Ora mi si venga a dire che questa non è la prova scientifica che Gesù è dentro di noi...
Il medico del blog Respectful Insolence dice con saggezza: Gesù è dentro di noi: tutti dicono nel nostro cuore ma se vogliamo essere precisi, si trova nel polmone.
Un curioso caso di pareidolia fissato da una risonanza magnetica(1) della colonna vertebrale a livello toracico.
Il paziente è anonimo.
Forse è meglio così, visto che Pamela Latrimore, al contrario, ha venduto su E-Bay (per 730 dollari) la risonanza magnetica del suo encefalo nella quale era apparsa la madonna.
Ora mi raccomando, non andate a rivedere le vostre lastre alla ricerca di qualcosa da vendere su E-Bay...
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(1) Immagine realizzata da:
Christopher Vittore, radiologo a Rockford (Illinois) e Kevin Tribble,professore associato all'Illinois College of Medicine. Tecnico Deb Savala.
Dati tecnici: RMN effettuata con apparecchio General Electric Signa 0.35 Tesla RMN scanner. (Dettagli: 40 x 40 cm campo visivo, piano sagittale, frequenza 256, fase 128, spessore dell'immagine slice 5 mm con 2mm di scarto tra slices.
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mercoledì 28 aprile 2010
sabato 24 aprile 2010
Bad Medicine (II parte): The Bug
Le macchine ed il progresso tecnologico hanno aiutato enormemente la medicina e le sue applicazioni.
Basti pensare ad uno dei mezzi che ogni giorno aiutano i medici a capire e curare: la diagnostica per immagini.
Un vero miracolo, guardare all'interno del corpo senza toccarlo: ci siamo abituati ma riflettiamoci, è meraviglioso.
Le radiazioni hanno permesso questo ed altro.
Sono state utilizzate per esempio a scopo terapeutico. I danni che i raggi causano alle cellule sono stati concentrati sulle cellule malate, nei tumori ad esempio, così da danneggiarle e distruggerle.
La radioterapia ha questo scopo. "Piegare" un effetto dannoso e renderlo vantaggioso, è la tecnologia che aiuta l'uomo. La radioterapia ha dei limiti e degli effetti collaterali che vengono minimizzati il più possibile con adeguate precauzioni.
Ma quante volte la tecnologia si è fidata troppo ed a torto delle proprie capacità?
Nella prima parte di questa serie ho raccontato la storia del Thorotrast un mezzo di contrasto utilizzato in radiologia per le sue proprietà ma poi rivelatosi una pericolosissima e dannosa bomba radioattiva che ha fatto (e continua a fare!) tante vittime.
Questa invece è la storia di un disastro informatico che ha avuto come effetto un disastro medico.
In un certo senso, l'incubo degli scrittori di fantascienza si è avverato: gli esseri umani perdono il controllo delle macchine con risultati catastrofici.
Eppure è accaduto, colpa umana non delle macchine che per quanto "intelligenti" e sicure sono sempre progettate e costruite dall'uomo ma (soprattutto oggi, epoca nella quale affidiamo tante nostre risorse al controllo delle macchine) forse per questo si tratta di un episodio che ha fatto scuola...
Diciamo che la superficialità degli uomini ha permesso alla macchina di danneggiare degli altri uomini, errori nella compilazione di un programma informatico hanno permesso ad un apparecchio diagnostico di danneggiare invece di aiutare una persona.
Come se un errore di ortografia decidesse della vita di uno di noi.
Questa è la storia di un bug.
Il Therac-25 era un macchinario per radioterapia costruito da una società italo-francese, preceduto dai modelli Therac-6 e 20 attorno alla metà degli anni 80. Il modello 25 era molto più compatto, più semplice da utilizzare e più versatile delle versioni precedenti.
La radioterapia ha l'obiettivo di colpire con dei fasci sottilissimi di radiazioni una zona del corpo umano che sia sede di tumore con lo scopo di distruggere il più possibile la massa tumorale.
Naturalmente, vista la potenza e la pericolosità delle radiazioni, è importante, per quanto possibile, concentrare al massimo il fascio solo nella zona da trattare, cercare di schermare le zone adiacenti che possono rischiare di essere danneggiate e limitare nel tempo il più possibile l'esposizione ai raggi.
Il Therac in particolare offriva l'opportunità di utilizzare sia i raggi X che un fascio di elettroni. I raggi X servivano a colpire i tessuti più profondi mentre gli elettroni colpivano quelli più superficiali, era una comodità, un modo per adattare la terapia alle varie situazioni e per preservare il più possibile dal danno i tessuti sani.
Il passaggio da una modalità all'altra si svolgeva con un meccanismo elettronico (comandato manualmente da un operatore) che trasformava il fascio di elettroni in raggi X cambiando anche (di tanto) l'energia che veniva irradiata sul corpo del paziente da trattare.
La modalità ad elettroni prevedeva una bassa potenza, quella a raggi X un'alta potenza che veniva "diluita" da particolari diffusori.
Furono installati cinque macchinari negli Stati Uniti e sei in Canada.
Avvennero degli incidenti molto gravi.
Al momento di utilizzare il fascio a raggi X alcuni pazienti ebbero dei malesseri.
Accusarono un fastidio immediato, riferirono una sensazione simile ad una forte scarica elettrica, alcuni si alzarono dal lettino sul quale erano sdraiati per il dolore e la sopresa.
Quasi tutti si accorsero subito che qualcosa non andava. Sul punto di irradiazione la pelle era ustionata e dolorante, una decina di pazienti erano in condizioni critiche.
Dopo pochi giorni alcune delle persone trattate accusarono un'intossicazione da radiazioni (uno stato di malessere e spossatezza importante, nausea, vomito, febbre, astenia) alcuni presentavano gravi lesioni cutanee e tre di loro morirono.
Una paziente racconta che appena finita l'irradiazione urlò al tecnico di radiologia: "Mi avete bruciata!" lui entrando nella stanza le rispose che non era possibile e la toccò sulla zona trattata, si accorse che era bollente.
Il macchinario, in caso di errore (come quello che avvenne) prevedeva una spia con la scritta "malfunction" seguita da un numero, ma non vi era nemmeno un manuale con l'elenco degli errori o che collegasse il numero ad un preciso problema. Avvenne così che gli operatori, non ritenendolo un problema importante premessero un tasto che faceva ripartire il macchinario. In un caso in Ontario uno degli operatori riferì che il macchinario subito dopo aver iniziato la procedura mostrò il segnale NO DOSE come se avesse smesso di irradiare, seguito dalla scritta TREATMENT PAUSE.
Raccontò poi che nei precedenti modelli di Therac questo succedeva spesso e bastava far ripartire la macchina per risolvere il problema.
Così fece, dopo qualche minuto fece ripartire la macchina ma questa riportò di nuovo la scritta NO DOSE.
Ci riprovò per quattro volte. Alla fine chiamò un tecnico che non rilevò nulla di anomalo. Ma il macchinario non "ripartiva" più.
La paziente, nel pomeriggio, accusò dolori, senso di bruciore e malessere. Si rivolse all'ospedale che l'aveva trattata e si accorse che assieme a lei vi erano altri pazienti con la stessa sintomatologia.
Dopo tre giorni la macchina fu messa fuori servizio.
La notizia si sparse ed anche gli altri centri che avevano il Therac installato riferivano gli stessi problemi. Anche negli altri ospedali i macchinari furono spenti.
Con procedura di urgenza furono avvisate le unità di rischio che si occupano di incidenti sanitari. Gli operatori non si spiegavano l'accaduto: si pensò subito naturalmente ad un malfunzionamento della macchina e così iniziò un'inchiesta.
Si scoprì che fu azionato diverse volte il fascio a raggi X senza utilizzare il diffusore che avrebbe dovuto diminuire la potenza del fascio di elettroni. Succedeva così che sul corpo del paziente arrivava un fascio ad altissima potenza, fino a 100 volte quella normale e prevista. Quello che era accaduto era incredibile.
Si pensi a qualche numero: in una normale dose di radiazioni a scopo terapeutico si emettono circa 200 rad (il rad è l'unità di misura della dose di radiazioni assorbita), una dose di 1˙000 rad che colpisse l'intero corpo può essere fatale dato che è stato calcolato che una dose di 500 rad in tutto il corpo ucciderebbe il 50% delle persone esposte, nel caso del Therac furono emesse in una delle vittime una o due dosi da 15˙000-20˙000 rad!. Le prime segnalazioni di problemi legati alle sedute di terapia furono sottovalutate. In un caso l'arrossamento della cute fu interpretato come normale conseguenza dell'irradiazione e la paziente fu invitata a continuare le sedute con il macchinario. Un'altra paziente perse l'uso di un braccio e soffrì di intensi dolori ma anche questo (un medico inviò una relazione alla casa costruttrice) fu sottovalutato: l'industria produttrice avvisò che avrebbe provveduto ad un controllo.
Uno dei pazienti colpiti si spense dopo meno di un mese dall'incidente, ufficialmente per il suo cancro ma l'autopsia scoprì che erano tante le lesioni subìte, che la morte era stata accelerata (molto dolorosamente) da quello che era successo. Le sue ossa del bacino erano praticamente state distrutte dalle radiazioni.
L'inchiesta stabilì che non esisteva nessun sistema di controllo, nessuna spia, nessun blocco automatico che permettesse all'operatore di capire il tipo di errore e che bloccasse la macchina immediatamente.
Nel corso delle indagini fu scoperto che alcuni degli errori di programmazione presenti in questo modello erano presenti anche nei modelli precedenti utilizzati in altri ospedali ed in alcuni casi ancora in funzione.
Gli operatori non si spiegavano sul momento il problema (tutti i dispositivi medici di una certa importanza hanno dei dispositivi di sicurezza automatici, se vi è un errore serio il macchinario si blocca automaticamente). Fu controllato allora il software che controllava tutte le funzioni del macchinario. Si scoprì qualcosa di drammaticamente incredibile.
Il programma era scritto male. Tutto era dovuto ad uno stupido errore di programmazione. Il linguaggio utilizzato era l'Assembly, furono riscontrati diversi errori di sviluppo del programma ma l'errore fatale fu uno: la macchina non era capace di svolgere nessuna operazione di controllo o test automatico.
In pratica non esisteva nessuno strumento che bloccasse un errore o un problema del macchinario. Un bug.
Si cercò allora il programmatore che compilò il software e... sorpresa... non esisteva. Nonostante le ricerche infatti, nessuno mai riuscì ad identificare o scoprire il reale autore del programma. Non solo si trattava di un'unica persona (in genere un programma molto complesso viene compilato da più persone, anche per ridurre gli errori con un controllo incrociato) ma il software definitivo non aveva una firma. Qualcuno sospettò che l'azienda costruttrice modificò semplicemente i programmi delle versioni precedenti senza servirsi di un progetto ben preciso da parte di esperti, usò in pratica la via più semplice ed economica... ma la più stupida.
Fu scoperto poi che i produttori (AECL) non avevano mai fatto controllare il programma prima di commercializzarlo e non avevano mai testato il macchinario se non al momento del montaggio in ospedale. La stessa azienda inoltre provvedeva a sostituire parti considerate malfunzionanti dopo la segnalazione di vari incidenti ma non fece mai un controllo generale né approfondito della macchina. In particolare il software fu considerato sicuro fino alla fine.
Ma più l'inchiesta andava a fondo più si svelava il disastro.
Esistevano anche errori di progettazione: comandi che non corrispondevano a quelli descritti dai manuali, macchinario che non rispondeva come previsto ed addirittura la possibilità che la macchina facesse delle operazioni impreviste quando si premevano dei tasti a caso.
Se si digitava troppo velocemente sulla tastiera della macchina il software non riusciva a rispondere correttamente arrivando pure a saltare tutte le procedure iniziali di sicurezza all'accensione dell'apparecchiatura.
Insomma un disastro.
Le vittime decedute accertate a causa del macchinario difettoso furono tre (le altre avevano subìto danni o erano decedute per altre cause), si parla di sei pazienti in totale danneggiati ma le richieste di risarcimento furono una decina.
L'inchiesta concluse che l'azienda produttrice aveva una colpa gravissima nell'incidente ed il processo fece risarcire le vittime decedute e viventi per i danni subìti.
Gli operatori non furono considerati colpevoli in quanto, rassicurati dal funzionamento elettronico dell'apparecchiatura, non avevano prestato attenzione ai segnali di allarme pur evidenti.
Una brutta storia che fu definita come "il peggior incidente radiologico degli ultimi 35 anni". Fu un caso storico, ancora oggi la lezione del Therac è ben presente nelle menti di molti progettisti software è stato un errore madornale ed imperdonabile.
Speriamo sia servito a qualcosa.
Dalla vicenda sono stati tratti dei romanzi, ed una commedia teatrale poi diventata film si è ispirata alla storia di una delle donne decedute in seguito all'incidente anche se adattata per l'occasione.
A chi interessasse approfondire la storia ed i particolari tecnici, c'è un PDF che racconta (in 49 pagine) gli avvenimenti (in lingua inglese) e fornisce molti dati che incuriosiranno chi si occupa di questo tipo di tecnologie. Un ampio riassunto sempre in inglese del lavoro della stessa autrice del precedente è rintracciabile qui.
Un pensiero va anche alle vittime di questa tragedia.
Alla prossima.
Basti pensare ad uno dei mezzi che ogni giorno aiutano i medici a capire e curare: la diagnostica per immagini.
Un vero miracolo, guardare all'interno del corpo senza toccarlo: ci siamo abituati ma riflettiamoci, è meraviglioso.
Le radiazioni hanno permesso questo ed altro.
Sono state utilizzate per esempio a scopo terapeutico. I danni che i raggi causano alle cellule sono stati concentrati sulle cellule malate, nei tumori ad esempio, così da danneggiarle e distruggerle.
La radioterapia ha questo scopo. "Piegare" un effetto dannoso e renderlo vantaggioso, è la tecnologia che aiuta l'uomo. La radioterapia ha dei limiti e degli effetti collaterali che vengono minimizzati il più possibile con adeguate precauzioni.
Ma quante volte la tecnologia si è fidata troppo ed a torto delle proprie capacità?
Nella prima parte di questa serie ho raccontato la storia del Thorotrast un mezzo di contrasto utilizzato in radiologia per le sue proprietà ma poi rivelatosi una pericolosissima e dannosa bomba radioattiva che ha fatto (e continua a fare!) tante vittime.
Questa invece è la storia di un disastro informatico che ha avuto come effetto un disastro medico.
In un certo senso, l'incubo degli scrittori di fantascienza si è avverato: gli esseri umani perdono il controllo delle macchine con risultati catastrofici.
Eppure è accaduto, colpa umana non delle macchine che per quanto "intelligenti" e sicure sono sempre progettate e costruite dall'uomo ma (soprattutto oggi, epoca nella quale affidiamo tante nostre risorse al controllo delle macchine) forse per questo si tratta di un episodio che ha fatto scuola...
Diciamo che la superficialità degli uomini ha permesso alla macchina di danneggiare degli altri uomini, errori nella compilazione di un programma informatico hanno permesso ad un apparecchio diagnostico di danneggiare invece di aiutare una persona.
Come se un errore di ortografia decidesse della vita di uno di noi.
Questa è la storia di un bug.
Il bug del Therac-25
Il Therac-25 era un macchinario per radioterapia costruito da una società italo-francese, preceduto dai modelli Therac-6 e 20 attorno alla metà degli anni 80. Il modello 25 era molto più compatto, più semplice da utilizzare e più versatile delle versioni precedenti.
La radioterapia ha l'obiettivo di colpire con dei fasci sottilissimi di radiazioni una zona del corpo umano che sia sede di tumore con lo scopo di distruggere il più possibile la massa tumorale.
Naturalmente, vista la potenza e la pericolosità delle radiazioni, è importante, per quanto possibile, concentrare al massimo il fascio solo nella zona da trattare, cercare di schermare le zone adiacenti che possono rischiare di essere danneggiate e limitare nel tempo il più possibile l'esposizione ai raggi.
Il Therac in particolare offriva l'opportunità di utilizzare sia i raggi X che un fascio di elettroni. I raggi X servivano a colpire i tessuti più profondi mentre gli elettroni colpivano quelli più superficiali, era una comodità, un modo per adattare la terapia alle varie situazioni e per preservare il più possibile dal danno i tessuti sani.
Il passaggio da una modalità all'altra si svolgeva con un meccanismo elettronico (comandato manualmente da un operatore) che trasformava il fascio di elettroni in raggi X cambiando anche (di tanto) l'energia che veniva irradiata sul corpo del paziente da trattare.
La modalità ad elettroni prevedeva una bassa potenza, quella a raggi X un'alta potenza che veniva "diluita" da particolari diffusori.
Furono installati cinque macchinari negli Stati Uniti e sei in Canada.
Avvennero degli incidenti molto gravi.
Al momento di utilizzare il fascio a raggi X alcuni pazienti ebbero dei malesseri.
Accusarono un fastidio immediato, riferirono una sensazione simile ad una forte scarica elettrica, alcuni si alzarono dal lettino sul quale erano sdraiati per il dolore e la sopresa.
Quasi tutti si accorsero subito che qualcosa non andava. Sul punto di irradiazione la pelle era ustionata e dolorante, una decina di pazienti erano in condizioni critiche.
Dopo pochi giorni alcune delle persone trattate accusarono un'intossicazione da radiazioni (uno stato di malessere e spossatezza importante, nausea, vomito, febbre, astenia) alcuni presentavano gravi lesioni cutanee e tre di loro morirono.
Una paziente racconta che appena finita l'irradiazione urlò al tecnico di radiologia: "Mi avete bruciata!" lui entrando nella stanza le rispose che non era possibile e la toccò sulla zona trattata, si accorse che era bollente.
Il macchinario, in caso di errore (come quello che avvenne) prevedeva una spia con la scritta "malfunction" seguita da un numero, ma non vi era nemmeno un manuale con l'elenco degli errori o che collegasse il numero ad un preciso problema. Avvenne così che gli operatori, non ritenendolo un problema importante premessero un tasto che faceva ripartire il macchinario. In un caso in Ontario uno degli operatori riferì che il macchinario subito dopo aver iniziato la procedura mostrò il segnale NO DOSE come se avesse smesso di irradiare, seguito dalla scritta TREATMENT PAUSE.
Raccontò poi che nei precedenti modelli di Therac questo succedeva spesso e bastava far ripartire la macchina per risolvere il problema.
Così fece, dopo qualche minuto fece ripartire la macchina ma questa riportò di nuovo la scritta NO DOSE.
Ci riprovò per quattro volte. Alla fine chiamò un tecnico che non rilevò nulla di anomalo. Ma il macchinario non "ripartiva" più.
La paziente, nel pomeriggio, accusò dolori, senso di bruciore e malessere. Si rivolse all'ospedale che l'aveva trattata e si accorse che assieme a lei vi erano altri pazienti con la stessa sintomatologia.
Dopo tre giorni la macchina fu messa fuori servizio.
La notizia si sparse ed anche gli altri centri che avevano il Therac installato riferivano gli stessi problemi. Anche negli altri ospedali i macchinari furono spenti.
Con procedura di urgenza furono avvisate le unità di rischio che si occupano di incidenti sanitari. Gli operatori non si spiegavano l'accaduto: si pensò subito naturalmente ad un malfunzionamento della macchina e così iniziò un'inchiesta.
Si scoprì che fu azionato diverse volte il fascio a raggi X senza utilizzare il diffusore che avrebbe dovuto diminuire la potenza del fascio di elettroni. Succedeva così che sul corpo del paziente arrivava un fascio ad altissima potenza, fino a 100 volte quella normale e prevista. Quello che era accaduto era incredibile.
Si pensi a qualche numero: in una normale dose di radiazioni a scopo terapeutico si emettono circa 200 rad (il rad è l'unità di misura della dose di radiazioni assorbita), una dose di 1˙000 rad che colpisse l'intero corpo può essere fatale dato che è stato calcolato che una dose di 500 rad in tutto il corpo ucciderebbe il 50% delle persone esposte, nel caso del Therac furono emesse in una delle vittime una o due dosi da 15˙000-20˙000 rad!. Le prime segnalazioni di problemi legati alle sedute di terapia furono sottovalutate. In un caso l'arrossamento della cute fu interpretato come normale conseguenza dell'irradiazione e la paziente fu invitata a continuare le sedute con il macchinario. Un'altra paziente perse l'uso di un braccio e soffrì di intensi dolori ma anche questo (un medico inviò una relazione alla casa costruttrice) fu sottovalutato: l'industria produttrice avvisò che avrebbe provveduto ad un controllo.
Uno dei pazienti colpiti si spense dopo meno di un mese dall'incidente, ufficialmente per il suo cancro ma l'autopsia scoprì che erano tante le lesioni subìte, che la morte era stata accelerata (molto dolorosamente) da quello che era successo. Le sue ossa del bacino erano praticamente state distrutte dalle radiazioni.
L'inchiesta stabilì che non esisteva nessun sistema di controllo, nessuna spia, nessun blocco automatico che permettesse all'operatore di capire il tipo di errore e che bloccasse la macchina immediatamente.
Nel corso delle indagini fu scoperto che alcuni degli errori di programmazione presenti in questo modello erano presenti anche nei modelli precedenti utilizzati in altri ospedali ed in alcuni casi ancora in funzione.
Gli operatori non si spiegavano sul momento il problema (tutti i dispositivi medici di una certa importanza hanno dei dispositivi di sicurezza automatici, se vi è un errore serio il macchinario si blocca automaticamente). Fu controllato allora il software che controllava tutte le funzioni del macchinario. Si scoprì qualcosa di drammaticamente incredibile.
Il programma era scritto male. Tutto era dovuto ad uno stupido errore di programmazione. Il linguaggio utilizzato era l'Assembly, furono riscontrati diversi errori di sviluppo del programma ma l'errore fatale fu uno: la macchina non era capace di svolgere nessuna operazione di controllo o test automatico.
In pratica non esisteva nessuno strumento che bloccasse un errore o un problema del macchinario. Un bug.
Si cercò allora il programmatore che compilò il software e... sorpresa... non esisteva. Nonostante le ricerche infatti, nessuno mai riuscì ad identificare o scoprire il reale autore del programma. Non solo si trattava di un'unica persona (in genere un programma molto complesso viene compilato da più persone, anche per ridurre gli errori con un controllo incrociato) ma il software definitivo non aveva una firma. Qualcuno sospettò che l'azienda costruttrice modificò semplicemente i programmi delle versioni precedenti senza servirsi di un progetto ben preciso da parte di esperti, usò in pratica la via più semplice ed economica... ma la più stupida.
Fu scoperto poi che i produttori (AECL) non avevano mai fatto controllare il programma prima di commercializzarlo e non avevano mai testato il macchinario se non al momento del montaggio in ospedale. La stessa azienda inoltre provvedeva a sostituire parti considerate malfunzionanti dopo la segnalazione di vari incidenti ma non fece mai un controllo generale né approfondito della macchina. In particolare il software fu considerato sicuro fino alla fine.
Ma più l'inchiesta andava a fondo più si svelava il disastro.
Esistevano anche errori di progettazione: comandi che non corrispondevano a quelli descritti dai manuali, macchinario che non rispondeva come previsto ed addirittura la possibilità che la macchina facesse delle operazioni impreviste quando si premevano dei tasti a caso.
Se si digitava troppo velocemente sulla tastiera della macchina il software non riusciva a rispondere correttamente arrivando pure a saltare tutte le procedure iniziali di sicurezza all'accensione dell'apparecchiatura.
Insomma un disastro.
Le vittime decedute accertate a causa del macchinario difettoso furono tre (le altre avevano subìto danni o erano decedute per altre cause), si parla di sei pazienti in totale danneggiati ma le richieste di risarcimento furono una decina.
L'inchiesta concluse che l'azienda produttrice aveva una colpa gravissima nell'incidente ed il processo fece risarcire le vittime decedute e viventi per i danni subìti.
Gli operatori non furono considerati colpevoli in quanto, rassicurati dal funzionamento elettronico dell'apparecchiatura, non avevano prestato attenzione ai segnali di allarme pur evidenti.
Una brutta storia che fu definita come "il peggior incidente radiologico degli ultimi 35 anni". Fu un caso storico, ancora oggi la lezione del Therac è ben presente nelle menti di molti progettisti software è stato un errore madornale ed imperdonabile.
Speriamo sia servito a qualcosa.
Dalla vicenda sono stati tratti dei romanzi, ed una commedia teatrale poi diventata film si è ispirata alla storia di una delle donne decedute in seguito all'incidente anche se adattata per l'occasione.
A chi interessasse approfondire la storia ed i particolari tecnici, c'è un PDF che racconta (in 49 pagine) gli avvenimenti (in lingua inglese) e fornisce molti dati che incuriosiranno chi si occupa di questo tipo di tecnologie. Un ampio riassunto sempre in inglese del lavoro della stessa autrice del precedente è rintracciabile qui.
Un pensiero va anche alle vittime di questa tragedia.
Alla prossima.
lunedì 19 aprile 2010
Nella tana del lupo. Sdentato
Tullio Simoncini. Lo conosciamo tutti ormai no? Per chi se lo fosse perso si tratta di quel guaritore romano ex medico radiato dall'ordine che dice di curare i tumori con il bicarbonato di sodio (proprio con quello, avete capito bene...).
Nei mesi, visto che il suo nome circolava in internet, mi sono preso la briga di studiarmi le presunte testimonianze di guarigione, sia quelle presenti nel suo sito che quelle diffuse con i video. Beh, di tutte le testimonianze che ho studiato non ne esiste una che dimostri un effetto del bicarbonato ma cosa ancora più grave, tutte le testimonianze presentano pesantissime manipolazioni dei documenti, della storia del paziente e della verità, sono dei falsi insomma.
Naturalmente, come faccio da un anno a questa parte, qualsiasi confutazione alle mie analisi è ben accetta ma finora non è mai arrivata nè da Simoncini, nè dal suo staff. L'unico che ci ha provato nei commenti di questo blog è scomparso nel nulla alla mia prima domanda.
Credo quindi di aver abbondantemente chiarito il vero volto di questa persona che senza scrupoli pubblicizza le sue idee come corrette quando sono invece non solo scorrette ma presentate in maniera subdola e falsa.
Ammetto che demolire Simoncini non è un'impresa ardua (almeno per me, medico), bastava osservare e studiare, la soluzione al mistero era rapidissima ma ammetto pure che il piacere di demolire un guaritore è molto sottile. Freghi chi vuole fregare te, gratificante.
Cosa mi restava da fare quindi per completare il mio lavoro su Simoncini? Conoscerlo di persona.
Sono stato ad un suo convegno.
La mia intenzione non era quella di ascoltare le sue teorie o di discutere di scienza, le sue teorie le conosco benissimo e le ho rivoltate come un calzino, desideravo capire, perchè non mi era mai successo, che tipo di pubblico potesse avere questa persona (ed in generale un guaritore), come si sarebbe comportato, mi interessava vedere che impressione avessi avuto ad incontrarlo di persona e sentirlo parlare dal vivo.
Ero anche un po' emozionato: in fondo in questi mesi questo personaggio è diventato protagonista della mia presenza in rete.
Ci siamo.
Entro nella sala che ospita il convegno. E' praticamente piena, saranno presenti circa 200 persone, non trovo posto comodamente così mi accontento di stare in piedi.
La gente rappresenta tutte le fasce d'età. Ci sono anziani, giovani, persone di tutti i tipi. Pensavo di ritrovarmi in mezzo ad un gruppetto di alternativi un po' bizzarri e particolari ma mi sono sbagliato.
Quando arrivo è in proiezione uno dei video del guaritore, quello della donna messicana che recita bene e con trasporto la parte della paziente guarita dal cancro al seno. Il video è quello del webmaster Massimo Mazzucco, ormai si riconosce a distanza.
Finito il video si accendono le luci e Simoncini comincia a parlare. Inizia criticando la medicina, dicendo che tutte le ricerche scientifiche sono false e che i medici ripetono a pappagallo tutto quello che l'ordine dei medici ed i "capocattedra" (sic) dicono di fare.
E' molto teatrale.
Gesticola tantissimo, parla con intercalare dialettale romano, "fa le voci" imitando i "pappagalli" (sic) che negli ospedali praticano le cure che vengono ordinate dall'alto.
Comincia una proiezione di diapositive. Il contenuto è il solito, il cancro è sempre bianco, si tratta di masse che si raccolgono attorno a colonie di candida ed il bicarbonato è l'unica terapia utile per tutti i tipi di cancro.
Ha ottenuto guarigioni da cancro intestinale in un (uno!) giorno, ha guarito pazienti terminali e così via, nessun dubbio, la sua cura è non solo efficace ma velocissima, senza controindicazioni, senza effetti collaterali ed economica. Tutte cose che chi segue questo blog conosce benissimo.
Tra una diapositiva e l'altra continua ad attaccare il resto del mondo.
Le case farmaceutiche (non servirebbe puntualizzarlo), ma anche la magistratura ("che sappiamo tutti come lavora"), i giornalisti ("sono tutte checche" (sic)) e, novità, tutti gli altri alternativi.
Simoncini dice che gli altri alternativi non hanno capito nulla, "parlano, parlano" ma non giungono ad una conclusione. Cita Hamer dicendo che le sue idee sono sciocchezze e che "se un topo lo devi eliminare è inutile parlargli dei traumi psicologici, lo devi ammazzà a quello".
Prosegue dicendo che "tutte quelle cose, le vitamine, la frutta, i semi di albicocca (sic) (qui si riferisce al laetrile, altra cura alternativa) non servono a nulla". Poi altri riferimenti alla medicina, alle statistiche false, alle percentuali di guarigione (sostiene che dal cancro non è MAI guarito NESSUNO). I medici fanno parte del solito complotto ai danni della popolazione perchè loro sanno di essere sulla strada sbagliata ma non dicono nulla per non perdere il posto.
Dice di non essere un alternativo ma un medico convenzionale perchè lui è l'unico che ha trovato una soluzione al problema mentre tutti gli alternativi al massimo forniscono soluzioni utili solo come ricostituenti, rinforzanti o "aiutini" (sic) e non per curare il cancro.
E' molto agitato, mantiene un tono di voce molto alto, continua a fare le vocine per imitare un ricercatore o un componente dell'ordine dei medici. Parla a mezze frasi, non completa mai un argomento, i suoi non sono discorsi scientifici o spiegazioni, sta "intrattenendo" un pubblico e niente altro.
Legge altre diapositive.
Gustoso il momento della proiezione di una diapositiva che illustra una parte di una ricerca e che elenca una serie di enzimi e di reazioni enzimatiche (molto complicata per chi non è del mestiere ma in realtà abbastanza chiara per chi ha a che fare con gli studi, la biochimica e la fisiologia). Simoncini dice: "Se fate leggere questa pagina ad un medico, nemmeno lui sa de che se parla, nun ce capisce gnente...".
Un signore seduto tra il pubblico sussurra alla sua vicina di posto: "...sarà lui che non ci capisce niente...ma cose da pazzi..." prende il cappotto si alza e se ne va. In effetti le sequenze riportate nella diapositiva non erano certo alla portata di tutti, ma un medico in genere sa di cosa si tratta...diciamo che il Tullio nazionale crede che i medici seri siano tutti al suo livello ma per fortuna non è così.
Ricomincia ad attaccare gli altri, stavolta parla di internet e dice che c'è gente che lo definisce un farabutto, un ciarlatano (anche qui fa le "vocine": "...è un ciarlatano, ammazza le persone, ammazza, se fa pagà..." dice con voce acuta e stridula) e che questi qui li sta aspettando al varco per farli fuori uno ad uno....poi aggiunge "a livello teorico eh?".
Continua con altre diapositive.
Tocca quindi ad un'affermazione singolarissima, per me nuova. I tumori VERI non guariscono MAI, quelli che appaiono nelle statistiche, sono tumori DUBBI. In pratica ci sono diagnosi di tumore che sarebbero false e quando questi spariscono questo succede perchè non erano davvero tumori. Chi è guarito da un tumore mammario quindi lo è semplicemente perchè quello NON era un tumore è stato semplicemente imbrogliato dai medici (e da chi ha fatto l'esame istologico naturalmente).
Tutto questo, per lui, i medici lo sanno ma non dicono nulla. Ancora complotto di tutti i medici (e degli anatomopatologi e dei chirurghi e dei citologi e dei...) del mondo.
Devo dire che mi aspettavo molto di più dal "famoso" Simoncini.
Il suo intervento è stato banale, noioso, è un "uomo della strada" non un medico o uno scienziato, stava esponendo qualcosa in cui non crede nemmeno lui. Forse medico non lo è mai stato, dentro di sè, intendo...
Ha puntato tutto sulla denigrazione degli "altri" più che alla dimostrazione delle sue teorie. Ha perso più tempo a trovare giustificazioni alla sua radiazione o alla condanna ("m'hanno dato tre anni ma poi è finito tutto a tarallucci e vino perchè nun c'era gnente") che ad illustrare delle prove scientifiche. Più di tre quarti del tempo dell'incontro sono stati dedicati a sparlare degli altri più che a parlare delle sue teorie e questo il pubblico lo ha sentito e le facce di chi era seduto lo dicevano chiaramente. Sempre più persone hanno abbandonato la sala durante la sua discussione, molto perplesse.
E' tutto voluto naturalmente, se Simoncini si imbarcasse in discorsi scientifici verrebbe sommerso dai fischi, invece così, con l'incontro alla "volemose bene" non dice nulla, non si inerpica in nessuna discussione che inevitabilmente lo vedrebbe crollare. Ponendosi come la vicina di casa che ti suggerisce l'ingrediente segreto per fare meglio le tagliatelle, non rischia di vedere qualcuno tra il pubblico che si alza chiedendogli ragione di questa o quella frase, non ha MAI utilizzato un termine scientifico durante l'incontro, anzi, quando si imbatte in termini scientifici sembra non aver nessuna padronanza, nemmeno elementare, farfuglia, tanto da avere difficoltà a fare esempi, a trovare i termini giusti.
Mi è sembrato dimesso, inelegante, poco intelligente, tutto fatto male, persino le diapositive erano scadenti e contenevano diversi errori anche di ortografia.
Continua la proiezione.
Ha illustrato i soliti lavori che parlerebbero di candida nei tessuti tumorali (quelli che invece parlano di tutt'altro) e poi è andato velocemente verso la chiusura.
Molta gente è apparsa annoiata, tanto che alcuni hanno lasciato la sala molto tempo prima della conclusione dell'incontro.
Qualcuno dormiva.
Alla fine delle diapositive, di nuovo discorso contro i giornalisti che lo diffamano di continuo e riferimenti a medici in "una famosa clinica milanese che mentre operano iniettano il bicarbonato in segreto" (come se in sala operatoria fossero solo loro...a volte Simoncini si rende poco credibile da solo).
Poi un riferimento al fatto che il fumo non causa il cancro e che lui era presidente di una associazione (Forces Italy) che incoraggiava al fumo e qui un'altra zappa sui piedi simonciniana.
Racconta Simoncini che un componente dell'associazione gli chiese: "Visto che il fumo non provoca il cancro che invece è causato dalla candida e visto che tu hai tutte le documentazioni, perchè non vai dai capi delle multinazionali dei tabacchi e gli proponi i tuoi studi? Loro, con la prova che il fumo NON è cancerogeno, ci ricopriranno d'oro!". In effetti l'idea non è stupida. E Simoncini che fa? Scopre un altro complotto internazionale.
Racconta di essere andato in America da questi capi delle multinazionali del tabacco ma scopre che sono le stesse persone che gestiscono le multinazionali farmaceutiche e quindi rinuncia a tutto tornandosene a casa. Insomma un altro complotto megagalattico...ma tutti lui li trova?
Dopo quell'affare l'associazione pro-sigarette lo scarica (sarà stato un ulteriore complotto, non dubito anche se qualche sospetto del motivo dell'esautorazione ce l'ho).
Simoncini parla di un "contratto" stipulato con una multinazionale giapponese ("perchè 'sti giapponesi sò furbi, so mejo de noi italiani, hanno capito...") che proverà per qualche anno le sue teorie per poi sfruttarne l'idea.
L'incontro è' un monologo da parte di Simoncini abbastanza sguaiato e per nulla medico o scientifico come detto, sembra una recita. Altre persone lasciano la sala. All'ingresso vengono preparati dei banchetti con dei libri e dei dolci.
Simoncini riparla di internet: "Su internet dicono che io abbia ammazzato una paziente olandese...vi racconto la storia...".
In breve il guaritore romano racconta che questa ragazza si recò da lui in questa clinica olandese, non potendo effettuare visite o atti medici (lui è una persona onesta no?) lui era in compagnia di un collega. Appena Simoncini incontrò la ragazza notò in lei "una brutta cera". La invitò a tornare il giorno dopo quando il suo collega (non lui, come invece testimonia il marito della donna) le iniettò 2 centimetri (sic) di bicarbonato.
Visto che la ragazza stava male la fecero sdraiare sul lettino dello studio.
Tornò infine a casa.
Dopo due giorni si verificò il decesso. "Che c'entro io!?" Ecchè, è morta per aver visto Simoncini?"
"Che poi se ero stato io a quest'ora su internet c'era la notizia, l'arresto, cose...storie...invece gnente...".
Cambio discorso, si riprendono le diapositive velocemente...si avvicina la fine della relazione.
E' il momento delle domande.
La prima domanda non ha nulla a che vedere con la candida o il bicarbonato, una donna chiede se l'alimentazione può aiutare l'organismo a difendersi dalle malattie. La risposta di Simoncini rispecchia la sua scientificità e lo spessore medico (leggere sempre con accento romanesco): "...se una persona mangia tutti i ggiorni grassi e schifezze nun è possibbbile, uno se passa lo sfizzio, poi si gestisce, poi se passa n'artro sfizzio e si gestisce...così, se gestisce nun ce sò probblemi..."
La seconda domanda arriva da un uomo: "Lei afferma che il cancro E' un fungo, non è possibilista, non fa un'ipotesi...lei è certo, non crede sarebbe il caso di portare degli elementi di prova più importanti, scientifici?"
La risposta è la solita, lui SA che il cancro è la candida e che TUTTI i cancri sono causati da candida, gli studi lui non li può fare perchè sono nelle mani dei padroni, di chi guida la ricerca, uno studio costa dieci milioni di euro e lui non lo può fare...
Poi chi ha fatto la domanda incalza..."ma lei viene in questa città per la prima volta?"
Simoncini balbetta...e borbotta: "In che senso..."
"Forse non si ricorda di una signora che si affidò a lei che si fece pagare ma poi morì senza risolvere nulla..."
Simoncini viene preso da un'iniziale crisi isterica...non riesce a pronunciare nulla che non sia un imbarazzato tentativo di ribattere...poi dice che quella signora aveva fatto pochi giorni di cura (ma la sua cura non funzionava in un giorno, nel 90% dei casi?)...che lui ha tutti i diritti di farsi pagare per le sue consulenze esattamente come fa l'idraulico o il "fruttarolo" e che gli sembra pure giusto..."perchè in rete c'è quello che dice che - fa la voce grossa, cavernosa - Simoncini si fa pagare...se fa pagàà...". Molte facce incredule tra il pubblico e tanti si scambiano gli sguardi.
In sala è sceso il silenzio, perchè chi si aspettava un medico innovativo alla fine si ritrova un interprete davvero poco credibile che recita una parte in teatro, l'imbarazzo di Simoncini è evidente ma lui comincia ad iniziare altri discorsi, parla di nuovo dei ricercatori e delle statistiche...poi un'altra domanda da una persona del pubblico che sembra essere competente: gli chiede se anche l'amianto e l'anilina, visto che il tumore pleurico (mesotelioma) è causato dall'amianto ed un tumore della vescica dall'altra sostanza, lui li consideri funghi. Simoncini risponde SI. Chi ha fatto la domanda, rimasto senza parole, ribatte: "Beh, se la mette su questo piano, allora lasciamo perdere...".
"Bravo, lasciamo perdere", ribatte Tullione. Mitico, lui sarebbe l'uomo che ha scoperto la causa e la cura del cancro.
Nel frattempo il pubblico in sala si è dimezzato, molti sguardi perplessi, qualcuno parla con il vicino di posto, altri consultano dei volantini distribuiti all'ingresso (con le solite storie manipolate dell'efficacia del 2% della chemioterapia e degli oncologi che non farebbero le terapie tradizionali).
Dal pubblico partono altre domande, anche polemiche, Tullio alza ancora di più la voce (tanto che gli addetti devono abbassare il volume del microfono) e non risponde, parla d'altro, divaga, non risponde praticamente a nulla cambiando continuamente argomento. Una persona del pubblico reclama: "Si attenga alle domande però, non parli di altro..." e lui fa finta di non sentire.
La sala comincia a svuotarsi. Altri tentano di fare domande.
Con mia sorpresa scorgo tra le persone che si stanno recando all'uscita il mio dentista, mi sposto per non farmi vedere, sono un po' imbarazzato dall'idea di farmi vedere al convegno di Simoncini, lui mi conosce come una persona equilibrata...
Interviene provvidenzialmente l'organizzatrice della serata che interrompe la discussione e parla della sua associazione, che hanno bisogno di soldi e così via...
Le domande finiscono qui.
Gli spettatori sono dimezzati ormai.
Mentre l'organizzatrice chiede di comprare i dolci all'ingresso per finanziare l'associazione, Simoncini ritira computer e cavi. L'organizzatrice annuncia che il prossimo appuntamento tratterà la cura delle dermopatie con ipoclorito di sodio (candeggina, praticamente, ma ne abbiamo parlato).
Simoncini saluta e se ne va raggiunto da un capannello di spettatori.
Io non saluto nessuno e me ne vado, dopo aver declinato l'offerta di un dolcino in cambio di un contributo volontario in denaro.
Ripeto, l'impressione avuta è stata pessima e credo che anche il pubblico (devo dire inizialmente numeroso ma alla fine più che dimezzato) mi è sembrato piuttosto deluso. Pensi di andare ad un convegno di un medico che dice di aver fatto una scoperta eccezionale, ti aspetti un uomo brillante, sveglio, pieno di idee, al limite anche scaltro, ricco di spiegazioni ed ipotesi ma anche prove. Invece ci si trova di fronte ad una sorta di "divulgatore" di pessimo livello, un miscuglio di parole pronunciate a caso da una persona che millanta strabilianti intuizioni che sono in realtà stupide illazioni. Una donna accanto a me ha sussurrato al marito: "Mi sembra un po' confuso". Già, confusissimo.
La mia opinione, vedendo Simoncini dal vivo, è che per crederci non bisogna essere solo poco preparati sull'argomento ma anche molto ingenui ma davvero tanto. Non è una persona che ispira fiducia, non ha quell'aria (ricordate Di Bella? Molto del suo successo era dovuto al suo aspetto da "nonnino da laboratorio") un po' dimessa da vecchio studioso, è aggressivo, nervoso, sbrigativo, ce l'ha con tutti e tutto e l'unico valido è lui, solo lui...
Non lo so...non mi è piaciuto per nulla. E perdonatemi se questo articolo è sufficientemente banale e "popolare" ma è esattamente quello che ho vissuto quella sera, meglio di così non saprei renderlo.
Viene quasi la voglia di invitare chi è dubbioso sull'onestà di questa persona ad assistere ad uno dei suoi incontri domandandogli alla fine cosa ne pensa, se davvero quella persona ha l'aria di chi ha fatto la scoperta del secolo.
PS: Dopo un paio di settimane non ho resistito ed ho chiesto al mio dentista cosa ne pensasse di quell'ex medico che diceva di curare i tumori con il bicarbonato, gli ho detto che l'avevo intravisto tra il pubblico, la sua risposta è stata chiarissima: "Pensavo fosse una riunione interessante, ma quello lì è un comico, altro che cura del cancro...a Roma li chiamano burini, una delusione, sono andato via senza parole...".
Perplesso quindi ma sempre più convinto che se avesse fatto un altro lavoro, chissà...forse sarebbe andata meglio per lui e per i malati che gli credono. Ma questa persona continua a "curare il cancro"...
Alla prossima.
Aggiornamento 20/04/10:
Per chi volesse rivedere il video della testimonianza presentato al convegno, è possibile farlo qui. Si tratta del solito video senza documentazione, referti, diagnosi istologica ma stavolta c'è un'immagine del presunto tumore (in realtà l'immagine assomiglia molto ad un ascesso mammario, formazione benigna e reperto compatibile anche con la fase di allattamento che racconta la signora del video, non ad un tumore maligno), testimonianza ovviamente senza alcuna valenza medica.
mercoledì 14 aprile 2010
Nove mesi
Se non conoscessimo tutti i processi che ci consentono di trasformare due cellule in un essere vivente e qualcuno ci raccontasse quello che succede dal momento della fecondazione alla nascita, questa persona verrebbe accusata di essere un visionario in preda al delirio. Il processo è talmente complesso e perfetto da rappresentare un vero e proprio miracolo biologico, uno tra i tanti ma che ci riguarda direttamente. Una cellula maschile (lo spermatozoo) si unisce ad una femminile (l'ovocita) per mezzo di un unione tra due corpi (anche "l'unione" ha qualcosa di strabiliante...rifletteteci...) e da quel momento succede qualcosa di assolutamente fantastico. Due cellule. Inizia tutto da lì.
Così voglio ripercorrere in pochissimo tempo un viaggio lungo circa nove mesi. Un viaggio che ha consentito a tutti noi di trovarci qui a leggere, scrivere, pensare, discutere.
Grazie al video realizzato unendo immagini reali a realizzazioni virtuali processo che ha permesso di ottenere immagini virtualmente tridimensionali, ripercorriamo la nascita di un nuovo essere umano. ed immergiamoci nel luogo in cui tutti noi siamo cresciuti e dal quale tutti proveniamo. L'ideale sarebbe guardare il video a schermo pieno con cuffie e tranquillità attorno al monitor.
Il video è pubblicato per gentile concessione di TheVisualMD.
Nove mesi in quattro minuti.Il video è pubblicato per gentile concessione di TheVisualMD.
Visualizations are the courtesy of TheVisualMD.com
Siamo il meglio che poteva esprimere la natura, triste come a volte l'uomo rovini un meccanismo perfetto utilizzandolo per scopi di basso livello, dovremmo sempre ricordare come l'essere scelti per rappresentare una specie vivente dovrebbe essere un onore che accompagni ogni nostro gesto su questo pianeta.
Alla prossima.
Per tutte le donne in gravidanza che vogliano utilizzare dei comodi strumenti on line di pianificazione ed organizzazione della proprio periodo di attesa, ecco una pagina con alcune utilità.
venerdì 9 aprile 2010
Nuova medicina germanica: la setta medica
Aggredito durante le vacanze aveva rischiato di essere strangolato in una piccola officina in Turchia. Per puro caso la gente del luogo aveva sentito le sue grida di panico, si erano avvicinati ed i suoi tormentatori lo avevano lasciato andare.
Questo episodio con evidente paura di morire è la causa del cancro al polmone che ha colpito una persona.
Cosa sto dicendo? Sto solo riportando una testimonianza. Questa.
Un testimone perchè dovrebbe inventarsi le cose? Che interesse avrebbe, mica lo pagano...e se qualcuno dice che la paura dell'aggressione ha causato il cancro al polmone qualcosa di vero deve esserci.
Per caso la medicina ha dimostrato il contrario? La chemioterapia fa male. I medici sono corrotti. Non dite a nessuno quello che state scoprendo, la colpa della malattia è vostra, solo vostra. Prima risolvete i vostri problemi così soltanto potrete guarire.
Mi sono già occupato della cosiddetta "Nuova medicina germanica" (conosciuta anche come NMG o "nuova medicina"), la pseudomedicina inventata dall'ex medico psicopatico (come da sentenza di tribunali tedeschi) Ryke Geerd Hamer. Nonostante le assurde asserzioni dell'inventore di questa teoria insensata, la pratica è sempre diffusa in numerosi paesi europei ed anche in Italia. Nel nostro paese vi è una concentrazione di gruppi che praticano questa medicina soprattutto in nord Italia con numerosi adepti nel nord-est del paese.
In breve ricordo che per l'inventore di questa teoria, rivelata all'ex medico tedesco dal defunto figlio durante un sogno, le malattie non sarebbero altro che una risposta del nostro organismo a traumi irrisolti vissuti durante la nostra esistenza. Hamer non si limita allo stress o agli eventi traumatici gravi (che comunque hanno un legame molto discusso con l'insorgere di gravi malattie, esistono diverse ricerche in proposito), ma anche ad insignificanti momenti quotidiani. Per lui ad esempio la carie è causata dal conflitto di non poter mordere ed il diabete (ma solo nelle donne mancine) dal disgusto dell'organo sessuale maschile (comunico alle gentili lettrici affette da diabete di poter tranquillamente non far caso a questa sciocchezza). Naturalmente anche il cancro avrebbe le sue cause traumatiche: il cancro mammario destro ad esempio nasce per un conflitto con il figlio come nel caso di suo matrimonio. Risolvendo il conflitto che ha causato il cancro si guarisce. Nel 98% dei casi, come sempre. Se però si muore la colpa è tutta del paziente (o dei suoi famigliari, dipende dalla situazione) che non ha saputo risolvere il conflitto.
Completano queste idee visionarie le affermazioni sulle malattie congenite e genetiche: anche l'embrione, tramite la madre, vive dei conflitti che lo fanno ammalare. Dal sito di uno dei più attivi gruppi hameriani in Italia, inorridiamo con le loro stesse parole:
Altri quadri che possono evidenziarsi alla nascita sono spasticismo, ritardi mentali, ritardi nella crescita. Tutto questo si ricollega a degli spaventi che il bimbo ha vissuto nella pancia della mamma e principalmente sono connessi a ripetuti rumori acuti e assordanti, ultrasuoni. Il liquido amniotico amplifica tali rumori che arcaicamente risuonano come un imminente pericolo (traducendolo in parole: è una situazione tipo “una belva sta per sbranare la mamma e quindi anche me e io, chiuso qui dentro, non posso scappare”.) In questa situazione il bambino può attivare dei FH frontali (paura frontale) che produrranno poi un ritardo di apprendimento e/o di crescita, o dei conflitti motori (vorrei scappare ma non posso) che si tradurranno in spasticismo.Tra questi rumori abbiamo potuto riconoscere trapani, seghe circolari da falegname, gli ultrasuoni prodotti da ecografie lunghe e ripetute o dai motori.
Sembrano deliri?
Lo sono.
Pensate possano esistere persone che sostengano cose come la leucemia causata da un maestro "cattivo"? Esistono.
O che una bambina possa essere colpita da paralisi perchè da piccola non poteva uscire dal lettino? Esistono pure o che possa venire un afta alla lingua per "non voler aver detto qualche cosa"? Certamente. Per chi avesse fegato e tempo, di deliri ne avete una pagina intera, dal sito del gruppo di sostenitori italiani di Hamer più noto.
Tutto questo lo sostiene Hamer, lo sostengono i suoi seguaci e lo credono le loro vittime. C'è bisogno di commenti?
Hamer sostiene che esistono degli esami che dimostrano visivamente le conseguenze di questi traumi: nelle TAC cerebrali degli individui malati esistono delle formazioni concentriche che sarebbero la prova della malattia. Chiaramente non vi è nessuna dimostrazione che vi sia connessione tra il matrimonio del figlio maggiore ed il tumore mammario o tra il rifiuto della pasta al pomodoro e l'allergia ai pollini ed anche quelle formazioni concentriche delle TAC sono semplicemente degli artefatti (degli "errori") ben conosciuti delle apparecchiature meno moderne (oggi praticamente scomparse) chiamate "artefatti ad anello". La stessa Siemens, ditta costruttrice di apparecchiature per TAC ha affermato in un documento richiesto dallo stesso Hamer, che quelle immagini quando hanno una forma circolare e concentrica perfetta (come quelle alle quali si riferisce l'ex medico tedesco) sono immagini false causate da un'errata taratura della macchina.
Lo sono.
Pensate possano esistere persone che sostengano cose come la leucemia causata da un maestro "cattivo"? Esistono.
O che una bambina possa essere colpita da paralisi perchè da piccola non poteva uscire dal lettino? Esistono pure o che possa venire un afta alla lingua per "non voler aver detto qualche cosa"? Certamente. Per chi avesse fegato e tempo, di deliri ne avete una pagina intera, dal sito del gruppo di sostenitori italiani di Hamer più noto.
Tutto questo lo sostiene Hamer, lo sostengono i suoi seguaci e lo credono le loro vittime. C'è bisogno di commenti?
Hamer sostiene che esistono degli esami che dimostrano visivamente le conseguenze di questi traumi: nelle TAC cerebrali degli individui malati esistono delle formazioni concentriche che sarebbero la prova della malattia. Chiaramente non vi è nessuna dimostrazione che vi sia connessione tra il matrimonio del figlio maggiore ed il tumore mammario o tra il rifiuto della pasta al pomodoro e l'allergia ai pollini ed anche quelle formazioni concentriche delle TAC sono semplicemente degli artefatti (degli "errori") ben conosciuti delle apparecchiature meno moderne (oggi praticamente scomparse) chiamate "artefatti ad anello". La stessa Siemens, ditta costruttrice di apparecchiature per TAC ha affermato in un documento richiesto dallo stesso Hamer, che quelle immagini quando hanno una forma circolare e concentrica perfetta (come quelle alle quali si riferisce l'ex medico tedesco) sono immagini false causate da un'errata taratura della macchina.
La sua idea prevede inoltre che i malati di tumore non debbano assolutamente assumere medicine ed antidolorifici (per Hamer la morfina somministrata ad alcuni malati di tumore terminale è mortale) e sono notissimi i casi di poveri malati distrutti dal dolore che hanno posto fine alle loro sofferenze solo con la morte. L'ex medico inoltre sostiene che la sua teoria è utilizzata continuamente dagli ebrei che per questo motivo non si ammalano mai di cancro.
Andiamo a vedere i casi (casi su 100.000 abitanti) di cancro mammario nell'area medio orientale (dal 1996 al 2001) confrontati con quelli americani dai dati del servizio epidemiologico e sorveglianza del National Cancer Institute (cap.8 pag 76):Giordania: 38.0
Israele (arabi): 36.7
Israele (ebrei): 93.1
USA: 97.2
Cipro: 57.7
Egitto: 49.6
Purtroppo gli ebrei israeliani sono il gruppo con l'incidenza più alta di cancro mammario dopo gli statunitensi. Questo vuol dire (seguendo la logica di Hamer) che la NMG non funziona per nulla. Oppure che i ciprioti, gli arabi israeliani, gli egiziani ed i giordani abbiano scoperto la medicina di Hamer e la stiano usando in segreto, riuscendo ad applicarla oltretutto meglio degli ebrei. Ultima opzione: la teoria della NMG usata dagli ebrei per guarire dal cancro è una sonora sciocchezza.
Scegliete voi la soluzione al mistero.
Hamer (anche tramite i suoi seguaci) è stato autore di vere e proprie torture e per questo ripetutamente condannato, arrestato, perseguito. E' sempre fuggito dal suo debito nei confronti della giustizia ed in questo momento si trova latitante in Norvegia. E' bene sottolineare che lo stesso Hamer è stato colpito da tumore (al testicolo) ed ha ricorso con successo alla medicina con un intervento chirurgico e conseguente chemioterapia che l'ha guarito. La sua teoria è buona per gli altri ma non per se stesso, evidentemente.
Nel frattempo però ha fatto proseliti e sono numerosi i gruppi che si rifanno alla sua filosofia, terribile e crudele.
Nei mesi, probabilmente per l'estremismo delle pratiche di Hamer e per l'assoluta inconsistenza delle loro teorie, i gruppi che lo sostengono hanno cominciato ad operare di nascosto, senza troppo clamore, tramite canali inconsueti e con metodi particolari. I suoi gruppi si sono ramificati in un'infinità di associazioni, alcune delle quali sono state pure "disconosciute" (principalmente per divergenze...diciamo economiche) da Hamer ma continuano ad operare indipendentemente.
Hamer ha seguaci in tutta Europa. Attenzione, nonostante possa sembrare incredibile che esista gente disposta a credere ad una tale serie di incredibili oscenità, i seguaci di Hamer sono tantissimi ed agguerriti, tanto da diventare praticamente una setta: riunioni di massa, giuramenti, azioni di diffusione silenziosa delle teorie dell'ex medico e copertura della propria attività tramite associazioni o gruppi neutrali ed anonimi.
Sono noti ad esempio casi di convegni o riunioni pubblicizzate come eventi culturali di vario tipo (letteratura, cinema, musica) ospitati in luoghi pubblici, istitututi religiosi e centri sociali ma che avevano il solo scopo di pubblicizzare le teorie di Hamer e di trovare nuovi adepti.
Diversi gli esempi in Italia.
Esiste un'associazione che ufficialmente si occupa di musica. Organizza concerti, corsi, dimostrazioni e lezioni di teoria e pratica musicale. Tutte queste attività sono pubblicizzate (naturalmente) tramite i normali canali di comunicazione, chi si allarmerebbe nel far conoscere un corso di musica? Riunioni che si svolgono presso sedi parrocchiali, convegni che si tengono in sale comunali.
Così un inconsapevole potrebbe iscriversi alla scuola giusto per apprendere la musica o studiarne i fondamenti e si ritrova in ben altra situazione.
Così un inconsapevole potrebbe iscriversi alla scuola giusto per apprendere la musica o studiarne i fondamenti e si ritrova in ben altra situazione.
Quel corso nasconde altro: si tratta della diffusione delle teorie di Hamer in campo musicale. Cioè per questa associazione, la "nuova medicina" è applicabile alla musica. "ogni studente è un’unità biologica, psichica e sociale".
Così si assiste a concerti di pianoforte con l'effigie del figlio di Hamer (Dirk, ucciso da Vittorio Emanuele di Savoia, ndr) sulla parete della sala, si vendono libri di "nuova medicina", si associano nuovi adepti.
Per questa associazione ad esempio, la schizofrenia, come è vista da Hamer, è contenuta nella musica e se non ci credete ascoltatelo dalla viva voce della docente di questi corsi.
Guardate, ascoltate e fatevi un'idea. Anche qui, non credo servano commenti.
Guardate, ascoltate e fatevi un'idea. Anche qui, non credo servano commenti.
Inizia così la presentazione della pagina web di questa "accademia di musica":
La Biologia nell’ottica della Nuova Medicina Germanica del Dr. Ryke Geerd Hamer costituisce un nodo di ricerca nell’ambito della Musica intesa sia nel suo sviluppo formale che nel contesto della sua interpretazione.
La musicista che diffonde queste teorie (lo si vede pure in questo video che consiglio di guardare perchè anche qui si notano molti particolari che chi ama la psicologia ed il leggere tra le righe saprà scoprire) è definita dallo stesso Hamer la prima al mondo ad aver scoperto il collegamento tra la musica e le sue idee.
Questa deriva "settaria" della nuova medicina germanica è talmente evidente che sono conosciuti diversi medici che lavorano in ospedali italiani che praticano in segreto le teorie di Hamer (ma prendono lo stipendio dallo stato italiano) propagandandole subdolamente durante la loro attività.
Ecco per esempio gli argomenti di un incontro organizzato in un centro culturale e scientifico:
Il gruppo di Hamer, dopo la fuga in Norvegia del loro guru tende a chiudersi sempre di più.
Le riunioni "ufficiali" dei seguaci di Hamer sono in realtà incontri non pubblicizzati dove non sono graditi "critici", giornalisti o medici non hameriani. E' famoso un dossier della TV tedesca che ha dovuto utilizzare le telecamere nascoste per riprendere una riunione di hameriani. Il luogo d'incontro è spesso segreto e l'unico contatto è un numero di telefono che rivelerà solo nei minuti precedenti la riunione, il luogo esatto dell'appuntamento, nella migliore tradizione dei gruppi chiusi.
I sostenitori di Hamer si vantano non solo di grandi successi ma anche di sostegno da parte della comunità scientifica che però mentre segretamente applica il metodo, in pratica lo nasconde per imprecisata paura.
Hamer stesso raccontava delle parole del Prof. Umberto Veronesi (oncologo italiano ed ex ministro della salute) che sarebbe ebreo e ad una domanda riguardante le teorie di Hamer avrebbe detto: "La Nuova Medicina Germanica è la miglior cosa che esiste. Se lei conosce la Nuova Medicina Germanica non ha bisogno di fare la chemio." In realtà Veronesi non solo non è ebreo ma non conosce per nulla Hamer e lo scrive pure:
Vi garantisco che il fenomeno è molto preoccupante: sono sempre più numerose le persone che affermano di essere entrate inconsapevolmente nel "giro" della nuova medicina germanica e di aver subìto le peggiori pressioni fisiche e psicologiche sia in caso di malattia che di salute fisica.
Questa deriva "settaria" della nuova medicina germanica è talmente evidente che sono conosciuti diversi medici che lavorano in ospedali italiani che praticano in segreto le teorie di Hamer (ma prendono lo stipendio dallo stato italiano) propagandandole subdolamente durante la loro attività.
Ecco per esempio gli argomenti di un incontro organizzato in un centro culturale e scientifico:
Come vedete gli argomenti sono "anonimi", non vi è alcun riferimento alla NMG o alle terapie di Hamer e nessuno potrebbe mai immaginare cosa esiste dietro questi "temi scientifici": un tunnel senza uscita...1. Foglietti Embrionali e Mappe Cerebrali.2. Binari Conflittuali.3. Compicazioni: Sindrome, le cosiddette "malattie".4. Cosa fare normalmente e terapia d'urgenza.
Il gruppo di Hamer, dopo la fuga in Norvegia del loro guru tende a chiudersi sempre di più.
Le riunioni "ufficiali" dei seguaci di Hamer sono in realtà incontri non pubblicizzati dove non sono graditi "critici", giornalisti o medici non hameriani. E' famoso un dossier della TV tedesca che ha dovuto utilizzare le telecamere nascoste per riprendere una riunione di hameriani. Il luogo d'incontro è spesso segreto e l'unico contatto è un numero di telefono che rivelerà solo nei minuti precedenti la riunione, il luogo esatto dell'appuntamento, nella migliore tradizione dei gruppi chiusi.
I sostenitori di Hamer si vantano non solo di grandi successi ma anche di sostegno da parte della comunità scientifica che però mentre segretamente applica il metodo, in pratica lo nasconde per imprecisata paura.
Hamer stesso raccontava delle parole del Prof. Umberto Veronesi (oncologo italiano ed ex ministro della salute) che sarebbe ebreo e ad una domanda riguardante le teorie di Hamer avrebbe detto: "La Nuova Medicina Germanica è la miglior cosa che esiste. Se lei conosce la Nuova Medicina Germanica non ha bisogno di fare la chemio." In realtà Veronesi non solo non è ebreo ma non conosce per nulla Hamer e lo scrive pure:
Vi garantisco che il fenomeno è molto preoccupante: sono sempre più numerose le persone che affermano di essere entrate inconsapevolmente nel "giro" della nuova medicina germanica e di aver subìto le peggiori pressioni fisiche e psicologiche sia in caso di malattia che di salute fisica.
L'espansione di queste idee raccapriccianti quindi non è per nulla una cosa da prendere con leggerezza. Hamer vive in Norvegia e qui ha avuto l'idea di inaugurare la sua prima "università" dedicata alla sua medicina. In questa università sono "docenti" alcuni seguaci di Hamer (compresi alcuni italiani) e si iscrivono (o sono costretti ad iscriversi) coloro i quali vogliono approfondire il tema.
Naturalmente l'università non è ufficialmente riconosciuta e non rilascia nessun titolo di valore legale ma il fenomeno fa capire a cosa si può arrivare sottovalutando il problema.
Cosa succede in Europa? La stessa cosa che in Italia. La NMG ha sostenitori accaniti in Francia, Belgio, Germania soprattutto, ma anche in Austria, Svizzera, Spagna ed Olanda.
Jean-Jaçques Crèvecoeur per esempio è un suo fedele sostenitore ed in Belgio le sue dichiarazioni sono finite sui giornali nel periodo dell'influenza H1N1 quando non solo preannunciava milioni di morti nel mondo per colpa del vaccino (a proposito, dove sono?) ma anche che il governo belga aveva preparato centinaia di ghigliottine in certi campi di concentramento dove sarebbero stati rinchiusi e poi uccisi coloro che si fossero rifiutati di sottoporsi a vaccinazione; pochi giorni fa, lo stesso individuo ha annunciato che migliaia di persone nel mondo sono state sterilizzate per mezzo del vaccino senza rendersene conto.
Recentemente il quotidiano belga Le Soir si è occupato di lui in un articolo in relazione alla medicina di Hamer. In Belgio infatti sono in corso decine di processi legati al decesso di pazienti che si sono "curati" con la NMG. In particolare, i gruppi di sostegno sono considerati delle vere e proprie sette e probabilmente questa etichetta non è messa a caso. In quel paese inoltre i sostenitori della NMG sono infiltrati nei cosiddetti gruppi "complottisti", quei gruppi cioè secondo i quali i più importanti avvenimenti storici (dal primo passo sulla luna all'attentato alle torri gemelle, dall'assassinio Kennedy all'esistenza degli UFO) siano frutto di complotti governativi e nascondano segreti irrivelabili: è un modo per coinvolgere ed incuriosire gruppi crescenti di persone per poi introdurli nel mondo della NMG. Hamer è inoltre un fermo negazionista dell'olocausto, altro tema particolarmente diffuso nel mondo complottista.
Recentemente il quotidiano belga Le Soir si è occupato di lui in un articolo in relazione alla medicina di Hamer. In Belgio infatti sono in corso decine di processi legati al decesso di pazienti che si sono "curati" con la NMG. In particolare, i gruppi di sostegno sono considerati delle vere e proprie sette e probabilmente questa etichetta non è messa a caso. In quel paese inoltre i sostenitori della NMG sono infiltrati nei cosiddetti gruppi "complottisti", quei gruppi cioè secondo i quali i più importanti avvenimenti storici (dal primo passo sulla luna all'attentato alle torri gemelle, dall'assassinio Kennedy all'esistenza degli UFO) siano frutto di complotti governativi e nascondano segreti irrivelabili: è un modo per coinvolgere ed incuriosire gruppi crescenti di persone per poi introdurli nel mondo della NMG. Hamer è inoltre un fermo negazionista dell'olocausto, altro tema particolarmente diffuso nel mondo complottista.
Questo fenomeno (il legame tra le teorie di Hamer e la propaganda complottista) esiste anche in Italia con alcuni infiltrati nei gruppi (specie su internet) complottisti che raccolgono consensi e stringono amicizie che sfruttano per introdurre le loro teorie mediche ed alcuni di questi casi sono monitorati attentamente da alcuni ordini dei medici del nord-est d'Italia che sono stati informati sui fatti.
Il fenomeno della NMG come setta è conosciuto anche in Francia: sta crescendo in maniera vertiginosa il numero di blog, libri e trasmissioni televisive dedicate al fenomeno NMG nel paese transalpino. I casi di decesso e vero e proprio plagio psicologico da parte di componenti di queste pseudosette mediche stanno aumentando vertiginosamente. Nei paesi francofoni è uno degli argomenti del giorno: sono decine le denunce e le indagini su gruppi hameriani. Francia, Belgio e Canada, in particolare, sono terreno di conquista di Claude Sabbah, un hameriano che ha fatto "suoi" i concetti di "conflitto" che causa una malattia ed ha chiamato la sua teoria "biologia totale" è solo una variante (nemmeno troppo diversa) delle deliranti teorie hameriane.
Ha suscitato molto clamore il caso di una donna belga sessantenne che è stata convinta ad abbandonare tutte le cure per affidarsi a quelle di Hamer. I discepoli dell'ex medico tedesco hanno usato anche tutti i risparmi della sventurata che, poco prima di morire, ha avuto un attimo di lucidità trovando la forza di registrare in audiocassetta i suoi incontri con i "terapeuti" e le sue impressioni. Una testimonianza che ha scioccato il paese transalpino.
Alla sua morte avvenuta pochi mesi fa, la figlia ha pubblicato un libro-shock con le parole della madre ed il disperato grido d'aiuto. Il libro contiene passi assolutamente fuori dall'immaginabile, simili a quelli del noto caso di Aysha che tanto clamore ha sollevato nei lettori di questo blog. Il tumore che cresceva drammaticamente interpretato come processo di guarigione, consigli come quello di mettere del succo di carota nelle ulcere o della cipolla sul tumore, diete e divieto di assumere farmaci. Una follia allo stato puro.
Ecco un servizio andato in onda su TF2 (la seconda rete nazionale francese) sul caso:
Ecco un servizio andato in onda su TF2 (la seconda rete nazionale francese) sul caso:
I numeri purtroppo parlano chiaro: sono stati stimati 300 morti causati direttamente o indirettamente da Hamer.
In Italia a maggio si svolgerà il processo per omicidio colposo e truffa ad un medico pordenonense esponente di spicco delle teorie di Hamer che ad una malata terminale avrebbe applicato le idee dell'ex medico tedesco unite ad affermazioni secondo le quali i tumori non esistono e mangiare un dolce avrebbe potuto salvarla.
In Italia a maggio si svolgerà il processo per omicidio colposo e truffa ad un medico pordenonense esponente di spicco delle teorie di Hamer che ad una malata terminale avrebbe applicato le idee dell'ex medico tedesco unite ad affermazioni secondo le quali i tumori non esistono e mangiare un dolce avrebbe potuto salvarla.
Purtroppo credo che in Italia avremo coscienza della pericolosità di questa gente quando avverrà la stessa cosa (non un decesso causato dai seguaci di Hamer, quelli sono numerosi in Italia, ma un caso scioccante) che sta succedendo in Belgio. Un esempio di cronaca lo possiamo leggere nel botta e risposta sul quotidiano "Cronache del Mezzogiorno" nel quale dopo un decesso nel 2007 di un paziente in terapia con la "nuova medicina": si scatenò una polemica infinita ed emersero particolari agghiaccianti e terribili.
Per chi fosse interessato, il .pdf è qui.
Sono spesso proprio i giornali che diffondono notizie incontrollate di presunte testimonianze di guarigione senza fare riferimenti ad Hamer e con proclami coraggiosissimi (come "sono guarita con la forza della mente") che illudono e disorientano chi cerca aiuto nella malattia. La maggioranza dei giornalisti non approfondiscono e danno alla NMG una dignità incomprensibile e pericolosa.
Per questo ritengo sia giusto tenere gli occhi aperti: i sostenitori di Hamer invitano i pazienti a non rivelare a nessuno di seguire le loro terapie, di non far sapere in giro la loro storia e di negare fino alla fine. Se capita di notare strani comportamenti (diffidenza nei vostri confronti, mistero sulle terapie seguite, vaghezza nelle spiegazioni) in persone che avete vicino che stanno lottando contro una malattia metteteli in guardia.
In particolare per chi avesse problemi diretti con pseudosette, sette vere e proprie o con gruppi di sostegno a guaritori vari, esiste un'associazione con sedi in tutta Italia che si occupa proprio di questo, contattatela in caso di bisogno.
Si chiama Aris toscana.
Una completa trattazione delle follie di Hamer la possiamo trovare nell'ottimo e fondamentale sito dossierhamer.it e in transgallaxys.
Un sito (La setta della morte) con centinaia di riferimenti internazionali (alcuni link però non funzionano) su Hamer.
Per farsi un'idea delle deliranti teorie di Hamer e sostenitori una pagina di faq dal sito dell'associazione di sostenitori più nota in Italia, qui,
Mi raccomando occhi aperti...
Alla prossima.
Alla prossima.
martedì 6 aprile 2010
MedSpot: notizie, aggiornamenti, curiosità.
Scientology
Conoscete la "Chiesa di Scientology"? Credo che me ne occuperò presto, viste le richieste e visti gli sviluppi che sta prendendo la vicenda della sig.ra Maria Pia Gardini. Partiamo dall'inizio.
Scientology è un'associazione fondata da uno scrittore di fantascienza, Ron L. Hubbard, che negli Stati Uniti è considerata religiosa mentre non lo è in altri paesi nei quali è considerata una vera e propria setta ed è da sempre al centro del ciclone per le accuse di plagio e per le attività che coinvolgono centinaia di persone in tutto il mondo (compresi personaggi molto conosciuti, l'attore Tom Cruise è un membro della setta). Questa associazione, accusata già di crimini molto gravi ed inclusa in Italia nel gruppo delle psicosette, è coinvolta in una serie di attività pseudoreligiose, pseudomediche e di "aiuto" alla persona (per esempio tramite le associazioni di "aiuto ai tossicodipendenti" Narconon) e solo con il racconto di ex adepti ormai fuoriusciti a fatica dal gruppo, sono stati raccolti episodi raccapriccianti di persecuzione, violenza fisica e psicologica e sfruttamento (soprattutto economico). Le teorie di Scientology spaziano dalla pseudomedicina ai viaggi spazio-temporali, alle guerre galattiche fino alle astronavi extraterrestri. I livelli di conoscenza per raggiungere la "liberazione assoluta" si raggiungono pagando: con i soldi (tanti) di chi vuole "salire" nella scala della conoscenza.
Recentemente è stato pubblicato un libro proprio sulle attività della chiesa di Scientology curato da un giornalista e da una ex adepta, Maria Pia Gardini, (autrice già di un primo libro sui suoi anni di militanza nel gruppo americano) che denunciava proprio queste pressioni che alla fine riducevano l'associato in un profondo stato di prostrazione psicofisica ed economica. La Gardini scrive per esperienza personale essendo stata per diversi anni associata a Scientology condividendone i princìpi. Al momento della sua fuoriuscita a quanto pare, i sostenitori del gruppo di origine statunitense non l'hanno presa benissimo. E' tutto raccontato nel libro ed assieme alle sue esperienze sono raccolte quelle di altri ex adepti della "chiesa".
Ebbene, Scientology ha citato in giudizio la signora Gardini per le sue dichiarazioni. Un grave atto di intimidazione che minaccia la libertà di parola e pensiero pensando soprattutto da chi proviene quest'atto: è come se un guaritore querelasse un medico perchè denuncia le sue malefatte o come se il Vaticano denunciasse chi parla di pedofilia o di plagio. Particolare interessante, tra i punti cardine della filosofia di Scientology c'è quello di attaccare e perseguitare chi critica la "chiesa". In questi casi quindi il silenzio è la cosa peggiore da fare.
Cercherò di approfondire la vicenda delle sette e della signora Gardini e nel frattempo seguirò la storia.
Simon SinghScientology è un'associazione fondata da uno scrittore di fantascienza, Ron L. Hubbard, che negli Stati Uniti è considerata religiosa mentre non lo è in altri paesi nei quali è considerata una vera e propria setta ed è da sempre al centro del ciclone per le accuse di plagio e per le attività che coinvolgono centinaia di persone in tutto il mondo (compresi personaggi molto conosciuti, l'attore Tom Cruise è un membro della setta). Questa associazione, accusata già di crimini molto gravi ed inclusa in Italia nel gruppo delle psicosette, è coinvolta in una serie di attività pseudoreligiose, pseudomediche e di "aiuto" alla persona (per esempio tramite le associazioni di "aiuto ai tossicodipendenti" Narconon) e solo con il racconto di ex adepti ormai fuoriusciti a fatica dal gruppo, sono stati raccolti episodi raccapriccianti di persecuzione, violenza fisica e psicologica e sfruttamento (soprattutto economico). Le teorie di Scientology spaziano dalla pseudomedicina ai viaggi spazio-temporali, alle guerre galattiche fino alle astronavi extraterrestri. I livelli di conoscenza per raggiungere la "liberazione assoluta" si raggiungono pagando: con i soldi (tanti) di chi vuole "salire" nella scala della conoscenza.
Recentemente è stato pubblicato un libro proprio sulle attività della chiesa di Scientology curato da un giornalista e da una ex adepta, Maria Pia Gardini, (autrice già di un primo libro sui suoi anni di militanza nel gruppo americano) che denunciava proprio queste pressioni che alla fine riducevano l'associato in un profondo stato di prostrazione psicofisica ed economica. La Gardini scrive per esperienza personale essendo stata per diversi anni associata a Scientology condividendone i princìpi. Al momento della sua fuoriuscita a quanto pare, i sostenitori del gruppo di origine statunitense non l'hanno presa benissimo. E' tutto raccontato nel libro ed assieme alle sue esperienze sono raccolte quelle di altri ex adepti della "chiesa".
Ebbene, Scientology ha citato in giudizio la signora Gardini per le sue dichiarazioni. Un grave atto di intimidazione che minaccia la libertà di parola e pensiero pensando soprattutto da chi proviene quest'atto: è come se un guaritore querelasse un medico perchè denuncia le sue malefatte o come se il Vaticano denunciasse chi parla di pedofilia o di plagio. Particolare interessante, tra i punti cardine della filosofia di Scientology c'è quello di attaccare e perseguitare chi critica la "chiesa". In questi casi quindi il silenzio è la cosa peggiore da fare.
Cercherò di approfondire la vicenda delle sette e della signora Gardini e nel frattempo seguirò la storia.
Ed a proposito di libertà di parola.
Simon Singh è uno scrittore scientifico inglese che ha combattuto una dura battaglia per la libertà di espressione in Inghilterra. Un suo articolo pubblicato nel quotidiano The Guardian nel 2008 criticava apertamente la chiropratica (una disciplina non ancora accettata dalla scienza molto diffusa nei paesi anglosassoni e meno conosciuta in Italia) per la mancanza di dati scientifici a suo sostegno e per i danni provocati in diverse occasioni, soprattutto a bambini e neonati (sono noti casi di morte di neonati sottoposti a chiropratica). L'associazione inglese dei chiropratici ha querelato il giornalista per supposta diffamazione a mezzo stampa per aver "danneggiato la loro immagine" e dopo una prima condanna il caso è diventato nazionale (ed anche internazionale per l'eco che ha avuto). In pratica la decisione definitiva della corte avrebbe deciso le sorti del giornalismo inglese, non solo scientifico, definendo cosa si intende per opinione, cosa per fatto e cosa per critica. Non solo: l'entrata dei tribunali, delle querele e dei giudici all'interno dei dibattiti scientifici sarebbe stato un precedente disastroso per la libera informazione e per il progresso dell'opinione scientifica. Non poter dire ciò che si pensa su un fatto medico o scientifico in generale sarebbe stata una limitazione allarmante degna delle peggiori censure.
Simon Singh è uno scrittore scientifico inglese che ha combattuto una dura battaglia per la libertà di espressione in Inghilterra. Un suo articolo pubblicato nel quotidiano The Guardian nel 2008 criticava apertamente la chiropratica (una disciplina non ancora accettata dalla scienza molto diffusa nei paesi anglosassoni e meno conosciuta in Italia) per la mancanza di dati scientifici a suo sostegno e per i danni provocati in diverse occasioni, soprattutto a bambini e neonati (sono noti casi di morte di neonati sottoposti a chiropratica). L'associazione inglese dei chiropratici ha querelato il giornalista per supposta diffamazione a mezzo stampa per aver "danneggiato la loro immagine" e dopo una prima condanna il caso è diventato nazionale (ed anche internazionale per l'eco che ha avuto). In pratica la decisione definitiva della corte avrebbe deciso le sorti del giornalismo inglese, non solo scientifico, definendo cosa si intende per opinione, cosa per fatto e cosa per critica. Non solo: l'entrata dei tribunali, delle querele e dei giudici all'interno dei dibattiti scientifici sarebbe stato un precedente disastroso per la libera informazione e per il progresso dell'opinione scientifica. Non poter dire ciò che si pensa su un fatto medico o scientifico in generale sarebbe stata una limitazione allarmante degna delle peggiori censure.
Per questo motivo nell'ultimo processo sono stati messi a disposizione i giudici più prestigiosi ed importanti del Regno Unito, la sentenza infatti sarebbe diventata un importante precedente per il futuro della stampa d'oltremanica.
Simon Singh ha vinto: un giornalista o uno scrittore che si basi sui fatti scientifici per criticare una pratica non commette nessun reato ma sta solo rappresentando la scienza allo stato dell'arte.
Singh ha speso una barca di soldi (200.000 sterline inglesi) ma visto il risultato raggiunto si è dichiarato soddisfatto. Il suo lavoro servirà anche a chi, come lui, si batte onestamente contro le pseudomedicine. Qui la notizia su BBC News. Nel nostro paese siamo ancora molto lontani dalla rigidità delle leggi britanniche (nel bene e nel male) ma solo immaginare che un giorno debba essere un giudice a decidere se una cura alternativa per il cancro possa essere definita falsa e non un medico è deprimente.
Questa storia ricorda un po' quella successa qualche anno fa in Italia. Un'associazione di omeopati denunciò Piero Angela per aver trasmesso una puntata di Quark nella quale spiegava come i concetti dell'omeopatia fossero totalmente antiscientifici e come l'omeopatia non fosse più di un placebo. Alla fine l'associazione di omeopati perse il processo. Per fortuna.
Se un giorno il dibattito scientifico sarà fatto nei tribunali e saranno dei giudici a decidere chi ha ragione, sarà la fine della scienza e sarà deciso da un magistrato se una cura è da considerare efficace o meno.
Sclerosi multipla
Piccolo aggiornamento sulla vicenda sclerosi multipla e CCSVI. Ricordate quel candidato della regione Lazio che ha invaso internet ed i social network di sgrammaticati appelli alla rivoluzione (per esempio abbattere con i bazooka gli aerei, anzi lui scriveva bazzuca) contro paranoici avvelenamenti dal cielo e di fantomatici complotti contro il lavoro del prof. Zamboni nella sclerosi multipla strumentalizzandone le ricerche? Ne avevo parlato in un articolo di qualche settimana fa. Ha utilizzato delle notizie distorcendole per fini personali senza accettare il consiglio di chi lo invitava a maggiore prudenza.
Bene, annuncio non senza un briciolo di commozione, che il suddetto candidato non è stato eletto. Ha raccolto ben 26 voti.
La cosa che mi fa più piacere non è solo la constatazione che nei posti di governo debbano preferibilmente sedersi persone preparate e capaci (cosa ormai sempre più rara) ma che i temi complottistici e paranoici e soprattutto la gente che invita ad abbattere gli aerei di linea perchè spargono in cielo sostanze per il controllo mentale stanno meglio a casa a scrivere su Facebook piuttosto che in un parlamento che decide la nostra vita.
Condannato a morte per stregoneria
In Arabia Saudita è stato arrestato Ali Hussain Sibat, una piccola celebrità nel suo paese natale, il Libano, dove era spesso ospite di uno show della TV satellitare di Beirut Sheherazade. L'accusa è quella di stregoneria.
L'uomo, 48 anni e cinque figli, era un "veggente", di quelli che predicono il futuro alle persone che telefonano in studio durante le trasmissioni. Per la legge coranica la "stregoneria" è proibita e così l'uomo è stato fermato nel maggio 2008 durante il suo pellegrinaggio rituale musulmano chiamato Umra. Lo ha arrestato la polizia religiosa saudita (la Mutawa'een).
Dopo un lungo periodo di condanna, l'uomo è stato condannato a morte.
L'ultima condanna per stregoneria in Arabia Saudita è avvenuta nel 2007.
Secondo la CNN la sentenza sarebbe stata eseguita venerdì ma la commissione che si occupa di questi casi avrebbe riesaminato i ricorsi. Attualmente non si hanno notizie sulla fine dell'uomo mentre il Libano sta protestando per il verdetto.
Ora, sono il primo a condannare senza appello chi si approfitta delle debolezze del prossimo e molta di questa gente si meriterebbe più di una piccola condanna al carcere ma la sentenza di morte no, non mi trova d'accordo.
Il giudice che ha emanato la condanna ha spiegato che questo sarà un deterrente per chi ha l'intenzione di seguire le orme del "mago" libanese io invece penso che la condanna a morte sia una barbarie animalesca qualunque sia il reato compiuto. Se applicate, le pene per impedire ad una persona di nuocere esistono e non sono per nulla tenere.
Chissà cosa ne pensano i nostri vari cartomanti televisivi e le maghe da diretta TV, loro che sono praticamente liberi di fare tutto quello che vogliono.
Per anni è stato pubblicizzato come prodotto ringiovanente, rinforzante, energizzante, tanto da diventare spesso sinonimo di forza e vigore. E' l'estratto di foglie di Gingko Biloba, utilizzato nella medicina cinese come rinforzante e passato in occidente come elisir di giovinezza. L'uso della pianta è stato ipotizzato anche in medicina: le sue capacità di blando antitrombotico (diluisce il sangue, un po' come l'acido acetilsalicilico ma molto meno) ed antiossidante lo facevano ritenere un metodo per migliorare le capacità cognitive ed antidecadimento dell'anziano ma l'ipotesi non è mai stata dimostrata. Se l'uso come farmaco non ha mai preso piede, gli estratti della pianta sono stati venduti come antietà in integratori, in tisane e pastiglie che promettevano quasi dei miracoli.
Molte persone che lo assumevano riferivano risultati evidenti e spesso strabilianti ma i dubbi sul suo utilizzo medicinale erano fortissimi e gli studi precedentemente effettuati davano risultati discordanti con alcuni che sottolineavano l'inutilità dell'estratto di pianta nel miglioramento delle funzioni cognitive ed altri che invece parlavano di risultati promettenti. Alla fine è servito fare le cose per bene.
Così è stato realizzato uno studio in doppio cieco, randomizzato confrontato al placebo in 3069 pazienti anziani.
Sono stati valutati dopo ben 6 anni un bel gruppo di parametri: due scale standardizzate per la classificazione dello stato mentale (uno dei quali riferito ai malati di Alzheimer), memoria, attenzione, visione spaziale, linguaggio e funzioni fisiche. Alla fine dello studio il Ginkgo Biloba non si è dimostrato più efficace del placebo nel miglioramento di queste funzioni. Prova che fino ad oggi non è stato ancora scoperto l'elisir di lunga vita. Ed ulteriore prova che sapere di dover invecchiare e quindi approfittare per farlo bene è molto meglio che non voler invecchiare e quindi farlo male.
...e chiudo con una testimonianza paradossale che può far comprendere come spesse volte nei nostri Pronto Soccorso si accalcano persone che farebbero bene a stare tranquilli a casa. Questo tipo di problema è frequente ed a nulla serve il pagamento del ticket per i cosiddetti "codici bianchi": la maggioranza delle visite in Pronto Soccorso sono inutili ed impediscono visite più veloci a chi davvero ha bisogno.
In realtà servirebbe solo buon senso, poi il medico di famiglia, infine il pronto soccorso ma a quanto pare per molta gente è molto più comodo fare la fila per un mal di gola in mezzo a chi ha l'infarto, una frattura o la febbre a 42.
In questo caso la testimonianza reperita su qsalute (un sito che raccoglie "recensioni" di ospedali italiani), racconta la terribile esperienza di una persona punta dalle zanzare...:
Capisco l'ipocondria...ma andare all'ospedale per le punture di zanzara...e poi un punto di vista inusuale da chi ha lavorato come me nei Pronto Soccorso: i numerosi casi "banali" come questo descritto vanno oltre la "perdita di tempo". Un medico che per mesi vede centinaia di casi che non avrebbero nessuna necessità di recarsi in emergenza in ospedale, rischia di sottovalutare un caso che si presenta come banale ma che in realtà è molto serio. Sembra un controsenso ma succede. E' un meccanismo psicologico, come nella storiella di "al lupo, al lupo". Se vedi in un mese 100 volte persone con bolle sulla pelle provocate dalle zanzare rischi che la 101ma persona con le stesse bolle ma provocate da una reazione allergica potenzialmente pericolosa venga rispedita a casa. Questo rischio aumenta in caso di superlavoro o stress professionale. Non ci crederete ma sbagliare in casi del genere è un rischio reale.
E' anche vero però che una delle regole basilari della medicina pratica è quella di non sottovalutare mai nulla, nemmeno il segno più banale.
Alla prossima.
L'uomo, 48 anni e cinque figli, era un "veggente", di quelli che predicono il futuro alle persone che telefonano in studio durante le trasmissioni. Per la legge coranica la "stregoneria" è proibita e così l'uomo è stato fermato nel maggio 2008 durante il suo pellegrinaggio rituale musulmano chiamato Umra. Lo ha arrestato la polizia religiosa saudita (la Mutawa'een).
Dopo un lungo periodo di condanna, l'uomo è stato condannato a morte.
L'ultima condanna per stregoneria in Arabia Saudita è avvenuta nel 2007.
Secondo la CNN la sentenza sarebbe stata eseguita venerdì ma la commissione che si occupa di questi casi avrebbe riesaminato i ricorsi. Attualmente non si hanno notizie sulla fine dell'uomo mentre il Libano sta protestando per il verdetto.
Ora, sono il primo a condannare senza appello chi si approfitta delle debolezze del prossimo e molta di questa gente si meriterebbe più di una piccola condanna al carcere ma la sentenza di morte no, non mi trova d'accordo.
Il giudice che ha emanato la condanna ha spiegato che questo sarà un deterrente per chi ha l'intenzione di seguire le orme del "mago" libanese io invece penso che la condanna a morte sia una barbarie animalesca qualunque sia il reato compiuto. Se applicate, le pene per impedire ad una persona di nuocere esistono e non sono per nulla tenere.
Chissà cosa ne pensano i nostri vari cartomanti televisivi e le maghe da diretta TV, loro che sono praticamente liberi di fare tutto quello che vogliono.
Ginkgo Biloba
Per anni è stato pubblicizzato come prodotto ringiovanente, rinforzante, energizzante, tanto da diventare spesso sinonimo di forza e vigore. E' l'estratto di foglie di Gingko Biloba, utilizzato nella medicina cinese come rinforzante e passato in occidente come elisir di giovinezza. L'uso della pianta è stato ipotizzato anche in medicina: le sue capacità di blando antitrombotico (diluisce il sangue, un po' come l'acido acetilsalicilico ma molto meno) ed antiossidante lo facevano ritenere un metodo per migliorare le capacità cognitive ed antidecadimento dell'anziano ma l'ipotesi non è mai stata dimostrata. Se l'uso come farmaco non ha mai preso piede, gli estratti della pianta sono stati venduti come antietà in integratori, in tisane e pastiglie che promettevano quasi dei miracoli.
Molte persone che lo assumevano riferivano risultati evidenti e spesso strabilianti ma i dubbi sul suo utilizzo medicinale erano fortissimi e gli studi precedentemente effettuati davano risultati discordanti con alcuni che sottolineavano l'inutilità dell'estratto di pianta nel miglioramento delle funzioni cognitive ed altri che invece parlavano di risultati promettenti. Alla fine è servito fare le cose per bene.
Così è stato realizzato uno studio in doppio cieco, randomizzato confrontato al placebo in 3069 pazienti anziani.
Sono stati valutati dopo ben 6 anni un bel gruppo di parametri: due scale standardizzate per la classificazione dello stato mentale (uno dei quali riferito ai malati di Alzheimer), memoria, attenzione, visione spaziale, linguaggio e funzioni fisiche. Alla fine dello studio il Ginkgo Biloba non si è dimostrato più efficace del placebo nel miglioramento di queste funzioni. Prova che fino ad oggi non è stato ancora scoperto l'elisir di lunga vita. Ed ulteriore prova che sapere di dover invecchiare e quindi approfittare per farlo bene è molto meglio che non voler invecchiare e quindi farlo male.
45 anni di sopravvivenza
Senza reni non si può vivere, credo sia ovvio. Quando per qualche motivo si instaura una insufficienza renale, se non corretta in tempo, abbiamo poche possibilità di sopravvivere alle scorie che si producono nel nostro stesso corpo, i reni filtrano ed espellono tutte quelle sostanze che non ci servono e che restando in circolo nel nostro sangue ci ucciderebbero.
Nonostante qualcuno continui ostinatamente (e puerilmente) a negarlo, la medicina ha compiuto veri e propri miracoli ed è arrivata a sostituire la funzione del rene con una macchina che compie la funzione di filtro che il danno renale non può più compiere. Questa operazione si chiama dialisi.
Oggi sembra scontato si possa fare perchè siamo talmente (ma relativamente) progrediti che gli enormi passi della medicina ci sembrano "dovuti". Ma non è così.
E' deceduto all'età di 73 anni in provincia di Rovigo, il primo uomo che in Italia fu sottoposto a dialisi.
Ben 45 anni fa. Quest'uomo, condannato a morte dalla natura, ha potuto vivere, lavorare come elettricista e godersi la vita e la famiglia per 45 anni...
Quello che su di lui sembrava un esperimento impossibile ha consentito ad egli stesso ed a tutti quelli che lo hanno succeduto di sopravvivere per decenni. Chiamiamolo fallimento della medicina...
Quello che su di lui sembrava un esperimento impossibile ha consentito ad egli stesso ed a tutti quelli che lo hanno succeduto di sopravvivere per decenni. Chiamiamolo fallimento della medicina...
Riposi in pace, un grazie lo dobbiamo pure a lui.
Pronto soccorso
In realtà servirebbe solo buon senso, poi il medico di famiglia, infine il pronto soccorso ma a quanto pare per molta gente è molto più comodo fare la fila per un mal di gola in mezzo a chi ha l'infarto, una frattura o la febbre a 42.
In questo caso la testimonianza reperita su qsalute (un sito che raccoglie "recensioni" di ospedali italiani), racconta la terribile esperienza di una persona punta dalle zanzare...:
Di episodi come questo ne succedono quotidianamente.[...] Vi racconto cosi' brevemente la mia esperienza.Nel mese di agosto 2008, mi recai presso il P.S. di Borgo Trento, perchè la sera precedente ero stato punto da molte zanzare durante una cena all'aperto.Avevo sentito per certo che in passato, dopo una simile vicenda, un mio conoscente aveva manifestato una grave reazione allergica pericolosa per la propria vita.Cosi' molto preoccupato mi recai presso il PS di Borgo Trento per avere una visita specialistica (ad es. dermatologica).Aggiungo anche, che subito dopo le punture di zanzara, avevo avvertito molto prurito nelle zone interessate e la pelle stava diventatando un po' rossa e rilevata.La signorina dello sportello in pronto soccorso mi ha assegnato un codice bianco e cosi' ho dovuto attendere circa 90 minuti prima di essere visitato da un medico, vedendomi passare davanti molte persone arrivate dopo di me (forse con qualche linea di febbre o un minimo zoppicanti o con qualche mano fasciata un po' sanguinante) ma che non avevano certo subito delle punture che potevano dimostrarsi anche pericolose per la vita!Quando è stato il momento della mia visita, il medico mi ha valutato senza alcun strumento particolare!Mi aspettavo invece che il medico guardasse le lesioni da puntura almeno con una lente o altro strumento per ingrandire, essendo quasi scomparso il prurito e ogni traccia dell'accaduto visibile ad occhio nudo. Come si poteva vedere se il "pungiglione" zanzara era ancora presente sotto la pelle?Alla fine mi ha consigliato una pomata, tranquilizzandomi e spiegandomi che non era possibile ottenere una visita specialistica dermatologica alle 2 di notte per il mio problema (e se uno muore per una grave allergia da puntura d'insetto?).Dopo qualche giorno mi e' arrivato il ticket simile a quello della signora dell'otite.
Capisco l'ipocondria...ma andare all'ospedale per le punture di zanzara...e poi un punto di vista inusuale da chi ha lavorato come me nei Pronto Soccorso: i numerosi casi "banali" come questo descritto vanno oltre la "perdita di tempo". Un medico che per mesi vede centinaia di casi che non avrebbero nessuna necessità di recarsi in emergenza in ospedale, rischia di sottovalutare un caso che si presenta come banale ma che in realtà è molto serio. Sembra un controsenso ma succede. E' un meccanismo psicologico, come nella storiella di "al lupo, al lupo". Se vedi in un mese 100 volte persone con bolle sulla pelle provocate dalle zanzare rischi che la 101ma persona con le stesse bolle ma provocate da una reazione allergica potenzialmente pericolosa venga rispedita a casa. Questo rischio aumenta in caso di superlavoro o stress professionale. Non ci crederete ma sbagliare in casi del genere è un rischio reale.
E' anche vero però che una delle regole basilari della medicina pratica è quella di non sottovalutare mai nulla, nemmeno il segno più banale.
Alla prossima.