Questo articolo nasce da una riflessione sorta in seguito ad alcuni messaggi mail che mi sono arrivati in questi anni di blog. Non so se si tratti di una riflessione amara o solo della constatazione di un lato umano che avevo considerato poco importante.
Se ho iniziato quasi per caso a scrivere di medicine alternative e truffe mediche, con il tempo ho sentito una responsabilità più forte in ogni parola spesa sul blog. Mettere in guardia la gente dalle truffe sanitarie, spiegare la realtà in un mondo di illusioni, scoprire trucchetti ed imbrogli che rischiano di diventare una trappola per chi soffre mi ha molto gratificato nell'idea che qualcuno (anche una sola persona) avrebbe aperto gli occhi evitando di cadere nel baratro della ciarlataneria. Anche chi mi incoraggia a continuare ha la stessa motivazione: vuole capire.
L'ho fatto, ci ho provato almeno e sono fiero di averlo fatto. Nei messaggi che ricevo scopro che grazie al mio sforzo o ad una mia analisi qualcuno ha evitato di affidarsi a truffatori, non ha ceduto alle lusinghe dei ciarlatani, si è fidato della scienza. Qualcun altro ha capito di aver sbagliato fidandosi dell'istinto o semplicemente credendo alle parole (ipocrite) di falsi profeti della medicina. Altri, pur se ormai in ritardo per evitare la truffa, si sono resi conto di essere stati presi in giro ed hanno riservato parole feroci a chi li ha ingannati e manifestavano la speranza che altri non cadessero nello stesso loro errore. In tanti mi hanno detto di aver cambiato opinione dopo una mia spiegazione su una questione medica.
Bene quindi, la fatica è giustificata quando porta qualche risultato.
Ma non è una considerazione che posso utilizzare pienamente, non ne sono del tutto convinto.
Ho ricevuto dei messaggi di gente che mi chiedeva ulteriori spiegazioni su un guaritore (uno di quelli che ho criticato più ferocemente) dicendosi convinto della sua malafede ma mentre discutevamo (cerco sempre di rispondere a tutti anche a costo di sacrifici visto che il tempo non mi consente di essere sempre a disposizione su internet, mai su argomenti personali comunque) mi rivela che in quei giorni il ciarlatano era al capezzale del proprio parente malato di tumore per propinare i suoi medicamenti miracolosi, pagati tanti quattrini naturalmente.
Pensare che io stavo offrendo la mia disponibilità nel nome di un chiarimento mentre il ciarlatano era dall'altra parte che contava soldi percepiti con l'inganno mi ha colpito.
Quella persona che con me scambiava mail da un lato chiedeva informazioni sul ciarlatano tempestandomi di messaggi che parlavano di scienza, ragione, sofferenza, dall'altra pagava un ciarlatano che succhiava il sangue del suo parente ormai in fin di vita.
Ma che senso ha? Qual'era il mio ruolo in quel momento? Se a me non credi (e forse non credi nemmeno alla tua capacità di raziocinio) perchè mi scrivi?
Quella persona che con me scambiava mail da un lato chiedeva informazioni sul ciarlatano tempestandomi di messaggi che parlavano di scienza, ragione, sofferenza, dall'altra pagava un ciarlatano che succhiava il sangue del suo parente ormai in fin di vita.
Ma che senso ha? Qual'era il mio ruolo in quel momento? Se a me non credi (e forse non credi nemmeno alla tua capacità di raziocinio) perchè mi scrivi?
La figlia di un malato di tumore mi scrive arrabbiata perchè critico uno dei guaritori più in voga su internet. Secondo lei suo padre, gravemente malato di tumore, è stato guarito e sta bene per merito di questo guaritore.
Le rispondo che non posso che essere felice e che lei farebbe bene a diffondere i dati medici di suo padre, anche in forma anonima: se esiste una cura efficace contro il cancro, perchè tenerla nascosta? Pubblichiamo tutto, parliamone!
Lei mi promette di inviarmi la documentazione che è quasi pronta, la sta sistemando, sta facendo le fotocopie...poi scompare. Non la sento per due mesi. Le riscrivo per chiedere come sta suo padre e ricordarle che aspetto notizie. Il papà sta bene, "nonostante io non ci creda", la documentazione è quasi pronta, il tempo di ordinare tutti i dati e sarà a mia disposizione, così vedrò di cosa è stato capace quel guaritore.
Passa un altro mese.
La ragazza mi scrive che dopo aver provato con l'Aloe, le vitamine e le mandorle ora sta andando a Cuba per procurare il veleno di scorpione (articolo in preparazione, se ne sta parlando molto).
Le chiedo che senso avesse quel viaggio: se il papà sta bene come dice perchè utilizzare mille metodi alternativi e spendere un patrimonio?
Papà non sta bene dice lei, il tumore è ancora lì.
Ma non era guarito?
No, non lo era, la sua era solo una speranza. La documentazione non l'ha mai inviata, il padre a quanto pare è in fin di vita ma lei è felice di aver fatto ricorso alle cure del guaritore, non avrà guarito suo padre ma non lo ha fatto soffrire.
Le ho fatto, incredulo, i miei migliori auguri.
In quei mesi quindi, in fondo il guaritore rappresentava la speranza, l'illusione, io la realtà, quella dura e cruda, quella terribile. Tra i due personaggi ero io il "cattivo" ed il guaritore il "buono".
Per me sono constatazioni sconvolgenti visto che il mio lavoro l'ho scelto anche perchè si presuppone di interpretare la parte del buono, non di quello brutto e cattivo.
Le rispondo che non posso che essere felice e che lei farebbe bene a diffondere i dati medici di suo padre, anche in forma anonima: se esiste una cura efficace contro il cancro, perchè tenerla nascosta? Pubblichiamo tutto, parliamone!
Lei mi promette di inviarmi la documentazione che è quasi pronta, la sta sistemando, sta facendo le fotocopie...poi scompare. Non la sento per due mesi. Le riscrivo per chiedere come sta suo padre e ricordarle che aspetto notizie. Il papà sta bene, "nonostante io non ci creda", la documentazione è quasi pronta, il tempo di ordinare tutti i dati e sarà a mia disposizione, così vedrò di cosa è stato capace quel guaritore.
Passa un altro mese.
La ragazza mi scrive che dopo aver provato con l'Aloe, le vitamine e le mandorle ora sta andando a Cuba per procurare il veleno di scorpione (articolo in preparazione, se ne sta parlando molto).
Le chiedo che senso avesse quel viaggio: se il papà sta bene come dice perchè utilizzare mille metodi alternativi e spendere un patrimonio?
Papà non sta bene dice lei, il tumore è ancora lì.
Ma non era guarito?
No, non lo era, la sua era solo una speranza. La documentazione non l'ha mai inviata, il padre a quanto pare è in fin di vita ma lei è felice di aver fatto ricorso alle cure del guaritore, non avrà guarito suo padre ma non lo ha fatto soffrire.
Le ho fatto, incredulo, i miei migliori auguri.
In quei mesi quindi, in fondo il guaritore rappresentava la speranza, l'illusione, io la realtà, quella dura e cruda, quella terribile. Tra i due personaggi ero io il "cattivo" ed il guaritore il "buono".
Per me sono constatazioni sconvolgenti visto che il mio lavoro l'ho scelto anche perchè si presuppone di interpretare la parte del buono, non di quello brutto e cattivo.
In un altro caso una ragazza mi scrive criticando il mio operato che secondo lei significa "chiusura mentale" e critica ingiustificata nei confronti delle medicine alternative e dei guaritori quando, sempre secondo lei, esistono cure alternative che salvano di continuo persone in tutto il mondo.
Visto che personalmente non ho mai visto una sola persona guarire grazie ad una cura non scientifica le ho fatto presente che sarei stato curioso di conoscere un caso eclatante, anche per cultura personale e lei si è detta disposta a fornirmi i documenti di una persona a lei molto cara che si era affidata a cure ciarlatanesche per guarire dal tumore che l'aveva colpita.
Accetto la proposta.
Lei mi riscrive invitandomi a leggere quei documenti con mente aperta, senza pregiudizi perchè affidarmi quelle carte era un gesto di enorme fiducia. Naturalmente (come sempre) ho chiarito che il mio pensiero è per forza di cose "aperto" e senza pregiudizi: se una persona guarisce...guarisce, senza se e senza ma. Se una guarigione è dovuta alla sostanza A non si può fingere sia dovuta a B, le carte parlano chiaro e per questo sono fondamentali, in un certo senso sono anche una garanzia per chi chiede di capire meglio una cosa del genere, basarsi su fatti non è paragonabile al basarsi su "voci".
Poi la ragazza elenca tutta una serie di riconoscimenti nei confronti di questo guaritore, tutta la famiglia gli è grata, è un sant'uomo, è da far diventare un idolo dell'umanità per quello che fa ed ha fatto. Potrei essere d'accordo, ma se non conosco i fatti come faccio a giudicare?
Ricevo i documenti.
Lei mi riscrive invitandomi a leggere quei documenti con mente aperta, senza pregiudizi perchè affidarmi quelle carte era un gesto di enorme fiducia. Naturalmente (come sempre) ho chiarito che il mio pensiero è per forza di cose "aperto" e senza pregiudizi: se una persona guarisce...guarisce, senza se e senza ma. Se una guarigione è dovuta alla sostanza A non si può fingere sia dovuta a B, le carte parlano chiaro e per questo sono fondamentali, in un certo senso sono anche una garanzia per chi chiede di capire meglio una cosa del genere, basarsi su fatti non è paragonabile al basarsi su "voci".
Poi la ragazza elenca tutta una serie di riconoscimenti nei confronti di questo guaritore, tutta la famiglia gli è grata, è un sant'uomo, è da far diventare un idolo dell'umanità per quello che fa ed ha fatto. Potrei essere d'accordo, ma se non conosco i fatti come faccio a giudicare?
Ricevo i documenti.
Il povero parente della ragazza era affetto da un tumore avanzato ed inoperabile. La struttura medica che lo aveva seguito lo dimette consigliando chemioterapia palliativa a domicilio e terapia antidolorifica. Fu qui che i parenti si rivolsero al guaritore che naturalmente promise guarigione in poco tempo e senza grossi sacrifici economici. Voleva solo 500 euro per la visita ed altri mille euro per la prima "dose di terapia".
Poi serviva un anestesista per inserire un catetere assieme al radiologo e tutto questo si doveva fare in una sala operatoria di una clinica privata che naturalmente aveva un prezzo. Poi serviva anche il materiale operatorio, l'equipe, il prezzo della stanza. In più se la famiglia desiderava che il guaritore seguisse personalmente tutto l'iter servivano altri soldi per il suo pernottamento, il viaggio, il vitto...insomma, alla fine, la cura economica e disponibile, costò poco più di 12.000 euro.
Ma la ragazza mi scriveva che sono stati tutti ben spesi.
Dalla documentazione inviatami non era possibile fare grandi analisi: il paziente era come detto in fase terminale, fu effettuato l'intervento per eseguire la cura alternativa e fu riportato a casa.
Dopo una settimana il decesso.
Ma la ragazza mi scriveva che sono stati tutti ben spesi.
Dalla documentazione inviatami non era possibile fare grandi analisi: il paziente era come detto in fase terminale, fu effettuato l'intervento per eseguire la cura alternativa e fu riportato a casa.
Dopo una settimana il decesso.
Scrivo alla ragazza che me lo aveva annunciato e chiedo quale sarebbe stato il successo della cura, il parente era purtroppo morto (per la malattia, chiaramente) e tutto quel trambusto, quei soldi, quelle promesse, non erano stati inutili? L'aver dato oltretutto fiducia ad un truffatore, non è come insultare la memoria di un caro parente? Oltre alla malattia bisogna sopportare anche il peso della disonestà altrui?
No risponde lei, il parente è morto perchè c'era poco da fare ma il guaritore è stato gentilissimo, disponibilissimo e la persona è deceduta senza soffrire.
No risponde lei, il parente è morto perchè c'era poco da fare ma il guaritore è stato gentilissimo, disponibilissimo e la persona è deceduta senza soffrire.
Ecco perchè si trattava di un genio della medicina perseguitato senza motivo. Non perchè avesse avuto chissà quale risultato ma perchè aveva venduto una illusione.
Non aveva guarito nessuno aveva solo regalato (anzi, venduto a 12.000 euro) promesse senza poterle mantenere.
Non aveva guarito nessuno aveva solo regalato (anzi, venduto a 12.000 euro) promesse senza poterle mantenere.
La stessa cosa è successa ad un uomo scozzese: dichiarato inoperabile dai medici si affida ad un guaritore e per sostenere le spese necessarie inizia una raccolta fondi, viene coinvolto tutto il suo paese e la sua famiglia. Inizia la cura del guaritore e dopo poche settimane muore. Oggi la moglie si definisce "grata" al guaritore per tutto quello che ha fatto.
Altro messaggio tipico che ricevo è quello simile al caso del ragazzo affetto da una "strana" malattia.
Questa persona accortasi della comparsa di strane macchie sulla sua pelle che ricoprivano quasi tutto il suo corpo e di una febbre saltuaria si rivolge al medico. In ospedale la diagnosi è di porpora trombocitopenica di Werlhof (anche a lui ho chiesto qualche documentazione del caso).
Gli vengono prescritti degli esami del sangue, una terapia a base di cortisone e poi dei controlli molto stretti.
Il ragazzo, spaventato dalla novità si rivolge ad una guaritrice del suo paese, nota per effettuare "guarigioni sorprendenti".
Questa lo sottopone a sedute di pranoterapia, gli somministra dei beveroni di (presunte) erbe curative e si fa pagare 500 euro a "seduta" ma cosa più importante gli fa sospendere tutti i farmaci.
Il ragazzo dopo poco più di due mesi e 5 sedute di pranoterapia guarisce. Macchie scomparse, febbre anche e perfetta salute agli esami del sangue.
Mi scrive per segnalarmi questa guaritrice che fa miracoli e per sottopormi il suo caso.
Gli spiego che quella malattia può avere vari decorsi e varie forme e proprio quelle più lievi (quale sembrava essere la sua dai documenti che ho letto) ha un altissimo tasso di guarigione spontanea (fino al 75-80% dei casi). Sono più importanti i controlli insomma che la terapia.
Gli dico dunque che pur non potendo giungere a conclusioni certe è molto probabile che la sua malattia sia andata via da sola, visto che è dimostrato che ciò possa accadere in un'alta percentuale di casi e che la guaritrice con molta probabilità non c'entra nulla.
Niente, dopo avermi indirizzato una serie di improperi che battono sempre sulla "mentalità chiusa" e sul fatto che sarei soggiogato dalle case farmaceutiche, abbandona ogni discussione. Chiude però con un ragionamento interessante: se non riconosco la sua guarigione miracolosa a questo punto è evidente che tutte le mie analisi di finti casi di guarigione sono false, errate e chiudono volutamente in senso negativo, per questo se prima mi considerava affidabile ora non più.
Non fa una piega...
Questa persona accortasi della comparsa di strane macchie sulla sua pelle che ricoprivano quasi tutto il suo corpo e di una febbre saltuaria si rivolge al medico. In ospedale la diagnosi è di porpora trombocitopenica di Werlhof (anche a lui ho chiesto qualche documentazione del caso).
Gli vengono prescritti degli esami del sangue, una terapia a base di cortisone e poi dei controlli molto stretti.
Il ragazzo, spaventato dalla novità si rivolge ad una guaritrice del suo paese, nota per effettuare "guarigioni sorprendenti".
Questa lo sottopone a sedute di pranoterapia, gli somministra dei beveroni di (presunte) erbe curative e si fa pagare 500 euro a "seduta" ma cosa più importante gli fa sospendere tutti i farmaci.
Il ragazzo dopo poco più di due mesi e 5 sedute di pranoterapia guarisce. Macchie scomparse, febbre anche e perfetta salute agli esami del sangue.
Mi scrive per segnalarmi questa guaritrice che fa miracoli e per sottopormi il suo caso.
Gli spiego che quella malattia può avere vari decorsi e varie forme e proprio quelle più lievi (quale sembrava essere la sua dai documenti che ho letto) ha un altissimo tasso di guarigione spontanea (fino al 75-80% dei casi). Sono più importanti i controlli insomma che la terapia.
Gli dico dunque che pur non potendo giungere a conclusioni certe è molto probabile che la sua malattia sia andata via da sola, visto che è dimostrato che ciò possa accadere in un'alta percentuale di casi e che la guaritrice con molta probabilità non c'entra nulla.
Niente, dopo avermi indirizzato una serie di improperi che battono sempre sulla "mentalità chiusa" e sul fatto che sarei soggiogato dalle case farmaceutiche, abbandona ogni discussione. Chiude però con un ragionamento interessante: se non riconosco la sua guarigione miracolosa a questo punto è evidente che tutte le mie analisi di finti casi di guarigione sono false, errate e chiudono volutamente in senso negativo, per questo se prima mi considerava affidabile ora non più.
Non fa una piega...
Ecco.
Davanti a messaggi come questo mi chiedo: ma io sono un assassino di sogni? Spezzo le illusioni?
In questi mesi di blog ho ricevuto tanti documenti di "pazienti guariti" che in realtà non erano guariti per nulla o nei casi più gravi non avevano nessuna malattia o addirittura erano stati guariti dalla medicina ma il ciarlatano aveva fatto impaurire i parenti dichiarando che c'era ancora un "residuo" o un forte rischio di ripresa del male.
Se poi vogliamo dirla tutta: ma davvero servono grandi spiegazioni scientifiche o lunghe dissertazioni per capire che un Simoncini, un Hamer o un pranoterapeuta sono solo degli imbonitori?
È forse un bisogno umano crederci fino alla fine nonostante l'evidenza? E' più degno colui che ti illude o chi ti sbatte in faccia la cruda realtà?
Davanti a messaggi come questo mi chiedo: ma io sono un assassino di sogni? Spezzo le illusioni?
In questi mesi di blog ho ricevuto tanti documenti di "pazienti guariti" che in realtà non erano guariti per nulla o nei casi più gravi non avevano nessuna malattia o addirittura erano stati guariti dalla medicina ma il ciarlatano aveva fatto impaurire i parenti dichiarando che c'era ancora un "residuo" o un forte rischio di ripresa del male.
Se poi vogliamo dirla tutta: ma davvero servono grandi spiegazioni scientifiche o lunghe dissertazioni per capire che un Simoncini, un Hamer o un pranoterapeuta sono solo degli imbonitori?
È forse un bisogno umano crederci fino alla fine nonostante l'evidenza? E' più degno colui che ti illude o chi ti sbatte in faccia la cruda realtà?
Sarebbe bene lasciare ognuno libero di scegliere senza spingerlo a guardare in faccia i fatti così come sono?
Perchè il guaritore è descritto come un "benefattore" nonostante abbia fallito la sua missione, si sia fatto pagare e abbia illuso il prossimo e chi mette in guardia dalle truffe è un arido "colluso" che difende la lobby farmaceutica mondiale?
È forse un'esigenza di chi soffre accanto all'ammalato sentirsi sollevato per "aver fatto qualcosa" anche se ciò che si fa è chiaramente una fregatura?
È forse un'esigenza di chi soffre accanto all'ammalato sentirsi sollevato per "aver fatto qualcosa" anche se ciò che si fa è chiaramente una fregatura?
È un meccanismo psicologico, sicuramente, ma questo mi obbliga ad un esame di coscienza che mai avrei creduto possibile.
Le parole sono meglio dei risultati?
La comunicazione via internet è il più potente mezzo pubblicitario?
Il guaritore ti promette quello che la medicina non può promettere. Il ciarlatano ti garantisce un risultato che la medicina non può garantire e rappresenta ciò che più vorremmo, quello che desideriamo nei momenti più bui.
Il bambino che ha paura dell'uomo nero non vuole sentire lunghe discussioni sull'improbabilità che un essere vestito di nero entri nella sua stanza di notte si rassicura solo se gli si dice che non esiste.
Le parole sono meglio dei risultati?
La comunicazione via internet è il più potente mezzo pubblicitario?
Il guaritore ti promette quello che la medicina non può promettere. Il ciarlatano ti garantisce un risultato che la medicina non può garantire e rappresenta ciò che più vorremmo, quello che desideriamo nei momenti più bui.
Il bambino che ha paura dell'uomo nero non vuole sentire lunghe discussioni sull'improbabilità che un essere vestito di nero entri nella sua stanza di notte si rassicura solo se gli si dice che non esiste.
Anni di studi ed evidenze quotidiane, sono facilmente evitati con un sito internet ben costruito?
Queste domande sono diventate veri e propri dubbi sulla mia attività di "sbufalatore" medico quando ho notato che nella mia casella mail cominciavano ad arrivare messaggi da parte di "guaritori " che si proponevano.
Sì, succede proprio questo. Mi scrivono guaritori di tutti i tipi, non dei matti che si vantano di aver scoperto chissà cosa ma proprio ciarlatani di quelli "seri", anche medici, con la cura definitiva per tutte le malattie e non scrivono per criticarmi o per discutere la loro "teoria", lo fanno per proporsi, farsi conoscere.
Ho avuto l'impressione che queste persone cercassero semplicemente pubblicità. Gratis, comoda e veloce. Succede per esempio che mi mandano il link al loro sito scrivendomi di guardare le "testimonianze" (che sono le solite: "sono guarito dal cancro grazie alla cura X") e discuterle sul mio blog. Stop.
È chiaro che avrei poco da discutere e non potrei fare altro che criticarle.
È chiaro che avrei poco da discutere e non potrei fare altro che criticarle.
Anche se avessi scritto un articolo nettamente contrario su di loro quindi, anche studiando profondamente le loro teorie perdendo ore ed ore a cercare letteratura, a riflettere, confrontare e decidere, anche se avessi "stroncato" pesantemente le loro idee, avrebbero ricavato una visibilità superiore a quella del perfetto sconosciuto che ha "scoperto l'acqua calda". Probabilmente queste persone sanno che alla fine parlandone, criticamente o meno, sarebbero stati tanto conosciuti che trovare un ingenuo pronto a credere alle loro proposte sarebbe stato un gioco. Si chiama marketing.
Se scovo su internet un anonimo "naturopata" con evidenti segni di disagio psicologico e ne critico le affermazioni, per 100 persone che lo eviteranno cinquecento andranno a leggere le sue fandonie e qualcuno potrebbe pure farsi plagiare. Allora sarei stato io a dare dignità di "menzione" ad un individuo che non meriterebbe nemmeno uno sguardo.
Se scovo su internet un anonimo "naturopata" con evidenti segni di disagio psicologico e ne critico le affermazioni, per 100 persone che lo eviteranno cinquecento andranno a leggere le sue fandonie e qualcuno potrebbe pure farsi plagiare. Allora sarei stato io a dare dignità di "menzione" ad un individuo che non meriterebbe nemmeno uno sguardo.
Mi sono chiesto quindi se in fondo io stesso non sia un mezzo pubblicitario per questi ciarlatani. Se un Simoncini o un Hamer di fronte a due "clienti" persi per merito delle mie analisi, non ne abbiano trovati 100 per colpa mia...è un dubbio atroce.
Cosa è meglio fare quindi? Non parlarne, evitare di fare nomi? Parlarne freddamente e poi ognuno è libero di affidarsi a chi vuole?
E poi: spezzare le illusioni di chi mi chiede cosa ne penso della cura X o del trattamento Y quando sono "cure" chiaramente inutili e spesso dannose, è giusto? E' un bene?
E poi: spezzare le illusioni di chi mi chiede cosa ne penso della cura X o del trattamento Y quando sono "cure" chiaramente inutili e spesso dannose, è giusto? E' un bene?
Devo continuare ad agire freddamente senza risparmiare le critiche ai ciarlatani o devo solo informare senza nessun coinvolgimento emotivo?
Poi penso che non sono in missione di salvezza del pianeta e che il mio dovere è informare. Sarà poi cura di ognuno scegliere la propria via e credere a qualsiasi cosa si preferisca. Non devo (nè posso) salvare persone in pericolo come uno sceriffo del web o trasformarmi in super eroe, il mio dovere (che si sposa con la mia passione) è fornire dei dati chiari e comprensibili delle considerazioni che hanno il vantaggio di provenire dal mio essere un medico.
Che poi qualcuno preferisca fidarsi di un ciarlatano piuttosto che di un medico o dei dati che riporta non è affare mio e non avrei nemmeno il peso morale di non aver avvertito...o sì?
Non ho la certezza che la mia conclusione sia quella corretta.
Non lo so, io ci penso e credo di non riuscire a trovare una risposta definitiva. Voi ne avete?
Poi penso che non sono in missione di salvezza del pianeta e che il mio dovere è informare. Sarà poi cura di ognuno scegliere la propria via e credere a qualsiasi cosa si preferisca. Non devo (nè posso) salvare persone in pericolo come uno sceriffo del web o trasformarmi in super eroe, il mio dovere (che si sposa con la mia passione) è fornire dei dati chiari e comprensibili delle considerazioni che hanno il vantaggio di provenire dal mio essere un medico.
Che poi qualcuno preferisca fidarsi di un ciarlatano piuttosto che di un medico o dei dati che riporta non è affare mio e non avrei nemmeno il peso morale di non aver avvertito...o sì?
Non ho la certezza che la mia conclusione sia quella corretta.
Non lo so, io ci penso e credo di non riuscire a trovare una risposta definitiva. Voi ne avete?
Alla prossima.
È un argomento (informatico) caldo di questi periodi quello del "purché se ne parli se ne parli pure male".
RispondiEliminaMa io mi trovo più d'accordo con la tua parte finale... Se una persona vuole speranze non deve per forza pagarle così tanto.
C'è gente che queste illusioni le "spaccia" gratis. Gente che ha un lavoro normale e "distribuisce sogni" come hobby.
E soprattutto NON necessariamente obbligano l'interruzione delle terapie ufficiali.
Illudersi è un diritto, ma farsi truffare è da stupidi...
P.S.: è comunque vero che quando le terapie alternative "funzionano" è perché il decorso della malattia portava comunque alla guarigione...
Che bella riflessione.
RispondiEliminaL'uomo, purtroppo ha bisogno di credere in qualcosa, e questo lo sappiamo, ma ha anche bisogno di credere che il futuro sia positivo e piacevole.
L'essere umano teme la morte, anche se la stessa è una conseguenza della vita.
Ora, lei , scrivendo in maniera razionale, di un argomento come "la morte" (perchè in fondo di questo si parla) sta togliendo spazio alla speranza, dando una forma alle aspettative.
Sta facendo qualcosa di "disumano" visto dal punto di vista delle emozioni basilari.
Ora, ovviamente, sappia che io stimo quello che fa, e lo condivido, ma l'uomo non è fatto per la logica , ne per la scienza, o meglio, può accettarle, ma non comprenderle e farle sue a livello empatico.
A riguardo ho scritto un post proprio ieri, citando lei, fra le fonti.
Buon lavoro, e sappia che lei è dalla parte dei buoni, senza dubbio.
Io scinderei i casi. Il primo, dei ciarlatani dal secondo, le "alternative" "legalizzate". Se nel primo ti puoi sentire un disumano essere privo di sentimento ( non di quello della compassione per chi può anche rovinarsi economicamente per i sogni), nel secondo dovresti indossare l'armatura di Don chisciotte e dimostrare che quelli legalizzati non sono dei veri "mulini" ma solo quello che si vuol far credere."Alternative" che si infiltrano come un cancro nelle risorse degli Stati, sempre più risicate, in nome della demagogia dei politici, di un sistema accademico corrotto o passivo, e di medici "furbi" o ingenui. In entrambi i casi, tutta la mia solidarietà.
RispondiEliminaA me capita di ascoltare una radio padovana alla quale collaborano svariati (e numerosi) conduttori. Il numero dei conduttori va aumentando in quanto ciascuno di essi è obbligato a pagare una quota associativa alla quale si aggiunge una "tassa" sui conduttori. La maggioranza dei conduttori è rappresentata da gente semplice che si limita a proporre musica e a raccontare cose di scarsa importantanza; in pratica "cazzeggia". Tra i conduttori ci sono però anche di quelli che "usano" la radio per scopi prettamente commerciali proponendo se stessi e la propria attività nell'intento di ricavarne un lucro. Un medico, in particolare, propone cure omeopatiche e risponde alle domande degli ascoltatori consigliando terapie ma precisando ogni volta che sarebbe necessario conoscere meglio il caso ma che lui, per correttezza, non può dare il suo numero per radio ma che lo stesso numero è facilmente reperibile su internet o sull'elenco telefonico. Interpellato sulla validità della "cura" Simoncini se ne è dichiarato entusiasta. Sempre quel medico cita Hamer e rimanda ad un sito "amico" sul quale il curatore tedesco latitante è magnificato. Dietro questa attività e le attività collegate c'è sempre la ricerca del guadagno. E' utile aggiungere che la stessa radio fa attivamente lotta alla medicina convenzionale proponendo "altra" medicina. La radio ospita anche divulgatori delle strampalate teorie sulle scie chimiche, i cerchi nel grano e simili. Non mancano partecipazioni di ospiti come Alberto Mondini e la sua erboristeria, Ayurvedici, Naturopati, Pranoterapeuti & company. Quando qualcuno degli ascoltatori osa mettere in dubbio le verità rivelate viene pesantemente attaccato ed insultato. Il lavoro di WeeWee e di quanti si prodigano per arginare gli sfruttatori del dolore ed i venditori di speranza non è inutile anzi è INDISPENSABILE e spero che presto qualcuno si decida a pubblicare il Dossier Hamer. Certamente i truffatori troveranno sempre chi sarà disposto a farsi truffare ma smettere di lottare contro di loro sarebbe un errore gravissimo. Grazie a WeeWee quindi e buon lavoro.
RispondiEliminaDomanda da centomilamiliardi di euro, la tua, ma per me io ho già la risposta. Spesso discuto con mia moglie su che male faccia credere a semplici illusioni che non fanno male a nessuno, ma le rammento che cedere il campo alla fantasia che si introduce nella realtà in maniera apparentemente innocua, può lasciare libera la strada ai truffatori, perchè in una società che reputa normale vendere i numeri del lotto, mandare in onda l'oroscopo tutti i giorni a tutte le ore, che lascia campo libero a ciarlatani e maghi di ogni specie, e che reputa Voyager un programma scientifico, bisogna per forza di cose combattere ogni forma di irrazionalità che possa avere ripercussioni negative, perchè se combattendole si salvano anche solo due persone su un milione ne vale comunque la pena.
RispondiEliminapurtroppo non ci sono solo i casi di malati gravi che si affidano a guaritori, che sono senz'altro i più eclatanti.
RispondiEliminada quando sono diventata genitore ho scoperto una realtà di sfiducia nella medicina e nella scienza anche per quanto riguarda i bambini: moltissimi genitori non vaccinano i figli perchè su internet persone senza nessun titolo costruiscono siti che raccontano di effetti collaterali gravissimi e complotti delle case farmaceutiche. quasi nessuno si va a leggere le statistiche "vere" (per esempio il morbillo: 1 caso su 1000 dà encefalite, con la vaccinazione 1 caso su 10000 ha conseguenze di lieve entità). bambini imbottiti di palline e gocce omeopatiche: iniziano da neonati per le coliche e si continua poi con tutte le normali malattie che si prendono da bambini. i bambini guariscono, ma guarirebbero comunque. in alcuni siti per 'mamme' si sponsorizzano addirittura i fiori di bach per aiutare i bambini a fare pipì nel vasino, andare a scuola senza fare capricci. insomma ogni problema legato all'infanzia, dai pianti interminabili del neonato alle piccole conquiste della crescita ha un suo rimedio erboristico/omeopatico. io invece manderei tutti questi genitori in cura da uno psicologo.
Io ti dico solo, continua così. La strada è quella giusta, se qualcuno non lo capisce non è un tuo fallimento, ognuno decide il proprio destino. Non sei, e non sarai mai per tua fortuna, un maestro di vita, ma un umile lavoratore dell'informazione. E il tuo lavoro lo fai magnificamente.
RispondiEliminaE' bello sapere che hai anche dei dubbi, ti rende migliore.
Ciao e grazie
Simo
@WeWee
RispondiEliminaSolo tre riflessioni per cercare di dare (spero) un contributo alla soluzione dei dubbi amletici che ti assalgono :-) .
E' più degno colui che ti illude o chi ti sbatte in faccia la cruda realtà?[...] Il ciarlatano ti garantisce un risultato che la medicina non può garantire e rappresenta ciò che più vorremmo, quello che desideriamo nei momenti più bui.
Il bambino che ha paura dell'uomo nero non vuole sentire lunghe discussioni sull'improbabilità che un essere vestito di nero entri nella sua stanza di notte si rassicura solo se gli si dice che non esiste.
Capisco ciò che vuoi dire: perché mettersi a distruggere con fatti e ragionamenti quel benessere psicologico che a volte riesce a dare un ciarlatano che vende illusioni?. La risposta sta nel fatto che la situazione del bambino che ha paura dell'uomo nero è tristemente diversa da quella del malato di cancro che ha paura della morte. Entrambi hanno paura, e la paura è reale in tutti e due i casi. Ma la differenza è che l'uomo nero non esiste, mentre il malato, il cancro, lo ha davvero. Quindi, nel caso del bambino, possiamo concentrarci solo sul problema di 'guarirlo' dalla paura (poiché non corre nessun reale pericolo derivante dall'inesistente uomo nero) e quindi qualsiasi fandonia adatta allo scopo è lecita. Nel caso del malato, invece, oltre al male della paura, abbiamo anche la reale minaccia del cancro, che va combattuto prima ancora della paura. Benvengano quindi tutti i rimedi per combattere la paura, quali la vicinanza degli affetti, l'ottimismo ed anche qualche ciarlataneria tipo cornetti, amuleti e scaramanzie varie, ma solo nella misura in cui queste cose non distolgano dalla battaglia principale contro la malattia. Un malato di cancro che, mentre segue tutte le migliori terapie che la scienza gli mette a disposozione, trova ristoro per il suo animo anche in pratiche ciarlatanesche di qualsiasi genere, fa bene a seguirle. Ma se questo malato, per seguire le pratiche ciarlatanesche, trascura le cure scientifiche, allora egli commette il più grande errore della sua vita (a meno che non abbia deciso di lasciarsi morire, nel qual caso ha tutti i diritti di farlo). E chiunque lo incoraggi su questa strada (amici, parenti, ciarlatani o amici dei ciarlatani che siano) commette lo stesso errore. In conclusione, illusioni che addolciscono la realtà sì, illusioni che nascondono la verità no.
(...segue...)
(...segue dal commento precedente)
RispondiEliminaMi sono chiesto quindi se in fondo io stesso non sia un mezzo pubblicitario per questi ciarlatani. Se un Simoncini o un Hamer di fronte a due "clienti" persi per merito delle mie analisi, non ne abbiano trovati 100 per colpa mia...è un dubbio atroce.
L'effetto pubblicità di cui parli esiste sicuramente. Ma la questione va posta in questi termini: il tuo parlare di Simoncini può aumentare il numero totale di persone che si rivolgono ai ciarlatani o semplicemente può spostare un cliente da un ciarlatano qualsiasi a Simoncini?. Credo che sia buona la seconda. Una persona che leggendo il tuo blog finisce sul lettino di Simoncini, è una persona che comunque aveva già deciso di rivolgersi ad un ciarlatano, ed ha scelto Simoncini perché pensa: "cavolo, questo deve essere uno famoso se se ne parla qui!". Nella peggiore delle ipotesi, quindi, il tuo blog non sarà riuscito nell'intento di dissuadere quella persona dall'andare da un ciarlatano. Certamente, invece, non farà mai sì che una persona sanamente indecisa tra l'andare da un medico e l'andare da un ciarlatano, scelga il ciarlatano, cosa che invece fanno egregiamente siti come ARPC e compagni.
Non devo (nè posso) salvare persone in pericolo come uno sceriffo del web o trasformarmi in super eroe, il mio dovere (che si sposa con la mia passione) è fornire dei dati chiari e comprensibili delle considerazioni che hanno il vantaggio di provenire dal mio essere un medico.
[...] Non ho la certezza che la mia conclusione sia quella corretta
Il ruolo di "sceriffo del web" e di "super eroe" non deve essere certo ricoperto da un medico. Chi si deve sentire addosso l'onere di un tale ruolo, è lo stato con le sue leggi.
Chi salva una vita salva il mondo intero (Talmud)
RispondiEliminaVai avanti così.
L'uomo-scienziato è e serve anche a questo.
Anche se abbiamo punti di vista su alcune cose sono il primo a dire che il lavoro di documentazione che porti avanti è notevole ed è importantissimo. Sono dell'idea che oggi sia necessaria una nuova figura che si occupi in maniera professionale della comunicazione scientifica e quindi anche di quella medica.
RispondiEliminaIl problema è che oggi non siamo in grado di accettare la morte ma sopratutto non siamo in grado ne di recepirla ne di comunicarla. Per carità non voglio dire che io la accetterei come se fosse una vincita al totocalcio ma purtroppo non abbiamo una cultura della morte e della rassegnazione. Forse chi offre una cura alternativa è in grado di "passare" la notizia dell'eventuale insuccesso con maggiore tatto...forse perchè sa parlare meglio...forse perchè ha interessi maggiori. Spesso i medici non sanno comunicare o forse dimostrano poca empatia verso i pazienti terminali. Non voglio dire che sono tutti come Dr. House ma di certo non sono molto umani da questo punto di vista...ma essere umano è una qualità che prescinde dalla professione.
Personalmente non dimenticherò mai quando il mio medico di famiglia comunicò ad una persona a me molto cara che aveva un tumore. Non usò giri di parole per dirglielo. Fortunatamente tutto si è risolto bene ma mi si gela ancora il sangue nelle vene quando penso a quella forma diretta e cruda che usò per comunicarglielo. Terribile.
Chi va sull'alternativo dovrebbe soffermarsi a riflettere che anche il può scadente degli oncologi nella sua vita avrà salvato più vite del più illustre alternativo. Coloro che si rivolgono all'alternativo dovrebbero chiedere al medico quante vite hanno salvato e poi fare lo stesso all'alternativo. Forse basterebbe questo o forse manco questo sarebbe sufficiente per rassegnarsi.
Coloro che si rivolgono all'alternativo dovrebbero chiedere al medico quante vite hanno salvato e poi fare lo stesso all'alternativo.
RispondiEliminaIl problema è che l'alternativo mente, e insieme a lui i suoi galoppini e stipendiati.
E' proprio su questo che fanno leva i truffatori alla Simoncini, e proprio grazie a questo prosperano.
Perchè mentono.
La cosa più infame, mentire ad un malato che ha perso ogni speranza.
A questi schifosi parassiti non auguro di crepare, no, troppo facile, li metterei invece a spaccare pietre tutti i giorni per il resto dei loro giorni, e se non spaccano giù di mazzate e senza mangiare.
Meritano solo questo.
Soffrire giorno per giorno.
Ciao!
RispondiEliminaIl punto fondamentale e' che e' sempre meglio avere piu' informazioni che meno informazioni, soprattutto quando si parla di ciarlatani che (ovviamente e da sempre) basano la loro potenza di convinzione sull'assenza di informazioni circa i loro dubbi metodi.
Magari chi ci casca ci sara' sempre (colpa non solo l'ignoranza ma purtroppo il coinvolgimento con situazioni pesanti che, sempre... fanno sperare in un'ultima soluzione fino a quel momento ignorata, direi che e' un ragionamento molto umano), MA sempre magari, qualcuno che sta vicino a chi ci sta cascando e' informato e sa di che truffatori si sta parlando e... li mette in guardia, evita il contatto e magari denuncia pure.
Il silenzio e l'assenza di informazioni premiano solo chi sta dalla parte dei cattivi, se davvero a "causa" dei tuoi post qualcuno ci casca... beh ci sarebbe cascato in qualsiasi caso, stava solo aspettando l'esca a cui abboccare (purtroppo).
Oltretutto trovo molto interessanti i tuoi post e ovviamente sto scrivendo per egoistico e bieco interesse mio personale :-) :-)
Continua cosi'!!
Roberto.
In effetti, è una realtà difficile da accettare.
RispondiEliminaQuale ?
Che ci siano persone che in certe situazioni non accettano la realtà per come è.
Quanti ne conosco che si comprano l'affetto con i soldi. Per meglio dire, comprano qualcosa che assomiglia all'affetto per MOLTI soldi. Ci sono, e sono tanti.
Quanti sono quelli che comprano il conforto con i soldi ? MOLTI, sono moltissimi.
Ama, e poi fai quello vuoi. Diceva Sant'Agostino. Informa, e poi che ognuno faccia ciò che vuole.
Grazie a tutti.
RispondiEliminaSì, lo so, noi tutti non vorremmo mai sentirci dire "non c'è più nulla da fare" ed forse questo il punto: si paga qualsiasi persona che ci illuda proprio per proteggere quella fiammella di speranza che ci rimane.
Diciamo che forse il comportamento è giustificato dalla parte di chi sta male ma da quella dell'impostore?
Esiste giustificazione?
E' solo un abile venditore o fa un "servizio utile" alla società?
Non fraintendetemi, è che ultimamente ho ricevuto messaggi (alcuni li ho scritti nel post) che mi hanno spiazzato.
Sono d'accordo anche con chi dice che molte volte i medici peccano di "comunicazione" ma lì si entra nella sfera caratteriale di ognuno di noi.
Ho un collega che sa "vendersi" benissimo, è un carismatico, le sue pazienti lo venerano, eppure dal punto di vista medico è assolutamente normale, nulla di geniale, bravo ma nessun guizzo di genio. Al contrario conosco un paio di colleghi assolutamente superiori come medici, uno di loro era chiamato "lo stregone" perchè sembrava vedere attraverso il corpo per la sua capacità di fare diagnosi con pochissime indicazioni, eppure era un burbero, scontroso, triste, le pazienti spesso piangevano dopo la sua visita...
Non bisogna confondere quindi la comunicazione con la bravura.
Per quanto riguarda la "freddezza" di certi medici nel comunicare le diagnosi più dure, ne riparleremo, è un altro argomento che mi sta a cuore.
Voi come direste alla vostra persona più cara che non ha speranze di vita?
Mettetevi virtualmente il camice e provate a pensare a quali parole usare, quali gesti, sguardi e termini...poi mi dite...
Io l'ho provato realmente e credetemi, è difficile. Tanto.
> Diciamo che forse il comportamento
RispondiElimina> è giustificato dalla parte di chi
> sta male ma da quella dell'impostore?
> Esiste giustificazione?
> E' solo un abile venditore o fa un
> "servizio utile" alla società?
I truffatori si attaccano a qualsiasi cosa possano sfruttare. E', direi, parte della loro definizione.
Siccome esistono da sempre, difficile sperare che scompaiano.
Si puo' solo cercare di evitare per quanto possibile che altri caschino nelle reti di qualche impostore.
Roberto.
Analizziamo i fatti nudi e crudi: qualcuno, per colpa della disperazione derivante da una malattia terminale, da soldi ad un ciarlatano che gli da l’ultima cosa possibile: la speranza. Un medico competente ed onesto ti dirá: signor X, mi spiace ma lei ha pochi mesi di vita. La sua condizione è troppo avanzata ed inoperabile, e non esistono procedure mediche che possano risolvere il suo problema. Passi piú tempo possibile con la sua famiglia e faccia le cose che ha sempre desiderato, non si lasci abbattere e usi bene questo tempo. Si trasferisca a Torino. A Torino sei mesi sembrano un’eternitá.
RispondiEliminaUn ciarlatano invece ti dirá: non si preoccupi, ho giá avuto casi simili e la possibilitá di guarigione c’é. Certo, è costosa, ma si puó fare. Lei faccia come le dico e vedrá che ne usciamo bene.
Francamente, caro Wewee, se tu non fossi un medico, quale delle due cose ti piacerebbe ascoltare? La speranza è merce vendibilissima, tutti la vogliono e se la fabbricano da sé, i ciarlatani devono solo vendere una cosa che uno ha giá, niente impianti di produzione, niente imballaggi e spedizioni, e nessunissima garanzia o responsabilitá. Cazzarola, non te la devi neanche portare dietro in valigia porta a porta. No, vai da uno, gli dici quello che si vuole sentir dire, e questo ti paga. Il lavoro piú facile del mondo. E il truffato è ben felice di essere truffato. Accidenti, i suoi figli sono contenti di esserlo, da quello che scrivi.
La realtá dei fatti è che questa gente non ha mai avuto interesse nella realtá, perché la realtà è brutta, fa schifo, è impietosa ed è piena di variabili. Una di queste variabili è che vinci al superenalotto. Ed è bassissima. Un’altra è che ti becchi il cancro, e tanto bassa non è. È meglio credere a babbo natale, a gesú e alla divinitá X che ti dicono che tutto andrá bene e che se fai il bravo ogni cosa funzionerá per il meglio, e da morto avrai un’arpa e le ali e 70 vergini e la pace della mente. Ma la realtá è che ci vuole culo, ci vuole culo a non nascere ad Haiti o in indonesia, o in Africa, ci vuole culo a nascere figli di genitori che si possono permettere di darti un’educazione, mentre un governo indifferente a tutto tranne che ai tuoi soldi chiude per un paio di settimane di vacanze strastipendiate, mentre il signor Franco fa i turni di notte in fabbrica anche a ridosso delle feste per permettersi un regalino per i figli. Ci vuole culo a non beccarsi il cancro a 60 anni o prima, e crepare fra dolori atroci tenendo la testa alta e non deprimendosi, e ci vuole culo ad avere i privilegi che la stragrande maggioranza della popolazione non ha.
E allora meglio credere ai ciarlatani, che ti dicono che tutto andrá bene, che le cose andranno per il meglio. La fredda scienza ti da i dati, e ti dice “hai un 15% di possibilitá di sopravvivenza. Non molte, ma bisogna provarci. La chemio fa schifo, perdi i capelli e stai male. Ma si puó guarire. C’é una possibilitá”. Questo è sconfortante. La realtá è sconfortante. Star male è sconfortante. E il conforto te lo danno solo i tuoi familiari, gratis. O i ciarlatani, ad altissimo prezzo.
Per questo tu sei il cattivo. Perchè hai appena dimostrato che non esistono gli unicorni, che non sono mai esistiti, e che gli angioletti e i profeti con la barba che fanno magie sono raffigurazioni di speranze, non fatti reali. Ma per questa gente, tu hai preso il fucile e hai sparato agli unicorni, certo che c’erano, anzi sicuramente sono nascosti da qualche parte, e tu, con la tua mentalitá chiusa, non li puoi vedere. Come i puffi, insomma, che solo i puri di cuore potevano trovare. È facile credere alle favole, ed è rassicurante. È bello pensare che la nostra esistenza non finisce con la morte, ed è rassicurante pensare che esistono cose che non conosciamo e comprendiamo e che ci daranno vita eterna.
RispondiEliminaQuesta è la risposta definitiva e l’unica che abbia un senso. Non crucciarti o dispiacerti per il tuo lavoro. Tu racconti la realtá. E chi vuole che gli si menta, non ama la realtá. Supponi di avere un figlio di dieci anni al quale spieghi bene in dettaglio che babbo natale non esiste e perché delle renne volanti sono un’immane cazzata. Credi che ti sará grato e ti dimostrerá affetto? Ecco, hai a che fare con dei bambini a cui stai spiegando che babbo natale non esiste. Non aspettarti altre reazioni che il pianto e lo sbattere di piedi e la negazione della realtá. Non puoi cambiare il modo di pensare di questa gente. La fede (e quella in questi ciarlatani è una forma di fede) è qualcosa di diametralmente opposto alla logica. La fede ti chiede di credere “perché si”. Senza prove, senza dimostrazioni, senza realtá. Devi credere perché così ti sentirai meglio. Non puoi combatterla, perché non è una lotta ad armi pari. Da una parte, il mondo della fantasia che non si puó dimostrare ed è rassicurante. Dall’altra i fatti amari e tannici e salati e puzzolenti, e sporchi di sangue e di mille morti per malattie che non sappiamo ancora come curare. Chi vince?
Ma bisogna pur lottare. E che poi ognuno decida da che parte schierarsi.
Il tuo lavoro è importante. Essenziale. Perché le informazioni ci permettono di decidere. E per 99 persone che decidono di credere alla magia, se anche solo una leggendo il tuo blog si renderá conto di aver sbagliato, e smetterá di prendere beveroni di lucertola, e deciderá di andare a Disneyland, e dire ai suoi figli quanto li ama e come è contento di averli conosciuti e cresciuti, di abbracciare forte sua moglie e di passare una serata romantica nella cittá in cui si sono incontrati e un weekend nell’hotel della loro luna di miele, di andare a trovare il fratello con cui ha litigato anni fa per questioni di ereditá ed abbracciarlo e passare un pomeriggio a bere e mangiare e ricordare le marachelle da piccoli, ecco, se anche una sola persona fará qualcosa di simile per essersi reso conto che la sacerdotessa Kleopatra che gli vende succo di frutta a 300 euro lo prende per il culo grazie al tuo blog, non importa che Simoncini riceva 500 o 5000 visite in piú grazie al tuo sito.
La gente che passa di qua, legge simoncini e ci si fionda lo avrebbe fatto comunque, magari non con simoncini ma con qualche altro buffone e e ciarlatano. Non sei tu, è il cervello, il sistema limbico, il cervello rettiliano di questa gente che li spinge a sperare invece che accettare la realtá.
Quindi no, non sei tu il cattivo. Sono loro i cretini. E magari non è nemmeno colpa loro. Non vogliono morire, sono tristi e incazzati. E ascoltano chi dice loro che andrá tutto bene. Ma è una balla. Quindi la tua unica colpa è di non raccontare balle. Non un granché per cui sentirsi colpevoli o incomodi.
RispondiEliminap.s.
da un punto di vista piú “tecnico”, magari non fare nomi/link. Di semplicemente “gira in internet la diceria che un tizio autodefinitosi guaritore possa guarire da calli e duroni a distanza, e che se metti di fronte al monitor del computer dell’acqua ghiacciata, egli riesca in poche ore a portarla a temperatura ambiente”, riporta le teorie di questi ciarlatani ma non nominarli mai direttamente, debunka i loro argomenti e se uno vuole davvero credere e cercare sti tizi allora se la cerca. Alla fine a te interessa dimostrare perché una certa teoria è un coacervo di vaccate, mica chi la dice questa teoria.
p.p.s.
e poi, quando la tua autorevolezza sará mondialmente riconosciuta e sarai un anziano signore in pensione, potrai farmi un favore e diffondere dicerie infondate a fin di bene. Tipo: studi scientifici dimostrano che farsi toccare le tette una quindicina di volte al giorno stimola la circolazione, accelera il battito cardiaco e aiuta nella prevenzione del cancro al seno, mantenendo i tessuti elastici ed irrorati. Consigliamo quindi a tutte le ragazze/donne dai 18 ai 45 anni di farsi massaggiare, anche da sconosciuti, onde ottenere tutti questi benefici. Scommetto mille euro che se lo dicesse un medico in TV diventerebbe la nuova moda. Farsi toccare le tette per strada. Perché la gente, diciamolo, è un po’ credulona... per questo mettono dei tizi in camice bianco a pubblicizzare il dentifricio. Mai nessuno che spieghi che conta di piú lo spazzolino e come lo usi. Che dentisti distratti che ci sono in TV.
Caro, carissimo "We Wee" (ma non dimentichiamo che dietro questo pseudonimo -tale per motivi di sicurezza, perché i ciarlatani oltre che stupidi sono pure pericolosi- c'è dietro un uomo, prima che medico). Ti riscrivo qui lo stesso commento postato su Facebook, perché i tuoi dubbi, le tue paure, sono esattamente le mie. Quando mi sono confidato con te circa la delusione di vedere tanti abboccare all'amo dell'autoconvincimento, tu hai speso delle parole bellissime e sei riuscito a tirarmi su di morale. Ora vorrei provarci anche io, nel mio piccolo.
RispondiEliminaI problemi che evidenzi sono, come già sai, gli stessi che mi attanagliano da anni. Noi investiamo tempo (che potrebbe essere dedicato alla famiglia, agli affetti, al teatro, ad un libro con un buon thè) soltanto per soddisfare una pulsione interna, kantiana, di informare correttamente. Io sono un giornalista, è il mio mestiere (non pagato, ma questo è un altro paio di maniche), tu lo fai da medico: per questo devi essere DOPPIAMENTE orgoglioso di quello che fai, perché avresti potuto startene buono buono in un cantuccio a scuotere la testa osservando la proliferazione di questi ciarlatani, e invece hai deciso di essere parte attiva. Con tutti i rischi (minacce, e-mail minatorie, salvaguardia della propria identità) che ne conseguono. I costi, ad una prima analisi, superano i benefici.
Spesso mi viene uno sconforto enorme. ENORME. Vedo moltiplicarsi siti di "informazione" che diffondono notizie false, già dimostrate come tali, tenute da persone che hanno evidenti problemi non dico con l'epistemologia, ma proprio con la logica elementare: si veda il caso del signor Macrina e del signor Bottaro, che ripropongono l'intervista in cui la Brigliadori dichiara di essere guarita da un tumore grazie ad Hamer, SENZA riportare il commento dell'oncologa Sylvie Menard. Ed è tutto un fioccare di commenti 'positivi' (tipo «Personalmente alla faccia di questi infami e squallidi bastardi ho curato ben 35 patologie e fra essi due tumori inguaribili»).
La risposta alla tua domanda è una, ed una sola: sì, la tua conclusione è corretta. Bisogna informare correttamente su queste cialtronerie, perché si basano sulle paure ataviche dell'uomo e sull'ignoranza. Se per le prime non possiamo fare nulla, la seconda è "guaribile". Noi dobbiamo 'solo' fornire gli strumenti necessari alle persone per poter scegliere liberamente. Non siamo giudici, non siamo sceriffi né eroi. Una volta ottenuta questa benedetta informazione CORRETTA, ognuno ne faccia l'uso che vuole e decida liberamente come vivere, o come morire. E non c'è costo, in termini di tempo e di denaro, che possa eguagliare un simile beneficio.
Beninteso, capisco perfettamente i tuoi dubbi, le tue paure e la tua stanchezza. Come ti ho già scritto, sono anche le mie. Bisogna trovare un giusto equilibrio tra volontà d'informare e "vita reale". Anche per questo ho messo il sito in manutenzione, per staccare un po' la spina e non farmi coinvolgere emotivamente. Purtroppo, da giornalista, ti dico che troppo spesso il lettore pretende di essere informato (giustamente) ma non conosce le difficoltà che stanno dietro al testo che sta leggendo. Per questo, il mio lungo commento vuole essere anche un appello a chi ti segue: non lasciamo We Wee solo
@Alexandre
RispondiEliminaSchietto come un medico che ti dice che hai un cancro inoperabile...
Estremo, ma in fondo hai ragione.
Un punto in più per il secondo p.s. :)
un articolo veramente bello.
RispondiEliminaio credo che la sua conclusione sia quella corretta,
isabella.
Wewee
RispondiEliminaso che questo commento non c’entra una ceppola con questo post, ma sono curioso, visto che qui si è parlato di vaccini/autismo etc.
Sulle radio americane va in onda questa pubblicitá per un sito sull’autismo (una cosa tipo autismspeaks.com) che dice che negli ultimi 20 anni i casi di autismo sono aumentati del 600%.
Domanda: significa che davvero sono aumentati, o significa che prima non si sapeva cosa fosse e quindi per forza non si diagnosticava?
Perché sempre secondo questo sito quasi l’1% della popolazione giovane sarebbe afflitta da autismo, 1 su 106 in America per l’esattezza. Che te ne pare? Sembra possibile?
Butto lí la domanda, metti che serva per una inchiesta futura... :D
Ma nel frattempo, da profano mi sembra una crescita un po’ sospetta, per una cosa che fino agli anni ’80 “non esisteva” – per cosí dire, ovviamente, o meglio non si conosceva bene. Insomma, se domani scoprono una nuova malattia che prima non si conosceva e veniva diagnosticata come qualcos’altro, mi sembra ovvio che il numero di casi diagnosticati crescerá drammaticamente rispetto agli anni precedenti...
Gracias, e saluti!
Io che nel (WEB) marketing ci lavoro, posso darti due pareri: quello professionale e quello personale. Opto per il secondo e dico che "dovresti" proseguire col tuo debunking. Immagina di essere un ittiologo in un lago (il WEB) in cui ci sono X pesci (utenti) di cui Y malati (utenti curiosi), con una corrente circolare (le informazioni) e di gettare una rete (un articolo) per poter prendere quelli malati al fine di curarli (dare a loro informazioni vere e molto utili per la propria ed altrui salute). Sulla sponda opposta c'è un pescatore (il ciarlatano) che getta le esche (articoli) per prendere i pesci e venderli (introito da commercio di libri/DVD e consulenze a pagamento). Ci sono alcuni pesci che naturalmente, attirati dalle esche, abboccano e finiscono nel frigo portatile. Poi ve ne sono altri che salvi tu, perché finiscono nella tua nassa. Ecco, io guarderei a questi e continuerei a testa alta. Non so se la similitudine è chiara... :)
RispondiEliminaAlexandre,
RispondiElimina"Ma bisogna pur lottare. E che poi ognuno decida da che parte schierarsi."
Sottoscrivo in pieno ed aggiungo che c'è chi non lotta pur potendo, e di conseguenza fa il gioco del "nemico".
@Yari
RispondiEliminadevo stare attento a non fare confusione, mi stai rispondendo qua e sul blog di Attivissimo.
:D
mi sembrate tanti scemi (senza offesa per gli scemi) che si danno ragione a vicenda ogni volta che passo da questi parti mi fate morire dalle risate !
RispondiEliminami sembrate tanti scemi (senza offesa per gli scemi) che si danno ragione a vicenda ogni volta che passo da questi parti mi fate morire dalle risate !
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaAlexandre,
RispondiEliminama là ho finito, tranquillo, ho fatto confusione, l'ho preso in saccoccia e son venuto qui XD
fredfred,
l'importante per te è che non vai dai ciarlatani e diventi serio :P
Vai tranquillo WeWee, ricordati che stai combattendo l’effetto, non la causa …cioe’ cerchi di impattare (meglio che puoi) strutture caratteriali e meccanismi psicologici gia’ pienamente formati e operanti
RispondiElimina…agire sulla causa vorrebbe dire invece operare una vera e propria rivoluzione dell’educazione e degli insegnamenti scolastici, aprendo le porte alle basi della psicologia e della conoscenza di se fin dai primi anni di insegnamento
@fred
RispondiEliminaLa risata è terapeutica, siam qui per questo, lieti di servirti.
@wewee
Fossi in te starei con la coscienza a posto: il tuo l'hai fatto, non sei responsabile dell'arbitrio del resto del mondo...
Commenti bellissimi i vostri, grazie.
RispondiEliminaAlexandre, il tuo è molto interessante, hai espresso meglio di me quello che volevo dire con l'articolo. Sull'autismo, negli articoli che ho scritto qualche settimana fa ci sono le risposte a tutti i tuoi quesiti. Il sito che citi comunque è un sito di ciarlataneria.
Sulla terapeuticità del "tocco di tetta" posso dire già ora che non è del tutto campata in aria.
In ogni caso su "Striscia la notizia" di qualche settimana fa hanno fatto vedere un guaritore che curava "ciucciando" le tette alle donne e diceva di averne curate decine...chiamalo scemo...
fredfred: come numlock sei stato bannato per maleducazione, come fredfred non aggiungi niente alla discussione, davvero utile la tua presenza. Spero comunque che le risate che fai leggendo ti facciano stare bene, non scherzo.
Ilario: inutile ribadirti come la penso su quello che fai, ti ringrazio per le tue parole, per me sei un esempio di determinazione e preparazione, qualità che pagano, stai tranquillo.
Fa un certo effetto essere chiamati scemi da una persona che probabilmente spende fortune in inutili ammennicoli miracolosi... non trovate?
RispondiEliminaFredFred: ho appena scoperto che l'acqua del rubinetto di casa mia guarisce dall'influenza!! Se vuoi te ne vendo un po' a 10 euro al bicchiere, 20 euro quella stillata lentamente, che fa piu' effetto.
RispondiEliminaGarantito: in una settimana circa ti passa qualsiasi influenza!!
LOL :-P
Roberto.
ah ecco
RispondiEliminaho trovato cliccando su “autismo” in quell’affare che gira. (piccolo appunto: la parte “cerca nel blog” con google a me non funziona. Clicco e resta li. Pensavo ci mettesse piu tempo e allora sono andato in bagno e tornato ma ancora li ferma era. Non so se sono io o qualcosa non va).
Trovato infos qui ed in giro per internet. Il dubbio mi veniva perche questa pubblicitá fa riferimento ad un “head council” o una roba simile, insomma sembra patrocinata dal governo, vedo che non è cosí. Meno male, niente 600% di casi in piú...
(tra l’altro la pubblicitá è abbastanza insulsa, il tizio che parla dice che da adolescente non sapeva nemmeno cosa fosse l’autismo, poi un parente ha un figlio autistico, poi un collega di lavoro e alla fine lui stesso ha un figlio che viene diagnosticato con autismo. Che sfiga ‘sto uomo).
A parte constatare di aver scelto la linea di lavoro sbagliata quando potevo fare il "ciucciatore di tette" per professione..
RispondiEliminaMi sono posto e mi pongo tutt'ora i tuoi stessi quesiti pur non svolgendo lo stesso lavoro ed avendo a che fare con ciarlatanerie tutto sommato molto meno importanti di queste.
Voglio solo ricordarti una cosa. I ciarlatani riescono a produrre merda molto piu' velocemente di quanto noi potremo mai riuscire a spalarla. Ma se sei come me una persona a cui la puzza di merda non piace ci si rimbocca le maniche e si fa quel che si puo'. Magari non riusciremo a risolvere il problema alla radice ne' le sue conseguenze ma almeno ci avremo provato.
Io sinceramente non vorrei svegliarmi tra 3 anni nel mio letto e pensare: scrivendo qualcosa avrei potuto fare una differenza, anche minima, e non l'ho fatto. Perche'?
niente 600% di casi in piú...
RispondiEliminaLa percentuale di individui con autismo è attualmente vicina al caso su 150 (in alcune nazioni un caso su 100), sono numeri importanti e non per niente l'autismo è un problema importante ma chi fa finta di non capirli questi numeri conclude che un secolo fa non esisteva la malattia mentre oggi ne siamo tutti affetti.
In realtà un secolo fa quelli che oggi si chiamano individui con autismo nelle statistiche non venivano nemmeno considerati, stavano in istituti, spesso erano chiamati genericamente "ritardati mentali". Oggi tantissime forme di ritardo mentale, di malattie genetiche, cromosomiche, metaboliche ed altro, sono racchiuse nel termine "autismo", non per nulla si parla di "disturbo dello spettro autistico", in quanto ormai questa non rappresenta una malattia ma praticamente un sintomo.
Rientrando in tema, credo di aver capito che la vera e propria domanda sia quella che riprendo all’inizio del mio primo commento. E in effetti una riflessione occorre...
RispondiEliminaCome medico, sapendo che uno non ce la fará e ha pochi mesi di vita, cosa pensi della falsa speranza che danno questi cialtroni?
Voglio dire, morire sapendo di dover morire a breve, e morire lo stesso, ma con la speranza che le cose si risolvano... cosa è meglio?
Perché in effetti, pur continuando a sostenere quello che ho giá scritto, un po’ capisco che sia preferibile morire nell’incoscienza, nella inconsapevolezza... Avere una data di scadenza è infinitamente piú deprimente che una speranza, per quanto sciocca ed infondata.
Insomma, se ad un malato di cancro terminale continui a dire “non si preoccupi, vedrá che presto ci saranno miglioramenti” anche dieci minuti prima che muoia, gli hai reso un disservizio? Certo, gli hai mentito e lo hai illuso. Ma è cosí sbagliato? Da un punto di vista emozionale e mentale, non avrá comunque vissuto meglio gli ultimi mesi che gli restavano? Non è preferibile una bugia pietosa che una realtá che trasforma gli ultimi mesi in un baratro depressivo e infernale?
Se fossi medico non credo ci riuscirei, ma a pensarci bene, che differenza fa? Fra un po’ quella persona sará morta comunque, ma almeno gli ultimi tempi li avrá vissuti serenamente...
Non so, è difficile...
(Certo, se a questa persona spilli i soldi devi essere arrestato).
grazie per la risposta, non l’avevo vista prima di scrivere l’altro commento
RispondiEliminacavoli ma allora almeno alcune delle cifre sono reali... voglio dire, l’1% della popolazione afflitta mi sembra parecchio... wikipedia (si, si lo so... ma non è l’unica fonte che lo dice!) parla di un 1/2 per mille.
Vabé, non mi voglio dilungare troppo sull’argomento visto che è OT, il dubbio era sulle cifre, 1 su 150 mi pare un bel po’... infatti mi pare cosí tanto che praticamente tutti, statisticamente, dovremmo conoscere almeno una persona con problemi di autismo... hm...
Insomma, se ad un malato di cancro terminale continui a dire “non si preoccupi, vedrá che presto ci saranno miglioramenti” anche dieci minuti prima che muoia, gli hai reso un disservizio?
RispondiEliminaNon lo so.
E' un dubbio che assale molti medici e del quale ho discusso spesso con i miei colleghi. Io ad esempio sono un "tranquillizzante", cerco di sminuire, di non impaurire, lascio sempre accesa una piccola luce. Altri miei colleghi dicono che non è corretto sminuire una situazione grave, la mettono pure sul piano legale, se dici ad un paziente "non si preoccupi, vedrà che si risolverà tutto" quando sai che non è vero, non solo stai dicendo una bugia ma professionalmente stai comunicando una cosa sbagliata e c'è chi è stato denunciato per questo atteggiamento "umano".
Ho detto comunque che prima o poi di questo voglio parlarne sul blog, vedremo in che occasione.
mi pare cosí tanto che praticamente tutti, statisticamente, dovremmo conoscere almeno una persona con problemi di autismo...
RispondiEliminaRispondo e poi chiudiamo davvero. In realtà è proprio vero che probabilmente quasi tutti conosciamo una persona autistica solo che ci immaginiamo l'autistico come qualcuno con grossissimi handicap e disturbi evidentissimi. Non è così, proprio perchè l'autismo comprende un tal numero di patologie ed una tale varietà di forme che molte volte può passare inosservato. Posso anche dirti che esistono individui autistici che non sanno nemmeno di esserlo, pensa un po'...
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RispondiEliminaCiao, probabilmente lo hai gia letto, in caso cotrario mi sembra opportuno segnalarti questo articolo:
RispondiEliminahttp://www.repubblica.it/salute/medicina/2010/12/07/news/un_aspirina_al_giorno_combatte_il_cancro-9919528/
che credo meriti qualche parola in più, e meno sensazionalismo. sbaglio?
Voi come direste alla vostra persona più cara che non ha speranze di vita?
RispondiEliminaFaccio un esempio completamente diverso che spero possa aiutare nella discussione. Mi capita spesso di fare degli esami. Capita a volta di dover bocciare qualche studente perché non ha studiato a sufficienza. Non è una bella cosa dover dire ad uno studente che l'esame non è andato bene ed è necessario ripeterlo. In quel momento un esame potrebbe anche essere tutto. Spesso quello che succede è che lo studente va via deluso, depresso, arrabbiato con il docente perché lo ritiene incapace (ci può anche stare) o perché non lo ha capito (ci può anche stare). Tuttavia discutere al termine dell'esame le domande che sono state poste e quali risposte ci si aspettava, perché la risposta era imprecisa o incompleta permette allo studente seduta stante di rivedere dal principio il suo esame e per certi versi di rassegnarsi meglio sull'esito sia positivo che negativo. Quindi la rassegnazione sulla bocciatura è presa molto meglio quando c'è un "supporto" che dall'esterno permette di analizzare meglio i fatti e di valutarli insieme. Può capitare anche che lo studente per certi versi sia dispiaciuto per la sua preparazione e che se ne vada senza dire nulla.
Pensi che questo approccio si potrebbe adottare anche a persone che sfortunatamente hanno "perso" la loro battaglia?
Qualche considerazione da cacciatore di bufale ormai ventennale.
RispondiEliminaQuando ho cominciato a raccogliere in una pagina un po' ironica e chiaramente sbufalatrice i link ai siti più strampalati, cominciai a venir tempestato di richieste. Come, avete messo il sito cialtrofuffoelettrobio concorrente e non noi? Si prega di inserire il sito www.tuttalafuffa.it nella vostra pagina.
Insomma, parlate di me, bene o male non importa ma parlatene. Anche una stroncatura fa salire il rating su google.
Ho poi scoperto che è una tecnica usata da alcuni miei colleghi. Scrivi un articolo polemico, contestabilissimo ma formalmente corretto (sennò non passa i referee), magari in una rivista un po' "larga di maniche". Tutte le persone che hai criticato si affanneranno a confutarti, riuscendoci in un articoletto di due pagine, ma in questo modo il tuo indice di citazione sale a livelli assurdi.
Poi mi sono occupato di danni da campi elettromagnetici, e ho scoperto che a molte persone on interessa sapere se fan male, basta non vedere elettrodotti o ripetitori. Spesso mi dicevano sconsolati che PURTROPPO le misure davano valori MOLTO al di sotto dei limiti di legge, quindi non sarebbero mai riusciti a farseli levare. Una signora, a cui spiegai che quel particolare ripetitore puntava in direzione opposta a casa sua, non c'era verso che le procurasse un'esposizione, se ne andò quasi piangendo, aveva tanto sperato che potessi fare qualcosa, ora le toccava conviverci.
Idem per elettrodotti a 150 metri (a 80 metri qualsiasi elettrodotto provoca campi minori di quelli che trovi comunque dentro una tipica casa), o per chi voleva interrare l'elettrodotto sotto la strada che poi percorreva in auto tutti i giorni (con un aumento dei campi che si beccava).
E infine le scie chimiche.
RispondiEliminaPenserei che spiegare a qualcuno che quelle righe bianche lassù non sono sparse per avvelenarci ma sono solo normale condensa dei motori sia una buona notizia, io tirerei un respiro di sollievo. E per fortuna di solito è così. Ma per molte persone il mio tentare di spiegare come è fatta la condensa, come si fa a capire a che quota è un aereo, che quel particolare aereo lassù con quella bella scia vaporosa da manuale è il volo AZ-qualcosa da Fiumicino a Verona, vedi nella foto con il teleobiettivo le insegne sulla coda, vedi qui il piano di volo, vedi sul sito la rotta, ecc. ecc. è visto con sospetto. Se è condensa, perché mi affanno a spiegarglielo? E se loro vogliono credere che è veleno sparso dai cattivi, avranno diritto a pensare quel ce vogliono?
Alla fine ho scoperto che per queste persone le righe in cielo danno inquietezza, è qualcosa di nuovo che non avevano notato prima, e vogliono semplicemente che non ci siano. Non importa come, se accusando il NWO, se ipotizzando che siano COMUNQUE dannose anche se sono condensa, e chiunque si mette in mezzo è un nemico. Chiunque provi a far notare che la realtà è che quelle scie dipendono SOLO dal fatto che esista il traffico aereo, e che impedire il traffico aereo è evidentemente un po' dura da ottenere, è qualcuno che demolisce la loro visione del mondo. E questo non è accettabile.
Per la salute probabilmente vale lo stesso. L'idea che non esistano cure miracolose (o miracoli) non è accettabile, almeno per certe persone. Una mia amica, morta di linfoma tanti anni fa, si rivolse all'omeopatia negli ultimi stadi della malattia: "La medicina non mi dà speranza, l'omeopatia sì"
Non ricordo come scoprii questo blog, ma da allora ho imparato molte cose.
RispondiEliminaNon sono mai stato un amante dell'alternativo, ma ero tra quelli che pensavano che l'omeopatia fosse il curarsi con le bacche, e che riteneva l'agopuntura una antica arte cinese di 3000 anni fa.
Informare le persone aiuta a rendere più libere le loro scelte.
Pensi che questo approccio si potrebbe adottare anche a persone che sfortunatamente hanno "perso" la loro battaglia?
RispondiEliminaE' molto complicato rispondere, ognuno di noi ha una reazione personale ed imprevedibile. A me capita molto raramente di dare questo tipo di notizie (è più frequente darne di belle) ma quando mi è capitato è stato uno sforzo emotivo enorme.
Ho visto reazioni diverse ma la cosa che più mi rendeva difficile il discorso è che spesso ti trovi di fronte una persona che fino alla settimana prima era in perfetto stato di salute e con una vita regolarissima e magari scherzavi su quel suo dolorino, poi riceve una diagnosi, magari subisce un intervento ed entra in quel tunnel. Negli occhi la speranza la vedi, non esiste più l'ignorante che non sa cosa sta accadendo ed io provo sempre a lasciare accesa anche una luce piccolissima (anche se non c'è).
Per capirci, io ho visto persone letteralmente impazzite dopo una diagnosi infausta.
E' tremendo, tanto che quando vedo reazioni orgogliose e "serene" rimango sempre stupito perchè io per primo non so se ce la farei.
Soggettivo quindi.
Il tuo "metodo" può essere utile nei casi che hai vissuto o in altre situazioni ma quando devi comunicare certe cose, ti assicuro che non c'è "regola" che tenga, bisogna comportarsi diversamente da caso a caso ed usare le parole giuste cercando di comprendere chi hai di fronte, un po' dipende anche dal carattere di chi parla.
Per questo a volte si sentono quelle storie "mi ha detto freddamente quello che avevo", perchè di fronte puoi avere l'anziano ormai poco lucido come la madre di 30 anni, il ragazzo pieno di vita o la signora affetta da depressione...e dietro il camice c'è un uomo che deve (perchè non può mentire...) dare quella notizia. Nessuno vorrebbe essere al posto del paziente, ma nemmeno nessun medico vorrebbe essere colui che comunica la notizia.
WeWee ha commentato...
RispondiEliminaRispondo e poi chiudiamo davvero. In realtà è proprio vero che probabilmente quasi tutti conosciamo una persona autistica solo che ci immaginiamo l'autistico come qualcuno con grossissimi handicap e disturbi evidentissimi. Non è così, proprio perchè l'autismo comprende un tal numero di patologie ed una tale varietà di forme che molte volte può passare inosservato...
Perdonami per il proseguo dell'OT che volevi chiudere ma volevo portare un esempio diretto:
Suono in un gruppo il cui chitarrista/cantante é autistico: bene, ride, scherza si diverte é molto bravo a suonare (a volte direi fin troppo, dato che a volte ripete assoli sentiti su un CD pari pari) ha un lavoro come archivista...certo, ha quelle che alcuni definirebbero "piccole manie", ma ció non gli ha impedito di suonare in ben tre gruppi diversi e di avere una vita sociale che farebbe invidia a certi "attivisti da monitor".
Con questo non intendo sminuire chi purtroppo é colpito dalla malattia in forma grave, ma far capire che , come hai scritto, forse 30 anni fa non gli sarebbe mai stato diagnosticato l'autismo...
Capisco che chi si trova di fronte a situazioni senza speranza possa cercare la speranza anche dove c'e' solo truffa.
RispondiEliminaE' il truffatore che mi fa SCHIFO, perche' sfrutta la disperazione altrui.
Certa gente merita solo DISPREZZO.
Detto questo, meno male che ci sono voci come la tua - troppo poche purtroppo - a portare la voce della ragione.
Io ritengo il tuo operato giusto e necessario. Grazie di tutto e continua cosi'. Hai e sempre avrai il mio incondizionato supporto.
Capisco che chi si trova di fronte a situazioni senza speranza possa cercare la speranza anche dove c'e' solo truffa.
RispondiEliminaE' il truffatore che mi fa SCHIFO, perche' sfrutta la disperazione altrui.
Certa gente merita solo DISPREZZO.
Infatti.
Se posso concepire l'idea che il malato "inguaribile" sia tranquillizzato e rassicurato, anche illuso volendo (sulla possibilità di guarigione), non è affatto accettabile che questo sia spennato come un pollo e magari sottoposto a "cure" inutili come farsi impiantare un catetere intraaddominale per i lavaggi col bicarbonato, o altre vaccate del genere che, sfido a dimostrare il contrario, sono assai invasive nonchè dolorose, e soprattutto allontanano il paziente da cure palliative che gli permetterebero di giungere al termine della vita in modo dignitoso e il più sereno possibile (penso a quei mentecatti che sputano sulla morfina e ne sconsigliano l'uso, magari consigliando al suo posto l'acetilcernitina che non fa un benamato caxxo per il dolore oncologico).
L'illusione a fin di bene può essere tollerabile, lo sfruttamento del dolore altrui no.
E nemmeno tollerabili sono i boccaloni che parlano di antidolorifici senza saper distinguere un atomo di idrogeno da un etto di mortadella.
WeWee,ti ringrazio perchè condividi con noi la tua passione per la verità... è veramente difficile parlare con delle persone che credono nelle teorie più improponibili, impone un lavoro di ricerca e di analisi critica che porta via tempo.
RispondiEliminaCredo anch'io (non ricordo se questa classificazione fosse di Attivissimo) che le persone con cui si ha a che fare possano essere divisi in due categorie: gli irrecuperabili ed i dubbiosi, ma spero che prevalgano i dubbiosi.
Non puoi essere di aiuto alla prima categoria degli irrecuperabili, poichè questi avranno letto così tante dimostrazioni delle teorie alternative senza prestare attenzione alle smentite, che ormai negare tutto per loro sarebbe come veder crollare il castello di carte che hanno costruito nella loro mente, dovrebbero mettere in discussione troppe cose e perciò rifiutano le prove.
La ragazza che ti dice che è stata contenta di aver fatto qualcosa vuole nascondersi che in realtà sarebbe stato meglio vivere gli ultimi giorni in serenità con il proprio caro senza truffatori nei paraggi. Almeno se avesse voluto fare qualcosa avrebbe potuto iscriverlo ad una sperimentazione clinica seria (non so se avrebbe potuto, non sono un medico). Anche in caso di esito nefasto avrebbe contribuito al miglioramento della conoscenza sulla malattia.
Comunque penso, o almeno spero, che la categoria dei dubbiosi prevalga. Ed è a loro che il tuo blog è veramente di aiuto per non cadere nella trappola dei ciarlatani.
Per quanto riguarda il marketing c'è effettivamente il problema di come scegliere gli argomenti a cui dare attenzione senza fare pubblicità. E, secondo me sono quelli che ormai hanno già da se troppa pubblicità perchè sono ormai ai primi posti nei motori di ricerca, o sono stati citati da giornalisti poco attenti. In questo caso l'aumento di popolarità sarebbe marginale rispetto al vantaggio della corretta informazione.
Si può obiettare che a quel punto per alcune persone potrebbe essere già troppo tardi, e che l'informazione tardiva contribuisca ad aumentare il numero degli irrecuperabili, ma per me si tratta più di un problema di educazione al ragionamento critico che di velocità, non conta quando arrivi l'informazione esatta quanto piuttosto la predisposizione del ricevente a cambiare opinione. Inoltre gli irrecuperabili saranno i primi a ricorrere al trattamento del nuovissimo ciarlatano, seguiti dai dubbiosi con l'aumentare della popolarità, ed è a quel punto che è utile intervenire.
Spero di esserti stato di aiuto nella ricerca di risposte. Continuà così, sei fra i cattivi solo per chi ormai è perduto nei meandri del complottismo.
Emanuele
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RispondiEliminaNessuno vorrebbe essere al posto del paziente, ma nemmeno nessun medico vorrebbe essere colui che comunica la notizia.
RispondiEliminaUna curiosità. Un medico che ha vinto una battaglia personale su di un male diventa più umano? E' in grado di immedesimarsi meglio e di scegliere le parole più opportune?
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RispondiEliminaDue cose. Prima: Ai tempi in cui frequentavo l'Università di Pisa essendo parte del Collegio Medico Giuridico (Scuola Normale) dovevo sottopormi ogni anno ad esami di routine ed giorno mi fu riscontrata una "macchia" sull'apice del polmone a destra. Fui ricoverato nella Clinica Medica del Prof. Monasterio per accertamenti. Il ricovero durò sette giorni. Fui svegliato alle 5.30 del mattino, dovetti fare la fila per andare in bagno. Il pranzo fu servito alle 11.10 e la cena alle 17.30. Ogni qualvolta dovetti essere sottoposto ad esami fui chiamto con il mio NUMERO di letto e via dicendo. Alla fine del percorso mi fu comunicata la diagnosi che per mia fortuna non era quella DA ME temuta. Seconda: Al V anno di Università ebbi un problema che mi portò alla Clinica Dermosifilopatica per una consulto. Il mio Master mi visitò, prelevò, si ritirò ed io rimasi in attesa per un quarto d'ora, seduto, in ansia. Tornò, mi sorrise e mi disse "NO, non ce l'hai" e poi aggiunse "Adesso conosci VERAMENTE il significato del SI e del NO, Non dimenticarlo quando sarai al mio posto" Ho fatto a me stesso una promessa: Stai sempre dalla parte che hai dovuto occupare per due volte come PAZIENTE. Chi sta davanti a te è un COLLEGA che porta il pigiama che hai indossato. Si sveglia alle 8.00, pranza alle 13.00, cena alle 19.00, Ha un NOME ed un Cognome. ASCOLTALO attentamente>. Ho mantenuto la promessa.
RispondiElimina@Alexandre: Insomma, se ad un malato di cancro terminale continui a dire “non si preoccupi, vedrá che presto ci saranno miglioramenti” anche dieci minuti prima che muoia, gli hai reso un disservizio? Certo, gli hai mentito e lo hai illuso. Ma è cosí sbagliato? Da un punto di vista emozionale e mentale, non avrá comunque vissuto meglio gli ultimi mesi che gli restavano? Non è preferibile una bugia pietosa che una realtá che trasforma gli ultimi mesi in un baratro depressivo e infernale?
RispondiEliminaPenso che la realtà, per quanto dura, sia meglio in quanto le cose razionali possono essere controllate.
Sapere di avere una possibilità su diecimila di sopravvivere è diverso dal sapere che presto ci saranno miglioramenti. Permette di accettare una realtà di fatto ed agire di conseguenza. Mi spiego con un esempio: se avessi un dolore insopportabile e sapessi di avere una possibilità su diecimila di guarire, probabilmente sceglierei l'eutanasia senza esitazione. Sapere che presto migliorerò probabilmente mi farebbe aspettare, prolungando le sofferenze. Sapere che ho sette possibilità su dieci di guarire dopo un anno di terapie con pesanti effetti collaterali potrebbe farmi "accettare il rischio" di una lunga sofferenza per una vita lunga e felice.
Spero di aver reso bene il concetto.
[ANCORA OT]
RispondiEliminaTra l’altro quella pagina sull’autismo è patrocinata dalla Major League Baseball e un giocatore piú o meno famoso (Curt Schilling) fa loro pubblicità. Mah...[SCUSATE PER L’OT]
@verduz
Perfettamente chiaro, e anche soggettivo. Io ci proverei anche con una possibilità su 10.000. ;P
Sono andato a rileggermi qualche vecchio commento nel blog. Alla fin fine, chi ha dei dubbi fa domande pertinenti. Quelli che sostengono cialtronate tipo omeopatia e altre vaccate sono personaggi che, o ci fanno soldi, o vogliono essere ingannati. Populus vult decipi, ergo decipiatur. Quindi direi avanti tutta, e buon lavoro!
RispondiEliminaStai sempre dalla parte che hai dovuto occupare per due volte come PAZIENTE.
RispondiEliminaUn medico che dimentica di essere prima di tutto un paziente è un povero illuso.
@Alexander
RispondiEliminasarai un anziano signore in pensione,
Perchè quando sarà in pensione?
Non si può fare prima? :)
Non avendo soluzioni al problema, ti lascio una riflessione sul fascino dell'emozione nel falso. Vado a memoria, quindi può darsi che il testo diverga un po'
RispondiElimina----
(Il "maestro d'armi" Filiberto Bonajuto è attaccato dal Professor Bellavista e dal dottor Cazzaniga, cui ha venduto due falsi quadri di Mancini)
"Io non vi ho venduto solo dei quadri. Vi ho venduto l'emozione del possesso, il sottile piacere dell'acquisto, dell'esporlo in salone e gloriarsi dell'averlo. E voi, cosa avete fatto? Mi avete rotto l'emozione, come fosse un giocattolo, per vedere com'era fatta dentro. E ora tornate con i cocci e pretendete un risarcimento. Allora, per piacere, riportatemi indietro l'Emozione e sarò felice di restituirvi i soldi."
(Luciano de Crescenzo - Oi Dialogoi)
Ciao WeWee, finalmente riesco a commentare: ma perche' hai scelto un template del blog che sta tanto sulle scatole a WebSense ed ai firewall aziendali?
RispondiEliminaAvrei una domanda: ma in fondo, sotto sotto, perche' hai posto le domande che hai posto nel tuo articolo?
Voglio dire, a parte le interruzioni di CapsLock (o NumLock, o ctrl-shift-del...), quale altro segno complessivo potevi realisticamente aspettarti che prendessero i commenti?
In fondo, credo che cio' che ti ha spinto a scrivere questo articolo sia la stessa cosa che ha portato alcuni a scriverti le lettere che hai descritto (e darti le risposte che ti hanno spiazzato).
Cio' non toglie che l'articolo mi sia piaciuto e mi siano piaciute parecchio anche alcune delle risposte che hai trovato nei commenti.
Per parte mia, se avessi una malattia incurabile ed una "data di scadenza" nota, preferirei sen'altro saperlo e regolarmi di conseguenza. Ma io sono io: non e' assolutamente detto che questo valga per tutti. Quindi credo che il medico abbia anche una difficolta' in piu', oltre a quella che sono state descritte: quando devo dare una notizia del genere, chi ho di fronte? Come diavolo faccio a sapere come la pensa?
L'"alternativo" invece non ha questo problema: la sua clientela e' stata (in un certo senso) selezionata alla fonte.
C'e' poi una considerazione da fare sulle risposte che ti hanno lasciato spiazzato, ed ha a che fare con il razzismo (segue...)
(...segue)
RispondiEliminaGianni ha gia' toccato questo tasto, anche se da un punto di vista leggermente diverso.
Il razzismo e' una gran vaccata che non ha nessuna base scientifica, eppure ancor oggi parecchie persone interpretano il mondo tramite lo schema di pensiero del razzismo. Non c'e' modo di far cambiare loro idea, anzi: se ci provi si arrabbiano non poco e ti considerano un nemico.
Questo perche' a tutti noi i fatti nudi e crudi non bastano: ci serve uno schema interpretativo per vivere, ovvero per riuscire a dare un senso alla realta' ed operare su di essa.
Il razzismo, anche se sbagliato, e' uno schema con una buona base nella nostra biologia ("parente=buono, estraneo=cattivo"), particolarmente semplice e fecondo. Togli il razzismo ad un razzista e, letteralmente, gli fai franare il terreno sotto i piedi: gli togli gli strumenti mentali per agire sul mondo che lo circonda, non gli permetti piu' di "funzionare" come essere sociale.
Per questo si incavola: tu tenti di spiegarli come funziona il mondo e fargli notare i suoi errori, ma lui legge il tuo tentativo in buona fede come un attacco diretto alla sua persona.
La stessa cosa e' per te: se spari agli unicorni, come era stato detto da Alexandre, non e' che le persone si incavolino perche' stai uccidendo loro le speranze mentre l'"alternativo" le alimenta, ma perche' il loro mondo funziona in maniera magica e loro lo capiscono (e possono operarvi sopra) solo grazie alla magia. (segue...)
(...segue)
RispondiEliminaVoglio dire: pensa all'omeopatia.
Secondo te, da dove salta fuori l'idea di trasmettere un effetto di una sostanza ad un'altra sostanza per contatto? Non e' un'invenzione originale di un oscuro medico tedesco dell'800: e' un modo che la chiesa utilizza da secoli per "produrre" reliquie.
Cio' che e' stato a contatto con la santita', per estensione, partecipa della santita': la terra della tomba del martire, le pezze posate sul sarcofago del vescovo durante l'ostensione, la stessa Acqua Santa, di cui basta una goccia per santificare un'intera acquasantiera grossa come un tino.
Penso che nei casi da te descritti di speranza oltre ogni ragionevolezza ("speranza postuma") sia in gioco lo stesso meccanismo: non si tratta di persone che vogliono credere perche' terrorizzate (questo avrebbe senso *prima* della dolorosa dipartita dei loro cari), ma perche' "funzionano" cosi'; non sarebbero in grado di concepire la realta' in una maniera diversa: si arrabbiano con te perche' il loro mondo e' fatto in un certo modo ed il tuo in un altro e tu stai chiedendo loro, letteralmente, di uscire dalla loro testa e di rinunciare ad un modo di ragionare che ha funzionato bene per loro sin dalla loro nascita, e per i loro genitori e nonni prima ancora.
Non credo di essere riuscito a spiegarmi bene. Credo di averla buttata sulla religione: deformazione professionale da troll. Ora non mi resta che citare Hitler nel mio prossimo commento.
Ops, gia' fatto...
ma perche' hai scelto un template del blog che sta tanto sulle scatole a WebSense ed ai firewall aziendali?
RispondiEliminaUmh, non credo sia un problema di firewall quanto di sistema operativo...prova, da me al lavoro il problema è questo, con i vecchi explorer, il blog non si carica, con i nuovi si (e anche con gli altri browser).
In fondo, credo che cio' che ti ha spinto a scrivere questo articolo sia la stessa cosa che ha portato alcuni a scriverti le lettere che hai descritto
Può darsi. Ciò non toglie che mi hanno davvero spiazzato, io non vivo di certezze e capire che c'è gente che lo fa con la salute non me lo aspettavo. E' una buona esperienza da questo punto di vista, si dice che non si finisce mai di imparare...
Ma io sono io: non e' assolutamente detto che questo valga per tutti.
Sono convinto che in quei momenti non vale nemmeno per se stessi. Le certezze sulla salute non appartengono alla mia persona (tutti costruiamo il nostro carattere in base alle esperienze di vita, in genere), figurati se le applico sugli altri.
Forse è proprio questo il punto: siamo convinti di poter "guarire" da tutto, in senso lato, la morte la viviamo negli altri ma a noi non appartiene, anche perchè quando arriverà non la vivremo.
Togli il razzismo ad un razzista e, letteralmente, gli fai franare il terreno sotto i piedi
Questo però vorrebbe dire che il mondo non evolve, la gente è bianca o nera. Ma non capita mai di cambiare opinione? Di capire meglio?
Siamo messi così male?
tu stai chiedendo loro, letteralmente, di uscire dalla loro testa e di rinunciare ad un modo di ragionare che ha funzionato bene per loro sin dalla loro nascita
Tu così paragoni la "creduloneria" alla "fede". In pratica come il credente raccomanda l'anima a Dio sicuro della salvezza ultraterrena, il "credulone" raccomanda la salute all'"alternativo" sicuro che riuscirà a guarirlo...
Ma così siamo rovinati... (anzi sono...)!
Non credo di essere riuscito a spiegarmi bene.
Sì, per me sì, di risposte ne ho avute devo dire. Forse mi serviva solo confrontare le idee.
Ora non mi resta che citare Hitler nel mio prossimo commento.
Ok, chiuso il discorso.
;)
Bentornato.
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1436_allegato.pdf
RispondiEliminaAgopuntura e acupressione nel punto P6 (Pericardium 6 o punto di Neiguan)
Una revisione sistematica9 ha incluso 4 RCT per la valutazione dell’efficacia dell’ago- puntura e dell’acupressione nel punto P6 (nella medicina cinese il punto P6 è un pun- to situato a circa tre dita dalla piega del polso, nella parte interna) nel ridurre la nausea o il vomito.
Gli studi inclusi, di scarsa qualità metodologica (inadeguatezza del metodo di rando- mizzazione e di mascheramento dell’allocazione al trattamento e consistenti perdite al follow-up) non raggiungono o sono al limite della significatività statistica quando com- binati in metanalisi. Un solo studio18 (n=238) riporta una riduzione della nausea mattu- tina nel gruppo di intervento (acupressione) rispetto al gruppo di non interevento (OR: 0,25; IC 95%: 0,14-0,43).
Una successiva metanalisi19 ha selezionato 14 trial (8 RCT e 6 cross-over trial, n=1.655) pubblicati tra 1989 e il 2005, 7 dei quali esclusi dalla precedente revisione di Jewell9 per problemi di qualità metodologica. Si rileva una riduzione del vomito nelle gravide del gruppo di intervento con acupressione con le dita (3 RCT, n=429; RR: 0,45; IC 95%: 0,33-0,63). Anche l’acupressione tramite bracciale si è mostrata efficace nella riduzione della nausea (4 cross-over trial,1 RCT, n=208; RR: 0,55; IC 95%: 0,38-0,77) e del vomito (4 cross-over trial, 2 RCT, n=238; RR: 0,45; IC 95%: 0,32-0,63), così come l’elettrostimolazione (2 RCT, n=255, RR: 0,48; IC 95%: 0,32-0,72).
Dati discordanti relativi all’efficacia dell’acupressione in donne con iperemesi gravi- dica e con nausea e vomito gravidico grave e chetonuria provengono da due RCT20,21 in- clusi in una revisione sistematica22.
Un RCT che ha confrontato gruppi esposti ad acupressione versus falsa (sham) acu- pressione versus nessun intervento23 non ha rilevato alcuna differenza in eventi avversi di salute materna e neonatale.
"circa tre dita dalla piega del polso"
RispondiEliminabeh almeno son precisi