È così?
Ma anche se non credessi alle teorie omeopatiche, in fondo, che male farebbe assumere un granulo per star meglio quando vi sono piccoli disturbi legati all'ansia, all'ipocondria o allo stress? Se con un po' di acqua crediamo di star meglio ben venga quest'acqua.
Ma le cose non stanno proprio così.
Non faccio molti sconti a pratiche come l'omeopatia perché concedere terreno ad alcune pseudoscienze ritenute "inoffensive" qualsiasi esse siano, vuol dire aprire la porta a tutte, anche a quelle più crudeli e sadiche. Finché una pratica non è scientifica è semplicemente una bufala.
"Scientifico" non vuol dire necessariamente che il meccanismo di funzionamento sia chiaro e spiegato ma che i risultati siano almeno evidenti, ripetibili, misurabili.
Questo non accade con l'omeopatia.
I suoi risultati non sono mai stati dimostrati, mai ripetuti sistematicamente, mai misurati in maniera costante e per essere più precisi se l'omeopatia ha dimostrato qualche effetto, questo non è mai stato superiore a quello che si ottiene con un placebo.
Eppure questa pseudomedicina viene venduta come efficace e le giustificazioni alla mancanza di prove scientifiche sono sempre le stesse e girano attorno ad un concetto: i meccanismi di funzionamento dell'omeopatia non sono misurabili e comprensibili dalla scienza attuale e per questo i ripetuti esperimenti non riescono a percepirne l'efficacia.
Ci sono delle eccezioni. Sono gli esperimenti che questa efficacia presumono di percepirla.
Nasce quindi un controsenso: perché la scienza non può misurare l'omeopatia quando dice che non funziona mentre la misura quando dice il contrario?
Perché gli studi che non notano nessun effetto delle sostanze omeopatiche sarebbero inutili in quanto l'omeopatia non è comprensibile a noi umani di questo secolo, mentre gli studi che notano questi effetti sarebbero rivoluzionari tanto da essere "storici"?
La scienza insomma, è amica o nemica dell'omeopatia?
Per gli omeopati lo è secondo i casi.
L'omeopatia allora cura l'ansia e l'insonnia come un placebo o si spinge pure in patologie come il cancro nelle quali un placebo sarebbe dannosissimo?
Non sarebbe un po' troppo pretenzioso per i granuli con la memoria dell'acqua occuparsi di malattie gravi come i tumori?
Esistono omeopati (medici, abilitati e regolarmente iscritti all'albo professionale) che dicono chiaramente di guarire il cancro con l'omeopatia o di guarire da malattie come la sclerosi multipla o la SLA.
Sono meno ciarlatani di un Simoncini o di un Hamer solo perché... l'omeopatia non fa male a nessuno?
O sono ancora più subdoli perché pur essendo degli imbonitori si vestono da "scienziati"?
Ma gli omeopati e le associazioni omeopatiche che posizione prendono?
È stato pubblicato sull'Internation Journal of Oncology un articolo dal titolo "Cytotoxic effects of ultra-diluted remedies on breast cancer cells" ovvero "Effetti citotossici di rimedi ultradiluiti su cellule di tumore mammario".
In parole povere rimedi ultradiluiti (quindi omeopatici) uccidono (in vitro, cioè in provette non su esseri viventi) cellule tumorali di cancro mammario.
Già il titolo agita un po' lo scienziato medio. Ma come è possibile, bisognerà rivedere tutto ciò che conosciamo? Ricominciare da zero? Possibile che una goccia di acqua senza nemmeno una molecola di principio attivo dentro possa uccidere delle cellule tumorali?
Secondo lo studio sì.
Lo hanno annunciato anche alla stampa: l'omeopatia cura il cancro.
Qui lo studio originale in versione completa, qui l'abstract (il riassunto).
Uno studio di certo "non fa primavera" ma è anche vero che se le conclusioni di questo studio si mostrassero corrette e precise sarebbe un passo decisivo nella rivoluzione di almeno il 70% delle attuali conoscenze in medicina.
Sono state studiate tre linee cellulari di tumore mammario.
In poche parole lo studio evidenzia che nelle tre linee cellulari neoplastiche di tumore mammario messe a contatto con soluzioni ultradiluite (quindi a diluizioni omeopatiche) di rimedi omeopatici (in particolare Carcinosin, Phytolacca, Conium e Thuja, come specificato nello studio) hanno subìto un arresto o un ritardo della crescita (un effetto citotossico quindi, un danno) o addirittura sono morte.
Sono state trovate modificazioni nelle proteine di quelle cellule che regolano proprio la riproduzione e la crescita cellulare e questo dimostrerebbe senza dubbio che i prodotti ad alta diluizione avrebbero un effetto misurabile ed efficace.
In secondo test è stato utilizzato solo il solvente (l'alcol) ma dinamizzato, in un terzo (il gruppo di controllo) solo il solvente senza dinamizzazione.
I rimedi omeopatici quindi sarebbero efficaci contro le cellule tumorali.
Una rivoluzione quindi.
O no?
Sembra proprio di no e non sono il solo a pensarlo.
Uno scienziato statunitense che ha commentato questa ricerca ha definito i referee (la commissione che giudica ed accetta una ricerca da pubblicare in una rivista scientifica) "probabilmente ubriachi".
In generale gli omeopati più "autorevoli" sono molto critici nei confronti delle affermazioni quali "l'omeopatia cura il cancro", affermano infatti che per le malattie gravi bisogna rivolgersi alla medicina standard, un atto di onestà che non può che fare bene ma a quanto pare non sono in buona compagnia.
Questo studio infatti utilizza un "protocollo" di cura contro il cancro sviluppato ed utilizzato in India, il cosiddetto Protocollo Banerji che prevede certi ingredienti che sono poi quelli utilizzati nello studio.
Non è vero quindi che l'omeopatia non si spinge a malattie come il cancro, si spinge tanto da sperimentare protocolli già utilizzati...
E se si tirasse in ballo la storia che l'India è tanto lontana da noi e quindi le sue tradizioni non ci appartengono, vorrei ricordare che questo studio è stato pubblicizzato ed esaltato da Antonella Ronchi (coordinatrice del comitato permanente di consenso per le medicine non convenzionali in Italia):
Una ricerca di laboratorio rigorosa, condotta secondo i migliori canoni della scienza convenzionale.
Ci saremmo aspettati un'eco sui mezzi di comunicazione, non per affermare che l'omeopatia cura i tumori, s'intende, ma per segnalare che quella che viene presentata come semplice acqua fresca ha dimostrato in questo caso un'azione farmacologica misurabile.
Non per affermare che l'omeopatia cura i tumori? E per affermare cosa allora? Questa "cura" esiste già, è usata, applicata, prescritta.
Questa ricerca è attendibile e quindi l'omeopatia cura i tumori o non vale niente e quindi l'omeopatia non li cura?
La ricerca "rigorosa", condotta secondo i canoni della scienza convenzionale ha bisogno di essere studiata un po' meglio.
Si tratta di un continuo susseguirsi di imprecisioni, scorrettezze scientifiche e statistiche e soprattutto di una serie di autogol che costringerebbe un vero omeopata a nascondere in eterno questo studio...
Lo studio, scritto benino è però condotto malissimo. Non è uno studio, è un esperimento da piccolo scienziato delle scuole elementari.
Parte malissimo, gli esperimenti sono stati ripetuti due volte... due.
Per avere una minima (ma proprio minima) parvenza statistica mi sembra tutti possiamo convenire che un esperimento debba essere realizzato almeno tre volte (sono poche eh? Ma almeno quelle facciamole...).
Ma non è nulla in confronto a quello che viene dopo.
In questo studio è evidente che i preparati omeopatici mostrano identica efficacia del solvente (alcool all'87%) senza nessuna molecola di sostanza estranea al suo interno. In pratica se alcool e prodotto omeopatico funzionano 100, l'alcool da solo funziona lo stesso 100.
Questo vorrebbe dire che se metti in un flacone omeopatico bava di lumaca o cannella o nulla, questo funzionerebbe lo stesso ed allo stesso modo.
In parole ancora più povere vorrebbe dire che se somministri invece della bava di lumaca solo l'alcol che impregna il granulo omeopatico il risultato è lo stesso, ovvero l'alcol funziona come la bava di lumaca, la cannella o il nulla.
In pratica ecco dimostrato l'effetto placebo dell'omeopatia: non importa cosa somministri e come, l'effetto più o meno potente c'è lo stesso.
In realtà lo studio è fatto talmente male che non si possono trarre conclusioni né in un senso né nell'altro. Questa ricerca è semplicemente scadente.
Errori ed approssimazioni la invalidano pesantemente e per questo motivo, non è possibile confermare il risultato positivo tanto sbandierato. Quella che dal mio punto di vista è l'anomalia più grave è relativa al solvente, la sostanza cioè utilizzata per diluire i prodotti che poi diventano omeopatici e che, da solo, era utilizzato come "controllo". È stato utilizzato il metanolo, un alcool, ad una concentrazione altissima: ben l'87%.
Questa concentrazione di metanolo è talmente alta che già da sola, in maniera diretta, provoca un effetto molto tossico sulle cellule tanto che non stupisce che lo stesso effetto tossico sia stato ottenuto su cellule cancerose.
Il bello è che nello stesso studio è confermata questa incongruenza: lo stesso effetto "antitumorale" è ottenuto dal prodotto omeopatico (sostanza diluita in metanolo) e dal solvente da solo (metanolo senza sostanza).
Il metanolo è conosciuto per i suoi effetti tossici diretti al cuore della cellula tanto da causare danno al DNA e morte cellulare. Riporto dallo studio:
As shown in Fig. 1A, the solvent reduced the viability of all three cell types; the overall reduction in cells at different doses of solvent was about 30% for MCF-7, 20-30% for MDA-MB-231 and 20% for HMLE cells.
[trad: Come mostrato nella figura 1A, il solvente riduce la sopravvivenza di tutti e tre tipi di cellule ...]
Il solvente da solo quindi riduce lo stesso la vitalità delle cellule neoplastiche.
Umh, questo studio dimostra quindi che è stata trovata una nuova cura per il cancro, l'alcol.
Sciocchezze a parte, basterebbe questo enorme errore (casuale?) per chiudere il discorso ma in realtà è tutta la costruzione dello studio che è sbagliata. Statisticamente per esempio il valore è nullo. Anzi, per essere precisi non esiste elaborazione statistica, è tutto basato su percentuali e tabelle che non dicono nulla, non si riesce spesso nemmeno a capire la differenza tra un composto e l'altro visto che i riferimenti sono esclusivamente grafici. Non si parla di significatività, concetto basilare nell'analisi statistica di dati.
In tutti gli esempi si rimanda alle tabelle e chi legge dovrebbe farsi un'idea in base alle colonne ed ai grafici senza nessun elemento statistico che permetta un paragone corretto tra le sostanze utilizzate.
Per esempio la tabella numero uno: il primo riquadro riguarda l'effetto del solvente sulla vitalità delle cellule neoplastiche, i riquadri seguenti, quelli sotto, analizzano i rimedi omeopatici singolarmente.
Controlliamo la differenza tra solvente e carcinosina (uno dei componenti omeopatici "anticancro") rappresentata nei primi due riquadri della colonna: nel testo si parla di "grande differenza" ma non fornisce percentuali: mi sapete spiegare dalla tabella che differenza vedete tra per esempio la seconda colonna del primo riquadro (quella riferita a 1,25) e la stessa del secondo? Sì, una differenza sembra esserci, ma quanto? Dov'è la "grande differenza"? Di che entità è? È significativa? E rispetto alle altre sostanze (riquadri più in basso) di che entità è (se c'è) la differenza con il solvente?
Stupisce anche l'affermazione che con la cromatografia (un esame che analizza la composizione di determinate soluzioni) non vi è nessuna differenza (nessun picco) tra il solvente "succusso" (agitato, la "succussione" è un principio omeopatico secondo il quale agitare una soluzione ne attiverebbe le proprietà) e quello non succusso. In pratica stanno smentendo un cardine dell'omeopatia, la dinamizzazione dei preparati omeopatici e lo dicono pure.
The chromatogram of the untreated and treated solvents appeared identical, indicating that succussion did not cause chemical changes in the solvent.
[trad: La cromatografia dei solventi trattati e non trattati appare identica, ciò significa che la succussione non provoca cambiamenti chimici nel solvente.]
Ulteriore esempio se non bastassero i precedenti.
Discutono di analisi con microscopio a fluorescenza che dimostrerebbe una danno del DNA in cellule esposte ai rimedi ultradiluiti.
Ebbene affermano di aver testato 200 cellule ma poi non mostrano i risultati (statistici?!) di questi test ma solo delle immagini con 14 (su 200!) cellule del gruppo di controllo o 8 trattate con il rimedio omeopatico con evidenti danni del DNA. E le altre cellule dove sono finite? Hanno avuto danni o no? Perché non se ne parla più? Boh, scomparse...
Bene, ecco quindi che per gli omeopati con questo studio è stata provata l'azione dei granuli per curare il cancro.
Vi fidate?
Cosa facciamo ora con chi diceva che un omeopata che affermi di curare il cancro è un ciarlatano?
Cosa facciamo ora che questo studio conclude con:
Our study demonstrates that the ultra-diluted natural product remedies prescribed in the "Banerji protocol" induce cell cycle delay-arrest with subsequent apoptosis in breast adenocarcinoma cells.
[trad: Il nostro studio dimostra che i prodotti naturali ultradiluiti prescritti nel "Protocollo Banerji" inducono un ritardo-arresto del ciclo cellulare con conseguente apoptosi in cellule di adenocarcinoma mammario.]
Allora: questi omeopati sono ciarlatani o l'omeopatia cura il cancro?
È giunto il momento di avere il coraggio delle proprie affermazioni.
Si parla poi di un'azione farmacologica misurabile? Dov'è? Non l'hanno nemmeno misurata.
La scienza e gli studi servono o no? L'omeopatia è personalizzata o no? I suoi effetti sono misurabili o no?
Basta decidersi.
L'omeopatia deve essere valutata dalla scienza o da chi ha poteri "paranormali"?
Gli omeopati sono sempre più confusi a quanto pare ed annaspano tra improbabili ricerche, controsensi, conclusioni discordanti e giustificazioni non richieste. Sarà forse la sempre più intensa opera di informazione che mette in crisi le industrie omeopatiche?
Probabilmente sì.
Le associazioni omeopatiche sono ormai ridotte ad assumere atteggiamenti insulsi che invece di aumentare il consenso verso le loro idee ne aumentano la diffidenza.
Mi sbaglio o gli omeopati sono entrati in un circolo vizioso dal quale difficilmente riusciranno a tirarsi fuori?
...ma nel frattempo, vicino Grosseto, è stato inaugurato il primo ospedale di medicina complementare, dove i malati verranno curati con la medicina quando è il caso e con altre terapie non scientifiche (agopuntura, omeopatia...) quando invece è "bene" farlo.
Ho l'impressione però che dopo queste figuracce, la scienza che per un attimo è stata riabilitata da parte degli omeopati ma solo perché sembrava dargli ragione, tornerà ad essere loro nemica ed allora gli omeopati dovranno decidere: scienziati o stregoni?.
In realtà nemica dell'omeopatia è pure la ragione e quella non ammette scuse.
Fino a prova contraria.
Ma oggi voglio esagerare: se non fosse bastata la preziosa intervista al Prof. Boiron sull'omeopatia che come "prova di efficacia" si appella al fatto che milioni di persone usano questa pratica, è il momento di giocare in casa, noi italiani con la Francia abbiamo una rivalità storica e le dichiarazioni di Boiron ci fanno un baffo.
Sono farmaci [gli omeopatici, ndr.] che hanno "una valenza di segnale". E questo è possibile perché l'omeopatia interferisce con l'energia, perché la maggioranza di ciò che ci circonda è energia.
"Interferisce con l'energia"? Quale energia? Come interferisce? Come curerebbe interferendo con questa energia? Chi l'ha misurata? Chi e come ha misurato queste "interferenze"?
Favole, sono favole, l'"interferenza con l'energia" è un termine pseudoscientifico che è utilizzato nella vendita dei braccialetti dell'equilibrio e negli anelli dell'immortalità ed ora pure nella spiegazione dell'omeopatia.
Volete sapere chi ha detto queste cose (riassunte in quelle due frasi)?
Un cartomante? Un fachiro?
Massimo Mazzucco?
No.
È stato il presidente della GUNA, maggiore industria italiana di prodotti omeopatici. Tra energie cosmiche e terapie informazionali un altro bell'elenco di temi scientifici.
Ma quali sarebbero alla fine i vantaggi dei prodotti omeopatici sempre secondo il presidente della GUNA?
"Mancanza di effetti collaterali e reazioni allergiche, che è quello che vogliono i pazienti".
Vabbè, ma allora lo fanno apposta!
Il vantaggio dell'omeopatia rispetto alla medicina è che non fa nulla! Lo dice lui qui eh?
Il bello è che lo stesso concetto è stato ribadito dal suo collega Christian Boiron, omologo francesce alla guida della più grande industria di omeopatici al mondo: "I prodotti omeopatici sono utili perché a differenza di quelli standard non hanno effetti collaterali".
Poi qualcuno mi chiede perché non prendo sul serio l'omeopatia...
Come abbiamo visto in questi due articoli (il primo sull'argomento è qui) c'è poco da fare: quando la scienza dimostra che l'omeopatia non funziona non bisogna dargli credito perché è ancora troppo arretrata per capire, quando si fa credere che ci sia un risultato, ecco che questo diventa storico, rivoluzionario e definitivo. Abbasso la scienza o viva la scienza?
Non è che la scienza è valida solo quando sembra dare ragione all'omeopatia?
Un comportamento molto sospetto ma probabilmente sintomatico degli argomenti a sostegno di questa pratica.
Pubblicato lo studio che l'omeopatia sarebbe efficace contro le cellule cancerose ora gli omeopati dichiarino ufficialmente come la pensano: curate l'ansia o il cancro? Perché una medicina non può essere efficace quando conviene o quando cura qualcosa che può passare da sola. La medicina standard dichiara di poter migliorare l'ansia e di riuscire a curare alcuni tipi di cancro e voi omeopati?
A questo punto, visto che l'omeopatia continua ad annaspare tra ricerche improbabili, macchinari fantascientifici e cure per il cancro consiglio di affidarsi ad altro, almeno all'evidenza ad esempio alla prima conferma che l'omeopatia può salvare le vite umane.
Alexa Ray Joel, figlia del cantante Billy Joel, ha tentato il suicidio nella sua abitazione per una delusione d'amore: "voglio morire" ha detto al telefono al suo ex fidanzato. Ingerite numerose pillole di tranquillanti ha chiamato i soccorsi dicendo di avere difficoltà respiratorie.
Giunta in ospedale in apparente buona salute si è scoperto che aveva in realtà ingerito 8 granuli di un "antistaminico" omeopatico.
È stata riaccompagnata a casa in condizioni perfette tra lo stupore del personale del pronto soccorso che ha ben altri problemi da risolvere e sta benissimo naturalmente: quando l'omeopatia evita un suicidio insomma.
Alla prossima.
Ah! Vignetta sottilmente ironica:
Bibliografia e fonti:
- http://lucmontagnierfoundation.org/montagnier/article-26-electromagnetic-signals-are-produced-by-aqueous-nanostructures-derived-from-bacterial-dna
- http://www.sciencebasedmedicine.org/?p=2081
- http://www.quackometer.net/blog/2009/10/why-i-am-nominating-luc-montagnier-for.html
Aggiornamento 31/08/10:
Per un eccezionale evento di sincronia anticiarlatani, anche uno dei più importanti blog sulle pseudoscienze si è occupato oggi della ricerca che ho analizzato. Il testo è in inglese ma vale la pena di leggerlo perché ci sono delle valutazioni aggiuntive davvero interessanti.
L'unica cosa che riporto qui perché ne vale la pena e dimostra cosa ha a che fare l'omeopatia con la scienza sono le parole dell'autore dello studio, Franckel.
Contattato dalla responsabile di un sito web di omeopatia, gli è stato chiesto di spiegare come mai lo studio è così povero di elementi statistici e non ha praticamente nessuna valutazione scientifica dei presunti risultati ottenuti.
La risposta deve essere letta e non vale nemmeno un commento perché si commenta da sola:
The protocol followed the same research protocol done for initial investigation of any chemotherapeutic drug as practiced in any leading cancer research institute, prior to animal studies and clinical trials [...] The statistical analysis was done on each set of experiments; due to lack of space in the journal we could not have elaborated on all the details, but the results were significant and easily noticeable [...]
[trad: ... l'analisi statistica è stata fatta per ogni esperimento: per mancanza di spazio nel giornale non abbiamo potuto elaborare tutti i dettagli ...]
Ohhh, ora è tutto chiaro: nello studio non esiste elaborazione statistica perché era finito lo spazio a disposizione nel giornale.
Domani mando una ricerca dove affermo di aver scoperto "gli occhiali a raggi X". Non inserirò il meccanismo di funzionamento perché troppo lungo e nel giornale non c'è tanto spazio, però dovete credermi tutti sulla parola.
...ma ci sono o ci fanno?