Vi racconto un mio ricordo di gioventù che mi ha fatto riflettere.
Ogni anno, da ragazzo, partecipavo alla festa (famosissima) della patrona della mia città (prima di trasferirmi altrove). Era un'occasione unica per sentire profumi e sapori che andavano sparendo, per ricordare la mia infanzia e poi la confusione, i colori, la gente, un buon modo di passare qualche serata. Puntualmente, ogni anno, tra una bancarella di dolci ed una di giocattoli, c'era quella del "gioco a premi". Era lì, ufficialmente, non nascosta o in un angolo, era ogni anno nello stesso posto e sotto gli occhi di tutti, forze dell'ordine comprese.
Chi stava dietro la bancarella parlava con un microfono e faceva rumore, tanto che davanti a lui si raccoglieva sempre un bel capannello di curiosi. Ogni anno mi fermavo anche io ed un paio di anni fa ritrovai la stessa bancarella con la stessa persona, allo stesso posto. Mi fermai anche questa volta. Da tempo ero incuriosito da quel "gioco" che attirava tanta gente, volevo capire di cosa si trattasse, esercitava un fascino strano, quasi irresistibile. Davanti all'uomo un enorme quantitativo di oggetti: radio, televisori, oggetti per la casa, orologi, persino computer portatili e telefonini in abbondanza, ognuno contrassegnato da un numero.
L'uomo agitava ritmicamente ed in maniera ipnotica una scatola di legno facendo un rumore insopportabile. Anche l'ultima volta che vidi il "banditore" all'opera, il gioco era sempre lo stesso.
Dalla scatola uscivano delle palline numerate, una sorta di "bingo", una tombola ambulante. La pallina che usciva dalla scatola andava direttamente in mano a chi aveva pagato la partecipazione al gioco: 5 euro una pallina, 10 euro tre.
In pratica alcune palline erano "vincenti" (perchè il numero riportato corrispondeva ad un premio tra gli oggetti esposti), altre "perdenti" (perchè contrassegnate da un numero che non corrispondeva a nessun oggetto tra quelli in palio).
Il vincitore poteva scegliere: prendere l'oggetto vinto o ricevere il corrispettivo valore in denaro.
Così anche quella volta, come sempre accadeva, il primo giocatore perse i soldi, il secondo anche, il terzo no. Ho visto con i miei occhi che la sua pallina corrispondeva al numero che segnava un telefonino.
Il "banditore" chiedeva quindi cosa preferisse ricevere: il premio o i soldi?
Il vincente scelse i soldi.
Così il banditore mise le mani in tasca e cominciò a contare: 10, 20, 30, 50,...,250. Duecentocinquantaeuro!! Urlava ad alta voce. L'uomo si allontanava sorridendo perdendosi tra la folla, tra gli sguardi un po' stupiti degli "spettatori".
La vittoria sembrava una possibilità reale, i premi esposti corrispondevano a tantissimi numeri (le palline andavano da 1 a 99), almeno 70. Il gioco invogliava, vincere facilmente un PC o un telefonino era molto invitante.
Ma mentre guardavo e riflettevo, la scatoletta con le palline era di nuovo in moto con un fracasso incredibile.
Un altro perdente, un altro ancora, poi un altro ed ecco un vincitore: "vuole il computer o i soldi?" "I soldi!" rispose il fortunato.
Ed il banditore, di nuovo contando i soldi ad alta voce, posava le banconote una ad una sul palmo della mano del vincitore: seicento euro!
Il successivo perse ed anche gli altri tre che lo seguirono.
Pensavo: ma se il banditore guadagna 30 euro e poi ne perde centinaia, che senso ha?
Non è qui a fare beneficienza e nemmeno ha voglia di regalare soldi a degli sconosciuti. Qualcosa non quadra.
Aspettai ancora un po' perchè dovevo capire il "meccanismo" del gioco.
Altri due perdenti e puntuale un vincitore, altre banconote ad alta voce e si ricomincia.
Questa volta però provai a seguire con lo sguardo il vincitore del denaro che si allontanò mescolandosi alla folla enorme presente alla festa.
Dopo una decina di metri l'uomo tornò indietro, si avvicinò alla bancarella del gioco e diede i soldi "vinti", che ancora teneva in mano, ad un altro personaggio che andò dietro la struttura in legno e li mise nel cassetto.
Insomma, un giro un po' largo che altro non era se non il solito gioco del "compare". In pratica i vincitori erano complici dell'imbonitore ed i perdenti poveri sprovveduti che cascavano in un imbroglio (pure fatto bene, devo ammettere).
Mi restava da capire come facesse il banditore a fare vincere i complici e fare perdere i "normali" clienti.
Un trucco banalissimo che scoprìi fissando attentamente la scatoletta dalla quale uscivano le palline numerate. Era fornita di due "porte" scorrevoli (come due "ghigliottine") che chiudevano una delle pareti della scatola (le palline uscivano da un foro rotondo fatto in questa parete), se si desiderava fare uscire una pallina vincente il banditore le sollevata tutte e due, se la pallina doveva essere perdente era solo la prima porta ad essere sollevata. Sollevando le due porte uscivano anche le palline più grandi (che erano quelle vincenti), sollevando solo la prima porta (che aveva un buco più stretto) uscivano solo palline perdenti, che erano più piccole rispetto alle altre.
In pratica un normale cliente poteva soltanto perdere (le palline grandi, vincenti, non sarebbero mai potute uscire dal buco piccolo), un complice poteva vincere (ed aveva molte possibilità di farlo) perchè a lui le palline vincenti arrivavano senza problemi. Detto ancora più semplicemente si perdeva regolarmente e si vinceva solo quando voleva il truffatore (apriva lo sportellino con il buco più grande, solo da lì uscivano palline vincenti).
Così l'imbonitore faceva perdere qualche cliente ingenuo ma poi, per invogliare gli altri a giocare, faceva vincere il complice dandogli denaro contante (e sonante, visto il volume della voce con il quale contava le banconote) per rendere il gioco "irresistibile".
Anche la scelta dei soldi al posto del premio non era casuale: da un lato i soldi sono facilmente "trasportabili" dall'altro colpiscono molto di più rispetto ad un oggetto, sono più gratificanti.
Il compare girava l'angolo e restituiva il "premio" (anche se sicuramente qualche "percentuale" della giornata restava a lui).
Il gioco si svolgeva sotto gli occhi di tutti ed io mi guardavo attorno sicuro che qualcun altro si accorgesse della fregatura. Invece sembravano tutti ipnotizzati, esaltati dalla possibilità di vincere, drogati dalla voglia di vincita facile: "se fosse un imbroglio lo arresterebbero", "se fosse tutto falso si capirebbe", "...eppure sembra una persona perbene".
Qualcuno tentava 4-5 volte e dopo aver perso tutto si arrabbiava con la sfortuna, dando un pugno all'aria per l'invidia verso chi giocò dopo di lui che aveva intascato l'equivalente in denaro di un orologio di marca, credeva di essere stato sfortunato, non truffato. In certi posti un "gioco" equivalente si fa con tre campanelle (noto come "gioco delle tre carte", qui un servizio televisivo) delle quali solo una nasconde una pallina di carta, anche in questo caso il compare vince, la vittima perde, puntualmente.
Perché tutto questo racconto? Perché si tratta di qualcosa che l'uomo conosce dalla notte dei secoli.
Questo è il lavoro di imbonitore.
Il ciarlatano ha il solo scopo di attirare clienti perchè vive con i loro soldi guadagnati approfittando della loro ingenuità. Nel campo della salute c'è un altro sentimento che rende le persone più vulnerabili: la disperazione. Ho conosciuto persone che hanno venduto la casa per comprare prodotti consigliati da ciarlatani che si vendono come "scientificamente dimostrati".
E' il secondo mestiere più antico del mondo (il primo sapete qual è, quello di panettiere).
Ogni anno, da ragazzo, partecipavo alla festa (famosissima) della patrona della mia città (prima di trasferirmi altrove). Era un'occasione unica per sentire profumi e sapori che andavano sparendo, per ricordare la mia infanzia e poi la confusione, i colori, la gente, un buon modo di passare qualche serata. Puntualmente, ogni anno, tra una bancarella di dolci ed una di giocattoli, c'era quella del "gioco a premi". Era lì, ufficialmente, non nascosta o in un angolo, era ogni anno nello stesso posto e sotto gli occhi di tutti, forze dell'ordine comprese.
Chi stava dietro la bancarella parlava con un microfono e faceva rumore, tanto che davanti a lui si raccoglieva sempre un bel capannello di curiosi. Ogni anno mi fermavo anche io ed un paio di anni fa ritrovai la stessa bancarella con la stessa persona, allo stesso posto. Mi fermai anche questa volta. Da tempo ero incuriosito da quel "gioco" che attirava tanta gente, volevo capire di cosa si trattasse, esercitava un fascino strano, quasi irresistibile. Davanti all'uomo un enorme quantitativo di oggetti: radio, televisori, oggetti per la casa, orologi, persino computer portatili e telefonini in abbondanza, ognuno contrassegnato da un numero.
L'uomo agitava ritmicamente ed in maniera ipnotica una scatola di legno facendo un rumore insopportabile. Anche l'ultima volta che vidi il "banditore" all'opera, il gioco era sempre lo stesso.
Dalla scatola uscivano delle palline numerate, una sorta di "bingo", una tombola ambulante. La pallina che usciva dalla scatola andava direttamente in mano a chi aveva pagato la partecipazione al gioco: 5 euro una pallina, 10 euro tre.
In pratica alcune palline erano "vincenti" (perchè il numero riportato corrispondeva ad un premio tra gli oggetti esposti), altre "perdenti" (perchè contrassegnate da un numero che non corrispondeva a nessun oggetto tra quelli in palio).
Il vincitore poteva scegliere: prendere l'oggetto vinto o ricevere il corrispettivo valore in denaro.
Così anche quella volta, come sempre accadeva, il primo giocatore perse i soldi, il secondo anche, il terzo no. Ho visto con i miei occhi che la sua pallina corrispondeva al numero che segnava un telefonino.
Il "banditore" chiedeva quindi cosa preferisse ricevere: il premio o i soldi?
Il vincente scelse i soldi.
Così il banditore mise le mani in tasca e cominciò a contare: 10, 20, 30, 50,...,250. Duecentocinquantaeuro!! Urlava ad alta voce. L'uomo si allontanava sorridendo perdendosi tra la folla, tra gli sguardi un po' stupiti degli "spettatori".
La vittoria sembrava una possibilità reale, i premi esposti corrispondevano a tantissimi numeri (le palline andavano da 1 a 99), almeno 70. Il gioco invogliava, vincere facilmente un PC o un telefonino era molto invitante.
Ma mentre guardavo e riflettevo, la scatoletta con le palline era di nuovo in moto con un fracasso incredibile.
Un altro perdente, un altro ancora, poi un altro ed ecco un vincitore: "vuole il computer o i soldi?" "I soldi!" rispose il fortunato.
Ed il banditore, di nuovo contando i soldi ad alta voce, posava le banconote una ad una sul palmo della mano del vincitore: seicento euro!
Il successivo perse ed anche gli altri tre che lo seguirono.
Pensavo: ma se il banditore guadagna 30 euro e poi ne perde centinaia, che senso ha?
Non è qui a fare beneficienza e nemmeno ha voglia di regalare soldi a degli sconosciuti. Qualcosa non quadra.
Aspettai ancora un po' perchè dovevo capire il "meccanismo" del gioco.
Altri due perdenti e puntuale un vincitore, altre banconote ad alta voce e si ricomincia.
Questa volta però provai a seguire con lo sguardo il vincitore del denaro che si allontanò mescolandosi alla folla enorme presente alla festa.
Dopo una decina di metri l'uomo tornò indietro, si avvicinò alla bancarella del gioco e diede i soldi "vinti", che ancora teneva in mano, ad un altro personaggio che andò dietro la struttura in legno e li mise nel cassetto.
Insomma, un giro un po' largo che altro non era se non il solito gioco del "compare". In pratica i vincitori erano complici dell'imbonitore ed i perdenti poveri sprovveduti che cascavano in un imbroglio (pure fatto bene, devo ammettere).
Mi restava da capire come facesse il banditore a fare vincere i complici e fare perdere i "normali" clienti.
Un trucco banalissimo che scoprìi fissando attentamente la scatoletta dalla quale uscivano le palline numerate. Era fornita di due "porte" scorrevoli (come due "ghigliottine") che chiudevano una delle pareti della scatola (le palline uscivano da un foro rotondo fatto in questa parete), se si desiderava fare uscire una pallina vincente il banditore le sollevata tutte e due, se la pallina doveva essere perdente era solo la prima porta ad essere sollevata. Sollevando le due porte uscivano anche le palline più grandi (che erano quelle vincenti), sollevando solo la prima porta (che aveva un buco più stretto) uscivano solo palline perdenti, che erano più piccole rispetto alle altre.
In pratica un normale cliente poteva soltanto perdere (le palline grandi, vincenti, non sarebbero mai potute uscire dal buco piccolo), un complice poteva vincere (ed aveva molte possibilità di farlo) perchè a lui le palline vincenti arrivavano senza problemi. Detto ancora più semplicemente si perdeva regolarmente e si vinceva solo quando voleva il truffatore (apriva lo sportellino con il buco più grande, solo da lì uscivano palline vincenti).
Così l'imbonitore faceva perdere qualche cliente ingenuo ma poi, per invogliare gli altri a giocare, faceva vincere il complice dandogli denaro contante (e sonante, visto il volume della voce con il quale contava le banconote) per rendere il gioco "irresistibile".
Anche la scelta dei soldi al posto del premio non era casuale: da un lato i soldi sono facilmente "trasportabili" dall'altro colpiscono molto di più rispetto ad un oggetto, sono più gratificanti.
Il compare girava l'angolo e restituiva il "premio" (anche se sicuramente qualche "percentuale" della giornata restava a lui).
Il gioco si svolgeva sotto gli occhi di tutti ed io mi guardavo attorno sicuro che qualcun altro si accorgesse della fregatura. Invece sembravano tutti ipnotizzati, esaltati dalla possibilità di vincere, drogati dalla voglia di vincita facile: "se fosse un imbroglio lo arresterebbero", "se fosse tutto falso si capirebbe", "...eppure sembra una persona perbene".
Qualcuno tentava 4-5 volte e dopo aver perso tutto si arrabbiava con la sfortuna, dando un pugno all'aria per l'invidia verso chi giocò dopo di lui che aveva intascato l'equivalente in denaro di un orologio di marca, credeva di essere stato sfortunato, non truffato. In certi posti un "gioco" equivalente si fa con tre campanelle (noto come "gioco delle tre carte", qui un servizio televisivo) delle quali solo una nasconde una pallina di carta, anche in questo caso il compare vince, la vittima perde, puntualmente.
Perché tutto questo racconto? Perché si tratta di qualcosa che l'uomo conosce dalla notte dei secoli.
Questo è il lavoro di imbonitore.
Il ciarlatano ha il solo scopo di attirare clienti perchè vive con i loro soldi guadagnati approfittando della loro ingenuità. Nel campo della salute c'è un altro sentimento che rende le persone più vulnerabili: la disperazione. Ho conosciuto persone che hanno venduto la casa per comprare prodotti consigliati da ciarlatani che si vendono come "scientificamente dimostrati".
E' il secondo mestiere più antico del mondo (il primo sapete qual è, quello di panettiere).
Il venditore di pozioni (negli USA lo chiamano "venditore di olio di serpente"), della pillola miracolosa che guarisce tutto, subito e con poca spesa, esiste dalla notte dei tempi. La merce venduta era sempre la stessa, con piccole varianti. Una pillola o un liquido dalle proprietà innumerevoli, secondo i tempi: cura i dolori, la calvizie, i tumori, migliora la vista e l'udito. Fondamentale la presenza del "compare".
Il rumore delle palline dentro la scatola di legno e la voce alta, hanno lo stesso scopo dei video su You Tube o delle testimonianze strappalacrime dei cosiddetti "guariti". Sono un canto irresistibile per chi cerca speranza o per chi pensa di non averne più.
Il ciarlatano è in cerca di queste persone.
La figura del "complice" accanto al ciarlatano è come quella della "spalla" accanto al comico, senza di lui non funzionerebbe, è l'uomo comune, spunta in mezzo agli spettatori, ha una malattia grave, vuole "provare", paga e puntualmente guarisce, contro ogni aspettativa.
Il pubblico lo guarda incredulo, possibile che quel pover'uomo malaticcio, bevendo la pozione pagata pochi spiccioli, risolverà il suo problema?
Certo che lo risolve. Subito e senza disturbi e soprattutto sotto gli occhi di tutti.
Certo che lo risolve. Subito e senza disturbi e soprattutto sotto gli occhi di tutti.
Così, tanto non c'è niente da perdere, il pubblico entusiasta e speranzoso si lancia ad acquistare la pozione del ciarlatano e subito, prima che finisca.
I trucchi dei ciarlatani sono sempre gli stessi e li avevo già discussi, si evolvono con i tempi ma restano immutati nei loro scopi principali: stupire, illudere, vendere. Come si fa a diventare un bravo ciarlatano?
Stupire
Il ciarlatano ha un solo scopo: stupire chi lo ascolta. Non importa il mezzo o l'etica, vendere il suo prodotto è lo scopo della sua vita, non sa fare altro ed è il suo unico sostegno economico. La sua filosofia è "se esistono i creduloni, eccomi a loro", così a lui non interessa convincere i dubbiosi o attirare gli scettici, gli interessa colpire chi lo cerca, chi ha bisogno di aiuto, chi cerca una speranza.
Per stupire servono i colpi di scena, i trucchi da baraccone, le fiamme ed il fumo e se bisogna colpire chi cerca aiuto in campo medico hai a disposizione il trucco più eclatante: la guarigione, il "miracolo". Nel gioco dell'imbonitore il vincitore agiva sotto gli occhi di tutti, era "veramente" un vincitore, i soldi erano veri e pagati immediatamente. Agli occhi della gente non c'era nulla di falso ed era tutto così evidentemente reale che resistere è praticamente impossibile.
Così il ciarlatano dirà che "sono centinaia le testimonianze di guarigione" ed il centinaio, gradualmente, diventerà migliaio ed anche più così che chi non ci crede o avesse qualche dubbio si senta escluso e per gli ultimi scettici il colpo di scena finale: la testimonianza personale, "sono guarito grazie alla cura del professore", chi vuoi che resista ancora?
Illudere
Il ciarlatano non ha etica, vive alle spalle degli altri, più è disperato il potenziale cliente più sarà certa la sua cattura. Il modo migliore per illudere la gente è naturalmente offrire certezze. Un ciarlatano che definisse le sue "pozioni" efficaci come le medicine in vendita o "spesso efficaci" non risulterebbe convincente. L'imbonitore delle volare alto, deve parlare di "guarigioni quasi certe", di risultati maggiori rispetto a qualsiasi altra possibilità, di "cura scientificamente provata", mai confondere il proprio nome con quello dei ciarlatani (ma per farsi conoscere è d'obbligo "frequentare" altri ciarlatani), aprendo varchi nella naturale diffidenza di chiunque. Il ciarlatano non sarà mai un "povero" ma vestirà bene, si darà arie da grande scienziato. Una volta metteva il cilindro e portava un orologio di finto oro bene in vista, oggi dice di essere acclamato in tutti i congressi, di ricevere approvazioni e premi per la sua stupenda invenzione, di essere in odore di Nobel.
Chi, in un attimo di lucidità, chiedesse come mai quella "pozione" non si usa negli ospedali la risposta è sempre la stessa: c'è chi complotta, il genio incompreso è conosciuto da tutti e medici ed ospedali sanno di cosa è capace ma per non perdere il lavoro non lo introducono nelle corsie. Chi ascolta non pensa nemmeno per un attimo al fatto che qualsiasi medico e qualsiasi ospedale disponesse di una cura efficacissima e pronta, farebbe a gara pur di poter dire che chi è curato da loro guarisce sempre e nessun posto di lavoro andrebbe perso (anzi, ne servirebbero di più!) perchè negli ospedali ci sarebbe la fila per accaparrarsi la cura "infallibile". Non si riflette nemmeno sul fatto che se un medico in ospedale applicasse una cura piuttosto che un'altra, per lui non cambierebbe nulla, né professionalmente né economicamente, l'importante è che questa cura sia efficace.
La scusa del complotto è perfetta ed il ciarlatano non si affanna a cercare prove o documenti che ne attestino l'esistenza, è una scusa affascinante e questo basta. Per chi obiettasse con statistiche o con i risultati della medicina cercate di demolire tutto, parlate di corruzione, denaro, veleni, dovete spaventare chi vi ascolta, terrorizzarlo, "gli altri" sono cattivi, voi i buoni, formate due schieramenti, il vostro è quello "onesto e pulito".
Chi, in un attimo di lucidità, chiedesse come mai quella "pozione" non si usa negli ospedali la risposta è sempre la stessa: c'è chi complotta, il genio incompreso è conosciuto da tutti e medici ed ospedali sanno di cosa è capace ma per non perdere il lavoro non lo introducono nelle corsie. Chi ascolta non pensa nemmeno per un attimo al fatto che qualsiasi medico e qualsiasi ospedale disponesse di una cura efficacissima e pronta, farebbe a gara pur di poter dire che chi è curato da loro guarisce sempre e nessun posto di lavoro andrebbe perso (anzi, ne servirebbero di più!) perchè negli ospedali ci sarebbe la fila per accaparrarsi la cura "infallibile". Non si riflette nemmeno sul fatto che se un medico in ospedale applicasse una cura piuttosto che un'altra, per lui non cambierebbe nulla, né professionalmente né economicamente, l'importante è che questa cura sia efficace.
La scusa del complotto è perfetta ed il ciarlatano non si affanna a cercare prove o documenti che ne attestino l'esistenza, è una scusa affascinante e questo basta. Per chi obiettasse con statistiche o con i risultati della medicina cercate di demolire tutto, parlate di corruzione, denaro, veleni, dovete spaventare chi vi ascolta, terrorizzarlo, "gli altri" sono cattivi, voi i buoni, formate due schieramenti, il vostro è quello "onesto e pulito".
Tutto questo ha un solo scopo: vendere il prodotto, a tutti i costi.
Vendere
Il ciarlatano ufficialmente propone il suo prodotto per altruismo, perchè non vuole più vedere la gente soffrire, perchè lui, anche se non ne avrebbe bisogno, è animato da spirito umanitario e voglia di fare del bene. In realtà anche questa è una bugia, l'ennesima. Il ciarlatano vende in cambio di soldi sonanti il suo intruglio, non ha altre possibilità, è quasi una mania. Qualcuno fra loro è mosso da mitomania o voglia di rivalsa nei confronti di un'istituzione o un personaggio, ma le "cure miracolose" non le regala nessuno. Lui sa che la gente vuole sentirsi dire certe cose e pagherebbe per ascoltarle e lui l'accontenta, chi non ha speranza ed ascolta storie di speranza non può che pagare il biglietto per lo spettacolo, è una messa a pagamento, un rito privato di guarigione. E' molto importante non fare affermazioni come "curo nel 100% dei casi", potrebbero rovinare gli affari. Bisogna mantenersi in un limite credibile. Mai sotto il 70% (che potrebbe apparire poco "miracoloso") ma mai sopra il 90% (che apparirebbe troppo esagerato ed incredibile). La cifra di guarigione ideale è l'80% anche perchè consente la classica via di fuga: chi non è guarito farà parte dello "sfortunato" 20%.
L'importante è non sottolineare l'aspetto economico, per chi ascolta, la pozione costa poco, è alla portata di tutti e soprattutto costa molto meno di quello che si trova sugli scaffali delle farmacie. La realtà è ben diversa, il ciarlatano per applicare la sua cura avrà bisogno di farmaci specifici, di interventi adatti, di "equipes" specializzate ed i costi, pubblicizzati come "accettabili", diventano proibitivi. Prova della fame di denaro del ciarlatano è che afferma che la sua cura è "pronta" ed a disposizione di tutti ma solo lui o chi fa parte del suo gruppo sa come applicarla e gli ingredienti sono disponibili sono in determinati posti. Chi ascolta non si fa sfiorare nemmeno per un attimo dall'idea che se la cura è quella e funziona, perchè non potrebbe prescriverla chiunque? Perché quel prodotto bisogna comprarlo necessariamente in un determinato posto?
Il problema principale comunque è che non funziona, ma questo è secondario per l'imbonitore, quando la gente l'avrà capito, lui sarà già fuori paese, in cammino per il prossimo al quale mungere un po' di quattrini ed il suo cliente sarà già morto.
Il problema principale comunque è che non funziona, ma questo è secondario per l'imbonitore, quando la gente l'avrà capito, lui sarà già fuori paese, in cammino per il prossimo al quale mungere un po' di quattrini ed il suo cliente sarà già morto.
Come si fa il mestiere di ciarlatano?
Pensate un'idea, una plausibile e comprensibile. Qualcosa che si trova dovunque: un'erba, un farmaco, una sostanza che usiamo tutti i giorni. Dire che è stato scoperto per caso, la "formula" della pozione poi, è bene sia stata tramandata dal nonno o da antiche conoscenze fa sempre effetto. L'alternativa è darvi arie da grande scienziato: lunghissimi studi, laboratori sofisticati (che non esistono, l'ideale sarebbe farvi fotografare davanti ad un microscopio, anche giocattolo), libri, anni di lavoro ed alla fine dall'alambicco è uscita fuori la "formula" che dev'essere complessa e difficile da smontare, una sorta di cerimonia: un grammo del prodotto A unito a due compresse di B con mezza fiala di C, mescolati a D, da prendere la sera, dopo i pasti e senza bere troppa acqua. Questo è un buon esempio di "pozione" moderna. L'alternativa è "banalizzare" tutto: se il potenziale cliente è la "gente comune", potrebbe essere più efficace vendere una sciocchezza: zucchero, una pietra "magica", massaggi o amuleti.
Pensate un'idea, una plausibile e comprensibile. Qualcosa che si trova dovunque: un'erba, un farmaco, una sostanza che usiamo tutti i giorni. Dire che è stato scoperto per caso, la "formula" della pozione poi, è bene sia stata tramandata dal nonno o da antiche conoscenze fa sempre effetto. L'alternativa è darvi arie da grande scienziato: lunghissimi studi, laboratori sofisticati (che non esistono, l'ideale sarebbe farvi fotografare davanti ad un microscopio, anche giocattolo), libri, anni di lavoro ed alla fine dall'alambicco è uscita fuori la "formula" che dev'essere complessa e difficile da smontare, una sorta di cerimonia: un grammo del prodotto A unito a due compresse di B con mezza fiala di C, mescolati a D, da prendere la sera, dopo i pasti e senza bere troppa acqua. Questo è un buon esempio di "pozione" moderna. L'alternativa è "banalizzare" tutto: se il potenziale cliente è la "gente comune", potrebbe essere più efficace vendere una sciocchezza: zucchero, una pietra "magica", massaggi o amuleti.
Affermare con assoluta sicurezza che la vostra "ricetta" cura tante malattie (soprattutto le più diffuse) ma puntare tutto sul cancro, è quella che fa più effetto e che garantisce maggiori introiti ed un numero di clienti disposti a tutto pur di credere a qualcosa. Sottolineare che la vostra cura potrebbero prescriverla tutti (è talmente semplice!) ma solo voi conoscete la formula esatta ed i dosaggi giusti, per questo, alla fine, meglio rivolgersi a voi.
Voi non volete soldi, basta un rimborso spese, un'offerta o una piccola somma per ripagare la benzina. Voi lo fate per aiutare gli altri, mi raccomando.
Raccogliete una serie di credenziali fasulle ma credibili: raccontate di mille congressi in giro per il mondo durante i quali vi hanno salutato con una "standing ovation" o un premio prestigioso, è meglio se questo succede all'estero, non nel vostro paese (dove sarebbe facile controllare). Utile pubblicare un libro, non importa l'editore (può essere anche stampato da voi) ma fa molto "professionista". Questo aumenterà la vostra fama di "perseguitato": tutto il mondo ce l'ha con voi, tutti sanno ma nessuno ammette, se fra le righe raccontate di strane minacce o addirittura di attentati va bene, aiuterà nella faccenda.
Cercate di raccogliere testimonianze di guarigione e diffondetele. All'inizio servirà compiere qualche "trucchetto": fotomontaggi, storie inventate, dimenticanze provvidenziali, complici pagati, poi con il tempo arriverà sempre qualcuno che, curato in ospedale, sarà stato talmente plagiato dalle vostre parole, da essere davvero convinto di essere stato guarito dalla vostra pozione, fatelo girare, attirate le attenzioni su di lui, nessuno oserà contraddirlo. Puntate tutto sulla rete, i video fanno un figurone, i siti con le "storie risolte" anche, sguinzagliate un gruppo di fedelissimi che parleranno di voi come di un sant'uomo pronto a fare del bene e chiuso nel suo laboratorio dove effettua importanti esperimenti (non dite a nessuno che il microscopio ritratto assieme a voi è stato comprato alla Coop!). Appena un vostro fedele incontra qualcuno in preda alla disperazione deve agguantarlo subito! Dovete diventare un "guru": tutti ce l'hanno con voi ma voi siete lì per salvare il mondo.
Attaccate chiunque metta in guardia la gente sulle vostre intenzioni. Usate gli argomenti soliti: la medicina non cura nessuno, la chemioterapia non funziona, i medici sono corrotti, è tutto un "magna magna", spostate l'attenzione da voi e portatela tutta su un altro argomento, voi non dovete essere discutibili o la vostra reputazione crollerebbe, distruggete il nemico invece di esaltare voi.
Bene.
Siete più o meno sulla buona strada.
C'è però un piccolo particolare da ricordare. La professione di ciarlatano, in Italia, è un reato.
Sta a voi quindi intraprendere questo mestiere o impararne uno più onesto, soprattutto che non debba approfittarsi delle debolezze del prossimo e che vi faccia dormire sonni tranquilli, oltretutto passare una vita come uno sciacallo non è proprio edificante e ricordate, in galera circolano pochi soldi, non sarebbe un ambiente adatto per un tipo così venale.
C'è però un piccolo particolare da ricordare. La professione di ciarlatano, in Italia, è un reato.
Art.121 capo V del TULPS: E’ vietato il mestiere di ciarlatano....e per un medico, prescrivere "cure" non scientifiche o "segrete", è proibito dal codice deontologico, si rischia la radiazione dall'albo, non può farlo.
Art.231 del R.D. 6-5-1940 n. 635: Sotto la denominazione di “mestiere di ciarlatano”, ai fini dell'applicazione dell'art. 121, ultimo comma, della Legge, si comprende ogni attività diretta a speculare sull'altrui credulità, o a sfruttare od alimentare l'altrui pregiudizio, come gli indovini, gli interpreti di sogni, i cartomanti, coloro che esercitano giochi di sortilegio, incantesimi, esorcismi, o millantano o affettano in pubblico grande valentìa nella propria arte o professione, o magnificano ricette o specifici, cui attribuiscono virtù straordinarie o miracolose.
Sta a voi quindi intraprendere questo mestiere o impararne uno più onesto, soprattutto che non debba approfittarsi delle debolezze del prossimo e che vi faccia dormire sonni tranquilli, oltretutto passare una vita come uno sciacallo non è proprio edificante e ricordate, in galera circolano pochi soldi, non sarebbe un ambiente adatto per un tipo così venale.
Alla prossima.
Una spiegazione cosi' chiara del concetto di ciarlatano (che si adatta perfettamente a certi personaggi che tutti conosciamo) non la avevo mai letta.
RispondiEliminaOttimo articolo, come sempre!
E giustamente impietoso verso questi personaggi (che se agiscono in campo medico definirei piu' VERMI che ciarlatani).
(noto come "gioco delle tre carte", qui un servizio televisivo)
RispondiEliminaCredo che ci manchi il link!
Nel dizionario, alla voce ciarlatano, dovrebbero inserire come spiegazione di cosa sia questo post ;)
RispondiEliminaInserito il link, grazie.
RispondiEliminaGrande articolo. Vorrei chiedere una cosa, tempo fa cambiando casa andai dal mio nuovo medico di base e lui iniziò a parlarmi dell'Omeopatia, che li praticava da anni e la solita solfa... comunque non rischierebbe di essere radiato, non essendo riconosciuta come medicina? naturalmente il giorno dopo sono andato a cambiare medico
RispondiEliminanon rischierebbe di essere radiato, non essendo riconosciuta come medicina?
RispondiEliminaNo, l'omeopatia è riconosciuta dagli ordini dei medici e può essere prescritta solo da medici iscritti negli ordini, quindi non faceva nulla di "irregolare".
Quello di panettiere... mi hai fatto rotolare :-D
RispondiEliminaMa perchè l'Omeopatia viene riconosciuta dall'Ordine dei Medici ?
RispondiEliminaE' una cosa che proprio non concepisco.
Ho appena finito di leggere il libro di Ernst "aghi, pozioni e massaggi".
RispondiEliminaLo consiglio davvero a tutti. Bellissimo il post, scritto molto bene, interessante, e si completa con tutti gli altri che hai già scritto.
Ho visto Sabato sera a Genova i manifesti di un corso per omeopati, 3 anni per i medici, 1 per i farmacisti, costo svariate centinaia di euro...
RispondiEliminaConsiglio di vedere il film "Morti di salute", fa vedere esattamente quello scritto in questo articolo!
RispondiEliminaForse é un po' OT ma é un bellissimo libro sui medici di altri tempi, così vicini ai ciarlatani ...
RispondiEliminaMedicus di N. Gordon
Potresti avere un futuro come scrittore ... Ciao.
A volte la situazione si ribalta rovinosamente.
RispondiEliminaChe dire dei medici che tranquillizzavano sul fatto che i nostri vaccini erano sicuri e di non preoccuparsi di nulla, sono cialtroni anche loro ? Oppure avevano ragione i cosiddetti ''Cialtroni'' ( quelli che intende il post ) che giustamente diffidavano dal farsi iniettare qualsiasi vaccino ?
Non capisco perché il Dott. Salvo di Grazia si preoccupi di 4 cialtroni che toccano si e no una infinitesimale parte della popolazione italica e non pubblichi un post di tutti i vaccini che stanno ritirando dal mercato in Italia ( oggi il ministero ha fatto ritirare alcuni vaccini della Novartis ), Germania, Stati Uniti. Vorrei che la sua Voce Autorevole ci dica cosa devono fare coloro che si sono già vaccinati con i vaccini imputati, questo penso sia cosa gradita da parte tutti!
Grazie
Costantino, perché non la racconti tutta la storia? :)
EliminaL'Agenzia Italiana del Farmaco ha fatto ritirare il vaccino influenzale di Novartis perché 3 fiale su mille sono difettate:
http://www.repubblica.it/salute/2012/10/24/news/balduzzi_stop_uso_vaccini_novartis_potrebbero_causare_effetti_collaterali_il_ministero_della_salute_e_l_aifa_-45214985/
I (cattivissimi?) Medici "ufficiali" dell'AIFA e il Ministero della Salute hanno bloccato un farmaco potenzialmente pericoloso. Mica è stato il Grande Puffo. Sono stati quelli che secondo te vogliono sterminarci in combutta con Big Parma (ma allora perché bloccare un vaccino se sono in combutta con Novartis?)
Costantino, perché non la racconti tutta la storia? :)
EliminaL'Agenzia Italiana del Farmaco ha fatto ritirare il vaccino influenzale di Novartis perché 3 fiale su mille sono difettate:
http://www.repubblica.it/salute/2012/10/24/news/balduzzi_stop_uso_vaccini_novartis_potrebbero_causare_effetti_collaterali_il_ministero_della_salute_e_l_aifa_-45214985/
I (cattivissimi?) Medici "ufficiali" dell'AIFA e il Ministero della Salute hanno bloccato un farmaco potenzialmente pericoloso. Mica è stato il Grande Puffo. Sono stati quelli che secondo te vogliono sterminarci in combutta con Big Parma (ma allora perché bloccare un vaccino se sono in combutta con Novartis?)
..Oppure possiamo considerare ''cialtroni'' i medici che non vedono l'ora di espiantare gli organi ad una ragazza che per fortuna si sveglia qualche secondo prima che stacchino la spina.
RispondiEliminahttp://www.vitadidonna.it/news-salute/4895-ragazza-in-coma-si-sveglia-ad-un-passo-dall-espianto-di-organi.html
.. chissà cosa ne pensano i 300 Carabinieri che hanno arrestato il 17 Ottobre 66 medici perché collusi con la Sandoz. Forse li considerano ''Cialtroni'' ? La cosa incredibile è che il generale che ha organizzato l'operazione, ad un'intervista di radio Capital, ha detto che il numero doveva essere molto più alto perché ''Sono tutti così'', e se lo dice lui, di comparaggio ne saprà qualcosa ! Dimostri che è a schiena dritta, pubblichi un post su questi argomenti.
RispondiEliminahttp://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-10-17/perquisizioni-medici-094803.shtml?uuid=AbsY6wtG
mah, a me sembra solo che tu voglia provocare, il resto, lo lascio al padrone di casa.
RispondiEliminati son poco simpatici i medici eh :( ?
Che ci vuoi fare, siamo circondati da cialtroni. Quindi non vaccinarti, non prendere medicine, non credere ai medici, non andare in ospedale e non leggere questo blog. Come vedi non c'è bisogno di scrivere articoli, ho accontentato la tua sete di logica ed onestà intellettuale.
RispondiEliminaA proposito di ciarlatani, pare che Simoncini abbia colpito ancora.
RispondiEliminahttp://www.giornalettismo.com/archives/559071/luomo-morto-per-aver-curato-il-cancro-con-il-bicarbonato/
non rischierebbe di essere radiato, non essendo riconosciuta come medicina?
RispondiEliminaNo, l'omeopatia è riconosciuta dagli ordini dei medici e può essere prescritta solo da medici iscritti negli ordini, quindi non faceva nulla di "irregolare".
Riconoscimento dovuto alla sensibilita dei medici al fatturato ed ai guadagni delle multinazionali omeopatiche ,che con un 1 grammo di principio """ATTIVO""" (FORSE) e 10 tonnellate di zucchero producono farmaci per un anno !
pecunia non olet
Però ragazzi, voi leggete i miei articoli e cascate con tutti i piedi negli atteggiamenti che ho descritto, siete boccaloni anche voi allora! :D
RispondiElimina"Attaccate chiunque metta in guardia la gente sulle vostre intenzioni. Usate gli argomenti soliti: la medicina non cura nessuno, la chemioterapia non funziona, i medici sono corrotti, è tutto un "magna magna", spostate l'attenzione da voi e portatela tutta su un altro argomento"
L'altro atteggiamento, in effetti l'ho dimenticato, è paragonare il ciarlatano con la medicina. Sono sullo stesso piano.
Uno che uccide sapendo di uccidere sarebbe identico ad uno che uccide per errore. Uno che somministra omeopatia contro la poliomielite sarebbe identico a chi per la poliomielite somministra il vaccino.
Sono le "fintroversie", le "finte controversie", un bell'argomento di cui parlerò prossimamente.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaMi aspetto quanto prima un articolo sull'omicidio di Simoncini ai danni di povera gente che aveva creduto nella cura del cancro con il bicarbonato:
RispondiEliminahttp://www.lettera43.it/cronaca/cura-il-cancro-con-il-bicarbonato-e-muore_4367569675.htm
ne hanno parlato anche i TG
aspetto con ansia l'articolo sulle false controversie. trovo questa 'forma mentis', secondo me di questo si tratta, molto comune tra gli 'storici' revisionisti.
RispondiEliminainvece dei soliti pop corn, ho sempre il mio sandwich di fiducia quando leggo la 'rassegna stampa' dei debunker :)
Buon Lavoro
max
@ Salvo
RispondiEliminaMah, guarda... io non rifuggerei il dialogo per principio, l'importante è non cadere nei facili trucchetti retorici di certi personaggi.
Decontestualizzare, buttare tutto in caciara, rigirare le frittate, qualunquismo e benaltrismo... ormai i trucchetti più classici da retore dei poveri dovrebbero essere noti ai più.
Mantenere il discorso ben ancorato ai fatti dimistrabili, come ha fatto Claudio (ma come fai sempre anche tu), è il sistema migliore, soprattutto di fronte a coloro che assistono alla discussione "dall'esterno" cercando di capirci qualcosa.
io non rifuggerei il dialogo per principio, l'importante è non cadere nei facili trucchetti retorici di certi personaggi
RispondiEliminaIo il dialogo non lo rifiuto mai, ma quando qualcuno prova a fare il furbetto (qui? Con me?) non merita nemmeno una replica, la fase dello spalamento della montagna di letame l'ho passata da un pezzo...
:)
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaMi sa che si vuole vedere a tutti i costi il topolino all'interno di una stanza piena di cristalli preziosi, e nessuno vede l'Elefante che sta distruggendo tutto. L'adulazione che hanno i suoi adepti in questo blog, mi danno la sensazione di fedeli mediocri, che di persone che vogliono veramente scavare a fondo e scoprire la verità, sono come ipnotizzati dal suo finto aplomb. Lei, responsabile di questo blog, filosofeggia, perché è l'unica arma che ha, il motivo è molto semplice: Il sistema è talmente indifendibile e marcio che la foglia di fico non basta più, ci vuole ben altro. La Filosofia è una protesi della verità e dell'intelligenza, infatti al seminario i preti la studiano proprio perché la favola della bibbia non regge ne alla logica, ne alla verità, e se chiede ad un prete furbo come fa dio ad essere trino, le risponderà: ''Mistero dell Fede''. La sua ''Tesina'' sui ''Cialtroni'' e ''Ciarlatani'' benché ben scritta, è un tentativo maldestro di distogliere il vero problema che ci sta affliggendo. Lei mi ricorda il comportamento vergognoso di un articolo apparso circa 8 anni fa su Repubblica, anzi sull'inserto economico che consigliava di non investire nelle azioni della Merck perché a causa della class action di un medicinale che aveva ucciso migliaia di persone, la stessa aveva pagato miliardi di dollari di risarcimento danni. Fu il giorno in cui smisi di acquistare Repubblica, perché era una notizia da prima pagina, invece la preoccupazione era di tipo economico. Con questo non voglio dire che non bisogna lottare contro i cialtroni, ma la trovo una perdita di tempo, è come sparare contro la croce rossa. Abbia coraggio e guardi in faccia anche l'Elefante, perché dott. Salvo, ci sono mille modi di dire o scrivere le cose, la peggiore è di non dire, che è molto più grave delle bugie, perché nessuno verrà mai ad accusarlo di aver detto il falso, dunque più furbo.
RispondiEliminaSarebbe possibile creare una pagina parallela sulla quale far confluire automaticamente tutti quei commenti che dovrebbero essere bannati?
RispondiEliminaIntendo una pagina comunque aperta a chiunque voglia accedere a questi commenti e leggerli; d'accordo che qui non ci sono più anche se li ricevo in mail, però così cadrebbe da sola la ridicola accusa della "censura".
@Costantino
RispondiEliminaIl fatto che un'azienda risarcisca non vuol dire che sia colpevole.. il più delle volte manco ci arrivano in tribunale preferiscono chiudere prima per evitarsi una cattiva pubblicità per anni.... a tal proposito le consiglio di leggere I Contendenti di Grisham che affronta proprio l'argomento risarcimento e Big Pharma.... per il resto io seguo questo blog come altri, luogo comune incluso, e poi mi faccio un'idea anche se l'esperienza di vita sono ancora meglio.... e per quelle che ho avuto la definizione ciarlatano è perfetta per chi afferma di avere la cura per cancro usando il bicarbonato.
la definizione ciarlatano è perfetta per chi afferma di avere la cura per cancro usando il bicarbonato.
RispondiEliminaAnche per chi afferma che l'omeopatia funziona, soprattutto quando cerca di dimostrarlo tirando fuori fenomeni fisici inesistenti, e di cui comunque non capirebbe una coppa (vedi le onnipresenti "vibrazioni" e "risonanze").
Coppa=cippa, mannaggia ai correttori automatici!
RispondiEliminaSarebbe possibile creare una pagina parallela sulla quale far confluire
RispondiEliminaNo, impossibile, però posso dirlo chiaramente ed una volta per tutte? A me del l'eventuale accusa di censura non me ne frega proprio nulla. Questo è il mio blog personale, è casa mia, ci scrivo quello che voglio, quando voglio, rispondo se voglio, come voglio e quando voglio. Non ho nessun obbligo nè dovere nei confronti di nessuno. Questo sito non mi fa guadagnare denaro né é il mio lavoro, é una passione che da piccola si è fatta più seria. Non ho alcuna intenzione (anche perchè non avrei il tempo) di fare il controllore, il moderatore o la cernita dei commenti che ricevo e quindi seguo la regola più semplice: chi scrive civilmente e segue le regole è gradito, chi non lo fa no. È semplicissimo.
Quando un commento non mi piace, è volgare, offensivo, provocatorio e così via, posso avvertire, ignorare, ironizzare, ma se il soggetto non capisce o non vuole capire chiudo le porte di casa. Dov'è scritto che debba dare corda o debba perdere tempo con chi entra qui e scarica le sue frustrazioni e lo stress? Non posso nemmeno stare tutto il giorno al PC ed oltretutto a questo gioiellino ci tengo, lo mantengo pulito da 4 anni e cosi resterà. Le mie opinioni, spiegazioni, idee, sono espresse dagli articoli che pubblico, le risposte ai commenti le considero una forma di cortesia nei confronti di chi legge. Detta ancora più chiaramente: dei lettori mi interessa moltissimo, dei detrattori nulla. Se a casa tua non fai entrare chi ha le scarpe infangate non sei inospitale né censuri nessuno, mantieni solo il pavimento pulito. Oltretutto sul web esistono tanti di quei siti che non capirò mai il fascino che attira chi non mi sopporta obbligandolo a stare qui.
:)
Caro Salvo, potresti specificare che non si tratta dell'art. 231 del TULPS, bensì del R.D. 6-5-1940 n. 635 (Approvazione del regolamento per l'esecuzione del testo unico 18 giugno 1931, n. 773 delle leggi di pubblica sicurezza)?
RispondiEliminaNoi giuristi teniamo alla precisione della citazione delle norme (sono le "fonti"): se sono precisi i i riferimenti chiunque può verificarle facilmente! :)
(scusa Salvo, ma questa mi imbestialisce)
RispondiEliminaCostantino ha scritto:
La Filosofia è una protesi della verità e dell'intelligenza, infatti al seminario i preti la studiano proprio perché la favola della bibbia non regge ne alla logica, ne alla verità
AAARGGGGHHHH!!!!!!! Fila immediatamente a studiarti Socrate e Aristotele, poi quando e se ci avrai capito qualcosa, torna.
Hint: il sillogismo ha qualcosa a che fare con i discorsi che si fanno qui.
I ciarlatani hanno infatti il pessimo vizio di inquinare le discussioni con sillogismi creati ad mentula canis.
potresti specificare che non si tratta dell'art. 231 del TULPS
RispondiEliminaCerto, grazie della correzione.
Scusa, forse non ci siamo capiti. :)
RispondiEliminaL'art. 121 è del TULPS (R.D. 18-6-1931 n. 773), mentre l'altro articolo, numero 231 è del R.D. 6-5-1940 n. 635.
Così com'è?
RispondiEliminaComunque ci sono i links, un giurista credo saprà destreggiarsi...
Ottimo! :)
RispondiEliminaQuesto è il mio blog personale, è casa mia, ci scrivo quello che voglio, quando voglio, rispondo se voglio, come voglio e quando voglio. Non ho nessun obbligo nè dovere nei confronti di nessuno.
RispondiEliminaSe a casa tua non fai entrare chi ha le scarpe infangate non sei inospitale né censuri nessuno, mantieni solo il pavimento pulito. Oltretutto sul web esistono tanti di quei siti che non capirò mai il fascino che attira chi non mi sopporta obbligandolo a stare qui.
Ben detto! :-)
Come si fa a sapre se una metodologia ortodontica come questa :
RispondiElimina" metodo Soulet Besombes "
cercatelo ad esempio con https://www.google.it/search?hl=it&q=metodo+Soulet+Besombes
ha riscontri scientifici !
Su internet come sempre , compare solo la letteratura non scientifica ovviamente pro !! qualche Dentista comincia a dichiararsi cultore del metodo . Ma la gente comune come fa a sare se sono Scienziati o Ciarlatani?
Grazie .
PS : Se Darwin Fosse Vivo studierebbe con interesse come in pochi anni si sia avuto la Degenearazione collettiva dei denti degli uomini , tale da richiedere per tutti apparecchi ortodontici , una nuova forma di evoluzione ....
Ma la gente comune come fa a sare se sono Scienziati o Ciarlatani?
RispondiEliminaAppropriandosi del ragionamento scientifico, la capacità critica e la cultura della ragione.
Se proprio si vuole il "prodotto finito" esistono tanti siti che hanno attendibilità scientifica e che possono servire per informarsi.
Del "metodo" per i denti ne ho parlato:
http://medbunker.blogspot.it/2012/05/dentosofia-la-vita-tra-i-denti.html
cercando "Soulet Besombes" su pubmed escono fuori quattro lavori in francese o tedesco, tutti e quattro senza abstract. Direi che giudicare dai risultati pubblicati in peer review è quantomeno difficile, anche se propenderei per l'interpretazione "mancanza di dati, meglio non fidarsi"
RispondiEliminaMa chi è la Vattucci Daniela che ti diffama via facebook? Mamma mia, il livello della gente che casca nelle reti dei simoncini è veramente così basso?
RispondiEliminaMa la gente comune come fa a sare se sono Scienziati o Ciarlatani?
RispondiEliminaLeggi per bene anche questo blog.
Ma la gente comune come fa a sare se sono Scienziati o Ciarlatani?
RispondiEliminaPrincipalmente, gli scienziati si fanno capire, i ciarlatani si fanno belli con parole complicate che non sanno spiegare (memoria dell'acqua, effetto quantistico, diossido di monoidrogeno...)
@mafna: sono uno studente di odontoiatria ormai all'ultimo anno, non sono un dentista ma diciamo che qualcosa insomma la capisco.
RispondiEliminaQuello che ti posso dire è di diffidare da questo sistema terapeutico.
Non ha nessun fondamento scientifico, si avvale di sussidi alterantivi quali l'osteopatia o addirittura la kinesiologia applicata.
E se mai dovessi incontrare un dentosofista, scappa anche da questi.
L'ortodonzia è una cosa seria, e sbagliare trattamento può significare gravi problemi da adulto che poi si potranno risolvere solo con la chirurgia e neanche sempre.
Il mio consiglio è quello di rivolgerti agli ospedali dove fanno odontoiatria pediatrica e ortodonzia, come ad esempio alla clinica odontostomatollgica dell'umberto primo di Roma.
Se vogliamo giocare con la nostra salute, facciamolo pure; ma con quella dei bambini no.
Tra l'altro, se vai a guardare per bene le foto che si trovano alla PARTE 3 della spiegazione della terapia che trovi sul sito che hai linkato, troviamo dei casi di pazienti adulti, tre casi precisamente.
RispondiEliminaHo il fortissimo dubbio, quasi una certezza, che le foto sopra, ossia prima il trattamento ACOM, siano state create ad arte, ossia facendo mettere il paziente con la mandibola in massima retrusione, e poi photoshoppata alla grande, perché gli spazi neri sono troppo neri e troppo grandi.
Ma poi il secondo caso, Alberto C., di 39 anni, che passa da un palato quadrato strettissimo a un palato così aperto, e stessa cosa per la mandibola... Non è fisiologicamente possibile in così poco tempo, e su una persona in cui l'accrescimento osseo si è interrotto ormai da almeno 15 anni.
Quindi ti consiglio ancora di più di starne alla larga!
Grazie per le risposte ma non purtoppo non sono una soluzione !!
RispondiEliminaMettiamoci nei panni della persona in buona fede che crede nel progresso della scienza della tecnologia e quindi crede che su intenet possa trovare le risposte .
da qualche parte sente parlare del metodo pinco pallo va su internet cerca e ottiene qualcosa del genere( copiate il link ) : https://www.google.it/search?hl=it&q=metodo+Soulet+Besombes
Notate non va certo su pubmed.
Quindi dalla ricerca su Google ,ma vale anche per altri motori di ricerca ,trovano 10 pagine di risultati a favore !
Lo sventurato compra anche il libro , quindi fiducioso va dal dentista ( che non cerca su pubmed ) !
Sono quindi bemeneriti Blog come questo o altri , purtroppo non hanno valore sui motori di ricerca .
Occorre quindi armarsi come i ciarlatani( che lo fanno per guadagnarci ) e recuperare posizioni , arrivare alle prime pagine .
Purtroppo oggi la credibilità si misura sulla posizione
Le parole di un nobel , ironizzo, valgono quanto qelle di V.o V..ro ( arcinoto ) se le misuriamo con questo metro .
PS:
Vale anche per la politica ! vedi il 20% di grillo nei sondaggi !
Guarda, personalmente domani all'università proporrò la questione ai miei docenti, magari scatta qualche controllo.
RispondiEliminaQuell che dici te è giusto, ma non dovrebbero essere i medici ad occuparsene, per quello ci sono i garanti della legge nelle varie forme, divise ecc.
Oltretutto quella del medico è una professione: non è professionale farsi pubblicità in quel modo su internet, e un medico qualificato che si mettesse a fare come loro non sarebbe da meno secondo me.
Pensi come esempio Salvo, non l'ho mai sentito dire quanto sono bravo, io sono meglio di quello, venite a curaro da me o cose d'altro genere. Semplicemente si presenta per quello che è: un medico specializzato in ginecologia e ostetricia.
"Il modo migliore per illudere la gente è naturalmente offrire certezze."
RispondiEliminaSe fossi malizioso inizierei con paralleli con la religione...
Buongiorno,
RispondiEliminaè la seconda volta che lascio un messaggio, ma credo d'aver fatto "confusione" la prima volta...quindi, riprovo. Non so se vi è mai capitato di avere la certezza di essere dalla parte "dei giusti": dà una bella sensazione, ti conferisce anche autostima. Così andare in ambulatorio, visitare le persone come ci hanno insegnato in clinica, prescrivere i farmaci in base ai criteri della "evidence based medicine" mi lasciava vivere tranquillo e sereno. Poi...poi un articolo letto qua, un altro là, ed una fastidiosa pulce nell'orecchio si è insinuata, tanto da spingermi per lo meno a farmi domande. Ma a questo punto devo chiedere a qualcuno gentile di voi di aiutarmi, sennò non ci esco da questo loop.
Punto primo. Nel vostro sito è riportata una frase di Madame Curie: Nella vita non c'è nulla da temere, solo da capire. Perfetto. Scopro però che Madame Curie doppio premio nobel, 1 per la fisica e l’altro per la chimica, era anche una valente omeopata. La domanda che mi faccio è: era “impazzita” oppure la sua visione/intuizione scientifica (sicuramente superiore a quella di noi comuni mortali) le faceva vedere/intuire qualcosa che ancora non siamo in grado di comprendere?
Punto secondo. Mi sono imbattuto anche nel "fenomeno dell'ormesi". Chi fosse curioso può andare nel seguente sito www.isprambiente.gov.it e digitare nel motore interno di ricerca "ormesi" per ottenere un bel documento in pdf sull'argomento. A leggerlo viene da riflettere.
Punto terzo. Nel nostro organismo "girano" sostanze valutabili in picogrammi e nanogrammi. Un esempio può essere la T4 libera tiroidea il cui valore normale è tra 10 e 25 pmol/L ovvero, fatte le dovute conversioni, a meno di un miliardesimo di grammo, cioè 10 alla -9, che equivale alle famose 4-5 CH che usano in omeopatia (quindi forse le basse diluizioni omeopatiche possono essere "sentite" dall'organismo ed avere un'azione di qualche tipo?)
Punto quarto: Luc Montagnier sta facendo studi approfonditi su effetti omeopatici o simil omeopatici, non sto a tediarvi, chi vuole può trovare materiale in internet. Che sia impazzito pure lui, come la Madame Curie?
Mi aiutate a capire? Grazie. Roberto
Per la cronaca: madame Curie è morta a causa delle radiazioni ionizzanti perché né lei né altri sapevano quanto fossero pericolose. Ciò non toglie nulla alla sua grandezza e genialità . Ci dice solo che ragionava in base alle conoscenze della sua epoca. Oggi si usano i giusti mezzi per la radioprotezione. Bassini riparava le ernie inguinali accostando il tessuti diastasati. Oggi si usano metodiche " tension free" e le recidive sono quasi scomparse .
EliminaOttimo compendio.
RispondiEliminaChioserei con la geniale spiegazione della (apparentemente) controintuitiva tecnica dei "truffatori seriali" (truffa alla nigeriana, per capirci) ideata e formalizzata matematicamente da Cormac Herley (Microsoft Research).
http://weis2012.econinfosec.org/papers/Herley_WEIS2012.pdf
In sintesi: rendere esplicita ed evidente la truffa non è dannoso (per il truffatore), ma serve anzi a selezionare immediatamente i "polli" e a massimizzare quindi il ritorno dell'investimento.
Una sintesi migliore della mia (in italiano) la trovate qui: http://fusionefredda.wordpress.com/2012/08/23/forza-debole/#comment-10864
è la seconda volta che lascio un messaggio, ma credo d'aver fatto "confusione" la prima volta...quindi, riprovo.
RispondiEliminaHai lasciato il tuo commmento in un altro post e lì ti ho risposto, guarda qui.
Madame Curie doppio premio nobel, 1 per la fisica e l’altro per la chimica, era anche una valente omeopata.
Buon per lei. Per me non è né un merito né un demerito, ho un collega che fa le sedute spiritiche, è contento ed io con lui.
A leggerlo viene da riflettere.
Anche a me.
ovvero, fatte le dovute conversioni, a meno di un miliardesimo di grammo, cioè 10 alla -9, che equivale alle famose 4-5 CH che usano in omeopatia
Fino alla 12CH è possibile trovare molecole della sostanza iniziale, quindi è possibile un effetto (anche se poi con la teoria dei simili e della dinamizzazione si "rovina" tutto), è dopo quel limite che non c'è più nulla. La diluizione tipica dell'omepatia è la 30CH (ma si arriva anche a 2000CH). Se un rimedio è diluito poco non è considerabile omeopatia, gli omeopati stessi parlano di omotossicologia mi pare, perché per loro più si diluisce una sostanza più questa è attiva.
Che sia impazzito pure lui, come la Madame Curie?
Montagnier ultimamente ha anche dichiarato di poter curare l'autismo con gli antibiotici e l'influenza con l'estratto di Papaya, ha "inventato" il teletrasporto ed ha smentito i principali dogmi omeopatici con uno dei suoi "studi" (oggi sono di buon umore). Ho troppo rispetto per le persone anziane per dubitare pubblicamente della loro integrità mentale.
rendere esplicita ed evidente la truffa non è dannoso (per il truffatore), ma serve anzi a selezionare immediatamente i "polli" e a massimizzare quindi il ritorno dell'investimento.
RispondiEliminaVerissimo.
:)
>la fase dello spalamento della montagna di letame l'ho passata da un pezzo...
RispondiEliminaTi riferisci alla "teoria della montagna di m***a" di Uriel Fanelli?
Ti riferisci alla "teoria della montagna di m***a" di Uriel Fanelli?
RispondiEliminaSì.
E' tremendamente reale.
O.T.
RispondiEliminaCosa ne pensate di questo articolo?
http://pmbeautyline.wordpress.com/2012/10/21/la-causa-primaria-del-cancro/
Complimenti ancora per il blog.
Cosa ne pensate di questo articolo?
RispondiEliminaUn articolo inattendibile e scritto malissimo. Otto Warburg era uno scienziato rispettabile e scoprì uno dei più interessanti meccanismi dell'oncologia, che prese il suo nome (effetto Warburg), è noto da decenni che l'ambiente tumorale tende all'acidità per motivi metabolici. Da questo a dire che la bufala della "dieta alcalina" (ne ho parlato nel blog) sia decisiva per il cancro ce ne passa. Curioso poi come l'articolo sostenga che "l'industria farmaceutica" nasconda la scoperta e la riga successiva dice che Warburg per questi studi vinse il Nobel...come dire, un premietto anonimo e sconosciuto.
Oggi purtroppo molti siti pur di ricevere click scriverebbero qualsiasi cosa, pazienza, è il prezzo che si deve pagare per usufruire di un mezzo fantastico come internet.
Grazie per i complimenti.
Un pezzo illuminante come sempre! anche se forse più che del mestiere del ciarlatano bisognerebbe parlare dell'arte, visto che bisogna riconoscere a molti di questi individui una capacità tutto speciale di sfruttare e rovinare gli altri.
RispondiEliminaMi ha colpito poi l'accenno agli aiutanti, che sono il punto chiave di ogni vera "rivoluzione ciarlatana" che si rispetti. Probabilmente bisognerebbe trattare i cosiddetti seguaci con ancora più durezza, in quanto "il primo seguace è colui che trasforma un pazzo solitario in un leader" (libera traduzione dal video http://blog.ted.com/2010/04/01/how_to_start_a/ breve TED talk dedicato a come far partire un movimento, anche se in quel caso con intenzioni positive).
Si può morire a 12 anni di leucemia dopo aver smesso le cure mediche a favore di dieta vegana e vitamine? Il naturopata ora è sotto accusa:
RispondiEliminahttp://www.rawstory.com/rs/2015/02/florida-naturopath-facing-charges-after-treating-girls-fatal-leukemia-with-vitamins-and-vegan-diet/