Quante volte nei miei articoli avete letto: "questo rimedio non serve a nulla perché lo dico io che sono medico"? Mai.
Ritengo fondamentale evitare a tutti costi il principio di autorità. Ammetto il rispetto: un'opinione che proviene da un "addetto ai lavori" deve essere ritenuta più credibile rispetto a quella di un profano o un improvvisato (in tutti i campi), questo non vuol dire che debba per forza essere vera o necessariamente corretta, ma che chi fa un lavoro ha probabilmente molta più esperienza nel suo ambito professionale di chi non lo fa e forma le sue opinioni su altre opinioni che a loro volta chissà dove si sono formate, diciamo che l'addetto ai lavori è fino a prova contraria più adatto a fornire opinioni sul suo campo di interesse rispetto a chi non ne ha titolo.
Il principio d'autorità (la parola del professionista è sacra) era un pilastro culturale del passato.
Il principio d'autorità (la parola del professionista è sacra) era un pilastro culturale del passato.
Un medico era considerato un semidio, ogni sua parola era verità, così un magistrato o un uomo di chiesa. Qualsiasi autorità nel proprio campo era considerata attendibile e difficilmente smentibile. Questo accadeva per due motivi fondamentali, la mancanza di cultura, l'ignoranza era diffusissima e colpiva tutti gli strati sociali ed il concetto di "onorabilità", una personalità importante non poteva mentire o dire cose poco corrette, sarebbe stato coperto da disonore vita natural durante, lui e la sua discendenza.
Oggi non è così per vari motivi. La cultura è in generale molto più diffusa, anche le fasce più deboli hanno accesso a mezzi di scambio culturale, ad internet o ad informazioni continue per esempio tramite la televisione. Non esiste quasi più il concetto di "onorabilità": l'individuo colto, professionista e rispettato era probabilmente anche benestante, molto di più della maggioranza della gente che lo circondava, non aveva bisogno di ricorrere a mezzucci o accettare compromessi per vivere bene, era richiesto dalle università, dalle scuole, da importanti enti pubblici e dalla gente.
Con la sola onorabilità infatti non si mangia e soprattutto non si vive da benestante, così molti "colti" hanno negli anni accettato compromessi, si sono venduti per pochi soldi o hanno prestato il loro nome per cause più convenienti economicamente che dal punto di vista scientifico.
Qualche anno fa, diciamo quando erano piccoli i nostri genitori, fare il maestro era un lavoro poco remunerato ma molto rispettato, così fare l'avvocato o il medico. Molti professionisti si accontentavano di una minestra in cambio di una prestazione ma vivevano già bene con i proventi del loro lavoro ed un gesto di magnanimità era sempre un bel gesto.
Oggi no. Un insegnante sbarca il lunario con uno stipendio ridicolo, un professionista (non parlo del caso particolare) deve spesso barcamenarsi per arrivare a fine mese e scendere a compromessi è una tentazione spesso irresistibile se non inevitabile.
Scendere a compromessi non vuol dire commettere un reato o compiere atti violenti, vuol dire tradire il proprio mandato, la missione, la correttezza o il buon senso. Spesso vuol dire calpestare i diritti degli altri o peggio non guardare al bene del prossimo ma solo al proprio.
Scendere a compromessi non vuol dire commettere un reato o compiere atti violenti, vuol dire tradire il proprio mandato, la missione, la correttezza o il buon senso. Spesso vuol dire calpestare i diritti degli altri o peggio non guardare al bene del prossimo ma solo al proprio.
Per questo oggi è praticamente scomparso il principio d'autorità. Un mio vecchio insegnante dava la colpa alla politica che aveva "appiattito" i livelli sociali senza rendersi conto che così si entrava in una pericolosa spirale di "uguaglianza" intellettuale che era solo teorica ma nella pratica si rivelava un disastro.
Io non credo sia un problema politico o sociale. Se non sei medico e vuoi informazioni su una malattia rarissima la trovi su internet e magari riesci a fare una domanda al medico on line. In un giorno sai già "tutto": sintomi, cause, diagnosi e terapia. Quando mai è stata possibile una cosa del genere?
Se non sei avvocato, non c'è bisogno di rivolgersi ad un principe del foro, un'altra ricerca su internet e scopri tutto su una legge, sul condono o sulla pratica che sei costretto a seguire.
Non sai cos'è un processore? Cerca su Wikipedia o Google.
Hai difficoltà a capire cos'è la recessione? Clicca qui.
Se non sei avvocato, non c'è bisogno di rivolgersi ad un principe del foro, un'altra ricerca su internet e scopri tutto su una legge, sul condono o sulla pratica che sei costretto a seguire.
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Una lettura, un po' di riflessione e sappiamo "più cose" dell'ingegnere informatico e dell'economista, in fondo i concetti generali sono sempre quelli e può capitare che un commerciante assolutamente ignorante in medicina, informandosi, approfondendo e studiando, conosca molto più profondamente un argomento di uno specialista che per motivi professionali si occupa di altro e quell'argomento lo ha studiato solo all'università. Mancano però i concetti di base, l'esperienza sul campo, l'applicazione delle nozioni, si ha alla fine sempre un'idea generale, meccanica, piatta dell'argomento che approfondisci "per diletto". Che la cultura abbracci sempre più persone è un bene assoluto e fondamentale ma sta alle persone saperla usare o diventa un fiore in mano ad un orango.
Ma per qualcuno lo scopo non è farsi un'idea generale sull'argomento: dopo la lettura della pagina di Wikipedia o del sito preso a caso, si pensa di avere abbastanza informazioni su quel tema.
Ci si potrebbe chiedere allora perché studiare o andare all'università per capire bene cosa vuol dire "architettura multicore" oppure "rallentamento del tasso di inflazione", concetti che richiederebbero oltre ad una buona teoria anche la pratica, la conoscenza sul campo dei loro effetti e di ciò che cambia al cambiare delle loro caratteristiche. In realtà per colmare queste lacune servono proprio gli "esperti", l'autorità in quel campo: un informatico per i microprocessori o un economista per la recessione, sanno quello che noi non possiamo sapere leggendo solo una pagina su internet.
Questa necessità a prima vista evidente, non è accettata volentieri da tutti. Spesso si tratta di semplice frustrazione, il chiedere lumi a qualcuno è percepito come un'ammissione di ignoranza ma se solo riflettessimo che è normale essere ignorante in molti campi della vita quotidiana saremmo molto più rilassati.
Non è sempre così.
Ma per qualcuno lo scopo non è farsi un'idea generale sull'argomento: dopo la lettura della pagina di Wikipedia o del sito preso a caso, si pensa di avere abbastanza informazioni su quel tema.
Ci si potrebbe chiedere allora perché studiare o andare all'università per capire bene cosa vuol dire "architettura multicore" oppure "rallentamento del tasso di inflazione", concetti che richiederebbero oltre ad una buona teoria anche la pratica, la conoscenza sul campo dei loro effetti e di ciò che cambia al cambiare delle loro caratteristiche. In realtà per colmare queste lacune servono proprio gli "esperti", l'autorità in quel campo: un informatico per i microprocessori o un economista per la recessione, sanno quello che noi non possiamo sapere leggendo solo una pagina su internet.
Questa necessità a prima vista evidente, non è accettata volentieri da tutti. Spesso si tratta di semplice frustrazione, il chiedere lumi a qualcuno è percepito come un'ammissione di ignoranza ma se solo riflettessimo che è normale essere ignorante in molti campi della vita quotidiana saremmo molto più rilassati.
Non è sempre così.
La cosa è talmente evidente che spesso anche davanti "all'autorità" ci permettiamo di "dire la nostra", siamo pure convinti di avere ragione.
Impensabile fino a pochi anni fa.
Il concetto di "autorità" è comunque molto aleatorio. Un esperto è sicuramente la persona più adatta quando si discute di un determinato argomento, ma è sempre attendibile?
Tutto ciò che dice o propone è corretto?
No, non può esserlo, perché anche l'esperto e l'autorità possono sbagliarsi, quasi sempre in buona fede ma succede. Capita di frequente che l'autorità in un determinato campo diventi per "osmosi" attendibile anche in un altro e questa è una trappola frequente. Un grande fisico può dire castronerie imbarazzanti quando si occupa di medicina ed un grande medico può prendere cantonate storiche quando si discute di ambiente (ed è successo anche di recente in Italia).
Cosa bisogna fare quindi? Se non ci fidiamo dell'autorità di chi potremmo fidarci?
Nulla di grave, fino a prova contraria l'esperto è la persona più adatta a cui chiedere lumi su un argomento ma non facciamoci mai ipnotizzare dall'autorità.
Se servisse qualche esempio di "grandi uomini di scienza" diventati esempi di inattendibilità potrei scrivere uno dei miei articoli chilometrici ma basta qualche riferimento per ricordare come anche uno scienziato promettente e addirittura un premio Nobel, possano essere, per motivi non sempre chiari ed immediati da comprendere, fonte di ilarità, superstizione ed inattendibilità.
Uno degli esempi più recenti è proprio un premio Nobel per la medicina, Luc Montagnier, diventato "mito" per le sue ricerche sul virus dell'HIV e giunto recentemente nei pressi del limite tra scienza e pseudoscienza.
Peccato che Montagnier, ultimamente sembra aver sorpassato questo limite.
Se ha iniziato vendendo estratto di papaia fermentata per prevenire l'influenza, ha dichiarato che l'AIDS può essere curato con l'alimentazione (e sperimenta l'uso della minestra d'avena con patate e verdure per la cura dell'AIDS) e poi ha "scoperto" come con una radiolina si possano intercettare i segnali elettromagnetici di batteri ultradiluiti in una soluzione (una sorta di teletrasporto insomma), ora va dritto verso le terapie alternative sull'autismo.
È impazzito?
È invecchiato male? Oppure è solo un cambiamento "di comodo"?
Non si sa, la sola cosa certa è che non è l'unico caso di valido scienziato che ad un certo punto della sua vita fa una virata strettissima e si butta nell'abisso dell'ignoto.
È invecchiato male? Oppure è solo un cambiamento "di comodo"?
Non si sa, la sola cosa certa è che non è l'unico caso di valido scienziato che ad un certo punto della sua vita fa una virata strettissima e si butta nell'abisso dell'ignoto.
Due associazioni alternative di terapie per l'autismo (non scientifiche) hanno annunciato che in collaborazione con il Prof. Montagnier inizieranno uno studio.
Poco importa se non esiste alcun sospetto che l'autismo possa essere causato da batteri, che lo studio in progetto vada contro diversi criteri etici che regolano gli studi medici, che i soggetti che subiranno la sperimentazione non dovrebbero pagare ma al limite essere pagati e che nessuno abbia mai provato che un antibiotico possa curare sintomi autistici, c'è Montagnier, sarà una cosa seria.
Come può uno scienziato prestigioso e giunto al culmine della propria carriera diventare improvvisamente un paladino della superstizione e del paranormale?
Montagnier non è l'unico.
Il più noto dei premi Nobel convertitosi all'incredibile è stato Linus Pauling, due volte premio Nobel (per la chimica e per la pace) che da brillante e prezioso scienziato cominciò ad un certo punto della sua vita a pubblicizzare l'uso di megadosi di vitamina C per curare praticamente tutte le malattie, dall'influenza al cancro. Pauling si lanciò testardamente in questo tipo di attività nonostante egli stesso non fosse mai riuscito a dimostrare la correttezza delle sue ipotesi e nonostante in tanti gli facessero notare che le sue uscite lo rendevano palesemente ridicolo. La prova della sua assoluta inattendibilità fu fornita dal fatto che lo scienziato non pubblicò mai un esperimento o uno studio attendibile che potesse dargli ragione mentre continuava ad applicare teoremi e teorie che non avevano alcun nesso con la realtà. Fu chiamato ciarlatano ed in pochi ebbero il coraggio di contraddire questo appellativo che si guadagnò, purtroppo, alla fine della sua carriera. Ancora oggi c'è chi segue le strambe idee del chimico statunitense che diventò anche un paladino della cosiddetta medicina ortomolecolare, ulteriore inutile e pseudoscientifica disciplina che riempie la bocca di ciarlatani ed imbonitori di tutti i tipi.
Pensate sia un'eccezione? Ma no, no...c'è di peggio.
William Shockley fu insignito del premio Nobel per la fisica (nel 1956) perché fu tra gli inventori del transistor (praticamente la base dell'elettronica di oggi). Un genio. Subito dopo quel prestigioso premio però iniziò per lui un periodo di assoluto buio della ragione. Propose ad esempio di sterilizzare tutti i bambini con quoziente intellettivo inferiore a 100 o di creare una banca del seme di individui particolarmente intelligenti perché secondo lui propagare i geni della gente (a suo dire) "poco intelligente" avrebbe degenerato la razza umana. Diventò così un paladino dell'eugenetica, della selezione della razza e del mito del superuomo.
Propose di applicare la scienza per migliorare l'uomo. In realtà il suo pensiero era francamente e poco velatamente razzista considerata per esempio la sua opinione sugli uomini di colore da lui considerati "meno intelligenti dei bianchi".
Altro insigne scienziato che è riuscito a rovinare tutto diventando un paladino del razzismo e dell'antisionismo è stato Phillipp Lenard, premio Nobel per la fisica nel 1905 per i suoi studi sui raggi catodici, scoperta che poi ci ha permesso di godere di invenzioni quali la televisione, le videocamere ma anche di strumenti di ricerca fondamentali in fisica.
Lo scienziato contribuì con i suoi studi anche a sviluppare la meteorologia.
Lenard era un convinto leader nazionalista e decise che la Germania doveva dotarsi di una "fisica nazionale" diffidando dai condizionamenti di altre nazioni e soprattutto degli ebrei, primo tra tutti quell'Albert Einstein che è molto più noto e carismatico del Nobel tedesco. Nazismo, antisemitismo e palese razzismo resero Lenard un personaggio tanto geniale quanto odioso e da biasimare, morì solo ed isolato ad 85 anni.
Cosa trasforma un genio della scienza in un diabolico genio del male o in un ridicolo ciarlatano?
Non si sa e gli esempi non si fermano qui.
Kary Mullis è l'inventore della PCR (anche la paternità di questa scoperta è ancora oggi discussa): chiedete ad un biologo cosa rappresenta la PCR nel mondo della ricerca biomedica. È un metodo senza il quale la maggioranza delle ricerche odierne sarebbero improponibili, è anche vero che oggi esistono altri metodi di studio e che la PCR è ricca di possibili errori e falsi risultati ma si tratta sempre di un pilastro della ricerca scientifica in campo medico-biologico. Lo studio del DNA si può praticare anche grazie a questo metodo. Ebbene, il suo inventore, descritto come personaggio eccentrico ed anticonformista, dichiara in tutta tranquillità di credere agli oroscopi e che l'HIV non causa l'AIDS. Si professa complottista e nel 1992 lanciò l'idea di vendere a prezzi altissimi dei gioielli con incastonata una particella di DNA di personaggi famosi ormai deceduti. Secondo Wikipedia inglese nella sua autobiografia racconta dell'incontro con un extraterrestre che aveva le sembianze di un procione fosforescente. Mullis ha fatto largo uso di LSD e molti reputano sia questa la causa del suo carattere, come dire, eccentrico e pure dell'incontro con il procione alieno.
Un tempo era la figura stessa dello scienziato o del medico a rappresentare un esempio di ragionevolezza, cultura, equilibrio ed attendibilità, oggi questo concetto sembra essere sparito. Girando su internet ci possiamo imbattere in schiere di medici ormai rimbambiti da terapie alternative, fisici che credono alle teorie più improbabili, ingegneri che si vendono alle teorie del complotto, tutti fanno leva sul loro titolo ma nessuno riesce a dimostrare che la sua idea del mondo possa essere qualcosa di diverso da una fantasia. La spiegazione può essere una sola: la psiche e l'equilibrio mentale sono dei processi sottilissimi e molto influenzabili e l'età che avanza non risparmia nessuno. Che poi ci possano essere anche degli interessi (spesso economici) dietro questi "cambi di rotta" è innegabile.
Tutte queste storie servano a comprendere come non sempre l'autorità sia per forza sintomo di correttezza o ragionevolezza, non per niente il principio di autorità è un artificio retorico tra i più utilizzati ma considerato scorretto e fallace. Affermare che una cosa è giusta perché "lo dice Pinco Pallino, famoso scienziato" è assolutamente inutile: un concetto è corretto o sbagliato a prescindere da chi lo formula.
Per questo è vero anche il contrario: se un individuo senza alcun titolo o alcuna esperienza formula un'ipotesi o un'idea innovativa o che va contro le conoscenze attuali non è da scartare a prescindere ma da ascoltare, è chiaro che l'onere della prova e l'obbligo di dimostrare come reali le sue parole spettano ad egli stesso e non a chi ascolta.
Capita anche che questi scienziati diventino con il tempo più noti per le loro stravaganze che per ciò che li ha portati sull'Olimpo scientifico ed è triste ma educativo trarre da queste storie la lezione che spesso un po' di umiltà e senso della realtà fanno l'uomo più grande. È anche vero che il detto "genio e sregolatezza" potrebbe rispecchiare la realtà ma a volte, come abbiamo visto, si va ben oltre la realtà, il buon senso e la ragione e la sregolatezza sfocia in follia.
Alla prossima.
Nota: segnalo nell'ultimo numero di Focus Extra (n°51 agosto 2011) un articolo sui "superpoteri" del corpo umano che contiene una mia breve intervista.
Grazie a verduz per la revisione dell'articolo.
Volete partecipare ad una ricerca su una teoria indimostrata? Pagate e vi sarà permesso.
In genere partecipare ad uno studio è una cosa molto delicata, soprattutto se si tratta di provare nuovi rimedi, può essere anche pericoloso. In questo caso invece basta pagare 1800 dollari, più qualche altro centinaio per gli esami di controllo e vostro figlio farà parte dei pochi fortunati che proveranno gli antibiotici contro l'autismo, parola di Montagnier, premio Nobel per la medicina.Poco importa se non esiste alcun sospetto che l'autismo possa essere causato da batteri, che lo studio in progetto vada contro diversi criteri etici che regolano gli studi medici, che i soggetti che subiranno la sperimentazione non dovrebbero pagare ma al limite essere pagati e che nessuno abbia mai provato che un antibiotico possa curare sintomi autistici, c'è Montagnier, sarà una cosa seria.
Come può uno scienziato prestigioso e giunto al culmine della propria carriera diventare improvvisamente un paladino della superstizione e del paranormale?
Montagnier non è l'unico.
Il più noto dei premi Nobel convertitosi all'incredibile è stato Linus Pauling, due volte premio Nobel (per la chimica e per la pace) che da brillante e prezioso scienziato cominciò ad un certo punto della sua vita a pubblicizzare l'uso di megadosi di vitamina C per curare praticamente tutte le malattie, dall'influenza al cancro. Pauling si lanciò testardamente in questo tipo di attività nonostante egli stesso non fosse mai riuscito a dimostrare la correttezza delle sue ipotesi e nonostante in tanti gli facessero notare che le sue uscite lo rendevano palesemente ridicolo. La prova della sua assoluta inattendibilità fu fornita dal fatto che lo scienziato non pubblicò mai un esperimento o uno studio attendibile che potesse dargli ragione mentre continuava ad applicare teoremi e teorie che non avevano alcun nesso con la realtà. Fu chiamato ciarlatano ed in pochi ebbero il coraggio di contraddire questo appellativo che si guadagnò, purtroppo, alla fine della sua carriera. Ancora oggi c'è chi segue le strambe idee del chimico statunitense che diventò anche un paladino della cosiddetta medicina ortomolecolare, ulteriore inutile e pseudoscientifica disciplina che riempie la bocca di ciarlatani ed imbonitori di tutti i tipi.
Pensate sia un'eccezione? Ma no, no...c'è di peggio.
William Shockley fu insignito del premio Nobel per la fisica (nel 1956) perché fu tra gli inventori del transistor (praticamente la base dell'elettronica di oggi). Un genio. Subito dopo quel prestigioso premio però iniziò per lui un periodo di assoluto buio della ragione. Propose ad esempio di sterilizzare tutti i bambini con quoziente intellettivo inferiore a 100 o di creare una banca del seme di individui particolarmente intelligenti perché secondo lui propagare i geni della gente (a suo dire) "poco intelligente" avrebbe degenerato la razza umana. Diventò così un paladino dell'eugenetica, della selezione della razza e del mito del superuomo.
Propose di applicare la scienza per migliorare l'uomo. In realtà il suo pensiero era francamente e poco velatamente razzista considerata per esempio la sua opinione sugli uomini di colore da lui considerati "meno intelligenti dei bianchi".
Altro insigne scienziato che è riuscito a rovinare tutto diventando un paladino del razzismo e dell'antisionismo è stato Phillipp Lenard, premio Nobel per la fisica nel 1905 per i suoi studi sui raggi catodici, scoperta che poi ci ha permesso di godere di invenzioni quali la televisione, le videocamere ma anche di strumenti di ricerca fondamentali in fisica.
Lo scienziato contribuì con i suoi studi anche a sviluppare la meteorologia.
Lenard era un convinto leader nazionalista e decise che la Germania doveva dotarsi di una "fisica nazionale" diffidando dai condizionamenti di altre nazioni e soprattutto degli ebrei, primo tra tutti quell'Albert Einstein che è molto più noto e carismatico del Nobel tedesco. Nazismo, antisemitismo e palese razzismo resero Lenard un personaggio tanto geniale quanto odioso e da biasimare, morì solo ed isolato ad 85 anni.
Cosa trasforma un genio della scienza in un diabolico genio del male o in un ridicolo ciarlatano?
Non si sa e gli esempi non si fermano qui.
Kary Mullis è l'inventore della PCR (anche la paternità di questa scoperta è ancora oggi discussa): chiedete ad un biologo cosa rappresenta la PCR nel mondo della ricerca biomedica. È un metodo senza il quale la maggioranza delle ricerche odierne sarebbero improponibili, è anche vero che oggi esistono altri metodi di studio e che la PCR è ricca di possibili errori e falsi risultati ma si tratta sempre di un pilastro della ricerca scientifica in campo medico-biologico. Lo studio del DNA si può praticare anche grazie a questo metodo. Ebbene, il suo inventore, descritto come personaggio eccentrico ed anticonformista, dichiara in tutta tranquillità di credere agli oroscopi e che l'HIV non causa l'AIDS. Si professa complottista e nel 1992 lanciò l'idea di vendere a prezzi altissimi dei gioielli con incastonata una particella di DNA di personaggi famosi ormai deceduti. Secondo Wikipedia inglese nella sua autobiografia racconta dell'incontro con un extraterrestre che aveva le sembianze di un procione fosforescente. Mullis ha fatto largo uso di LSD e molti reputano sia questa la causa del suo carattere, come dire, eccentrico e pure dell'incontro con il procione alieno.
Un tempo era la figura stessa dello scienziato o del medico a rappresentare un esempio di ragionevolezza, cultura, equilibrio ed attendibilità, oggi questo concetto sembra essere sparito. Girando su internet ci possiamo imbattere in schiere di medici ormai rimbambiti da terapie alternative, fisici che credono alle teorie più improbabili, ingegneri che si vendono alle teorie del complotto, tutti fanno leva sul loro titolo ma nessuno riesce a dimostrare che la sua idea del mondo possa essere qualcosa di diverso da una fantasia. La spiegazione può essere una sola: la psiche e l'equilibrio mentale sono dei processi sottilissimi e molto influenzabili e l'età che avanza non risparmia nessuno. Che poi ci possano essere anche degli interessi (spesso economici) dietro questi "cambi di rotta" è innegabile.
Tutte queste storie servano a comprendere come non sempre l'autorità sia per forza sintomo di correttezza o ragionevolezza, non per niente il principio di autorità è un artificio retorico tra i più utilizzati ma considerato scorretto e fallace. Affermare che una cosa è giusta perché "lo dice Pinco Pallino, famoso scienziato" è assolutamente inutile: un concetto è corretto o sbagliato a prescindere da chi lo formula.
Per questo è vero anche il contrario: se un individuo senza alcun titolo o alcuna esperienza formula un'ipotesi o un'idea innovativa o che va contro le conoscenze attuali non è da scartare a prescindere ma da ascoltare, è chiaro che l'onere della prova e l'obbligo di dimostrare come reali le sue parole spettano ad egli stesso e non a chi ascolta.
Capita anche che questi scienziati diventino con il tempo più noti per le loro stravaganze che per ciò che li ha portati sull'Olimpo scientifico ed è triste ma educativo trarre da queste storie la lezione che spesso un po' di umiltà e senso della realtà fanno l'uomo più grande. È anche vero che il detto "genio e sregolatezza" potrebbe rispecchiare la realtà ma a volte, come abbiamo visto, si va ben oltre la realtà, il buon senso e la ragione e la sregolatezza sfocia in follia.
Alla prossima.
Nota: segnalo nell'ultimo numero di Focus Extra (n°51 agosto 2011) un articolo sui "superpoteri" del corpo umano che contiene una mia breve intervista.
Grazie a verduz per la revisione dell'articolo.