Avevo scritto un lungo articolo per commentare e (come prevedevo) smentire la notizia pubblicata sullo stesso sito che aveva lanciato il video della (falsa) guarigione dal cancro vescicale con il bicarbonato.
Un nuovo video, questa volta una (presunta) guarigione da un tumore del collo uterino, tramite bicarbonato.
Naturalmente falsa.
Smascherare la notizia non mi era costata tanta fatica, al solito, basta leggere e capire, molta di più commentarla, discutere sul "naturopata" che ha consigliato a Silvia (la protagonista del video) di non operarsi e di rivolgersi a Tullio Simoncini, orribile pensare a Tullio Simoncini che consiglia lavaggi vaginali per un tumore che rischia di diffondersi ai linfonodi, quando in vagina di linfonodi non ce ne sono, ma molto più devastante vedere la felicità negli occhi lucidi di Silvia.
Questo il video pubblicato nel sito di Simoncini:
http://www.curenaturalicancro.org/base_schermo_grande_testimonianza_silvia.htm
Il mio commento era articolato e documentato, poi ho rivisto il video anche nella sua versione integrale, che ho linkato poco sopra ed deciso di non pubblicare più il mio articolo, l'ho cancellato.
Per rispetto di quella persona ritratta nel video, mi limito solo ad affermare che la mia lotta contro le truffe e contro chi si approfitta della malattia altrui, sarà sempre più serrata.
A Silvia, i miei auguri sinceri di una definitiva guarigione e di una vita felice.
Alla prossima.
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venerdì 27 febbraio 2009
22 commenti:
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Grazie per la comprensione e...buona lettura!
Rispetto la tua scelta, ma anche se non vuoi commentare, credo che sarebbe comunque opportuna una breve spiegazione.
RispondiElimina@thomas
RispondiEliminaPer quel che ne so io, smentitemi se sbaglio, la microcolposcopia consente di osservare solo l'epitelio eso- e endocervicale, non oltre.
Il tumore diagnosticatole era invasivo, eventuali cellule tumorali che si siano localizzate al di sotto dell'epitelio passerebbero inosservate.
@Wewee: Se il commento non è pertinente o semplicemente opportuno, puoi tranquillamente cancellarlo.
Anch'io rispetto la tua scelta: prima di tutto le persone.
RispondiEliminaE' anche questo che fa la differenza.
Credo di aver capito, MB. E se è così, la cosa è allucinante. Non aggiungo nient'altro per rispetto nei confronti di WeWee.
RispondiEliminaBeh, WeWee, la tua scelta non può che essere rispettata, dal momento che a sua volta manifesta una sincera forma di rispetto da parte di un medico verso una paziente, necessità che sicuramente può cogliere appieno consapevolmente solo un medico nell'esercizio di un ruolo delicato (e, inconsapevolmente, un paziente "nell'esercizio del suo").
RispondiEliminaTuttavia, pur considerando il limite del mio pensiero dovuto al fatto che non sono nè medico né paziente (o, almeno, ancora non ne sono consapevole), mi riesce più spontaneo pensare che altre Silvie potrebbero facilmente essere condizionate dalla testimonianza, a dispetto di qualunque altra tesi a smontare il bicarbonato. In quelle situazioni, come biasimarle?
Sicuramente è un po' egoistico, perché è evidente che tutto ciò sarebbe a carico della stabilità emotiva di una persona che ora ne ha davvero bisogno, però sull'altro piatto della bilancia ci sarebbe la ricaduta benefica su potenziali casi successivi di una corretta informazione.
Boh, io al posto tuo l'avrei comunque pubblicato...
La mia è stata una scelta spontanea, l'articolo era già pronto quando è stato pubblicato il video integrale.
RispondiEliminaFare presente a Silvia che sorrideva dicendo di essere guarita che stava giocando alla roulette russa mi è sembrato cinico.
Silvia inoltre non mi sembra nè sprovveduta nè ignorante.
Sa si essersi rivolta ad un "naturopata", è stata avvertita da amici e parenti (a quanto dice) è stata avvertita da altri medici.
Ha scelto.
@A tutti: confermo che la microcolposcopia è un esame di superficie che ingrandisce gli epiteli della cervice uterina e del canale cervicale, di certo non può "vedere" linfonodi o cellule della cavità uterina.
Personalmente non sono d'accordo, o meglio non comprendo appieno la motivazione della scelta.
RispondiEliminaSe lo scopo è quello di smontare una bufala/falso/abbaglio che sia, non vedo cosa ci sia di diverso in questo caso dalle altre false guarigioni. L'unica differenza è che stavolta noi possiamo vedere in faccia una paziente (di solito vediamo una cartella clinica).
Anzi, trovo che spiegare cosa non quadra in questa testimonianza mi aiuterebbe (me, che sono ignorante) a capire meglio, visto che questa volta non si tratta di un caso lampante che riconoscerebbe anche un non-tecnico. Credo che questo sarebbe un grande aiuto per tutti coloro che non sanno ancora che idea farsi a riguardo.
E poi concordo con le motivazioni di drdrea.
Si può tranquillamente lasciar perdere tutte le considerazioni sul naturopata, non occorre mettere in guardia Silvia di nulla (visto che, come dici tu, è adulta e sa quello che sta facendo) e limitarsi a spiegare tecnicamente cosa è successo.
A me aiuterebbe a capire e forse anche tanti altri.
Allora proverò a spiegare freddamente e tecnicamente cosa è successo e cosa può succedere.
RispondiEliminaSenza commenti (miei) che possano "ferire" o scoraggiare Silvia.
E da lì ognuno trarrà le sue conclusioni, forse è meglio così.
Ripeto che la cancellazione del mio articolo e la scelta di non commentare è stata presa di getto, in quel momento mi è sembrata la cosa più opportuna da fare.
Scusa la franchezza WeWee, io ho seguito la tua vicenda su lougocomune e sto continuando a seguirla qui, perchè sono interessato veramente a capirci qualcosa su questa storia del bicarbonato, ma questa scelta di non commentare la testimonianza di Silvia, non la comprendo.
RispondiEliminaE non la comprendo sia dal punto di vista umano, sia da quello "scientifico".
Se umanamente sei davvero così addolorato e preoccupato per Silvia, dovresti in tutti i modi cercare di mostrare dove e perchè sta sbagliando e rischiando, e non chiuderti in un silenzio criptico e incomprensibile. Per il rispetto di chi e di cosa? Davvero pensi che per lei e per chi legge è meglio rimanere in uno stato di tranquilla inconsapevolezza? Non mi sembra coerente con la "missione" che ti sei proposto.
Dal punto di vista invece puramente scientifco, mi sembra allo stesso modo incomprensibile.
La testimonianza di Silvia sembra per molti versi abbastanza convincente, quindi se veramente puoi provare che è non veritiera, a maggior ragione dovresti farlo, per evitare che altri se ne lascino condizionare.
Giorgio e kataklisma:
RispondiEliminaprovo a rispondervi io, nel frattempo.
In questo momento l'unica cosa che si può dire con certezza è che Silvia non ha un tumore localizzato nell'epitelio
della cervice uterina osservabile tramite microcolposcopia.
Potrebbe avere, come potrebbe non avere, cellule tumorali più in profondità nell'organo, nei linfonodi pelvici, in altri linfonodi distali o perfino in altri organi. Queste cellule potrebbero essere o in uno stato quiescente o perfino in fase replicativa.
Occorrerebbe usare un principio di cautela e prudenza e non partire dall'assunto (indimostrato) che il bicarbonato faccia sparire il tumore.
Se si fosse usato questo principio di cautela, a Silvia non sarebbe stato detto che è sicuramente guarita.
Anzi, secondo tutta l'esperienza accumulata finora - a meno che non vogliamo rigettarla di sana pianta - episodi di remissione temporanea sono frequenti.
Nel giro di qualche tempo, Silvia potrebbe ritrovarsi con un tumore anche in tutt'altra parte dell'organismo.
Ovviamente tutti ci auguriamo di no.
Il fatto che a livello epiteliale non sia più osservabile una neoplasia non è affatto inspiegabile nè sorprendente.
Dopo la conizzazione - che è una escissione chirurgica a forma di cono - l'epitelio circostante, sano, è ricresciuto per cicatrizzare la ferita (esattamente come la pelle quando ci si taglia).
Le cellule che avevano già acquisito la capacità di abbandonare l'epitelio (invasive) potrebbero aver continuato indisturbate a fare ciò che stavano facendo: disseminarsi.
La prima "tappa" sono i linfonodi efferenti, lì potrebbero replicare ancora e acquisire gradi di malignità superiore.
Purtroppo l'esperienza ci dice che questo è lo scenario più frequente.
Mi auguro con tutto il cuore che Silvia sia guarita, ma è veramente troppo presto per dirlo e - considerando che fino a prova contraria il bicarbonato non è in grado di uccidere le cellule tumorali - ho il terribile sospetto che entro pochi anni a Silvia si presenterà un quadro molto ma molto più grave di quello che aveva prima.
(Sta venendo voglia di cancellare tutto anche a me...)
Grazie MB. Ma non era questo che intendevo dire. Nemmeno io parto dal principio che il bicarbonato curi il cancro.
RispondiEliminaAllora, a Silvia viene diagnosticata una displasia della cervice del collo dell'utero (così dice nel video) e viene trattata con una colizzazione del collo dell'utero.
In seguito a questo intervento, si scopre che invece Silvia soffre di un carcinoma invasivo e le viene consigliata l'ablazione dell'utero (che non so in cosa consista nello specifico, ma se non ho capito male non è un'isterectomia).
A questo punto lei preferisce rivolgersi a Simoncini e si sottopone ai trattamenti di bicarbonato e in seguito (in senso temporale) a tali trattamenti le analisi mostrano una scomparsa del carcinoma.
Ora, quello che non comprendo io è se i vari passaggi siano sbagliati (se c'è qualcosa che non va in quello che è stato riportato) oppure se semplicemente è errato parlare di guarigione.
Grazie ai commenti di tutti mi riesce meglio di capire il motivo per il quale WeWee abbia cancellato il suo articolo.
RispondiEliminaTuttavia ora che non c'è "l'emotività iniziale" direi che sia il caso di scrivere le motivazioni per le quali il caso di Silvia sia non veritiero, per i motivi già citati da altri.
Poi ovviamente, come da altre parti, la scelta spetta al padrone.
Saluti.
A questo punto lei preferisce rivolgersi a Simoncini e si sottopone ai trattamenti di bicarbonato e in seguito (in senso temporale) a tali trattamenti le analisi mostrano una scomparsa del carcinoma.
RispondiEliminaDa quel che ho capito io, il passaggio sbagliato è questo, nel senso che col tipo di analisi effettuata non è possibile stabilire se il tumore ci sia ancora o se è scomparso (ovviamente tutti, e non solo Simoncini, ci auguriamo di sì).
Capisco. Però mi pare strano: cioè, secondo te un medico fa un esame che non può mostrare quello che si sta cercando? Non credo che Wewee si riferisse a questo.
RispondiElimina@Giorgio, se c'è altro m'è sfuggito. Del resto, non sono un medico...
RispondiEliminaComunque, siamo nel "problema primo" dell'oncologia.
Finchè un tumore è benigno (non invasivo) questo resterà confinato nella sede principale e si "limiterà" a crescere di volume (tumor).
Basta rimuoverlo per risolvere definitivamente il problema.
Quando un tumore diventa maligno (invasivo), rimuoverlo completamente è tutto un altro paio di maniche. Questo perchè basta "una" cellula che sfugga alla chirurgia per avere il serio rischio di una recidiva.
Siccome si opera "a occhio nudo" e non si può "carotare" il paziente a casaccio, il rischio è concreto.
Per questo, quando si diagnostica un tumore invasivo, si cerca di rimuovere quanta più zona possibile che può essere interessata dal tumore.
Ed è per questo che si insiste sulla diagnosi precoce.
Un tumore microinvasivo (il micro- intende solo la zona d'estensione del tumore al momento della diagnosi) può esser trattato con l'escissione della sola cervice uterina. Un tumore che ha superato certi limiti richiede una isterectomia totale, la rimozione dei linfonodi pelvici e di altre strutture limitrofe.
Il microcolposcopio è uno strumento potentissimo, perchè ti consente di fare un esame microscopico in vivo di tutto l'epitelio cervicale, senza bisogno di fare prelievi di tessuto. (Anzi, indicandoti DOVE fare prelievi di tessuto)
Il limite dello strumento rispetto a un esame istologico è che non ti consente di vedere sotto l'epitelio. E chiaramente non ti permette di vedere altre sedi.
Dall'esame del campione ottenuto con la colposcopia (quindi un istologico tradizionale) si sapeva che c'erano cellule al di là dell'epitelio.
Il fatto che la prima colposcopia, quella precendente alla conizzazione, non avesse potuto diagnosticare l'invasività del tumore, è indicativo del limite dello strumento.
Con la sola microcolposcopia non individuerai mai il livello di invasività del tumore (non puoi fare stadiazione, detto in termini tecnici).
Non si può parlare di guarigione non solo per i limiti temporali, ma anche perchè non è un esame che può dire con certezza che c'è stata guarigione.
@thomas morton e altri:
RispondiElimina"Da quel che ho capito io, il passaggio sbagliato è questo, nel senso che col tipo di analisi effettuata non è possibile stabilire se il tumore ci sia ancora o se è scomparso (ovviamente tutti, e non solo Simoncini, ci auguriamo di sì)."
Quello di cui non avete tenuto conto è che Silvia, la quale non è pazza nè incosciente, ha ripetuto le analisi, dopo la cura al bicarbonato, varie volte e non le ha fatte tramite Simoncini ma rivolgendoi agli altri medici che già le avevano consigliato l'ablazione (anzi alcuni addirittura l'isterectomia).
Sono tutti pazzi incoscienti oppure addirittura ignoranti?
Giorgio, detto anche in altre parole, gran parte del tumore primitivo era stato rimosso con la conizzazione.
RispondiEliminaChe non si sia riformato in loco non ha un gran significato.
Molti esami hanno dei falsi negativi, non per questo però ci si rinuncia, in mancanza di altro.
Analizzare i tessuti profondi è un grosso problema diagnostico.
Il problema grande del tumore al polmone è proprio questo ad esempio.
Si continua a monitorare la zona originaria, non potendo spingersi oltre.
lascio due link, da quanto ho capito (essendo ignorante in materia)in Svezia (Università) hanno applicato su dei ratti questa cosa del bicarbonato con effetti tutt'altro che positivi.
RispondiEliminaqui
e
qui
In questi studi (seri), il bicarbonato, non solo NON migliora in cancro, ma lo fa addirittura sviluppare prima.
RispondiEliminaE' tutto dire...
@kataclisma
RispondiEliminaSono tutti pazzi incoscienti oppure addirittura ignoranti?
Non sono nè pazzi, nè ignoranti, le hanno consigliato la cosa ritenuta più corretta e provata per salvarla dal cancro.
C'è anche la possibilità di non fare nulla e sottoporsi a controlli periodici, ma è più rischiosa, io la consiglierei solo a chi non ha mai avuto figli.
Alcuni ancora consigliano la biopsia dei linfonodi senza asportare l'utero.
Simoncini ha fatto fare dei lavaggi con il bicarbonato.
Silvia ci ha creduto.
Il resto sono parole al vento, visto che per la scienza, Silvia ha fatto la cosa più rischiosa per lei.
Il sottoscritto Giornalista, si occupa da ben 40 anni di medicine alternative.
RispondiEliminaHo insegnato ed insegno anche ai medici le terapie NON invasive, ma risolutive (alternative) ai protocolli utlizzati dai medici allopati della medicina ufficiale.
Con amici medici che mi hanno seguito abbiamo risolto molti casi di pazienti malati ed abbandonati dalla medicina ufficiale perche' incapace a sanarli.
Conosco molto bene il dott. T. Simoncini (oncologo) il quale seguendo anche mie indicazioni sull'acidosi nel cancro e sul fatto accertato che nel cancro intervengono anche certi batteri e la candida, egli ha iniziato a praticare l'infusione in loco ed in vena e/o in certi casi anche in arteria, di acqua basica al 5% di bicarbonato, ottenendo successi insperati su cancerosi abbandonati dalla mediicna ufficiale a morire perche' dichiarati terminali.
Ho visto personalmente sia i malati che si erano rivolti a Lui, sia le cartelle cliniche + lastre, scintigrafie, ecografie, tac ecc, di quegli ammalati e posso affermare che fino a 4 anni fa', poi non ho piu' potuto seguire la cosa da vicino per mancanza di tempo, tutto si era svolto in modo corretto e l'ho consigliato di continuare su quella strada.
Ho formulato da qualche decennio una mia tesi sulle origini del Cancro dal titolo Cancro e Medicina Naturale, diagnosi precoci e terapie non invasive che dovrebbere mettere in condizioni tutti i cancerosi (non utilizzatori della chemio, terapia che e' molto invasiva ed invalidante, tant'e' che ne uccide piu' la chemio del cancro ) di poter uscire dal tunnel della disperazione da quando si sentono dire: Tu hai un cancro !
Quindi andiamoci piano ad accusare senza aver effettuato di persona i controlli del caso e cioe' aver parlato con il medico (T. Simoncini) + con il paziente ed aver avuto in mano i documenti dell'ospedale e del medico che ha diagnosticato al paziente il suo cancro, cosa che a suo tempo avevo fatto personalmente per i casi che avevo visto.
Quindi non voglio scusare ogni cosa, ma dico fate molta attenzione a quello che dite perhe' dietro il "cancro" vi sono interessi colossali (business) a che la Cura del cancro NON sia resa pubblica, cosi come non sia resa pubblica, il fatto che la diagnostica del soggetto canceroso si puo' fare con pochi soldi ed in ambulatorio con un medico che sappia come fare (es. il dott. S. Stagnaro ) il quale con me asserisce e dimostra la veridicita' del "Terreno Oncologico" e quindi della possibilita' di testare in 5 minuti, il malato e sapere se e' un probabile canceroso o meno !
Oppure la "diagnosi precoce" che il medico dott. Pitoni effettua su gocce di sangue esaminate al microscopio e controllando se l'albero del cancro e' presente o meno e cio' mesi prima che si manifesti nei soggetti, dal Terreno Oncologico positivo, in una determinata parte del corpo.
Potri continuare, ma se volete i particolari di cio' che ho espresso, li trovare ben illustrati in:
http://www.mednat.org/cancro/cancro_base.htm
@ G. Paolo Vanoli
RispondiEliminaSi, va bene tutto, ma per dire che si è curata una malattia, il cancro ad esempio, bisogna DIMOSTRARLO.
Possiamo discutere 1000 anni, ma senza dimostrazione, tutte le cure non dimostrate, sono fantasie.
Ognuno è libero di teorizzare e di fantasticare come e quando vuole, ma se si condiziona la vita di una persona con le proprie fantasie è bene che qualcuno fermi queste persone prima che creino danni irreparabili.
Anche con i blog perchè no, ma soprattutto con la legge che uno stato democratico deve avere.
Ciao.