Ecco una rassegna di notizie ed aggiornamenti, alcuni davvero imperdibili.
Omeopatia, crisi e pubblicità.
Anche in Scozia, paese che da sempre ha accettato l'omeopatia tra i ranghi della sua "salute pubblica" (tanto da rimborsarne i costi con il servizio sanitario nazionale) comincia a riflettere sull'opportunità di continuare a pagare una superstizione ormai sorpassata con soldi pubblici. Dubbi sull'utilizzo di questa pratica arrivano ormai da tutte le parti, come dall'associazione dei medici, da quelle politiche e dalle commissioni parlamentari inglesi e solo uno su sette PCT (Primary Cure Trust, più o meno come i nostri distretti sanitari) rimborsano rimedi omeopatici, un crollo incredibile (nel 2008 un terzo di essi rimborsava gli acquisti di omeopatia). Nel Regno Unito si sta arrivando inesorabilmente all'abbandono del rimborso dell'omeopatia. Si è arrivati al punto da mettere in moto una consultazione pubblica sull'opportunità di continuare a finanziare le spese omeopatiche (compreso un ospedale omeopatico esistente da anni) con fondi pubblici, soprattutto alla luce di un periodo di crisi economica globale. Margaret Watt dell'associazione scozzese dei pazienti sostiene che la possibilità di scegliere anche l'omeopatia è un diritto dell'uomo ed in fondo è comprensibile. Se una persona è correttamente informata di ciò che è l'omeopatia, se sa di acquistare caramelle zuccherose, è liberissima di spendere i suoi soldi come preferisce. Anche in Italia.
In fondo lo stato non permette l'acquisto di alcol, tabacco e giochi d'azzardo? Perché proibire le innocue caramelline degli omeopati (basta che non sia la collettività a pagare le superstizioni personali)? L'importante è informare bene, correttamente e senza operazioni di marketing. Avviso contrario di Keir Liddle, rappresentante della Edimburgh Skeptics (associazione che promuove il pensiero critico e la scienza): "Non è etico per il servizio sanitario nazionale prescrivere qualcosa che si sa essere un placebo [...] non si possono sprecare soldi trattando i pazienti con cose che non funzionano".
Sapremo cosa decideranno gli scozzesi nelle prossime settimane. Proteste ed allarme anche in Australia dopo gli annunci di diversi omepati sull'uso delle caramelle zuccherine per curare qualsiasi cosa (cancro e violenza domestica (!) e shock anafilattico inclusi), il presidente dell'AMA (Australian medical association) chiarisce che l'omeopatia è non testata e non provata, "implausibile biologicamente ed è pericoloso affermare che funzioni".
E da noi?
Da noi la Boiron (la più nota multinazionale farmaceutica di omeopatici) agisce direttamente sui consumatori ed organizza incontri festosi con esibizione di artisti e pareti colorati indirizzate alle mamme che partecipano a giochi e quiz. Così, tanti blog per mamme premurose, raccontano la giornata di festa passata in azienda, con tanto di logo pubblicitario e link che rimandano alle pagine della multinazionale. Pubblicità? Nooo, solo un simpatico e giocoso "servizio informativo" (immaginate se la Bayer organizzasse allegre gite per famigliole felici...). Alla faccia della pubblicità occulta (art.128 comma 2 DLGS 219/2006: "E' vietata qualsiasi forma di pubblicità al pubblico dei medicinali omeopatici di cui all'articolo 20, comma 1"). Il garante del commercio lo sa? Ora sì.
Omeopatia, crisi e pubblicità.
Anche in Scozia, paese che da sempre ha accettato l'omeopatia tra i ranghi della sua "salute pubblica" (tanto da rimborsarne i costi con il servizio sanitario nazionale) comincia a riflettere sull'opportunità di continuare a pagare una superstizione ormai sorpassata con soldi pubblici. Dubbi sull'utilizzo di questa pratica arrivano ormai da tutte le parti, come dall'associazione dei medici, da quelle politiche e dalle commissioni parlamentari inglesi e solo uno su sette PCT (Primary Cure Trust, più o meno come i nostri distretti sanitari) rimborsano rimedi omeopatici, un crollo incredibile (nel 2008 un terzo di essi rimborsava gli acquisti di omeopatia). Nel Regno Unito si sta arrivando inesorabilmente all'abbandono del rimborso dell'omeopatia. Si è arrivati al punto da mettere in moto una consultazione pubblica sull'opportunità di continuare a finanziare le spese omeopatiche (compreso un ospedale omeopatico esistente da anni) con fondi pubblici, soprattutto alla luce di un periodo di crisi economica globale. Margaret Watt dell'associazione scozzese dei pazienti sostiene che la possibilità di scegliere anche l'omeopatia è un diritto dell'uomo ed in fondo è comprensibile. Se una persona è correttamente informata di ciò che è l'omeopatia, se sa di acquistare caramelle zuccherose, è liberissima di spendere i suoi soldi come preferisce. Anche in Italia.
In fondo lo stato non permette l'acquisto di alcol, tabacco e giochi d'azzardo? Perché proibire le innocue caramelline degli omeopati (basta che non sia la collettività a pagare le superstizioni personali)? L'importante è informare bene, correttamente e senza operazioni di marketing. Avviso contrario di Keir Liddle, rappresentante della Edimburgh Skeptics (associazione che promuove il pensiero critico e la scienza): "Non è etico per il servizio sanitario nazionale prescrivere qualcosa che si sa essere un placebo [...] non si possono sprecare soldi trattando i pazienti con cose che non funzionano".
Sapremo cosa decideranno gli scozzesi nelle prossime settimane. Proteste ed allarme anche in Australia dopo gli annunci di diversi omepati sull'uso delle caramelle zuccherine per curare qualsiasi cosa (cancro e violenza domestica (!) e shock anafilattico inclusi), il presidente dell'AMA (Australian medical association) chiarisce che l'omeopatia è non testata e non provata, "implausibile biologicamente ed è pericoloso affermare che funzioni".
E da noi?
Da noi la Boiron (la più nota multinazionale farmaceutica di omeopatici) agisce direttamente sui consumatori ed organizza incontri festosi con esibizione di artisti e pareti colorati indirizzate alle mamme che partecipano a giochi e quiz. Così, tanti blog per mamme premurose, raccontano la giornata di festa passata in azienda, con tanto di logo pubblicitario e link che rimandano alle pagine della multinazionale. Pubblicità? Nooo, solo un simpatico e giocoso "servizio informativo" (immaginate se la Bayer organizzasse allegre gite per famigliole felici...). Alla faccia della pubblicità occulta (art.128 comma 2 DLGS 219/2006: "E' vietata qualsiasi forma di pubblicità al pubblico dei medicinali omeopatici di cui all'articolo 20, comma 1"). Il garante del commercio lo sa? Ora sì.
Fidanzati e somatizzazione
Ricordate la dottoressa Mereu? Quella che cura svariate malattie con il "rito della medaglietta" (ovvero introducendo una medaglietta con l'immagine della madonna in vagina)? Quella che dice che la medicina è tutta corrotta e sbagliata ma si guadagna il pane lavorando in guardia medica? Che utilizza "lo strumentino" (un vibratore tascabile) per curare i dolori o le coliche? Ha scoperto un suo problema, una sorta di "autodiagnosi", la colpa di tanti suoi malanni sono i fidanzati, quattro messaggi a raffica sulla sua pagina Facebook fanno intuire l'origine dei suoi disturbi:
Beh, ognuno è libero di credere a quello che vuole ma la dottoressa non si è mai chiesta perchè tutti i suoi fidanzati scappassero via? E mi chiedo: ma dove li trovava questi, la bizzarra dottoressa? E' vero che la propria vita è il risultato delle proprie esperienze, ma fortunatamente tante donne un ragazzo come si deve lo trovano ed in quel caso di sicuro, si può fare a meno del "rito della medaglietta".
Curarsi con la fava, un rimedio naturale per svariate patologie |
C'è anche una parte di un suo libro che merita di essere letta. Sembra una freddura, di quelle che si leggono ogni tanto in certi libri umoristici, invece sono parole della dottoressa Mereu, iscritta all'ordine dei medici di Cagliari:
GLI INCIDENTI COME LA MALATTIA: "Mi ricordo di un signore che mi raccontava di avere una relazione amorosa molto penosa con una donna con cui si vedeva molto poco, e di questo ne soffriva, ma non riusciva a chiudere la relazione. Ebbe un incidente uscendo da uno stop, con il ciclomotore "ciao"". (Da "La trappola dell'Eros" - G. Mereu - 2005 pag. 164)
Capito? L'uomo non sapeva come chiudere la relazione ed è morto con un "ciao". Roba da non crederci.
E' un vero peccato che non esista un modello di ciclomotore che si chiami "arrivederci", lo comprerebbero tutti.
Anche questa è da non perdere: racconta la dott.ssa Mereu sulla sua pagina di "fans":
E' un vero peccato che non esista un modello di ciclomotore che si chiami "arrivederci", lo comprerebbero tutti.
Anche questa è da non perdere: racconta la dott.ssa Mereu sulla sua pagina di "fans":
Ho visto ieri una signora con una eruzione vescicolosa all'anulare ed al mignolo del piede sinistro e fra le due dita aveva una spaccatura. Le ho chiesto se aveva un dispiacere causato da un bambino o da una persona infantile.
Stava assistendo sua madre sofferente di Alzeimer [sic] che e' una patologia che porta ad una regressione con comportamento infantile.
La premonizione "azzeccata" della dott.ssa Mereu |
Cioè, lei ha chiesto se ci fosse un problema con bambini, no, il problema è con una madre anziana, però ha l'Alzheimer (la dott.ssa non conosce nemmeno i nomi delle malattie) e quindi ha indovinato lo stesso. Mi ricorda quei cartomanti da programma TV, quelli che ricevono telefonate in diretta, sapete quando dicono "hai un problema con tuo marito!" e la donna al telefono: "ma io non sono sposata...", "certo, allora è con tuo fratello", "...ma non ho fratelli", la cartomante si arrampica: "quindi è colpa di un amico...", "non ho amici..." e la cartomante: "amica mia, ma esci e fatti una vita però...!". Peccato che da qualche settimana la pagina sia
scomparsa (sembra per problemi legali), era un esempio di quanto sia
ingenua la gente e di come questo sia sfruttato da persone senza scrupoli.
L'aqua miracolosa
Non è una notizia recente ma vale la pena raccontarla.
Decine di persone sono state denunciate dai NAS perchè vendevano acqua proveniente dai santuari religiosi più noti (Lourdes, Fatima ed altri) per curare le malattie, cancro compreso. A capo dell'organizzazione una biologa che tramite siti internet e passaparola attirava clienti allo scopo di piazzare le sue boccette inutili.
Decine di persone sono state denunciate dai NAS perchè vendevano acqua proveniente dai santuari religiosi più noti (Lourdes, Fatima ed altri) per curare le malattie, cancro compreso. A capo dell'organizzazione una biologa che tramite siti internet e passaparola attirava clienti allo scopo di piazzare le sue boccette inutili.
Per lei tutte le malattie erano dovute ai "peccati" commessi e solo la protezione dell'acqua "santa" poteva guarirle.
Noi aggiungiamo che anche altri disastri, come epidemie sono causate dai peccati di tutti gli uomini.
Dio permette le guerra o le epidemie per il nostro bene. Si tratta di capire il significato di questi SEGNI.
Perché allora non utilizzare di più queste ACQUE MIRACOLOSE PER AIUTARE A GUARIRE I MALATI?
Già, perchè non usare l'acqua per guarire le malattie?
Soprattutto quando esistono decine di creduloni o disperati che pur di tentare qualsiasi cosa cadono in questo tipo di trappole.
LE ACQUE MIRACOLOSE SONO DI PROTEZIONE E AIUTO PER GUARIRE ANCHE DALLA POLMONITE SARS, PREMETTENDO SEMPRE LA DECISIONE DI RITORNARE A DIO PER MEZZO DI GESU’ CRISTO, SUO FIGLIO E CON GUIDA DI MARIA VERGINE.
Naturalmente non basta il riferimento religioso per vendere bene l'acqua fresca, un'aggiunta di tipiche "supercazzole" aumenta l'effetto "pseudoscientifico":
Tali Acque, studiate e catalogate a seconda della prevalenza energetica e frequenziale, vengono date in microinformazione dove è necessario, per ripristinare un corretto moto vibratorio grazie al fenomeno di risonanza che così si aziona. Non vengono usati apparecchi elettromagnetici a infrarossi, né tanto meno laser. Solo Acque naturali.
La guaritrice ascoltava dalla viva voce del malato la malattia da curare e dopo qualche frase di rito vendeva delle boccettine che contenevano piccole quantità di acque dichiarate come provenienti dai santuari sede di culto religioso. Il malato doveva passare l'acqua in varie parti del corpo ed una non meglio specificata "energia" lo avrebbe guarito in breve tempo.
Nel sito della biologa miracolosa tanto di prescrizioni e dosaggi per un "sicuro" risultato (per le tasche della santona, sicuramente):
Informare l’acqua del MATTINO con 9 gocce di 7f FT (sette frequenze Fatima), 9 gocce di 7f L (sette frequenze Lourdes), 9 gocce di 7f SMF (sette frequenze Santa Maria alla Fontana) e 4 gocce di PAO.
Informare l’acqua del POMERIGGIO con 9 gocce di 7f FT (sette frequenze Fatima), 9 gocce di 7 f MT (sette frequenze Montichiari), 9 gocce di 7f SMF (sette frequenze Santa Maria alla Fontana) e 4 gocce di PAO.
Informare l’acqua della SERA con 9 gocce di 7f FT (sette frequenze Fatima), 9 gocce di 7f MJ (sette frequenze Medjugorje), 9 gocce di 7 f SD (sette frequenze San Damiano) e 4 gocce di PAO.
La donna ha provato fino all'ultimo a negare che le sue "cure" fossero destinate ai malati ma è stata incastrata da un video di una nota trasmissione italiana che ha filmato le sue "diagnosi", le cure e le prescrizioni di acqua.
I clienti non mancavano, come si sa, dove ci sono gli ingenui pullulano i venditori di acqua fresca. Sequestrati locali adibiti ad ambulatori, quattromila flaconi di acqua ed attrezzature, la biologa miracolosa teneva corsi a pagamento nei quali "addestrava" altri santoni alla vendita di acqua ai malati.
Barba, capelli e...
La chirurgia plastica ed estetica è una branca della medicina serissima, utile e soprattutto che permette a persone con gravi problemi di risolverli o quanto meno di attenuarli.
Si è però assistito innegabilmente ad una progressiva "svendita" di questa importante specialità chirurgica. Da medicina per curare i gravi inestetismi congeniti o acquisiti, la chirurgia plastica si è diffusa come medicina "della bellezza". Nulla di strano o di probito, intendiamoci, ma come spesso accade, banalizzare una procedura medica la rende "stupida", semplice, ridicolizza un atto nato per aiutare chi ha bisogno di un aiuto per vivere meglio. Non è facile stabilire i limiti della ragionevolezza in chirurgia estetica: se è bellissimo far ritrovare la "normalità" ad un individuo affetto (ad esempio) da una malformazione o che ha avuto un grave incidente, potrebbe esserlo anche risolvere i problemi personali e psicologici di chi ha "solo" un naso asimmetrico o un seno poco sviluppato. Di certo per anni chi ricorreva alla chirurgia estetica per migliorare l'aspetto fisico senza che il problema fosse dovuto a gravi anomalie, è stato additato come persona "frivola", con scarsa autostima, quasi che il suo desiderio, più che un'esigenza, fosse un capriccio.
In realtà la chirurgia plastica è una specialità chirurgica serissima e complicata che richiede passione e capacità ed è stata protagonista negli anni di veri e propri miracoli, essendo riuscita a restituire a diversi individui la voglia di vivere e l'autostima.
Ma accanto a questi gesti fenomenali si assiste anche a qualche estremismo. Dagli interventi di chirurgia estetica sulle labbra e sul seno che spesso trasformano (in peggio) chi li richiede a quelli ancora più incredibili su altre parti del corpo.
Ma la nuova frontiera della chirurgia plastica è ancora più "spinta" (in tutti i sensi): se finora si limitava all'aspetto "esteriore", quindi visibile del corpo umano, da qualche anno sono proposti interventi ai genitali, parte del corpo che, in genere, è coperta e in ogni caso visibile solo a pochi (tranne per chi quelle parti le mostra nei film o per lavoro...). Si chiama chirurgia plastica ed estetica genitale e conta diversi specialisti del settore, alcune società mediche (tra le quali la società europea con presidenza italiana), cliniche private che svolgono questo tipo di interventi e cataloghi con immagini "prima e dopo" l'intervento. La chirurgia plastica genitale deriva pienamente dalla chirurgia ginecologica, nella quale da decenni, si effettuano interventi di correzione di problemi legati all'età ed anomalie dell'apparato genitale femminile, tanto che sono migliaia, solo in Italia, le donne che hanno subìto e continuano a subire interventi chirurgici di questo tipo che con "l'estetica" hanno poco o nulla a che fare e ciò avviene in qualsiasi reparto di chirurgia ginecologica. Con una svolta "moderna" (e molto probabilmente con scopi ben poco "medici") gli stessi identici interventi sono pubblicizzati come "ringiovanenti", come se migliorare l'aspetto e la funzionalità di un organo genitale facesse diventare più giovane chi lo subisce e si svolgono quasi sempre in cliniche private dai prezzi non proprio economici. In realtà gli interventi di miglioramento della funzionalità genitale femminile esistono da decenni e rappresentano addirittura una delle basi della chirurgia ginecologica.
Tutto questo potrà sembrare strano ma è nulla in confronto a quello che ho letto in una locandina di un serissimo congresso di sessuologia svoltosi in Italia nei mesi scorsi.
L'acconciatura del pelo. No, non quello dei capelli. |
L'acconciatura vulvare. Già avete capito bene.
Care donne, da ora in poi, prima di andare ad un matrimonio o di passare una notte di passione con il vostro partner, una passata di spazzola e phon (i bigodini meglio no...) e sarete come nuove. Scatenate la fantasia, ricci, lisci, meches ed extension (si scrive così?) diventeranno il vostro pane quotidiano più di quanto già non lo siano.
Esiste il taglio punk, quello a spazzola e quello a zero. C'è anche chi preferisce le treccine rasta.
Ma la domanda nasce spontanea: si deve andare dal ginecologo o dal parrucchiere?
Ma soprattuto: da domani dovrò attrezzarmi di forbici, rasoio e tinture?
Mamma mia...
Ma soprattuto: da domani dovrò attrezzarmi di forbici, rasoio e tinture?
Mamma mia...
Qui tra medagliette e tagli innovativi tra un po' lo studio del ginecologo diventerà un centro estetico!
Periodo burrascoso per le vaccinazioni e allora parliamone. Hanno fatto notizia le sentenze che avrebbero legato le vaccinazioni all'autismo, nonostante le evidenze scientifiche, annunciate con toni trionfalistici (com'è bello danzare sulle tragedie...) dai movimenti antivaccinisti. La realtà non è come quella raccontata (uno dei casi non aveva nulla a che vedere con l'autismo ma era una reazione allergica alla vaccinazione) ed in ogni caso non sarà certo una sentenza (fortunatamente) a cambiare la scienza, ma la disonestà intellettuale degli antivaccinisti ha aggiunto un'altro mattone al muro che li separa dalla realtà.
Se da noi le bufale antivacciniste sono ormai arrivate persino nei tribunali, all'estero questo succede da tempo. Ha fatto discutere il caso di Alan Yurko, statunitense accusato dell'omicidio del figlio di 10 mesi morto nel 1999 in seguito alle lesioni della cosiddetta "shaken baby syndrome" (SBS, "sindrome del bambino scosso"), una serie di danni fisici provocati dal violento scuotimento del corpo che arrivano ad essere anche letali: è un quadro abbastanza conosciuto, casi di genitori che, sottoponendo un bambino a strattorni e "sbattimenti" violenti per esempio per scatti d'ira o "rimproveri" discutibili, procurano gravi danni fisici. L'uomo, prima arrestato, ha tentato l'evasione ed è stato successivamente liberato per un'autopsia che lo scagionerebbe, il tutto seguito da un "movimento" che chiedeva il suo proscioglimento nel modo più vergognoso: la colpa della morte del figlio non sarebbe sua ma dei vaccini. I particolari della vicenda sono agghiaccianti (ho letto l'autopsia del bambino, le lesioni subite sono gravi e prolungate nel tempo, fino al suo decesso) ma ancora di più lo è la strumentalizzazione della vicenda da parte dei gruppi antivaccinisti. Per loro, Yurko sarebbe un eroe, un simbolo del loro movimento. L'ennesima dimostrazione dei danni da vaccino, esattamente come strumentalizzano altri casi, quello dell'autismo per primo.
In realtà è stata proprio l'autopsia che ha scagionato l'uomo ad essere incredibilmente superficiale e piena di errori (uno su tutti: il bimbo è descritto "di colore" quando è bianco). Ora Yurko è di nuovo in carcere per falsa testimonianza. Insomma, pur di portare acqua al proprio mulino, gli antivaccinisti non si fanno scrupoli, neanche da noi in Italia, il vaccino per loro è causa di tutti i mali, l'autismo primo tra tutti, ma anche altre malattie. Una delle ultime è il diabete (un altro risarcimento è giustificato così, il diabete di un bambino sarebbe stato causato dal vaccino) ma c'è di peggio, come nel caso che vedremo che va oltre ogni immaginazione.
La vaccinazione avrebbe causato la sindrome di Down in una bambina riminese. Sapete cos'è la sindrome di Down? E' la presenza, nel corredo cromosomico di un individuo (quindi in tutte le sue cellule), di un cromosoma in più nella coppia n°21 (per questo è detta trisomia 21), a causa di un "errore" al momento delle prime divisioni della cellula che avrebbe dato luogo al futuro individuo.
Il vaccino avrebbe provocato la comparsa (perchè la sindrome è congenita, presente cioè dalla nascita) dal nulla di un cromosoma in tutte le cellule di quella bambina, in pratica una trasformazione vivente, un evento mostruoso mai osservato in natura. Nemmeno un film fanta-horror sarebbe arrivato a tanto.
Dice l'articolo:
"Alte concentrazioni di alluminio può portare la sindrome di Down perché incide sulle variazioni di conformazione del DNA necessarie per l’espressione genetica."
Un'idiozia del genere è insuperabile.
Io evito qualsiasi commento perchè continuando così la ragione sarà sostituita dalla follia pura, però provate a chiedervi perché si cerchi di affidare ai vaccini qualsiasi colpa, una risposta c'è.
Ma torniamo alla realtà con un piccolo aggiornamento, a proposito della vaccinazione antiinfluenzale (ricordate il virus H1N1?) della quale fu raccontato di tutto pur di terrorizzare l'opinione pubblica, uno studio recente (e molto accurato, su 53432 individui) ha escluso ogni correlazione tra vaccinazione in gravidanza e danni al feto, aborti, parti prematuri, malformazioni o ritardo di crescita fetale. Mentre c'è chi gioca sporco, la medicina progredisce.
I vaccini causano qualsiasi cosa
Periodo burrascoso per le vaccinazioni e allora parliamone. Hanno fatto notizia le sentenze che avrebbero legato le vaccinazioni all'autismo, nonostante le evidenze scientifiche, annunciate con toni trionfalistici (com'è bello danzare sulle tragedie...) dai movimenti antivaccinisti. La realtà non è come quella raccontata (uno dei casi non aveva nulla a che vedere con l'autismo ma era una reazione allergica alla vaccinazione) ed in ogni caso non sarà certo una sentenza (fortunatamente) a cambiare la scienza, ma la disonestà intellettuale degli antivaccinisti ha aggiunto un'altro mattone al muro che li separa dalla realtà.
Se da noi le bufale antivacciniste sono ormai arrivate persino nei tribunali, all'estero questo succede da tempo. Ha fatto discutere il caso di Alan Yurko, statunitense accusato dell'omicidio del figlio di 10 mesi morto nel 1999 in seguito alle lesioni della cosiddetta "shaken baby syndrome" (SBS, "sindrome del bambino scosso"), una serie di danni fisici provocati dal violento scuotimento del corpo che arrivano ad essere anche letali: è un quadro abbastanza conosciuto, casi di genitori che, sottoponendo un bambino a strattorni e "sbattimenti" violenti per esempio per scatti d'ira o "rimproveri" discutibili, procurano gravi danni fisici. L'uomo, prima arrestato, ha tentato l'evasione ed è stato successivamente liberato per un'autopsia che lo scagionerebbe, il tutto seguito da un "movimento" che chiedeva il suo proscioglimento nel modo più vergognoso: la colpa della morte del figlio non sarebbe sua ma dei vaccini. I particolari della vicenda sono agghiaccianti (ho letto l'autopsia del bambino, le lesioni subite sono gravi e prolungate nel tempo, fino al suo decesso) ma ancora di più lo è la strumentalizzazione della vicenda da parte dei gruppi antivaccinisti. Per loro, Yurko sarebbe un eroe, un simbolo del loro movimento. L'ennesima dimostrazione dei danni da vaccino, esattamente come strumentalizzano altri casi, quello dell'autismo per primo.
In realtà è stata proprio l'autopsia che ha scagionato l'uomo ad essere incredibilmente superficiale e piena di errori (uno su tutti: il bimbo è descritto "di colore" quando è bianco). Ora Yurko è di nuovo in carcere per falsa testimonianza. Insomma, pur di portare acqua al proprio mulino, gli antivaccinisti non si fanno scrupoli, neanche da noi in Italia, il vaccino per loro è causa di tutti i mali, l'autismo primo tra tutti, ma anche altre malattie. Una delle ultime è il diabete (un altro risarcimento è giustificato così, il diabete di un bambino sarebbe stato causato dal vaccino) ma c'è di peggio, come nel caso che vedremo che va oltre ogni immaginazione.
La vaccinazione avrebbe causato la sindrome di Down in una bambina riminese. Sapete cos'è la sindrome di Down? E' la presenza, nel corredo cromosomico di un individuo (quindi in tutte le sue cellule), di un cromosoma in più nella coppia n°21 (per questo è detta trisomia 21), a causa di un "errore" al momento delle prime divisioni della cellula che avrebbe dato luogo al futuro individuo.
Il vaccino avrebbe provocato la comparsa (perchè la sindrome è congenita, presente cioè dalla nascita) dal nulla di un cromosoma in tutte le cellule di quella bambina, in pratica una trasformazione vivente, un evento mostruoso mai osservato in natura. Nemmeno un film fanta-horror sarebbe arrivato a tanto.
Dice l'articolo:
"Alte concentrazioni di alluminio può portare la sindrome di Down perché incide sulle variazioni di conformazione del DNA necessarie per l’espressione genetica."
Un'idiozia del genere è insuperabile.
Io evito qualsiasi commento perchè continuando così la ragione sarà sostituita dalla follia pura, però provate a chiedervi perché si cerchi di affidare ai vaccini qualsiasi colpa, una risposta c'è.
Ma torniamo alla realtà con un piccolo aggiornamento, a proposito della vaccinazione antiinfluenzale (ricordate il virus H1N1?) della quale fu raccontato di tutto pur di terrorizzare l'opinione pubblica, uno studio recente (e molto accurato, su 53432 individui) ha escluso ogni correlazione tra vaccinazione in gravidanza e danni al feto, aborti, parti prematuri, malformazioni o ritardo di crescita fetale. Mentre c'è chi gioca sporco, la medicina progredisce.
Sclerosi multipla e CCSVI
La storia è iniziata qualche anno fa e ne ho parlato proprio in questo blog.
In breve, uno scienziato italiano, Paolo Zamboni, ipotizzava che la sclerosi multipla fosse causata da un'occlusione delle vene che arrivano alla testa e che la "disostruzione" di queste vene portasse a miglioramenti evidenti della malattia.
Il web, i giornali e la televisione, come spesso accade, si lanciarono a capofitto sulla notizia, parlando di "cura della sclerosi multipla", ma anche di complotto, di "big Pharma" (naturalmente...), di medici ed associazioni che "nascondevano" la scoperta per interessi personali. Storie già sentite.
Nonostante la poca plausibilità dell'ipotesi (e questo dimostra per l'ennesima volta come la scienza studi qualsiasi idea), furono realizzati i primi studi e dopo qualche anno possiamo cominciare a trarre qualche conclusione.
Le ricerche hanno risultati contrastanti ma nessuno di questi conclude che la "cura" dell'insufficienza venosa cerebrale (CCSVI) possa curare la sclerosi multipla. Questo è un punto abbastanza fermo e sufficientemente chiaro perché, mentre alcuni studi sembrano mostrare un buon effetto temporaneo e soggettivo, altri non mostrano alcun miglioramento.
Altri studi e l'osservazione dei pazienti hanno mostrato significativi miglioramenti in sottogruppi di individui, vi sono cioè persone che migliorano ed altre che non hanno alcun risultato. Sono stati registrati alcuni effetti collaterali anche gravi (sembra anche alcuni decessi, anche se non certamente legati alla procedura).
Lo stesso Zamboni, nel suo studio più recente, sembra evidenziare che, se da un lato i test per valutare i sintomi dei pazienti con sclerosi risultavano migliori in coloro che avevano eseguito la procedura, questo non valeva per tutti. Anche nei suoi esperimenti la "disostruzione" delle vene cerebrali non ha migliorato tutti e per tutti i sintomi.
Sembra evidente inoltre che i miglioramenti non siano prolungati nel tempo.
C'è un altro particolare che fa riflettere e che è emerso da alcune ricerche: i risultati della metodica sembra possano variare cambiando la tecnica di valutazione. Per capirci: alcuni esami mostrano miglioramenti più importanti, altri sembrano mostrare scarsi cambiamenti. Servirebbero quindi studi più precisi e statisticamente attendibili, anche se emerge chiara una prima conclusione: la CCSVI non è la causa esclusiva della sclerosi multipla (e questo smentisce Zamboni che ipotizzava la presenza del problema venoso nel 100% degli individui con sclerosi), elemento che emerge anche in studi su cavie e che altri avevano sospettato.
Tanto era dibattuto l'argomento (sospetti complottistici a parte) che si era mossa anche l'AISM (Associazione italiana sclerosi multipla) con uno studio molto ampio che serviva a fare chiarezza.
Qual è quindi la conclusione alla quale siamo giunti con gli studi?
Ciò che è emerso finora è che la "disostruzione" delle vene cerebrali non è la cura esclusiva per tutti i casi di sclerosi. Non tutti i pazienti con sclerosi mostrano ostruzione venosa e chi mostra miglioramenti misurabili (molto variabili da un individuo all'altro e da uno strumento all'altro) non sembra beneficiarne per lungo tempo. Vi è un'alta incidenza di "restenosi" (cioè una ricomparsa del "restringimento" delle vene). Sono stati riportati infine, alcuni effetti collaterali anche gravi.
Si è aggiunto come detto un altro dato, arrivato proprio pochi giorni fa.
Lo studio dell'AISM è giunto alla fine e le conclusioni sono piuttosto chiare (e si tratta di uno studio in doppio cieco, è importante, ed effettuato in centri diversi): la CCSVI non è causa della sclerosi multipla. I risultati sono emersi su 1767 pazienti, la malattia vascolare si riscontra anche nei soggetti sani (in questi nel 2% dei casi, in quelli con sclerosi nel 3%, quindi in percentuali praticamente sovrapponibili) e non vi sono elementi che facciano pensare ad un nesso tra le due cose. Il prossimo passo sarà quello di stabilire se la cura della CCSVI può essere utile a chi soffre di sclerosi.
Fondamentalmente questa non è una bella notizia ma sia l'ennesima lezione per l'informazione (trasmissioni televisive comprese) che ha lucrato e fatto spettacolo su un argomento così delicato e che coinvolge così tante persone.
Centinaia di persone con questo problema si sono recate all'estero in strutture non ufficiali per inseguire una speranza, hanno speso una marea di denaro, hanno rischiato, si sono illuse ed hanno insultato e denigrato i ricercatori che continuano a lavorare per loro perchè spinti al sospetto ed alla rabbia da varie parti (tutte con un interesse personale che non aveva nulla a che fare con quello dei pazienti).
I carnefici sono sempre gli stessi (quelli che cercano scoop ed i disinformatori), le vittime anche (chi ha un problema di salute).
Quando impareremo a parlare solo al momento opportuno?
Alla prossima.