domenica 6 giugno 2010

RU486: tutta la verità


RU486 è la sigla che indica un farmaco utilizzato nell'induzione dell'aborto. La molecola attiva si chiama Mifepristone ed appartiene al gruppo degli steroidi, lo stesso al quale appartengono anche gli ormoni sessuali femminili (estrogeni, progesterone). E' un antagonista del progesterone, ormone fondamentale soprattutto nelle prime fasi della gravidanza. E' commercializzato sotto forma di pillola.
Recentemente questa sigla è diventata familiare nel nostro paese perchè è stato approvato l'uso di questa molecola per l'espletamento dell'interruzione volontaria di gravidanza. Questa novità (che è tale per l'Italia in quanto la pillola è utilizzata da tempo in molti altri paesi nel mondo) ha suscitato diverse polemiche, scontri politici ed ideali e soprattutto un rincorrersi di voci che ho trovato quasi sempre falsata da una parte e dall'altra. Si sono formati infatti due schieramenti principali: chi sosteneva l'uso della pillola nell'interruzione di gravidanza e chi era contro. Spesso questi due schieramenti erano in realtà ben formati già prima dell'introduzione della pillola: chi era a favore e chi contro l'interruzione di gravidanza ha preso posizione nei confronti del nuovo metodo in base alle sue convinzioni e non a dati oggettivi.

Premetto un paio di cose e chiedo a tutti di mantenere questo limite anche nei commenti: non parlerò di etica nè di aborto quale tema sociale e religioso e non discuterò di politica. Questo articolo non è nè a favore nè contro l'interruzione di gravidanza, l'argomento è un altro.

Questo sia chiaro ed inteso.

Parlo di medicina. Per questo motivo alcuni passi dell'articolo possono risultare crudi (e per questo ho avvertito con il "bollino rosso"), stiamo parlando di interruzione di gravidanza ed è bene essere chiari ed evitare scorciatoie. L'aborto, non si dimentichi, è sempre un evento drammatico e lacerante, fisicamente e psicologicamente, qualsiasi possa esserne la motivazione.
Tutte le discussioni su altri aspetti del problema non facciamole qui, per favore.
Avverto nuovamente che visto il tema ed il mio tentativo di restare in ambito strettamente medico senza divagazioni, dovrò utilizzare termini e descrivere procedure cruente e questo può risultare spiacevole per alcuni lettori. In questo caso vi invito a passare direttamente al paragrafo intitolato: Rischi e pericoli.

Ora, la cosa che mi ha spinto a scrivere questo articolo è stata l'assoluta presa di posizione ideologica senza nessuna base medica nè scientifica di "quelli che hanno parlato". Da una parte e dall'altra, sia inteso. Gli argomenti a sostegno di una tesi o dell'altra sono debolissimi e quasi sempre condizionati da ideologia. Non ho sentito (almeno da parte di mezzi di comunicazione importanti) mai un'analisi "onesta" del problema. Ogni affermazione è stata sporcata dalle proprie convinzioni personali che in tema di salute non dovrebbero assolutamente entrare. Chi è contro l'interruzione di gravidanza non può selezionare tra le pieghe degli effetti indesiderati della "pillola abortiva" quelli più terribili e letali per rafforzare la propria posizione. Chi è a favore non può sostenere che la procedura utilizzata finora per l'espletamento dell'interruzione volontaria di gravidanza sia "disumana e dolorosissima" come se la pillola fosse una caramella al latte.
Lo spettacolo è stato deprimente e riguarda tutti noi.

Questo blog si occupa di bufale mediche, ebbene, questa della RU486 è una bufala mediatico-politica e quindi ne parlo.
E come dico sempre quando spiego l'ennesima truffa dei guaritori, ripeto anche qui: se qualcuno non è d'accordo su una mia affermazione lo dica pure, portando i dovuti riferimenti scientifici naturalmente, perchè quello che andrò a spiegare è solo ed esclusivamente l'aspetto medico-scientifico del problema. Non  entrerò in altri ambiti.
Nei limiti del possibile cercherò di essere breve, schematico e comprensibile.
Introduzione lunga ma, mi sembra, obbligatoria.
Ora passiamo all'argomento.

Interruzione di gravidanza

L'interruzione volontaria della gravidanza (sigla IVG, popolarmente aborto volontario) è la possibilità di interrompere per scelta personale la gestazione in corso, come previsto da una legge (Legge n.194 del 22 maggio 1978) dello stato italiano. Prima dell'entrata in vigore della legge, interrompere una gravidanza volontariamente era considerato reato.
La legge prevede che la donna possa interrompere una gravidanza entro 90 giorni dall'inizio della gestazione. Ogni intervento per interrompere la gravidanza deve essere effettuato in strutture pubbliche o convenzionate, senza eccezioni.
L'IVG, è permessa quando esistono:
circostanze per le quali la prosecuzione della gravidanza, il parto o la maternità comporterebbero un serio pericolo per la sua salute fisica o psichica, in relazione o al suo stato di salute, o alle sue condizioni economiche, o sociali o familiari, o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento, o a previsioni di anomalie o malformazioni del concepito (art. 4 della legge 194)
Interrompere la gravidanza oltre i 90 giorni è possibile solo:
a) quando la gravidanza o il parto comportino un grave pericolo per la vita della donna;
b) quando siano accertati processi patologici, tra cui quelli relativi a rilevanti anomalie o malformazioni del nascituro, che determinino un grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna.
L'IVG effettuata dopo i novanta giorni, è chiamata per questo "aborto terapeutico" si esegue cioè quando vi sono dimostrati e certificati processi patologici in corso, nella madre o nel feto che possono arrecare danni alla vita della madre.

Come si fa

L'IVG entro i novanta giorni si effettua nella quasi totalità dei casi con modalità chirurgiche. Si utilizza cioè strumentario chirurgico ed una sala operatoria, la paziente è operata in anestesia generale.
Nel caso di interruzioni oltre i novanta giorni, la modalità di IVG non è chirurgica ma medica in quanto è prevista la provocazione di un travaglio di parto tramite delle candelette endovaginali. Anche in questo secondo caso è possibile il ricorso a metodi chirurgici quando necessario.

Interruzione di gravidanza di tipo chirurgico

Dopo aver dilatato il collo uterino con apposite "candelette" metalliche (chiamate "dilatatori di Hegar"), tramite una cannula si aspira il contenuto dell'utero (embrione ed annessi) e successivamente con uno strumento "a cucchiaio"  (chiamato "curette") si "raschiano" le pareti dell'utero per completare l'operazione. Per questo motivo questo intervento è chiamato volgarmente "raschiamento".
Complicanze (riunite in un solo gruppo, dalle più leggere alle più gravi) sono state registrate nel 7,1% in media delle pazienti (dal 9,2% al 5,3% secondo i gruppi studiati). Le complicanze più frequenti sono i sanguinamenti uterini (di grado lieve) ed i crampi addominali (anche qui di grado lieve). Altre complicanze sono le infezioni e le perforazioni uterine che possono avvenire durante l'intervento, anche queste in genere risolvibili e senza conseguenze. Questo tipo di intervento si effettua nelle strutture ospedaliere e quasi sempre in regime di day hospital (ricovero di 1 giorno).

Interruzione di gravidanza di tipo medico

 Nel caso dell'IVG di tipo medico che si effettua oltre i novanta giorni (aborto terapeutico), si utilizzano candelette (costituite da sostanze chiamate prostaglandine) endovaginali che stimolano la comparsa di contrazioni uterine e quindi l'espulsione del feto. Si tratta di un vero e proprio parto. In alcuni casi è previsto un "raschiamento" dell'utero per completare l'intervento.
La legge stabilisce che in caso di nascita di feto ancora vivente (è un'evenienza rara ma possibile) deve essere messa in moto ogni possibilità per assisterlo ed eventualmente rianimarlo.
I rischi più comuni (rari) sono l'emorragia post partum, la rottura dell'utero (evenienza rarissima ma molto pericolosa), l'infezione. Il tasso di complicazioni resta comunque molto basso, equivalente a quello di un parto spontaneo normale. Molto più pesanti le conseguenze psicologiche. La procedura deve essere effettuata in ricovero ospedaliero.

La RU486

E' indicata per l'interruzione di gravidanza entro la settima settimana di gestazione, quindi molto precocemente.
La molecola che la costituisce è il Mifepristone. Ha la capacità, tramite un meccanismo ormonale, di impedire il corretto "impianto" dell'embrione nella cavità uterina permettendo che il prodotto del concepimento si distacchi dalle pareti dell'utero venendo così espulso all'esterno.
Il suo uso (in Italia) è consentito solo in strutture ospedaliere. In caso la procedura fallisse è in ogni caso da effettuare un "raschiamento". La paziente non può lasciare la struttura ospedaliera fino all'espletamento dell'IVG.

Rischi e pericoli

Non esistono evidenze per frequenti rischi gravi legati all'utilizzazione di questo farmaco, il suo uso è routinario da tempo in molti paesi (in alcuni dei quali non è prevista nemmeno ospedalizzazione ed il cui uso è permesso anche oltre le sette settimane). E' stato studiato anche il suo utilizzo in zone rurali dove l'accesso alle strutture sanitarie è complicato e quindi è richiesto un metodo relativamente sicuro e la sua efficacia e sicurezza sono state considerate ottime, lo stesso risultato in gravidanze oltre le sette settimane. In molte zone l'utilizzo di questo metodo abortivo è consigliato alle donne con scarsi mezzi economici e sociali (hanno così la possibilità di gestire tutto a casa, senza ospedalizzazione) ed uno studio statunitense ha concluso che i risultati di un uso "dedicato" fossero accettabili. In questo studio l'1% circa delle donne ha avuto eventi avversi gravi. Altri studi concludono che il Mifepristone (principio attivo come detto della pillola RU486) è efficace ed accettabile per le donne. E' stato evidenziato un aumento degli effetti avversi di tipo cardiaco ma uno studio può essere interessante per il numero dei soggetti studiati (più di 3000 donne) e per il tipo di pazienti (donne a rischio cardiaco). In tutte queste donne non è stato mai segnalato un evento avverso grave ed il farmaco si è dimostrato assolutamente sicuro ed efficace. Un ulteriore studio su più di 40.000 donne, ha concluso che rispetto ai metodi chirurgici tradizionali non esistono rischi superiori.
E' evidente però che tra i vari metodi, il Mifepristone è probabilmente quello meno economico. Richiede ospedalizzazione per più di un giorno, è possibile un prolungamento del ricovero e la paziente deve essere seguita personalmente (personale quindi a disposizione). Questo è un aspetto che ha spesso costretto il farmaco ad essere escluso nell'uso routinario, soprattutto in strutture molto grandi e quindi con carichi di lavoro eccessivi. Bisogna considerare anche che in caso di fallimento della metodica è necessario procedere con il "raschiamento" dell'utero.

Per concludere, dalla letteratura scientifica emerge che questo farmaco è efficace e sicuro e non espone ad elevati effetti collaterali, rarissimi gli effetti gravi. Anche la somministrazione a domicilio non si è rivelata rischiosa. Queste caratteristiche emergono anche dall'ormai lungo periodo d'utilizzo (oltre 10 anni) in svariate nazioni.
La discussione sulla pericolosità presunta del farmaco è quindi totalmente infondata. La presenza di eventuali rischi non è superiore a quella presente anche negli altri metodi di interruzione di gravidanza. Non si capisce quindi perchè "proibire" o osteggiare l'introduzione di questo farmaco adducendo motivazioni mediche o scientifiche che, come si è visto, non mostrano particolari allarmi legati all'uso della pillola.
Se la discussione quindi verte sull'etica dell'aborto questi dati  servono poco se invece si discute di sicurezza, efficacia ed accettabilità, la cosiddetta "pillola abortiva" non c'è motivo di temere per il suo utilizzo.
Questo articolo serva come informazione medica, per colmare le lacune enormi di chi urla in piazza senza nemmeno sapere di cosa sta parlando e soprattutto parlando a nome delle donne che sono le dirette interessate.
Sarebbe molto più intelligente e produttivo impegnarsi in una campagna di informazione e sensibilizzazione sulla contraccezione invece di creare polemiche inutili ed infondate che hanno una base essenzialmente ideologica.

Alla prossima.

34 commenti:

  1. Articolo interessantissimo Doc!

    Appena ho più tempo do uno sguardo agli studi che hai linkato.

    Sottoscrivo ciò che dici riguardo al fatto che la diatriba è puramente di questione etica (politica, quindi), per tanto non ne approfitto per dire la mia da questo punto di vista :P

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  2. Ottimo articolo.
    Una puntualizzazione: il passaggio che dice "Una revisione della letteratura medica in proposito è stata fatta nel 2004 e notava minore efficacia e maggiore presenza di dolore rispetto all'IVG chirurgica." è inesatto.
    Ecco cosa riportano le conclusioni dello studio (WeWee, perdonami se non mi son letto tutto l'articolo :) ):
    The results are derived from relatively small trials. Prostaglandins used alone seems to be less effective and more painful compared to surgical first-trimester abortion. However, there is inadequate evidence to comment on the acceptability and side effects of medical compared to surgical first-trimester abortions. There is a need for trials to address the efficacy of currently used methods and women's preferences more reliably.

    Quindi: 1) il campione è piccolo e 2) la metodica meno efficace e più dolorosa *non* è mifepristone vs chirurgica, ma solo prostaglandine vs chirurgica. Sul mifepristone non ci sono dati a tal proposito(nell'articolo che hai linkato)

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  3. Sul mifepristone non ci sono dati a tal proposito(nell'articolo che hai linkato)

    In effetti l'articolo è riportato a sproposito. Nello studio c'è anche il Mifepristone (è nel gruppo dei metodi medici) ma l'unico dato è che sembra essere un sanguinamento più lungo, ma visto il campione...
    Ok, correggo.
    Grazie.

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  4. Articolo molto interessante, come sempre. Commento solo per segnalare un refuso: "...chi era a favore e chi contro l'interruzione di gravidanza a preso posizione nei confronti..." Mi sembra che manchi un'acca :-)
    Grazie e buon lavoro.

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  5. Commento solo per segnalare un refuso

    Corretto anche questo, grazie (non devo più scrivere nulla quando faccio i turni di notte, ho capito...).
    ;)

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  6. Grazie delle precisazioni, Wewee.

    Una domanda, nel testo prima dici che:

    n molte zone l'utilizzo di questo metodo abortivo è consigliato alle donne con scarsi mezzi economici e sociali (hanno così la possibilità di gestire tutto a casa, senza ospedalizzazione)

    e poi che_

    E' evidente però che tra i vari metodi, il Mifepristone è probabilmente quello meno economico.

    Sbaglio o c'è una contraddizione?

    PS Ti è scappata un'acca: chi contro l'interruzione di gravidanza a preso posizione

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  7. Anche a me sembra ci sia una contraddizione, non solo in termini economici, con il fatto che "in caso di fallimento della metodica è necessario procedere con il "raschiamento" dell'utero".

    Articolo comunque interessante, al solito.

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  8. Sbaglio o c'è una contraddizione?

    In realtà è una contraddizione "sociale". Il metodo è economico così com'è ma non da noi dove è richiesta ospedalizzazione, personale dedicato, ricovero per più giorni e possibile ricorso al metodo chirurgico. I costi in questo caso sono molto alti (da un calcolo molto approssimativo si aggirano attorno ai 3500 euro a procedura contro i 1500 di un'interruzione chirurgica "classica"). In zone rurali gli ospedali sono un miraggio e l'interruzione di gravidanza "chirurgica" è fatta dalle donne del villaggio o in ambulatori improvvisati, per non parlare di luoghi dove anche in presenza di strutture ospedaliere le donne preferiscono (o "devono" perchè non esiste assistenza sanitaria) "fare da sole".

    La frase insomma va letta secondo il contesto considerato.

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  9. Grazie per l'articolo e per i link agli studi, tutto molto interessante come sempre. A questo punto mi sembra che vietare l'utilizzo domestico della pillola abortiva non sia tanto una questione di rischi ma più una limitazione di tipo politico. D'altra parte, come hai detto, tutto il dibattito è stato viziato da pesanti polemiche contrapposte, che certo non fanno bene alla salute delle donne.

    Volevo farti una domanda: nel caso di gravidanza extrauterina è sempre necessario l'aborto? Si potrebbe usare la RU-486?

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  10. Al solito preciso e puntuale.
    Grazie.

    Saluti
    Michele

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  11. Complimenti per l'imparzialità dell'articolo, che dovrebbe, spero, evitare l'innesco di interminabili discussioni spesso perniciose, in cui sono stato spesso invischiato e che continuano a non piacermi.

    Ho solo un piccolo dubbio: la pillola è indicata entro la settima settimana di gestazione, ma che succede se i calcoli sono sbagliati e la pillola viene presa dopo?

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  12. la pillola è indicata entro la settima settimana di gestazione, ma che succede se i calcoli sono sbagliati e la pillola viene presa dopo?

    Dal punto di vista medico nulla di diverso dal prenderla in tempo (in altri paesi è infatti usata anche in epoche di gravidanza maggiori) il problema potrebbe essere legale. In ogni caso l'epoca di gestazione è praticamente impossibile sbagliarla perchè ormai la si determina ecograficamente all'inizio della gravidanza e non in base al ciclo (che è un metodo molto meno preciso).

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  13. Mi permetto due piccole puntualizzazioni.

    Tu scrivi: "come previsto da una legge (Legge n.194 del 22 maggio 1978) dello stato italiano approvata dopo un referendum". Non è così, il referendum è abrogativo e successivo (di quasi 3 anni) all'approvazione della legge in questione da parte del Parlamento. Vinsero, con larga maggioranza, i no, cioè i contrari alla sua abrogazione.

    Poi parli di "reato penale". Il reato è, per definizione, penale. Non esistono reati civili o reati amministrativi.

    Per il resto, complimenti come al solito.

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  14. Volevo segnalarvi questo articolo e capire cosa ne pensate
    http://sianna-notiziedalweb.blogspot.com/2010/06/omitato-per-la-salute-dellassemblea.html
    Tra l'altro non so dove si può leggere quel documento a cui fa riferimento l'articolo.

    "L'allarme sulla pandemia di influenza A/H1N1 è stato uno spreco di denaro pubblico e un ingiustificato allarmismo sui rischi corsi dai cittadini europei. E' l'impietoso giudizio del Comitato per la salute dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa in un rapporto approvato venerdì. Nel documento si critica duramente la gestione della pandemia da parte dell'Oms, ma anche delle agenzie dell'Ue e dei governi nazionali...."

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  15. Vinsero, con larga maggioranza, i no, cioè i contrari alla sua abrogazione.

    Hai ragione, correggo, grazie.

    Poi parli di "reato penale". Il reato è, per definizione, penale. Non esistono reati civili o reati amministrativi.

    Questo lo scopro ora...e quelli civili come si chiamano? Illeciti? Definirli reati è scorretto?

    Tra l'altro non so dove si può leggere quel documento a cui fa riferimento l'articolo.

    E' tutto disponibile sul sito del consiglio d'Europa, in fondo c'è anche il .pdf del rapporto Flynn.

    L'OMS deve rispondere di critiche sulla gestione della pandemia influenzale e sul fatto che sarebbe emerso un conflitto di interessi tra due suoi esperti e due case farmaceutiche (produttrici di vaccino).

    Sto provando a scrivere qualcosa in proposito anche se forse è meglio aspettare il 24 giugno quando ci sarà la riunione che dovrebbe chiarire la posizione dell'OMS (o almeno, l'OMS risponderà alle critiche).

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  16. Sono tutti illeciti, anche quelli penali, solo che questi ultimi prendono il nome di reati. Essi si dividono in delitti e contravvenzioni.

    In particolare i delitti connessi all'aborto trovavano collocazione nel Titolo X del libro secondo del codice penale rubricato "Dei delitti contro la integrità e la sanità della stirpe":aborto della donna consenziente, aborto della donna non consenziente, istigazione all'aborto, etc.
    Essi sono stati abrogati dalla L. 194/78.

    Oggi nel codice penale permangono i delitti di feticidio (fattispecie rara e residuale) e infanticidio, nonché, ovviamente di omicidio.

    I casi di procurato aborto (colposo o doloso) commessi al di fuori dei casi consentiti, sono diventati fattispecie extracodicistiche e sono sanzionate dalla stessa L. 194/78.

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  17. sei semplicemente un mito, grazie per quello che fai!

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  18. WeWee forse ti è sfuggita questa domanda:
    "Volevo farti una domanda: nel caso di gravidanza extrauterina è sempre necessario l'aborto? Si potrebbe usare la RU-486?"
    Io posso dire che sicuramente è necessario l'aborto, so che si fa chirurgicamente per rimuovere la tuba di falloppio, altrimenti c'è rischio per la vita della madre, ma sinceramente, anche se non credo, non so se possa essere usata la RU-486

    RispondiElimina
  19. Volevo farti una domanda: nel caso di gravidanza extrauterina è sempre necessario l'aborto? Si potrebbe usare la RU-486?

    In realtà in quel caso non si chiama "aborto" ma è un vero e proprio intervento chirurgico di rimozione della gravidanza ectopica (cioè in sede non appropriata).
    Se è sorta nella tuba si asporta (quasi sempre) la tuba, ma si conoscono gravidanze extrauterine nell'ovaio, intestino e persino in sedi assolutamente inusuali ( e rarissime, polmone, fegato ed altro).

    Non si usa la RU486 ma appunto un intervento chirurgico e solo in determinati e selezionati casi un chemioterapico, il Metrotrexate.

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  20. polmone??

    complimenti e all'ovulo e agli spermatozoi, verso l'infinito e oltre!

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  21. rarissime, polmone, fegato ed altro

    In effetti, ora che ci penso se questo è possibile allora Dr. House non è del tutto assurdo...

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  22. In effetti, ora che ci penso se questo è possibile allora Dr. House non è del tutto assurdo...

    Se è per questo esiste anche la PUL: Pregnancy of Unknown Location.
    Sappiamo cioè che da qualche parte c'è una gravidanza ma in nessun modo riusciamo a scoprirne la sede...
    Altro che Dr. House...

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  23. Grazie per la risposta! Non sapevo di questa possibilità di gravidanze extrauterine in altre zone del corpo... Incredibile

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  24. Due domande. Premetto che non sono medico, per cui potrei dire qualche stupidata. Nel caso, perdonate. Qui leggo: uno studio statunitense ha concluso che i risultati di un uso "dedicato" fossero accettabili. In questo studio l'1% circa delle donne ha avuto eventi avversi gravi. Altri studi concludono che il Mifepristone (principio attivo come detto della pillola RU486) è efficace ed accettabile per le donne.
    La prima domanda è: l'1 % di eventi avversi gravi in donne lontane da ospedali è considerato un evento accettabile? Non è troppo?
    Seconda: si ha qualche dato sugli effetti indesiderati di tipo psicologico dell'uso di questa pillola? E ne aggiungo un'altra, và; non avendo tempo di leggere tutti i link (scusate), si potrebbe avere un riassunto con percentuali degli effetti indesiderati della pillola, che immagino ci siano, come per tutti i medicinali?
    Grazie

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  25. l'1 % di eventi avversi gravi in donne lontane da ospedali è considerato un evento accettabile? Non è troppo?

    Sì. Ma bisogna considerare il contesto e lo scopo dello studio. Si trattava di donne di basso livello socio-economico e procedura eseguita a domicilio.
    In altri contesti gli studi che ho letto riportano percentuali molto più basse.

    si ha qualche dato sugli effetti indesiderati di tipo psicologico dell'uso di questa pillola?

    Non ho cercato studi specifici, vedrò di farlo. In ogni caso (e l'ho scritto anche nell'articolo) credo che le conseguenze psicologiche siano serie non solo per quanto riguarda la pillola quanto per la procedura in generale.

    si potrebbe avere un riassunto con percentuali degli effetti indesiderati della pillola, che immagino ci siano, come per tutti i medicinali?

    Ecco quello che è scritto nella scheda tecnica:

    Sanguinamento abbondante, contrazioni uterine o crampi nelle ore successive all’assunzione di prostaglandina.
    infezione, nausea, vomito o diarrea.
    Non comuni rash cutanei, cefalea, malessere, sintomi vagali e febbre. È stato osservato anche un calo della pressione sanguigna.

    Molto rari ( si verificano in meno di 1 caso su 10.000 pazienti ): casi di shock tossico fatale causato da infezione da endometrite da Clostridium sordellii che si presentano senza febbre o altri sintomi ovvi di infezione.
    Singoli casi di effetti indesiderati osservati sono: orticaria e disordini cutanei a volte gravi.
    In un ridottissimo numero di donne, in particolare quelle che hanno subito un intervento all’utero o hanno avuto un bambino con un parto cesareo, c’è il rischio che l’utero si fissuri o si rompa.
    Altri effetti indesiderati consistono in crampi gastrointestinali, lievi o moderati

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  26. Perbacco! E con tutte 'ste cose, è comunque preferibile all'intervento tradizionale, immagino (prefribile non economicamente, preferibile per la salute della donna).

    PS: Grazie della pronta risposta

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  27. La paziente non può lasciare la struttura ospedaliera fino all'espletamento dell'IVG
    Correggimi se sbaglio. Questo è ciò che (secondo me ipocritamente) la legge italiana imporrebbe, ma, come può avvenire per qualsiasi ricovero, se la paziente ritiene di poter andare a casa, firma per le dimissioni e saluta. È proprio quel che è accaduto con la prima donna che è ricorsa a questo trattamento a Roma.

    Michele.

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  28. martinobri ha commentato...
    Perbacco! E con tutte 'ste cose, è comunque preferibile all'intervento tradizionale

    Suvvia, mi stupisce un po' un intervento del genere.
    Visto quel che leggo sul bugiardino dell'ASPIRINA!
    Effetti indesiderati
    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Prolungamento del tempo di sanguinamento, anemia da sanguinamento gastrointestinale, riduzione
    delle piastrine (trombocitopenia) in casi estremamente rari.
    A seguito di emorragia puo’ manifestarsi anemia acuta e cronica post-emorragica/sideropenica (
    dovuta, per esempio, a microemorragie occulte) con le relative alterazioni dei parametri di
    laboratorio ed i relativi segni e sintomi clinici come astenia, pallore e ipoperfusione.
    Patologie del sistema nervoso
    Cefalea, vertigini.
    Raramente: sindrome di Reye (*)
    Da raramente a molto raramente: Emorragia cerebrale, specialmente in pazienti con ipertensione
    non controllata e/o in terapia con anticoagulanti, che , in casi isolati, può essere potenzialmente
    letale.
    Patologie dell’orecchio e del labirinto
    Tinnito (ronzio/fruscio/tintinnio/fischio auricolare).
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    Asma, rinite, epistassi.
    Patologie gastrointestinali
    Sanguinamento gastrointestinale (occulto), disturbi gastrici, pirosi, dolore epigastrico, dolore
    addominale, vomito, diarrea, nausea, gengivorragia.
    Raramente: erosione e/o ulcerazione e/o perforazione e/o emorragia gastrointestinale, ematemesi
    (vomito di sangue o di materiale “a posta di caffè”), melena (emissione di feci nere, picee),
    esofagite.
    Patologie epatobiliari
    Raramente: epatotossicità (lesione epatocellulare generalmente lieve e asintomatica) che si
    manifesta con un aumento delle transaminasi.
    Patologie della cute e dei tessuti sottocutanei
    Angioedema e/o orticaria e/o eritema (associate a reazioni di ipersensibilità).
    Patologie renali ed urinarie
    Alterazione della funzione renale (in presenza di condizioni di alterata emodinamica renale),
    sanguinamenti urogenitali.
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Emorragie peri-operatorie, ematomi.
    Disturbi del sistema immunitario
    Reazioni di ipersensibilità:
    asma, angioedema, orticaria, nausea, vomito, dolore addominale crampiforme, diarrea, eritema ,
    rinite (rinorrea profusa), congestione nasale, congiuntivite.
    Raramente: anafilassi.


    Michele.

    RispondiElimina
  29. come può avvenire per qualsiasi ricovero, se la paziente ritiene di poter andare a casa, firma per le dimissioni e saluta.

    Assolutamente sì ed accade anche per le IVG "tradizionali".

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  30. Mi spiace che questo articolo sulla RU486 lo si sia voluto limitare a questoni puramente tecniche ...

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  31. beh, ma se ne bisogna parlare in modo obiettivo, non c'è altro da dire.
    Il resto casomai è etica, ma su quella credo che l'opionione tua, di wewee, o di un qualsiasi articolista che tu possa leggere su un giornale sia di ugual valore.

    RispondiElimina
  32. The Foe-Hammer,

    ti andrebbe di scrivere un articolo sulle questioni etico-politiche dell'aborto in generale?

    RispondiElimina
  33. The Foe-Hammer ha commentato...
    Mi spiace che questo articolo sulla RU486 lo si sia voluto limitare a questoni puramente tecniche ...

    Allora ne approfitto per segnalare il blog Bioetica dove puoi esprimere, confrontare e approfondire questioni tecniche, etiche e quant'altro.
    Per esempio il post di qualche giorno fa...

    Michele.

    RispondiElimina
  34. Perbacco! E con tutte 'ste cose, è comunque preferibile all'intervento tradizionale

    Suvvia, mi stupisce un po' un intervento del genere.
    Visto quel che leggo sul bugiardino dell'ASPIRINA!


    Non è un intervento, è una domanda

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