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=i-YOD-xgzMY
@Francesco:
RispondiEliminaandrebbero spese due parole sul termine "antivaccinista"
Letteralmente "colui che è contro le vaccinazioni".
dieci anni fa sono finito su pubmed ed ho letto il mio primo articolo di letteratura scientifica
Che a me sembra (correggimi se sbaglio) che parli di inquinamento ambientale, di metalli come il mercurio, il piombo, il manganese, tutte sostanze diffuse ampiamente nell'ambiente che viviamo e negli alimenti (il mercurio poi, in dosi preoccupanti), non fa cenno alle vaccinazioni. Ci sono d'altronde studi che correlano direttamente l'inquinamento (anche il semplice smog da traffico) all'incidenza di autismo, altri che fanno notare come nelle zone industrializzate siano più elevati i casi di autismo ma tu, per motivi tuoi, hai scelto di "imputare" i vaccini. L'inquinamento, chiamato in causa in questi casi ma anche per altre malattie molto gravi non importa, come non importa agli agguerriti antivaccinisti, l'importante è parlare di insabbiamento del nesso vaccini autismo (e che insabbiamento, visto che gli studi provengono da personalità diverse e distanti) e lasciare che inquinamento ambientale, mercurio nelle nostre tavole, piombo che respiriamo giornalmente continuino ad esistere così, alla luce del sole, senza insabbiamenti, perché sono i vaccini colpevoli di tutto, nonostante il nemico sia sotto gli occhi e non sotto la sabbia.
Un motivo ci sarà per questa evidente stranezza, ma pazienza.
@ Claudio Alessi
tanta foga mostrata nell'articolo dovrebbe quanto meno lasciare il beneficio del dubbio
Considerato che esistono decine di studi (anche con numeri molto importanti) che non mostrano NESSUNA correlazione tra autismo e vaccini e nemmeno uno che dimostri il contrario, credo che il dubbio manchi ad una sola parte, che parla di certezze.
Far risalire questo dubbio ad un video su You Tube con tanto di musichetta thriller è ancora più attendibile e costruttivo (pensa, gli attori del video non hanno mai pubblicato un solo dato a favore del nesso vaccini-autismo, che incredibile stranezza). Stiamo giocando, d'altronde, non parlando di cose serissime, You Tube quindi a manetta.
@francesco
RispondiEliminacredo che gli strumenti (internet, tv, pubmed, ovid, etc..) ed i dati che con tali strumenti si riescono a reperire, si debbano conoscere e sapere interpretare, altrimenti è solo presunzione ( ampiamente diffusa..) di conoscenza.
leggere un articolo su pubmed, senza sapere interpretarlo è come leggere un dato su un referto di un esame ematico, per esempio che sarà un numero, e quindi..?? o una parola in una versione di latino (senza conoscere il latino) o di greco, otrovare un numero dopo uno studio di funzione senza sapere come contestualizzarlo, leggere (di nuovo) un numero di un indagine statistica e non sapere dove collocarlo..serve a poco.
@Francesco
RispondiEliminaNon voglio entrare nel merito di casi specifici e personali, e credo che nessuno abbia mai detto che i vaccini sono al 100% esenti da ogni possibile effetto collaterale, ma il dato di fatto è che le vaccinazioni di massa hanno eliminato molte malattie pericolose, e dove qualche comunità si è "inventata" di non-vaccinarsi, sono scoppiate epidemie di queste malattie, con esisti anche mortali...
Voglio dire, se malauguratamente una persona muore durante un banale intervento di appendicectomia, non è che ci si inventa che l'appendicite non va più operata per nessun motivo... altrimenti va a finire che 1000 persone muoiono di peritonite, anziché 1 per un operazione malaugurata...
Detto questo, un altro dato di fatto è che in Giappone (tanto per fare un esempio) dopo aver tolto l'obbligatorietà ai vaccini, c'è stato un crollo dei vaccinati, eppure i casi di autismo non sono diminuiti, ma aumentati...
Stringendo, da quel che ne so, non c'è nessuno studio (serio) che dimostri una relazione tra vaccini e autismo (nemmeno quello che hai linkato tu) anzi ce ne sono diversi che dimostrano l'esatto contrario (vedi l'esempio del Giappone) quindi, senza polemica, di cosa stiamo parlando?
Perché mi metti in bocca parole mai dette? E perché dai per scontato che io non sia sensibile al grosso problema dell'inquinamento ambientale? Anzi, è vero proprio il contrario: vicino casa ho un inceneritore di rifiuti che sta per entrare in funzione, e la cosa mi preoccupa non poco, tanto da farmi pensare, vista l'aria che tira, di disfare le tende e di andare a piantarle altrove. E non ho mai detto, né pensato, che vi sia un'univoca causa di autismo. Se vogliamo parlare poi di studi, ce ne sono anche che lo correlano all'età del padre al concepimento, oppure alle ore di esposizione a programmi televisivi (vabbè, dopo il frigorifero, siamo passati al televisore...). La cosa che mi dà fastidio è però che l'unica causa che viene esclusa è proprio quella legata alle scriteriate campagne di vaccinazione a cui stiamo assistendo negli ultimi anni.
RispondiEliminaMi è parso inoltre di capire che a te la vicenda che voglio raccontare non interessi , e questo è un chiaro sintomo di chiusura mentale. Se esistono studi che non convalidano l'ipotesi di una correlazione vaccini-autismo, allora il discorso è chiuso. Definitivamente. Non importa da chi questi studi siano stati condotti, non importa chi li ha finanziati: saranno tutte brave persone, integerrimi scienziati e istituzioni irreprensibili, tutti esenti da conflitti di interesse. E' lapalissiano che non sempre sarà vero il contrario, ma queste sono domande che chi è intellettualmente onesto deve porsi. Troppo denaro e troppi interessi in gioco per fare finta che il problema non esista. E poi la vicenda che vorrei raccontare è fatta di sotterfugi e di dati clinici di sicurezza mai pubblicati, per poi vedere gli stessi personaggi, quelli che avevano contribuito a che il vaccino in questione venisse messo in commercio, valutare un possibile nesso tra vaccini e disturbi neuroevolutivi. Scusami per l'indelicata metafora, ma è un po' come provare a chiedere a Giovanni Brusca di mostrarti la vasca dell'acido dove ha sciolto il povero Giuseppe di Matteo. La fiducia è una cosa seria, come diceva un vecchio carosello, e se permetti potrò anche usare libero arbitrio nello scegliere a chi concederla. Allora che facciamo? Vogliamo andare avanti così, a botta e risposta, o vogliamo ragionare dopo (e non prima) che scriva 'ste quattro righe? Oppure lascio stare (tanto non me l'ha mica ordinato il medico ;-)
"La cosa che mi dà fastidio è però che l'unica causa che viene esclusa è proprio quella legata alle scriteriate campagne di vaccinazione a cui stiamo assistendo negli ultimi anni."
RispondiEliminaForse perchè non esiste una correlazione tra vaccinazione e autismo? Forse perchè l'unico studio che porta questa correlazione è stato sbufalato e il medico che l'ha fatto radiato?
(Io avrei anche radiato gli avvocati che l'hanno finanziato)
oppure alle ore di esposizione a programmi televisivi
RispondiElimina...sai perché?
Perché vi fu un picco di casi di autismo in una stagione di eccezionale presenza di pioggie. Piove tanto, le persone stanno più chiuse a casa, guardano più TV, quindi la TV causa l'autismo.
Non è uno scherzo, lo studio diceva proprio questo.
Correlation is not causation.
Mi è parso inoltre di capire che a te la vicenda che voglio raccontare non interessi , e questo è un chiaro sintomo di chiusura mentale
Certo. Mai pensare che chi ti legge usi la discrezione di non voler sapere i tuoi fatti privati e di esporli in pubblico, mai. Pensare al male, subito e sempre.
saranno tutte brave persone, integerrimi scienziati e istituzioni irreprensibili, tutti esenti da conflitti di interesse
...e chi l'ha mai detto? Però prima di dire che non siano brave persone bisognerebbe dimostrarlo, altrimenti anche tu potresti non essere una brava persona, anche io, chiunque.
Oppure lascio stare
Fai come vuoi, fermo restando che da una storia personale non si può concludere più di tanto, se ci tieni a raccontarla fallo pure, ma ti consiglio di renderla "leggibile" e "fruibile" (quindi non troppo lunga e complicata), altrimenti perderà di leggibilità.
"Se esistono studi che non convalidano l'ipotesi di una correlazione vaccini-autismo, allora il discorso è chiuso. Definitivamente. Non importa da chi questi studi siano stati condotti, non importa chi li ha finanziati: saranno tutte brave persone, integerrimi scienziati e istituzioni irreprensibili, tutti esenti da conflitti di interesse"
RispondiEliminaScusa, ma finora quello che è successo è proprio il contrario: il conflitto di interessi c'è l'aveva chi ha pubblicato uno studio falso per incassare risarcimenti delle cause contro i vaccini... Il discorso non è "chiuso definitivamente", ma se nessuno è mai riuscito a dimostrare la relazione vaccini-autismo e, anzi, dimostrano il contrario, cosa dovremmo fare? Negare l'evidenza attuale in nome di cosa? Di un medico che ha pubblicato un falso studio per intascare soldi dagli avvocati?
http://www.nqnews.it/news/136207/Si_ammala_dopo_il_vaccino.html
RispondiEliminaQuesta mia segnalazione è di poco meno di due anni or sono, ma la storia è antecedente.
E comunque, su internet ne rimane imbarazzante (almeno per me) memoria.
Si deve tener presente che le vaccinazioni non provocano solo l'autismo.
Anche la sindrome di Down può essere provocata dai vaccini.
Si vada a leggere la notizia riportata nella pagina web a cui rimanda il soprastante link.
Una bambina nasce sana, equipaggiata con i suoi 46 cromosomi standard.
Poi effettua il vaccino.
E all'interno di ogni nucleo di ogni singola cellula delle 10 mila miliardi di cellule che compongono il corpo di questa bambina di un anno "compare" improvvisamente un cromosoma 21 "extra" corredato con i suoi circa 47 milioni di nucleotidi. Ed ecco che una bambina sanissima diventa portatrice del morbo di Down.
Occhio: con i vaccini, non solo autistici si diventa, ma anche affetti da trisomia del 21. E già vi sarebbe riportata la notizia su youtube che qualche bambino vaccinato si sia trasformato in un oritteropo.
Ciao
Sindrome di Down post vaccino ????????? Cavolaccio, e' veramente potente l'ingegneria genetica ! Se fosse possibile far "diventare" Down una persona allora con un vaccino potresti trasformare un somaro in un uomo (o magari anche viceversa). Oppure meglio ancora: con un vaccino mi faccio crescere un bel paio di ali ! Parlando seriamente: e' veramente ora di fare in modo che in Italia ci sia piu' cultura scientifica.... non due ore di religione e solo una di scienze come attualmente alle elementari !
RispondiElimina@Francesco:E qui andrebbero spese due parole sul termine "antivaccinista" (@ max (L) Sono solito usare i virgolettati così, come mi vengono, se vuoi un po' "a muzzo": anche questo per te è problema?)
RispondiEliminaPer me no. Dovrebbe invece esserlo per te, l'italiano ha le sue regole e se uno le usa a muzzo che non si lamenti se non si fa capire.
Avessi invece dato retta a quella vocina che dentro di me suggeriva "ma siamo sicuri che andrà veramente tutto bene?", sarebbe stato molto meglio
Se le cose sono andate come dici e la causa accertata fu il vaccino, certo a posteriori per tuo figlio sarebbe stato meglio ma questo lo stesso non significa che i vaccini siano la causa dell'autismo ma che in alcuni casi questo è successo. Quello che non comprendo perchè non è nè logico nè ragionevole è il volersi sempre dimenticare di quello che si ha sotto il naso: se il rischio è così elevato e l'evidenza certa perchè non si osserva una minoranza di normali e una maggioranza di autistici ?
@Puce72:Voglio dire, se malauguratamente una persona muore durante un banale intervento di appendicectomia, non è che ci si inventa che l'appendicite non va più operata per nessun motivo...
Scherzi ? Ci sono eccome coloro che sostengono che la chirurgia sia inutile.
@Francesco:vicino casa ho un inceneritore di rifiuti che sta per entrare in funzione, e la cosa mi preoccupa non poco
Ma la causa per il tuo caso fu certamente il vaccino e non l'esposzione cumulata agli inquinanti locali. Vorrei chiederti per quale motivo avresti escluso con certezza questa come possibile causa.
E non ho mai detto, né pensato, che vi sia un'univoca causa di autismo
E dunque i casi imputabili ai vaccini sarebbero anche inferiori. E allora tutta 'sta crociata contro i vaccini come male per l'umanità perchè causa dell'incremento d'incidenza dell'autismo come la vorresti continuare ?
Se vogliamo parlare poi di studi, ce ne sono anche che lo correlano all'età del padre al concepimento, oppure alle ore di esposizione a programmi televisivi (vabbè, dopo il frigorifero, siamo passati al televisore...).
Il problema è che le correlazioni positive possono essere spurie, come ha scritto Di Grazia correlation is not causation. Dunque sono piu' credibili gli studi che dimostrano un'assenza di correlazione non quelli che la mostrano. Un esempio molto noto e in uso è quello della correlazione positiva tra incremento demografico e numero di cicogne, da cui si dovrebbe dedurre che le cicogne portano i bambini. E' un esempio concreto non fittizio, basato su dati realmente raccolti e analizzati. Sai come si fa ? Si prende il numero di cicogne (numero di vaccinati) anno per anno e lo si accoppia al numero di nascite (numero di soggetti autistici) per gli stessi anni e si vede se tendono a variare assieme.
La cosa che mi dà fastidio è però che l'unica causa che viene esclusa è proprio quella legata alle scriteriate campagne di vaccinazione a cui stiamo assistendo negli ultimi anni.
Viene esclusa sulla base dell'assenza di una correlazione tra vaccini e autismo tra cui l'osservazione che gli antivaccinisti fingono di non vedere, che l'autismo è cresciuto indipendentemente dal livello di copertura vaccinale. Già te lo avevo spiegato altrove: se qualcosa fluttua e qualcos'altro cresce pensare che questa sia l'evidenza di un'associazione è un'allucinazione cognitiva.
Non importa da chi questi studi siano stati condotti, non importa chi li ha finanziati
Non importa finchè questi mostrano risultati confrontabili e coerenti con quelli ottenuti da altri e in modo indipendente.
@max(L)
RispondiEliminaMa la causa per il tuo caso fu certamente il vaccino e non l'esposzione cumulata agli inquinanti locali. Vorrei chiederti per quale motivo avresti escluso con certezza questa come possibile causa.
Perché mio figlio ha 18 anni e l'inceneritore, come ho scritto, STA per entrare in funzione. I motivi per cui ho invece individuato la causa nel vaccino sto per esporli.
@ Di Graziase ci tieni a raccontarla fallo pure, ma ti consiglio di renderla "leggibile" e "fruibile" (quindi non troppo lunga e complicata), altrimenti perderà di leggibilità.
Hai ragione, ma non è semplice salvare capra e cavoli. Ci proverò, ma i contenuti e il format della pagina non aiutano. Più di tanto non posso tagliare, altrimenti il racconto diventa incomprensibile.
Mio figlio, nel primo anno di vita, è stato vaccinato sia presso i servizi di igiene e sanità pubblica dell'ASL, sia dal pediatra. E ciò è avvenuto ripetutamente e in tempi ravvicinati (ometto volutamente questa parte della storia, anche se ha avuto la sua importanza). Il pediatra faceva infatti pressioni affinché vaccinassimo il bambino per la pertosse. E così è stato. A distanza di anni, approfondendo in rete la questione dei disturbi neuroevolutivi e facendo anche due chiacchiere con una farmacista, ho iniziato ad avere dei sospetti sul vaccino, ed ho cercato di ricostruirne la storia. Ciò è chiaramente avvenuto per gradi, ma più andavo avanti e più trovavo conferme ai miei sospetti. Questo, in estrema sintesi, il quadro che ne è uscito.
RispondiEliminaSiamo nei primissimi anni '90 e Sclavo (storica azienda italiana produttrice di vaccini) non naviga in buone acque. Può però contare su un prodotto innovativo, che sta per superare brillantemente la Fase II della sperimentazione clinica. Si tratta del primo (e finora unico) antipertosse acellulare ricombinante, ottenuto cioè con tecniche di ingegneria genetica. Biocine (joint venture fra l'elvetica Ciba e l'americana Chiron) fiuta l'affare e si accaparra l'azienda, giusto in tempo per partecipare con il nuovo vaccino agli studi clinici di efficacia (Fase III) che i National Institutes of Health americani si stanno apprestando a finanziare. E, tra i prodotti simili in diretta competizione, il suo si piazza in buona posizione.
In Italia l'antipertosse Biocine, come vaccino singolo (quello somministrato a mio figlio) e non combinato DTP, viene registrato ancor prima che gli studi di efficacia abbiano termine e, sotto il profilo della sicurezza, esclusivamente sulla base dei dati forniti dagli studi clinici di Fase I (ovvero dopo essere stato clinicamente testato su un centinaio di bambini soltanto). E questo grazie 'all'efficienza' della felice coppia De Lorenzo-Poggiolini. La commercializzazione della composizione combinata inizia invece a metà decennio. L'azienda punta decisamente anche al mercato statunitense, e ciò comporta un iter che prevede una sperimentazione clinica ad hoc per l'ottenimento del via libera da parte della FDA (Fase I e Fase II in California del nord). Ma anche il mercato rappresentato dagli allora 15 stati membri dell'Unione Europea diventa un target del marketing Biocine, e l'azienda inoltra domanda di registrazione anche presso l'Emea.
Ad un certo punto, però, l'ingranaggio si 'incricca'. Qualcosa accade in California: un repentino e vistoso incremento delle reazioni locali viene infatti osservato in concomitanza della somministrazione della 5a dose a bambini di circa 4-5 anni di età. Non è dato sapere se si siano verificate gravi reazioni sistemiche, in quanto, e per la prima volta, la pubblicazione dei risultati viene OMESSA. Ma non è difficile ipotizzarlo, relazionando il fatto a ciò che succederà dopo. Se infatti si osserva l'intera vicenda in maniera retrospettiva, diventa chiaro che tutte le successive mosse dell'azienda e degli enti regolatori coinvolti concorreranno a creare una 'strategia di uscita' a tutto vantaggio di Biocine (divenuta nel frattempo Chiron Vaccines), che può così abbandonare prematuramente il suo prodotto passando quasi inosservata.
(continua)
(segue)
RispondiEliminaNel gennaio '99 l'azienda ritira la domanda di registrazione già presentata alla FDA, motivando la mossa con una rimodulazione delle sue strategie commerciali, avendo il suo vaccino appena ottenuto un'autorizzazione centralizzata europea. Ma questa registrazione è destinata a rimanere lettera morta, perché la commercializzazione non avrà mai inizio: è proprio l'EMEA a voler vederci chiaro, ovvero stabilire il profilo di sicurezza del vaccino a 24 mesi (cioè a 12 mesi dal termine del ciclo vaccinale di tre-quattro dosi) basandosi sulle migliori evidenze disponibili, cioè quelle fornite dal 'gold standard' del RCT. A tal fine, e a partire dal gennaio '99, un centinaio di neonati vengono reclutati al San Matteo di Pavia, 'ufficialmente' per valutare l'immunogenicità di una dose aggiuntiva di antipertosse somministrata entro le prime 48 ore di vita. A seguire, però, è contemplato un follow-up (della durata di 24 mesi), che con disegno ed obiettivi dello studio c'entra come i cavoli a merenda. Ed esattamente al termine di questo trial (che aveva finalità di farmacovigilanza, era non etico e, a mio avviso, da codice penale – mai sentito parlare del principio di precauzione?) le autorizzazioni delle due composizioni dell'antipertosse, singolo e combinato DTP, vengono SOSPESE dal nostro Ministero della Sanità, e successivamente REVOCATE in via definitiva.
Riepilogando: dati di sicurezza occultati, tanti soldi buttati dalla finestra (dall'azienda, dai NIH, e non solo…) ed un silenzio tombale durante e dopo la prematura uscita di scena del vaccino, impiegato estensivamente SOLO nel nostro paese e per pochissimi anni. E tutto questo dopo un trial che ha coinvolto soltanto un centinaio di piccole cavie umane? Cosa avranno osservato i sanitari del San Matteo durante il secondo anno di vita di quei bambini? Ciò che ho osservato io in mio figlio, forse? Quanto valgono 15 anni di investimenti in R&S (1984-1999) ed una fetta dei due mercati più appetibili al mondo?
E difatti c'è una grossa anomalia da evidenziare, capace di spiegare contemporaneamente molte cose (anche l'eliminazione in via “precauzionale” del thimerosal dai vaccini e la natura dei successivi studi epidemiologici sulla “presunta” correlazione) , e cioè una MODIFICA (autorizzata? non autorizzata?) della composizione del vaccino avvenuta nel corso della commercializzazione italiana. A partire dal 1996, infatti, ho trovato tracce (principalmente in un prontuario farmaceutico ed in una tabella pubblicata nel 2001 dall'ASL di Firenze su base dati Federfarma) di un dosaggio di 0,5 mg di tiomersale anziché gli usuali 0,05 mg impiegati nelle confezioni monodose di alcuni vaccini inattivati, nonché nell'antipertosse in questione. Se le cose fossero andate diversamente, la tentazione di archiviare questo decimale come un banale refuso tipografico – però sopravvissuto tanti anni senza rettifiche, neanche da parte di Federfarma – sarebbe anche condivisibile, ma i fatti (e sottolineo i fatti) portano in tutt'altra direzione (la somministrazione della 5a dose in California risale, guarda caso, proprio a quel periodo: 96-97). Non dando nulla per scontato, mi sono comunque preso la briga di fare ulteriori verifiche. Ho telefonato al farmacologo fiorentino (che aveva pubblicato quella tabella proprio per distinguere i vaccini contenenti tiomersale da quelli 'free') ed ho iniziato anche a chiedere chiarimenti presso le autorità sanitarie regionali. Se mi fossi mosso nel cuore di Palermo, avrei però respirato un'aria di mafia meno pesante.
(continua)
(segue)
RispondiEliminaNonostante le mie ripetute istanze, non è infatti saltata fuori una revisione post-1995 del foglietto illustrativo dell'antipertosse. E nel frattempo ho messo su una piccola collezione: una revisione del '94, una del '95 e una copia del decreto autorizzativo integrale, a firma De Lorenzo, inviato dall'Agenzia Italiana del Farmaco al SSepi-SeREMI dell'ASL di Alessandria, dopo che avevo chiaramente chiesto al dottor Demicheli che mi mostrasse un documento in grado di CONFUTARE il dosaggio riportato sul prontuario del '96. “A nostro avviso, si tratta probabilmente di un errore”, mi hanno detto. E poi, in risposta, mi hanno inviato la revisione del '95, seguita poi dal decreto del '92 spedito dall'AIFA. Beh, non so a casa vostra, ma a casa mia questa si chiama presa per i fondelli. E dire che a questi signori sarebbe bastato veramente poco per fugare quantomeno UNO degli aspetti inquietanti della vicenda, in grado, fra le altre cose, di rendere inadeguati i successivi studi epidemiologici condotti in mezzo mondo per indagare la correlazione thimerosal-disturbi del neurosviluppo. Stiamo parlando di un fattore di esposizione 10 VOLTE superiore, o sbaglio? O per voi è lo stesso? E' un etto e mezzo, che faccio? Lascio?...
Per me inutile è stato anche contattare alcuni professionisti della sanità, più o meno noti (un paio li ritrovo oggi in mezzo ai primi firmatari della petizione). Uno per tutti: Alberto Eugenio Tozzi. Oggi è in forza al Bambin Gesù di Roma, ma in passato è stato direttamente coinvolto - insieme a Stefania Salmaso e ad altri sanitari del Leb (poi Cnesps) dell'Istituto Superiore di Sanità - nel gruppo italiano che ha valutato l'efficacia del vaccino (Progetto Pertosse Working Group). Lo stesso Tozzi che è stato poi l'autore principale del famoso studio sul thimerosal del 2009. Anche a lui ho dato l'opportunità di fornirmi chiarimenti ma, a quanto pare, ha preferito mantenere acqua in bocca. Dice che è rimasto sorpreso dell'abbandono, che un vaccino come quello sarebbe utile anche oggi, e che lo rimpiange pure.
Tutto normale allora? Anche il comportamento tenuto dai medici con cui ho avuto a che fare? (e ho raccontato niente!)
Come spero capiate, la mia è stata più un'indagine che una ricerca, e non è stato chiaramente nelle mie possibilità introdurmi nel policlinico di Pavia come un ladro e trafugare le cartelle cliniche di quei cento bambini (sempre ammesso che le cartelle siano ancora lì), ed andare a verificare quale sia il loro stato di salute oggi, a distanza di 15 anni. Ma questa verifiche sarebbero state altresì nei poteri della magistratura. Se avesse indagato.
(continua)
(segue)
RispondiEliminaBene, essendo questa solo un'estrema sintesi, soffre di evidenti limitazioni. Chi eventualmente fosse interessato ad approfondire, digiti "acelluvax" su google: tra le prime occorrenze troverà una pagina (Acelluvax: uno scandalo infinito..") con in calce pdf scaricabili del mio resoconto, scritto sette anni fa, con tanto di bibliografia: riferimenti alle sperimentazioni cliniche, alle gazzette ufficiali, ai comunicati Emea, nonché informazioni sulla questione brevetti, sull'esposto alla magistratura ecc. Sarà anche un 'polpettone', ma almeno non mi si potrà tacciare di approssimazione e superficialità.
E chiudo con un appello. Tra chi legge ci saranno sicuramente medici e farmacisti (o amici di medici e farmacisti), che magari si trovano nelle condizioni di recuperare il bugiardino 'fantasma', oppure di trovare altri riscontri in prontuari farmaceutici editi dal 1996 al 2001. In alternativa (non dovrei suggerirvelo io ;-) se qualcuno si sentisse 'ispirato', potrebbe magari contattare i dottori Demicheli e Ferrara (i loro recapiti li trovate nel sito dell'ASL di Alessandria) facendo loro presente che c'è un antivaccinista che diffonde informazioni tendenziose e che afferma che sta aspettando da loro, da ben 10anni, qualcosa che confuti i fatti che ha evidenziato, e che non capite il perché medici della Cochrane Collaboration non siano ancora riusciti a dimostrargli, con adeguata documentazione, che sta raccontando una marea di cazzate (giusto perché lo sappiate, esiste una revisione del foglietto illustrativo dell'Acelluvax databile – in base ad una Gazzetta Ufficiale – tra aprile e settembre '96).
Ringrazio per l'eventuale collaborazione e, nel caso troviate qualcosa, la mia e-mail è in testa alla pagina sull'Acelluvax.
@Francesco:A tal fine, e a partire dal gennaio '99, un centinaio di neonati vengono reclutati al San Matteo di Pavia, 'ufficialmente' per valutare l'immunogenicità di una dose aggiuntiva di antipertosse somministrata entro le prime 48 ore di vita. A seguire, però, è contemplato un follow-up (della durata di 24 mesi), che con disegno ed obiettivi dello studio c'entra come i cavoli a merenda.
RispondiEliminaChi ha stabilito che disegno e ed obiettivi dello studio erano sbagliati ?
Ed esattamente al termine di questo trial (che aveva finalità di farmacovigilanza, era non etico e, a mio avviso, da codice penale – mai sentito parlare del principio di precauzione?)
1. Studi di farmacovigilianza e trial clinici vengono condotti in maniera differente, quello che hai descritto non è uno studio di farmacovigilianza.
2. il cosiddetto follow-up è un periodo di osservazione successivo al trattamento nel quale si valuta l'efficacia a lungo termine e la comparsa di eventi avversi, dunque sarebbe al contrario non sarebbe etico condurre studi che non prevedano un follow-up.
E tutto questo dopo un trial che ha coinvolto soltanto un centinaio di piccole cavie umane?
Il numero di partecipanti ad uno studio non è un numero arbitrario, si chiama dimensione campionaria ed è il risultato di un calcolo preciso volto a minimizzare la probabilità di arrivare a conclusioni errate. Certo il numero di parteicpanti per lo specifico studio di cui dici potrebbe essere sbagliato, ma non hai fornito nessun riferimento con cui confrontarsi.
Cosa avranno osservato i sanitari del San Matteo durante il secondo anno di vita di quei bambini? Ciò che ho osservato io in mio figlio, forse?
E dove sono i risulati ?
in grado, fra le altre cose, di rendere inadeguati i successivi studi epidemiologici condotti in mezzo mondo per indagare la correlazione thimerosal-disturbi del neurosviluppo.
mmm...e quelli retrospettivi con coorti esposte al thimerosal che dicono sulla correlazione vaccini autismo ?
Stiamo parlando di un fattore di esposizione 10 VOLTE superiore, o sbaglio? O per voi è lo stesso? E' un etto e mezzo, che faccio? Lascio?...
E tu invece sai che il fattore discriminante è il rapporto 1:10, non importa cosa, basta che sia 1:10.
Comunque...hai detto che avresti spiegato perchè i vaccini furono la causa accertata per i problemi di tuo figlio e alla fine hai parlato di big-pharma, di dati occultati che se fossero stati resi pubblici avrebbero dimostrato la pericolosità dei vaccini (ma essendo stati occultati eh...), di studi inappropriati per disegno ed obiettivi senza avere chiara la differenza tra un trial clinico ed uno di farmacovigilianza..etc etc, possiamo dedurre da quel che dici implicitamente che il nesso tra le vaccinazioni e i problemi di tuo figlio è una conclusione a cui sei arrivato tu ?
@Max La risposta alle tue domande, nonché tutti i riferimenti del caso, sono contenuti nel resoconto che ho scritto (hai digitato "Acelluvax" su google?). Mi rendo conto che per leggerlo tutto siano necessari tempo, voglia, tanta pazienza e una forte spinta motivazionale, me se cerchi un confronto, aperto ed onesto, credo sia imprescindibile che tu lo esamini. Una cosa fondamentale, poi, è non dimenticare MAI che qualsiasi avvenimento (anche uno studio clinico) va collocato in un preciso CONTESTO. Comunque ti faccio presente che, in questo specifico caso, anche un bambino sarebbe in grado di sentire, quanto meno, una fortissima puzza di bruciato.
RispondiEliminaVedi Max, io credo che chi ha letto quest'articolo di Di Grazia, chi lo ha commentato e, in modo particolare, chi si è prodigato a firmare la petizione, lo abbia fatto con la certezza che i vaccini, nessuno escluso, siano efficaci e soprattutto sicuri, così come credo che quelle stesse persone non abbiano mai neanche sentito nominare l'Acelluvax (questo sconosciuto…). Sia ben chiaro, quest'ultima non la considero certo un mancanza, ma può diventarlo nel momento stesso in cui nessuno di chi legge si ferma neanche per un'istante a riflettere.
RispondiEliminaOggi come oggi, immettere sul mercato un nuovo vaccino costa al produttore investimenti che possono anche superare i 500 milioni dollari. Denaro che non deve poi solo rientrare ma, anzi, deve moltiplicarsi per generare utile d'impresa. E poiché le aziende farmaceutiche marginano non poco, sarà proprio reinvestendo in R&S una parte di quell'utile che potranno permettersi di mantenere in moto questo volano.
Il fatto che un'azienda non arrivi a centrare questo fondamentale, quanto minimo, obiettivo, ha ben poche possibili interpretazioni. Soprattutto quando la stessa opera in mercati internazionali, che le consentono di variare l'offerta in quanto che le politiche vaccinali non sono identiche dappertutto. Un buon antipertosse acellulare ha mercato ovunque (essenzialmente nei paesi industrializzati), sia in forma di vaccino singolo (per politiche di catch-up vaccination o per richiami, ovvero riformulandone, in senso quantitativo, la composizione antigenica per impiegarlo su adulti - cosa che Chiron stava del resto per fare negli USA), sia combinato con DT oppure anche con altri antigeni.
Che a te piaccia o no, è proprio da qui che dobbiamo partire. E' a questo interrogativo che dobbiamo cercare di dare una risposta. E oggi abbiamo pure l'opportunità di vedere le cose in maniera retrospettiva. Sganciamoci per un attimo dai 'particolari' (quelli arriveranno in un secondo momento, e di conseguenza) ed analizziamo prima il quadro generale.
Non so se lo hai compreso, ma oggi mi trovo nelle condizioni di non avere più bisogno di chiacchiere. Di quelle, ormai, se ne fanno fin troppe, senza mai arrivare a capo di qualcosa. Io ho bisogno di fatti in grado di confutare altri fatti. Ho bisogno che qualcuno, dati alla mano, mi dimostri che sono in errore (e magari me ne spieghi anche il perché) e che tutto quel denaro è stato buttato nel cesso per una valida ragione.
Capisco che tu possa non avere tempo e voglia di approfondire, e non te ne faccio certo una colpa. Ma almeno prova ad evitare questo tipo di approccio. Sai, non è che io mi diverta a giocare a questo ping-pong, a meno che non diventi qualcosa di costruttivo. Non so se te ne sei accorto, ma ho fatto un appello perché ho pensato che "non si può mai sapere…", e che potrebbe magari anche succedere che qualcuno sia in grado di fornirmi elementi per chiarire, sia in un senso che nell'altro, un qualcosa rimasto in sospeso per troppi anni.
E' facilissimo che ciò non accada, ma fammi almeno provare. Grazie.
X Francesco:
RispondiEliminaDal punto di vista psicologico quando succede un evento traumatico, come nel caso di una malattia inguaribile, che non ha un diretto responsabile e che non ha rimedio, non ci viene permesso quello che il nostro istinto ci urla di fare: "fuggire" ( nel senso di evitare il problema, per esempio nel nostro caso avere a disposizione una cura ) o "combattere" ( ovvero il problema resta, ma si agisce contro il responsabile ).
Questo per la nostra coscienza non è accettabile, allora nascono le medicine alternative e le teorie di complotto.
Le prime sono una "fuga", anche se virtuale. Non curano davvero, ma permettono di credere di starlo facendo, cosa non diversa per la nostra coscienza.
Le seconde trovano un responsabile, un nemico. Sembrerà strano ma "combattere" per l'incoscio è altrettanto importante che trovare una soluzione, e non è neppure importante "vincere", ma il semplice fatto di averci provato.
Consiglio a riguardo la visione di un vecchio ( e bel ) film che parla in maniera efficace dell' argomento:
https://www.youtube.com/watch?v=92AefYfYDMM
(Segue)
RispondiEliminacome si collega questo al suo caso?
Nel suo racconto non c'è una prova, ma si parla di "aria di mafia", di lucrosi affari, di insabbiamenti, di "motivi ufficiali".
Lei non sà quali erano gli effetti negativi trovati dai californiani, ma lo suppone, non sà i veri motivi della sperimentazioni effettuati al San Matteo di Pavia, ma li suppone, non sà i risultati di tali test, ma li suppone, e suppone che sono stati insabbiati, supponendo il motivo.
Questo è complottismo. Per definizione.
Ho commentato solo la primissima parte del suo intervento, ma usa questa tecnica per tutto il racconto, e credo di aver reso l'idea.
Oltre alle sue supposizioni, quali prove ha in mano che quel vaccino per la pertosse provocasse l'autismo?
Quali prove ha a sostegno dell' insabbiamento?
Quali prove ha a sostengo che l'insabbiamento servisse a nascondere l'autismo e non altri effetti?
Poi dato che l'autismo esisteva prima di tale vaccino ( e dei vaccini in generale ), continua ad esistere ora che tale vaccino non esiste più ( colpendo anche persone che non hanno mai effettuato vaccini di alcun tipo), e che pochissimi dei bambin che hanno effettuto tale vaccino sofrano di autismo, dobbiamo concludere che al massimo l'autismo è causabile anche da fonti diverse dal(/dai) vaccino(/vaccini), e che se anche il vaccino sospettato causasse ( pura ipotesi ) l'autismo non lo causa sempre ma è un aventualità rara.
Quindi come fà ad essere sicuro che la causa dell' autismo di suo figlio sia tale vaccino e non l'altra ( o altre) causa sconosciuta che sicuramente esiste? ( visto che se anche tale vaccino avesse questa capacità non si potrebbe sapere con certezza che sia quella la causa ).
Io posso solo immaginare la sofferenza che lei prova e che ha provato in passato, ed ha tutta la mia solidarità ( per quanto sia inutile ).
C'è uno studio ( per ora è ancora da prendere con le pinze ) che conclude che l'autismo si forma durante la gravidanza con una struttura anomala del cervello del feto:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/26/autismo-secondo-ricercatori-usa-inizia-nel-grembo-materno/927969/
Il fatto che si manifesta attorno al secondo anno di età ( terzo da quello che ho capito per una diagnosi certa ) non vuol dire che la malattia non fosse già presente da prima.
Ma se veramente lei abbraccia queste teorie spinto dal bisogno emotivo di trovare consolazione a quanto le è accaduto ( la mia è una pura ipotesi, come le sue, non sono uno psicanalista ), i miei ragionamenti non potrebbero mai scalfire le sue convinzioni, perchè protette dai meccanismi di rimozione della coscenza umana.
Quindi che le devo dire, creda a quello che vuole, ma il compito degli scettici è arginare teorie irrazionali che possano causare danni alla società in cui viviamo, anche se non credo sia possibile ( almeno per me ) farle cambiare idea.
@Francesco:La risposta alle tue domande, nonché tutti i riferimenti del caso, sono contenuti nel resoconto che ho scritto (hai digitato "Acelluvax" su google?)
RispondiEliminaL'ho fatto ma quello che si legge è solo una versione estesa dei tuoi post su questo blog: interpretazioni e personali e nessuna risposta alle precise domande che vedo eviti accuratamente: es. dicevi che avresti mostrato la prova certa che nel caso dei problemi di tuo figlio la causa fu il vaccino, ma nel tuo ponderoso documento non vi è nessuna prova, solo le tue interpolazioni, da genitore addolorato alla ricerca di una causa, tra articoli non pertinenti ed interpretazioni errate di grafici e correlazioni.
Ho visto anche il grafico che avevi messo con la tua rielaborazione per provare quello che, in altro post, chiamavi “tarocco epidemiologico”. Io penso che per onestà intellettuale si dovrebbe porre un'errata corrige in cui si dica che i tuoi calcoli erano errati (come ti avevo dimostrato) e che quello che dimostra il grafico è un'assenza di correlazione tra vaccini e autismo.
Tra le tante non-risposte c'è anche quella all'inapproriatezza del disegno di studio del trial di Pavia, dove a meno che non mi sia sfuggito, chi lo sostiene sei ancora tu.
Oggi come oggi, immettere sul mercato un nuovo vaccino costa (…) fatto che un'azienda non arrivi a centrare questo fondamentale, (...) Un buon antipertosse acellulare ha mercato ovunque(...), sia combinato con DT oppure anche con altri antigeni.
E' questo cercare di mostrare che sono le leggi del marketing a provare che l'incremento di incidenza dell'autismo è causata dai vaccini che evidenzia l'impossibilità di provarlo con la scienza: a che ti serve dimostrare che la tal azienda guadagna dalla vendita dei vaccini se già possiedi grafici e correlazioni che lo proverebbero scientificamente ? Vogliamo invece dire che ogni volta che qualcuno competente dimostra l'esistenza di errori grossolani che portano a conclusioni errate si glissa amabilmente non avendo gli strumenti per argomentare ?
Come mai non sei riuscito a confutare neanche un decimale dei calcoli che ti avevo rifatto tempo fa e che dimostravano che le tue interpretazioni sulla correlazione vaccini autismo erano errate e inconsistenti ?
Non so se lo hai compreso, ma oggi mi trovo nelle condizioni di non avere più bisogno di chiacchiere.
Prendila con un sorriso perchè non ho nulla contro di te e sono sinceramente dispiaciuto per il tuo dolore, ma su questo ultimo aspetto sei ampiamente autonomo :-)
Ho bisogno che qualcuno, dati alla mano, mi dimostri che sono in errore (e magari me ne spieghi anche il perché)
Questo è già stato fatto.
ho fatto un appello perché ho pensato che "non si può mai sapere…", e che potrebbe magari anche succedere che qualcuno sia in grado di fornirmi elementi per chiarire
RispondiEliminaHai le tue giustificazioni e per questo ti permetto di fare qualcosa che qui non sarebbe permesso (parlare di un caso personale). Però anche io non ho capito bene quale sarebbe il "nesso" tra il problema di tuo figlio ed i vaccini. Se è tutto "insabbiato", se c'è una manovra volontaria (naturalmente, visto che fai dei nomi, te ne assumi le responsabilità, sei adulto e sicuramente ti rendi conto di ciò che dici), se c'è una manovra organizzata per coprire un "delitto" volontario o meno, come faresti tu o peggio, chi non conosce nemmeno i fatti, a concludere per un nesso del genere?
Poi ti suggerisco un'altra cosa: visti i tuoi "sospetti", non sarebbe meglio impegnarsi a trovare i bambini di quel gruppo che citi per controllare le loro condizioni? Sarebbe decisivo, no?
PS: Non vado oltre perché per me sono giorni davvero impegnativi, sono strapieno di lavoro. Me ne scuso.
Per Francesco, con il dovuto rispetto (e pur sentendomi umanamente vicino a te per l'esperienza che hai condiviso qui), perché la tua esperienza aneddotica -in buona fede, ma aneddotica- dovrebbe convincermi del legame vaccini/autismo?
RispondiEliminahttps://yourlogicalfallacyis.com/anecdotal
Caspita! Sapevo di essere entrato in chiesa a bestemmiare, e l'ultima cosa che mi aspettavo era un 'bravo' e giù, pacche sulle spalle.... Però mi sembra di notare una cera imparzialità. Vediamo allora di fare un po' d'ordine. Dunque... da dove siamo partiti? Da genitori che si rivolgono al magistrato per ottenere chiarezza (pardon!… giustizia) sul ruolo che potrebbe aver avuto il vaccino MPR nell'eziologia del disturbo autistico di cui soffrono i loro figli. Poi mi sono inserito io nella discussione (che del resto non poteva ancora definirsi tale) poiché ritenevo di avere qualcosa da dire, ovvero riportare la mia testimonianza (assolutamente non OT in merito a 'vaccini e magistratura'). Adesso c'è chi sostiene che io sia qui per dimostrare, scientificamente e in un blog, la correlazione vaccini-autismo... Max(L), poi, con cui non si riesce neanche a trovare un punto d'accordo su un banale moltiplicatore, è già riuscito a esaminare nel dettaglio il mio resoconto e la relativa bibliografia e, in men che non si dica, ha emanato sentenza definitiva. Ad ogni modo, il tempo è tiranno anche per me. Ho intenzione di rispondere, ma debbo farlo a rate.
RispondiElimina@Di GraziaHai le tue giustificazioni e per questo ti permetto di fare qualcosa che qui non sarebbe permesso (parlare di un caso personale).
Ti ringrazio per l'opportunità.
ti suggerisco un'altra cosa: visti i tuoi "sospetti", non sarebbe meglio impegnarsi a trovare i bambini di quel gruppo che citi per controllare le loro condizioni? Sarebbe decisivo, no?
Non credo che tu lo stia dicendo ironicamente. Solo che ho un piccolo problema: le mie facoltà paranormali. Ci sto lavorando, ma i risultati tardano ad arrivare :-) Battute a parte, penso che tu abbia ragione, ma Pavia conta quasi 70 mila abitanti (senza considerare i comuni limitrofi) e riuscire a trovare quei cento quindicenni credo sia una 'mission impossible'. Ci si potrebbe provare (senza garanzie) solo potendo disporre del mezzo televisivo. Ma a 'Chi l'ha visto' si occupano di altre faccende. Toglimi una curiosità: ma quando l'hai scritto, a quale modalità pensavi?
naturalmente, visto che fai dei nomi, te ne assumi le responsabilità, sei adulto e sicuramente ti rendi conto di ciò che dici
Sono tranquillo, maggiorenne e (ahimè ;-) vaccinato. Tutto quello che ho scritto corrisponde a verità, e ho fax, ricevute di raccomandate ed e-mail a dimostrarlo. Ma vediamo come sono andate le cose. Il tutto è iniziato con una domanda:
“E' possibile conoscere in base a quali riscontri di natura clinica è stato valutato il profilo di sicurezza dell'Acelluvax (aP) prima che ne fosse autorizzata la commercializzazione? Sono disponibili dati circa la schedula che è stata adottata per vaccinare, ad esempio, mio figlio? Esistono dati relativi alla contemporanea somministrazione di altri vaccini (obbligatori) contenenti tiomersale?”
I dirigenti dell'Ufficio di Igiene mi rispondono che devo rivolgermi all'Istituto Superiore di Sanità o al ministero, poiché loro hanno svolto un ruolo esclusivamente esecutivo nel Progetto Pertosse. Contemporaneamente in Regione si palleggiano la patata, per poi lanciarla verso l'esperto, Vittorio Demicheli del servizio sovrazonale di epidemiologia dell'ASL di AL. Demicheli a sua volta la passa alla collega di scrivania Barale (che al Progetto Pertosse ha collaborato), ma la sola cosa che riesco a rimediare è un bugiardino del '94. E la domanda continua a rimanere senza risposta. Anni dopo, nel 2009, dopo la pubblicazione su Pediatrics, decido di scrivere a Tozzi. Ci scambiamo alcune e-mail, ma anche da lui, che al Progetto Pertosse aveva lavorato fin dagli inizi, la risposta non arriva. Se non qualche commento sull'abbandono'.
Nel frattempo mi ero comunque già arrangiato (chi fa da sé, fa per tre), e la risposta che avevo trovato era: ZERO, uno zero grosso e tondo come lo pneumatico di un TIR. E se l'ho trovata io, poteva tranquillamente trovarla qualcun altro.
RispondiEliminaRiepilogando: un genitore fa vaccinare suo figlio e poi, se si permette di domandare su quali BASI SCIENTIFICHE ciò sia avvenuto gli rispondono "Boh?! Prova a chiederlo al ministro, forse lui lo sa…". Poi, se quello stesso genitore si interroga sul perché quel vaccino sia stato RITIRATO dal commercio, coro di silenzi e, quando va bene, un altro "Boh?! Niente sacciu…". Non tocchiamo poi la questione bugiardini! Se a Palermo rubi una banana, si incazzano. Se in Italia chiedi uno specifico bugiardino, devi farti il segno della croce e prepararti ad aspettare decenni.
Ho forse chiesto la luna? No! Tutto normale? No! Ragion per cui le persone che ho citato non hanno proprio un bel niente da recriminare (peccato però che all'epoca non ho trovato sulla mia strada Max(L), altrimenti un riscontro decisivo e inequivocabile l'avrei avuto nel giro di pochi minuti :-)
Nota su Tozzi: è stato l'unico che si è degnato di rispondere alla e-mail che è poi stata pubblicata come lettera aperta sul sito comilva. E con questo, chiuso capitolo nomi e cognomi.
@Zugzwang Quanto scritto sopra serva anche da commento a parte delle sue considerazioni, e in particolare quelle relative al complotto. Se 'complotto' non è, allora il mio 'complottismo' è figlio della 'trasparenza' che contraddistingue l'operato delle summenzionate persone. A cui io, lei e altri milioni di italiani pagano lo stipendio. Buttarla in psicologia, poi, non serve a molto. Lo ha già fatto Rappuoli definendomi pubblicamente "caso umano". Troppo comodo.
Caro Zungwang, finché l'onere della prova sarà a carico della parte lesa, lei (e chi ragiona come lei) avrà vita facile. Ma per quale motivo crede che io mi sia rivolto alla magistratura? Userò una metafora: se il cadavere è stato occultato e l'arma del delitto fatta sparire, allora ciò significa che il delitto non è mai stato commesso? Io qui, se ci fa caso, non ho scritto nulla circa la patologia di mio figlio (lei scrive autismo, e potrebbe anche avere ragione, ma lo ha semplicemente dedotto) così come metà del resoconto che ho scritto è dedicato all'ADHD (l'altra metà ai meccanismi dell'occultamento). Ma lei non lo ha letto, ed esprime giudizi esclusivamente sulla base del mio riassunto (che è tale per definizione).
(continuerà, anche per Max)
@Luca Cavalieri
RispondiEliminaSi deve tener presente che le vaccinazioni non provocano solo l'autismo.
Anche la sindrome di Down può essere provocata dai vaccini.
Vero, secondo miocuggino anche il debito pubblico è causato dai vaccini... del resto sta crescendo quasi ininterrottamente negli ultimi 30 anni... che strana coincidenza, né?
TRE CONSIDERAZIONI
RispondiEliminaPRIMA CONSIDERAZIONE
Vi sono delle informazioni che sono riservate, cioè vi sono informazioni che non sono di dominio pubblico. In Italia, come nel resto del mondo, esiste il cosiddetto segreto industriale o segreto aziendale che è uno strumento di tutela delle attività intellettuali (creative e inventive) relative allo sviluppo di prodotti industriali e che rientra nella branca del diritto industriale e del diritto della concorrenza. È possibile ritenerlo non etico ed è possibile cercare di ottenere l’abolizione del segreto industriale, ma mi sembra uno scopo assai arduo.
SECONDA CONSIDERAZIONE
L’Autorità – Aifa, Ema, Ministero della Salute, Antitrust, Autorità giudiziaria, ecc. – possono in ogni momento ficcare il naso in qualsiasi pezzo di carta, email, slide, post-it, ecc. che è all’interno di una Azienda. E questo “ficcare il naso” avviene sia a random che su GIUSTIFICATA (sottolineo giustificata) sollecitazione. Quindi se c'è del marcio in Danimarca, vi sono diverse Autorità che sono specificatamente proposte a controllare. Per essere più precisi, se vi è uno studio clinico che ha dato luogo a risultati inattesi e inquietanti, vi sono – in linea di principio - dei sistemi di controllo da parte dell’Autorità che dovrebbero intercettarli (in altre parole, non si può impunemente e – soprattutto – facilmente “nascondere” sotto il tappeto, evidenze di importanti eventi avversi che emergono in un trial clinico).
TERZA CONSIDERAZIONE
Sostanzialmente viene espressa la convinzione che se una Azienda abbandona un proprio prodotto, ciò debba essere obbligatoriamente per un motivo di “safety”: semplicemente infondato.
Ciao
ma quando l'hai scritto, a quale modalità pensavi?
RispondiEliminaCredo ce ne siano tre:
1) Un appello pubblico (media, giornali, TV, mezzi locali...).
2) Magistratura (che può chiedere quello che per privacy non si potrebbe chiedere).
3) Ricerca personale (molto impegnativa), dovresti accedere in qualche modo ai registri dell'anagrafe o dell'USL e cercare...cercare...
Ma se trovi tante di quelle persone potresti verificare se c'è qualche particolare in comune con il problema di tuo figlio.
Questo supponendo tu abbia già "bussato" a tutte le porte "istituzionali" possibili.
@Luca Cavalieri
RispondiEliminaSi ma io li frego, quelli che vogliono controllarmi. Porto sempre un cappello foderato di stagnola.
Salve a tutti.
RispondiEliminaIn questa "intervista" (http://www.vitalmicroscopio.net/2014/04/chiarimenti-sui-vaccini-montanari-risponde/) il Sig. Stefano Montanari asserisce che le stesse aziende produttrici di vaccini includano l'autismo quale possibile effetto collaterale:
"SM – l’autismo è uno dei punti in qualche modo più dolenti. È incredibile trovarsi di fronte a chi nega la possibilità di questo effetto collaterale quando sono i produttori stessi ad ammetterlo. Basta leggere alcuni bugiardini come, ad esempio, quello allegato al vaccino trivalente Tripedia contro difterite, tetano e pertosse, o, ancor di più, certi documenti riservati (che io ho e che posso produrre) compilati dai fabbricanti per trovare conferma inequivocabile che l’autismo fa parte dell’elenco tutt’altro che scarno degli effetti indesiderati gravi, molti dei quali di origine neurologica. Come spesso accade per molti farmaci, nell’elenco compare anche la morte. Se i produttori stessi ammettono l’esistenza del problema, diventa curioso negarlo. Però funziona."
Qualcuno può confermare o spiegare quanto asserito da Montanari? Di mio non ho elementi per verificarlo, posso ipotizzare che se quanto riportato è vero si tratti di una mossa cautelativa da parte delle aziende stesse. Non essendo del settore, chiedo lumi. Grazie!
Francesco,
RispondiEliminaSull’autorevole sito della FDA, si può rinvenire il “bugiardino” (nomina sunt consequentia rerum) di Tripedia e, nella sezione, ADVERSE REACTIONS, si legge quanto segue:” Adverse events reported during post-approval use of Tripedia vaccine include […], autism, […]. Because these events are reported voluntarily from a population of uncertain size, it is not always possible to reliably estimate their frequencies or to establish a causal relationship to components of Tripedia vaccine.
Si veda link:
http://www.fda.gov/downloads/biologicsbloodvaccines/vaccines/approvedproducts/ucm101580.pdf
Ricapitolando, sul “bugiardino” di Tripedia è riportato, in altre parole, che qualcuno ha segnalato - durante la fase post-commercializzazione - alla ditta produttrice (Sanofi Pasteur Inc.) l’insorgenza di autismo dopo la somministrazione di Tripedia.
A seguito di tali segnalazioni, la ditta, in ottemperanza a disposizioni di legge, ha quindi riportato sul “bugiardino” l’autismo.
Non conosco bene Stefano Montanari.
Però è certo che Stefano Montanari non conosce bene le dinamiche – ancora alquanto confusionarie – che sottendono l’atto del redigere i “bugiardini”.
Personalmente, sono, in conclusione, convinto che i “bugiardini” rimangono prima di tutto dei documenti scritti da burocrati e non da medici, per cui si deve indubbiamente dare loro importanza, ma … non più di tanto.
Cordialità
Ho riletto il mio intervento e l'ho trovato non sufficientemente chiaro.
RispondiEliminaCiò che voglio semplicemente dire è che l'autismo è effettivamente riportato nella sezione relativa alla safety del Riassunto delle Caratteristiche di Prodotto (RCP) di Tripedia, ma si deve aggiungere che è anche subito dopo riportata una frase che sostiene che l'autismo e gli altri eventi avversi riportati non hanno una dimostrata relazione causa-effetto con il vaccino.
Basta leggere qui:
RispondiEliminahttp://medbunker.blogspot.it/2013/12/vaccini-ed-autismo-la-prova-in-una.html
4. Uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Toxicology dal Dipartimento di Neurochirurgia presso l’Istituto Neurologico Metodista di Houston ha dimostrato che il Disturbo dello Spettro Autistico [DSA] è una malattia causata da un problema nello sviluppo del cervello. I ricercatori hanno esaminato le cellule B e i loro livelli di sensibilità al Thimerosal, un additivo mercuriale ancora utilizzato in molti vaccini e nella filiera produttiva di tutti quei vaccini che sono spacciati come liberi da sali di mercurio. I ricercatori hanno stabilito che i pazienti con DSA hanno una maggiore sensibilità al Thimerosal che limita la proliferazione cellulare in genere dopo la vaccinazione. La ricerca mostra che le persone che hanno questa ipersensibilità al Thimerosal potrebbe renderli altamente sensibili alle tossine ambientali, e le persone con un difetto mitocondriale mite possono essere influenzate negativamente dal Thimerosal. Il fatto che le cellule B dei pazienti con DSA presentano un’ipersensibilità al Thimerosal ci conferma molte cose.
RispondiElimina5. Uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Biomedical Sciences ha stabilito che l’autoimmunità del sistema nervoso centrale può giocare un ruolo causale nell’Autismo. I ricercatori hanno scoperto che, poiché molti bambini autistici hanno elevati livelli di anticorpi contro il morbillo, si dovrebbe condurre uno studio sierologico sul livello anticorpale di morbillo-parotite-rosolia [MMR ] e proteine basiche della mielina [MBP]. Le loro analisi hanno mostrato un significativo aumento del livello di anticorpi MMR nei bambini autistici. Lo studio conclude che i bambini autistici hanno avuto una risposta anticorpale inadeguata o anormale al vaccino MMR. Lo studio ha determinato che l’Autismo potrebbe essere il risultato di una infezione da morbillo atipico che produce sintomi neurologici in alcuni bambini. La fonte di questo virus potrebbe essere una variante di MV [measles virus, ovvero virus del morbillo], o potrebbe essere lo stesso vaccino MMR.
6. Uno studio pubblicato sulla rivista Annals of Clinical Psychiatry suggerisce che l’Autismo è probabilmente innescato da un virus, e che il virus del morbillo [MV e / o vaccino MMR] potrebbe essere un ottimo candidato. Esso supporta l’ipotesi che una risposta autoimmune indotta dal virus può giocare un ruolo causale nell’Autismo.
spam..
RispondiElimina(quello di prima)
RispondiElimina@Di Grazia
1) Un appello pubblico (media, giornali, TV, mezzi locali...).
In effetti quest'opzione non l'ho ancora collaudata. Diciamo che ho dato per scontato che si tratti di una strada difficilmente percorribile. Sai, fintanto che uno si limita a raccontare il proprio caso personale (ovvero si mantiene debitamente all'interno del 'recinto' aneddotico), forse un'opportunità riesce pure a strapparla. Ma se tenta di trascendere, magari tirando in ballo una casa farmaceutica e il ministero, credo che l'impresa divenga molto più ardua. Ad ogni modo, almeno un tentativo lo farò, 'volando basso' con le aspettative.
2) Magistratura.
La farò breve. Recentemente ho provato a 'stuzzicare' il procuratore che, nel 2001, si era occupato della questione 'vaccini al mercurio'. Ed è stata una mossa che non mi sarebbe mai venuta in mente (vista la mia precedente esperienza con quella stessa procura) se a suggerirmela non fosse stato un maresciallo dei carabinieri, dopo aver sentito una sintesi della storia. Com'è andata a finire? E' arrivato il CTU di turno (un 'luminare' ottuagenario) che ha liquidato, in neanche una dozzina di pagine di consulenza, il mio PIU' ulteriori esposti che coinvolgevano vaccini differenti (antinfluenzali Novartis ed esavalente GSK). Esposti che si erano cumulati sulla scrivania del magistrato nell'arco di poco più di un paio d'anni, e che egli aveva rubricato in un unico fascicolo.
Per quanto mi riguarda, il procuratore ha fatto l'ultima cosa che mi aspettavo facesse: ha cioè 'riesumato' il mio precedente esposto (archiviato dalla collega nel 2007 per intervenuta prescrizione dell'art. 590 c.p.) e l'ha inviato al consulente, il quale, a sua volta, nelle pochissime righe ad esso dedicate, non ha MINIMAMENTE fatto cenno alle questioni su cui abbiamo qui amabilmente discettato. COME SE NON ESISTESSERO. Mettiamola allora così, per non offendere nessuno: la figura del CTU può essere determinante nel far 'desistere' un magistrato da qualsiasi ulteriore approfondimento d'indagine.
Quali altre possibili interpretazioni di questi fatti? Ad esempio, una prescrizione che si delinea all'orizzonte e nel bel mezzo della situazione di crisi denunciata dal Presidente del Tribunale di Torino.
http://www.tribunale.torino.giustizia.it/it/Content/Index/27913
Oppure una questione di competenza territoriale o, ancora, dopo decenni di onorata carriera, l'imminente pensione (e queste, sottolineo, sono mie personali riflessioni).
Sta di fatto che io uno straccio d'INDAGINE non l'ho proprio MAI VISTA, e che di elementi per lo meno per abbozzarla ce ne sono. E non pochi, soprattutto questa volta, con di fronte un quadro molto più completo su cui lavorare.
Potrei anche scrivere al Procuratore di Pavia, è vero, ma non vorrei continuare a sbattere masochisticamente il grugno contro un muro di gomma.
Giusto un paio di commenti 'a caldo' di persone qualificate (una laureata in medicina, l'altra in farmacia, entrambi dirigenti in strutture pubbliche) che si sono recentemente sobbarcati la lettura del 'polpettone' che ho scritto, e con cui ho avuto anche l'occasione di un faccia a faccia. Eccoli: che, se si scavasse fino in fondo, scoppierebbe un bel putiferio e che in ballo ci sono "troppi interessi, troppo denaro, troppo di tutto".
Inutile quindi farsi pie illusioni.
2) Ricerca personale.
RispondiEliminaNon è chiaramente una modalità alla mia portata.
Credo che tu abbia intuito che io sto continuando a muovermi autonomamente, sporadicamente e senza supporto. E' pur vero che non l'ho sempre espressamente richiesto, ma non l'avrei disdegnato se mi fosse stato offerto. E ciò non è mai successo. (capisci a me! ;-)
Ed è così che, in questi anni, ho imparato che per 'mettere in riga i pidocchi', non c'è bisogno di arrivare alle querele o alle intimidazioni, basta semplicemente fare loro terra bruciata intorno.
Comunque, grazie per i consigli.
Salve,
RispondiEliminaio e mia moglie, avendo seguito il consiglio di una nostra amica pediatra, siamo andati a leggere un po' il sito VaccinarSI.org, anche perchè è previsto che questa settimana facciamo a nostra figlia di 6 mesi la prima dose dell'esavalente (che forse rimanderemo)...
Nel sito abbiamo trovato una pagina interessante che confronta la probabilità di avere un danno da vaccino con il rischio di complicanze serie a seguito delle varie malattie (finalmente direi...).
http://www.vaccinarsi.org/contro-la-disinformazione/rischi-reali-connessi-alle-vaccinazioni.html
Il problema è che i dati sono riportati in modo molto disomogeneo e quindi mi sono messo a fare una tabellina Excel in cui ho cercato di mettere ordine e di valutare la convenienza di ogni tipologia di vaccino con ogni malattia. La tabella si trova qui:
https://www.dropbox.com/s/n1v6px2t68t9sn0/Vaccinazioni_numeri.xlsx
Purtroppo c'è qualcosa che non mi torna...
Quello che viene fuori è che considerando l'incidenza attuale delle malattie in Italia (visto che non ha senso confrontare la probabilità tra danno e complicanza senza moltiplicare quest'ultima per l'incidenza) la probabilità di avere danno grave da vaccino contro quella di avere complicanza grave è sempre a sfavore del vaccino... a volte ci sono ordini di grandezza... :-(
C'è qualcosa che stiamo sbagliando o non considerando? Perchè messi così i dati sono sconsolanti... sembrano dire l'esatto contrario di quello che era l'intento dell'articolo..
Sinceramente eravamo convinti di farli ormai, ma vedendo questo ci ri-assalgono i dubbi...
Grazie per il parere che vorrete dare.
@michele
RispondiElimina"Quello che viene fuori è che considerando l'incidenza attuale delle malattie in Italia...."
guarda che questo è un ragionamento errato: molti vaccini funzionano attraverso la cosiddetta "immunità di massa". in parole povere il vaccino non offre una immunità al 100% alla malattia, ma solo una resistenza molto alta. questi significa che, se ti trovi in un paese dove nessuno è vaccinato e tu sei l'unico vaccinato, l'alta incidenza della malattia tra le persone che ti circondano ti porteranno comunque ad ammalarti prima o poi. viceversa, se sei l'unico non vaccinato e circondato da persone vaccinate, probabilmente non ti ammalerai perchè godi dell'"immunità" fornita dal fatto che, nell'ambiente in cui vivi, la malattia non c'è od è comunque rarissimo incotrare un malato che ti contagi.
pertanto il vaccino per essere utile necesdsita che la popolazione vaccinata superi una certa "massa critica", raggiunta la quale la diffusione della malattia diventa più lenta della velocità di remissione e la malattia diventa relativamente rara.
pertanto finchè è una singola persona a fare il tuo ragionamento (nel mio paese l'incidenza della malattia è bassa, grazie al fatto che tutti sono vaccinati, quindi non mi conviene vaccinarmi a mia volta) questo può essere fatto senza problemi, ma nel momento in cui tale ragionamento diventa comune, improvvisamente si perde la massa critica, l'incidenza della malattia in italia sale agli stessi livelli presenti nei paesi dove non vi è vaccinazione e pure coloro che hanno continuato a vaccinarsi finiranno lo stesso con l'ammalarsi (con tempi più lunghi dei non vaccinati, ma dopo lunghe esposizioni capiterà anche a loro).
il ragionamento corretto pertanto non è confrontare con l'incidenza della malattia in italia (o un altro paese che beneficia dell'immunità di massa), ma con l'incidenza in un paese dove il tasso di vaccinazioni è basso. solo così il ragionamento può essere valido anche se esteso a tutta la popolazione senza finire con l'autodistruggere le premesse su cui è basato.
cosiddetta "immunità di massa" … … nessuno è vaccinato e tu sei l'unico vaccinato, l'alta incidenza della malattia tra le persone che ti circondano ti porteranno comunque ad ammalarti prima o poi
RispondiEliminaAllora perché la profilassi o il vaccino per recarsi in un Paese ad alto rischio di una qualunque malattia?
Ero convinto funzionasse al contrario, che cioè una grande massa di vaccinati proteggesse anche i pochi non vaccinati che, di riflesso, vengono "praticamente immunizzati".
No, non è proprio così... l'immunità di massa è stata 'fraintesa'... è un di più alla vaccinazione individuale che protegge i pochi non vaccinati in un'area ad alta percentuale di vaccinati... come l'Italia.
EliminaSe un vaccinato va in un'area dove non esistono vaccini... sarà l'unico a non contrarre malattia :-)
Capisco il vostro punto.
RispondiEliminaNon vi nascondo che dal punto di vista di un genitore che sta per iniziare il ciclo vaccinale su sua figlia c'è paura e indecisione.
Ma il discorso è chiaro: il calcolo delle probabilità su una singola persona può trarre in inganno perché non considera gli effetti complessivi sulla diffusione della malattia nella popolazione. Grazie delle risposte.
@michele
RispondiEliminaScusami, ma io la farei più semplice. Mi pare ovvio che su una popolazione fortemente vaccinata, si avrà una maggiore incidenza delle conseguenze dal vaccino rispetto a quelle della malattia. Purtroppo, delle statistiche pulite non sono possibili in presenza della campagna di vaccinazione in corso.
Mi pare che proprio su questo blog si parlasse del ritorno statistico rilevante delle complicazioni delle malattie nei paesi dove le campagne antivacciniste sono state più "efficaci"
@altri
Certo che poi il comportamento delle strutture pubbliche non aiuta. Ho recentemente vaccinato a mio figlio per la nota MPR, e all'atto della vaccinazione non siamo stati informati sui possibili effetti collaterali, così quando si sono presentati abbiamo aspettato un bel po' prima di prendere provvedimenti, e poi quando abbiamo richiamato il centro vaccinale non siamo stati considerati. Ovviamente ci siamo rivolti al medico di famiglia ... però ...
Forse un pelo in più di attenzione, in questi periodi di rovente polemica su questi argomenti non farebbe male ....
@giovanni parrella
RispondiEliminain realtà credo che il discorso sia un po' più complitato: la maggior parte dei vaccini non fornisce un'immunità assoluta, quanto più che altro un'immunità relativa (cioè diversi gradi di "resistenza" alla malattia, che possono andare da un'immunità di fatto alla semplice bassa probabilità di contrarre la malattia nel corso della propria vita).
ad esempio il vaccino antiinfluenzale fornisce solo una resistenza all'influenza, non immunità totale: questo è dovuto al fatto che tale virus muta molto facilmente e quindi si sviluppa sempre una sua sottovarietà in grado di eludere il vaccini (infatti tale vaccino deve essere riaggiornato ogni anno). questo significa che, mentre una persona non vaccinata corre il "rischio standard" di venire contagiata ogni volta che entra in contatto con una persona malata, la persona vaccinata correrà tale rischio solo quando entra in contatto con una persona che ha contratto la sottovarietà immune al vaccino. il che si traduce in un "rischio totale" per i vaccinati di contrarre la malattia molto inferire a quello corso dai non vaccinati, ma il rischio è comunque non nullo.
un discorso simile vale nel caso dei vaccini che necessitano di un richiamo periodico: in qeul caso il problema è che l'efficacia del vaccino decresce col tempo e pertanto non sarà mai "assoluta", ma sarà sempre una "resistenza relativa". e i richiami si fanno quando appunto tale resistenza cala troppo.
e questo discorso vale per molti vaccini (anche se non so di preciso quanti e quali, non sono un esperto). anche quello per il morbillo rfientra nel caso della "resistenza, non immunità", visto che conosco persone che si sono ammalate comunque nonostante tale vaccino (casi rari ovviamente).
ora tutto questo significa che è vero che l'immunità di massa protegge in primo luogo i non vaccinati (poichè sono quelli più a rischio), ma indirettamente protegge anche i vaccinati stessi: se ad esempio vi fosse un'epidemia di una malattia virale vaccinabile, ma il cui vaccino non fornisce un'immunità assoluta, ed ogni singolo giorno, per alcuni mesi, ogni persona fosse costretta a stare in stretto contatto con delle persone malate, i non vaccinati si ammalerebbero in pochissimi giorni (circa, dipende da quanto è virale la malattia). mentre i vaccinati probabilmente impigherebbero mesi (o comunque molto, molto più tempo dei non vaccinati. questo in media ovviamente, la sfiga ci può sempre capitare) per ammalarsi. ma comunque prima o poi si ammalerebbero, a seguito di un'esposizione così massiccia.
i vaccini per i viaggia all'estero credo che si facciano perchè, appunto, anche qualora non forniscano un'immunità totale, comunque offrono una grande resistenza, il che è meglio di niente: permettono in sostanza di avere buone probabilità di restare sani fino al momento in cui si torna a casa.
RispondiEliminapoi ovviamente io non sono un esperto di vaccini e non conosco quelli prescritti per i viaggi all'estero, quindi può anche darsi che essi siano tutti in grado di fornire un'immunità completa, ma comunque il discorso fila anche nel caso di immunità relativa (cioè di semplice forte aumento della resistenza alla malattia)
Nightshade, certo che il discorso è più complicato! :-)
RispondiEliminaComunque, semplificando, un vaccino agisce sempre in un unico modo: stimolando il sistema immune dell'ospite a "reagire" nei confronti di un agente patogeno attraverso una specie di "inganno" (infatti per un vaccino posso usare un agente infettivo ucciso, oppure uno vivo attenuato, o ancora particelle purificate o addirittura prodotti sintetici somiglianti, sempre con l'unico scopo di "ingannare" il mio sistema immunitario e farlo reagire proprio come se fosse DAVVERO esposto alla malattia per la quale intendo vaccinare).
Quella che tu chiami resistenza, immunità relativa o assoluta è quindi sempre la stessa cosa, cambia l'espressione finale dell'effetto del vaccino.
Ogni vaccino ha infatti la sua "efficacia" o la sua "durata": così, se ad esempio un vaccino per l'epatite b o la varicella dovrebbe determinare una risposta in almeno il 95% dei casi e durare almeno un decennio (se non tutta la vita), un vaccino per il colera determinerà una risposta nel 30-50% dei vaccinati e durerà qualche anno... ma entrambi fanno la stessa cosa, stimolano una risposta immune nell'ospite in modo che, in caso di nuova esposizione, l'ospite stesso reagisca rapidamente ed impedisca lo sviluppo della malattia (o, quantomeno, ne contenga lo sviluppo determinando un'infezione asintomatica o paucisintomatica): il vaccino dell'epatite lo fa però decisamente meglio rispetto a quello per il colera.
Nè più nè meno di quello che succede con l'immunità naturale: ad esempio, un pz che ha avuto il morbillo è "immune" a nuove infezioni... anche se durante la vecchiaia potrebbe reinfettarsi per il venire meno della sua immunità naturale.
Nel caso dell'influenza, ogni anno il vaccino dovrebbe contenere i due ceppi più frequenti A ed un ceppo B... e può restare lo stesso vaccino anche per decenni, se il quadro epidemiologico si mantiene costante: la risposta è buona (nel senso che risponde l'80-85% dei vaccinati), è la durata della risposta che è effimera e che richiede richiami annuali, ma sostanzialmente sempre degli stessi ceppi che vanno per la maggiore in quel periodo. Il vaccino stagionale si mantiene costante fin quando l'OMS e gli enti di sorveglianza locali non decidono di variarlo.
Ho letto con molto interesse il suo libro. È stato più facile per me, nuova fruitrice del blog, avere gli argomenti in maniera ordinata ed esaustiva. Dal punto di vista editoriale un bel lavoro. Spero in un suo secondo libro per altri argomenti.
RispondiEliminaPur non facendo io parte del settore medico-scientifico, ho trovato molte conferme a quelle che erano semplici mie intuizioni. Il mio interesse nasce da una ricerca sulla disinformazione in rete. Per quanto posso cerco di condividere il più possibile le smentite al terrore ormai diffuso in vari campi, ma da quando tento di farlo in quello medico purtroppo gli "scontri" che ne derivano non sono per me facili. Ogni volta che sollevo la questone vaccini sui social network, cercando di dare informazione e arginare le bufale, spunta sempre qualcuno che mi apostrofa come insensibile perché ha un figlio, un nipote, un cugino, rovinato dal vaccino per questa o quella malattia (le più varie devo dire). Non potendo entrare nel merito del singolo caso ovviamente la discussione si deve sempre interrompere, non posso di certo "infierire" sul dolore di chi si vede un caro rovinato, a detta loro, dai vaccini. Ora mi chiedo, e chiedo a lei: ma qual è quel medico che con tanta certezza attribuisce questi casi ai vaccini? E come? Esistono casi giuridicamente riconosciuti di danni da vaccino? Dato che la mia, contrariamente ai complottisti in generale, non è una battaglia ideologica, vorrei davvero sapere nella pur assoluta mia certezza di sicurezza, affidabilità e necessità dei vaccini (e del rapporto rischio beneficio), quali sono davvero i casi di danni gravi e permanenti a cui si riferisce, per esempio, il ministero della saluta in materia di indennizzi (legge 210/92). Se sono così rari, solo nella mia stretta cerchia di conoscenze dovrei fare invece una casistica impressionante! È ovvio che c'è qualcosa che non va nella diagnosi troppo facilona di danno da vaccino, ma esisterà qualcuno che avrà usufruito della legge in questione e ha avuto un risarcimento per un danno confermato dalla commissione medica. Come si svolge l'indagine? Quale è la casistica? Dove si può trovare qualche documento VERO e SERIO al riguardo? Grazie!
ma qual è quel medico che con tanta certezza attribuisce questi casi ai vaccini?
RispondiEliminaIn Italia molto pochi, quello che ostenta tale sicurezza è uno, lo trovi come perito o come "certificatore" in tutti i processi civili per risarcimento da danni da vaccino.
Esistono casi giuridicamente riconosciuti di danni da vaccino?
Relativamente tanti, negli ultimi mesi ancora di più. In passato erano pochissimi e quasi esclusivamente relativi a danni da vaccino reali, oggi sono quasi tutti legati all'autismo (ed addirittura al diabete).
quali sono davvero i casi di danni gravi e permanenti a cui si riferisce, per esempio, il ministero della saluta in materia di indennizzi (legge 210/92).
La legge si riferisce genericamente a "danni da vaccinazione" come a "danni da trasfusione, poi se un perito o un giudice decide di legare l'autismo alla vaccinazione è una scelta del giudice, non certo un collegamento scientifico o una "dimostrazione", è un dato giuridico.
Se sono così rari, solo nella mia stretta cerchia di conoscenze dovrei fare invece una casistica impressionante!
Io invece (pur essendo medico), non conosco per fortuna nessuna persona danneggiata da vaccino, come vedi le "statistiche personali" sono molto fallaci.
Come si svolge l'indagine?
Un bambino ha l'autismo ed un medico (sempre quello di prima) gli dice che è stato causato dalla vaccinazione facendo intravedere la possibilità di guadagnare qualche soldino. Esistono gli avvocati che si occupano proprio di questo (hanno addirittura il "titolo" nel loro curriculum: "specializzato in risarcimenti da danno da vaccino"), si fa causa, ci sono i periti di parte ed un giudice, il giudice decide (a volte per un nesso a volte no, naturalmente fa molta più notizia la volta che si riconosce il nesso). Successivamente qualche USL fa ricorso, si oppone alla decisione ed anche in quel caso un giudice decide.
Insomma, una causa civile come tante altre, girano un bel po' di soldi e pochi si lasciano sfuggire l'occasione.
Dove si può trovare qualche documento VERO e SERIO al riguardo?
Intendi relativo alle cause di risarcimento?
Presumo nelle banche dati del ministero della giustizia o su Google si trova qualche sentenza. Chiaramente tutto quello che abbiamo detto non ha nulla a che vedere con una ricerca scientifica o una conferma medica di quel nesso, sono cause civili con ben altre norme, leggi e percorsi di quelli scientifici.
:)
Dottore, sto leggendo il suo libro e sono assolutamente allineato sulla posizione pro-vaccini.
RispondiEliminaHo un bambino di tre anni e mezzo che sto regolarmente vaccinando.
Ho una domanda: perchè quando andiamo a vaccinarlo all'ASL i dottori chiedono al genitore di firmare incartamenti in triplice firma? Neanche in banca ci fanno apporre tutte queste firme.
Il servizio sanitario dovrebbe essere il primo garante di questo servizio che andrebbe erogato senza richiedere alcuna firma.
MI piacerebbe conoscere la sua opinione a propositio.
Cordiali saluti
perchè quando andiamo a vaccinarlo all'ASL i dottori chiedono al genitore di firmare incartamenti in triplice firma? Neanche in banca ci fanno apporre tutte queste firme.
RispondiEliminaQuelle firme hanno fondamentalmente lo scopo di informare il paziente di quello che sta per fare, quindi della somministrazione di un vaccino in questo caso. È proibito per legge (tranne casi rarissimi e ben precisi) somministrare terapie senza prima aver informato correttamente e completamente il paziente che deve acconsentire (con una firma) a quella somministrazione.
Non per niente si chiama anche "consenso informato" e servono a proteggere prima di tutto il cittadino (che così solo con il proprio permesso potrà accettare un trattamento medico) e poi gli operatori (che così avranno la prova che il loro trattamento è stato acconsentito dalla persona stessa).
Pensa che non fare firmare il consenso è un reato punibile (ed è già successo) dalla legge, per cui chi fa qualsiasi atto sanitario sul prossimo è *obbligato* a fare firmare tutte quelle carte.
Questo succede in ogni ambito medico, non solo in quello "vaccinale", quando faccio un ricovero in ospedale considera che 3/4 dei documenti contenuti in cartella sono "burocratici", quindi consensi, firme, permessi...
Per me una noia che eviterei volentieri, ma quando ci rifletto mi rendo conto che non credo sia sostituibile o abrogabile, è giusto così.
Grazie mille. Quindi, mettendo da parte un po' le sentenze, che abbiamo capito non fanno testo (paradossale!) per risalire ad un reale nesso causale (le perizie soggiaciono a dinamiche giudiziarie e non medico-scientifiche), esattamente a cosa possiamo riferirci per stabilire in maniera più vicina alla verità i reali rischi di un vaccino? Quali sono i danni realmente connessi al vaccino più frequenti ?
RispondiEliminamettendo da parte un po' le sentenze, che abbiamo capito non fanno testo (paradossale!)
RispondiEliminaFanno testo, ma giudiziario, non medico né scientifico: un giudice si basa su perizie, non su statistiche o studi o lunghe analisi.
a cosa possiamo riferirci per stabilire in maniera più vicina alla verità i reali rischi di un vaccino?
Se si desidera una preparazione approfondita e competente servirebbe studiare (un bel po'), per avere almeno le basi culturali (l'argomento è complicato), altrimenti ci si può basare sui dati "pronti", quelli per esempio delle banche dati delle ASL regionali. Una delle più complete ed accurate è quella della regione Emilia-Romagna.
Qui c'è un documento recente che riporta ed analizza gli eventi avversi su milioni di dosi di vaccino, sembra difficile ma in realtà è abbastanza comprensibile:
http://www.epicentro.iss.it/temi/vaccinazioni/pdf/Vaccini_reazioni_avverse_pediatrico_e_adulti_novembre2013.pdf
Quali sono i danni realmente connessi al vaccino più frequenti ?
Reazioni allergiche e febbre, circa 200 casi ogni 100.000 dosi di vaccino (trovi questi dati anche lì, nel documento che ti ho indicato). Oltretutto non è sempre possibile collegare in maniera certa la reazione al vaccino.
altrimenti ci si può basare sui dati "pronti", quelli per esempio delle banche dati delle ASL regionali. Una delle più complete ed accurate è quella della regione Emilia-Romagna. Qui c'è un documento recente che riporta ed analizza gli eventi avversi su milioni di dosi di vaccino, sembra difficile ma in realtà è abbastanza comprensibile
RispondiEliminaI dati riportati sul documento dell'Ausl di Modena e dei servizi sanitari della Regione Emilia-Romagna non sono attendibili, nel senso che, per evidenti limiti metodologici parecchio duri a morire, non sono in grado di rendere una 'fotografia' realistica del fenomeno degli eventi avversi ai vaccini. Soprattutto a quelli impiegati nella fascia pediatrica.
Il primo limite, del resto assai noto, è quello della vaccinovigilanza PASSIVA. Il secondo, strettamente collegato al primo, è quello dei criteri TEMPORALI riportati nell'algoritmo OMS in Tab. 1 (livelli di attribuzione causale e criteri).
Se si dà un'occhiata alla Tab. 10 (eventi associati alle segnalazioni definite gravi secondo i criteri AIFA) si nota infatti che quelli principali sono di tipo neurologico. Se si analizzano poi le relative tabelle in appendice (nn. 21-22-23-24), ci si accorge che l'insorgenza dell'evento corrisponde ad un lasso temporale dalla vaccinazione pari a poche ore o a pochi giorni (raramente supera le due settimane). E la cosa rispecchia i criteri adottati nei protocolli degli studi clinici pre-marketing (7-14 gg.).
Ma se il vaccinato manifesta, ad esempio, un'encefalopatia subclinica? Se i sintomi, di lieve o moderata entità, si manifestano soltanto come uno sviluppo psicomotorio lievemente alterato (che verosimilmente negli anni successivi sfocerà, a puro titolo di esemplificativo, in ritardi del linguaggio o in problemi di apprendimento), e magari a distanza di mesi dal termine del ciclo vaccinale, come la mettiamo?
Semplicemente non vengono presi in considerazione.
Intanto i genitori, che potrebbero dare un giusto peso a questo tipo di sintomi, normalmente non lo fanno, un po' perché tendono a minimizzare, e un po' perché sarà lo stesso pediatra PLS a farlo (una frase 'tipo': "ogni bambino ha i suoi tempi: vedrà, tutto si aggiusta").
E intanto il tempo passa, e nessuna segnalazione mai partirà.
Io ne so qualcosa. Ci ho messo anni a capirlo (sarò lento di comprendonio, ma non completamente imbecille…) e nella mia situazione ci saranno state migliaia di famiglie.
Insomma, un sistema convenientemente impregnato di limiti e distorsioni.
Un'ultima curiosità. Il numero di reazioni avverse viene rapportato al numero di dosi somministrate. In realtà, per la maggioranza dei vaccini per l'infanzia, le dosi previste nel ciclo vaccinale sono 3. Per cui, presupponendo che quasi tutti lo completino, 1 reazione grave su 10.000 dosi sarebbe come dire una su 3.300 (…e rotti) vaccinati. Non cambia granché, ma l'effetto è già un po' diverso (è solo una questione di 'percezione').
non sono attendibili, nel senso che, per evidenti limiti metodologici parecchio duri a morire, non sono in grado di rendere una 'fotografia' realistica del fenomeno degli eventi avversi ai vaccini.
RispondiEliminaQuelli sono dati, il resto sono speculazioni. I numeri possono essere imperfetti, ma in ambedue i sensi, ci forniscono però un quadro chiaro, sul quale discutere.
Mi pare che nessuno infatti abbia mai fornito dati migliori (o che smentiscano) di quelli che possiamo vedere in un registro come quello emiliano.
Il secondo, strettamente collegato al primo, è quello dei criteri TEMPORALI
Che vale in un senso e nell'altro. Nessuno infatti (tranne rari casi), può assicurarci che quegli eventi avversi siano per forza collegati alla vaccinazione, lì ci sono i numeri ed ognuno può farsi un'idea.
e magari a distanza di mesi dal termine del ciclo vaccinale, come la mettiamo?
Esattamente com'è nella realtà. Se esiste una patologia, un ritardo psicomotorio, un disturbo che si manifesta mesi o anni dopo una vaccinazione, prima di dire che sia a questa collegata bisognerebbe dimostrarlo, altrimenti potrei inserire tra le presunte cause di quel disturbo mille altri comportamenti o azioni.
Perché nessuno pensa al ruolo della TV nella genesi di quel "live disturbo" insorto dopo mesi? Perché dovrebbe essere stato proprio il vaccino se mai nessuno ha provato questo legame, perché si dovrebbe "ipotizzare" un legame se questa "ipotesi" non ha basi di nessun tipo?
ogni bambino ha i suoi tempi: vedrà, tutto si aggiusta
Che quasi sempre è veritiera.
Insomma, un sistema convenientemente impregnato di limiti e distorsioni
Non conveniente per chi spera di farci qualche soldino, me ne rendo conto, perché discutiamo del nulla. In quelle reazioni non c'è niente di "sospetto" o "eccezionale", chi vuole vedere questi sospetti lancia il sasso ma nasconde la mano, non riuscendo mai in nessun modo a dimostrare le sue perplessità. Liberi di essere perplessi, ma ai numeri si risponde con i numeri.
1 reazione grave su 10.000 dosi sarebbe come dire una su 3.300 (…e rotti) vaccinati.
Che sarebbe una percezione sbagliata. Se fai 10 vaccini a 10 allergici al vaccino avrai 10 reazioni. Non devi considerare le reazioni soggettive (sempre possibili o probabili se addirittura selezioni il campione) ma quelle oggettive.
Questo serve proprio per evitare percezioni sbagliate: 1 caso di reazione grave colpisce tantissimo i genitori, ma sapere che è accaduto su 1.000.000 di dosi ne inquadra l'entità, che è oggettivamente rarissima.
Il secondo, strettamente collegato al primo, è quello dei criteri TEMPORALI
RispondiEliminaChe vale in un senso e nell'altro. Nessuno infatti (tranne rari casi), può assicurarci che quegli eventi avversi siano per forza collegati alla vaccinazione, lì ci sono i numeri ed ognuno può farsi un'idea.
Dalle tue osservazioni, perdonami se te lo faccio notare, traspare quella sorta di 'imprinting', molto comune nei medici, che spinge a schierarsi istintivamente in difesa delle vaccinazioni. I vaccini, al pari dei farmaci, comportano effetti collaterali, e questi, in un dato momento (nel corso della commercializzazione) possono essere sia noti sia ancora ignoti. Non ha perciò senso affermare che 'nessuno … può assicurarci che quegli eventi avversi siano per forza collegati alla vaccinazione' proprio quando stiamo discutendo di farmacovigilanza. Posto un link per non fare un copia-incolla:
http://www.farmacovigilanza.org/corsi/servello/corso2.htm
Anche solo dalle poche righe che ne esprimono definizione e scopi, si comprende benissimo che è principio fondante della farmacovigilanza la segnalazione delle SOSPETTE REAZIONI AVVERSE: sospette, quindi NON NECESSARIAMENTE CERTE. Il compito di stabilire se vi possa essere o meno un collegamento tra somministrazione e manifestazione dei sintomi/patologia spetterà poi agli enti preposti che quei dati raccoglieranno e analizzeranno. Ma se le segnalazioni sono parziali, insufficienti, o addirittura omesse perché 'non può essere stato il vaccino', ecco che la farmacovigilanza si trasforma in un vero e proprio 'colabrodo'.
E poi tu non hai preso nella dovuta considerazione il limite temporale. Userò un'altra 'mezza metafora': ma se anche le malattie infettive manifestano un periodo di incubazione variabile che può superare le due settimane (ad es. rosolia, parotite, mononucleosi...) per quale diavolo di motivo un vaccino non può scatenare una reazione avversa i cui sintomi possono manifestarsi oltre le due settimane dalla somministrazione?
(continua)
(segue)
RispondiEliminaTi farò un esempio che conosco bene, quello dell'Acelluvax. Al tempo ebbi l'occasione di confrontarmi con il pediatra di mio figlio, a cui avevo consegnato il mio scritto. Ricordo che quando lo commentammo a lui scappò un 'pensiero ad alta voce', il riferimento ad una bambina con la sindrome di Rett che era stata da lui vaccinata con Acelluvax. L'associazione gli era venuta evidentemente in mente solo in quel momento. Tale sindrome sembra avere un'incidenza di 1/10.000 nati femmina. In Piemonte il numero massimo di assistiti consentito ad un PLS è di 1.200 (facciamo fifty-fifty, 600 maschi e 600 femmine). Ora, che fra le 600 bambine da lui assistite vi fosse un caso di Rett e che questo fosse associabile a quel vaccino (somministrato, tra le altre cose, solo ad una minoranza dei suoi assistiti) non provava necessariamente una correlazione, ma se invero il caso fosse stato segnalato come SOSPETTA reazione avversa? E' infatti possibile che non fosse l'unico, e che con una vaccino-vigilanza efficiente si sarebbe potuto dimostrare che la somministrazione di Acelluvax comportava un rischio relativo di sviluppare sindrome di Rett pari a 'X'.
E' così che dovrebbe funzionare! E a chi conviene che funzioni diversamente, per farci qualche SOLDONE, sono proprio le industrie del farmaco! Intanto l'Acelluvax è stato poi ritirato in malo modo, dopo essere stato somministrato in uno studio clinico CONTROLLATO a neanche 100 bambini (osservati ANCHE nei 12 MESI SUCCESSIVI AL TERMINE DEL CICLO VACCINALE – chissà perché, eh?) mentre noi stiamo qui a parlare di 'aria fritta'. E non certo perché i vaccini sono innocui A PRESCINDERE.
Intanto, Big Pharma ringrazia:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04/29/medicine-venditori-e-mazzette-gli-scandali-delle-lobby-farmaceutiche/967394/
Dall'altra parte, qualcosa pare si stia muovendo, ma il mio scetticismo, almeno per il momento, rimane:
www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=18373&fr=n
@Francesco: Il secondo, strettamente collegato al primo, è quello dei criteri TEMPORALI (...) Se i sintomi, di lieve o moderata entità, si manifestano (...) magari a distanza di mesi dal termine del ciclo vaccinale, come la mettiamo? Semplicemente non vengono presi in considerazione
RispondiEliminaUh...mi sembrava di aver capito che a tuo dire certi studi (compreso quello su cui sbagliasti tutti i conti cosi’ da definirlo “tarocco epidemiologico”) dimostrino una correlazione chiara tra vaccini, autismo e patologie correlate, nonostante il lasso temporale tra vaccinazione ed insorgenza della malattia sia ben di piu’ di qualche mese..
Un'ultima curiosità. Il numero di reazioni avverse viene rapportato al numero di dosi somministrate. In realtà, per la maggioranza dei vaccini per l'infanzia, le dosi previste nel ciclo vaccinale sono 3. Per cui, presupponendo che quasi tutti lo completino, 1 reazione grave su 10.000 dosi sarebbe come dire una su 3.300 (…e rotti) vaccinati. Non cambia granché, ma l'effetto è già un po' diverso (è solo una questione di 'percezione').
Che, se fosse come dici, equivarebbe a 3 eventi ogni 10.000 vaccinati.
In Italia nel 2012 si sono registrati 186.726 incidenti stradali per un totale, tra feriti e decessi, di 268.369 “eventi avversi”, cioe’ 45 ogni 10.000 abitanti.
Cosa percepisci da questo, che i vaccini fanno male e i bambini non li si deve portare nelle ASL per le vaccinazioni o che e’ meglio non portarli a spasso in auto la domenica ?
@Francesco: dopo essere stato somministrato in uno studio clinico CONTROLLATO a neanche 100 bambini
RispondiEliminaPerche’, quanti avrebbero dovuto essere secondo te ? Non hai simpatia per i numeri inferiori a 100 o ti sei fatto una tua idea del perche’ in uno studio le unita’ debbano essere almeno 100 ?
(osservati ANCHE nei 12 MESI SUCCESSIVI AL TERMINE DEL CICLO VACCINALE – chissà perché, eh?)
Me lo chiedo anch’io, prima parli di negligenza, rapporti incompleti, eventi che si vorrebbero nascondere o che non potrebbero essere rilevati perche’ l’intervallo tra esposizione e loro possibile comparsa e’ volutamente limitato, inferiore a 12 mesi, poi parli di un trial clinico con un orizzonte di 12 mesi che pero’ non sarebbe affidabile perche’ condotto su neanche 100 bambini ma siccome l’Acelluvax e’ stato ritirato...(allora forse non e’ neanche vero che meno di 100 sono pochi) Insomma non sai che pesci pigliare ma sei sicuro che ci sia almeno un pesce ma si e’ nascosto cosi’ bene che solo tu lo vedi.
mentre noi stiamo qui a parlare di 'aria fritta'
Facciamo cosi’: anziche’ continuare ad elucubrare metti il link all’articolo originale con neanche 100 bambini da cui per tutti sia evidente che non sei tu quello a cui piace dar sostanza all’aria fritta.
Scusa Francesco, ma se tra le sospette reazioni avverse includi tutto ciò che accancde a mesi o anni di distanza, praticamente tutto è riconducibile al vaccino, visto che tutti (o quasi) i bambini vengono vaccinati.
RispondiEliminaNon è così che si fa uno studio...
In alternativa, spiegaci (classico esempio) come mai in Giappone, ad un calo dei vaccinati (dopo che è stato tolto l'obbligo) si è registrato un aumento dei casi di autismo...
Pensa, io in questo momento ho un dolore ai tendini del polso destro, e 6 mesi fa ho fatto l'antitetanica: ho il sospetto che il vaccino antitetano causi tendiniti... figurati che è addirittura lo stesso braccio!!!
"ma se tra le sospette reazioni avverse includi tutto ciò che accancde a mesi o anni di distanza"
RispondiEliminaNon ricordo, era qui che qualcuno aveva citato il Dim Mak?
Comunque, oggi uno dei miei figli fa il richiamo. Vi tengo informati.
Marcoz
@Puce72:In alternativa, spiegaci (classico esempio) come mai in Giappone, ad un calo dei vaccinati (dopo che è stato tolto l'obbligo) si è registrato un aumento dei casi di autismo...
RispondiEliminaFigurati...ancora deve spiegarci come mai un picco di incidenza isolato a cui corrisponderebbe un picco di thiomersal (frutto dei suoi errori di calcolo) sarebbe la prova di una correlazione tra vaccini e autismo quando nello stesso grafico gli altri N picchi o vanno in senso contrario o si muovono gli uni rispetto agli altri in modo casuale (cfr: Acelluvax su Comilva). Quando leggo di queste cose mi chiedo sempre se si tratta di logica alternativa o di un’alternativa alla logica.
L'ultima meta-analisi su vaccini e autismo:
RispondiEliminaVaccines are not associated with autism: An evidence-based meta-analysis of case-control and cohort studies
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24814559