Le bufale estetiche non sono delle rappresentanti bovine che hanno particolare cura del loro aspetto ma rimedi, oggetti ed "invenzioni" che annunciano degli effetti positivi o addirittura di guarigione ma che in realtà hanno poco di medico o scientifico nel campo dello sport, dell'estetica e dell'attività fisica. Molti sono ben conosciuti a chi pratica sport regolarmente. Alcuni sono davvero curiosi. Non scenderò nei particolari perchè questo richiederebbe dieci articoli, ma una bella carrellata serve di sicuro...
Pedane vibranti e miti della TV
Lo dico subito: non hanno niente di miracoloso.
Avete presente quelle pedane che vibrano trasmettendo la vibrazione a quasi tutto il corpo e promettendo risultati stupefacenti sulla cellulite, sui muscoli, la circolazione ed il grasso in eccesso? Ecco, quelle lì.
Sfruttano le vibrazioni per migliorare problemi e patologie che sono già complicatissime da curare con metodi invasivi e molto attivi. Ma allora, vale la pena sottoporsi ad un'ora di vibrazioni per migliorare il proprio aspetto fisico?
Devo essere sincero? Bene, no, non ne vale la pena.
Queste pedane vibranti non hanno in realtà nessuna proprietà curativa sugli inestetismi come la cellulite o certi cuscinetti adiposi tipici del sesso femminile. Non li fanno sparire, punto.
Ma la circolazione sanguigna? La stimolano? In realtà la stimolazione della circolazione sanguigna che potrebbe migliorare alcuni problemi di salute (o prevenirne altri) è solo quella che deriva dall'attività fisica.
Il sogno di "fare ginnastica" comodamente sdraiati o fermi sul posto è naufragata miseramente. Una vibrazione come quella delle pedane stimola al massimo (ma non è neppure così scontato) la circolazione superficiale, quella dell'epidermide che con la cellulite e gli strati adiposi c'entra molto poco. A questo punto molto più efficace e piacevole un bel massaggio linfodrenante, almeno qualche liquido riusciamo ad eliminarlo...
Ed il grasso? Si riesce a dimagrire con le vibrazioni? Praticamente No.
La vibrazione sembra possa stimolare la secrezione di sostanze che "facilitano" lo smaltimento dei tessuti adiposi ma per proseguire nell'effetto l'esercizio dovrebbe essere molto più prolungato (molte ore) e molto più intenso. In pratica varrebbe la pena a quel punto allenarsi sulla cyclette o in palestra, almeno si ridurrebbero i tempi di allenamento.
Non posso dire quindi che sia consigliabile l'uso delle pedane vibranti a chi spera di migliorare il suo aspetto con un'ora di esercizio al giorno (che dopo un po' comincia pure ad annoiare).
In poche parole, tutto ciò che vediamo in televisione, le splendide ragazze che hanno muscoli supertonici dove le altre non hanno neanche i muscoli e glutei più sodi del piano di marmo di casa nostra sono semplice comunicazione pubblicitaria con l'obiettivo di vendere un prodotto che di scientifico ed efficace ha davvero poco. Stesso discorso vale per i "famosi" elettrostimolatori, quegli apparecchi che trasmettono una piccola corrente elettrica che tramite delle piastre fanno contrarre ritmicamente i muscoli. Hanno un'utilità in certi problemi muscolari, quando serve rieducazione (per esempio dopo fratture, immobilità prolungata), a volte piccoli effetti a livello circolatorio superficiale ma prima di tutto se i macchinari sono di tipo professionale e non scatolette tascabili e poi se utilizzati con costanza. Non è mai stata dimostrata una funzione dimagrante o rassodante degli elettrostimolatori casalinghi venduti in televisione. Per quello che si pubblicizza in TV quindi, anche gli elettrostimolatori non servono a nulla.
Quante volte abbiamo sentito di un prodotto "approvato dall'associazione medici italiani"? O "testato clinicamente"? Con questa affermazione si vuole dare un'autorità al messaggio pubblicitario, si cerca di insinuare che quel prodotto è non solo sicuro ma anche efficace, lo dicono anche le autorità mediche. In realtà "approvato dall'associazione dei medici XYZ" non vuol dire nulla. Questa "approvazione" non entra certo nel merito dell'efficacia del prodotto (che per essere certificata avrebbe bisogno di lunghi studi, sperimentazioni e ripetuti test) ma solo sulla sua "innocuità". Un dentifricio "approvato dai dentisti" non è per forza il migliore ma è soltanto un dentifricio le cui caratteristiche sono state fatte visualizzare "dai dentisti" e questi non hanno avuto nulla in contrario nella sua commercializzazione: nessun parere scientifico o medico dunque.
La stessa cosa nella frase "testato clinicamente". Non si è fatta una sperimentazione ma un "test". La crema antirughe testata clinicamente viene fatta utilizzare da 100 donne (quasi sempre dipendenti della stessa azienda produttrice della crema) e se queste non hanno reazioni allergiche o particolari, il test è superato.
Se ci fate caso infatti il "testato clinicamente" non fornisce dei risultati sperimentali ma si ferma lì alla parola test clinico che letteralmente vuol dire prova pratica controllata. Nient'altro.
Per finire. Occhio ai piccoli messaggi subliminali della pubblicità. Un prodotto presentato da un uomo in camice può dare l'idea di un consiglio medico e questo non è vero ed è oltretutto proibito (negli anni passati questo "trucchetto" era molto utilizzato, oggi è proibito). Non solo. E' "ingannevole" anche il nome del prodotto o i suoi ingredienti. Se vi dicessi che uno shampoo contiene "shampène" qualcuno potrebbe percepire questo ingrediente come qualcosa di "medico", curativo, attivo...ed invece è il nome di brevetto per esempio di un conservante comune e senza effetti sul benessere del capello (ma solo sulle caratteristiche commerciali del prodotto).
Basta comunque ricordare una cosa semplicissima prima di cadere nelle trappole del marketing: un prodotto in vendita che contenesse sostanze attive in dosi "efficaci" o clinicamente significative NON può essere venduto al supermercato ma in farmacia. Per questo motivo tutti i prodotti estetici e cosmetici da banco non contengono dosi significative (cioè che hanno un effetto) di sostanze considerate farmacologiche.
E' esattamente il trucco utilizzato dall'omeopatia: pubblicizzato come un medicinale ma essere in realtà tutt'altro.
Pubblicità ingannevole
Quante volte abbiamo sentito di un prodotto "approvato dall'associazione medici italiani"? O "testato clinicamente"? Con questa affermazione si vuole dare un'autorità al messaggio pubblicitario, si cerca di insinuare che quel prodotto è non solo sicuro ma anche efficace, lo dicono anche le autorità mediche. In realtà "approvato dall'associazione dei medici XYZ" non vuol dire nulla. Questa "approvazione" non entra certo nel merito dell'efficacia del prodotto (che per essere certificata avrebbe bisogno di lunghi studi, sperimentazioni e ripetuti test) ma solo sulla sua "innocuità". Un dentifricio "approvato dai dentisti" non è per forza il migliore ma è soltanto un dentifricio le cui caratteristiche sono state fatte visualizzare "dai dentisti" e questi non hanno avuto nulla in contrario nella sua commercializzazione: nessun parere scientifico o medico dunque.
La stessa cosa nella frase "testato clinicamente". Non si è fatta una sperimentazione ma un "test". La crema antirughe testata clinicamente viene fatta utilizzare da 100 donne (quasi sempre dipendenti della stessa azienda produttrice della crema) e se queste non hanno reazioni allergiche o particolari, il test è superato.
Se ci fate caso infatti il "testato clinicamente" non fornisce dei risultati sperimentali ma si ferma lì alla parola test clinico che letteralmente vuol dire prova pratica controllata. Nient'altro.
Per finire. Occhio ai piccoli messaggi subliminali della pubblicità. Un prodotto presentato da un uomo in camice può dare l'idea di un consiglio medico e questo non è vero ed è oltretutto proibito (negli anni passati questo "trucchetto" era molto utilizzato, oggi è proibito). Non solo. E' "ingannevole" anche il nome del prodotto o i suoi ingredienti. Se vi dicessi che uno shampoo contiene "shampène" qualcuno potrebbe percepire questo ingrediente come qualcosa di "medico", curativo, attivo...ed invece è il nome di brevetto per esempio di un conservante comune e senza effetti sul benessere del capello (ma solo sulle caratteristiche commerciali del prodotto).
Basta comunque ricordare una cosa semplicissima prima di cadere nelle trappole del marketing: un prodotto in vendita che contenesse sostanze attive in dosi "efficaci" o clinicamente significative NON può essere venduto al supermercato ma in farmacia. Per questo motivo tutti i prodotti estetici e cosmetici da banco non contengono dosi significative (cioè che hanno un effetto) di sostanze considerate farmacologiche.
E' esattamente il trucco utilizzato dall'omeopatia: pubblicizzato come un medicinale ma essere in realtà tutt'altro.
Blood Spinning
Con questo termine è indicata una procedura che ultimamente è rimbalzata in tutte le cronache sportive perchè utilizzata (sembra) da molti campioni dello sport ed addirittura da intere squadre calcistiche. La definizione scientifica corretta della pratica è Platelet-rich plasma conosciuta anche con la sigla PRP.
Si tratta di una procedura che avrebbe la proprietà di stimolare e velocizzare la guarigione da lesioni muscolari, tendinee ed ossee. Secondo chi la pratica e la pubblicizza diminuirebbe i tempi di recupero anche fino a 5 volte più velocemente del normale. Detta così sarebbe una vera rivoluzione ed in tempi di "consumismo" sportivo dove un campione deve essere sempre pronto ed efficiente (anche perchè gli sponsor non pagano un campione in rottamazione) si può comprendere come una soluzione del genere sia vista come vantaggiosissima.
La procedura consiste nel prelevare un piccolo campione di sangue del soggetto infortunato, procedere alla sua "centrifugazione" che ha lo scopo di dividere le cellule sanguigne dal plasma, ricavarne le piastrine di quel campione sanguigno e con l'utilizzo di additivi come gli anticoagulanti e calcio reiniettarlo all'infortunato.
Questa procedura stimolerebbe la guarigione dall'incidente sportivo molto più velocemente di qualsiasi altro rimedio (anche per mezzo della produzione di ormone della crescita il GH). Esisterebbero diverse formulazioni del "gel di piastrine", alcune senza aggiunta di anticoagulanti e calcio. In più questa iniezione è stata utilizzata per molti traumi sportivi (lesioni muscolari, tendinee, ossee) senza distinguerne una dall'altra.
Alcune considerazioni: questa pratica sembrerebbe sia stata utilizzata anche negli anni passati da famosi campioni di golf (Woods) e da intere squadre di calcio (Chelsea). La federazione internazionale antidoping deve ancora esprimersi sulla regolarità di tale pratica ma sembra orientata verso una sua proibizione.
Ma come stanno le cose? Questa "puntura" migliora realmente le performances atletiche?
Secondo quanto si legge dalle ricerche fatte nel mondo no.
Un trial (il più importante finora) pubblicato sul JAMA (Journal of American Medical Association) e che riguardava le lesioni tendinee ha mostrato un'efficacia nulla del PRP (confrontato con iniezioni di soluzioni saline come placebo): i tempi di recupero e la percezione del dolore sono praticamente identici al normale.
In una rivista di medicina sportiva invece sembra che il PRP abbia mostrato più efficacia del cortisone nel controllo del dolore e dell'infiammazione ma solo nel lungo periodo (dopo 1 anno): visto che però il rimedio è utilizzato per velocizzare i tempi di recupero degli sportivi, a cosa servirebbe un rimedio che funzioni dopo 1 anno? In alcuni studi sembra invece che il miglioramento sull'osso sia più evidente ma anche qui alcuni risultati contrastanti in vari campi (anche in odontoiatria dove la rigenerazione ossea è un problema non indifferente) non fanno giungere a conclusioni univoche. Altre ricerche sono in corso soprattutto per studiarne le applicazioni in malattie degenerative e croniche dell'apparato osteoarticolare.
Scientificamente quindi questa possibilità si è dimostrata efficace ma non ai fini per i quali è utilizzata nella pratica sportiva. Esistono inoltre fortissimi dubbi sulla sua innocuità e sugli eventuali pericoli: esiste infatti un forte pericolo di infezione che se sviluppatasi in un muscolo o in un osso di uno sportivo rappresenterebbe un danno gravissimo di fronte ad un beneficio molto dubbio.
Prodotti anticalvizie
Non esiste fino ad oggi un prodotto, farmaco o integratore che sia, capace di far ricrescere i capelli ad un calvo. Il problema è molto sentito, vi è un notevole giro commerciale ed i prodotti in vendita sia nei normali negozi che nelle farmacie non si contano. Esistono due classi fondamentali di prodotti venduti per risolvere la calvizie: i farmaci e gli integratori.
Nel primo gruppo sono essenzialmente due le soluzioni.
1) Farmaci antiormonali
2) Vasodilatatori
Nel secondo gruppo, quello degli integratori, esistono centinaia (migliaia?) di sostanze, più o meno attive, che hanno la pretesa di "curare" la calvizie o di almeno migliorarla.
Partiamo velocemente dal primo gruppo. Tra i farmaci antiormonali esiste la Finasteride, una molecola che inibisce un enzima che converte il testosterone (l'ormone sessuale maschile) nella sua forma attiva. In questo modo, visto che molte forme di calvizie sono tipicamente esclusiva maschile si prova a rallentare la caduta dei capelli. Il prodotto NON fa ricrescere il capello. E' nato come farmaco contro i problemi della prostata ed ha alcuni effetti collaterali, primo tra tutti il possibile calo del desiderio sessuale e poi una certa tossicità per il fegato. Altra particolarità: cessata la terapia, le cose tornano esattamente come prima di iniziarla. In ogni caso si tratta probabilmente della possibilità migliore fino ad oggi di risolvere almeno parzialmente e temporaneamente il problema. Il farmaco va prescritto da un medico, è importante, non è una vitamina ma una sostanza molto attiva.
Partiamo velocemente dal primo gruppo. Tra i farmaci antiormonali esiste la Finasteride, una molecola che inibisce un enzima che converte il testosterone (l'ormone sessuale maschile) nella sua forma attiva. In questo modo, visto che molte forme di calvizie sono tipicamente esclusiva maschile si prova a rallentare la caduta dei capelli. Il prodotto NON fa ricrescere il capello. E' nato come farmaco contro i problemi della prostata ed ha alcuni effetti collaterali, primo tra tutti il possibile calo del desiderio sessuale e poi una certa tossicità per il fegato. Altra particolarità: cessata la terapia, le cose tornano esattamente come prima di iniziarla. In ogni caso si tratta probabilmente della possibilità migliore fino ad oggi di risolvere almeno parzialmente e temporaneamente il problema. Il farmaco va prescritto da un medico, è importante, non è una vitamina ma una sostanza molto attiva.
Nel gruppo dei vasodilatatori (dilatano lievemente i vasi sanguigni) vi sono molte molecole che è possibile trovare in vendita. Sfruttano principalmente la capacità di certe sostanze di aumentare l'afflusso di sangue nel cuoio capelluto. In questo modo sarebbe assicurata una buona ossigenazione della zona e quindi un miglioramento del problema. In realtà non sono riportati risultati molto incoraggianti, anzi, sembra che l'efficacia sia ridotta e molto limitata. Il boom di questi prodotti è avvenuto attorno all'inizio degli anni 80 con l'ultranoto "Minoxidil" che, annunciato come la rivoluzione nella cura della calvizie si è rivelato un mezzo flop.
Il secondo gruppo è quello degli integratori alimentari.
Il secondo gruppo è quello degli integratori alimentari.
Gli integratori, già: esiste di tutto: erbe, aminoacidi, vitamine, olii...in realtà sono prodotti che non hanno praticamente nessuna efficacia. Qualcuno di questi integratori (per via topica, cioè locale) ha anche un lieve effetto vasodilatatore e quindi qualcosa potrebbe fare ma non esistono evidenze di miglioramento importante o duraturo. L'elevato costo inoltre ne sconsiglia l'uso.
Parliamoci chiaramente: non esiste il prodotto che fa ricrescere i capelli a chi li ha persi. Se una persona soffre pesantemente del suo problema è possibile qualche miglioramento tramite interventi estetici. Anche questi sono molto costosi non sempre efficaci e molto delicati ed è bene quindi, prima di decidere, informarsi bene sui costi, sulle strutture che effettuano questi interventi (non affidatevi mai ad improvvisati o a sedicenti "esperti" (che fanno spesso tutt'altra cosa nella vita!) e chiedete chiarimenti ed informazioni complete. Se non c'è modo di risolvere il vostro problema ricordate sempre che la calvizie è per il 99% un problema per chi ce l'ha non per chi vi guarda che non vi giudica certo per la vostra chioma poco "folta".
Parliamoci chiaramente: non esiste il prodotto che fa ricrescere i capelli a chi li ha persi. Se una persona soffre pesantemente del suo problema è possibile qualche miglioramento tramite interventi estetici. Anche questi sono molto costosi non sempre efficaci e molto delicati ed è bene quindi, prima di decidere, informarsi bene sui costi, sulle strutture che effettuano questi interventi (non affidatevi mai ad improvvisati o a sedicenti "esperti" (che fanno spesso tutt'altra cosa nella vita!) e chiedete chiarimenti ed informazioni complete. Se non c'è modo di risolvere il vostro problema ricordate sempre che la calvizie è per il 99% un problema per chi ce l'ha non per chi vi guarda che non vi giudica certo per la vostra chioma poco "folta".
Ah, non per rompere le uova nel paniere ma la storia che il calvo sarebbe più virile è una bufala, ma naturalmente se vi serve raccontatela pure...
;)
Attivatori energetici
Ne esistono di tutti i tipi e di tutte le forme, braccialetti, magliette, tessuti, collane e soprattutto sole suole per scarpe. La dicitura "attivatore energetico" è volutamente generica e non casualmente "esotica" in quanto questi presunti aggeggi non hanno un meccanismo preciso di funzionamento ma tutti si librano nel limbo dei "flussi energetici", degli ologrammi e dell'"aura corporea" tutti concetti che con la medicina hanno pochissima attinenza.
Il loro effetto sarebbe quasi sempre quello di aumentare le performances agonistiche sportive, quelle mentali, la resistenza alla fatica e l'equilibrio. Per questo motivo si rivolgono soprattutto agli sportivi.
Andando a studiare i meccanismi che permetterebbero questi effetti si resta colpiti dal linguaggio e dai termini utilizzati. Tipici del linguaggio degli imbonitori. La maggioranza di questi aggeggi funzionerebbero come scritto tramite energie non meglio specificate, flussi, magnetismi, influenze di natura poco scientifica (anzi, per niente scientifica).
Uno di questi oggettini che ultimamente sembra spopolare si chiama "Power Balance" ma ne esistono altre decine con nomi differenti. Un anello di gomma con un ologramma al centro. Venduti centinaia di migliaia di pezzi in tutto il mondo. In Spagna c'è una inchiesta del ministero della sanità per frode commerciale e l'associazione di consumatori Facua ha inviato una denuncia allo stesso ministero per pubblicità ingannevole.
Come funzionerebbe?
L'ologramma emetterebbe delle frequenze che reagiscono con quelle del corpo umano donandogli equilibrio, forza e resistenza. Beh, così dicono, senza però dimostrare come farebbe un ologramma ad emettere frequenze, quali sarebbero queste frequenze e come reagirebbero con il corpo umano. Insomma, un insieme di affermazioni assolutamente indimostrate e pseudoscientifiche. Per capirci, l'ologramma è una sorta di disegno tridimensionale (avete presente la piccola immagine translucida presente nelle carte di credito?).
L'oggetto non ha nessuna base scientifica che spieghi il suo funzionamento, non fornisce prove di come "dovrebbe" funzionare ed ha tutte le caratteristiche dell'"oggetto magico" utile solo a far arricchire chi lo vende. Non a caso il motto che lo accompagna negli scaffali dei negozi è "non crederci, compralo!" perchè in effetti non c'è nessun motivo per credere a qualsiasi effetto del bracciale.
Si è sviluppato inoltre una sorta di MLM (MultiLevel Marketing), una rete di venditori cioè, che hanno a loro volta altri venditori alle loro dipendenze e che dividono i guadagni in base a provvigioni e percentuali.
Non esiste nemmeno nessuna spiegazione plausibile sul funzionamento dell'oggetto e quel poco che si legge nel sito dei produttori o in altri ambiti in internet è un insieme di stupidaggini senza valore.
L'oggetto non ha nessuna base scientifica che spieghi il suo funzionamento, non fornisce prove di come "dovrebbe" funzionare ed ha tutte le caratteristiche dell'"oggetto magico" utile solo a far arricchire chi lo vende. Non a caso il motto che lo accompagna negli scaffali dei negozi è "non crederci, compralo!" perchè in effetti non c'è nessun motivo per credere a qualsiasi effetto del bracciale.
Si è sviluppato inoltre una sorta di MLM (MultiLevel Marketing), una rete di venditori cioè, che hanno a loro volta altri venditori alle loro dipendenze e che dividono i guadagni in base a provvigioni e percentuali.
Non esiste nemmeno nessuna spiegazione plausibile sul funzionamento dell'oggetto e quel poco che si legge nel sito dei produttori o in altri ambiti in internet è un insieme di stupidaggini senza valore.
Queste chincaglierie esistono da decenni. Erano gli oggetti tipici in vendita nei giornali degli anni 70-80, indossa il braccialetto della potenza e diventi velocissimo, vesti con la maglietta del potere e diventi fortissimo.
Eppure in Italia esistono sportivi che hanno cominciato ad utilizzare questi gadgets per migliorare le loro capacità. In questo caso abbiamo tre possibilità:
1) Sono pagati per pubblicizzare gli oggettini e quindi si tratta di "semplici" sponsor.
2) Usano questi aggetti per autosuggestionarsi e convincersi di avere superpoteri.
3) Sono convinti seriamente che con un braccialetto si possa diventare più veloce.
Non ci sono notizie in merito, si sa però che vi è un braccialetto di questo tipo che si è diffuso soprattutto tra i ciclisti. Naturalmente non è documentato nessun risultato entusiasmante nè nessun record incredibile: i campioni restano campioni ed i brocchi arrivano sempre dietro, ma si sa, il potere della pubblicità fa miracoli ed ora il braccialetto ha fatto il salto di qualità. Si è rivolto a sportivi famosi, piloti di Formula 1 ed infine ai calciatori.
L'ultimo ad indossarlo è stato il calciatore del Napoli Lavezzi. Accusato di provare sempre a buttarsi in area avversaria per procurarsi un calcio di rigore a favore, il giocatore azzurro ha confessato di avere qualche problema di equilibrio.
Quale migliore occasione quindi per indossare il bracciale dell'equilibrio?
Detto fatto.
Lavezzi indossa il bracciale e finalmente non avrà più nessun problema di equilibrio e stabilità. Ma non è andata così. Il giocatore del Napoli non solo ha perso la partita contro il Parma che ha visto l'esordio del bracciale magico ma ha regalato una papera fenomenale a tutti i tifosi. Doveva battere un calcio d'angolo e si è esibito in una caduta inspiegabile con attorcigliamento carpiato delle caviglie. In pratica si è sfracellato al suolo senza motivo (qualcosa di simile a questo). Altro che equilibrio...
Ma il Power Balance non è l'unico oggettino del genere, ci mancherebbe, il mercato è molto florido. Così c'è anche il tessuto che rende più forti e la piastrina da mettere sulle suole o su una maglietta che fa diventare più resistenti e forti, si chiama Aura Activator. Anche quest'ultimo funzionerebbe mediante strani meccanismi non approfonditi: energie, flussi, onde e raggi infrarossi. Spendi un bel po' di soldi, metti la piastrina sotto le calze e diventi un fulmine!
Ma anche no.
Nessuna scientificità quindi per questi oggetti e soprattutto nessuna prova reale del loro effetto. Probabilmente un placebo che aiuta chi fa sport a ricordarsi di impegnarsi al massimo...
Diceva mio nonno vecchio saggio, una frase che più che saggia è lampante: per diventare un bravo sportivo ci vogliono fatica, sudore e muscoli. Niente altro. Come dargli torto?
Creme, pillole ed intrugli dimagranti ed anticellulite
In commercio ne esistono tantissimi. Praticamente nessuno è davvero efficace. Per dimagrire servono due cose (che se vogliamo non costano nulla, non denaro almeno): una dieta ben controllata e l'attività fisica. Nient'altro.
Consumare più carburante di quello che si introduce, ovvero mangi 2000 consumi 1000, solo così si può perdere peso (i 1000 che restano servono a mantenerci vivi...).
Consumare più carburante di quello che si introduce, ovvero mangi 2000 consumi 1000, solo così si può perdere peso (i 1000 che restano servono a mantenerci vivi...).
Le creme che promettono di far dimagrire non lo fanno, così come le pastiglie pubblicizzate in TV o nei giornali. Esistono dei farmaci che aiutano chi ha bisogno di perdere peso e si basano principalmente nel contrastare l'assorbimento dei grassi dell'alimentazione. Questi farmaci però sono molto attivi e devono essere prescritti dal medico, inoltre chi si sottopone a questa terapia deve essere seguito attentamente. Anche questi prodotti comunque non compiono miracoli e richiedono un'assunzione costante ed attenta. Abbuffarsi e stare fermi sette giorni su sette fa ingrassare, questo è ovvio, qualsiasi farmaco si assuma. Particolare attenzione deve essere fatta a certe "pillole dimagranti" che vengono consigliate da medici di dubbia professionalità o da "amiche" che le hanno già provate: si tratta di farmaci "anoressizzanti" che appartengono alla classe delle anfetamine. Sono dei prodotti che a fronte di un apparente calo di peso iniziale hanno importanti e spesso pericolosi effetti collaterali.
Le creme e le pillole dimagranti sono un classico della pubblicità ingannevole, si basano in genere sul contenuto di integratori alimentari che hanno una debole capacità di ridurre l'assorbimento degli zuccheri ma data la loro natura (non sono farmaci ed il quantitativo di molecola attiva è bassissimo) se non accompagnati da una dieta ferrea non ottengono l'effetto sperato. Altri puntano ad un effetto "sazietà" in quanto producono una massa che riempie lo stomaco e calma il senso di fame. Per quanto riguarda le creme anticellulite (problema storico delle donne) esistono in commercio dei preparati che contengono sostanze in effetti attive. Per esempio una di queste contiene derivati degli ormoni tiroidei che aumentando il metabolismo superficiale delle cellule riescono in qualche modo a migliorare l'aspetto della cute. Anche in questo caso comunque, niente miracoli. Una pubblicità di prodotto dimagrante onesta riporta sempre una frase che suona più o meno così: "effetti calcolati seguendo un regime dietetico e fisico adeguato" che tradotta in italiano vuol dire: questo prodotto, se non ti metti a dieta e non sudi sette camicie, non ti farà dimagrire.
Un intervento chirurgico che diminuisce i depositi localizzati di grasso corporeo è la liposuzione. Al contrario di quello che credono in molti, questo non è un intervento semplice e senza rischi ma al contrario prevede forte stress per l'organismo durante e dopo l'operazione. Vi sono poi alcuni effetti collaterali ed alcune complicanze non proprio banali. Altra classe di intervento chirurgico per l'obesità è quella che regola le dimensioni dello stomaco. Anche questo è un intervento complicato e ricco di effetti collaterali anche gravi.
Un intervento chirurgico che diminuisce i depositi localizzati di grasso corporeo è la liposuzione. Al contrario di quello che credono in molti, questo non è un intervento semplice e senza rischi ma al contrario prevede forte stress per l'organismo durante e dopo l'operazione. Vi sono poi alcuni effetti collaterali ed alcune complicanze non proprio banali. Altra classe di intervento chirurgico per l'obesità è quella che regola le dimensioni dello stomaco. Anche questo è un intervento complicato e ricco di effetti collaterali anche gravi.
Il ricorso alla chirurgia estetica quindi, dal mio punto di vista, è consigliato quando vi siano seri problemi che condizionano lo stato di salute (grave obesità per esempio) o inestetismi talmente importanti da condizionare la vita sociale di una persona. In pratica è una cura per una malattia, non un modo di sembrare "più belli".
Non è una novità se faccio presente che la maggioranza degli interventi estetici non sono richiesti per farsi accettare meglio da chi si incontra ma da se stessi. Non è un naso imperfetto a fare la bruttezza e nemmeno un seno troppo piccolo. (Charlize Theron insegna...).
Non è una novità se faccio presente che la maggioranza degli interventi estetici non sono richiesti per farsi accettare meglio da chi si incontra ma da se stessi. Non è un naso imperfetto a fare la bruttezza e nemmeno un seno troppo piccolo. (Charlize Theron insegna...).
Così si scatena una "caccia alla perfezione" (che a volte è patologica) che non ha giustificazioni in base a problemi di reale anomalia fisica o malattia ma è lo specchio di quello che è "bello" nella mente di chi ricorre a questi rimedi.
Quasi tutte le donne che ricorrono ad "aggiustamenti" estetici lo fanno perchè insoddisfatte del loro aspetto in funzione dell'altro sesso: chi ha detto che un seno piccolo sia "brutto"? Dov'è scritto che a tutti gli uomini piacciono le donne con la sesta misura di reggiseno? E soprattutto, le terribili "labbra a canotto" a chi piacciono se non alle donne convinte di avere labbra sottili?
La nuova frontiera della chirurgia plastica è la "chirurgia estetica ginecologica", già diffusa in sudamerica e negli Stati Uniti, sta comparendo anche da noi.
Così il ginecologo mostrerà alla donna i genitali da adolescente che potrebbe avere dopo un intervento di poche ore: qualche punto, un po' di "silicone" ed ecco che anche lì si diventa per miracolo "giovani".
Assurdo?
Pensate che gli uomini si tirerebbero indietro se esistesse un modo efficace di "aumentare le dimensioni" dei genitali maschili?
La verità è che anche nei confronti del nostro corpo siamo ormai dei "pigri" consumisti. La "pillola magica" che risolve tutto diventa in questo caso la cremina, la lozione ed in ultima analisi l'intervento.
Viviamo in un'epoca di "insoddisfazione" inculcataci dal mercato: siamo sempre alla ricerca di qualcosa che ci gratifichi. Per questo motivo cercare la gratificazione in una parte del nostro corpo diventa spesso un obiettivo.
Ma solo un "vero" intervento chirurgico può cambiare le caratteristiche del nostro fisico le pilloline in vendita in TV ed al supermercato sono semplici illusioni, placebo, quando non si tratta di vere e proprie frodi.
I prodotti pubblicizzati come "scientificamente" testati ed efficaci ma che in realtà servono a pochissimo sono tanti e prossimamente cercherò di dedicare altro spazio a questo argomento.
Alla prossima.
L'ultima notizia a proposito dei "braccialetti dell'equilibrio" riguarda proprio la loro pubblicità ingannevole, l'antitrust italiano ha aperto un'indagine e pretende da chi commercia questo oggettino le prove dell'efficacia tanto sbandierata. Vedremo cosa succederà, sono curioso di sapere che prove porteranno a questo punto (sempre che l'antitrust non si accontenti dei saliti "video di testimoni").
Quasi tutte le donne che ricorrono ad "aggiustamenti" estetici lo fanno perchè insoddisfatte del loro aspetto in funzione dell'altro sesso: chi ha detto che un seno piccolo sia "brutto"? Dov'è scritto che a tutti gli uomini piacciono le donne con la sesta misura di reggiseno? E soprattutto, le terribili "labbra a canotto" a chi piacciono se non alle donne convinte di avere labbra sottili?
La nuova frontiera della chirurgia plastica è la "chirurgia estetica ginecologica", già diffusa in sudamerica e negli Stati Uniti, sta comparendo anche da noi.
Così il ginecologo mostrerà alla donna i genitali da adolescente che potrebbe avere dopo un intervento di poche ore: qualche punto, un po' di "silicone" ed ecco che anche lì si diventa per miracolo "giovani".
Assurdo?
Pensate che gli uomini si tirerebbero indietro se esistesse un modo efficace di "aumentare le dimensioni" dei genitali maschili?
La verità è che anche nei confronti del nostro corpo siamo ormai dei "pigri" consumisti. La "pillola magica" che risolve tutto diventa in questo caso la cremina, la lozione ed in ultima analisi l'intervento.
Viviamo in un'epoca di "insoddisfazione" inculcataci dal mercato: siamo sempre alla ricerca di qualcosa che ci gratifichi. Per questo motivo cercare la gratificazione in una parte del nostro corpo diventa spesso un obiettivo.
Ma solo un "vero" intervento chirurgico può cambiare le caratteristiche del nostro fisico le pilloline in vendita in TV ed al supermercato sono semplici illusioni, placebo, quando non si tratta di vere e proprie frodi.
I prodotti pubblicizzati come "scientificamente" testati ed efficaci ma che in realtà servono a pochissimo sono tanti e prossimamente cercherò di dedicare altro spazio a questo argomento.
Alla prossima.
Aggiornamento 03/08/10
L'ultima notizia a proposito dei "braccialetti dell'equilibrio" riguarda proprio la loro pubblicità ingannevole, l'antitrust italiano ha aperto un'indagine e pretende da chi commercia questo oggettino le prove dell'efficacia tanto sbandierata. Vedremo cosa succederà, sono curioso di sapere che prove porteranno a questo punto (sempre che l'antitrust non si accontenti dei saliti "video di testimoni").