Sarà la lenta consapevolezza della gente o l'evidente controsenso di questa disciplina ormai superata, ma nel mondo sono sempre di più i segnali che dimostrano lo scricchiolìo dell'omeopatia. Negli anni questa pratica è passata da "capriccio" di certi ambienti particolari e di nicchia ad una larga commercializzazione che si è diffusa soprattutto grazie a campagne pubblicitarie e disinformazione creata ad arte. Oggi l'omeopatia si avvia al tramonto. L'evidente mancanza di plausibilità medica, scientifica e logica (dopo ben 200 anni dalla sua creazione), la sta riducendo a quello che è in realtà, vera e propria fede superstiziosa per i pochi che ancora ci credono. D'altronde persino in paesi come l'Inghilterra o la Francia, grandi consumatori di prodotti omeopatici, da qualche anno si assiste ad un calo vertiginoso delle vendite (il mercato omeopatico in Inghilterra ormai è ridottissimo) con conseguente perdita economica delle aziende produttrici, la contea scozzese del Lotian sta ridiscutendo il rimborso degli omeopatici.
Nel frattempo, in Spagna, le università di Barcelona e Valencia cancellano i master di omeopatia per mancanza di basi scientifiche.
Nel frattempo, in Spagna, le università di Barcelona e Valencia cancellano i master di omeopatia per mancanza di basi scientifiche.
Così tra una chiusura di storiche farmacie omeopatiche (all'estero, mentre in Italia non esiste farmacia che possa vivere con la sola vendita di omeopatia), risarcimenti per pubblicità ingannevole e smentite dagli studi, continua il declino inesorabile di questa pratica, pure in università che da anni offrivano corsi di omeopatia, ora sospesi per le poche richieste. Persino la statistica è spietata: in Norvegia, su oltre 50.000 persone, si è assistito ad un declino delle visite dagli omeopati ed in 10 anni si è passati da un già scarso 4,3% ad uno striminzito 1,3%, questo anche per rispondere ai "milioni di utilizzatori di omeopatia" che vanno sbandierando senza sosta gli omeofanatici. Nel Regno Unito ormai i corsi di omeopatia sono tenuti in università private assieme a quelli di "Facebook e Twitter, cosa sono?" oppure "UFO e complottismo" e "Cori natalizi".
Ci pensino le università italiane quando offrono bizzarri quanto deserti corsi di omeopatia per rimpinguare le casse o usano strutture pubbliche per esperimenti che sanno più di alchimia che di scienza.
Di questo si sono accorte anche le aziende che l'omeopatia la rimborsavano in UK.
L'elenco di corsi della Weymouth University inglese. Omeopatia, UFO e pittura ad acquerello. |
Ci pensino le università italiane quando offrono bizzarri quanto deserti corsi di omeopatia per rimpinguare le casse o usano strutture pubbliche per esperimenti che sanno più di alchimia che di scienza.
Di questo si sono accorte anche le aziende che l'omeopatia la rimborsavano in UK.
Il BUPA (British United Provident Association) è una società privata che nel Regno Unito si occupa di assicurazioni sanitarie (principalmente nel mondo del lavoro), seconda solo al servizio sanitario nazionale. La società ha annunciato di aver sospeso i rimborsi dei trattamenti omeopatici.
Lo ha dichiarato ufficialmente dalle pagine del sito aziendale: l'omeopatia non è più coperta dall'assicurazione, assieme ad altre pratiche sciamaniche come la reflessologia (studio e cura delle malattie tramite la "mappa dei piedi" e l'aromaterapia (terapia a base di profumi vari) in buona compagnia quindi per diventare, speriamo per sempre, una vecchia credenza del passato.
Proprio il lato "commerciale" dell'omeopatia (visto che quello scientifico non ha più molti argomenti da trattare) è in fermento: come si fa a "regolamentare" un fenomeno paranormale?
Bisogna trovare delle scappatoie.
Di fronte al fatto che un granulo omeopatico oltre la dodicesima diluizione (e consideriamo che la diluizione considerata "ideale" e più diffusa in omeopatia è la trentesima o 30CH) sia solo zucchero, molte aziende cercano di correre ai ripari o non potrebbero più vendere i loro prodotti. Come evitare di incorrere a multe e sanzioni per pubblicità ingannevole senza però "scoprirsi" e rivelare il trucco?
Una delle aziende inglesi (la Helios) ha pensato ad un espediente (che a me sembra un'ulteriore presa in giro). Invece di far approvare per la vendita i propri prodotti come farmaci, li commercializzerà come dolciumi, caramelle, ovvero quello che sono in realtà.
Sì, finalmente qualcuno dice le cose come stanno: i granuli omeopatici sono caramelle, è il momento di dichiararlo ufficialmente, così chi è ancora convinto che si possano usare per curare malattie o vuole spendere i suoi soldi a questo scopo, almeno sa cosa sta comprando, questa è vera libertà.If necessary we could revise the manufacturing method, the labelling of the bottles and kit box to present them as non-medicines and non-homeopathic and market them as 'confectionery'-(trad.)- Se necessario rivedremo il metodo di produzione, l'etichettatura dei flaconi e le confezioni di vendita per presentarli non come medicinali o omeopatici e vendendoli come dolciumi.
Gli omeopati potrebbero rispondere a questo punto con i soliti slogan preconfezionati, come quello che serviva a rispondere alla dichiarazione dei medici britannici che definiva l'omeopatia "stregoneria":
Capito? Cari medici, se non riuscite a capire perchè una caramella di zucchero dovrebbe curare le malattie, non discutete di fisica o chimica, sono idee sorpassate, cercate su internet la letteratura, è tutto lì.
Insomma, l'omeopatia comincia a scricchiolare e dopo il "boom" commerciale degli anni 90 le vendite ed il successo popolare sono in caduta libera. Basti pensare che solo per il fatto di aver dichiarato in passato di credere all'omeopatia, il nuovo ministro della salute britannico è diventato bersaglio di feroci prese in giro, quasi un tormentone, "un ministro della salute che crede all'omeopatia è come un ministro delle finanze che crede ai soldi che crescono sugli alberi...", "il ministro della magia", queste sono le frasi più "soft" rivolte al neoeletto Jeremy Hunt.
Ma non è finita qui.C’è una mancanza di informazione da parte di questi medici che parlano di qualcosa che non conoscono o di cui non hanno approfondito niente. Perché se solo facessero una ricerca su internet, su quella che è la letteratura scientifica, vedrebbero che di prove ce ne sono tante. Bisogna solo cercarle. Certo è che non c’è peggior sordo chi non vuol sentire!”. (A. Ronchi, presidente FIAMO).
Capito? Cari medici, se non riuscite a capire perchè una caramella di zucchero dovrebbe curare le malattie, non discutete di fisica o chimica, sono idee sorpassate, cercate su internet la letteratura, è tutto lì.
Insomma, l'omeopatia comincia a scricchiolare e dopo il "boom" commerciale degli anni 90 le vendite ed il successo popolare sono in caduta libera. Basti pensare che solo per il fatto di aver dichiarato in passato di credere all'omeopatia, il nuovo ministro della salute britannico è diventato bersaglio di feroci prese in giro, quasi un tormentone, "un ministro della salute che crede all'omeopatia è come un ministro delle finanze che crede ai soldi che crescono sugli alberi...", "il ministro della magia", queste sono le frasi più "soft" rivolte al neoeletto Jeremy Hunt.
In seguito alle pressanti esigenze sia delle società mediche che dei comitati scientifici nazionali, sempre in Gran Bretagna, molte industrie omeopatiche hanno difficoltà a fare fronte alle richieste di chiarezza da parte degli scienziati e dei consumatori.
La MHRA (agenzia inglese che regolamenta la produzione e la vendita dei farmaci in Inghilterra), ha definito in maniera chiara alcune regole: se i prodotti omeopatici vogliono essere venduti come farmaci devono essere sottoposti alle stesse prove e controlli dei farmaci tradizionali. Questo ha naturalmente creato il panico in molte industrie omeopatiche, è impossibile infatti dimostrare (senza barare) che un prodotto omeopatico abbia azioni superiori al placebo (prodotto inerte, come zucchero o amido) e sorgerebbero altri problemi, come fare a capire, ad esempio, se una caramella omeopatica è stata preparata bene o meno, perché 1 grammo di zucchero resta 1 grammo di zucchero, a prescindere dai nomi esotici affibbiati dagli omeopati e così da qualche mese nel paese anglosassone la regolamentazione dell'omeopatia è in grande fermento perché in effetti regolamentare un rito magico è piuttosto imbarazzante, anche dal punto di vista strettamente commerciale. Potrebbero succedere cose come quella accaduta nel 2007 durante l'audizione della commissione della scienza e tecnologia del parlamento inglese, davvero esilaranti.
Il componente della commissione Lord Broers chiede ad una rappresentante della società inglese di omeopatia:
"É possibile distinguere tra loro i farmaci omeopatici dopo la loro diluizione? C'è un modo qualsiasi di distinguerne uno da un altro?"
Risponde l'omeopata (domanda 538):
"Dall'etichetta".
E con questo, mi sembra, possiamo chiudere.
:)
Alla prossima.
Aggiornamento: Notizia dell'ultim'ora. Nonostante i "milioni di utilizzatori" di omeopatia in Italia, nonostante "un mercato in costante crescita", nonostante "1 italiano su tre utilizza omeopatia", gli omeopati piangono miseria. Il nuovo decreto sulla registrazione dei prodotti omeopatici prevederebbe una "tassa" di 1000 euro annuali (una miseria per un'azienda farmaceutica...) per ogni prodotto omeopatico registrato.
Gli omeopati non ci stanno: "Il fatturato delle aziende omeopatiche in Italia non supera i 180 mln.".
Insomma, se bisogna fare pubblicità ecco che tutti comprano omepatici, quando si tratta di pagare ecco che le industrie sono povere e senza soldi.
Ahh, omeopati...
Tanto per capire che i "milioni di utilizzatori" italiani sono solo uno slogan ai fini di marketing, basta leggere la segmentazione del mercato farmaceutico in Italia. Le vendite di omeopatici, oltre a rappresentare una fetta piccolissima del mercato farmaceutico, sono in forte calo, sono meno venduti dei prodotti per l'igiene personale e di bellezza. Neanche gli argomenti deboli danno ragione agli omeopati, mannaggia...anche se è piacevole sapere che ci sono più italiani puliti e profumati che omeofanatici.
Aggiornamento 2015: Anche i dati del 2014 danno l'omeopatia in costante calo (-2,4% rispetto all'anno precedente) e venduta pochissimo (0,8% del venduto in farmacia).
[aggiornato dopo la pubblicazione iniziale]
Il componente della commissione Lord Broers chiede ad una rappresentante della società inglese di omeopatia:
"É possibile distinguere tra loro i farmaci omeopatici dopo la loro diluizione? C'è un modo qualsiasi di distinguerne uno da un altro?"
Risponde l'omeopata (domanda 538):
"Dall'etichetta".
E con questo, mi sembra, possiamo chiudere.
:)
Alla prossima.
Aggiornamento: Notizia dell'ultim'ora. Nonostante i "milioni di utilizzatori" di omeopatia in Italia, nonostante "un mercato in costante crescita", nonostante "1 italiano su tre utilizza omeopatia", gli omeopati piangono miseria. Il nuovo decreto sulla registrazione dei prodotti omeopatici prevederebbe una "tassa" di 1000 euro annuali (una miseria per un'azienda farmaceutica...) per ogni prodotto omeopatico registrato.
Gli omeopati non ci stanno: "Il fatturato delle aziende omeopatiche in Italia non supera i 180 mln.".
Insomma, se bisogna fare pubblicità ecco che tutti comprano omepatici, quando si tratta di pagare ecco che le industrie sono povere e senza soldi.
Ahh, omeopati...
Tanto per capire che i "milioni di utilizzatori" italiani sono solo uno slogan ai fini di marketing, basta leggere la segmentazione del mercato farmaceutico in Italia. Le vendite di omeopatici, oltre a rappresentare una fetta piccolissima del mercato farmaceutico, sono in forte calo, sono meno venduti dei prodotti per l'igiene personale e di bellezza. Neanche gli argomenti deboli danno ragione agli omeopati, mannaggia...anche se è piacevole sapere che ci sono più italiani puliti e profumati che omeofanatici.
Aggiornamento 2015: Anche i dati del 2014 danno l'omeopatia in costante calo (-2,4% rispetto all'anno precedente) e venduta pochissimo (0,8% del venduto in farmacia).
[aggiornato dopo la pubblicazione iniziale]
"Dall'etichetta" LOOL
RispondiEliminaE spero che il calo dell'omeopatia sia un trend destinato a diventare annullamento di questa sciocchezza.
La chiusa di quest'articolo merita un monumento!
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaPurtroppo la gente, almeno a mio parere, tende ancora a confondere perecchio omeopatia e fitoterapia.
RispondiEliminaMi è capitato di discuterne più volte nello scorso periodo estivo e i più acerrimi sostenitori dell'omeopatia sostenevano che contenesse "principi attivi derivati naturalmente dalle piante" o varianti sul tema.
L'incredulità sul reale contenuto del farmaco omeopatico solitamente era solo il secondo step... se la differenza fosse finalmente chiara a tutti non credo che l'omeopatia reggerebbe ancora per molto.
Chiusura del post semplicemente spettacolare!
RispondiEliminaMi fa piacere che in Francia ed Inghilterra la tendenza sia quella che descrivi all'inizio dell'articolo, ma in Italia io non riesco a trovare farmacie che non vendano prodotti omeopatici. Sai dove si possono trovare dati sulle quote di mercato dei vari tipi di farmaci in Italia?
Sai dove si possono trovare dati sulle quote di mercato dei vari tipi di farmaci in Italia?
RispondiEliminaQui (l'ho inserita anche nell'articolo, è interessate) si trova una tabella recentissima ( è un .pdf) anche se non capisco cosa significano le sigle (ma si capisce il calo di vendite di omeopatici, anche significativo , mi pare):
http://www.federfarmaservizi.it/files/bignews/IMS%20-%20Dati%20mercato%20fco%20luglio%202012.pdf
In ogni caso non è significativo che nelle farmacie si venda omeopatia (i prodotti senza obbligo di ricetta assieme agli integratori e gli accessori sono la prima fonte di reddito immediato dei farmacisti), è significativo che in Italia (nonostante i "milioni di utilizzatori") NON esiste UNA sola farmacia che venda SOLO omeopatia.
Da quella tabella si legge che gli omeopatici sono meno venduti dei prodotti per l'igiene personale e quelli di bellezza...
No no no, stiamo facendo il loro gioco!! Se il mercato omeopatico si ultradiluisce chissà che effetti macroscopici può avere sull'economia!
RispondiElimina@aleritty
RispondiEliminaGli stessi dell'omeopatia: un aumento immaginario :o)
oops, mi ero fumato il link alla tabella...ora provo ad interpretarla. :)
RispondiEliminail finale è da LOL! :D
RispondiEliminacomunque beh...allora condanno le aziende che truffano le persone però..dai...se dopo tutte le informazioni che girano c'è ancora qualcuno che nel 2012 crede a ste cose....fan bene a ciularlo XD
@mattia Poletti: c'è anche un influente(?) giornalista(????) di repubblica che crede come un idiota alla BALLA dell'omeopatia. Pensa che è stato anche il direttore dell'inserto "salute".
RispondiEliminapoi ci si chiede perché i giornali italiani non valgano nulla :)
Ti sbagli, hanno una valenza molto diluita XD
RispondiEliminaIo ho aperto il sito della FIAMO, nella sezione del direttivo e` pieno di "Dott." io volevo sapere se fosse effettivamente gente che ha studiato medicina...
RispondiEliminaPer prescrivere omeopatia DEVI essere medico.
RispondiElimina... E devi anche aver superato l'esame di stato, ed essere cioé un medico abilitato alla professione. Bel pezzo, Salvo.
EliminaPerò affermare l'inefficacia sulla base del successo commerciale è profondamente sbagliato: un sogno "bagnato" che la maggioranza delle persone fosse rinsavita dall'ignoranza e dalla creduloneria. Tra l'altro, misurare una pratica dalla popolarità trasformerebbe la religione in una sicenza esatta. L'omeopatia è una devastante cazzata, anche se resterò l'ultimo individuo sulla terra a pensarlo...
RispondiEliminaPerò affermare l'inefficacia sulla base del successo commerciale è profondamente sbagliato
RispondiEliminaNo, non ho mai affermato che l'efficacia dell'omeopatia si misura con la sua popolarità (semmai sono gli omeopati che lo fanno e di continuo), ho scritto semplicemente che persino la sua popolarità, tanto sbandierata e vantata è un falso mito pure in diminuzione pure in calo di popolarità e con l'unico scopo di dipingerla come pratica "amata" ed utilizzata.
Mi pare che di articoli che spiegano perché l'omeopatia non sia efficace ne abbia scritti un bel po'...
:)
Secondo me le associazioni dei consumatori non hanno ancora fatto la cosa giusta. Finora, hanno agito su due leve:
RispondiElimina* l'etichetta parla di un principio attivo che non c'è;
* l'etichetta propone un'indicazione terapeutica non provata.
Quello che le suddette associazioni non hanno mai fatto è di controllare che *davvero* i prodotti omeopatici vengano prodotti diluendo un principio attivo (eventualmente immaginario) per il numero di volte indicato. Perché io non ci credo e, finché non fanno delle ispezioni a sorpresa nelle aree di produzione, non ci crederò mai che *davvero* fanno una cosa tanto complicata; secondo me, preparano tutte le confezioni e solo alla fine aggiungono le diverse etichette. Se ho ragione e si riesce a dimostrare, è frode e non ce n'è per nessuno, sono spacciati.
Articolo, come al solito, ottimo. complimenti! e, come al solito, lo linko nel gruppo facebook che amministro. qui, se volete fare un salto. https://www.facebook.com/LeCazzatedellaMedicinaAlternativa
RispondiElimina@Salvo:
RispondiEliminaOk, evidente, li ho letti tutti i tuoi post ;). Però è molto frequente negli ambienti di "debunking" misurare la dimensione della stupidata di turno con il suo successo. Capisco che non sia tua intenzione, ma anche nel tuo post in qualche modo "misuri" l'omemopatia con la sua diffusione. Volevo solo puntualizzare questo aspetto, di sicuro non il principale, ma la misura del successo-insuccesso è debole in entrambi i sensi... Come riportava Superquark nell'ultima puntata, il 50% degli intervistati italiani alla domanda "il sole è un pianeta" rispondono di si. Ecco, questo 50% potrebbe acquistare omeopatia. Che resterebbe fuffa. Ribadisco che non è una critica al post, ma una considerazione generale.
Capisco che non sia tua intenzione, ma anche nel tuo post in qualche modo "misuri" l'omemopatia con la sua diffusione.
RispondiEliminaL'articolo parla proprio di questo e di altro ma non per smentire l'omeopatia ma per smentire l'enorme diffusione o "i milioni di utilizzatori" millantati dagli omeopati (ed un prossimo articolo parlerà proprio di questo che considero uno strumento di marketing come un altro).
La diffusione di un'idea non ha alcuna attinenza con la sua correttezza o realtà, ci mancherebbe, altrimenti se volessi "vincere facile" chiuderei il discorso con il numero degli utilizzatori di medicine e questo è un argomento che non potrei mai utilizzare, almeno per onestà intellettuale.
;)
@sam wololo
RispondiEliminase quel wololo si riferisce a la voce degli sciamani di age of empires ti stimo.
Mi auguro di cuore che sia vero, tra le mie conoscenze, purtroppo, continua ad essere largamente utilizzata, soprattutto in ambito pediatrico... ho perso il conto delle volte che ho sentito tessere le lodi dell'oscillococcinum e della camilia (per non parlare dell'apermus per il parto...)
RispondiEliminaIn genere queste persone non usano i suddetti prodotti su prescrizione medica, ma li assumono di propria iniziativa, su consiglio di qualche conoscente o avendone letto su internet, e ci sono anche parecchi farmacisti (a mio parere poco onesti) che rifilano ai clienti prodotti omeopatici senza spiegare di cosa si tratta.
La cosa buffa è che in genere le tipe che cantano le lodi dell'omeopatia sono delle ipocondriache terribili, si imbottiscono di antibiotici, nimesulide e cortisone per qualunque cazzata e senza alcun controllo medico, poi si lamentano che sugli adulti l'omeopatia non funziona così bene come sui bambini e sugli animali a causa dell'intossicazione da farmaci...
Segnalo per curiosita' e informazione un recente articolo di Wired:
RispondiElimina"La risposta degli omeopati
Ecco la replica dell'Associazione medica italiana di omotossicologia a un articolo pubblicato su Wired.it che mette in dubbio l'efficacia dell'omeopatia
URL: http://daily.wired.it/news/scienza/2012/09/11/risposta-omeopatia-65247.html?utm_source=wired&utm_medium=NL"
L'ho scorso brevemente, ma a grandi linee mi pare che gli argomenti siano sempre i soliti, gia' ampiamente dibattuti (e sbufalati) su questo blog.
Un saluto
@Pina
RispondiEliminaA me spesso viene il dubbio che i pediatri consiglino acqua per evitare che i genitori imbottiscano i pargoli di medicinali, per fenomeni che NON sono malattie, tipo coliche o mal di denti... Una forma consapevole di placebo verso la nevrosi da genitore. Eticamente discutibile, ma comprensibile.
@AFMCrime
RispondiEliminaper favore diciamo a quei pedriati che i genitori i soldi non li stampano !!! Non è che l'omeopatico sia gratiuto e, visto come la spingono certi farmacisti, io sospetto che ci sia dell'interesse dietro. Interesse alimentato dal "tanto male non fa".
Scorrendo il commento di "nessuno" ho trovato questo documento che inserisco con tinyurl per evitargli un ranking su google.
RispondiEliminaQuesto documento, cui ho solo dato per ora solo una scorsa, ha il vantaggio di riassumere in modo globale tutte le presunte conferme sull'efficacia dell'omeopatia; insomma, permette una scontro finale e un dialogo che non dovrebbe più prestare il fianco ad ulteriori discussioni.
Io francamente non ho gli strumenti per poterlo valutare, non essendo del campo, però mi sembra interessante. Francamente non ho verificato le la bibliografia proposta è già quella sbugiardata.
&Pina
RispondiEliminaSono stato uno dei genitori che ha curato il figlio con l'oscillococcinum e altre cose omeopatiche ordinate dal pediatra e hanno funzionato.
[...]
[...]
[...]
No, non credo nell'omeopatia non più di quanto creda nel ministero della magia che affianchi quello dell'economia, anche se si vorrebbe. Ho apprezzato però il pediatra che invece di imbottire mia figlia (che soffriva di normali disturbi dell'età dello sviluppo) di antibiotici (che però ha dato quando servivano), di antipiretici (che però ha dato quando servivano), etc etc (scusatemi non sono un medico) e ha curato noi (io e la mamma genitori iperansiosi) dando acqua e zucchero a mia figlia che è ovviamente guarita mantenedo un controllo accurato su noi e su mia figlia.
Un applauso al mio pediatra.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
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RispondiElimina@attraversino
RispondiEliminasono sconvolto! Tu sei contento che ti abbia fatto spendere dei soldi per niente, invece di dirvi che non dovete preoccuparvi? Soldi che avresti potuto spendere per cose utili (e che magari nel vostro caso non incidono ma per altre famiglie potevano essere soldi importanti).
Praticamente sei contento che il pediatra NON vi abbia trattato da genitori responsabili?
Capisco l'ansia che può prendere un genitore ma non avresti preferito che vi avesse tranquillizzato parlandovi chiaramente?
Poi: anche fosse impossibile far ragionare un genitore ansioso non poteva consigliarvi un rimedio "naturale" che so camomille o impacchi di acqua calda o fitoterapia ? Non sarebbe morta per quattro vitamine o per una camomilla e voi avreste speso i soldi per qualcosa
No non hai capito, il fatto che le vendite calino omeopaticamente è la dimostrazione che stanno avendo successo... se più un principio è diluito più è efficace, meno vendono più fanno soldi... no?
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiElimina@Bera
RispondiEliminaScusa non fraintendermi ho solo presentato la mia esperienza.
Non ho parlato bene dell'omeopatia. Anzi la considero una pratica criminale.
Stavo parlando di un approccio creativo del nostro pediatra nei confronti di due genitori (iperansiosi e in grado di far fronte a quel tipo di spesa) a cui gli impacchi di malva e di camomilla e le vitamine non bastavano a lenire la propria ansia di fronte alle continue e normali (per l'età) malattie della bambina.
Ci ha trattato da genitori "idioti" quali eravamo e ci ha aiutato a crescere.
Per cui l'oscillococcinum è servito a questo scopo.
Poi siccome "idioti" sì ma poi non così tanto stupidi a furia di leggere e apprendere e capire abbiamo abbiamo sosituito la magia con la realtà e gli oscillococcinum con la vitamina C.
Insomma ci ha fatto crescere.
Questo voleva essere il senso del mio intervento e ho ringraziato il mio pediatra perché mi ha anche fatto rivalutare il sano scappellotto del mio maestro alle elementari quando io non facevo i compiti.
Avessi studiato di più allora avrei speso molto meno ora.
@Attraversino
RispondiEliminaIo penso avrebbe dovuto cercare sin dall'inizio di spiegarvi invece che "truffarvi" (anche se a fin di bene). Questo sia da un punto di vista etico che economico. Perchè non credo che il pediatra lo abbia fatto consciamente con l'intento "tranquillante" che poi ha effettivamente avuto. Ma non sono un genitore (e non faccio il pediatra) quindi può anche darsi che in alcuni casi il "placebo" sia la soluzione migliore per tutti :-)
@Bera
RispondiEliminaE' li che c'è il dilemma: un pediatra che si trova di fronte al problema di un bambino sostanzialmente sano e due genitori ansiosi, agisce correttamente se invece di minare magari in maniera insanabile il rapporto fra medico e "genitori del paziente", probabilmente consegnando la salute del bambino in mano a qualche "generatore di ricette mediche" che soddisfa l'aspettativa farmacologica dei genitori, butta lì 3 o 4 ricette omeopatiche (o naturopatiche, come efficacia siamo alla pari...) eticamente si comporta correttamente? Sta difendendo la salute del minore, in fondo... Non sono situazioni facili da affrontare coscientemente, e forse è per quello che ci sono medici che le affrontano "incoscientemente"..
@Bera
RispondiEliminaNon credo sia tutto così semplice e credo che ogni situazione vada gestita con sano buon senso (che non significa viva la magia abbasso la scienza).
Insomma nel momento in cui da genitore puoi fare ai tuoi figli qualsiasi nefandezza, tra cui iniettare bicarbonato per curare una forma di tumore, al pediatra, credo, corra l'obbligo di provare ad assecondare, indirizzare, placare le ansie del genitore- ansioso-un po' nevrotico-che mi da una pillola che la bimba ha il raffreddore che non passa da solo che poi chissà cosa gli viene-.
Poi con me ha funzionato l'oscilloscopiodarintronato, e magari ha evitato che facessi fare a mia figlia il giro di trecento medici diversi perché c'aveva il raffreddore che non passava e la febbre e da quando non mi ha dato l'antibiotico non guarisce più magari, con altri funzioneranno i fiori di bach o le mazurke di casadei ma in ogni caso un grazie al mio pediatra che ha capito il nostro disagio e ha provato a curare noi evitando che facessimo cazzate con nostra figlia.
I genitori, e lo dico da padre, spesso sono il peggior male dei propri figli.
E comunque siamo abbastanza O.T. e ogni mattina passando davanti alla G*U*N*A medito pensieri funesti.
Attraversino, il tuo esempio, vissuto in prima persona, è una delle obiezioni che suggerisce chi non è contrario all'omeopatia: "ma se non fa male, non può servire per accontentare gli ansiosi? Gli ipocondriaci? Le mamme?"
RispondiEliminaIn realtà si tratta di un importante problema etico: come giustificare (oltretutto in un'epoca di "consensi informati" ed informazione al paziente) una vera e propria bugia?
Il medico non può e non deve mentire al paziente, per nessun motivo, puoi sfruttare l'effetto placebo in mille modi (io lo faccio!) ma non puoi dire bugie, l'uso del placebo è autorizzato SOLO per esperimenti scientifici ufficiali. Darlo come contentino è un problema serio ed apre le porte ad atteggiamenti peggiori.
Potrei prescrivere il decotto di prezzemolo per curare il cancro, male non fa e la signora, ormai spacciata, torna a casa contenta della prescrizione.
Fantamedicina?
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiElimina@Salvo
RispondiEliminaFatto salvo che sono d'accordo con te e anche con Bera e che hai dannatamente ragione e che il limite tra buon senso è criminalità estremamente labile resta però che quando siamo pazienti, o meglio ancora genitori di pazienti, tendiamo a perdere la capacità di discernimento per cui se qualcuno usa la testa al posto nostro e ci guida verso un corretto modo di affrontare la prevenzione e/o la cura di una malattia, qualsiasi essa sia, anche usando piccoli sotterfugi e senza dolo, mi pare comunque buona cosa.
"Potrei prescrivere il decotto di prezzemolo per curare il cancro, male non fa e la signora, ormai spacciata, torna a casa contenta della prescrizione."
Hai fatto questo esempio e so anche che non è una pratica così fantascientifica.
Ma se la signora, a cui non hai chiaramente fatto pagare profumatamente il decotto di prezzemolo, a cui non puoi fare nient'altro, a cui hai magari anche regalato un sorriso, passa qualche ora tranquilla non hai comunque ottemperato alla tua missione di medico.
Stiamo entrando in un campo minato ma il confine tra etica e fascismo è ancora più labile di quello tra buon senso e criminalità.
Stiamo entrando in un campo minato ma il confine tra etica e fascismo è ancora più labile
RispondiEliminaAppunto, quindi è molto pericoloso "giustificare" o ammettere pratiche al limite (o già) della truffa, chi stabilisce (e come) il punto da non sorpassare?
E' per questo che non faccio sconti all'omeopatia, per definizione un granulo di zucchero non può essere pericoloso ma una bugia predispone a mali peggiori.
Nemmeno l'aloe è pericolosa ma suggerire o lasciar pensare che possa curare il cancro è una bugia...ed una truffa, cosa c'è di diverso rispetto all'omepatia? Che quest'ultima si usa per banalità? No, perché poi c'è chi la usa per l'asma, la malaria, l'AIDS, il cancro (inutile dirti che ho già parlato di questi fenomeni).
La storia di Clara Palomba (conosci?) è sintomatica, i suoi genitori erano convinti di curare al meglio la figlia, la guaritrice era stata consigliata da un medico e sono medici quelli che consigliano Hamer e Di Bella è un medico. Una serie drammatica di miei articoli si intitola "Che male vuoi che faccia" e parla proprio di questo, sottovalutare i pericoli delle bugie sulla salute. A me fa piacere che tu abbia approfondito e compreso da solo il valore dell'omeopatia ma non tutti hanno voglia/tempo/capacità per farlo ed il passo più lungo della gamba è in agguato.
Qualche settimana fa mi ha scritto una mamma incredula perché il suo farmacista le aveva consigliato un omeopatico per l'otite della figlia piccola, la bimba è finita in ospedale con il timpano perforato ed una grave infezione ossea e mi chiedeva se la causa poteva essere nell'antibiotico che avevano somministrato in ospedale perché finché prendeva l'omeopatico la bimba "stava bene" (con la febbre a 39°C e dolori fortissimi), solo in ospedale hanno trovato i danni all'orecchio ed all'osso...
La colpa di tutto questo, oltre che della leggerezza della donna, è di quell'idiota di farmacista che pur di guadagnare 30 euro ha consigliato uno zuccherino per l'infezione e la signora, non avendo idea di cosa possa essere quello zuccherino, lo ha usato, tanto male non fa...
@Salvo
RispondiEliminaE' tutto vero quello che dici e non ci sono ma da opporre, ero solo in superficie.!
Segnalo questo articolo, che mi puzza molto di propaganda pro-fuffa.
RispondiEliminaQualcuno sa nulla di questo fantomatico studio dell'nhi?
E' omeopatico, infatti il tuo link non contiene neanche una lettera.
RispondiElimina@ Attraversino
RispondiEliminaSarà un fatto caratteriale, a me il comportamento del vostro pediatra manderebbe in besta, mi sentirei trattata come un'idiota. Il paternalismo mi dà alquanto fastidio, e ritengo che un approccio chiaro e onesto verso il paziente sia uno dei primi requisiti per un bravo medico. Poi posso immaginare che ci siano gli ansiosi irriducibili che non sono contenti finché non hanno la loro prescrizione, ma un professionista onesto, così come non prescrive amuleti e preghiere, non dovrebbe neppure consigliare l'omeopatia, che si basa su principi di pari dignità scientifica. Se c'è bisogno di ricorrere ad un placebo per accontentare il paziente ipocondriaco, le farmacie sono piene di integratori perfetti per la bisogna: magari sono altrettanto inutili dei prodotti omeopatici, ma almeno le loro dubbie virtù non tirano in ballo fenomeni paranormali come la memoria dell'acqua e amenità simili.
Gravissimo poi è il caso dei farmacisti che consigliano prodotti omeopatici, senza avere la minima possibilità di valutare se il cliente in questione è un malato immaginario o ha un problrema reale. Eppure succede di continuo. Per fare un esempio, pochi giorni fa, mentre ero in farmacia, è entrata una ragazzina con un vistoso herpes sul labbro. Evidentemente era la prima volta che ne soffriva e ha chiesto consiglio alla farmacista. Questa, anziché darle la solita crema antivirale, le ha una terapia omeopatica costituita da un prodotto topico più dei granuli da assumere per bocca per "rafforzare le difese immunitarie" e dei fiori di Bach, per "combattere lo stress". Avrei capito se le avesse consigliato di non fare nulla, visto che si tratta di un disturbo non grave e che guarisce da solo, ma così... questa per me è una truffa nel vero senso della parola.
Ritento!
RispondiEliminahttp://www.ilsecoloxix.it/p/magazine/2012/09/14/APu5dPRD-cruna_dolore_passa.shtml
Se di nuovo non dovesse funzionare il link, è un articolo sul secoloxix.it, sezione "salute e benessere" dal titolo "il dolore? Passa per la cruna di un ago".
Lo si trova in fondo all'home page.
Caro Attraversino, pensa un secondo alla questione da un'altra ottica.
RispondiEliminaIl dottore prescrive a mio figlio, che soffre
di normali "dolori" derivanti dal fatto che è in una fase di crescita rapida, in poco più di un mese è cresciuto di 5cm.
porto a casa 1200€ mensili, lavoro solo io, mia moglie è vittima dei tanti tagli del periodo, quindi attualmente viviamo solo con il nostro stipendio, tolte le spese, affitto o mutuo, bollette, rate dell'auto, mi restano meno di 400€ mensili per mangiare, vestire e curare me e la mia famiglia, e di quei 400€ devo spenderne 50 per un medicinale che non serve, perché il mio dottore è tanto arrogante da credere che io e mia moglie siamo due genitori apprensivi, che una volta che ci vengono spiegati i motivi dei dolori fisici, non siamo in grado di comprenderli.
Quindi invece di prescriverci un medicinale, dalla scarsa efficacia, che una volta pagato con ricetta ci costa magari solo 5€ ce ne prescrive uno che non serve a nulla, da 50€.
Il dottore non deve arrogarsi il diritto di scegliere per me, deve darmi le relative informazioni, farmi sapere in cosa consiste tale cura, qual'è la reale efficacia e quanto sia necessario per darmi una reale capacità di scegliere.
Altrimenti è solo un sopruso bello e buono, un atto di arroganza che non è giusto che subiamo.
Ritento!
RispondiEliminaEccolo, ora c'è.
Lo "studio" è l'analisi dei risultati di altri studi (si chiama metanalisi) e conclude effettivamente che l'agopuntura sembra avere effetti sul dolore.
Come spesso accade però, gli autori hanno "allargato" la maglie della selezione compiendo uno dei più classici errori statistici, il bias di conferma. Non hanno selezionato gli studi in base alla loro "forza" o correttezza ma hanno messo tutto dentro. Così nessuno degli studi selezionati è in doppio cieco, in molti non vi è controllo con il placebo, in tanti la significatività è bassa, in altri ancora una mancanza di significatività è stata interpretata come significatività clinica.
Per chi non conosce i "trucchi" della ricerca non è semplice capirlo ma di certo con quei metodi possiamo dimostrare qualsiasi cosa desideriamo.
Un'analisi approfondita (in inglese) dello studio si trova qui:
http://scienceblogs.com/insolence/2012/09/12/can-we-finally-just-say-that-acupuncture-is-nothing-more-than-an-elaborate-placebo-can-we-2012-edition/
...e come dice il titolo dell'articolo, al massimo lo studio dimostra che l'agopuntura è un buon placebo, molto raffinato ma sempre placebo.
Infine, lo studio è stato sovvenzionato dal NCCAM che è la costola "alternativa" del NIH, che ultimamente sta scatenando molte polemiche negli USA per le sue posizioni antiscientifiche...
@Brother Fang, Pina
RispondiEliminaEvidentemente mi sono spiegato male.
Attraversino credo voglia dire che i testoni erano lui e sua moglie e il medico ha optato per questo trucchetto sicuro che prima o poi si sarebbero resi conto e non avrebbero più assillato né la figlia né lui con le loro ipocondrie. Forse in questo caso è giustificabile, almeno secondo il mio parere, e comunque faccio i miei complimenti ad Attraversino per la sua presa di coscienza (qualcun altro avrebbe iniziato a insultare tutto il blog :-))
RispondiEliminaLeggo da alcuni mesi gli interessanti articoli pubblicati su questo blog. Ma in particolare quest’ultimo ha stimolato una mia riflessione che è forse più che altro uno sfogo personale...
RispondiEliminaPremetto che sono sempre più colpito (vivo questa mia suscettibilità emotiva come una maledetta sfortuna) dalla quantità sconcertante di materiale che si può trovare sul web, e dall’inarrestabile proliferare in generale, di tutte quelle tematiche che rientrano nell’argomento “pseudoscienza”. Non sono certo un luminare nelle materie scientifiche ma quelle due o tre cosette di fisica, chimica e biologia sentite dal liceo e all’università mi hanno convinto da subito, essendomi sembrate alquanto logiche, sensate e ben dimostrabili. Resto pertanto ugualmente sorpreso di fronte all’abbondanza di video, siti ed articoli presenti in rete, che trattano di come “ottenere energia infinita e gratuita dai motori a magneti permanenti”, “trovare l’acqua con la rabdomanzia”, “diagnosticare una malattia o un disturbo fisico tramite lo studio dell’iride”, ecc . A volte, in realtà, aiuta la lettura proprio di articoli che elogiano le proprietà magico-terapeutiche delle tante “medicine alternative” le quali, sembrandomi così assurde, mi fanno sempre fare qualche risatina. Il sorriso però sparisce quando penso a quanto la "medicina alternativa" stia diventando sempre diffuso ed accreditato in Italia.
Se, come è in effetti, le pratiche omeopatiche trovano sempre meno sostenitori in tanti paesi europeri, mi pare (a sensazione) che altrettanto non si possa dire di tante altre “medicine alternative”. Credo che l’omeopatia sia solo una fetta di una torta più grande: nello stesso ambiente vanno alla grande pratiche come iridologia, floriterapia, riflessologia, cristalloterapia e tante altre della cui esistenza a volte mi sono anche sorpreso (come quest’ultima che mi è capitata sott’occhio da poco: la biopranoterapia a trasmissione bioplasmatica per induzione elettromagnetica. O qualcosa del genere… )
In questi ultimi anni vedo nella mia città un proliferare di “VEGAtest” nelle farmacie per stanare le intolleranze alimentari, centri specializzati in riflessologia plantare e floriterapia e targhe presso gli ambulatori che recitano “medico specializzato omeopata”.
Nel sito che ho trovato da poco e che decanta le meraviglie della biopranoterapia si trova scritto:
“Finalmente possiamo documentare le facoltà Bioradianti Pranoterapiche e Parapsichiche dagli sciettici che vogliono screditare i Professionisti qualificati. Dovrebbero certi addetti ai lavori, evitare scorrettezze professionali e Ravvedersi dalle critiche ed evitare termini di ciarlatani per Ridimensionarsi del loro EGO.”
Qualche anno fa dichiarazioni di questo tipo non erano all’ordine del giorno… oggi mi pare di sì.
quest’ultimo ha stimolato una mia riflessione che è forse più che altro uno sfogo personale...
RispondiEliminaQuesta riflessione è stata anche la mia, soprattutto all'inizio del mio interesse per le medicine cosiddette "alternative", poi devo dire che ho risposto abbastanza adeguatamente ai miei dubbi.
Credo che nessuno di noi possa definirsi o autoeleggersi difensore dell'umanità e portatore di giustizia (forse neanche i giudici) e quindi è bene che, soprattutto oggi, tempo di internet e della sovrainformazione, si trovino in mezzo a tante sciocchezze anche delle informazioni corrette e controllate (è per questo che qui sono severissimo con chi propone links o idee ciarlatanesche...ci sono i posti adatti per farlo).
Informare è la prima fonte di liberta e nessuno è libero di scegliere e decidere per se stesso se non bene informato.
Mi scrivono talvolta "con me l'omeopatia ha funzionato, quindi io ci credo", qualche anno fa mi sarei avventurato in spiegazioni di fisica, chimica, buon senso e medicina, oggi no, rispondo semplicemente che ognuno è libero di fare ciò che vuole (ma sempre se conosce tutte le voci sull'argomento).
L'iridologo che si ammanta di scienza è un imbroglione, non c'è altro da dire, la gente se vuole può saperlo, ma se si butta a capofitto da lui per un problema di salute...beh...in bocca al lupo.
In fondo è anche selezione naturale.
:)
Avendo avuto modo di studiare la letteratura medica e di darne un piccolo contributo anch'io,quando ci si trova a leggere qualcosa sull' omeopatia il livello dell'articolo è imbarazzantemente infantile ,privo di metodo,inconcludente,sotto qualunque punto di vista , non solo quello medico ma anche dal punto di vista fisico-chimico-statitstico.
RispondiEliminaTuttavia , in certe situazioni, secondo me è lecito che il medico prescriva "farmaci" o meglio sostanze, prive di utilità. Se i pazienti sapessero realmente che non funzionano (l'esempio dei genitori calza a pennello) l'alternativa ricadrebbe su farmaci più pesanti da smaltire, senza reale necessità. Io sono per un approcio paternalistico,il medico valuta la situazione e decide per il paziente. Il paziente non ha i mezzi per capire cosa sia meglio per sè stesso, altrimenti dubito che assumerebbe mai prodotti omeopatici sperando in un effetto terapeutico. Un medico di base sa chi ha davanti,ha esperienza,se vede il paziente arrivare 3 volte in una settimana a meno che non ci sia qualche problema medico,ha il quadro molto chiaro. Sono cose che si percepiscono immediatamente quando fai questa professione, l'ipocondriaco lo riconosci da distante e poichè non puoi sempre suggerire un supporto psicoterapeutico opti per un placebo. Il placebo inoltre,fa moda,fa tendenza. Sono bugie a fin di bene.
Mi piacerebbe fare uno studio per valutare in parallelo l'andamento di vendita benzodiazepine vs omeopatici , per capire se c'è qualche relazione.
Ho esagerato volutamente nel modo di esprimermi, mi piace estremizzare , tuttavia la realtà è questa, non si scappa: Omeopatici per evitare fans, corticostiroidi, benzodiazepine , antibiotici senza reale necessità perchè il paziente non è in grado di capire cosa sia meglio per sè stesso.
Il paziente non ha i mezzi per capire cosa sia meglio per sè stesso
RispondiEliminaGuarda, io come medico conosco benissimo la "potenza" del placebo e quella del "camice" ed anche quella importantissima dell'empatia medico-paziente.
Ne racconto una recente:
Paziente in iniziale gravidanza ricoverata per iperemesi gravidica (nausea e vomito in gravidanza) irrisolvibile. Non si alimenta né si idrata, riferisce insonnia, gastralgie, ansia ed astenia.
Ricoverata in reparto per tentare almeno un'alimentazione parenterale (che inizialmente rifiuta per "paura" degli aghi) e contemporaneamente una terapia antiemetica (che contrasta nausea e vomito).
Per più di un mese nessun miglioramento, nonostante la somministrazione di farmaci, flebo, dieta personale, niente, la paziente sta sempre peggio e dopo il periodo di ricovero comincia a presentare anche disturbi di tipo depressivo che costringono a chiedere l'intervento di uno psicologo.
Lo psicologo non riscontra nulla di anomalo ma la paziente non sta meglio e comincia a richiedere maggiori dosaggi dei farmaci che ora cominciano a diventare rischiosi, visto il dosaggio.
Una notte di turno vista la situazione provo a riflettere su cosa fare e decido di provarci con il metodo più potente ed inoffensivo che conosca: il placebo.
Vado dalla signora, mi siedo al suo fianco, mi faccio raccontare la sua vita, dei suoi figli, della famiglia, dei suoi desideri. Le racconto la mia vita, di mio figlio, delle mie passioni, ho passato con lei 4 ore discutendo. Le ho spiegato le cause fisiologiche del suo disturbo, le fasi iniziali della gravidanza, cosa succede nel corpo.
Ho potuto farlo perché quella notte in reparto c'era un po' di calma, in caso contrario non sarebbe successo mai.
La paziente dalla mattina successiva ha ricominciato ad alimentarsi e bere, ha sospeso le terapie ed il giorno successivo è stata dimessa senza alcun disturbo.
Il placebo (in questo caso "psicologico") può essere risolutivo in svariate patologie ma il problema che si pone con l'omeopatia è soprattutto etico. Gli omeopati non dicono di somministrare placebo ma parlano di medicina attiva, discutono di memoria dell'acqua, cluster e dinamizzazione. Sono tutte sciocchezze bugie.
E' giusto mentire al paziente per "farlo stare meglio"?
E' giusto non fare una diagnosi grave per "non fare stale male" il paziente?
Se si giustificano le bugie in medicina domani potrei somministrare origano contro un cancro incurabile, lo farei "a fin di bene" per illudere il paziente.
Oppure invece di stare vicino alla signora di prima, avrei potuto somministrarle una caramella dal costo spropositato (perché l'omeopatia HA un costo spropositato) raccontandole che ha dei poteri magici sconosciuti che l'avrebbero guarita.
E' giusto?
Secondo me no, anche se ci ho riflettuto varie volte.
Recentemente sul BMJ un medico ha fatto la stessa riflessione: "l'omeopatia è cattiva medicina, è placebo, ma in fondo se migliora le condizioni dei pazienti perché non usarla?". La risposta è stata unanime: non puoi definire medicina una caramella di zucchero, a prescindere dalle sue potenzialità.
“Finalmente possiamo documentare le facoltà Bioradianti Pranoterapiche e Parapsichiche dagli sciettici che vogliono screditare i Professionisti qualificati. Dovrebbero certi addetti ai lavori, evitare scorrettezze professionali e Ravvedersi dalle critiche ed evitare termini di ciarlatani per Ridimensionarsi del loro EGO.”
RispondiEliminaLOL, ma il refuso è tuo o del sito? O_O
Il problema è abbastanza complesso , siamo d'accordo che non rientra nella definizione di medicina ,però non credo nemmeno che il discorso si esaurisca qui ,tra il bianco e il nero c'è tutta una serie di sfumature di grigi. Sappiamo che ci sono. Non sono in grado di stabilire linee guida però quantomeno questi grigi meritano riflessione.
RispondiElimina-E' giusto mentire al paziente per "farlo stare meglio"?
No è sbagliato. Però potrebbe aprirsi una serie grigi all'atto pratico, offrire un'opzione alternativa specificando che potrebbe non essere affatto una soluzione e che non si tratta neppure di medicina, non si fa del male credo
-E' giusto non fare una diagnosi grave per "non fare stale male" il paziente?
No ,questo è assolutamente sbagliato
Purtroppo non ho risposte , anzi ho costantemente solo dubbi. Pur detestando l'omeopatia , mi basta sentire il termine e già mi sale il mal di testa, sono abbastanza convinto che spostare l'attenzione di certi pazienti verso sostanze inefficaci e innocue (si spera) sfruttando l'onda placebo, sia da valutare rispetto all'alternativa fans,bdz ecc.
Ringrazio di cuore "oui, c'est moi" per la sua difesa :-)
RispondiEliminaNon sono andato via in realtà anche perché la pensavo come Salvo già da prima ma siccome evidentemente mi stavo spiegando male ho preferito fare un po' di silenzio.
Cioè non era tanto dell'omeopatia che volevo parlare quanto del rapporto medico paziente e di quanto il medico possa aiutare il paziente o presunto tale (siamo pur sempre nell'era mediatica della cura del sano) magari con una buona parola piuttosto che con un vaffan***, che a volte serve pure lui.
Ed in quest'ottica che lodavo il comportamento del mio pediatra pur avendoci fatto spendere soldi per acqua e zucchero.
Gli idioti eravamo noi, poi per fortuna si cresce, si matura e soprattutto ci si informa.
Gli idioti eravamo noi, poi per fortuna si cresce
RispondiEliminaL'idiota è chi non riesce a cambiare idea.
;)
@ Attraversino:
RispondiEliminaFigurati, lieta che vi siate ravveduti ;-)
Mio padre era farmacista, non vendeva prodotti omeopatici e quando qualcuno gli parlava di omeopatia rispondeva con una sola parola "Avogadro" :)
RispondiEliminaMio padre era farmacista, non vendeva prodotti omeopatici e quando qualcuno gli parlava di omeopatia rispondeva con una sola parola "Avogadro"
RispondiEliminaAhaha, complimenti.
Me lo immagino come quello del film di Benigni: A§§a§§ino...con quella faccia, bravissimo!