lunedì 31 marzo 2014

Autismo e vaccini: ancora?

In questo blog ho trattato l'argomento qualche anno fa ed ogni tanto se ne riparla.
Già, perché la storia che vuole che i vaccini causino l'autismo non è per niente nuova e come gli zombi ogni tanto ritorna; nacque nel 1998 quando uno studio di un medico, Andrew Wakefield, concludeva per la necessità di studiare meglio la presenza di anticorpi antimorbillo in bambini con disturbo dello spettro autistico.
Lo studio, che non dimostrava per niente un'associazione tra vaccini ed autismo, fu usato come "grimaldello" dal suo autore che in conferenze stampa annunciava come quelle conclusioni gli facessero sospettare che la vaccinazione trivalente MPR (morbillo, parotite, rosolia), potesse essere responsabile dell'autismo, un disturbo dello sviluppo neurologico molto diffuso (e con tante forme e sfaccettature). L'allarme fu reale, i media inglesi sparsero la voce e ne parlarono approfonditamente, i politici non presero posizione ed anzi si resero responsabili di gaffe imbarazzanti e così la popolazione d'oltremanica fu preda di una vera psicosi. Diminuirono le vaccinazioni e la prima conseguenza fu il ritorno di malattie che sembravano ormai un ricordo. Dopo 14 anni in Inghilterra tornò il morbillo, che causò ricoveri, complicazioni e persino decessi.

Iniziò così la "caccia al colpevole". I gruppi antivaccinisti accusarono i vaccini di "stragi" e malattie, identificando nei derivati di mercurio contenuti nei vaccini, la principale causa di "pericolo". Per "precauzione" questi derivati furono eliminati da quasi tutti i vaccini ma nonostante questo l'incidenza di autismo continuava ad aumentare. Bisognava cercare altri "colpevoli" che però non furono mai trovati. Ma tanti istituti di ricerca iniziarono a studiare il caso: davvero la vaccinazione trivalente causava l'autismo? No.
Nessuno studio (nemmeno quelli con grossi campioni studiati) evidenziò un aumento di casi di autismo in individui vaccinati, nessun dato fa pensare a questa correlazione.
Si provò allora a paragonare vaccinati con non vaccinati ed anche qui: nessun aumento di casi di autismo nella popolazione vaccinata rispetto a quella non vaccinata. I fatti sono chiari: quell'ipotesi non è confermata da nessuna indagine.

Sullo studio di Wakefield iniziarono quindi a comparire alcuni dubbi. I dati riportati dalla ricerca non sembravano corrispondere a quelli reali, comparirono addirittura vere e proprie falsificazioni, anche piuttosto maldestre, molti dei "co-autori" dello studio ritrattarono la loro firma, un giornalista indagò sulla vicenda e si scoprì una delle più grandi frodi scientifiche moderne. Wakefield aveva falsificato lo studio dietro pagamento di un avvocato che si occupava di cause di risarcimento. Curioso come la storia non sia mai maestra. Oggi sta avvenendo la stessa identica cosa, con un po' di ritardo, anche in Italia. Avvocati che si occupano di cause di risarcimento si rivolgono a medici compiacenti che certificano come l'autismo sia causato dalla vaccinazione trivalente (e che "naturalmente" hanno anche la cura che guarisce l'autismo, a detta loro ed a caro prezzo). Qualcuno pensa che la vicenda italiana sia solo una strana coincidenza? Beh, basta controllare i nomi delle persone coinvolte: avvocati, medici ed associazioni sono sempre gli stessi e sono gli stessi che organizzano convegni e riunioni in "tour" per l'Italia, per fare proselitismo, c'è una vera e propria organizzazione che ha precisi interessi economici.
Così la procura di Trani, in seguito alla denuncia di due genitori, ha aperto un'inchiesta per scoprire se esistono collegamenti tra la somministrazione di vaccino trivalente (morbillo, parotite, rosolia) ed insorgenza di autismo.
 
Intendiamoci, non appoggio l'attacco alla magistratura che ho notato da qualche parte parlando della vicenda. Il PM di Trani ha ricevuto una denuncia e quindi ha il dovere di indagare, anzi, ben vengano le indagini! Alla fine di queste mi aspetto un risultato, un chiarimento: scoprirà che, contrariamente a quello che mostrano tutti gli studi sul tema, il vaccino trivalente causa autismo? Che si puniscano i responsabili, duramente. Scoprirà che non è vero e che qualcuno ha fatto una denuncia pur sapendo che non vi fossero motivi per farla? Che si puniscano i responsabili, duramente. Chiedo troppo?
Non credo.
Ad oggi siamo a questo punto, nessuna indagine scientifica mostra un nesso tra vaccini ed autismo, neanche chi lo sostiene è riuscito a dimostrarlo e quindi spargere allarmi nazionali su un tema così delicato è pericoloso ed irresponsabile.

Così un folto gruppo di scienziati ed esponenti del mondo scientifico in Italia hanno sottoscritto un appello alle istituzioni, non solo al ministero della salute ma anche ad autorità competenti perché venga messa fine a questo scempio della ragione e della salute pubblica. L'interesse di pochi (i gruppi antivaccinisti) non può prevalere su quello di tutti. Qui non stiamo parlando di persone che portano dati o elementi seri sull'argomento, parliamo di gruppi lobbistici che avendo un interesse economico personale, creano ad arte allarme e confusione.
Ecco l'appello (in questo momento 31/03/2014 ore 10.00 ha raggiunto 1448 sottoscrizioni):

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Al Ministro della Salute
On. Beatrice LORENZIN
Al Presidente della XII Commissione (Igiene e sanità) del Senato della Repubblica
On. Emilia Grazia DE BIASI
Al Presidente della XII Commissione (Affari sociali) della Camera dei Deputati
On. Pierpaolo VARGIU
Al Presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri
Dott. Amedeo BIANCO

La recente notizia dell'indagine della procura di Trani sul presunto nesso tra vaccinazione trivalente e autismo ha riaperto una discussione che sembrava sepolta.
L'ipotesi che il vaccino trivalente MPR (morbillo, parotite, rosolia) potesse causare l'autismo risale al 1998 quando un medico inglese pubblicò uno studio che sembrava dimostrare l'esistenza di anticorpi antimorbillo nell'intestino di bambini autistici. L'allarme suscitato dallo studio causò un brusco calo delle vaccinazioni nel Regno Unito con conseguente ritorno del morbillo con migliaia di infezioni, molte complicazioni e persino decessi. Le indagini che seguirono scoprirono che l'autore dello studio aveva realizzato un falso scientifico deliberato, manipolando i dati e falsificando le conclusioni; confessò poi di aver agito su pagamento di un avvocato che si occupava di richieste di risarcimento.

Lo studio fu quindi ritirato e il medico radiato dall'ordine professionale. Successive e ripetute indagini hanno dimostrato che non c'è nessuna relazione tra vaccinazione trivalente e autismo. Anzi, la correlazione è ampiamente smentita da studi su campioni importanti di popolazione.

Sappiamo che alcune malattie prevenibili con la vaccinazione (morbillo, poliomielite, rosolia ed altre), e che spesso non hanno una cura efficace, possono causare gravissimi danni a chi ne è colpito e persino la morte (nel morbillo in un caso su 2000 in media) mentre gli effetti collaterali dei vaccini (sempre possibili quando si parla di un farmaco) sono rarissimi e nella grande maggioranza dei casi lievi e passeggeri.
Eppure ripetutamente, per malafede o per ignoranza, il falso allarme delle vaccinazioni che provocano autismo viene rilanciato. In diverse occasioni, associazioni senza alcun peso scientifico, medici che non hanno mai realizzato una pubblicazione scientifica sul tema e avvocati specializzati in cause di risarcimento ripropongono il tema rilanciando le loro affermazioni sui media, e causando un comprensibile allarme in chi si sottopone alla vaccinazione fidandosi delle istituzioni pubbliche e sanitarie.

Questi allarmi ingiustificati minano la fiducia nelle vaccinazioni, che invece hanno salvato noi e i nostri figli. In questo senso, stupisce anche la presa di posizione di un'associazione (Codacons) che avrebbe lo scopo di proteggere il consumatore. Il pericolo è reale, basti pensare alle recenti epidemie in varie parti del mondo, come in Galles (con migliaia di infetti e un decesso da morbillo) e Olanda (anche qui un decesso), dovute proprio al rifiuto della vaccinazione. In Europa i casi di morbillo sono inaccettabilmente alti, 30 Paesi dell'Unione Europea hanno registrato 10.271 casi e 3 decessi.

Perché, contro il parere unanime delle società scientifiche, dell'Istituto superiore di sanità, dell'Agenzia italiana del farmaco e dell'OMS, dare credito a fonti del tutto inattendibili e con l'interesse preciso a spargere informazioni false?
Si chiede quindi a voi, quali rappresentanti delle istituzioni, di prendere gli opportuni provvedimenti per informare correttamente la popolazione, evitare che siano sparse paure ingiustificate e pretestuose quando non palesemente false e far sì che le persone che causano un allarme nella popolazione debbano rispondere nelle opportune sedi delle loro affermazioni. Al tempo stesso, ferma restando la necessità di informare adeguatamente i cittadini sui rischi e i benefici della pratica vaccinale favorendo così un'accettazione cosciente e responsabile della vaccinazione, è opportuno un giusto sostegno ai programmi di vaccinazione, che rappresentano un segno di progresso, civiltà e protezione della salute pubblica, compito che la stessa OMS ha deputato ai ministeri competenti nazionali e quindi anche a quello del nostro paese.

---------- PRIMI FIRMATARI

Vincenzo BALDO, professore di igiene presso il dipartimento di medicina molecolare dell'Università di Padova;
Paolo BONANNI, ordinario di Igiene all'Università di Firenze, coordinatore Core Board Gruppo Vaccini della Società Italiana di Igiene (SItI);
Luca BONFANTI, neurobiologo e professore all'Università di Torino;
Alessandro CAPOLONGO, pediatra di famiglia, referente per le Marche della Rete Vaccini e malattie infettive della Federazione italiana medici pediatri (FIMP);
Paolo CASTIGLIA, ordinario di igiene all'Università degli Studi di Sassari, Consigliere dell'Ordine dei medici delle provincie di Sassari Olbia-Tempio;
Elena CATTANEO, professore ordinario all'Università degli Studi di Milano e senatore a vita;
Marco CATTANEO, direttore di "Le Scienze";
Giorgio CONFORTI, pediatra di famiglia e referente della Rete Vaccini e malattie infettive della Federazione italiana medici pediatri (FIMP);
Gilberto CORBELLINI, professore di storia della medicina alla "Sapienza" Università di Roma;
Michele DE LUCA, direttore del Centro di medicina rigenerativa "Stefano Ferrari", Università di Modena e Reggio Emilia;
Maurizio DE MARTINO, professore ordinario di pediatria dell'Università di Firenze, direttore del reparto di pediatria Internistica dell'ospedale pediatrico "Anna Meyer";
Salvo DI GRAZIA, medico specialista in fisiopatologia della riproduzione umana, divulgatore scientifico;
Sergio DELLA SALA, professore di neuroscienze cognitive umane, University of Edinburgh;
Giuseppe FERRERA, responsabile Servizio Epidemiologia ASP di Ragusa;
Antonio FERRO, responsabile del progetto "Vaccinarsi. org";
Silvio GARATTINI, direttore dell'IRCCS-Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario Negri";
Franco GIOVANETTI, dipartimento di prevenzione della ASL CN2 Alba-Bra;
Jacopo MELDOLESI, professore al dipartimento di neuroscienze dell'Università Vita e Salute San Raffaele di Milano;
Luca PANI, direttore generale dell'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA);
Giuseppe REMUZZI, direttore del dipartimento di medicina dell'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e coordinatore delle ricerche all'Istituto Mario Negri di Bergamo;
Giovanni REZZA direttore del dipartimento malattie Infettive, parassitarie e immunomediate dell'Istituto superiore di sanità;
Walter RICCIARDI, direttore del dipartimento di sanità pubblica del Policlinico Gemelli di Roma;
Luigi SUDANO, dirigente medico Ausl Valle d'Aosta, già membro della Commissione Nazionale Vaccini;
Gianluca VAGO, ordinario di anatomia patologica e rettore dell'Università degli Studi di Milano;
Paolo VINEIS, Professore Ordinario di Epidemiologia, Imperial College of Technology, Science and Medicine, Londra;
Carla M. ZOTTI, docente di sanità pubblica presso la Scuola di medicina dell'Università di Torino


Hanno inoltre aderito tra i primi firmatari, le associazioni:


A.N.G.S.A. - Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici - Veneto;
Autismo Treviso Onlus;
CICAP - Comitato Italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze;
SITI - Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica

-------- Maggiori informazioni sul presunto nesso tra vaccini e autismo sono disponibili a questi link:

- http://www.epicentro.iss.it/temi/vaccinazioni/MPR_autismo.asp
- http://ecdc.europa.eu/en/publications/Publications/measles-rubella-monitoring-february-2014.pdf
- http://www.cdc.gov/vaccinesafety/Concerns/Autism/antigens.html
- http://www.who.int/vaccine_safety/committee/topics/mmr/mmr_autism/en/

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Bisogna quindi mettere fine a tutto ciò.
Per questo l'appello può essere sottoscritto da tutti coloro, singoli, genitori, scienziati, medici, che si sono stancati della falsa scienza, degli interessi economici che non guardano in faccia nessuno, delle frodi che si infilano nell'ignoranza scientifica del nostro paese. Sono le istituzioni che devono fermare questo scempio, ma noi cittadini possiamo chiederglielo a gran voce.
Chi volesse leggere e firmare l'appello, lo trova qui.

Attenzione, le firme sono raccolte solo sulla pagina de Le Scienze, non qui.

Alla prossima.

lunedì 24 marzo 2014

Punti nel vivo: l'agopuntura, un mito intoccabile.

Aggiornato dopo la pubblicazione iniziale

Con l'uscita del mio libro, di fronte ai tanti piacevoli commenti di apprezzamento, non potevano mancare le critiche. Pochissime devo dire, quasi tutte non argomentate (i "chi ti paga?" o i "chi non crede alla pranoterapia è chiuso di mente", non sono neanche critiche), altre invece possono essere ben fatte ed utili alla discussione.
Mi piacciono le critiche utili, civili, serie e quindi, se ci saranno, sarò lieto di discuterle. Oggi rispondo ad una di queste, documentata (non troppo, ma capisco che non si possa fare l'elenco delle pubblicazioni scientifiche mondiali) e la scelgo perché alla fine è quella che si è mantenuta meglio nei canoni della discussione civile.
Mi scrive (anzi, scrive al Fatto Quotidiano), il presidente della FISA (Federazione italiana delle società di agopuntura), il dott. Carlo Maria Giovanardi che ha preparato una "risposta" ad un articolo che riportava una mia intervista apparso sul Fatto Quotidiano (prima cartaceo poi on line).

Il dott. Giovanardi definisce l'articolo addirittura poco informato, banale e ricco di affermazioni non vere.
Sostiene anche che mai (mai!) nella sua trentennale carriera di agopuntore, aveva letto un articolo così: ma cosa avrò detto di terribile o di distante dalle posizioni della medicina scientifica?
Posto il fatto che la parte dedicata all'agopuntura era proprio un trafiletto, per forza di cose molto vago e non certo un articolo scientifico, vediamo quali sarebbero secondo il collega agopuntore queste gravi affermazioni non vere. Non preoccupatevi per la lunghezza (necessaria) dell'articolo, ci sono tante immagini...

Prima è bene riportare il trafiletto sull'agopuntura, eccolo:
Agopuntura e leggende metropolitane Non è millenaria, è nata nella Cina di Mao Tse-tung per soddisfare la gente povera che non poteva pagarsi le cure occidentali. Oggi invece è una tendenza chic per gente benestante. Come funziona? “L’agopuntura – piega [sic]  Di Grazia in “Salute e bugie” – si basa sul presupposto che ogni malattia è originata dallo squilibrio di presunte energie del nostro organismo. Per tornare in salute bisogna stimolare con degli aghi sottili i punti di agopuntura, che risiedono su linee immaginarie, i ‘meridiani’, che non esistono anatomicamente e non hanno un senso dal punto di vista medico: non ci sono infatti vasi sanguigni o fasci muscolari corrispondenti a quei punti”. Risultato: l’agopuntura può avere al massimo un effetto antidolorifico.
E qui la "lettera" del dott. Giovanardi (essendo lunga non l'ho copiata, prima di proseguire nella lettura sarebbe utile leggerla).

Ma allora rispondiamo al collega, visto che ha inviato la sua "protesta" sia al giornale che a me in privato.

Prima di tutto dovrei ribadire che Giovanardi risponde alle parole scritte nell'articolo come se le avessi pronunciate io, faccio presente quindi che in un'intervista solo il "virgolettato" è pronunciato dall'intervistato, il resto è scritto dall'intervistatore. Se quindi dovessi estrarre solo le mie affermazioni, sarebbero queste:

"L’agopuntura si basa sul presupposto che ogni malattia è originata dallo squilibrio di presunte energie del nostro organismo. Per tornare in salute bisogna stimolare con degli aghi sottili i punti di agopuntura, che risiedono su linee immaginarie, i ‘meridiani’, che non esistono anatomicamente e non hanno un senso dal punto di vista medico: non ci sono infatti vasi sanguigni o fasci muscolari corrispondenti a quei punti"

Come si vede non sto "rivelando" chissà quali verità nascoste, sto dicendo ciò che la logica, la conoscenza e la scienza sanno. Ma il dott. Giovanarsi approfitta di quelle mie parole per fare un piccolo "viaggio" nelle affermazioni sull'agopuntura, allora approfittiamo di questa occasione per chiarire alcuni punti da lui citati nella "lettera al direttore".

Elenco le sue principali affermazioni estratte singolarmente per comodità.

1) L'agopuntura risale al III millennio a.C.

La storia ci dice che il primo documento scritto che descrive qualcosa di simile all'agopuntura risale forse al III secolo a.C., probabilmente al secondo secolo a.C. (la fonte più accreditata è lo Huangdi Neijing, il primo testo storico di medicina cinese, ma lo dicono due esperti agopuntori cinesi, in un loro testo, manuale adottato ufficialmente dagli studenti cinesi di agopuntura), che descrive i "nove aghi", la prima forma descritta di "ago" per uso medico ed ecco scomparsi già i millenni di storia, rivelazione proveniente da chi di agopuntura ne capisce abbastanza e lo conferma Plinio Prioreschi, noto storico della medicina, come risale al II secolo avanti Cristo il Lingshu (antico testo di medicina tradizionale cinese, forse il più noto) che descrive ancora "i nove aghi" della medicina cinese, strumenti chirurgici veri e propri che nulla avevano a che vedere con gli aghi da agopuntura ma avevano ognuno un ruolo ben preciso: drenaggio, puntura, massaggio, taglio, incisione, eccetera, esattamente come qualsiasi strumento chirurgico primitivo di qualsiasi parte del mondo (antico).
Che l'agopuntura sia una pratica medica che risalga al massimo ai primi secoli prima di Cristo lo affermano varie fonti "insospettabili", anche "di parte", altre sono molto vaghe, il NCCAM (il centro per le medicine alternative e complementari del National Institute of Health), dice come sia stata "practiced in China and other Asian countries for thousands of years" ("praticata in Cina  ed altri paesi orientali per migliaia di anni") ma persino lo stesso termine cinese (针 Chen) che definisce l'agopuntura, è stato scritto per la prima volta un secolo prima della nascita di Cristo.
Questa è storia, chi si documenta seriamente ed onestamente sull'argomento, non ha particolari dubbi, l'agopuntura è nata attorno al 100 a.C. in forma primitiva e poco simile alla forma moderna e tutti gli altri racconti che la vogliono come pratica plurimillenaria, risalente a 3000 o 6000 anni prima di Cristo sono leggende senza alcuna base storica, l'agopuntura moderna è ancora più recente (e di molto).

Tutti gli altri report che gli agopuntori legano all'origine di questa pratica sono infatti documenti culturalmente rilevanti ma che con l'agopuntura non hanno niente a che vedere (descrivono pietre o lance infisse per "curare" ed "estrarre il male", punte arrotondate per massaggiare parti doloranti, punte di metallo per incidere ascessi, trapanature, cauterizzazioni, tanto che lo scopo di molti di questi strumenti era proprio quello di procurare sanguinamento...). Sono gli stessi strumenti che usavano le popolazioni primitive occidentali ed avevano lo stesso scopo.
Anche da noi in occidente (epoca romana, antico Egitto, Britannia...), infatti, esistono antichi strumenti a punta (anche in ferro), utili per eseguire i primi e primitivi interventi chirurgici (lance, punte, aste di metallo) ma nessuno si sognerebbe mai di chiamarli aghi. Chi legge comunque può giudicare se gli "antichi aghi da agopuntura" siano paragonabili all'uso che se ne fa in questa pratica.

Antichi strumenti orientali descritti come "primi esempi di aghi da agopuntura" (206 a.C.), sono i "nove aghi dell'agopuntura antica", ognuno con uno scopo preciso e descritto nei documenti storici (utilizzati per incisioni, svuotamenti, trapanazioni, cauterizzazioni) come si evince d'altronde dalle loro dimensioni e dallo spessore, simili agli strumenti della medicina preistorica occidentale. Questi sono strumenti di circa 2000 anni fa, per molti agopuntori, gli aghi esistevano già 6000 anni fa.

"Aghi" romani (I secolo d.C.), alcuni con la "cruna", servivano per cucire ferite, altri per incidere, tagliare. Che l'agopuntura abbia avuto origine nella Roma antica?


Ancora i "nove aghi" (dinastia Ming, ritrovati in tombe) che qualcuno collega all'agopuntura


Attrezzi chirurgici romani (202 a.C circa). Si notino gli "aghi".

Ma oltre ai documenti basterebbe usare un attimo di buon senso.

I "nove aghi" dell'agopuntura, sono descritti nei primi testi storici di medicina cinese, risalenti al I-III secolo avanti Cristo, è falsa la teoria che vuole l'agopuntura risalire a 3000 e più anni prima di Cristo.
Perdoni la mia ignoranza quindi, ma dalla mia conoscenza dell'agopuntura (sicuramente mai pari alla sua), questa si basa sull'infissione di aghi nella cute. Chiaramente per essere infisso nella cute avendo un effetto benefico senza risultare "rischioso", l'ago deve essere particolarmente sottile (e resistente o si spezzerebbe) tanto che oggi si usano aghi da meno di 1 millimetro. Cioè, non è che si possa dire che dare una pugnalata alle spalle sia una forma di agopuntura, ne conviene? Altrimenti chiunque facesse iniezioni intramuscolo potrebbe definirsi "agopuntore". Varianti dell'agopuntura come l'auricoloterapia poi, hanno origine solo pochi secoli fa, nessuna tradizione millenaria. Il fatto che molti di questi "aghi preistorici" abbia un buco sulla sommità, non le fa venire il sospetto di un suo uso molto più...occidentale di quanto sia fatto credere dai fautori dell'agopuntura (suggerimento: cruna)?

Che l'agopuntura possa derivare da antichi riti (anche preistorici) quindi o da superstizioni lontane nei millenni mi starebbe pure bene (c'è chi dice derivi dalla demonologia, addirittura e molti la legano all'astrologia, con la quale ha interessanti connessioni), ma naturalmente non mi riferisco all'origine della medicina in Cina ma all'origine dei princìpi dell'agopuntura Se agopuntura significa "infissione di aghi sulla cute" (lo dice il nome stesso), che senso ha indicare come "strumenti da agopuntura" grosse punte di metallo che sono comuni in tutte le medicine preistoriche di tutto il mondo? La diceria che l'agopuntura abbia origine migliaia di anni prima di Cristo è una semplice operazione di marketing, non storica.

Non per niente ancora oggi in oriente è utilizzata proprio la tecnica del salasso (incisione della cute con scalpelli che prevede fuoriuscita di sangue) che ha degli specifici punti di applicazione (con delle punte si incide la cute in punti specifici per ogni malattia e tradizionali, per "estrarre il male") diversi dall'agopuntura, esattamente come da noi in occidente molti secoli fa, eppure nessuno osa sostenere che le tecniche di salasso siano una sorta di agopuntura primitiva.

1528: punti da salasso, da Hans von Gersdorff, ricorda qualcosa?

Riuscirebbe d'altronde a farmi vedere (anche solo per curiosità e vista la sua trentacinquennale esperienza) un ago (quindi con una punta molto sottile e resistente) in acciaio (ma anche di legno o di osso) del III millennio a. C. inseribile nella cute senza provocare gravi danni? Riuscirebbe nello stesso tempo a spiegarmi con quale tecnica gli uomini del 3000 a.C. sarebbero riusciti a costruire aghi così sottili da non assomigliare più a punte di lancia o coltelli? Perché lei avrà sicuramente ragione ad affermare che ciò che dico è sbagliato (ed anche banale), ma a questo punto tocca a lei farmi da maestro e farlo anche a chi vuole conoscere meglio la storia dell'agopuntura.
Naturalmente non serve mostrarmi pietre, punte o pezzi di legno come "antica agopuntura", qui parliamo di aghi, giusto?
L'origine storica dell'agopuntura quindi è molto ma molto più recente rispetto a quando il marketing cerchi di farla risalire, tanto che nemmeno gli agopuntori sono mai riusciti a datare accuratamente questa fantomatica origine (se fosse un fatto "storico" la datazione sarebbe immediata) dando delle date a caso, c'è chi la fa risalire (tra gli agopuntori, naturalmente) addirittura a 3.000.000 di anni fa! Prima della comparsa dell'uomo!
La diffusione in Cina dell'agopuntura, invece, fu opera di Mao che, per offrire alle fasce povere della popolazione una cura non costosa (che non potevano permettersi), pubblicizzò l'agopuntura (alla quale peraltro non credeva neanche lui).

2) I punti da agopuntura corrispondono a strutture esistenti

Falso o almeno, se proprio vogliamo essere letterali discutibile. Naturalmente è facile trovare una corrispondenza tra qualche struttura anatomica ed un punto di agopuntura (sono disseminati praticamente dovunque, dalla testa ai piedi, sul corpo umano non c'è zona con "niente" sotto la pelle), è molto più complicato dimostrare come ad ognuno di essi corrisponda una struttura anatomica precisa ed esclusiva o che un punto di agopuntura abbia caratteristiche diverse da un punto del corpo a caso, non per niente esistono studi che mostrano come un effetto analgesico avvenga infliggendo aghi in punti "a caso" e non in quelli dell'agopuntura, addirittura fingendo di infliggere aghi e conoscerà sicuramente il "needle effect" (effetto dell'ago) che mostra come l'effetto analgesico dipenda da "come" si infili l'ago e non dal "dove" e che l'efficacia di questo effetto dipenda anche dallo "stato d'animo" del paziente. Il dott. Giovanardi avrebbe un modo semplicissimo per dimostrarmi che "i meridiani" siano strutture anatomicamente reali ed esistenti, mostrarmi una pagina di un testo di anatomia umana che li illustri, che ne descriva il decorso, l'aspetto, la struttura. Se non esiste, evidentemente non si tratta di punti anatomici ma di punti letteralmente immaginari, inventati.
Come fa un medico a definire "esistenti" delle strutture che nel 2014 nessuno vede e nessun testo di anatomia umana descrive? Qualche agopunturista dice che, se "pungere" questi punti ha un effetto, evidentemente in quei punti deve esserci qualcosa.
L'ho detto prima, che un effetto dopo aver infilzato un ago nella pelle esista non stupisce nessuno, stupisce invece credere che intervengano forze oscure, immateriali e impalpabili. I punti da agopuntura sono del tutto inventati, non seguono il decorso di vasi sanguigni o nervi, non corrispondono in maniera univoca ad organi o punti particolari dell'anatomia umana, sono punti a caso, cambiati negli anni, senza alcuna "evidenza" anatomica o fisiologica. Secondo gli agopuntori, questi punti corrispondono a linee altrettanto immaginarie, i meridiani, che corrispondono a "canali" nei quali scorre il "flusso energetico" che pone il nostro organismo in equilibrio: dove sono questi canali? Me ne mostrerebbe uno? Il flusso? Di che tipo? Come lo misuriamo?

Che un ago infilzato sulla pelle stimoli particolari zone cerebrali, può stupire chi non conosce la fisiologia, visto che pure una martellata su un braccio stimolerà le stesse aree (ed in maniera più evidente). Non si tratta di fantascienza, ma di fisiologia spicciola. Le stesse aree cerebrali infatti, sono stimolate dalla "falsa agopuntura" (sham acupuncture), ovvero da aghi retrattili che non penetrano la cute e...guardacaso, anche questi hanno effetti (e non importava neanche dove venissero inseriti!). Basarsi su queste cose può essere giustificato quando un agopuntore parla con un profano, con chi non conosce i meccanismi di base dell'elettrofisiologia, con chi non sa cosa sono le tecniche di "neuroimaging": anche una carezza modifica la risposta delle aree cerebrali.

Per "dimostrare" la consistenza scientifica dei punti da agopuntura, lei cita prima una ricerca sui conigli su una rivista scientifica di elettronica nemmeno indicizzata su Pubmed (eppure una scoperta del genere meriterebbe ben altri palchi scientifici), poi una ricerca che mostrerebbe particolarità di tipo elettrico nei punti da agopuntura (variazioni elettriche), ma la sua sicura conoscenza delle regole della ricerca (corretta) sa benissimo che non è uno studio (ma neanche 100 se vogliamo) che trae una conclusione, ancora di più quando lo studio citato è poco importante, ha parecchi punti deboli (in inglese si chiamano flawed data) o si trova tra altri studi di tenore opposto, come quello che cito io (realizzato anche da agopuntori, pensi un po') che dice l'esatto contrario, che cioè non è per niente dimostrata una corrispondenza tra i punti dell'agopuntura ed eventuali alterazioni elettriche. L'ipotesi che nei punti da agopuntura esistano particolarità di tipo elettrico è ad oggi del tutto indimostrata, messa in dubbio e discussa persino da centi di eccellenza di medicina complementare.

I punti di agopuntura sono talmente tanti che ricoprono tutto il corpo. Studi hanno dimostrato che non fosse importante rispettarne la localizzazione per ottenere un effetto sull'uomo.
Pensi che sempre il NCCAM ha finanziato uno studio (pubblicato su una rivista di medicine complementari!) che conclude come non vi sia alcuna attendibilità in questi studi sulle variazioni elettriche cutanee in agopuntura. Parola di Andrew Ahn, docente all'istituto di medicina complementare della Harvard School di Boston, studioso che lei sicuramente conoscerà. Curioso, non crede?
Gli studi, alcuni agopuntori e persino scuole ed istituzioni di medicina complementare dicono che quello che lei dice è sbagliato, non se la prenda con me quindi.
Sono comunque disponibile ad un esperimento controllato. Lei scelga il macchinario più adatto per la misurazione di una caratteristica a sua scelta di particolari punti da agopuntura (per esempio quelli sulla schiena). Su 20 soggetti dovrà dirmi (senza l'aiuto della vista) quale punto di agopuntura sta misurando (schiena? Polpaccio? Gamba?). Se li descrive tutti esattamente, evidentemente potrebbe essere un risultato interessante, se sbaglia in maniera significativa evidentemente ha tirato ad indovinare e quindi lei, esperto trentennale, non sa distinguere un punto da agopuntura da un altro (naturalmente decideremo assieme i particolari e le sicurezze di controllo dell'esperimento). Essendo il rappresentante (con esperienza trentacinquennale) di una società ufficiale di agopuntura, nessuno potrà dire che l'esperimento sia stato effettuato da persona inesperta, quindi lei ha un modo facilissimo per dimostrare a tutti che i punti da agopuntura esistono e sono identificabili.
Accetta?

3) Gli effetti

La lettera prosegue:

il dott. Di Grazia descrive l'agopuntura come "una medicina basata sul nulla, priva di evidenze scientifiche, con un effetto paragonabile al placebo".
Lei non conosce evidentemente il mio atteggiamento nei confronti dell'agopuntura. Che debba molto del suo effetto al noto effetto placebo non lo dico io, ma numerosi esperimenti con risultati per lo meno contrastanti e, se come dice lei, sono passati 6000 anni dalla nascita dell'agopuntura, il fatto che non siamo riusciti a dimostrarne in maniera certa l'efficacia nemmeno per una patologia, non le fa sorgere nessun dubbio? Il dubbio è scientifico, le certezze sono religione.

Le uniche patologie per le quali l'agopuntura sembra avere qualche evidenza (anche qui, per niente dimostrata in maniera inequivocabile) sono quelle di tipo doloroso, come la cefalea ed i dolori articolari (non le elenco la mole di studi anche in questo campo) e qualche problema di tipo psicosomatico, tutti problemi che risentono tantissimo dell'effetto placebo ed anche in questo senso non si è giunti ad una conclusione univoca. Per il resto l'agopuntura non ha mai mostrato efficacia superiore al placebo (parliamo naturalmente degli studi più corretti, altrimenti la discussione non ha senso) e soprattutto non cambia il decorso di malattie considerate incurabili dalla medicina (un fenomeno che si ripete stranamente in maniera costante in tutte le medicine alternative, funzionano solo dove si riesce a guarire da soli o con i farmaci, altrimenti esisterebbero agopuntori che curano i loro pazienti solo con gli aghi con file di clienti soddisfatti e sani). Vuole che le elenco gli studi? Non credo ce ne sia bisogno, li conosce sicuramente. Ma giusto per non sembrare autoreferenziale le indico un paio di analisi della Cochrane (così andiamo dritto al punto), come quella sui sintomi della menopausa, quella sull'incontinenza o quella sulla riabilitazione post trauma (fatta da medici cinesi) (anzi, visto che lei ne ha inserita una sulla procreazione assistita ne aggiungo uno anche io). Risultati? Placebo. Placebo. Placebo, ben che vada i risultati sono definiti "incerti" e "da confermare", l'agopuntura mostra di non funzionare nemmeno per smettere di fumare e...sorpresa, anche l'effetto sul dolore non è per niente così "accertato". Naturalmente esistono centinaia di studi che mostrano effetti evidenti dell'agopuntura, ma si tratta nella quasi totalità dei casi di studi debolissimi, fatti male, pubblicati su riviste di scarsissimo valore (quando non evidentemente di parte) ed a questo proposito le riporto l'opinione dell'accademia francese di medicina a proposito degli studi sull'agopuntura:

"la loro qualità è, per molti di essi, considerata mediocre per chi li valuta con i criteri della medicina fondata su prove (errori di metodo, assenza o imperfezione del placebo, "doppio cieco" insoddisfacente, mancanza di significatività statistica dei risultati, impossibilità di una meta analisi"

Ha mai scritto all'accademia francese di medicina accusandola di banalità ed ignoranza?
Se una pratica medica funzionasse senza ombra di dubbio, d'altronde, non servirebbero migliaia di studi che cercano di dimostrarlo "da 6000 anni", chi potrebbe dire oggi con uno studio che un antibiotico non funziona? Sarebbe molto complicato. C'è uno studio recente molto interessante che fa capire come "fare qualcosa" (in questi casi infilzare aghi sulla cute) sia molto meglio del "non fare niente" e che fa comprendere le potenzialità dell'effetto placebo (e quindi dell'agopuntura). Hanno misurato gli effetti sull'asma con 5 diversi "trattamenti":

1) Broncodilatatore
2) Placebo
3) Agopuntura vera
4) Agopuntura finta (aghi retrattili)
5) Nessun intervento

L'effetto migliore è stato oggettivamente (in maniera misurabile) quello del farmaco, l'agopuntura ha funzionato peggio ed allo stesso modo di tutti gli altri interventi (quindi della falsa agopuntura, del placebo e del non fare nulla: in pratica un buon effetto placebo) ma quando si chiedeva ai pazienti un giudizio sui loro sintomi, ecco che agopuntura vera, falsa e farmaco avrebbero funzionato (a giudizio soggettivo) bene ed allo stesso modo, molto più del semplice "non far nulla". In pratica per gli strumenti funziona il farmaco ma non l'agopuntura, per il giudizio personale funziona tutto tranne il "non far nulla".
Non è affascinante come il metro di giudizio soggettivo sia del tutto diverso da quello oggettivo, strumentale?

Questo significa che l'agopuntura sia una truffa oppure che lei nonostante la sua esperienza trentacinquennale sia poco aggiornato?
No, significa che le teorie dell'agopuntura, ad oggi considerate non scientifiche, restano non scientificamente dimostrate e che deve buona parte dei suoi successi all'effetto placebo, lo stesso che si ottiene usando una finta agopuntura, altrimenti non saremmo qui a parlarne e non continuerebbe la ricerca, finora infruttuosa, dell'esistenza dei meridiani o del "Qi" o dei punti da agopuntura, questa è la posizione della comunità scientifica, non quella mia, personale.


Io non ho detto che un agopuntore sia un ignorante ma che l'agopuntura non abbia efficacia dimostrata.
Lei non ha dimostrato l'efficacia dell'agopuntura ma mi ha dato dell'ignorante.

Trovi le differenze.

Oltre ad essere legale, infliggere aghi sulla cute può (a volte) avere qualche effetto limitato su certi tipi di dolore, l'ho già detto, ma può avere alcuni rischi e non ha effetti dimostrati in nessuna patologia. È corretto quindi e doveroso essere onesti: spiegare al paziente che somministrare agopuntura significa provare un metodo non scientificamente dimostrato, che può avere alcuni rischi e che si basa su teorie pseudoscientifiche.

Aggiungo che sono state avanzate diverse ipotesi che spiegano il funzionamento dell'agopuntura su queste patologie, oltre al già citato effetto placebo, conosciamo ad esempio effetti neurologici noti (come l'effetto "distrazione" che si usa in diversi ambiti senza per questo evocare spiriti maligni o danze vudù) o la produzione di sostanze come le endorfine o l'azione sui recettori dell'adenosina (meccanismi che rientrano perfettamente nel già citato effetto placebo). Questo significa che, rispetto ad altre medicine non convenzionali (per esempio l'omeopatia), l'agopuntura, prevedendo un'azione fisica (l'infissione di aghi, appunto), può suscitare delle reazioni visibili, fisiologiche e misurabili. Nulla di magico né di incredibile, ma da questo dire che i meridiani esistano o l'agopuntore curi gli "squilibri energetici" ce ne passa (lo dicono gli studi e l'oggettività dei fatti, ripeto, non io). Per questo il mio atteggiamento nei confronti di questa pratica è quello di ammettere un effetto fisico (per forza, è ìnsito nella stessa tecnica), ammettere la possibilità, a volte, di migliorare alcuni stati di tipo doloroso (per vari meccanismi conosciuti), ma nello stesso tempo mi piacerebbe che i colleghi agopuntori si mantenessero nel campo della scienza, non della pseudomedicina parlando di energie o fantasiosi flussi corporei.
Sono convintissimo ad esempio, che l'agopuntura possa agire su disturbi di lieve entità di tipo doloroso, psicosomatico, psicologico, fa risparmiare soldi ed ha meno effetti collaterali dei farmaci, ma lasciamo stare le energie cosmiche, parliamo di placebo, endorfine, endocannabinoidi, "bridge effect".

Se poi lei da medico che ha studiato fisica, chimica, biologia e fisiologia, vuole dirmi che crede ai "flussi di energia" o al Qi, naturalmente è libero di farlo, ma non può pretendere che lo faccia io o che si debba andare contro la scienza semplicemente perché lo dice lei senza aver mai mostrato al mondo questi fantasmagorici flussi e soprattutto non può vendere ai pazienti come scientifici, dei concetti assolutamente astratti ed indimostrati, questa è onestà e deontologia: un collega che pratica anche agopuntura mi ha raccontato di docente in una scuola di agopuntura che disse agli allievi: "se curate una polmonite con l'agopuntura sarei il primo a denunciarvi, esistono gli antibiotici".

Ripeto anche a lei quello che sono abituato a ripetere a chi mi attacca quando spiego la non scientificità di una pratica in medicina: se solo si ammettessero i limiti e le assurdità di alcune pratiche dette "alternative" (agopuntura, omeopatia), saremmo tutti d'accordo con il fatto che l'effetto placebo in certe condizioni è benefico ed evita l'abuso di farmaci, ma fino a quando si attacca chi non la pensa come noi in maniera isterica come chi difende un credo religioso e soprattutto si mente al paziente dicendo che esistono i fenomeni paranormali, saranno proprio i fautori delle medicine alternative a restare confinati nel recinto della pseudoscienza e della inattendibilità. Gli agopuntori, così come i seguaci di altre medicine alternative, dovrebbero avere atteggiamenti costruttivi, basati sull'evidenza scientifica e collaborare con i colleghi che fanno medicina scientifica, senza trincerarsi in posizioni dogmatiche e di tipo religioso, questo nell'esclusivo interesse dei pazienti ai quali delle credenze personali non importa nulla.

In parole povere è lei che ci tiene a sottolineare che l'agopuntura si basi su concetti non scientifici, non io, che ne sottolineo i pochi ed utili dati scientifici a disposizione.

Naturalmente resto a disposizione nel divulgare con la dovuta enfasi il giorno in cui un agopuntore (speriamo italiano!) riuscirà a dimostrare in maniera incontrovertibile l'esistenza dei meridiani o dei flussi energetici rivoluzionando la medicina, la biologia, la fisiologia, cosa che fino ad oggi e nonostante migliaia di (presunti) anni di storia, nessuno è mai riuscito a fare.

"La cosa più bella della scienza è che è vera, a prescindere che tu ci creda o no" (Neil deGrasse Tyson).

Sempre con rispetto e cordialmente.

Alla prossima.

Nota: La risposta del dott. Giovanardi alla mia "replica" è la seguente:

===


Gent.le Dott. Salvo Di Grazia,

la ringrazio per la risposta alla mia lettera scritta in occasione dell’articolo pubblicato il 3 febbraio sul quotidiano “Il Fatto Quotidiano” e sulla quale vorrei fare alcune riflessioni.

La nascita dell’Agopuntura

come lei ha fatto notare non c’è una piena concordanza sulla data di nascita dell’agopuntura, gli stessi sinologi non sono d’accordo sulle date, c’è chi indica la sua nascita al III millennio a.C. e chi come riportato da lei al I secolo a.C., ma se ci basiamo unicamente sui documenti scritti, l’agopuntura risale al tempo degli Stati Combattenti (476-221 a.C.) quindi almeno 2200 anni fa. A questo punto è corretto scrivere “Non è millenaria, è nata nella Cina di Mao Tse-tung”? A quale sua affermazione dobbiamo credere, a quella scritta nell’articolo o a quella scritta nel suo blog?
Sempre per rimanere nelle datazioni, lei scrive “Varianti dell’agopuntura come l’auricoloterapia poi, hanno origine solo pochi secoli fa, nessuna tradizione millenaria”. Se facciamo riferimento alle prime cauterizzazioni documentate dell’orecchio per la sciatica o il mal di denti, queste risalgono al XVIII – XIX secolo ma l’origine dell’auricoloterapia si deve al medico francese Paul Nogier (1908-1996) a metà degli anni ’50.
I cinesi a loro volta nel tempo di uno-due anni ripresero la tecnica proponendo una cartografia e una distribuzione dei punti auricolari in parte diversa da quella del medico francese.
Quindi anche in questo caso, come già per l’agopuntura occorre mettersi d’accordo sui criteri per fissare una data certa della nascita di queste due metodiche: una cosa è indicare i primi sviluppi e le prime segnalazioni, spesso solo riportate, altra cosa far cominciare la datazione quando queste diventano medicine con una loro vera e propria strutturazione.
Ma chiarito questo, ed è la cosa più importante, l’antichità di una terapia non ha nulla a che vedere con la sua presunta o meno efficacia. 

Gli strumenti

molto bella la sua descrizione storica e il confronto con altre medicine antiche. A tale proposito ha riportato l’immagine dei 9 aghi della tradizione.
Come lei avrà visto ci sono aghi sottili (ovviamente non tecnologicamente avanzati come gli attuali) e strumenti che assomigliano più a punte e/o a lancette. Se gli aghi sottili servivano per stimolare tramite l’infissione i punti cutanei d’agopuntura, le altre tipologie di aghi erano utilizzate per provocare sanguinamenti e per svuotare cavità ascessuali. Rimanendo sul tipo di stimolazione le ricordo che si parla sempre di zhen jiu (agopuntura moxibustione) intendendo che il punto di agopuntura può essere stimolato secondo la tradizione medica cinese con l’ago (agopuntura) o l’applicazione di una fonte di calore tramite la combustione dell’artemisia (moxibustione). I due termini, come del resto le due tecniche, non vanno mai disgiunte.

I punti di agopuntura

Il dott. Giovanardi avrebbe un modo semplicissimo per dimostrarmi che "i meridiani" siano strutture anatomicamente reali ed esistenti, mostrarmi una pagina di un testo di anatomia umana che li illustri, che ne descriva il decorso, l'aspetto, la struttura. Se non esiste, evidentemente non si tratta di punti anatomici ma di punti letteralmente immaginari, inventati

Come scrissi nella prima risposta all’articolo pubblicato su “Il Fatto Quotidiano”, i piani sottostanti le zone cutanee corrispondenti ai punti di agopuntura sono ricchi di terminazioni vascolo-nervose in concentrazioni maggiori rispetto alle zone circostanti, questo nella maggior parte dei punti di agopuntura. A tal riguardo citai un articolo che lei mi ha contestato non per i suoi contenuti bensì per non essere indicizzato su PubMed.

Le segnalo, quindi, due lavori presenti su PubMed che mostrano come i punti di agopuntura:

- hanno una corrispondenza di tipo anatomico: infatti esiste una corrispondenza tra i punti di agopuntura e i piani connettivali inter e intramuscolari. L’inserzione e la manipolazione dell’ago determinano delle modificazioni del tessuto connettivo (più marcate a livello degli agopunti rispetto a zone diverse) che si traducono in segnali di tipo meccanico che, come è noto sono importanti mediatori di informazioni a livello cellulare; possono essere tradotti in segnali bioelettrici e biochimici e possono dare il via a una cascata di reazioni quali la polimerizzazione dell’actina, cambiamenti nell’espressione genica, della sintesi di proteine e modificazione della matrice cellulare. (cfr,Langevin HM, Yandow JA. Relationship of acupuncture points and meridians to connective tissue planes. Anat Rec. 2002;269:257–265.)

- attivano specifiche aree cerebrali. Punti presenti sullo stesso meridiano hanno un pattern di attivazione/de-attivazione simile. Le aree attivate sono vaste e comprendono non solo quella somatosensoriale ma anche l’elaborazione affettiva e cognitiva (sistema limbico)
(cfr, PLoS One. 2012;7(4):e32960. doi: 10.1371/journal.pone.0032960. Epub 2012 Apr 9. Characterizing acupuncture stimuli using brain imaging with FMRI--a systematic review and meta-analysis of the literature. Huang W, Pach D, Napadow V, Park K, Long X, Neumann J, Maeda Y, Nierhaus T, Liang F, Witt CM.

I lavori fino ad ora prodotti dimostrano che le zone cutanee corrispondenti ai punti di agopuntura hanno caratteristiche anatomiche e azioni fisiologiche (quando stimolate) più marcate, ma non esclusive, rispetto alla cute circostante (da qui l’impossibilità di considerare certi tipi di sham acupuncture un confronto inerte).

Gli effetti e l’efficacia “andiamo dritti al punto

Per il resto l'agopuntura non ha mai mostrato efficacia superiore al placebo (parliamo naturalmente degli studi più corretti, altrimenti la discussione non ha senso)..” “Ma giusto per non sembrare autoreferenziale le indico un paio di analisi dell Cochrane……Risultati?Placebo. Placebo.

In sintesi per lei l’agopuntura ha un’efficacia pari al placebo o al massimo una blanda azione antidolorifica anzi, come lei afferma:“anche l’effetto sul dolore non è per niente così “accertato”. Per sostenere la sua tesi ha riportato alcune metanalisi della Cochrane “(così andiamo dritti al punto). Lei ha riportato ovviamente solo i lavori i cui risultati sono a sfavore dell’agopuntura, ma mi domando perché non ha riportato anche i lavori della stessa Cochrane, a favore dell’agopuntura? Bene eccoli. Li ho riportati in lingua originale perché ho constatato in precedenza all’interno del blog che ci sono stati dei problemi di traduzione e vorrei commentarli.

- Cochrane Database Syst Rev. 2009 Jan 21;(1):CD007587. doi: 10.1002/14651858.CD007587. Acupuncture for tension-type headache. Linde K1, Allais G, Brinkhaus B, Manheimer E, Vickers A, White AR
MAIN RESULTS:
Eleven trials with 2317 participants (median 62, range 10 to 1265) met the inclusion criteria. Two large trials compared acupuncture to treatment of acute headaches or routine care only. Both found statistically significant and clinically relevant short-term (up to 3 months) benefits of acupuncture over control for response, number of headache days and pain intensity. Long-term effects (beyond 3 months) were not investigated. Six trials compared acupuncture with a sham acupuncture intervention, and five of the six provided data for meta-analyses. Small but statistically significant benefits of acupuncture over sham were found for response as well as for several other outcomes. Three of the four trials comparing acupuncture with physiotherapy, massage or relaxation had important methodological or reporting shortcomings. Their findings are difficult to interpret, but collectively suggest slightly better results for some outcomes in the control groups.
AUTHORS' CONCLUSIONS: In the previous version of this review, evidence in support of acupuncture for tension-type headache was considered insufficient. Now, with six additional trials, the authors conclude that acupuncture could be a valuable non-pharmacological tool in patients with frequent episodic or chronic tension-type headaches. La metanalisi mostra che si è passati da evidenze insufficienti nella revisione precedente a evidenze tali da concludere che l’agopuntura potrebbe essere uno strumento non farmacologico per i pazienti affetti da cefalea tensiva cronica. Inoltre, faccio notare come in alcuni lavori della metanalisi l’agopuntura si è rivelata superiore alla sham acupuncture.

Inoltre nell’articolo: Cochrane Database Syst Rev. 2009 Jan 21;(1):CD001218. doi: 10.1002/14651858.CD001218.pub2.
Acupuncture for migraine prophylaxis. Linde K1, Allais G, Brinkhaus B, Manheimer E, Vickers A, White AR
AUTHORS' CONCLUSIONS: In the previous version of this review, evidence in support of acupuncture for migraine prophylaxis was considered promising but insufficient. Now, with 12 additional trials, there is consistent evidence that acupuncture provides additional benefit to treatment of acute migraine attacks only or to routine care. There is no evidence for an effect of 'true' acupuncture over sham interventions, though this is difficult to interpret, as exact point location could be of limited importance. Available studies suggest that acupuncture is at least as effective as, or possibly more effective than, prophylactic drug treatment, and has fewer adverse effects. Acupuncture should be considered a treatment option for patients willing to undergo this treatment.

I risultati di questa metanalisi sono ancora più interessanti, per la discussione che stiamo portando avanti. In sintesi non sembra ci siano evidenze per un effetto della vera agopuntura rispetto all’intervento sham. Gli studi disponibili suggeriscono che l’agopuntura è almeno efficace quanto, o forse più efficace, del trattamento farmacologico profilattico e ha meno effetti collaterali. Ci troviamo di fronte a un caso, dove il placebo (secondo il Dott. Di Grazia) è pari o superiore nel prevenire le crisi di cefalea ai farmaci comunemente usati, i quali a loro volta hanno superato i tests di efficacia secondo i criteri della ricerca scientifica. Premesso che l’agopuntura non è solo effetto placebo e di questo ne parleremo più avanti, le domando Dott. Di Grazia perché continuare a spendere enormi quantità di soldi in farmaci, provocare e curare effetti iatrogeni quando con un semplice placebo (sempre secondo la sua opinione) riusciamo ad ottenere un risultato uguale se non migliore?
Sono pronto ad accettare il verdetto negativo delle revisioni Cochrane da lei segnalate e ad esse adeguarmi, tuttavia lei ha cominciato a consigliare l’agopuntura per le patologie dove le revisioni Cohrane hanno invece indicato un’efficacia e a volte una superiorità dell’agopuntura? Non pensa che un trattamento non-farmacologico che abbia dimostrato secondo i criteri della scientificità un’efficacia effettiva, sia in linea generale da preferire al trattamento farmacologico?

I problemi della ricerca in agopuntura

non siamo assolutamente contrari alla ricerca in agopuntura, anzi l’auspichiamo. Vogliamo fare notare però che infiggere un ago nella cute non è la stessa cosa di prendere una pillola. Non si può studiare l’efficacia dell’agopuntura come si studia l’efficacia di una molecola chimica. L’infissione di un ago nella cute è qualcosa di invasivo il cui effetto dipende da molte variabili: localizzazione del punto, profondità dell’ago, tipo di stimolazione, durata dello stimolo, ecc. Per cui la metodologia della ricerca va quantomeno adeguata e il problema del placebo come controllo non è stato ancora adeguatamente risolto perché qualsiasi stimolazione della cute, come anticipato prima non è inerte.
A sostegno di quanto dico la invito a leggere un ottimo lavoro in doppio cieco, randomizzato placebo controllato pubblicato su Pain riguardo lo studio dell’efficacia della laser agopuntura nel trattamento della cefalea e dell’emicrania nei bambini. In questo caso il laser placebo non stimolava la cute rispetto al laser vero rappresentando così un vero e proprio placebo. I risultati sono stati chiari: nel gruppo trattato con laser vero si è avuta una riduzione netta rispetto al gruppo placebo sia del numero degli attacchi sia dell’intensità del dolore. Queste le conclusioni dello studio: we conclude that laser acupuncture can provide a significant benefit for children with headache with active laser treatment being clearly more effective than placebo laser treatment. (cfr, Pain. 2008 Jul 15;137(2):405-12. Epub 2007 Nov 19. Laser acupuncture in children with headache: a double-blind, randomized, bicenter, placebo-controlled trial. Gottschling S1, Meyer S, Gribova I, Distler L, Berrang J, Gortner L, Graf N, Shamdeen MG.)
Per cui al momento il razionale più giusto nella ricerca in agopuntura è fare lavori per dimostrare la pari efficacia o la superiorità dell’agopuntura rispetto al trattamento usuale.

La posizione della comunità scientifica

Esistono oggi numerosi esempi in cui l’agopuntura è stata inserita, grazie alle evidenze di efficacia e al rapporto costo-beneficio nelle linee guida per il trattamento di diverse patologie, ed in particolare per quelle più frequenti ed invalidanti in età giovane adulta, e perciò causa di assenze dai posti di lavoro e maggiori costi sociali. Ad esempio, nelle linee guida inglesi per la lombalgia cronica elaborate dal Nice, l'Istituto nazionale britannico per la salute e l'eccellenza clinica, si legge: “Offer one of the following treatment options, taking into account patient preference: an exercise programme (see section 1.3.3), a course of manual therapy (see section 1.4.1) or a course of acupuncture (see section 1.6.1). Consider offering another of these options if the chosen treatment does not result in satisfactory improvement.”
Riassumendo, si consiglia di proporre in prima istanza al paziente e lasciarlo scegliere in base alle sue esigenze, un programma di esercizi, un ciclo di terapia manuale o un ciclo di agopuntura. e lasciarlo scegliere in base alle sue esigenze.
Così pure nelle linee guida delle cefalee si legge, riguardo la profilassi della cefalea muscolotensiva “Prophylactic treatment 1.3.9 Consider a course of up to 10 sessions of acupuncture over 5–8 weeks for the prophylactic treatment of chronic tension-type headache.” E in quella dell’emicrania “1.3.18 If both topiramate and propranolol are unsuitable or ineffective, consider a course of up to 10 sessions of acupuncture over 5–8 weeks or gabapentin (up to 1200 mg per day) according to the person’s preference, comorbidities and risk of adverse events.” Evidenziando come la scelta ricada prima sul topiramato non per la minor efficacia dell’agopuntura, ma per i costi più bassi del farmaco.

Agopuntura e scientificità

L’Agopuntura è un metodico scientifico? Se la risposta fa riferimento a quando si è sviluppata, allora la risposta è no, visto che la nascita del metodo scientifico, come inteso dalla scienza occidentale, è sicuramente posteriore. Può l’Agopuntura essere studiata con il metodo scientifico? La risposta è sì se si rispettano le sue caratteristiche. In particolare possiamo/dobbiamo cercare di comprendere sempre di più come funziona. Su questo potremmo scrivere pagine intere ma lei ha già elencato alcuni meccanismi fino ad ora evidenziati. A titolo di esempio ricordo l’influenza dell’agopuntura nei livelli di enkefaline, beta endorfine, dinorfine e in genere sul sistema degli oppiodi endogeni che come lei sicuramente saprà non intervengono solo nella modulazione della percezione del dolore ma influiscono sia sul sistema ormonale sia su quello immunitario. La ricerca va avanti e emergeranno sicuramente tanti altri meccanismi evocati dall’agopuntura che ancora non conosciamo. Se questa discussione l’avessimo fatta prima del 2010 sicuramente non avremmo citato il rapporto tra agopuntura e adenosina nella sua azione analgesica, visto che prima di allora non era stato evidenziato.
Cfr, Nat Neurosci. 2010 Jul;13(7):883-8. doi: 10.1038/nn.2562. Epub 2010 May 30.
Adenosine A1 receptors mediate local anti-nociceptive effects of acupuncture.
Goldman N1, Chen M, Fujita T, Xu Q, Peng W, Liu W, Jensen TK, Pei Y, Wang F, Han X, Chen JF, Schnermann J, Takano T, Bekar L, Tieu K, Nedergaard M.

Il linguaggio

Se poi lei da medico che ha studiato fisica, chimica, biologia e fisiologia, vuole dirmi che crede ai "flussi di energia" o al Qi, naturalmente è libero di farlo, ma non può pretendere che lo faccia io o che si debba andare contro la scienza semplicemente perché lo dice lei senza aver mai mostrato al mondo questi fantasmagorici flussi e soprattutto non può vendere ai pazienti come scientifici, dei concetti assolutamente astratti ed indimostrati, questa è onestà e deontologia”

“In parole povere è lei che ci tiene a sottolineare che l'agopuntura si basi su concetti non scientifici, non io, che ne sottolineo i pochi ed utili dati scientifici a disposizione

Probabilmente siamo arrivati al vero nocciolo della discussione: il linguaggio.

Il linguaggio con cui si esprime l’Agopuntura e la Medicina Tradizionale Cinese (yin, yang, Qi, Xue, Jing, Zhang Fu, Wei Qi, Ying Qi, ecc), per la sua sede di origine, la cultura e il tempo che l’ha strutturata è necessariamente diverso dal nostro linguaggio scientifico, sta a noi tradurre questi concetti in termini consoni alla nostra cultura scientifica, ecco così che infiggere un ago nella cute e “disperdere il Qi” diventa liberazione di enkefaline e dinorfina con attivazione dei livelli spinale, mesencefalico e ipotalamico, incremento di adenosina, ecc.
Se apre un testo di Medicina Tradizionale Cinese troverà espressioni quali “il Fuoco del Fegato divampa in alto e il paziente sarà afflitto da intenso dolore alla testa”, Dott. Di Grazia la posso con sicurezza tranquillizzare sul fatto che i medici agopuntori sono consci che il fegato è ignifugo e non c’è nessun bisogno di irrorare con un estintore le teste dei nostri pazienti!
Ancora una volta è il linguaggio il vero problema da affrontare. Sicuramente penserà e mi chiederà: perché allora non usate solo il linguaggio della medicina scientifica?
La risposta è perché al momento attuale siamo solo all’inizio della decodificazione dell’antico modello medico cinese e per la scelta e la combinazione dei punti nel trattamento delle patologie non si può prescindere dall’applicazione di questo modello.
In conclusione, l’Agopuntura e la Medicina Tradizionale Cinese sono il prodotto di una cultura medica sviluppatasi in più di 2000 anni, appartenente ad una civiltà che per lunghi periodi della storia è stata riferimento in termini di conquiste scientifiche in tutti i campi del sapere umano.
Studiare e far conoscere l’Agopuntura e la Medicina Tradizionale Cinese non vuole assolutamente sostituire i concetti della nostra moderna medicina, ma arricchire quest’ultima di osservazioni, esperienze e riflessioni frutto di un’esperienza medica così importante trattenendo ciò che di valido ha prodotto, lasciando invece nel campo della storia della medicina ciò che non è valido.
Continuando nell’opera di “traduzione” del linguaggio e nella validazione attraverso il metodo scientifico, arriveremo sicuramente in futuro ad un unico linguaggio. Il concetto di scientificità in medicina è sinonimo di efficacia terapeutica?
E’ eticamente corretto non utilizzare terapie che invece dimostrano una loro efficacia solo perché sviluppatesi in epoca pre-scientifica e perchè utilizzano un linguaggio diverso dal nostro?
Vorrei terminare ricordandole uno dei tanti episodi caratteristici della storia della medicina, quello della digitale. Nel 1785 William Withering pubblicò un libro in cui scrisse: “Essa (la digitale) agisce sulla motilità del cuore con una potenza non riconosciuta a nessuna altra medicina, e questa sua proprietà può essere utilizzata a fini benefici”. Pensi qual era il linguaggio e quanto fosse empirica la medicina in quell’epoca. Abbiamo dovuto aspettare la prima metà degli anni novanta per chiarire i fenomeni che innesca (la digitale), dopo decenni di uso clinico e tradurre così in termini scientifici quanto l’osservazione empirica di Withering fosse giusta.
La storia della medicina di questi esempi ne è piena.

Ringraziandola per avermi dato la possibilità e lo spazio di rispondere, la saluto cordialmente.

Dott. Carlo Maria Giovanardi
Presidente Federazione Italiana delle Società di Agopuntura (F.I.S.A.)
Esperto del Consiglio Superiore di Sanità per le Medicine non Convenzionali
Bologna, 6 aprile 2014

sabato 8 marzo 2014

Antroposofia: l'occultismo in medicina.

Il nome è complicato anche da pronunciare: antroposofia. Chi la conosce?
Pochi.
Allora vi stupirete che questa pseudomedicina è a tutti gli effetti una pratica medica legale, permessa, inserita negli elenchi delle "medicine complementari" degli ordini professionali e può essere prescritta solo da medici iscritti all'ordine.
L'antroposofia fu il frutto di studi personali di un filosofo, Rudolf Steiner.
Steiner (1861-1925), austriaco, appassionato di esoterismo ed occultismo, diffondeva la sua filosofia (diffusa in vari campi) con corsi e lezioni molto seguite soprattutto dopo aver raggiunto una certa notorietà nei circoli culturali tedeschi. Egli allargò le sue ipotesi negli ambiti più diversi, dall'agricoltura alla medicina, l'architettura, la pedagogia e la religione. Nelle sue idee c'è tutto il repertorio della pseudoscienza: le "energie" ("cosmiche" e spesso indefinite) agli influssi astrali, le forze spirituali, l'autoguarigione ed altro ancora. Per il filosofo concetti come "ultraterreno" e "destino" erano abituali, egli stesso si definiva "spinto dal destino" e raccontava di esperienze di "viaggi astrali" o chiaroveggenza, si ritirava spesso in meditazione e parlava di "anima" non solo a proposito degli esseri umani ma anche degli animali, le piante, i minerali e questa diventò quasi un'ossessione, egli infatti dichiarò diverse volte che lo scopo della sua vita fosse quello di dimostrare l'esistenza dell'anima in maniera scientifica (ma non ci riuscì mai). Il suo interesse nei confronti dell'"aldilà" e della reincarnazione lo misero in contatto con un mondo del tutto fuori dalla scienza dal quale si fece influenzare, così come dalle figure dei "guru" spirituali in voga in quegli anni. Per lui esistevano due piani: quello fisico e quello spirituale del tutto collegati e che si influenzavano a vicenda per mezzo di "forze eteriche" mai dimostrate. Si interessò anche di occultismo (autore di diversi libri sul tema, come Occult science: an outline nel 1913 e Investigations in Occultism Showing Its Practical Value in Daily Life nel 1920) e magia nera. Libri di chiaro stampo settario e magico.



Nonostante le conoscenze acquisite con il tempo smentissero molte delle sue credenze più estreme, la filosofia steineriana è arrivata fino ai giorni nostri e, cosa ancora più misteriosa, è ancora applicata in vari campi. In agricoltura ad esempio, Steiner si ritrova in quella chiamata "biodinamica" (spesso confusa con quella definita "biologica".

L'agricoltura biodinamica fu fondata da Steiner nel 1924, utilizza tutti i concetti della sua filosofia in una serie di procedure e riti magici che favorirebbero i raccolti e la loro qualità in un insieme di pratiche del tutto inutili e che pescano a piene mani nella superstizione. Non ci credete?
Secondo Steiner, per "concentrare" gli influssi astrali sui prodotti della terra, bisognava utilizzare parti animali come la vescica di cervo, le corna di vacca o il suo intestino ed il cranio di bue. Questi oggetti devono essere trattati, sepolti e poi disinterrati con un preciso calendario che lo stesso Steiner spiegava nei suoi scritti, unendo a queste "particolari" preparazioni, anche concetti che ricordano l'omeopatia ed altre pseudoscienze (per esempio per ottenere un terreno "ragionevole" bisogna interrare qualcosa di "piccante" come l'ortica). Vecchie superstizioni? Credenze ormai sorpassate? Certo, ma oggi c'è ancora chi questi riti li fa e ne vende i risultati. Qualcuno potrà trovare interessante scoprire cos'è il "cornoletame", utilizzato tipicamente da chi usa l'agricoltura biodinamica.
Troviamo degli articoli che approfondiscono l'argomento qui e qui. L'austriaco ebbe l'occasione di approfondire i suoi studi occultistici guidando alcuni gruppi esoterici e persino una loggia massonica e fu autore di opere d'arte apprezzate e tutt'ora molto note (come il Goetheanum).

Rudolf Steiner
Nel campo della pedagogia il filosofo austriaco sviluppò un suo metodo (detto Waldorf) che si tradusse nell'inaugurazione di diverse scuole che ne applicavano i principi: inizialmente frequentate dai figli della borghesia tedesca e svizzera, queste scuole si diffusero in molte parti d'Europa fino all'Italia, nazione nella quale la filosofia di Steiner fu sostenuta da suoi ammiratori ed in particolare da medici che volevano seguirne le orme.
La filosofia delle scuole Waldorf (o "steineriane") seguivano i dettami pubblicati in alcuni testi firmati da Steiner che avevano regole pedagogiche precise: scompaiono i libri di testo per assicurare libertà assoluta di apprendimento agli alunni, scompare il nozionismo, particolare attenzione alle attività artistiche ed altro ancora, solo dopo i 14 anni, quando l'"energia astrale entra nel corpo fisico", si può iniziare un percorso didattico più severo e costruito. Parte integrante della pedagogia steineriana è l'euritmia, l'arte del movimento, una sorta di danza-movimento particolare, ritmica e lenta, che è stata applicata prima come rappresentazione (anche teatrale), poi nelle scuole steineriane ed infine anche in medicina antroposofica.
"L'euritmia terapeutica può essere di estremo vantaggio nel trattamento delle malattie e può essere applicata in quei casi nei quali si sa che un certo movimento reagirà con un certo organo con risultati benefici."
Se esistono apprezzamenti sul tipo di "educazione" di tipo "steineriano" esistono altrettante critiche e testimonianze durissime che rendono sicuramente controversa la pedagogia del filosofo austriaco, esiste anche un sito web che racconta storie piuttosto raccapriccianti, come quella di Sharon e di sua figlia che, ammalatasi ma costretta a rifiutare ogni cura, fu obbligata a colorare e disegnare continuamente per guarire, fino ad arrivare in condizioni gravi. Solo la ribellione della madre le consentì un ricovero in ospedale che servì a salvarle la vita.

Fu alla fine del 1910 che Steiner iniziò ad occuparsi anche di medicina, cercando un nuovo approccio nei confronti della malattia e del paziente. Collaborò con diversi medici, diffuse i suoi libri, organizzò conferenze. Alcuni suoi seguaci crearono un'azienda farmaceutica che ne seguiva la filosofia (oggi ancora esistente e che produce omeopatia).
L'eco della sua filosofia arrivò quindi anche in Italia, alcuni medici si appassionarono alle idee estreme del filosofo austriaco fino a diventarne "rappresentanti" che con libri e corsi facevano anche proselitismo. Con il tempo così si formò anche nel nostro paese una piccola ma agguerrita rappresentanza dell'antroposofismo. La fama di Steiner però iniziò a procurargli anche molte critiche che, curiosamente, provenivano da parti spesso in contrapposizione. In medicina ad esempio, i medici "tradizionali" criticavano l'antroposofia perché pescava a piene mani dalla magia e dalla superstizione (anche in campo medico era frequente il richiamo alle energie impalpabili ed agli astri), gli "esoteristi" la criticavano perché mescolava concetti "astrali" e "filosofici" con altri scientifici e troppo "materiali". In realtà Steiner era a tutti gli effetti un valido divulgatore ma di teorie per la maggior parte di fantasia e con frequenti invasioni nel campo della magia e la sua figura, ritenuta valida ed inizialmente rispettabile, si macchiò definitivamente alle prime accuse di razzismo (sosteneva che la razza europea, in realtà inesistente, fosse quella superiore).
Nei suoi libri si parla di vita su Saturno o come in origine l'uomo avesse un solo sesso (maschio e femmina nello stesso tempo) e derivasse da razze sconosciute come quelle dei "lemuriani" e degli "atlantidei", di come la specie umana, secondo lui, esistesse dal momento della nascita del pianeta Terra, sono frequenti le citazioni astrologiche e la descrizione di pomodori con l'anima e cetrioli pensanti, i suoi discorsi da fantascienza però appassionavano la borghesia ed erano richiestissimi nelle riunioni di cortesia dei ricchi cittadini svizzeri e tedeschi e questo lo mantenne sempre uno scalino sopra i ciarlatani di strada. Anche questo però contribuì a scatenare l'invidia dei maghi e degli imbonitori più noti del momento.
Questi scontri di pensiero contribuirono a relegare la filosofia steineriana in campo medico a metà tra una filosofia profonda ed affascinante, una "psicomedicina" che considerava il paziente uno spirito etereo ed un rito magico bello e buono.
L'antroposofia è una medicina alternativa che ufficialmente "cura" corpo e spirito. C'è da dire che negli anni sono diverse le interpretazioni di questa pratica medica e spesso si assiste a medici che applicano una vera e propria seduta psicologica più che una terapia fisica. D'altronde fu lo stesso Steiner a sottolineare come per curare le malattie bisogna avere una solida base scientifica, "possono farlo solo i medici professionisti", per dirlo con le sue stesse parole e le sue teorie mediche volevano essere più un ragionamento su certi meccanismi e certi risvolti della malattia più che una vera e propria terapia, tanto che egli non provò mai a curare nessun malato, con il tempo però le idee teoriche di Steiner furono trasformate (da altri) in procedure mediche.

Il "cornoletame", uno dei rimedi rituali dell'agricoltura biodinamica di Steiner

In questo modo si diffuse la cosiddetta "medicina antroposofica", insieme di credenze a metà tra lo spiritismo e l'astrologia che unisce a queste la somministrazione di erbe e minerali (quasi sempre di tipo omeopatico, a volte tinture madri o olii essenziali) e tutta una serie di pratiche ritualistiche.
Il medico antroposofico sottoporrà il proprio paziente (con qualsiasi malattia, anche la più grave, compreso il cancro che per Steiner si curava con il vischio, uno dei rimedi alternativi utilizzati per primi contro la malattia) ad una serie di pratiche fisiche come massaggi, bagni termali, aromaterapia, cromoterapia, tutto accompagnato da prodotti omeopatici o infusi di erbe e derivati minerali. Spesso il paziente è sottoposto ad un rito di "purificazione" (per esempio una sorta di meditazione con una borsa di ghiaccio sullo stomaco) oppure ad una "espiazione" del male (sempre con un rito di meditazione e l'uso di aromi o vapori o sostanze spalmate o semplicemente appoggiate sul corpo). Utilizzata anche "l'arteterapia" ed il "massaggio terapeutico", l'euritmia della quale ho accennato all'inizio, in un insieme di tentativi di arginare sintomi e disturbi che, quando non sono di tipo psicosomatico (massaggi, aromi, meditazione, rilassamento possono avere un ruolo nel miglioramento delle malattie di tipo ansioso o psicologico) non hanno mai ottenuto nessun risultato dimostrabile (qui per esempio nel miglioramento dei sintomi della menopausa, ma anche in altri ambiti non si evidenziano effetti superiori al placebo), segnalato il miglioramento di disturbi con possibili basi psicologiche (ansia, cefalea, insonnia, stress) o in patologie con tendenza al miglioramento spontaneo. C'è da dire che la maggioranza degli studi realizzati su questa pratica sono appannaggio di cliniche antroposofiche, che praticano medicine complementari e presentano diverse lacune di metodo e statistiche, non esistono ad oggi, purtroppo, studi ben realizzati e seriamente organizzati. Il vero rischio della medicina antroposofica è legato sia alla rinuncia a terapie efficaci che all'uso di questa pratica come cura principale di malattie serie.

Per i medici antroposofici è da limitare al massimo l'uso di medicine, specie gli antibiotici o i vaccini perché "ucciderebbero" delle vite (che per Steiner sono da avere come amiche e non da eliminare) ma in genere, quando è necessario, non si nega alcuna prescrizione fondamentale (ciò rende "legale" l'applicazione dell'antroposofia). Alcune volte però non è così, uno dei casi più drammatici di morte da pseudoscienza (quello di Clara Palomba, ormai simbolo di come l'ignoranza uccida) fu caratterizzato, almeno nelle sue fasi iniziali, proprio da un'imperdonabile negligenza da parte di medici antroposofici, ma sono note anche epidemie di morbillo in comunità antroposofiche (per rinuncia alla vaccinazione) con complicazioni che hanno richiesto il ricovero. Segnalati anche effetti collaterali da prodotti antroposofici iniettati a scopo terapeutico (anche se molto rari e di lieve-media entità).
Può quindi non stupire che dal punto di vista scientifico non vi sia alcuna evidenza che le pratiche antroposofiche possano migliorare malattie o condizioni patologiche, l'uso costante di prodotti omeopatici ne sottolinea l'inconsistenza scientifica e l'utilizzo di pratiche esoteriche ne aumenta il fascino ma contemporaneamente il valore di "pratica magica" e non curativa. D'altronde (e come detto fu lo stesso Steiner a sottolinearlo) l'antroposofia non nacque come "medicina" ma come filosofia che tentava (con le conoscenze dell'epoca) di spiegare la malattia, l'uomo, la sofferenza. Trasferire la filosofia in medicina, arte che ha molto di "materiale" e poco di filosofico però può essere rischioso ed è per questo che Steiner è ricordato come un interessante filosofo ma uno scadente scienziato.

Non è facile, come si è visto, comprendere appieno la filosofia steineriana e l'antroposofia (che come detto ha poi subìto numerose modifiche con gli anni), come non si può accettare l'uso nella medicina scientifica di concetti come "Karma" o "energie cosmiche", ma è anche l'aspetto pratico dell'antroposofia a non lasciare spazio a ragionamenti scientifici, per capire l'uso delle "sostanze" che usa questa filosofia, può essere utile leggere perché si usano vegetali come l'ortica secondo la società italiana di medicina antroposofica :
L' Ortica cresce laddove materiali di deposito vengono riassorbiti dall'ecosistema: ai limiti di una discarica, vicino a mucchi di letame o di pietrisco. Nel trattamento antroposofico essa è usata in conformità alla sua natura: viene somministrata in tutti quei casi in cui qualcosa sia fuoriuscito dal normale flusso vitale – vene varicose, emorroidi.
E per capire la confusa commistione tra medicina e paranormale, basta leggere la definizione di medicina antroposofica della stessa società:
Il medico che orienta la sua professione in senso antroposofico si sforza di cogliere, assieme al paziente, il significato della malattia riguardo alla sua evoluzione corporea, psichica e spirituale, tenendo conto delle leggi intrinseche alla biografia dell’uomo.
Il ricorso a termini quali "spirito", "natura", "cura dell'anima", preparazione di "medicamenti basati sui ritmi tra Terra e Cosmo" danno un'idea sulle basi scientifiche a proposito dell'antroposofia. In ogni caso questa pratica è affidata per legge ai soli medici iscritti agli albi professionali i quali, si presume, sono in grado di distinguere una malattia organica da una psicosomatica, per questo motivo, se proprio qualcuno desidera sottoporsi a riti magici che lo faccia almeno con un minimo di accortezza, provando a comprendere che in caso di malattia reale bisogna affidarsi a medici, non ai filosofi.

Alla prossima.