Se ne parla da qualche mese non in ambiente scientifico ma sempre nel "sottobosco" delle pagine internet, dei siti "alternativi" ed infine su Facebook, macchina infernale capace di dare voce a chiunque, dal genio al folle, da chi scrive cose interessanti a chi delira. Poi il "sigillo" della televisione. Il programma "Le Iene" di Italia uno, ha dedicato due servizi (il primo ed il secondo) ad una sostanza che, si dice, avrebbe proprietà antitumorali. Centinaia di persone, quasi sempre parenti di ammalati di cancro, affrontano un viaggio nella lontana Cuba per procurarsi questa sostanza dal nome strano Escozul alla quale è stato dato il nome commerciale di Vidatox. Ancora più strana la provenienza di questo fantomatico "anticancro": sarebbe estratto dal veleno di scorpione azzurro che preparato industrialmente sarebbe in grado di uccidere le cellule tumorali migliorando (qualcuno dice guarendo) diversi tumori maligni.
La voce si sparge, sempre più persone (e dopo il servizio alla TV sempre più italiani) si recano a Cuba per procurarsi il veleno. Gradualmente i "viaggi della speranza" sembrano sempre più organizzati, c'è chi si propone di andare a Cuba per conto di altri, chi addirittura ha delle agenzie che si occupano di tutto, dalla sistemazione alberghiera al volo aereo e chi crea siti che pubblicizzano questo "nuovo ritrovato" garantendone gli effetti e offrendosi per procurarlo a chi ne avesse bisogno. La storia ricalca quella che abbiamo imparato a conoscere nel caso di altre cure alternative ed anche il Vidatox al momento fa parte di questa categoria, c'è un punto fermo comunque: non esistono studi scientifici che dimostrino un effetto antitumorale nell'uomo di questa sostanza. Gli studi li ho aspettati per mesi, sempre annunciati ma mai apparsi, poi rimandati ed ancora rinviati. E' tempo quindi di trarre alcune conclusioni anche perchè la stessa azienda cubana definisce conclusa la fase sperimentale (anche se non esiste alcuna documentazione di questa presunta sperimentazione). Per i risvolti della vicenda questo articolo è un po' lungo ma avrete tutto il tempo per leggerlo con calma.
Da qualche tempo a proposito del Vidatox, qualcosa comincia ad andare per il verso sbagliato. Se inizialmente l'azienda farmaceutica che produceva questa sostanza stava agendo in maniera apparentemente corretta e con poco clamore, con il tempo si è arrivati a qualcosa di particolare che ha fatto nascere più di un sospetto nei confronti della commercializzazione del veleno di scorpione. E' necessario quindi illustrare alcuni punti e raccontare la cronistoria di questa vicenda, scopriremo assieme come da una notizia interessante si possa arrivare a scenari inimmaginabili.
Primo punto: cos'è l'Escozul/Vidatox.
Escozul, il veleno di scorpione
L'escozul (contrazione di Escorpion azul, scorpione azzurro, nome scientifico Rophalurus iunceus) è un estratto di veleno di scorpione, un animale molto comune in varie zone del pianeta. Sono conosciute diverse tossine animali (di rettili, pesci, crostacei), vegetali ed addirittura batteriche che nel tempo hanno mostrato un effetto antitumorale in vitro (cioè in provetta) ma spesso la sperimentazione sull'uomo non ha dato i risultati sperati. Gli incoraggianti risultati in vitro non sono una scoperta particolarmente recente o studiata da poco, da anni infatti sono diversi i trial clinici che sperimentano le tossine animali per la loro azione antineoplastica (che si esplica mediante diversi meccanismi). Se in vitro i risultati sono spesso incoraggianti non si può dire lo stesso sui risultati in vivo (in esperimenti su cavie animali o umane). Non deve stupire, le cellule tumorali, pur essendo cellule "anormali" sono sempre cellule appartenenti all'organismo e tante sostanze tossiche sono capaci di indurre anche la loro morte (un "veleno" per le cellule umane è sempre un "veleno" per l'uomo, per questo non è da considerare strano che questo "veleno" uccida le cellule tumorali), questo non significa che sull'uomo le stesse proprietà possano essere utilizzate a scopo curativo (per esempio possono essere eccessivamente tossiche oppure sul vivente perdono parte delle loro proprietà o hanno un effetto troppo "lento" per risultare curativo). Affermare quindi che una sostanza efficace in vitro sia sicuramente efficace sull'uomo è scorretto, in parole banali sarebbe come dire che il fuoco, capace di distruggere le cellule tumorali, potrebbe essere utilizzato sull'uomo perchè...efficace.
L'azione dell'Escozul (come quella di altri "veleni" animali, anche di altri tipi di scorpione) è stata studiata da laboratori cubani controllati dall'azienda che lo produce, la Labiofam.
Questa azienda è autorizzata dal ministero della salute pubblica cubano ed è un'azienda farmaceutica a tutti gli effetti che produce varie sostanze come integratori, immunostimolanti e, come detto, il Vidatox.
Esiste però un documento (non posso garantirne la veridicità) che certifica come il CECMED (corrispondente dell'FDA americano, un ente che deve approvare e certificare i farmaci a Cuba) definisca fraudolento l'Escozul.
In Italia non ci sono voci ufficiali se non quella della Fondazione Veronesi che sottolinea la mancanza di studi relativi alla sostanza.
Non esistono studi o sperimentazioni umane, nonostante la stessa azienda parli di migliaia di persone trattate. L'unico documento con un minimo di statistica è relativo proprio agli effetti in vitro. La Labiofam, c'è da dire, non ha mai dichiarato che il prodotto possa avere effetti curativi da solo ma che dev'essere necessariamente associato alle terapie standard (chemioterapia, radio o chirurgia) che verrebbero rafforzate da questa associazione ma parla chiaramente di effetto antitumorale. Il veleno di scorpione (non esattamente quello cubano ma suoi parenti originari di altre regioni del mondo) è conosciuto per il suo effetto antinfiammatorio, immunostimolante ed analgesico, uno dei suoi usi per esempio è nel trattamento di alcune forme di artrite i cui sintomi migliorerebbero. Anche in questo caso comunque non esistono studi di grande portata.
Se quindi immaginassimo un sostegno alla qualità di vita delle persone affette da tumore che effettuano cure standard, possiamo dire che le basi teoriche esistono. Al contrario l'effetto "antitumorale" non è mai stato dimostrato, nè dichiarato dall'azienda produttrice anche se il messaggio che si è diffuso è assolutamente differente.
Da questo punto di vista quindi possiamo notare come le "voci" incontrollate non sembrano provenire da chi produce la sostanza ma da chi la "diffonde" tramite canali poco adeguati.
Gli studi scientifici e le evidenze
Non esistono come detto studi scientifici che dimostrino un'azione antitumorale sull'uomo del Vidatox. Non esistono evidenze cliniche che lo stesso possa curare alcuna forma di tumore. La Labiofam dichiara di essere giunta alla fase 3 (che è quella che, se positiva, precede la commercializzazione di una sostanza ad uso terapeutico) di sperimentazione del farmaco ma non esistono documentazioni relative a questa presunta sperimentazione, non vi sono pubblicazioni, non vi è traccia delle fasi 1 e 2. Sorprende la dichiarazione della Labiofam di aver trattato più di 25000 pazienti stranieri (la distribuzione gratuita avverrebbe ufficialmente proprio a scopo di ricerca) che non ha avuto un seguito scientifico (25.000 pazienti sono un campione vastissimo e valido per una buona statistica) e sembra che anche i pazienti cubani siano migliaia.
In un comunicato stampa dell'ambasciata di Cuba in Italia si dice tra le altre cose, che il prodotto è in fase di sperimentazione e che esistono difficoltà di produzione. Inoltre si invita alla visione di un documento che illustrerebbe i risultati degli esperimenti.
Questo documento in realtà non illustra proprio nulla in quanto sostiene che il prodotto non presenta effetti avversi, che a 5 ed 8 anni i pazienti sottoposti al trattamento hanno una sopravvivenza del 15,63% (cifra assolutamente insignificante visto che loro stessi consigliano di non abbandonare le terapie standard e poi, sopravvivenza relativa a quale tumore?) e che l'89,55% dei pazienti ha una buona qualità di vita (che come si può capire è condizione assai differente da una guarigione o dal miglioramento della malattia). Il documento sottolinea inoltre che Labiofam non autorizza nessuno a distribuire i prodotti all'estero (cosa che come ho scritto invece avviene regolarmente). L'unico documento ufficiale che mostrerebbe qualche risultato è una relazione (non controllata e mai pubblicata in rivista scientifica ma solo in un depliant dell'azienda) di una sperimentazione in vitro che mostrerebbe (per un'azione dovuta a proteine contenute nel veleno) effetto di distruzione e di rallentamento della crescita di cellule tumorali da parte dell'Escozul.
Questo documento in realtà non illustra proprio nulla in quanto sostiene che il prodotto non presenta effetti avversi, che a 5 ed 8 anni i pazienti sottoposti al trattamento hanno una sopravvivenza del 15,63% (cifra assolutamente insignificante visto che loro stessi consigliano di non abbandonare le terapie standard e poi, sopravvivenza relativa a quale tumore?) e che l'89,55% dei pazienti ha una buona qualità di vita (che come si può capire è condizione assai differente da una guarigione o dal miglioramento della malattia). Il documento sottolinea inoltre che Labiofam non autorizza nessuno a distribuire i prodotti all'estero (cosa che come ho scritto invece avviene regolarmente). L'unico documento ufficiale che mostrerebbe qualche risultato è una relazione (non controllata e mai pubblicata in rivista scientifica ma solo in un depliant dell'azienda) di una sperimentazione in vitro che mostrerebbe (per un'azione dovuta a proteine contenute nel veleno) effetto di distruzione e di rallentamento della crescita di cellule tumorali da parte dell'Escozul.
Personalmente ho seguito due pazienti che hanno utilizzato il prodotto. La prima ha interrotto ogni terapia (tumore mammario, ha evitato l'intervento e la chemioterapia) per utilizzare solo il Vidatox come consigliatole da un "naturopata" che ha sottoposto la donna a non precisate sedute di "disintossicazione", la seconda ha seguito tutte le procedure standard (tumore mammario, è stata operata ed ha effettuato chemioterapia) ed ha aggiunto il Vidatox che si è procurata tramite il fratello recatosi a Cuba. La prima paziente è deceduta. La seconda dopo 3 anni dalla diagnosi è sana e senza evidenza di malattia. Non ha avuto effetti collaterali particolari ed è attualmente seguita dal reparto che l'ha curata.
Non ho mai avuto la possibilità di analizzare ulteriori casi legati all'uso di Escozul in quanto quelli che ho contattato (tre dei quali si erano offerti di inviarmi documentazione) non hanno accettato la pubblicazione dei loro dati (anche oscurando i nomi). Nei casi che ho analizzato non c'è mai stata evidenza di effetto antitumorale dell'Escozul, riferito invece un soggettivo senso di benessere.
E' bene sottolineare che la Labiofam non vende il prodotto ma lo distribuisce gratuitamente (in realtà pare chieda un'offerta simbolica inferiore a 20 euro) presso i propri ambulatori a chiunque ne faccia richiesta presentando cartelle cliniche e documentazioni che dimostrino la presenza di una malattia di tipo neoplastico. Non è necessaria la presenza del "paziente" ma basta quella di un famigliare o di un conoscente che abbia la necessaria documentazione. Secondo un sedicente rappresentante italiano della Labiofam, la distribuzione gratuita era assicurata durante la fase di sperimentazione ormai conclusa, da ora in avanti anche a Cuba il prodotto sarà a pagamento.
Questa la cronaca fino a qualche mese fa.
Gradualmente però si è assistito ad un fenomeno strano. Sempre più persone si offrivano di recarsi a Cuba per procurare i flaconi di Escozul a chi ne avesse bisogno (il viaggio e l'alloggio non sono proprio economici), vere e proprie "spedizioni", gente che vendeva flaconi via internet chiedendo un "rimborso spese", prodotti ceduti gratuitamente che improvvisamente diventavano a pagamento, un vero e proprio commercio via internet. Il fenomeno ha avuto un'impennata dopo il servizio delle Iene del quale parlavo all'inizio.
Tutto questo di fronte ad un mancato riscontro clinico: continuano a non esistere persone guarite o notevolmente migliorate con l'uso esclusivo di questo prodotto.
Tutto questo di fronte ad un mancato riscontro clinico: continuano a non esistere persone guarite o notevolmente migliorate con l'uso esclusivo di questo prodotto.
Il lato "commerciale" della vicenda ha assunto contorni sospetti ed inquientanti quando si è assistito ad una sorta di "concorrenza" tra "importatori" non autorizzati di Escozul. Uno accusava l'altro di disonestà, minacce, insulti, una sorta di "corsa al cliente" (del tipo "il mio Escozul è migliore del tuo") che faceva emergere un enorme traffico della speranza. Nascono persino agenzie specializzate, società che "importano" Escozul ed altre che lo vendono senza alcuna autorizzazione, pagine pubblicitarie su Facebook, aste, servizio Escozul Express (!) e persino vendite su E-Bay, per un traffico illusorio e profittatore davvero triste ed incredibile. Cercando di capire la portata dell'affare sembra che non si trovino flaconi di Vidatox a meno di 300 euro a confezione ma si arriva ad 800-1000 euro a flacone, pagamento cash o Paypal. Imbarazzante.
Poi altre vicende ancora più strane.
L'accordo IFAC
Uno scoop molto interessante è stato realizzato da una blogger italiana (co autrice di un blog di scettici per il quale ha realizzato un'eccezionale indagine degna di un giornalista professionista) che ha scoperto come la Labiofam abbia un accordo con un italiano impiegato in un'agenzia viaggi di Cuba per cercare contatti scientifici nel nostro paese, l'incarico sarebbe stato quello di trovare un'istituzione scientifica capace di sperimentare nel nostro paese le proprietà del presunto anticancro, in cambio questa persona avrebbe avuto il diritto di poter commercializzare i prodotti Labiofam in Italia. Nel blog tutti i particolari della vicenda che cerco di riassumere (qui e qui le conclusioni dell'indagine). Questo progetto è realizzato assieme ad altre persone tra le quali una che si occupa di edilizia con la quale l'agente di viaggi ha creato un'associazione, l'AMON (Associazione Medicina Omeopatica e Naturale). In effetti suona molto strano che in un tema così delicato si affidi il proprio nome a persone assolutamente fuori dall'ambiente scientifico e medico e che le stesse abbiano creato un'associazione di "medicina omeopatica e naturale" ma questo è solo l'inizio. Proprio cercando notizie in questo senso si è arrivati ad un istituto scientifico italiano, l'IFAC una diramazione del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) che si occupa di onde elettromagnetiche, di sicurezza delle stesse in alcune applicazioni in medicina, di laser ed argomenti simili. Diciamo che seppur organismo scientifico, l'IFAC non sarebbe certo la figura più adatta per sperimentare (anche perchè non si occupa di sperimentazioni mediche) o giudicare l'uso clinico di un farmaco antitumorale. Curiosamente l'IFAC stipula un accordo proprio con l'AMON.
Il problema di questo accordo è che in realtà pur avendo utilizzato il nome dell'IFAC l'accordo non è stato assolutamente discusso all'interno dell'istituto ma si è trattata di un'iniziativa personale del direttore che ha firmato di suo pugno il contratto. Perchè il direttore di un istituto statale che non si occupa di sperimentazione clinica ha deciso di "ufficializzare" un accordo con dei privati senza consultare il consiglio dello stesso istituto? Il contratto non è addirittura protocollato e non è stato autorizzato dal dipartimento ed a quanto pare l'intero istituto non era al corrente di questa "collaborazione" come confermatomi da persone che ne fanno parte, l'iniziativa quindi sarebbe sorprendentemente una decisione personale del direttore dell'IFAC che però ha utilizzato il nome dell'istituto (ripeto, un istituto di ricerca nazionale ed ufficiale) per un'inziativa a quanto pare privata (stipulata oltretutto con altri privati che non hanno alcuna credenziale scientifica). Qui un riassunto della vicenda da parte di Gianni Comoretto.
Sono state organizzate riunioni e convocazioni interne per discutere il problema ma non si è arrivati, a quanto pare, a nulla di concreto. In realtà non si capisce nemmeno bene in cosa consisterebbe questo "accordo" e cosa dovrebbe fare l'IFAC per "sperimentare" il veleno di scorpione. Nel frattempo il sito dell'AMON (l'associazione che avrebbe dovuto "sperimentare" il veleno di scorpione con l'IFAC) si è via via "impoverito" di contenuti e sembra abbandonato ed il suo creatore ha dichiarato il progetto "naufragato" inaugurando però contemporaneamente un servizio di "viaggi della salute" con destinazione Cuba e tra i servizi offerti anche le cure non ufficiali per il cancro.
Questo per quanto riguarda l'aspetto commerciale di questa vicenda, da definire almeno "singolare" come procedura di "diffusione" di un farmaco con presunte capacità antitumorali.
Credevo fosse l'ultimo atto di una vicenda molto particolare ma non lo era in quanto da qualche settimana è nata in Albania un ambulatorio privato che offre, con patrocinio della Labiofam, il trattamento con Vidatox.
L'ambulatorio albanese
Esaminando le pagine che offrono informazioni sull'ambulatorio (con tanto di modulo per prenotare i trattamenti) si scopre qualcosa che lascia ancora più interdetti. Il Vidatox sarebbe composto da veleno di scorpione...omeopatico...alla diluizione 30CH. Questa "forma farmaceutica" sarebbe quella commercializzata all'estero mentre quella distribuita a Cuba esisterebbe nelle due forme (omeopatica e non). ma anche a Cuba viene distribuita la forma diluita omeopaticamente, come si vede da questa foto (è il Vidatox "originale" distribuito dalla Labiofam a Cuba):
Strano il consiglio di conservare il prodotto lontano da "onde elettromagnetiche", da cellulari e magneti (cosa che ricorda molto da vicino gli strani "riti" di certa medicina alternativa). Mi chiedo comunque che serietà possa avere un'azienda che propone un prodotto "anticancro" omeopatico. Tra parentesi questa è una risposta a chi sostiene (a proposito di altre bufale alternative contro il cancro) che un prodotto "naturale" non si possa brevettare.
TRJ-C30, l'Escozul distribuito a Cuba (sottolineata da me la dicitura "omeopatico") |
Il prodotto "anticancro" con evidenziata la definizione "omeopatico" a 30 CH |
Non so se tutti coloro che leggono questo articolo sanno di cosa si stia parlando, diluizione omeopatica alla 30CH significa letteralmente che in quei flaconi non c'è altro che acqua, nemmeno una molecola di veleno di scorpione. Considerato che già la molecola "integrale" non ha evidenziato effetti antineoplastici sull'uomo e che non esistono documentazioni in proposito nemmeno da parte di chi la produce, il fatto che sia venduta in forma omeopatica rende tutta questa storia assolutamente inattendibile.
Per sicurezza ho chiesto ai sedicenti responsabili della clinica se le cose stanno come dichiarato sul sito del gruppo. Il Vidatox è un preparato omeopatico? La Labiofam dichiara di curare il cancro con questo prodotto omeopatico? La risposta ad ambedue le domande è stata SI! (con punto esclamatico incluso).
Mi sembra quindi che la situazione sia sufficientemente chiara ed evidente: è una illusione pericolosa ed un affare creato a puro scopo commerciale e non medico. Mi sento di mettere in guardia chiunque pensi di ottenere benefici da questa pseudocura: occhi aperti.
Direi che a questo punto ci sia solo da diffidare da chi propone di procurare il veleno e da chi promette effetti miracolosi. Se proprio vogliamo dirla tutta, il servizio delle Iene (probabilmente armato di buona volontà) ha in realtà svolto un'informazione scorretta e potenzialmente pericolosa, visto che migliaia di italiani si sono organizzati per un viaggio a Cuba nella speranza di procurarsi il "veleno anticancro" che fino ad oggi non ha dimostrato di guarire una sola persona dalla malattie.
Come spesso accade anche in questa occasione qualcuno ha fiutato l'affare e qui si parla di decine di persone che stanno creando un vero e proprio commercio parallelo di illusioni e speranze. Il mio invito a non farsi illudere quindi vale anche in questa occasione.
A proposito dell'ambulatorio albanese credo che il termine "clinica" con il quale la struttura è spesso definita vada tra virgolette, visto che sembra proprio non trattarsi di uno stabilimento sanitario ma di alcuni uffici al piano terra di una clinica che si occupa di fecondazione assistita e che non ha alcun collegamento con il "veleno di scorpione", sono insomma ospiti. In più se si prova a chiedere informazioni chi risponde al telefono è molto vago, parla male l'italiano (eppure la "clinica" sarebbe rivolta proprio agli italiani) e cita nomi di medici che collaborerebbero con la struttura. Questi medici, contattati, hanno negato del tutto un coinvolgimento con questa "organizzazione", il mistero (mica tanto misterioso) si fa quindi ancora più fitto.
Mi sembra quindi che la situazione sia sufficientemente chiara ed evidente: è una illusione pericolosa ed un affare creato a puro scopo commerciale e non medico. Mi sento di mettere in guardia chiunque pensi di ottenere benefici da questa pseudocura: occhi aperti.
Direi che a questo punto ci sia solo da diffidare da chi propone di procurare il veleno e da chi promette effetti miracolosi. Se proprio vogliamo dirla tutta, il servizio delle Iene (probabilmente armato di buona volontà) ha in realtà svolto un'informazione scorretta e potenzialmente pericolosa, visto che migliaia di italiani si sono organizzati per un viaggio a Cuba nella speranza di procurarsi il "veleno anticancro" che fino ad oggi non ha dimostrato di guarire una sola persona dalla malattie.
Come spesso accade anche in questa occasione qualcuno ha fiutato l'affare e qui si parla di decine di persone che stanno creando un vero e proprio commercio parallelo di illusioni e speranze. Il mio invito a non farsi illudere quindi vale anche in questa occasione.
A proposito dell'ambulatorio albanese credo che il termine "clinica" con il quale la struttura è spesso definita vada tra virgolette, visto che sembra proprio non trattarsi di uno stabilimento sanitario ma di alcuni uffici al piano terra di una clinica che si occupa di fecondazione assistita e che non ha alcun collegamento con il "veleno di scorpione", sono insomma ospiti. In più se si prova a chiedere informazioni chi risponde al telefono è molto vago, parla male l'italiano (eppure la "clinica" sarebbe rivolta proprio agli italiani) e cita nomi di medici che collaborerebbero con la struttura. Questi medici, contattati, hanno negato del tutto un coinvolgimento con questa "organizzazione", il mistero (mica tanto misterioso) si fa quindi ancora più fitto.
Considerato anche che i flaconi in vendita e la clinica albanese sono ufficialmente collegati alla Labiofam (i responsabili del sito si definiscono "rappresentanti ufficiali della Labiofam" ed esiste anche un accordo di rappresentanza linkato nel sito) credo che ci sia poco da aggiungere e se i dubbi iniziali erano già tanti a questo punto credo si possa affermare che il Vidatox attualmente e nella forma in commercio non è assolutamente da considerare una possibile cura per il cancro a disposizione dell'umanità ma un affare privato senza alcuna velleità medica o scientifica.
Consiglio quindi di non buttare i propri soldi in queste cure inutili regalandoli a personaggi senza alcuno scrupolo.
Avvertiti.
Consiglio quindi di non buttare i propri soldi in queste cure inutili regalandoli a personaggi senza alcuno scrupolo.
Avvertiti.
Aggiornamenti ce ne saranno di sicuro, ne riparleremo.
Alla prossima.
Grazie a C., Rosa, G.P. per la collaborazione, le segnalazioni e gli aiuti tecnici.
Dossier Vidatox
Grazie a C., Rosa, G.P. per la collaborazione, le segnalazioni e gli aiuti tecnici.
Dossier Vidatox