Vi è un altro tormentone nelle discussioni sulle terapie alternative per il cancro che ricorre puntualmente.
È l'affermazione "solo il 5% degli oncologi farebbe la chemio": se non la vogliono fare nemmeno loro, perché la propongono agli altri? Ed anche qui un riferimento bibliografico che a volte è questo (è un .pdf di più di un megabyte), altre volte questo. Il primo è un dossier spedito al senato australiano da un'associazione privata di medicine alternative. Il fatto che promuova terapie come quella di Hamer o come l'agopuntura e che tra le cause del cancro inserisca la mancanza d'amore e la poca tendenza a sorridere può dirla lunga sulla sua scientificità. La seconda fonte è quella reale e si tratta di uno studio, non medico ma socio-economico o ancora più precisamente etico. Spiegare nei particolari lo studio è complicato (la stessa ricerca è particolarmente ingarbugliata e strettamente statistica) ma non è certo quella fatta intendere la conclusione effettiva.
Lo studio tendeva ad analizzare se fosse etico, corretto ed accettabile proporre terapie sperimentali per il tumore al polmone con probabilità di inefficacia per effettuare studi clinici, si discute infatti di "correttezza" di "consenso informato", cita il codice di Nuremberg e la dichiarazione di Helsinki a proposito di sperimentazione umana; non è né uno studio clinico né entra nel merito dell'efficacia della chemioterapia. È stato preso un campione (molto ridotto) di medici di varia formazione ed è stato somministrato un questionario e poi di seguito sono stati immaginati tre scenari: vari tipi di tumore trattati in modo differente. Le varie possibilità (sono tante) prevedevano diverse scelte: alcune terapie chiaramente inaffidabili, altre più efficaci ed altre ancora mai utilizzate, sperimentali. Vi era anche la possibilità di non effettuare nessuna terapia.
Quel 5% (a volte 5,4%) riportato spesso dai ciarlatani presumo sia (è l'unica parte del testo dove lo si può trovare) al primo questionario dato ai medici, lo scenario I, nel quale si ipotizzava la diagnosi di un adenocarcinoma del lobo superiore destro del bronco (confermato dall'esame istologico) poco differenziato e senza altri sintomi a parte l'affaticamento. La ricerca di metastasi in altre parti del corpo era negativa, vi erano linfonodi mediastinici (vicini ai polmoni quindi) invece positivi.
A quel punto ai medici veniva chiesto come volessero essere trattati:
- il 61% ha scelto radioterapia immediata
- il 22% nessuna terapia immediata
- il 5,4% chemioterapia da sola o in associazione ad altre terapie.
Quel 5,4% dovrebbe essere la pietra dello scandalo.
Ora, a parte l'esiguità del campione e la debolezza dello studio (è un questionario), un tumore di quel tipo ha come terapia più efficace ed utilizzata la chirurgia seguita dalla radioterapia. La chemio si utilizza soprattutto quando vi sono metastasi o a scopo palliativo o ancora quando si desidera diminuire le dimensioni del tumore in vista di intervento. È normalissimo che quasi nessun medico scegliesse di sottoporsi alla chemio, è la cura meno efficace per quel tipo di tumore.
Banalizzando, è come se affermassi che nessun pilota usa l'aereo per viaggiare perché in un sondaggio avrebbero risposto così, non specificando però che la domanda chiedeva quale fosse il mezzo preferito per recarsi da Roma a Città del Vaticano.
Trucchi, bisogna sempre diffidare dalle affermazioni drastiche.
Lo studio concludeva che la maggioranza dei medici di alcuni gruppi (non tutti quindi) avrebbero evitato di sottoporsi a terapie non consolidate, non conosciute come efficaci tra le quali alcune che prevedevano anche somministrazione di chemioterapici. Le risposte sono state differenti per gruppi di medici di specialità diverse.
Tutto questo è ben diverso dall'affermare che tutti gli oncologi rifiutano tutti i tipi di chemio per tutti i tipi di tumori. Questo è semplicemente falso.
La ricerca infatti (che ripeto non aveva intenzioni "cliniche") conclude che sembrerebbe chiaro che sottoporre pazienti a terapie sperimentali delle quali non conosciamo l'efficacia non sarebbe propriamente etico e quindi potrebbe essere utile utilizzare proprio questo metodo per stabilire fino a che punto si possa "sperimentare" una nuova terapia..
Che c'entra quindi l'efficacia o l'accettazione della chemioterapia con tutto questo? Lo studio concluderebbe allora che i medici si sottoporrebbero a radioterapia volentieri? No, si è studiato un altro aspetto del trattamento dei tumori che non ha nulla a che vedere con l'efficacia delle terapie.
Lo studio aveva chiaramente un altro scopo, infatti ha anche stimolato dei commenti su questo argomento proprio in sede scientifica, pubblicati in letteratura ed ha ispirato altri studi simili. Gli stessi autori hanno poi approfondito inviando nuovamente dei questionari ma solo ai medici che avevano risposto al questionario iniziale (in questo caso il 64% ha accettato l'ipotetica chemioterapia ma per un altro tipo di tumore).
Il campione analizzato inoltre era come detto (79 medici!) molto piccolo.
Stiamo parlando comunque del 1986, è una ricerca sorpassata, le cure per il tumore polmonare erano diverse e le possibilità analizzate erano incomparabili con le terapie disponibili oggi ma non in assoluto. Attualmente infatti la terapia del tumore polmonare (che dipende da svariati fattori, dal tipo di tumore, sede, estensione, presenza o meno di metastasi, eccetera) prevede soprattutto la chirurgia, mentre la chemio soprattutto negli stadi iniziali è addirittura controindicata: per ironia della sorte quindi, nonostante lo studio datato, a quella stessa domanda probabilmente anche oggi avremmo quelle risposte.
Ma al solito il significato dello studio è stato travisato (manipolato) per trarne le conclusioni più comode.
Tanto per essere completi, nel 1991 è uscito un altro studio con caratteristiche simili nel quale sono state raccolte le risposte di un gruppo di oncologi, un questionario chiedeva se per ogni tipo di tumore avessero accettato la chemioterapia per loro e per le loro mogli. Anche questo è uno studio indicativo, non clinico e serve solo a dare indicazioni generiche.
Le risposte anche qui sono state prevedibili. Per i tumori "curabili" con la chemio sono tantissimi i SI, per quelli dove era preferibile un altro trattamento prevalgono i NO.
Così per i linfomi ed i mielomi (che rispondono bene alla chemio) il 94% degli oncologi avrebbe accettato la chemio per loro o per i loro cari, mentre per il tumore al colon operabile o per il melanoma metastatizzato le percentuali di accettazione sono bassissime (11 e 8% rispettivamente).
Questo studio i ciarlatani lo riportano? No.
Le cose prendono un'altra forma se si leggono per quello che sono.
Tutti questi concetti servono a ben poco nella discussione dell'efficacia delle medicine alternative: pure ammettendo l'assoluta inefficacia di un trattamento standard questo non valida e non fornisce più appigli ad una medicina alternativa che deve dimostrare la sua efficacia indipendentemente da quella della medicina.
Questa è una trappola classica di chi partecipa alle discussioni sulle medicine alternative. A corto di argomenti, il difensore dell'"olistico" e della "pozione magica" vi trascinerà impercettibilmente negli argomenti che ho trattato: la chemioterapia, gli errori medici, la tossicità.
Come dire, se non puoi vincere, distruggi il nemico.
Quando il sostenitore dell'alternativo è con le spalle al muro inizia a discutere di chemioterapia. Scorretto. Non ha senso discutere di chemioterapia per i motivi che ho elencato: non è LA cura per i tumori, è efficace in maniera diversa secondo il tipo di tumore, la sua efficacia non ha nulla a che vedere con l'eventuale efficacia di un altro metodo.
Questi trucchi logici e di manipolazione della verità possono far barcollare chiunque. Non è così scontato che si vada ad approfondire un argomento ed anche quando si ha la voglia di farlo spesso esistono difficoltà tecniche, termini incomprensibili, la voglia di abbandonarsi ad una facile illusione piuttosto che ad una difficile realtà.
Può cedere chiunque.
Sillogismi e conclusioni affrettate traggono sempre in inganno.
In tutti i campi della medicina (e della scienza) c'è chi distrugge senza motivo e senza competenze.
Si troveranno una marea di "certezze" consolidate che poi si rivelano bufale, manipolazioni o strumentalizzazioni in malafede.
Una delle cose più sconvolgenti a proposito di cure alternative sono le "testimonianze" di efficacia. Sconvolgenti per chi le legge ma anche per chi come me le studia per capirne la veridicità.
Non ho mai trovato una testimonianza di guarigione tramite una cura alternativa che non lasciasse spazio a dubbi, perplessità sul caso e sul suo svolgimento. C'è sempre qualcosa di "poco chiaro", di sfuggente (come quando esce fuori la nuova sconvolgente foto di un UFO che poi si rivela un oggetto piccolissimo e sfuocato... che non prova nulla e tutto viene rimandato alla prossima prova definitiva) ma ancora più stupefacente è scoprire che queste testimonianze non dimostrano nulla, non hanno nessuna forma di guarigioni reali e molto spesso basta andare un po' più a fondo per scoprire manipolazioni, veri e propri trucchi da baraccone e falsificazioni molto grezze.
Il cancro. È la malattia che vede la maggioranza dei ciarlatani affollarsi attorno a chi ne soffre.
Nel mondo dei ciarlatani le attenzioni si concentrano sul cancro per un semplice motivo: di cancro si soffre e si muore e nessuno di noi vorrebbe mai averne a che fare. Siamo terrorizzati dall'idea di un cancro.
Davanti all'incredibile prospettiva della "cura miracolosa" anche la mente più solida può vacillare.
Dal cancro allla chemioterapia il passo è breve.
Disprezzata, maledetta e dipinta come il vero male, più del cancro. Sulla chemio si dice tutto ed il contrario di tutto e su internet ne parlano persone senza nessun titolo, senza esperienza, che non hanno mai curato un malato, eppure emettono sentenze, rompono le speranze, illudono.
Quali e quante affermazioni false (o strumentali) sulla chemioterapia leggiamo nei "canali alternativi"?
Troppe.
La chemioterapia fa paura già da nome... chemio... chimico... non è come quei rimedi alternativi "dolci" e naturali. Quelli sono "estratti dalla natura", non come la chemio.
Eppure pochissimi sanno che tra i chemioterapici esistono molti farmaci che provengono direttamente dalla natura: la vinblastina, la vincristina, la vinorelbina che derivano dalla pervinca (un arbusto), il taxolo che deriva da un albero (il tasso): sono tutti chemioterapici prodotti a partire da piante comuni presenti in natura.
Ultimamente si sente più spesso del solito un'affermazione: i chemioterapici sono cancerogeni.
Come possiamo curare il cancro con qualcosa che fa venire il cancro?
Domanda lecita ma che deriva, anche qui, da mancata conoscenza dei fatti. Dall'inevitabile ignoranza di chi questi argomenti non li conosce.
La chemioterapia ha un unico scopo: uccidere le cellule cancerose. Per bloccare la replicazione delle cellule tumorali tra le varie possibilità c'è quella di agire sul suo DNA. I chemioterapici hanno una particolare predilezione per le cellule neoplastiche (che sono quelle che si riproducono più velocemente) ma come detto non sono innocui per le cellule normali. Così, colpito il DNA della cellula cancerosa, è possibile che anche il DNA di una cellula normale venga danneggiato. È una possibilità, visto che non avviene immancabilmente ma può succedere e se viene modificato il DNA di una cellula normale possono aversi effetti di tipo tumorale, esattamente come quelli provocati dalle radiazioni o da certi composti chimici. Anche la radioterapia è "cancerogena" eppure serve a curare il cancro.
Non è un "mistero", è scritto pure nelle schede tecniche dei farmaci perché il meccanismo è proprio quello e per legge tutto ciò che può essere tumorale deve essere indicato.
L'alternativa è non fare nulla.
Certo, fa scalpore dire che curiamo il cancro con una cosa che potrebbe far venire il cancro, esattamente come se ipotizzassimo di uccidere i batteri dannosi con un farmaco che uccide anche i batteri "amici" ed eppure è proprio così e succede per i diffusissimi antibiotici che colpiscono tutti i batteri, con predilezione per quelli dannosi ma che possono danneggiare anche quelli a noi utili, in medicina tutto è un bilancio rischi benefici e nel caso delle neoplasie oltretutto non ci sono altre alternative valide.
Oppure, visto che la chemio può far venire il cancro, non la usiamo più.
Bene. Pensate sia una conquista?
Lo chiediamo a chi è guarito dal cancro? Ai sopravvissuti alle leucemie ed ai linfomi e ad altri tumori?
Vediamo cosa ne pensano?
Che la chemioterapia sia pesante è vero, pesantissima a volte altre molto meno, non fa neanche perdere i capelli. Che possa essere inefficace è vero (basta leggere gli studi scientifici) ma qualsiasi farmaco può essere inefficace anche per malanni banali e se avessimo scoperto la cura efficace contro il cancro non saremo qui a discutere probabilmente.
La chemioterapia è una cura molto potente e tossica. Colpisce le cellule tumorali ma è proprio qui il suo limite: le cellule tumorali non sono cellule estranee al nostro corpo, sono cellule nostre, anormali certo, ma fanno parte di noi.
Per colpire le cellule anormali quindi, la chemio è costretta a colpire quelle normali. Con pochi e precisi limiti. Per esempio la chemio è molto attiva nei confronti di cellule che hanno una velocità di riproduzione elevata, proprio come le cellule tumorali (incidentalmente è per questo che per esempio cadono i capelli in corso di chemioterapia, le cellule che li compongono sono tra quelle che hanno maggiore velocità di rinnovamento nel nostro organismo).
Per questo la chemio, potentissima, è spesso ricca di effetti collaterali.
Nella cura per il cancro esistono diversi protocolli che vengono personalizzati secondo il tipo di tumore, alcuni prevedono chemioterapia, altri no. In alcuni si hanno ottime speranze di riuscita anche grazie alla chemio in altri di speranze ce ne sono pochissime.
Fa star male sapere che per alcune forme di tumore non ci sono praticamente cure ma è così e lo è per tutti: medici, proprietari di multinazionali farmaceutiche, miliardari, papi e presidenti. Non è quindi un problema di cure segrete o complotti è un problema di conoscenza alla quale evidentemente dobbiamo ancora arrivare.
È anche vero che se non esistesse la chemioterapia, alcune neoplasie mieterebbero vittime a non finire. In certi casi infatti la terapia è solo chemioterapica. Non si può usare la chirurgia per le neoplasie del sangue (come le leucemie) ad esempio.
Sui tumori "solidi" la chemio può essere devastante (per il tumore) o totalmente inutile. Se esistono tumori solidi guariti solo grazie alla chemioterapia? Certo.
A volte i risultati sono strabilianti.
Sui tumori del sangue la storia è diversa, non solo i risultati sono eccezionali ma nel tempo le percentuali di guarigione (di guarigione, non sopravvivenza) sono aumentate in maniera vertiginosa! Ed in questi casi il merito è solo della chemioterapia. Cosa facciamo allora, buttiamo via tutto perché qualcuno dice che anche l'aglio al forno cura il cancro?
Che la chemio non sia LA cura per il cancro l'ho ripetuto fino allo sfinimento. È uno dei metodi a disposizione che in alcuni casi da solo in molti altri di supporto ad altre terapie, aumenta le possibilità di successo. Eppure i ciarlatani della medicina battono questo tasto, la "cura per il cancro" è la chemioterapia: non è vero.
Dire che la chemioterapia è inefficace in ogni caso è una bugia bella e buona.
Faccio un altro esempio per capire anzi, userò lo stesso metodo che usano molti ciarlatani, solo che loro lo pubblicano nel sito di ufologia, questi medici lo hanno pubblicato in una rivista scientifica.
Per rendere l'effetto più evidente utilizzerò un caso "disperato" di quelli tosti, giusto per non giocare sulle "interpretazioni".
Analizziamo una "testimonianza di guarigione" da parte della chemioterapia.
Si tratta di un caso di carcinoma polmonare inoperabile. Quindi un caso gravissimo.
Un uomo di 62 anni con tumore polmonare esteso ai bronchi con metastasi alla pleura, al mediastino ed ai linfonodi, il paziente aveva anche un'insufficienza renale. Questa è la TAC polmonare, le frecce rosse indicano una massa chiara e ramificata: è il tumore (l'immagine TAC è come una "fetta" del torace: in basso al centro una vertebra, davanti in corrispondenza di una depressione quel rettangolino chiaro è una "fetta" dello sterno), in particolare le metastasi ai linfonodi (sul lavoro originale altre immagini).
Al momento dell'intervento si rinuncia, la situazione è drammatica e non è possibile asportare il tumore.
Esiste una sola possibilità: tentare con la chemioterapia a ridurre le dimensioni del tumore e poi operare. Difficile, molto difficile ma si prova.
Quattordici cicli di chemioterapia, ben tollerati con scarsi effetti collaterali.
Alla fine dei cicli nuovo controllo TAC, eccolo:<
Avete visto bene. Scomparso.
Ricordate la TAC di prima? Ebbene, il tumore è stato curato. Completamente. Dalla chemioterapia. La maledetta, tossica, velenosa, chemioterapia.
Il paziente è stato poi operato per esame istologico e per controllo intraoperatorio. Confermata la natura della lesione.
Immaginate se un caso come questo lo avesse presentato un guaritore qualsiasi. Non si sarebbe gridato al miracolo o si sarebbero formati comitati spontanei e gruppi su Facebook?
Ecco la prova che questo portentoso farmaco funziona: si chiama chemioterapia.
Non è sempre così, questo è solo un esempio di come vengono distorti i fatti da chi per ignoranza o malafede non vuole rendere nota la realtà.
Naturalmente questo caso è stato documentato, impostato e pubblicato in una rivista scientifica e non al congresso internazionale anticellulite (come fa Tullio Simoncini) così io medico se cerco informazioni su quel chemioterapico per quella terapia ho un caso su cui basarmi e non devo andare dall'estetista per sapere come curare i miei pazienti.
Ecco, questi sono fatti non chiacchiere.
Si tratta di un'eventualità fortunata (anche molto), certamente, ma serva a chi pensa che la chemio sia solo un sadico passatempo di medici cattivi.
Lo stesso fenomeno (ripeto che mi riferisco a guarigioni "eclatanti", giusto per mostrare gli effetti potenti della chemio, nei tumori solidi la chemio non ha scopo curativo diretto) avviene in tanti altri tipi di tumore come è successo in tumori del colon con metastasi al fegato inoperabili, gravi tumori ginecologici (associata alla radioterapia), allo stomaco o per aggressivi sarcomi alle tube con metastasi, o all'utero e persino per tumori molto rari e con poca esperienza terapeutica (per esempio la remissione completa di un tumore della ghiandola lacrimale). Non va sempre così ma vite umane risparmiate ne abbiamo tante. Ne vale la pena o no? Negli anni inoltre i protocolli chemioterapici si sono personalizzati, raffinati, perfezionati. Si provano continuamente nuovi metodi di somministrazione rosicchiando "vita" alla malattia anche poche settimane (ad esempio "localizzati", direttamente sul tumore, come in questo caso, è uno studio in doppio cieco paragonato al placebo, 3 mesi in più di sopravvivenza).
Nel caso di uno dei tumori oggi più curabili (quello del testicolo) in circa 60 anni (dagli anni 50), la terapia chirurgica è rimasta praticamente invariata mentre la chemioterapia si è perfezionata e così si è passati da una sopravvivenza (a cinque anni) del 60% circa ad una attuale del 90% circa. Un guadagno di 30 vite su 100 è poco? Nei linfomi si è passati da circa il 30% di sopravvivenza a cinque anni della metà degli anni 60 all'80% di oggi!
E se qualcuno pensa sia poco, quanto sarebbe quantificabile un guadagno di vite per giustificare una terapia in medicina?
E se non esistono alternative migliori, cosa propongono quelli che criticano la chemioterapia?
Queste sono domande alle quali non risponde nessuno dei critici che parleranno solo delle sconfitte con termini catastrofisti e terroristici: fallimento della medicina, medicina assassina, terapie velenose.
Lo scopo principale della chemioterapia quindi non è quello di "guarire" un tumore: in genere il suo uso serve a facilitare o l'asportazione chirurgica della neoplasia (quindi a farlo diminuire di dimensioni o estensione in vista dell'intervento) o per diminuire il rischio di metastasi o recidive dopo un intervento. Si chiamano "protocolli adiuvanti" o "neoadiuvanti". Se la chemio riduce le dimensioni di un tumore anche solo del 20%, la sua rimozione sarà più semplice, la sua disseminazione meno violenta e così via, come è successo in questo tumore allo stomaco (2 cm di diametro) che prima sottoposto a chemioterapia è stato operato: all'esame istologico nessuna traccia di malattia residua, completamente curato. Ecco l'aspetto delle cellule (al microscopio, esame istologico), prima e dopo la chemioterapia:
Campione istologico, cellule di adenocarcinoma gastrico, prima della chemioterapia Copyright ©2010 Wang et al; licensee BioMed Central Ltd. |
Campione istologico, cellule normali, dopo la chemioterapia Copyright ©2010 Wang et al; licensee BioMed Central Ltd. |
Per farmi capire ancora meglio: in caso di metastasi al peritoneo (è una "membrana che ricopre gli organi addominali), spesso si assiste ad una "disseminazione" vastissima. Solo a guardarla si ha idea della tragicità della situazione. Si vedono centinaia di piccoli noduli di 4-6 millimetri che coprono l'intero peritoneo.
In questo caso non hai nessuna possibilità di "rimuovere" con la chirurgia i noduli, è praticamente impossibile, oggi hai poche chances: la chemioterapia è una di queste.
Può riuscire (e ci riesce spesso) a far scomparire la maggioranza delle lesioni, le riduce di volume, ne blocca la crescita. In questo caso avremo perlomento allungato l'aspettativa di vita della persona e diminuito le sue sofferenze.
È poco?
Per me no.
Assieme alla chemio esistono altre armi ed ultimamente la ricerca si sta aprendo a nuove forme di cura.
Un altro caso che può spiegare come anche le cure standard hanno risultati incredibili è questo: una donna con un melanoma che sviluppa successivamente metastasi al retto, alla vescica, ai linfonodi ascellari, alle ossa ed in altri tessuti morbidi. Un caso praticamente disperato. Ma con l'intervento chirurgico, la radioterapia, la chemioterapia e l'uso di un vaccino sperimentale (che sta dando buoni risultati soprattutto nel melanoma) si ha la remissione totale della malattia. Dal momento della comparsa delle metastasi, dopo più di quattro anni non vi è nessuna traccia del tumore. Remissione totale.
Questi risultati "sconvolgenti" della medicina arrivano nei siti "alternativi"? Mai. E non sono casi singoli o rari.
I risultati quotidiani non fanno notizia (proprio perché "abituali") ne della cura per il cancro emergono solo gli insuccessi.
Bisognerebbe gioire per questi progressi, ammirare chi li ottiene, felicitarsi con i pazienti che ce la fanno, sostenere la ricerca e gli studi, incoraggiare chi si cura e chi cura, incoraggiare, non distruggere. Essere fieri del fatto che l'uomo riesca a sconfiggere una malattia terribile, mortale, detta ancora "inguaribile", invece no, i ciarlatani spargono il panico, demoralizzano, spezzano i sogni.
Parlare di "cura del cancro" in generale è sbagliato. Sarebbe come parlare di "cura delle infezioni". Di infezioni ne esistono centinaia ed ognuna è causata da un agente patogeno (virus, batterio, fungo...). Non esiste LA cura delle infezioni ma le infezioni si curano in qualche modo (antivirali, antibiotici, antimicotici...). Se io dicessi che la cura per le infezioni è l'antibiotico sbaglierei. Un antibiotico (quale? Di quale famiglia? Con che azione?) è la cura per una o alcune infezioni, un altro curerà altre infezioni e per altre ancora saranno inefficaci gli antibiotici e serviranno degli antimicotici o dei batteriostatici e così via.
Chi vi propina dunque la falsa "cura per il cancro" sta semplicemente prendendovi in giro.
Come si cura il tumore al collo dell'utero non si cura quello al colon e come si cura quello ai polmoni non si cura il melanoma.
L'importante è fare qualcosa.
Vedremo qualche altro esempio nella terza parte dell'articolo.
Alla prossima.
Grazie a D.S.
ho conosciuto una persona che mi ha raccontato di essere stata operata al seno, ma di non essersi voluta sottoporre a radioterapia dopo l'intervento perchè ha preferito rivolgersi a un medico che cura queste patologie con l'alimentazione. ora, io le auguro ogni bene... ma non credo che una particolare alimentazione possa sostituire una radioterapia. soprattutto mi chiedo con che coscienza questo 'medico' possa accettare che un suo paziente si sia sottratto ad un ciclo di radioterapia.
RispondiEliminaCiò che balza più all'occhio in questo tipo di discorsi sono le motivazioni per le quali chi denigra i chemioterapici vorrebbe sospenderli: perché secondo loro, sono solo un metodo di guadagno, e che anzi sono causa stessa della morte, non già la malattia, che secondo loro sparirebbe da solo. Un delirio totale, parlare con queste persone è totalmente inutile.
RispondiEliminaStanding ovation. Un articolo così chiaro sugli effetti della chemio non l'avevo ancora letto, la maggior parte si fermano ai pericoli e non spiegano perché la si usa su così tanti casi.
RispondiEliminaUn articolo chiarissimo ed inoppugnabile, come sempre. Anche io mi stavo dedicando alla "questione del 5%", sbandierata SEMPRE da ogni 'alternativo'. Ti segnalo la (presunta, sempre presunta fino a che non si tratta di documenti certificati) autobiografia dell'autore della richiesta al senato australiano: http://en.wikipedia.org/wiki/User:Don_Benjamin
RispondiEliminaA quanto pare dovrebbe essere un ingegnere elettrico in pensione (ed uno "scienziato sperimentale", definizione quanto mai vaga)
Articolo da incorniciare. Complimenti.
RispondiElimina@WeWee: l'immagine TAC è come una "fetta" del torace: in basso al centro una vertebra, davanti in corrispondenza di una depressione quel rettangolino chiaro è una "fetta" dello sterno
Aggiungerei anche che il paziente è steso a pancia in su, con i piedi verso chi legge e la testa che entra dentro lo schermo del computer.
La proiezione radiologica non è molto intuitiva, considerando anche che le immagini dei libri sono quasi tutte proiezioni anatomiche.
@WeWee: Ecco l'aspetto delle cellule (al microscopio, esame istologico), prima e dopo la chemioterapia
Non sarebbe preferibile precisare che sono state utilizzate due colorazioni diverse (anche senza scendere nei dettagli)? Giusto per prevenire eventuali accuse.
@Radiologi che leggono questo blog
Piccola curiosità mia, per i radiologi che leggono questo blog. A che livello siamo? Azzarderei che siamo dalle parti di T4-T5 se ho riconosciuto l'aorta ascendente, discendente e le diramazioni bronchiali ma non ne sono sicuro.
Non mi torna la massa allungata posta dorsalmente all'aorta ascendente (arterie polmonari in una sezione strana?) e la massa tondeggiante bianca posta più a sinistra (a destra nell'immagine).
wewee forse sono fuori tema ma penso che se postassi il commento nel 3d relativo (vaccini) probabilmente passerebbe inosservato. oggi ho ascoltato la radio che più volte ti ho citato ed era presente una rappresentante della lav. per farla breve questa persona, pur di difendere i diritti degli animali non ha esitato a mettere in dubbio la validità di qualsiasi vaccino. dapprima ho pensato ad una valutazione personale ma poi, sentendo che la stessa citava dossier ufficiali della LAV ho approfondito e ho trovato questo:
RispondiEliminahttp://www.lav.it/index.php?id=1080
ti risparmio la quantità di bestialità dette nella trasmissione con conduttore e ospiti tutti ad annuire, dallo squalene al mercurio ecc.
Ho una buona notizia da fonte giuridica: chiunque può segnalare un decesso concausato dalle terapie dei ciarlatani (in particolar modo medici che non informano il paziente su ogni cosa riguardi le terapie appurate e quelle bufaline) ed il magistrato che raccoglie la segnalazione deve procedere d'ufficio: a costui toccherà poi raccogliere tutto il materiale e provare che si è trattato di omicidio colposo.
RispondiEliminaSe, invece, il soggetto è vivo ed ha rifiutato le terapie mediche a favore di quelle inutili dei ciarlatani, può esporre (e solo lui può farlo) denuncia per lesioni.
@verduz
RispondiEliminacontrolla in questo sito, è il tronco polmonare + arteria polmonare il primo, la seconda massa non ho capito quale tu intenda :)
@Robinet Ahimè ho ascoltato anch'io la trasmissione condotta da uno che si è montato la testa (senza averla) ma non l'ho ascoltata tutta in quanto ero al lavoro ma mi è bastato sentire la ciarliera dottoressa affermare che il mercurio (a suo dire) ancora presente nei vaccini è responsabile dell'autismo per giudicare il livello di informazione, di attendibilità e di serietà della suddetta sproloquiante. E' solo un esempio del danno che questa radio sta producendo. Chi la gestisce ha chiari interessi economici e commerciali e nel recente passato e nel futuro anche POLITICI. Per fortuna il loro bacino di audience è limitato e, per fortuna, in continua diminuzione e pur tuttavia sono comunque pericolosissimi.
RispondiElimina@ Ilario:
RispondiEliminaAnche io mi stavo dedicando alla "questione del 5%", sbandierata SEMPRE da ogni 'alternativo'.
E' un'evidente montatura. C'è da stabilire se quei numeri siano letti così in malafede o per incapacità nel leggerli. Ammetto che quelle statistiche sono molto confuse e complicate, ma alla fine è solo un questionario (antiquato) con scopi etici, non di valutazione clinica.
@ verduz:
Non mi torna la massa allungata posta dorsalmente all'aorta ascendente
E' la polmonare in taglio longitudinale, l'altra, se ho capito a quale ti riferisci è la sezione dell'aorta discendente.
@ robinet:
ti risparmio la quantità di bestialità dette nella trasmissione con conduttore e ospiti tutti ad annuire, dallo squalene al mercurio
Qualche tempo fa mi interessavo agli argomenti della LAV che ritenevo interessanti. Quando ho visto che basano quasi tutti i loro concetti su sciocchezze, complotti, dicerie e bufale li ho abbandonati. Credo sia anche questa la ragione del loro fondamentale insuccesso come associazione.
@ Yari:
a costui toccherà poi raccogliere tutto il materiale e provare che si è trattato di omicidio colposo.
SE è un omicidio colposo, in quanto il guaritore, somministrando nulla, quasi mai causa la morte del paziente che in genere avviene per malattia. Per questo al massimo vengono condannati per truffa, reato amministrativo, banale che non è nemmeno percepito come "grave".
@ Thhh:
controlla in questo sito
Bel sito, interessante.
@ Maverick:
Per fortuna il loro bacino di audience è limitato e, per fortuna, in continua diminuzione e pur tuttavia sono comunque pericolosissimi.
A proposito di pericoli, discutendo di paranoie causate da certi incoscienti, mi raccontavano di un povero medico di famiglia che seguiva un anziano signore un po' svampito, andandolo a visitare a domicilio mensilmente. Qualche tempo fa lo stesso signore, convinto che il vaccino anti influenzale somministrato dal suo medico gli avesse provocato chissà quali malanni, all'ennesima visita a casa ha accolto il medico con il fucile da caccia sparandogli ed uccidendolo sul colpo.
Che male vuoi che facciano queste sciocchezze...
Thhh:controlla in questo sito
RispondiEliminaSito interessante. Sfortunatamente non vengono indicati i piani di sezione e le didascalie sono imprecise (errori di battitura).
@WeWee: E' la polmonare in taglio longitudinale, l'altra, se ho capito a quale ti riferisci è la sezione dell'aorta discendente.
Sospettavo che lo fosse, grazie per la conferma.
L'altra massa non è l'aorta discendente (quella che si trova in stretto rapporto con la vertebra). Mi riferivo a quella posta lateralmente a quello che sembra essere il bronco sinistro. Stando al sito linkato Thhh, dovrebbe essere una sezione di arteria polmonare sinistra (numero 7 dell'immagine 10).
Grazie per quest'articolo, interessate e, a tratti, rassicurante.
RispondiEliminaLeggendolo mi è venuto il dubbio che le persone le quali, per loro fortuna, non hanno mai avuto a che fare con la chemioterapia, o la cura di una qualche forma di cancro in genere, non abbiano i mezzi per distinguere, o siano portati a fare confusione, tra guarigione e sopravvivenza.
Anche io non so se le percentuali che può capitare di leggere su pubblicazioni non specifiche, si riferiscano ad una remissione completa, o a sopravvivenza a 5 o più anni.
Questa "ignoranza" può essere sfruttata dai ciarlatani per evidenziare come i protocolli approvati non offrano altro che "allungamenti della sofferenza", mentre le loro squallide "cure" portino alla vera guarigione.
@ verduz: la regione della "carena" tracheale, ovvero quella indicata dalla freccia, è di solito situata davanti al corpo della D6.
RispondiEliminaBravo Wewee!
@genesis61: la regione della "carena" tracheale, ovvero quella indicata dalla freccia, è di solito situata davanti al corpo della D6.
RispondiEliminaMa a livello della sesta vertebra toracica non dovrebbe già essere visibile il cuore (le vertebre cardiache di Giacomini vanno da T5 a T8)?
O questo è in qualche modo giustificabile dall'età o dalle condizioni del paziente (trachea completamente intratoracica, ad esempio)?
@maverick. penso tu sia della mia zona se senti la radio in questione. cmq non ti nascondo che per me è fonte inesauribile di risate. so che, come wewee insegna, ci sarebbe poco da ridere, però sentire a che livelli di follia arrivano certe persone può mettere di buon umore :)
RispondiEliminaio e parecchi miei amici siamo ascoltatori "assidui"....
@ WeeWee:Salve!è da qualche mese che ho scoperto questo blog e ti faccio i miei più grandi complimenti!A proposito di questo articolo,vorrei portare la mia piccola esperienza.Nel 2003 il mio fidanzato(all'epoca 23enne)è stato operato per un tumore al testicolo.In seguito ha fatto qualche ciclo di chemioterapia anche perchè i linfonodi addominali apparivano ingrossati.E' ovvio che non si è trattato di un bel periodo e alcuni effetti collaterali sono stati inevitabili:caduta dei capelli ma soprattutto delle febbri molto alte e una grande spossatezza.
RispondiEliminaMai a lui o a uno dei familiari è venuto in mente di chiedere pareri a cosiddetti medici "alternativi"...se ancora oggi sto accanto alla persona che amo lo devo solamente alla medicina ufficiale e ai medici del reparto oncologico che sono stati sempre disponibili a chiarire ogni dubbio.
...se ancora oggi sto accanto alla persona che amo lo devo solamente alla medicina ufficiale
RispondiEliminaFelicissimo per il tuo fidanzato...ed anche per te.
Grazie per la testimonianza.
:)
@Robinet: Purtroppo la radio in questione è ascoltabile anche in streaming e però io riesco talora ad ascoltarla in diretta in quanto abito in una zona borderline. Effettivamente io ed alcuni amici troviamo nell'ascolto (saltuario) di alcune trasmissioni motivi di ilarità. Rimane la constatazione che non tutti quelli che la ascoltano ridono. Molti, troppi, credono alle fandonie che i vari conducatores propalano. In un tempo non lontano, su invito del fondatore della radio oramai defunto, condussi una trasmissione che andava in onda al mattino del Sabato dalle ore 7.00 alle 12.00 proprio in quella radio. Mi divertii moltissimo ma ad un certo punto lasciai l'incarico volontariamente concludendo il mio commiato con la seguente frase: "Sono lieto di essere stato ospite di questa radio, sono contento di abbandonarla. Vado via senza lasciare scie chimiche….." Lo staff salutò la mia partenza con esplosioni di gioia, il resto lo conosci. Prima o poi finiranno su Striscia la Notizia (Scherzi a parte).
RispondiEliminaWeWee,
RispondiElimina"SE è un omicidio colposo, in quanto il guaritore, somministrando nulla, quasi mai causa la morte del paziente che in genere avviene per malattia. Per questo al massimo vengono condannati per truffa, reato amministrativo, banale che non è nemmeno percepito come "grave"."
Certo, "se". Ipotizziamo che il medico in questione (ossia il medico ciarlatano) sconsigli le terapie mediche a favore di quelle finte e non informi il paziente (cosa che avviene quasi sempre, a quanto pare), l'ammalato segue i consigli di questo ciarlatano e muore perché effettivamente la malattia non è stata curata (o frenata) mentre era possibile farlo con le terapie mediche, è omicidio colposo.
Ai fini giuridici non importa se il ciarlatano somministri acqua che non fa male o bicarbonato di sodio.
Il fatto importante che porta a giudicare l'omicidio colposo è che al consiglio di sputare in faccia alle cure mediche si aggiunge la mancata informazione sui rischi. Evitare una morte equivale, per legge, a causarla.
Altro discorso è se, invece, il medico informa completamente il paziente degli eventuali rischi e quest'ultimo sceglie comunque una morte certa (terapie non mediche) a probabile prolungamento della propria vita (terapie mediche).
Refuso:
RispondiElimina"Evitare una morte..."
NON evitare una morte ;)
@ verduz: la posizione del cuore è molto più variabile ("in piedi" o "sdraiato") rispetto a quella di trachea/bronchi ed esofago ... per altro si vede il cono di emergenza dell'aorta e il tronco comune delle polmonari, che sono subito sopra gli atri ...
RispondiEliminaPer i radioterapisti che, come me, hanno iniziato nell'era pre-simulatori TC, questi riferimenti ai reperi ossei erano preziosissimi ...
@ Wewee: ovviamente spero che il paziente del caso in oggetto abbia, appunto fatto della radioterapia (di "consolidamento", come si dice...) dopo la cht, altrimenti, diciamolo, spesso questi risultati sono temporanei
ovviamente spero che il paziente del caso in oggetto abbia, appunto fatto della radioterapia
RispondiEliminaNel case report la descrizione si ferma al momento della chirurgia e dell'istologico che poi erano l'oggetto dell'esame caso.
In ogni caso il punto era proprio (per la ricerca) dimostrare l'efficacia di un trattamento chemio non considerato di prima linea.
ciao,dopo la visione della conferenza di lugano vorrei avere piu' riferimenti sull agopuntura,come we wee ha esposto la materia mi ha interessato,ecco,qualcuno ha qualche link a tema?non ne posso piu' di ripetere riascoltare le medesime balle delle mie naturoinquiline[le quali entrambe lavorano per neils yard,una specie di boutique dell alternativo in covent garden...il resto ve lo lascio immaginare)
RispondiEliminaqualcuno ha qualche link a tema?
RispondiEliminaPer cominciare potresti dare un'occhiata ai miei vecchi articoli sull'argomento,
qui e qui. In giro per la rete (soprattutto in inglese) si trova tanto per approfondire comunque...
Ma a nessuno è venuto in mente di sottolineare che questo "miracolo" della scienza medica è avvenuto in un italianissimo Ospedale ... il Cardarelli di Napoli ???
RispondiEliminaUn altro ottimo post, molto chiaro e rassicurante.
RispondiEliminaC'è solo un passaggio che non mi quadra:
Ma con l'intervento chirurgico, la radioterapia, la chemioterapia e l'uso di un vaccino sperimentale (che sta dando buoni risultati soprattutto nel melanoma) si ha la remissione totale della malattia.
Un vaccino? Per i tumori? Puoi spiegare brevemente?
Un vaccino? Per i tumori? Puoi spiegare brevemente?
RispondiEliminaDa qualche anno sono in sperimentazione alcuni vaccini che proteggerebbero (o in alcuni casi aiuterebbero la cura) dai tumori. E' il caso del tumore mammario, del melanoma, del tumore al colon, al polmone e del tumore ovarico. Siamo ancora in fase sperimentale ed anzi in alcuni casi si è assistito ad un sostanziale fallimento mentre in altri i dati sono molto incoraggianti. Il vaccino riconoscerebbe degli antigeni sulla superficie delle cellule tumorali (e solo su quelle, non su quelle sane), facendole attaccare dal sistema immunitario eliminandole. Le speranze migliori provengono dalla prevenzione delle recidive. In ogni caso le sperimentazioni si riferiscono a vaccini combinati con le terapie già utilizzate (chemio, radio).
Un vaccino "indirettamente" antitumorale è quello contro l'HPV, il virus che causa il cancro del collo uterino.
Un vaccino? Per i tumori? Puoi spiegare brevemente?
RispondiEliminaGli immunologi che leggono questo blog possono essere più precisi.
In breve:
Che i tumori possano generare risposte immunitarie è noto fin dagli Anni 50.
In esperimenti sui topi è stato osservato che dopo aver indotto ed asportato un tumore, il trapianto delle cellule tumorali asportate (nello stesso topo) veniva asportato. Ciò non avviene in topi identici o se il trapianto proviene da un altro tumore.
Questo tipo di protezione è dato dai linfociti T (topi, geneticamente identici ad A, che hanno ricevuto linfociti T da un topo A, rigettano il trapianto di cellule tumorali provenienti da A).
In generale, si assiste ad una infiltrazione di cellule del sistema immunitario (sia specifico che innato) anche nei tumori umani, ma questa infiltrazione è spesso inefficace a contenere la crescita tumorale.
Il tumore possiede infatti molti meccanismi (tolleranza, ridotta espressione di molecole, anergia, ecc.) che gli permettono di sfuggire al controllo da parte del sistema immunitario.
Questo sta alla base della possibilità di utilizzare l'immunoterapia nella cura dei tumori.
Nel caso dei vaccini si utilizzano antigeni provenienti dal tumore del paziente stesso somministrati in modo tale da attivare una risposta immunitaria nel paziente (ci sono molti modi) contro le cellule tumorali che esprimono questi antigeni.
Altri approcci prevedono l'utilizzo di anticorpi (come nel "siero" contro il veleno di serpente) o di particolari molecole che "stimolano" la risposta immunitaria.
Fonte: Immunologia Cellulare e Molecolare - Abbas - sesta edizione
@WeWee: Un vaccino "indirettamente" antitumorale è quello contro l'HPV, il virus che causa il cancro del collo uterino.
Aggiungerei anche quello contro l'epatite B. Spesso si mette in dubbio l'efficacia dei vaccini, argomentando erroneamente che la diminuzione dell'incidenza delle malattie sia dovuta esclusivamente ad un miglioramento delle condizioni igieniche.
Sappiamo che l'infezione da epatite B è associata allo sviluppo di epatocarcinomi (anche se con meccanismi diversi da quanto avviene con HPV per i tumori al collo dell'utero).
Questo virus è endemico in Asia, regione che mostra una elevata incidenza di epatocarcinomi. A seguito dell'introduzione della vaccinazione contro l'epatite B della popolazione di Taiwan si sta osservando una diminuzione dell'incidenza di questo tipo di tumore.
REFUSO:
RispondiEliminail trapianto delle cellule tumorali asportate (nello stesso topo) veniva asportato
Ovviamente intendevo rigettato.
Il trapianto delle cellule tumorali asportate (nello stesso topo) veniva rigettato.
@ WeWee e verduz.
RispondiEliminaMolte grazie, tutto chiaro.
Ho imparato qualcosa di nuovo.
comunque vada, complimenti, soprattutto per il lavoro fatto e per il tempo dedicato ad informare tramite il blog.
RispondiEliminaUna cosa che mi salta agli occhi, e che voglio segnalare, è l'assoluta fiducia nella medicina cosiddetta ufficiale e l'altrettanto assoluta sfiducia in quella che si definisce medicina alternativa e che qui è paragonata alla stregoneria (quando va bene) o alla truffa in tutti gli altri casi.
Personalmente mi sento di scrivere che, da quanto ho potuto vedere, i morti per chemioterapia superano i morti per tumore (faccio riferimento a bambini malati).
ci tengo a precisare che le mie affermazioni non vogliono essere in alcun modo scientifiche ma si limitano a riportare la mia esperienza personale.
Rispetto a quanto leggo nel sito e nei commenti, mi sembra strano che, d'incanto, spariscano le morti iatrogene. Eppure, questo sì è scientifico, le cause iatrogene sono tra le prime cause di morte nei paesi cosiddetti sviluppati. Eppure la sempre più radicale "farmacologizzazione" delle cure è un vero e proprio problema, fonte di non poche conseguenze "collaterali". Eppure, anche se ultimamente non se ne parla più sui "grandi" mezzi (nel senso che non sono interi) di informazione, gli episodi di medici che non fanno altro che seguire le indicazioni degli informatori scientifici non mancano. Eppure non mancano quei medici, impegnati in prima linea nei grandi ospedali pubblici, che si pongono più di una domanda sull'uso, sull'opportunità e sull'efficacia della chemioterapia. Eppure non mancano, nella storia ufficiale della medicina, casi di medici che, pur affermando il vero, sono stati derisi ed attaccati dalla "medicina ufficiale" di volta in volta imperante (le infezioni trasmesse con le mani sporche). Bisogna ammettere, edulcorando così la colpa della medicina, che non solo in questo ambito si sono commessi e si commetteranno errori (Galileo, Giordano Bruno). Eppure non mancano i casi in cui la patologia è stata affrontata efficacemente con il solo uso del placebo (magia? o, piuttosto, attivazione dell'autoguarigione?).
Come si risponde a questa niente affatto esaustiva serie di "eppure"?
Io conserverei (e conservo) i mei dubbi. Su tutto. E', in fondo, un metodo scientifico per affrontare i problemi. Anzi, è il METODO scientifico.
Vorrei chiudere con qualche domanda:
CCSVI, che farne? Perché la neurologia la avversa?
Cannabis, che farne? perché la medicina "ufficiale" non prende una posizione in merito?
...
http://cancerres.aacrjournals.org/content/69/6/2260.full#target-3
che credito dare a questo articolo? Non è di Simoncini e neanche, credo, sia stato sponsorizzato da lui.
Un saluto a tutti.
Vi leggo con attenzione (anche se non sempre: devo pur vivere!)
M
da quanto ho potuto vedere, i morti per chemioterapia superano i morti per tumore (faccio riferimento a bambini malati).
RispondiEliminaHai visto malissimo, credimi. Quanti pazienti oncologici hai seguito nella tua vita?
Eppure, questo sì è scientifico, le cause iatrogene sono tra le prime cause di morte nei paesi cosiddetti sviluppati.
E' scientifico anche il fatto che in caso di malattia sei libero di rivolgerti a maghi o di lasciarti morire. Nessuno ti ricovera in maniera coatta in ospedale o ti obbliga ad assumere farmaci.
In via alternativa puoi trasferirti anche subito in Rwanda o in Benin, dove le "morti iatrogene" non credo facciano notizia.
CCSVI, che farne? Perché la neurologia la avversa?
Tanto è "avversa" che Zamboni lavora in un ospedale pubblico, sperimenta nel pubblico, partecipa a congressi scientifici e chiede, una volta per tutte, di piantarla con le polemiche. Non è un ciarlatano, lui.
Cannabis, che farne? perché la medicina "ufficiale" non prende una posizione in merito?
La prende da anni, il fatto che tu non la conosca non ti permette di trarre conclusioni affrettate.
che credito dare a questo articolo? Non è di Simoncini e neanche, credo, sia stato sponsorizzato da lui.
Non è sponsorizzato da lui, quello è un articolo scientifico, Simoncini non sa nemmeno cosa voglia dire la parola "scienza". Dell'argomento ne ho discusso ripetutamente nel blog, cerca e troverai.
Saluti.
Io conserverei (e conservo) i mei dubbi. Su tutto. E', in fondo, un metodo scientifico per affrontare i problemi. Anzi, è il METODO scientifico.
RispondiEliminaSarà, ma tutti quelli che scrivono questa frase non hanno alcun dubbio, anzi, sono assolutamente convinti che la medicina sia il male e i ciarlatani truffatori il bene.
Ti dico solo una cosa per stroncare la questione: puoi portare tutti i casi di malasanità che siano stati registrati in tutta la storia dell'umanità, nessuno di essi dimostra che i ciarlatani hanno ragione a vendere la loro robaccia.
Punto.
Eppure non mancano, nella storia ufficiale della medicina, casi di medici che, pur affermando il vero, sono stati derisi ed attaccati dalla "medicina ufficiale" di volta in volta imperante (le infezioni trasmesse con le mani sporche). Bisogna ammettere, edulcorando così la colpa della medicina, che non solo in questo ambito si sono commessi e si commetteranno errori (Galileo, Giordano Bruno).
RispondiEliminaadoro che questi siano gli esempi sempre riportati. Perché sono tutti esempi in cui il sistema ufficiale NON usava il metodo scientifico e rifiutava l'alternativo, quando al contrario adesso si respingono gli alternativi perché NON usano il metodo scientifico.
Ufficiale non è uguale a metodo scientifico, e t'assicuro che se mi critichi qualche posizione di esperti (e ce ne stanno...) non basata sul metodo scientifico ma su credenze personali, ti applaudo :)
non basata sul metodo scientifico ma su credenze personali, ti applaudo
RispondiEliminaIl presidente del CNR, raro esempio di idiozia ai vertici scientifici. Quando l'ho sentito parlare di pareri religiosi legandoli a quelli scientifici mi sono venute le emorroidi.
Un mio zio ha fatto la chemio anni fa. Nel suo caso, non ha avveritito alcun effetto collaterale,ed il tumore è scomparso. Lui lo aveva all'intestino.
RispondiEliminaAdesso è ancora vivo ma è molto anziano (ha più di 90 anni), con tutti i problemi dovuti all'età.
Un'altra mia zia (l'unica nella mia famiglia a morire per un tumore, tutti gli altri sono guariti) aveva debellato i suoi tumori con la chemio, ma curarla era impossibile. Il suo DNA era difettoso. Guariva da un tumore (senza metastasi) e ne prendeva un'altro, dopo sei mesi, in locazione e di natura totalmente differente dal precedente.
Mia zia ha avuto il tumore al seno 5 anni fa. Scoperto allo stadio iniziale, si è dovuta limitare alla chirurgia e alla radio. da allora nessun problema.
Un'altra mia zia ha avuto un tumore al seno da 10 cm. Non ricordo che tipo di cure ha fatto (ma le sono state prescritte dal medico dell'ospedale in cui è stata operata, non da un ciarlatano), ma è guarita anche lei.
Si deve stare molto attenti alle teorie del complotto comunque. Circa 10 anni fa avevo iniziato a crederci a qualcuna di esse, coisì ho cominciato ad effettuare delle ricerche. Scoprendo che nel 99% dei casi, le teorie del complotto nascono da rigurgiti nazifascisti.
RispondiEliminaPossibile che ancora oggi debba girare questa storia del sondaggio di natural news in cui il 75% dei medici non sceglierebbe la chemioterapia? Possibile che io debba ancora discutere su facebook con gente che condivide questo tipo di robaccia? Non ne posso più! Scusate lo sfogo ma davvero, dover ricacciare articoli di 3/4 anni fa per sbugiardare sti soggetti mi fa una rabbia assurda..
RispondiElimina