Breve pausa prima di tornare al "caso Di Bella".
Un'iniziativa curiosa e da certi punti di vista geniale del CDC (Center for Disease Control) di Atlanta (un importante organismo sanitario governativo statunitense) ha stimolato la fantasia di molte persone ed acceso il loro interesse.
Un'iniziativa curiosa e da certi punti di vista geniale del CDC (Center for Disease Control) di Atlanta (un importante organismo sanitario governativo statunitense) ha stimolato la fantasia di molte persone ed acceso il loro interesse.
Poco male, è proprio quello che desideravano gli esperti del CDC, incuriosire la gente per indurla ad interessarsi al problema.
Facciamo un'ipotesi "di casa nostra".
Ammettiamo che il nostro ministero della salute diffonda un bollettino con un vademecum sul comportamento da tenere in caso di cataclisma o grave calamità. Come comportarsi significa sapere cosa fare, quali oggetti possono fronteggiare le emergenze o cosa serve e cosa è superfluo in caso di un grave problema sanitario. Una sorta di kit di sopravvivenza da utilizzare in casi estremi.
Quanta gente lo leggerebbe e quanti si preparerebbero di conseguenza pur sapendo che in certi casi il "sapere cosa fare" è fondamentale per salvare la vita propria e degli altri?
Probabilmente pochi. Eppure la nostra terra è sicuramente a rischio di terremoti ma anche di eruzioni o inondazioni, siamo preparati? Quanti di noi saprebbero cosa fare in caso di isolamento?
Quanti perderebbero tempo a racimolare oggetti inutili ed ingombranti tralasciando invece altri molto più utili e fondamentali per la sopravvivenza? Certo, un terremoto devastante non succede fortunatamente tutti i giorni ma ne basta uno, affrontato male, per causare un numero enorme di vittime.
Da questi piccoli comportamenti si nota l'educazione di una nazione. Non so se ricordate le immagini dei giapponesi subito dopo il catastrofico terremoto che ha colpito la loro nazione. Molti di loro con il casco in testa ed ordinatamente, uscivano in fila verso gli spazi aperti, altri si proteggevano sotto i tavoli o nei punti di sicurezza, pochissimo panico e molto controllo. Anche per questo (non solo per questo però) il terremoto giapponese ha fatto pochissime vittime.
L'educazione quindi è fondamentale.
Cosa ha sperimentato il CDC per invogliare i cittadini ad interessarsi a questo tipo di argomenti?
Ha invitato i cittadini americani a prepararsi all'invasione di...zombie.
Già.
I "non morti", quelli che "a volte ritornano" potrebbero (a scanso di equivoci, è una provocazione, gli zombie non esistono) tornare a farsi...vivi, minacciando la sopravvivenza dei vivi.
Gli zombie si nutrono di carne umana viva e quindi sono tutto il giorno alla ricerca di persone in salute da divorare. Pochi luoghi sono da considerare sicuri, in gruppo gli zombie seppur lenti e goffi, quando percepiscono la presenza di un umano nei dintorni si riuniscono e diventano imbattibili. C'è un solo modo di ucciderli: colpirli alla testa. Distrutto il loro centro motorio, lo zombi torna ad essere morto. In caso contrario vagherà all'infinito alla ricerca di carne fresca da consumare. Un'altra caratteristica pericolosa degli zombie è che il loro morso è infettivo. Qualsiasi essere vivente venga ferito da uno zombi si trasformerà inesorabilmente ed in breve tempo in un "non morto". Terribile.
Cosa fareste quindi se una mattina tutto diventasse realtà?
Immaginate di svegliarvi ed in TV il telegiornale avverte dell'incredibile invasione. Da poche decine ormai gli zombie sono centinaia, forse migliaia, ed aumentano ad un ritmo spaventoso. La maggioranza di essi sono in campagna, i vecchi cimiteri sono stati i primi a vedere orde di non morti emergere dalla terra ma si dirigono verso le città perchè è lì che vive ciò che cercano: la carne.
Le immagini della televisione si fanno drammatiche, un elicottero riprende un gruppo di centinaia di zombi che lentamente ma a passi lunghi si trova ormai alle porte di una metropoli. Le forze dell'ordine non possono fare altro che dirigere le operazioni di sgombero e messa in sicurezza della popolazione. Precedenza per anziani, poi bambini e donne. Gli uomini dai 18 ai 60 anni sono tutti invitati a presentarsi nella locale caserma di polizia per mettersi a disposizione delle forze dell'ordine.
Ci sono vittime, indefinite e senza nome ma sono diverse le persone che non rispondono agli appelli.
Cosa fare? Cosa portare con sè? Dove andare ed a chi affidarsi?
Il CDC ci spiega come preparare un kit di sopravvivenza. Unico fondamentale requisito per resistere è essere pronti.
Prendi un kit, crea un piano, sii preparato |
Il kit di salvataggio è composto da (modificato da me in base alle caratteristiche italiane):
- Tre litri di acqua al giorno per ogni persona
- Alimenti: confezionati e non deperibili a breve termine. Quanto possibile
- Farmaci (fondamentali antibiotici, disinfettanti, analgesici)
- Strumenti: forbici, coltello, nastro adesivo, radio, batterie, torcia elettrica
- Igiene: candeggina, sapone, asciugamani
- Vestiario: un solo cambio per ogni componente della famiglia
- Documenti: patente, carta d'identità
- Piccolo kit di pronto soccorso (facilmente reperibile anche nei supermercati)
Preparato il kit di emergenza, la famiglia deve riunirsi per preparare un piano di evacuazione. La situazione prevede che gli zombie siano apparsi all'inizio della via dove si trova la vostra abitazione. Bisogna avere le idee chiare su dove andare (e come), dove dirigersi e con quale mezzo. Per trasportare l'intera famiglia ed il kit, il mezzo più opportuno sembra l'automobile. Avete già stabilito con il vostro piano, il percorso da seguire, le eventuali vie di fuga e le alternative in caso di strada bloccata. Solo se possibile (nessuno zombie in zona, situazione tranquilla) fate il pieno all'automobile.
Bisogna stabilire alcune aree di ritrovo sia per la vostra famiglia in caso alcuni membri si perdessero che con altri conoscenti. C'è la possibilità per esempio che mentre voi state preparando l'evacuazione, alcuni membri della vostra famiglia siano assenti o al lavoro. Anche loro devono sapere dove vi troveranno. Le stesse aree è bene deciderle anche fuori città. C'è la possibilità infatti che gli zombie abbiano preso il controllo totale della città e quindi tornare indietro risulti impossibile: dove trovarsi fuori città?
Il cellulare va usato poco e solo per casi indispensabili (la batteria si consuma e sono in corso comunicazioni tra le forze dell'ordine), quindi decidete due-tre numeri da contattare.
Nel momento in cui raggiungete le zone prestabilite e vi sentite in buona sicurezza, preparate il vostro accampamento avendo cura di lasciare parte del kit in automobile in caso di fuga precipitosa. Attendete l'arrivo delle forze dell'ordine.
A me l'idea dell'invasione di zombie è piaciuta tantissimo. E' un "gioco" che induce le persone a riflettere su cosa fare, incuriosirli, attirare i giovani e quanti si annoiano quando si parla di prevenzione, quanti di voi ad esempio sanno dove andare in caso di forte terremoto? Eppure ogni comune ha delle zone di raccolta della popolazione, conoscere quella più vicina può essere fondamentale per salvarsi.
Più che attendere gli zombie quindi, è bene sapere come comportarsi in caso di evento naturale importante. La nostra vita e quella degli altri possono dipendere da noi.
Alla prossima.
E se dovessimo preparare un kit "antiterremoto"?
Il minimo dovrebbe comprendere:
- Copia dei documenti importanti in una busta impermeabile
- Un secondo mazzo di chiavi di casa e della macchina
- Bancomat, carte di credito e contante
- Acqua imbottigliata e cibi non deperibili
- Torcia elettrica, radio AM/FM, cellulare (se ce l’avete) e pile di riserva
- Medicinali necessari, se nessuno assume farmaci regolamente, almeno un antifebbrile e degli antibiotici
- Cassetta di pronto soccorso
- Provviste per neonati se necessario
Non si parla di armi...chissà come mai...ed in molte città americane le persone posso detenere armi...scusa ma la prima cosa che prenderei se fossi in loro sarebbe il mio fido remington calibro 12...e poi ce lo insegna un intera filmografia horror che senza armi non si va da nessuna parte...
RispondiEliminaUna cosa da non dimenticare è non disturbate la Witch!
RispondiEliminanota:
in gruppo gli zombie seppur [...] si riuniscono in gruppo e diventano imbattibili
C'è un in gruppo di troppo mi sa.
Caro Ubik15 io starei lontano pure dallo smoker...
RispondiElimina@ Sor Pampurio, veramente la filmografia horror ci insegna che se ci si affida unicamente alle armi per la difesa la partita è bella che persa. Ovvio poi che il CDC mica ti dice di portare armi in caso di terremoto ;)
RispondiEliminaAdoro i film di zombi, il primo "La notte dei morti viventi" l'ho visto che avevo appena 12 anni
Nella trasposizione in miniserie televisiva di "The Walking Dead", nell'episodio finale della prima serie compare proprio il CDC di Atlanta.
RispondiEliminaChe sia stato questo ad ispirarli?
@Grezzo
RispondiEliminaVabè è ovvio che ci devono essere altre componenti come il collaborare,ed altre qualità umane che molto spesso in casi di disastri vengono meno...ma senza armi dove andresti?
Visto che hai citato il primo film...senza quei fucili che imbracciano i protagonisti il film e loro sarebbero durati 10 minuti...
La cosa che non ci fanno vedere nei film (in alcuni però si) è che per centrare uno zombi in testa ci vogliono anni e anni di esercizio al poligono...forse meglio un bel MACETE...
:))))))))
Tempo fa pubblicarono una ricerca canadese sule infezioni virali che prese come modello un'epidemia zombie.
RispondiEliminaIl risultato era che l'unico modo era colpire duro e subito, in modo da fermare la propagazione. In tutti gli altri scenari era l'apocalisse.
In tal senso avere un esercito che davanti all'orda di lenti zombi ammassati non tira nemmeno una bomba...
C'e' anche il manuale "how to survive the zombie apocalipse" per casi come questi.
Il problema grosso rimane sempre l'acqua. 3 litri al giorno per una famiglia da 4 persone fa 12 litri, per una settimana sono 84 litri. Una quantita' difficile da trasportare senza un mezzo e dei contenitori efficienti..
Insomma bella l'idea del "kit minimo" ma poco fattibile in termini pratici la sopravvivenza per la maggior parte delle persone comuni, senza preparazione specifica. A meno che non torniamo a fare i bunker antiatomici in giardino e le case sotterranee nei boschi.
P.s. ma gli zombie sanno nuotare o no? e se non nuotano camminano lo stesso sul fondo?
Grazie ubik, corretto.
RispondiEliminaUna quantita' difficile da trasportare senza un mezzo e dei contenitori efficienti..
Vero, lo avevo notato anche io (e poi io direi due litri non tre) però è anche vero che si tratta di un'emergenza e l'importante è sopravvivere le prime ore, diciamo 2-3 giorni al massimo, i soccorsi puntano a trovare le eventuali vittime o i dispersi subito, una settimana è troppa.
ma gli zombie sanno nuotare o no? e se non nuotano camminano lo stesso sul fondo?
Non credo sappiano nuotare (non hanno la coordinazione e la velocità per poterlo fare, almeno gli zombi che ho visto io) e non respirando (almeno credo) vanno a fondo e camminano sul fondo. Certo, se vanno a fondo nell'oceano ne avranno di strada da fare. Poi bisogna vedere: se mordono un pesce, il pesce diventa un pesce-zombi?
Sono quelle cose che non credo avranno mai risposta.
PS: Scherzo eh?
A memoria la Bibbia (The Zombie Survival Guide, by Max Brooks, figlio di Mel) conferma che gli zombie possono camminare tranquillamente sul fondo di fiumi/mari/etc... ed eventualmente riemergere da qualche altra parte. L'unico inconveniente e' che potrebbero decomporsi prima. Per quanto riguarda i pesci, e gli animali in genere, se morsi muoiono e basta senza zombizzarsi.
RispondiEliminaPS: consiglio vivamente il libro. Uno dei piu' divertenti che ho letto.
Definisce alcune assunzioni sugli zombie (principalmente il fatto che sono causati da un virus) e poi tutto il resto viene fatto discendere logicamente dalle assunzioni iniziali. Molto ma molto piu' "scientifico" di qualsiasi libro di naturopatia :-)
@Milo
RispondiEliminaNel libro sempre di Max Brooks "La guerra mondiale degli zombi" il tirare bombe su un'orda di zombi non ha nessun effetto se non quello di smembrare i suddetti e nemmeno ucciderli dato che si sa occorre colpire il cervello...ovviamente il discorso cambia nel caso di bomba nucleare (o NUCULARE come dice Homer Simpson) ma le conseguenze sono immaginabili...quindi armi singole per singoli zombi...l'unica cosa che riesce in qualche modo a fermare gli zombi nel libro è il freddo...li CONGELA infatti molte popolazioni delle regioni gelide del mondo riescono a sopravvivere...
Nel caso di un'apocalisse zombie ma anche nel caso di un'epidemia virale meno fantascientifica i soccorsi potrebbero impiegare molti piu' giorni del previsto.
RispondiEliminaCi sono vari scenari possibili ma in caso di gravi calamita' quali epidemie, guerra NBC o altro e' probabile che la maggior parte dei servizi collassino. Ospedali, distribuzione elettrica, forze dell'ordine, ma anche strade bloccate etc.
Realisticamente una settimana sarebbe il vero minimo. I problemi seri comincerebbero dopo.
Per fortuna che si sopravvive anche con poco (perfino meno del kit base).
Una cosa assolutamente da specificare che quelli del CDC hanno dimenticato: il coltello meglio quello multiuso "svizzero".
McGiver ci faceva dei laser funzionanti (con gomma da masticare e lacci delle scarpe).
P.S. Zombie in film diversi hanno diverse abilita' motorie. In alcuni corrono ed in altri ciondolano..anche io sono per l'ipotesi della camminata sul fondo per quello occorre trovare un'isola ben distante :)
@Sor Pampurio
RispondiEliminaIn realta' smembrare gli zombie vuol dire avere gia' una mezza vittoria in tasca. Anche se non li uccide uno zombie senza braccia o gambe e' molto piu' lento e molto meno pericoloso. A quel punto e' molto piu' facile per le truppe di terra finire il lavoro senza grosse perdite.
Se le bombe sono incendiarie poi..
Dal punto di vista tattico un assembramento stretto di nemici poco mobili si presta benissimo ad un bombardamento, qualunque sia l'esito finale avrai sempre ottenuto un indebolimento per le truppe ed i mezzi.
L'unico problema di combattere con i non-morti e' che il loro numero e' molto grande e potenzialmente aumentabile a spese delle tue risorse umane, oltre una certa soglia diventa impossibile con qualsiasi mezzo.
Alla fine era anche il risultato della ricerca canadese, come una cancrena l'unica soluzione e' tagliare l'arto in tempo prima che l'infezione sfugga di mano.
@Milo
RispondiEliminaNel libro venivano anche usate bombe incendiarie...guarda mi rileggo il pezzo (che non mi ricordo i dettagli) e poi lo riporto giusto a scopo informativo perchè nel libro ti convince veramente che l'uso di bombe e carri armati è praticamente inutile...che poi ci sono rimasto malissimo...sai magari uno pensa: Tanto se arrivano gli zombi abbiamo i carriarmati...
Alla fine chiaramente non sapremo MAI la verità visto che non c'è una "Prova Pratica" sono tutte supposizioni...però è divertente supporre queste cose è?
però è divertente supporre queste cose è?
RispondiEliminaMolto.
Per gli "esperti" di zombi: ma l'ipotesi del virus quale agente causale, è comune a tutte le versioni (almeno per quelle note)? O ci sono altre ipotesi?
@Wee Wee
RispondiEliminaDi solito è il virus il fattore scatenante forse anche perchè è la causa più plausibile...in alcuni film però (qualcuno italiano anche) la causa degli zombi sono riti voodoo eseguiti da sciamani che riportano in vita i morti come fossero feticci...al momento mi viene in mente solo questa...
@Wee Wee
RispondiElimina...in Re-Animator viene creato un siero da uno scienziato capace di riportare in vita i morti con conseguenze non molto piacevoli ovviamente...Poi c'è Cimitero Vivente di Stephen King, ma quello è un pò surreale diciamo...
Altre ipotesi vicine alla realtà non credo che ci siano,finiamo sempre nel fantastico mondo del fantastico...
A me diverte molto questa discussione. Probabilmente sembriamo un'orda di nerd persi e sconnessi dalla realta' ma lo trovo un esercizio di fantasia con risvolti anche pratici.
RispondiEliminaSe non altro ho imparato a portare meno cose nello zaino.. :)
Gli zombie classici sono derivati da riti voodoo (non entro nel tecnicismo) ma poi nella letteratura e nel cinema si sono sbizzarriti con le origini piu' fantasiose. La piu' popolare e' sempre l'infezione ma ci sono molte altre correnti.
Lovecraft l'aveva buttata sul siero, Shelley sull'elettricita' per rimanere in ambito "parascientifico". Gli altri hanno spaziato dalla magia nera (baron samedi style), alle invasioni aliene, passando per virus, terrorismo, segnali radio, code di comete, parassiti cerebrali, nanotecnologie, neurotossine, e chi piu' ne ha piu' ne metta. Aggiungo la famosa scimmia ratto del film Splatters che creava il tipo piu' persistente di zombies.
Segnalo anche qua questo link, sempre per sorridere un altro po'
http://www.cracked.com/article_18683_7-scientific-reasons-zombie-outbreak-would-fail-quickly.html
@Milo
RispondiEliminagrandissimo! La cosa dei Nerds l'ho pensata pure io!
Ottimo il riassunto dei "Modi Zombi" pure gli alieni è vero...stephen king ha scritto un racconto dove gli zombi venivano generati da una palla di vermi spaziale...sto leggendo L'estate dei morti viventi di Lindqvist dove i morti si risveglio a causa di una pioggia di vermi che si interrano e non sono neanche pericolosi almeno fino a dove sono arrivato adesso...
Per gli "esperti" di zombi: ma l'ipotesi del virus quale agente causale, è comune a tutte le versioni (almeno per quelle note)? O ci sono altre ipotesi?
RispondiEliminaNormalissimo, visto che deve mantenere il suo potere di diffusione tramite il morso. Altrimenti c'è la famosa frase "quando all'inferno non ci sarà più posto, i morti cammineranno sulla Terra"
Comunque ottimo diversivo prima di buttarci di nuovo su argomenti seri ;)
.stephen king ha scritto un racconto dove gli zombi venivano generati da una palla di vermi spaziale...
RispondiEliminaIn Cell, gli zombi sono causati da un segnale acustico diffuso tramite telefonino
@Grezzo
RispondiEliminasi quello è Cell che ho ma ancora devo leggere...quello che dico io è un racconto che si intitola: "Parto in casa", infatti la protagonista partorisce in casa mentre fuori ci sono gli zombi...
@ Grezzo
RispondiEliminaGiusto. Anche in The Signal, un bel film di qualche anno fa. Segnale trasmesso da televisioni, radio etc..
@ Sor Pampurio
Avevo proprio in mente il racconto di King ma non riuscivo a ricordare autore e titolo (solo la storia).
"Probabilmente sembriamo un'orda di nerd..."
RispondiEliminaProbabilmente si, ma all'elenco di quelli che si stanno divertendo, aggiungete anche me.
@ Milo, gran bel film The Signal, l'ho beccato a 5 euro in supersvendita pensando magari a una ciofeca e invece mi sono dovuto ricredere, ironia e horror dosati saggiamente, anche se alcune parti sono davvero troppo sopra le righe per assurdità
RispondiEliminaBeh, i miei due cent sugli zombie.
RispondiEliminaNel kit di sopravvivenza direi che sia d'uopo includere un'abbondante scorta di Twinkies.
Circa il fatto che gli zombie in gruppo siano molto pericolosi, penso dipenda dal loro marcato esprit de corpse.
Sor Pampurio: un bel MACETE ci sta sempre bene, ma comunque non credo che per centrare la testa di un uomo (morto) con un calibro 12 caricato a #7 da meno di 10 metri serva poi 'sta gran mira. Semmai, il problema sarebbe non centrare anche un innocente passante un trecento metri piu' in la' sulla linea di tiro...
Passando ad aspetti piu' seri: l'acqua.
Ci ho pensato un po' su, e credo che l'idea di una minima quantita' d'acqua a disposizione sia ottima. Come ha gia' fatto rilevare da Milo,pero', appena superi la giornata l'acqua che ti devi portare dietro diventa difficilmente gestibile.
Credo che la soluzione piu' ragionevole sia di avere una piccola scorta pronta (qualche litro) e poi avere dei filtri ed un modo per bollirla o pastorizzarla.
Oggi si possono comprare quelle caraffe con il filtro e le relative ricariche per pochi euro: contro una contaminazione batteriologica sono inutili, e cosi' pure se si cerca di bere da una pozzangera o da un fosso (o con acqua contaminata da idrocarburi).
Se pero' si riesce a partire da acqua relativamente pulita (uno scaldabagno ancora pieno, tubature rotte, acqua piovana, al limite un fiume), si possono usare con una certa efficacia: invece di usarli per la durata nominale, li si usa praticamente come usa e getta (una decina di litri al massimo e poi li si butta) ed, eventualmente, si filtra la stessa acqua attraverso due o piu' filtri in successione.
L'acqua filtrata poi va' bollita: un semplice fornelleto ad alcool da campeggio con una bottiglia d'alcool da un litro puo' far bollire qualche decina di litri d'acqua, inoltre (WeWee,dimmi se dico cavolate) per pastorizzarla basterebbe portarla ad 80 gradi e tenercela 4 minuti. In alternativa, si possono usare le tavolette per la disinfezione che si trovano in farmacia ed in parecchi negozi di articoli sportivi.
Non dico che mi fiderei ad usare l'acqua preparata in questo modo tutti i giorni, ma se diventasse questione di vita o di morte, meglio cosi' che la certezza di prendersi il tifo od il colera.
Una domanda: ma Mary Shelly, nel romanzo "Frankestein", dice che la creatura torna in vita mediante l'elettricità, o dice semplicemente che un sera la creatura prese vita? (Senza specificare come).
RispondiEliminaL'elettricità, come mezzo di ritorno in vita, non era stata una idea cinematografica? (Tanto per dare un impatto visivo di un certo livello)
Victor Frankestein afferma di aver trovato il metodo per dare vita alla materia inanimata, ma non lo spiega per evitare che altri commettano il suo stesso errore, se non erro.
RispondiElimina@grezzo, Cell non ha zombi (non morti) ma esseri umani con funzioni cerebrali azzerate (tra l'altro, per me un pessimo romanzo, troppo informatico :-) ). C'è una differenza sostanziale tra gli uni e gli altri. Aggiungo, non occorre una mira eccezzionale per eliminare 1 (uno ) zombi, gli spezzi una "gambina" (più grande di una testa) e poi con calma gli spari ove serve. Cmq, mia idea, allo stato attuale in caso di una qualsiasi epidemia (non solo "zombismo", ma di rilevante mortalità) la razza umana corre grossi rischi, siamo mooolto incapaci e pochissimo autosufficenti
RispondiEliminammm... in questo scenario, il mio cuore si dividerebbe tra la ricerca di un piede di porco e quello di una mazza da cricket :D
RispondiEliminaanche se l'inventore di questa vince!
scherzi a parte, davvero ottima scelta degli americani... da noi temo che queste cose proprio non ce le si possa aspettare, finché i capoccia vedono già le mail come il demonio, figurati una campagna virale di istruzione!
Penso che lo conosciate tutti, ma nel caso:
RispondiEliminaIl racconto che presenta il quadro di gran lunga più verosimile di cosa accadrebbe davero nel caso di una catastrofe globale, e come si possa o non si possa sopravvivere, è senza dubbio “Morte dell’Erba”, di “John Cristopher” (Samuel Gould).
E anche lì, il messaggio è ben chiaro: la primissima, anzi l’unica cosa di cui preoccuparsi, sono le armi. Chi le ha, può poi pensare con calma a procurarsi l’acqua, il cibo, i medicinali, ecc. Chi non le ha, è alla mercé di chi le ha – e che, in in una situazione davvero d’emergenza, non ne mostrerà alcuna.
L’esclusione della armi dalla lista del CDC (che invece include la candeggina....!) per una situazione neppure di crollo catastrofico della società civile, ma "solo" di attacco da parte di esseri, che devono comunque essere tutti distrutti, è solo un caso particolarmente ridicolo degli eccessi cui può arrivare la “correttezza politica".
Per l'acqua uno potrebbe portarsene meno e avere con se delle apposite confezioni di ioni di argento per la potabilizzazione, anche se potrebbe essere sufficiente la banale amuchina.
RispondiElimina84 litri per 4 sono tanti. Noi in camper in tre con 100 lit facciamo 3 giorni comodi lavandoci, senza lavarsi ...
Durante l'alluvione del 2000 nell'Ossolano mi trovai per caso su un elicottero militare che oltre a trasportare me, prestò soccorso a un vecchietto che viveva isolato in un baita in montagna. A parte che lui non si era accorto dell'alluvione, non vide mai tanto ben di dio oltretutto portato in regalo ...
Wee Wee che domanda sarebbe altre ipotesi?
RispondiElimina1) Artefatto alieno che tramuta i cadaveri in pericolosissimi necromorfi assassini, non chiamateli zombi che poverini si offendono (vedi Dead Space 1 e 2)
2) Il Re Lich diffonde una pestilenza magica tramite granaglie contaminate per trasformare tutti in zombi e ghoul (very warcraft 3 e world of warcraft)
3) Rito wodoo finito male
4) Hai fatto la cazzata di seppellire in tuo gatto nel "Pet Cemetary"
5) Mentre eri in vacanza nello chalet in montagna di papà hai casualmente trovato e letto ad alta voce una copia del Necronomicon (Sam Raimi docet).
6) Come ci insegna Romero le armi chimiche generano zombi (a casa credete servano le scie comiche?)
In pratica è più facile fare uno zombi che una crema pasticcera decente :D
Per una modica cifra posso vendervi il fantastico kit addomestica zombi: collare elettrificato con scossa pavloviana ogni vola che cercano di mordere, upupa spray per deodorarli e il manuale "100 consigli per educare il tuo cucciolo di zombi".
Così quando le scie comiche avranno fatto effetto potrete avere la vostra piccola armata personale di fan di Ladi Gaga... pardon non morti decerebrati :D
L’esclusione della armi dalla lista del CDC (che invece include la candeggina....!) per una situazione neppure di crollo catastrofico della società civile, ma "solo" di attacco da parte di esseri, che devono comunque essere tutti distrutti, è solo un caso particolarmente ridicolo degli eccessi cui può arrivare la “correttezza politica".!
RispondiEliminaebonsi, un po' di appunti: primo, l'intento della pagina era chiaramente educativo su "cosa fare in caso di calamità naturale", descritto usando l'esempio degli zombie perché genera un gustoso (e proficuo) passaparola.
Avessero parlato di disastri naturali, di sicuro noi manciata di italiani non ne staremmo discutendo.
Seconda cosa: non si parla di eventi della portata tale di crollo della società civile, infatti in tutta la pagina il succo è: sopravvivi fino ai soccorsi, dirigiti verso di essi.
Terza nota: essendo il CDC una istituzione, non ha davvero alcun interesse a descrivere come comportarsi in caso di crollo della società civile (come sarebbe nel caso da te descritto di arrivo alle armi), né di facilitare questo crollo (perché anche in una situazione drammatica ma recuperabile come quella dopo Katrina, se avessi consigliato alla popolazione di portarsi armi in giro temo che gli attacchi sarebbero aumentati, non diminuiti)
ah, alla lista vi siete dimenticati il "parassitismo con ricondiziamento delle onde cerebrali, da parte di succhiateste alieni"
RispondiEliminavalido per ben due saghe :D
Molto carino!!!!
RispondiEliminaAspetto l'ultima pagina su Di Bella per fare il mio commento globale e totale (non ho espresso prima la mia opinione apposta).
La cosa migliore sarebbe usare il Napalm. Non si spegne con l'acqua, brucia che è un piacere. "Adoro l'odore di Napalm al mattino" (Apocalypse Now)
RispondiElimina@Milo: il coltello meglio quello multiuso "svizzero". McGiver ci faceva dei laser funzionanti (con gomma da masticare e lacci delle scarpe).
RispondiEliminaNota per il futuro: Chiedere a McGiver informazioni su come costruire protesi con armi da fuoco incorporate (così si risparmia sul peso da trasportare e ci si può difendere anche da mutilati).
@anim3d: La cosa migliore sarebbe usare il Napalm.
Gli zombie non sentono dolore e se non dovessero bruciare abbastanza rapidamente, un'orda infuocata potrebbe fare molti più danni.
Senza contare che, date le loro praticamente assenti funzioni mentali superiori, la guerra psicologica sarebbe inutile (è risaputo che il Napalm senza la musica di Wagner è molto meno efficace). Inoltre scalderebbe troppo il campo di battaglia e qualcuno potrebbe decidere di smettere di combattere e rinfrescarsi andando a fare surf.
@Tutti
Nel kit non possono mancare i fuochi artificiali (per distrarli e riempirli di piombo/fuggire).
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaGli zombie non sentono dolore e se non dovessero bruciare abbastanza rapidamente, un'orda infuocata potrebbe fare molti più danni.
RispondiEliminaConfermo, mai usare proiettili incendiari o molotov quando si è attaccati da un'orda, soprattutto negli spazi stretti.
Il redivivo caro estinto sarà lento, ma trasformarlo in una torcia semovente non è saggio.
In effetti anche a me la quantità d'acqua suggerita sembra esagerata; anche se è una cosa che più ce n'è, meglio è, comunque è pesate e scomoda da trasportare, e se ci si deve muovere rapidamente potrebbe essere d'impiccio.
Dipende anche da quale sia la destinazione che si intende raggiungere, e da quanto tempo, stimato, si dovrà passare lontano da fonti accessibili.
P.S.
Se qualcuno si chiedesse il senso del mio primo messaggio, e di questo, sono riferimenti al gioco Left 4 Dead. ; )
chi ha giocato a left 4 dead non ha certo bisogno di questa guida ;)
RispondiElimina@sorpampurio: Una katana al posto del machete va bene? Così finalmente ho trovato un uso per il mio inutilissimo sport.
RispondiEliminaIl maestro dice che l'arte marziale della spada e' l'unica che sicuramente non applicherai mai nella vita a meno di non essere assolutamente folle, e anche in quel caso probabilmente verrai fatto fuori da un cecchino. Forse ho trovato il modo di smentirlo.
@Gianni
RispondiEliminaCerto che va bene una Katana!
Anzi un Machete è "ignorante",una Katana sarà sicuramente maneggiata meglio da chi è capace di usarla e quindi colpi più mirati...potresti esercitarti come pochi e nessun cecchino ti sparerebbe pensa!
Forse il manuale di soppravivenza è più utile del previstoa :
RispondiEliminaSe fossi complottista inizierei a dire:
"Può essere solo una coincidenza?"
"Il governo USA sapeva già tutto e si è preparato"
"Ed il davanti è troppo davanti, ed il di dietro è troppo indietro, e la parte in mezzo è troppo in mezzo"
Mi sa che il CDC si sia portato avanti con il lavoro