Nell'ottica di diffondere scienza e medicina, mi sono chiesto se anche questo tipo di articoli possano servire ad avvicinare chi legge ad argomenti medici non solo interessanti ma anche utili. La maggioranza delle persone conoscono le procedure mediche molto superficialmente, spesso in maniera scorretta e non rispondente alla realtà. Proverò a spiegare "come si fa" un atto medico (che resta riservato, nelle sue forme più complesse, ai medici o agli operatori sanitari addestrati) senza per questo pretendere di fare una lezione, si tratta semplicemente di nozioni che è meglio conoscere.
In questo caso parlerò di primo soccorso, nei prossimi articoli spiegherò "come si fanno" altre cose in medicina, come una fecondazione assistita, come intervenire in caso di soffocamento o, per esempio, come si fa una diagnosi di malattia.
Perchè?
Perchè l'ignoranza è nemica del progresso ed in campo medico può essere addirittura pericolosa.
Le nozioni di primo soccorso (che non sono, naturalmente, lezioni di medicina), possono avere un ruolo fondamentale nella possibilità di aiutare una persona in difficoltà, possono addirittura salvare una vita e non è poco, tanto che in molte nazioni, le procedure di primo intervento che sono alla portata di qualsiasi persona sono insegnate a scuola, anche ai bambini.
Mi stupisco quindi perchè in Italia non siano effettuate campagne di educazione pubblica al primo intervento, è certo che la diffusione di alcuni semplici accorgimenti potrebbe salvare diverse vite ogni anno. Se non esistessero le associazioni private e le ONLUS che ogni anno organizzano corsi di primo soccorso (che consiglio a tutti di frequentare), la nostra capacità di aiutare materialmente una persona in immediato pericolo di vita sarebbe assolutamente nulla. Resta comunque inadeguata.
Approfitto quindi di questo "vuoto" per provare a dare dei consigli.
Avevo pensato di mettere il "bollino rosso" per sconsigliare l'articolo ai facilmente impressionabili ma l'argomento è rivolto a tutti e chiunque potrebbe trovarsi davanti ad una situazione di emergenza. Superiamo il panico quindi, molto meglio sapere cosa fare che agitarsi in preda all'assoluta impossibilità di intervenire.
Iniziamo.
Immaginate di trovarvi davanti ad una persona che ha immediato bisogno di aiuto: si trova a terra, sembra incosciente e non si evidenzia alcun segno di vita. Chiamare i soccorsi pubblici è la prima cosa da fare ma come comportarsi nell'attesa del loro arrivo?
I primi soccorsi possono essere tanto importanti da cambiare il decorso di un grave incidente. E' chiaro che chi non è medico non deve fare nulla che non sia di sua competenza e non deve compiere nessun gesto azzardato, ma sapere almeno cosa fare in prima battuta è sicuramente un aiuto per la vittima dell'incidente e per chi lo circonda.
In questo primo esempio, spiegherò come si effettua una rianimazione cardiopolmonare.
Premessa: se non si è sicuri di quello che si dovrebbe fare meglio evitare. Le manovre di primo soccorso sono realmente semplici ed alla portata di tutti ma bisogna conoscerle. Altro aspetto importante: cercare di non farsi prendere dal panico. Non è facile ed è umanissimo provare ansia e confusione davanti ad una situazione di allarme ma il panico è nemico dell'efficienza e mantenere per quanto possibile la calma è un requisito fondamentale. Sapere cosa bisogna fare è il primo passo per mantenere un atteggiamento più "freddo" possibile.
Altra premessa: chiamare subito i soccorsi. Chiamando il 118 (il servizio è gratuito anche se il telefono non ha più credito) e cercando di spiegare in maniera chiara e precisa l'evento che si è presentato alla nostra osservazione è la cosa migliore da fare in prima battuta. L'ideale sarebbe quello di essere in più persone: uno chiama i soccorsi e quello che sa compiere le manovre di rianimazione si prepara a farle.
Prima di chiamare i soccorsi sarebbe utile ricordare esattamente l'indirizzo dove sta avvenendo il fatto e ripassando mentalmente le cose essenziali da dire, questo per evitare confusione e fraintendimenti.
Alla fine di ogni paragrafo inserirò delle parole chiave, memorizzandole potrete ricordare le nozioni principali.
Prima di chiamare i soccorsi sarebbe utile ricordare esattamente l'indirizzo dove sta avvenendo il fatto e ripassando mentalmente le cose essenziali da dire, questo per evitare confusione e fraintendimenti.
Alla fine di ogni paragrafo inserirò delle parole chiave, memorizzandole potrete ricordare le nozioni principali.
La rianimazione cardiopolmonare
E' importante sapere che le manovre di rianimazione sono semplici, efficaci ed alla portata di tutti, richiedono un solo requisito: bisogna sapere cosa fare.
Non mi dilungherò in particolari tecnici o spiegazioni di fisiologia, in quel momento non interessano a nessuno, è importante memorizzare i vari passaggi e provare ad esserne padroni.
Prima nozione: un massaggio cardiaco (esterno) si effettua quando vi è la prova che per qualsiasi motivo (conosciuto o meno), la persona che abbiamo di fronte ha subìto un arresto dell'attività del cuore. Come fare a capirlo? Il modo più semplice e veloce è accertarsi della presenza del battito. Spontaneamente verrà la tentazione di controllare dal polso (inteso come la parte che unisce il braccio alla mano). In realtà il modo più semplice è quello di valutare la presenza di battito cardiaco dalla carotide (ed il punto nel quale si dovrebbe sentire il battito si chiama "polso carotideo") che è un'arteria che scorre in una parte del collo di tutti noi. Sembra difficile ma non lo è.
Il "polso carotideo" si percepisce proprio sotto la mandibola, premendo con decisione e senza paura. Per rendersi conto di questa percezione per prima cosa si può provare su noi stessi. Mettendo tre dita "a piatto" sul collo, subito sotto la mandibola (più o meno dove questa forma un angolo che poi prosegue con il collo) sentiremo una pulsazione: è quella dell'arteria carotidea. Dopo aver provato su di noi, proviamo su un'altra persona, il "battito" si sente in maniera evidente. Se una persona non ha più attività cardiaca questa pulsazione non sarà percepibile, basta "premere" per pochi secondi (meno di dieci).
Polso carotideo: premere sul collo, sotto la mandibola, per accertarsi della presenza di attività cardiaca |
Se non si è sicuri ripetere la stessa manovra dall'altro lato della testa.
In caso di arresto cardiaco la persona è incosciente, il colorito è pallido (grigiastro), non respira.
Come fare a capire se esiste una respirazione spontanea?
Guardando controlliamo il torace: se si espande e poi si abbassa la persona ha ancora un respiro spontaneo che è possibile anche "ascoltare": ponendo l'orecchio molto vicino alla bocca dell'individuo da soccorrere (per circa 10 secondi) cerchiamo di sentire se esistono "rumori" da respirazione. Sono abbastanza evidenti, se esistono. Nello stesso tempo (mentre abbiamo la testa piegata per "sentire" la respirazione), con la posizione della nostra testa accanto alla bocca dell'infortunato che abbiamo in quel momento (stiamo cercando di ascoltare l'eventuale presenza di respiro), se viene emessa aria, questa potrebbe essere sentita sulla pelle del nostro viso, vicinissima. Abbiamo quindi diverse "sensazioni" che ci permettono di valutare la presenza o meno di respirazione autonoma della persona da soccorrere che potremmo riassumere con la sigla G.A.S.=Guarda, Ascolta, Senti.
Guardando controlliamo il torace: se si espande e poi si abbassa la persona ha ancora un respiro spontaneo che è possibile anche "ascoltare": ponendo l'orecchio molto vicino alla bocca dell'individuo da soccorrere (per circa 10 secondi) cerchiamo di sentire se esistono "rumori" da respirazione. Sono abbastanza evidenti, se esistono. Nello stesso tempo (mentre abbiamo la testa piegata per "sentire" la respirazione), con la posizione della nostra testa accanto alla bocca dell'infortunato che abbiamo in quel momento (stiamo cercando di ascoltare l'eventuale presenza di respiro), se viene emessa aria, questa potrebbe essere sentita sulla pelle del nostro viso, vicinissima. Abbiamo quindi diverse "sensazioni" che ci permettono di valutare la presenza o meno di respirazione autonoma della persona da soccorrere che potremmo riassumere con la sigla G.A.S.=Guarda, Ascolta, Senti.
E' bene ricordare che se vi è un respiro spontaneo vi è ancora attività cardiaca.
Per questo motivo esamineremo il caso più grave: assenza di respiro e di attività del cuore.
Ci siamo accorti che questa persona non ha più attività cardiaca e non respira?
Questo vuol dire che l'unico modo di aiutare il malcapitato in attesa dei soccorsi è "premere" il cuore in modo da consentire lo scorrimento di sangue nel corpo e quindi facilitare l'ossigenazione. A questa manovra è da associare la respirazione artificiale che ha lo stesso scopo ma con il fine di assicurare un continuo apporto di ossigeno. Ma prima di tutto bisogna chiamare (o fare chiamare) un'ambulanza.
Parole chiave: Carotide-GAS-118
Parole chiave: Carotide-GAS-118
Il nostro scopo quindi è quello di mantenere un'adeguata ossigenazione in attesa dell'arrivo dei soccorsi. In pochi minuti (5-6) il cervello soffre della mancanza di ossigeno causata dall'arresto cardiaco, in 10 minuti è possibile che questa mancanza di ossigenazione conduca alla morte. Per questo motivo è fondamentale "guadagnare tempo", in attesa dei soccorsi già chiamati.
Ecco cosa vogliamo ottenere con il massaggio cardiaco
Piano rigido, massaggio, respirazione.
Dobbiamo fare a questo punto tre cose:
1) Assicurarci che si trovi in un piano rigido: il più comune è il terreno, basta quindi posare la persona sdraiandola a terra. Eseguire le manovre in un piano "morbido" (letto, materasso, divano...) renderà tutto inefficace.
2) Iniziare un massaggio cardiaco
3) Iniziare la respirazione artificiale
Intanto ricordiamo di eseguire il massaggio cardiaco, poi penseremo alla respirazione artificiale.
Il massaggio cardiaco
Dopo aver sistemato la persona sul terreno e liberandola da indumenti troppo stretti (che ostacolano noi e chi sta male), per esempio allentando la cravatta o il colletto di una camicia, iniziamo il massaggio cardiaco:
1) Posti a fianco della persona, in ginocchio.
2) Braccia dritte e rigide, una mano al centro del torace, l'altra mano afferra la prima. Le braccia sono perpendicolari al torace della persona incosciente.
3) Premere per 30 volte (abbastanza velocemente, poco più di una pressione al secondo). Come contare? La prima pressione inizia con 1001 e si prosegue: 1001, 1002, 1003, 1004...e così via. Questa numerazione serve a scandire con una buona approssimazione, il ritmo corretto di pressioni sul torace.
Il massaggio cardiaco non è una procedura che si effettua "lentamente" ma "velocemente". Non dobbiamo "premere" con le braccia ma con tutto il peso del corpo. Non bisogna temere di "esagerare", è molto più efficace un massaggio un po' più energico del dovuto che uno un po' più "delicato" di quanto necessario.
Le braccia sono perpendicolari al torace della persona da rianimare |
Alla fine delle 30 pressioni, possiamo eseguire un ciclo di respirazioni artificiali.
In totale la rianimazione è composta da un ciclo di 30 pressioni e 2 insufflazioni, ripetendo i cicli fino all'arrivo dei soccorsi.
Parole chiave: a terra-30 pressioni veloci
Parole chiave: a terra-30 pressioni veloci
Vista la fatica che quasi inevitabilmente comporta l'eseguire le manovre di rianimazione, l'ideale sarebbe alternare l'intervento con un'altra persona, se non fosse un'opzione realizzabile, ricordarsi di proseguire per più tempo possibile. Se per qualsiasi motivo (insicurezza, rischio, difficoltà) non fosse possibile procedere con la respirazione artificiale, proseguire solo il massaggio cardiaco con cicli da 100 pressioni.
Respirazione artificiale
Conosciuta come "respirazione bocca a bocca", ha lo scopo di insufflare aria (quindi ossigeno) nei polmoni di una persona che non respira più spontaneamente.
In generale non si corre alcun rischio particolare di contrarre infezioni per il contatto tra la bocca del soccorritore e quella del soggetto inanimato, diverso se vi sono tracce di sangue. In questo caso è possibile pulire velocemente la bocca della persona senza sensi e porre una barriera tra la propria bocca e quella della persona da rianimare (un fazzoletto pulito, un panno sottile), evitare di infilare dita o altri oggetti all'interno della bocca. In caso di dubbi o paura nell'affrontare il rischio rinunciare alla manovra e limitarsi al massaggio cardiaco. Se vi è molto sangue è sconsigliato proseguire nell'effettuare la respirazione artificiale.
La tecnica è relativamente semplice ma bisogna seguire alcuni passi.
1) Stendere la persona in un piano rigido (a terra, meglio), iperestendendo la testa (cioè portandola molto indietro).
Respirazione artificiale, la testa è portata completamente all'indietro, come mostrato nella figura |
2) Mettere una mano sopra il torace di questa persona (serve a percepire le espansioni dello stesso quando insuffliamo aria e le seguenti depressioni).
3) L'altra mano è poggiata sulla fronte della persona da soccorrere e con due dita stringe le narici per impedire fuoriuscita dell'aria.
4) Portare la propria bocca a contatto stretto dell'altra (una sorta di "tenuta stagna").
5) Inspirare normalmente ed espirare nella bocca della persona soccorsa, normalmente (in genere l'espirazione dura molto poco, un secondo circa), senza forza. Si sentirà (con la mano sul torace) il petto che si espande.
6) Togliere la bocca, il torace si abbasserà.
7) Ripetere questa manovra per due volte.
8) Riprendere il massaggio cardiaco.
Avremo compiuto quindi 30 massaggi e 2 respirazioni.
Se il torace non si sollevasse ricontrollare se vi è qualcosa che impedisce l'ingresso dell'aria (oggetti, dentiera, lingua) e provare a rimuoverli. Se nonostante non vi sia nulla che impedisca la manovra il torace non si espandesse interrompere la manovra e continuare con il solo massaggio cardiaco.
L'espansione toracica è visibile anche ad occhio nudo.
Parole chiave: testa indietro-2 respiri
Riassumendo:
1) Controllare se esiste coscienza (chiamare la persona, chiederle come sta...), respirazione spontanea ed attività cardiaca: GAS e polso carotideo.2) Chiamare i soccorsi (118).3) Posare la persona a terra, liberandola da vestiti stretti e pulendole velocemente la bocca da eventuale sporcizia o sangue.4) Portare la sua testa fortemente all'indietro (si spinge sul mento e sulla fronte).5) Iniziare massaggio cardiaco per 30 volte, respirazione artificiale per 2 volte.6) Fermarsi solo quando arrivano i soccorsi.
Non ha importanza se o quando avrete bisogno di usare queste nozioni, l'importante è conoscerle.
Può salvare una vita e questo non ha prezzo.
Per semplificare la visualizzazione delle manovre ho sottotitolato un video della Croce Rossa inglese.
Qui potete scaricare un manuale di primo soccorso del 118 (la parte che ci interessa è da pagina 81 in poi) che tratta la rianimazione polmonare ma anche altri interventi in urgenza in maniera semplice e schematica. Perchè non passare una serata a ripassare le cose più importanti?
E' bene ricordare che in tutte le città esistono corsi (gratuiti!) di primo soccorso organizzati da organizzazioni pubbliche e private. Perchè non provarci?
Alla prossima.
Immagini tratte da:
http://www.linguaggioglobale.com/sos/txt/100.htm
http://www.albanesi.it/Salute/Pronto_soccorso/massaggio_cardiaco.htm
Manuale primo soccorso CRI
Bibliografia:
- Cummins RO. “From concept to standard-of-care? Review of the clinical experience with automated external defibrillators.” Annals of Emergency Medicine. 1989;18:1269–1275.